Università degli Studi di Napoli Parthenope European Master on Critical Networked Systems Corso di. Mobile Systems
|
|
- Bianca Salvatori
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Università degli Studi di Napoli Parthenope Corso di Parte I: Introduzione ai sistemi di Mobile Computing Lezione 1: Introduzione al corso e definizioni di base Docente: Prof. Stefano RUSSO Dipartimento di Informatica e Sistemistica Università degli Studi di Napoli Federico II Via Claudio 21, Napoli ::. Obiettivi del corso Fornire le conoscenze di base: sulle tipologie di sistemi mobili, sulle architetture dei sistemi mobili, sui middleware per sistemi mobili. Acquisire i principi metodologici per lo sviluppo di applicazioni su dispositivi mobili. Fornire competenze specifiche per lo sviluppo di software per sistemi mobili: Su diverse piattaforme, quali Symbian, Java, Wireless Sensor Networks, attraverso numerose attività pratiche di laboratorio.
2 ::. Organizzazione del modulo Il modulo è organizzato in 5 parti: Parte I: Introduzione ai sistemi di Mobile Computing. Parte II: Sviluppo di applicazioni su piattaforma Symbian. Parte III: Sviluppo di applicazioni Java Micro Edition. Parte IV: Sviluppo di applicazioni per le Wireless Sensor Networks. Parte V: Applicazioni e streaming ambienti mobili. multimediale in ::. Parte I: Introduzione ai sistemi di Mobile Computing Ha lo scopo di fornire le nozioni e i principi metodologici su tematiche quali: Tipologie di sistemi mobili; Middleware per sistemi mobili; Architetture dei sistemi mobili; Accesso ai servizi da sistemi mobili; Ciclo di Sviluppo e ambienti di sviluppo per sistemi mobili.
3 ::. Parte II: Sviluppo di applicazioni su piattaforma Symbian Il sistema operativo Symbian; Tecniche per lo sviluppo di applicazioni C++ su piattaforma Symbian; Esercitazioni pratiche sullo sviluppo di applicazioni C++ su Symbian mediante l utilizzo di un IDE specifico per Symbian. ::. Parte III: Sviluppo di applicazioni Java Micro Edition La Java 2 Micro Edition (J2ME) e le virtual machine per dispositivi mobili; I profili per lo sviluppo (CDC e CLDC, MIDP e Midlet); Esercitazioni pratiche sullo sviluppo di applicazioni J2ME mediante l utilizzo di un IDE.
4 ::. Parte IV: Sviluppo di applicazioni per Wireless Sensor Networks Wireless Sensor Networks: definizioni, architetture e applicazioni; Il sistema operativo TinyOS e il linguaggio NesC; Esercitazioni pratiche sullo sviluppo di applicazioni NesC mediante l utilizzo di un IDE e di simulatori per PC. ::. Parte V: Applicazioni e streaming multimediale in ambienti mobili Caratteristiche delle applicazioni di streaming multimediale in ambienti mobili; Le API Java Media Framework (JMF); Esercitazioni pratiche sull utilizzo di applicazioni JMF su dispostivi mobili.
5 ::. Docenti ed esercitatori Prof. Stefano Russo, Prof. Domenico Cotroneo, Ing. Marcello Cinque, Ing. Catello Di Martino, Ing. Salvatore Orlando, Ing. Generoso Paolillo. ::. Materiale didattico Costituito principalmente dai lucidi del corso e dai listati dei programmi usati nelle esercitazioni. Di volta in volta saranno indicati libri di testo specifici, articoli, dispense didattiche o siti web di approfondimento delle tematiche trattate.
6 ::. Contenuti della lezione Definizioni di base e applicazioni; Tassonomia dei sistemi mobili; Problematiche connesse ai sistemi mobili. Riferimenti: G. Coulouris et al.: Distributed Systems: Concepts and Design, (Cap. I), IV ed., ::. Definizione di sistema distribuito 1/3 Intuitivamente: Collezione di componenti software distribuiti su più nodi di elaborazione connessi attraverso una rete telematica. Rete telematica Componente software
7 ::. Definizione di sistema distribuito 2/3 Una definizione informale : Il mio programma gira su un sistema distribuito quando non funziona per colpa di una macchina di cui non ho mai sentito parlare (L. Lamport) Caratteristiche fondamentali di un sistema distribuito: concorrenza dei componenti componenti appartenenti a diversi domini organizzativi/amministrativi possibilità di guasti indipendenti dei componenti ::. Definizione di sistema distribuito 3/3 Un sistema distribuito è un sistema i cui componenti, localizzati in computer connessi in rete, comunicano e coordinano le loro azioni solo attraverso scambio di messaggi (G. Coulouris et al.) Caratteristiche fondamentali di un sistema distribuito: concorrenza dei componenti assenza di un clock globale sincronizzazione e interazione via scambio messaggi possibilità di guasti indipendenti dei componenti nei nodi (crash, attacchi, ), nel sottosistema di scambio messaggi (ritardi, perdita, attacchi,...)
8 ::. Mobile Computing Modello di elaborazione riferito ad un sistema distribuito in cui vi sia mobilità dell hardware e presenza di tecnologie di comunicazione senza cavo. Sistema mobile: sistema distribuito in cui alcuni nodi attivi dell elaborazione possono muoversi liberamente nello spazio fisico. Funzionamento disconnesso : In tali sistemi la comunicazione è garantita in maniera intermittente da tecnologie di comunicazione senza filo. Collegamento senza filo ::. Sistemi distribuiti: esempi 1/3 Internet Numero di computer in Internet
9 ::. Sistemi distribuiti: esempi 2/3 Intranet print and other servers server Desktop computers Web server Local area network server File server print other servers the rest of the Internet router/firewall ::. Sistemi distribuiti: esempi 3/3 Mobile computing, ubiquitous computing, nomadic computing Internet Host intranet Wireless LAN WAP gateway Home intranet Printer Camera Mobile phone Laptop Host site
10 ::. Sistemi distribuiti: tassonomia Diverse tipologie di sistemi distribuiti: Sistemi Tradizionali; Sistemi non mobili Sistemi Nomadici; Sistemi Ad-Hoc; Sistemi mobili Sistemi Pervasive & Ubiquitous; distinte sulla base di diverse caratteristiche: Dispositivi; Connessione di rete; Specificità; Contesto di esecuzione. ::. Progettazione dei sistemi distribuiti - 1/3 Fattori di complessità: Eterogeneità: varietà e differenza di reti (tecnologie e protocolli), sistemi operativi, hardware (dei server, dei client, ), linguaggi di programmazione,... middleware Apertura (openness): il livello di complessità col quale servizi e risorse condivise possono essere resi accessibili a una varietà di clienti, o resi tra essi interoperanti. I sistemi aperti richiedono: - interfacce pubbliche dei componenti - standard condivisi - adeguati test di conformità
11 ::. Progettazione dei sistemi distribuiti - 2/3 Sicurezza (security): - confidenzialità (protezione dall accesso da parte di utenti non autorizzati) - integrità (protezione dall alterazione o compromissione), - disponibilità (protezione dall interferenza con i mezzi di accesso alle risorse). Concorrenza: l accesso a risorse e servizi condivisi deve essere consentito in maniera virtualmente simultanea a più utenti Trasparenza: Otto forme di trasparenza identificate nell ISO Reference Model for Open Distributed Processing (RM-ODP) (vedere oltre) ::. Progettazione dei sistemi distribuiti - 3/3 Scalabilità: un sistema è scalabile se resta efficace ed efficiente anche a seguito di un aumento considerevole di utenti o risorse. tecniche di controllo delle prestazioni e dei colli di bottiglia, o per prevenire l esaurimento delle risorse, alla crescita del sistema Esempi di sistemi distribuiti scalabili di successo: Internet, WWW, DNS. Guasti: i guasti nei sistemi distribuiti sono parziali, e vanno gestiti in modo da controllare il livello di servizio offerto in caso di guasti tecniche di failure detection, masking, tolerance, recovery
12 ::. Trasparenza nei sistemi distribuiti - 1/2 Access transparency: uniformità di accesso alle risorse locali e remote. Location transparency: accesso alle risorse senza conoscere la loro posizione fisica o sulla rete (es.: edificio o indirizzo IP). Concurrency transparency: possibilità per le applicazioni di operare concorrentemente sulle risorse condivise, senza interferire. Replication transparency: uso di più istanze di una risorsa (tipicamente, per aumentarne disponibilità, affidabilità e prestazioni), in maniera trasparente a utenti e programmatori applicativi. ::. Trasparenza nei sistemi distribuiti - 2/2 Failure transparency: possibilità di mascherare l insorgere di guasti di componenti hardware o software (utenti e applicazioni devono poter completare le loro attività anche in caso di guasti). Mobility transparency: possibilità di rilocare (far migrare) risorse e clienti durante il loro ciclo di vita, senza condizionare il comportamento di utenti e applicazioni. Performance transparency: possibilità di riconfigurazione dei sistemi per migliorarne le prestazioni al variare del carico. Scaling transparency: possibilità di espansione di sistemi ed applicazioni, senza doverne cambiare la struttura o gli algoritmi.
13 ::. Strati sw e hw nei sistemi distribuiti Applications, services Middleware Operating system Platform Computer and network hardware ::. Sistemi mobili: esempi di applicazione Domotica (case intelligenti); Automazione di ufficio; Gestione di situazioni di emergenza (comunicazione in un sito disastrato); Gestione e coordinamento del traffico di veicoli; Guide turistiche su terminali intelligenti; Supporto agli agenti di commercio (ufficio mobile); Accesso in movimento ad Internet; Servizi sensibili alla locazione (ad es: localizzazione della stampante più vicina in un area sconosciuta, come un aeroporto); Intrattenimento (giochi di gruppo su sistema mobile).
14 ::. Dispositivo Singola unità del sistema distribuito dotato di capacità elaborativa; In base alle sue proprietà di mobilità spaziale si può classificare in: Fisso: dispositivi generalmente potenti e alimentati dalla rete elettrica con grandi quantità di memoria e processori veloci; Mobile: tipicamente dotati di scarse capacità elaborative e problemi di alimentazione che inficiano la loro disponibilità nel tempo. ::. Connessione di rete Tipologia del collegamento tra due o più dispositivi: Permanente: caratterizzata da un elevata banda ed un basso Bit Error Rate (BER); Intermittente: caratterizzata da una modesta banda, spesso variabile, ed un BER influenzato fortemente da agenti esterni. Le reti cablate sono caratterizzate da una connessione di rete permanente; Le reti wireless sono caratterizzate da una connessione di rete intermittente
15 ::. Specificità (embeddedness) Livello di specializzazione del compito per cui viene progettato un dispositivo; Livello di integrazione raggiunto nel costruire il dispositivo che assolve il determinato compito. E possibile distinguere tra dispositivi: General-purpose: un dispositivo è general-purpose quando non è progettato per rispondere a compiti specifici (palmare, smartphone, laptop, PC ); Special-purpose: un dispositivo è special-purpose quando è progettato per rispondere a compiti specifici (microcontrollori, sensori, badges ). ::. Contesto di esecuzione Insieme delle informazioni che possano influenzare il comportamento di un applicazione Risorse interne (stato della batteria, disponibilità della CPU, disponibilità della memoria, dimensione del display); Risorse esterne (larghezza di banda, affidabilità e latenza del canale, prossimità degli altri dispositivi). Il contesto di esecuzione può essere: Statico: le risorse interne ed esterne variano poco o mai; Dinamico: le risorse interne ed esterne sono soggette a frequenti cambiamenti.
16 ::. Caratteristiche dei sistemi mobili Sistemi mobili Dispositivi Fisso Mobile Connessione di rete Permanente Intermittente Specificità General-purpose Special-purpose Contesto di esecuzione Statico Dinamico ::. Sistemi Tradizionali (Traditional Computing) Collezione di dispositivi fissi e general-purpose connessi tra di loro attraverso una connessione permanente le cui applicazioni vivono in un contesto di esecuzione statico. Nota: anche se non mobili, è utile guardare alla classificazione dei sistemi tradizionali secondo la tassonomia introdotta. Si rende in questo modo chiara la distinzione tra sistemi distribuiti tradizionali e mobili.
17 ::. Sistemi Nomadici (Nomadic Computing) (1/3) Rappresentano un compromesso tra i sistemi totalmente fissi e totalmente mobili; Generalmente composti da un insieme di dispositivi mobili general purpose interconnessi in maniera intermittente ad un infrastruttura core con nodi fissi general-purpose (collegati tra loro attraverso una connessione permanente). Data la natura del sistema, le applicazioni vivono in un contesto di esecuzione che può essere talvolta statico e talvolta dinamico. ::. Sistemi Nomadici (Nomadic Computing) (2/3) AP1 handoff Core Network AP2 AP3 AP= Access Point
18 ::. Sistemi Nomadici (Nomadic Computing) (3/3) I dispositivi mobili sono interconnessi tra loro e alla rete core attraverso dei dispositivi intermedi, noti come Access Point (AP). Il cambio di AP da parte di un dispositivo mobile è un operazione nota come handoff. ::. Sistemi Ad-hoc (Mobile Ad-Hoc Networks) (1/2) Sistemi in cui la rete dei si costituisce spontaneamente e in maniera wireless tra i dispositivi stessi, a causa dell impossibilità o inutilità di affidarsi ad un infrastruttura fissa. Costituiti da un insieme di dispositivi mobili, tipicamente general-purpose, connessi tra di loro attraverso un collegamento intermittente le cui applicazioni vivono in un contesto di esecuzione dinamico.
19 ::. Sistemi Ad-hoc (Mobile Ad-Hoc Networks) (2/2) I dispositivi devono godere di proprietà di autoconfigurazione (ad esempio, nell instradamento dei pacchetti), data l assenza di un infrastruttura fissa. Un dispositivo può comunicare direttamente solo con i suoi vicini (i nodi presenti nel raggio di comunicazione). Più salti (hops) tra nodi potrebbero essere richiesti per attraversare la rete. B Il nodo A comunica con il nodo E attraverso i nodi B e D A C D E ::. Sistemi Pervasive & Ubiquitous (1/2) Con questi termini si intende la diffusione di dispositivi informatici intelligenti, facilmente accessibili e talvolta invisibili (integrati nell ambiente), il cui uso semplifica lo svolgimento dei normali compiti di tutti i giorni. L utente non ha bisogno di portare dispositivi con se, in quanto l informazione potrà essere accessibile dappertutto e in qualsiasi momento.
20 ::. Sistemi Pervasive & Ubiquitous (2/2) Costituiti da un insieme di dispositivi fissi e mobili, per la maggior parte special-purpose (sensori intelligenti, controllori di elettrodomestici, dispositivi agganciati alle cartelle cliniche, ) connessi tra loro attraverso collegamenti intermittenti, le cui applicazioni vivono in un contesto tipicamente dinamico. Le Wireless Sensor Network sono un esempio di sistema pervasive & ubiquitous. ::. L evoluzione dei sistemi di elaborazione 1/3 2nd Generation Distributed Objects Degree of distribution Mainframe Monolithic 1st Generation Client/Server Complexity & adaptability
21 ::. L evoluzione dei sistemi di elaborazione 2/3 Livello di distribuzione e mobilità 1 a generazione 2 a generazione 3 a generazione cliente-servente a 3 livelli a 2 livelli oggetti distribuiti architetture orientate ai servizi componenti distribuiti C1 C4 C5 C3 C2 Livello di complessità ::. L evoluzione dei sistemi di elaborazione 3/3 Mobilità, Specificità, Intermittenza, dinamicità traditional Nomadic, Ad-hoc Pervasive & Ubiquitous Anni
22 ::. Problematiche (1/3) Diverse sono le problematiche connesse allo sviluppo di applicazioni per sistemi mobili. Tra le più importanti, si annoverano: Eterogeneità: i sistemi mobili sono fortemente eterogenei secondo diversi assi: hardware dei dispositivi, software di base e linguaggi di programmazione, tecnologie di comunicazione senza filo Le applicazioni dovrebbero essere portabili su diverse piattaforme harware/software e funzionare su reti eterogenee. ::. Problematiche (2/3) Adattamento: le applicazioni devono poter essere semplicemente estese a fronte di cambiamenti nei requisiti funzionali o adattate alle nuove tecnologie emergenti. Scalabilità: i sistemi mobili, specialmente i sistemi ubiquitous, sono caratterizzati dalla presenza di un gran numero di dispositivi. Le soluzioni devono essere pensate per introdurre un carico che cresca linearmente al crescere del numero di unità di elaborazione. Condivisione di risorse: l accesso a dati condivisi sensibili richiede la gestione di transazioni e la garanzia dell accesso in sicurezza.
23 ::. Problematiche (3/3) Tolleranza ai guasti: l abilità di recuperare da condizioni di malfunzionamento senza pregiudicare il funzionamento dell intero sistema. Nei sistemi mobili la problematica è inasprita dalla presenza di collegamenti inaffidabili. Gestione delle informazioni di contesto: la dinamicità del contesto richiede spesso alle applicazioni di reagire a variazioni dello stesso. Scarse capacità: Lo sviluppo deve portare in conto le ridotte capacità elaborative e di memoria dei dispositivi mobili rispetto ai dispositivi fissi. Inoltre, è necessario tenere presente il limitato tempo di vita del dispositivo, dovuto all alimentazione a batterie.
Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica.
Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica Corso di Sistemi Distribuiti Prof. Stefano Russo Caratterizzazionedei SistemiDistribuiti
DettagliArchitetture di Elaboratori II - Sistemi Distribuiti Introduzione al corso
Architetture di Elaboratori II - Sistemi Distribuiti Introduzione al corso Testo di riferimento G.Coulouris, J.Dollimore and T.Kindberg Distributed Systems: Concepts and Design Edition 3, Addison-Wesley
DettagliTu sai di averne uno quando il guasto di un computer di cui non hai mai sentito parlare non ti permette di fare il tuo lavoro.
2014 Tu sai di averne uno quando il guasto di un computer di cui non hai mai sentito parlare non ti permette di fare il tuo lavoro. -Lamport Quercioli, Pecoraro, Rando, Lucero V AI Sommario Definizione...
DettagliLe reti rete La telematica telematica tele matica Aspetti evolutivi delle reti Modello con mainframe terminali Definizione di rete di computer rete
Reti e comunicazione Le reti Con il termine rete si fa riferimento, in generale ai servizi che si ottengono dall integrazione tra tecnologie delle telecomunicazioni e le tecnologie dell informatica. La
DettagliIntroduzione ai. Sistemi Distribuiti
Introduzione ai Sistemi Distribuiti Definizione di Sistema Distribuito (1) Un sistema distribuito è: Una collezione di computer indipendenti che appaiono agli utente come un sistema singolo coerente. 1
DettagliStruttura della lezione. Lezione 8 Architetture per il calcolo distribuito. La sai l ultima? Un attimo di riflessione
Struttura della lezione Lezione 8 Architetture per il calcolo distribuito Vittorio Scarano Corso di Programmazione Distribuita (2003-2004) Laurea di I livello in Informatica Università degli Studi di Salerno
DettagliDomenico Talia. Corso di Laurea in Ingegneria Informatica. Facoltà di Ingegneria A.A UNICAL. D. Talia SISTEMI DISTRIBUITI - UNICAL 1
Corso di Laurea in Ingegneria Informatica SISTEMI DISTRIBUITI Domenico Talia Facoltà di Ingegneria UNICAL A.A. 2006-2007 D. Talia SISTEMI DISTRIBUITI - UNICAL 1 Sistemi Distribuiti - Obiettivi Gli obiettivi
DettagliCorso di Laurea in Ingegneria Informatica. Gli obiettivi del corso sono:
Corso di Laurea in Ingegneria Informatica SISTEMI DISTRIBUITI Domenico Talia Facoltà di Ingegneria UNICAL A.A. 2005-2006 D. Talia SISTEMI DISTRIBUITI - UNICAL 1 Sistemi Distribuiti - Obiettivi Gli obiettivi
DettagliIntroduzione al corso
Introduzione al corso Corso di Applicazioni Telematiche A.A. 2006-07 Lezione n.1 Prof. Roberto Canonico Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria Organizzazione della lezione Obiettivi
DettagliChe cos e l Informatica. Informatica generale. Caratteristiche fondamentali degli algoritmi. Esempi di algoritmi. Introduzione
Che cos e l Informatica Scienza dell elaborazione dell informazione Informatica generale non si riduce all utilizzo di strumenti (e.g. linguaggi di programmazione e basi di dati); si occupa del trattamento
DettagliLaboratorio di Informatica
per chimica industriale e chimica applicata e ambientale LEZIONE 7 Le reti telematiche 1 Le reti telematiche Tra le tecnologie del XX secolo dominano l elaborazione e la distribuzione delle informazioni
DettagliTecnologie dei Sistemi di Automazione
Facoltà di Ingegneria Tecnologie dei Sistemi di Automazione Prof. Gianmaria De Tommasi Lezione 2 Architetture dei dispositivi di controllo e Dispositivi di controllo specializzati Corso di Laurea Codice
DettagliAnni 80: reti locali di PC terminali dotati di intelligenza propria, che condividono risorse pregiate, come stampanti, dischi, etc.
LEZIONE 2 STORIA DEI SISTEMI DISTRIBUITI E MODELLI ARCHITETTURALI Anni 60-70: architettura centralizzata, monolitica (vedi lezione 1) host (mainframe, mini) a cui vengono collegati terminali stupidi a
DettagliArchitetture della memoria
Architetture della memoria Un elemento determinante per disegnare una applicazione parallela e' l architettura della memoria della macchina che abbiamo a disposizione. Rispetto all architettura della memoria
DettagliIntroduzione alle Reti di Calcolatori. Prof. Ing. Mario Catalano
Introduzione alle Reti di Calcolatori Prof. Ing. Mario Catalano Computing centralizzato Caratteristiche del computing centralizzato: sistemi fortemente centralizzati grandi capacità di calcolo rete complessa
DettagliReti, Web e comunicazione Parte seconda
Reti, Web e comunicazione Parte seconda 1 Classificazione delle reti Le reti di comunicazione (network) possono essere catalogate in base alle seguenti caratteristiche : Estensione geografica Topologia
DettagliLe reti di calcolatori. Università degli Studi di Salerno
Le reti di calcolatori Università degli Studi di Salerno Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione Informatica generale (matr. Dispari) Docente: Angela Peduto A.A. 2007/2008 Gestire informazione creare,
DettagliArchitetture di rete. 4. Le applicazioni di rete
Architetture di rete 4. Le applicazioni di rete Introduzione L avvento di tecnologie (hw, sw, protocolli) di rete avanzate ha permesso la nascita di architetture software molto evolute che permettono lo
DettagliReti Informatiche Edizione N
Reti Informatiche Edizione N. 5 2014-15 Giuseppe Anastasi Pervasive Computing & Networking Lab. () Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università di Pisa E-mail: g.anastasi@iet.unipi.it Website:
DettagliSCD. Sistemi distribuiti: introduzione. Sistemi distribuiti: introduzione. Sistemi distribuiti: introduzione
Anno accademico 2004/5 Corso di Sistemi Concorrenti e Distribuiti Tullio Vardanega, tullio.vardanega@math.unipd.it SCD Definizione Un sistema distribuito è un insieme di elaboratori indipendenti capaci
DettagliIntroduzione al corso
Corso di Laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni Corso di Reti di Calcolatori (a.a. 2010/11) Antonio Pescapè (pescape@unina.it) Introduzione al corso Nota di Copyright Quest insieme di trasparenze
DettagliIntroduzione al corso
Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Corso di Reti di Calcolatori (a.a. 2009/10) Roberto Canonico (roberto.canonico@unina.it) Antonio Pescapè (pescape@unina.it) Introduzione al corso Materiale didattico
DettagliLaboratorio di Informatica (Chimica)
Laboratorio di Informatica (Chimica) Lezione 01: Architettura del Computer. Walter Cazzola Dipartimento di Informatica e Comunicazione Università à degli Studi di Milano. e-mail: cazzola@dico.unimi.it
DettagliReti di Calcolatori. Concetti introduttivi. Il modello ISO/OSI ed il protocollo TCP/IP
Reti di Calcolatori Concetti introduttivi Introduzione alle reti di calcolatori; Concetti di topologie, instradamento, protocolli, interfacce; Architettura a livelli delle reti di calcolatori. Il modello
DettagliINTRODUZIONE A RETI E PROTOCOLLI
PARTE 1 INTRODUZIONE A RETI E PROTOCOLLI Parte 1 Modulo 1: Introduzione alle reti 1 Perché le reti tra computer? Collegamenti remoti a mainframe (< anni 70) Informatica distribuita vs informatica monolitica
DettagliSistemi di elaborazione delle informazioni
Sistemi di elaborazione delle informazioni Univ. degli studi Federico II di Napoli Ing. Antonio Fratini Reti di Telecomunicazione Una Rete di Telecomunicazione può essere definita come un sistema distribuito
DettagliProgramma del corso. Introduzione Rappresentazione delle Informazioni Calcolo proposizionale Architettura del calcolatore Reti di calcolatori
Programma del corso Introduzione Rappresentazione delle Informazioni Calcolo proposizionale Architettura del calcolatore Reti di calcolatori Evoluzione dei sistemi informatici Cos è una rete? Insieme di
Dettagli1: Generalità sulle reti di trasmissione numeriche
1 1 1: Generalità sulle reti di trasmissione numeriche Reti e sistemi distribuiti 2 Una rete di computer è un insieme di calcolatori interconnesso L accesso ad una risorsa remota presuppone la connessione
Dettagli4.5 Sistemi 2.5G: GPRS (Global Packet Radio System) e EDGE (Enhanced Data rate for GSM)
1 INFO-COM Dpt. Dipartimento di Scienza e Tecnica dell Informazione e della Comunicazione Università degli Studi di Roma La Sapienza Comunicazioni Mobili 2 Roberto Cusani Laurea Specialistica in: Ingegneria
DettagliIntroduzione alla qualità del servizio. Gruppo Reti TLC Qualità di servizio
Introduzione alla qualità del servizio Gruppo Reti TLC nome.cognome@polito.it http://www.telematica.polito.it/ TELEMATICA - INTRODUZIONE ALLA QoS - 1 Qualità di servizio Cosa si intende per qualità di
DettagliQualità di servizio. Qualità di servizio. Introduzione alla qualità del servizio
Introduzione alla qualità del servizio Gruppo Reti TLC nome.cognome@polito.it http://www.telematica.polito.it/ TELEMATICA - INTRODUZIONE ALLA QoS - 1 Qualità di servizio Cosa si intende per qualità di
Dettagliottobre Fonti [Bakken] Middleware (da Encyclopedia of Distributed Computing) Middleware Architectures and Technologies Luca Cabibbo
Luca Cabibbo Architetture Software Dispensa MW 1 ottobre 2008 1 -Fonti [Bakken] Middleware (da Encyclopedia of Distributed Computing) [Gorton] Essential Software Architecture, Chapter 4, A Guide to Middleware
DettagliSistemi Distribuiti Introduzione al corso
Altri testi di consultazione Sistemi Distribuiti Introduzione al corso Testo di riferimento G.Coulouris, J.Dollimore and T.Kindberg Distributed Systems: Concepts and Design IV Ed., Addison-Wesley 2005
DettagliReti Informatiche Edizione N
Reti Informatiche Edizione N. 7 2016-17 Giuseppe Anastasi Direttore, Laboratorio Nazionale CINI Smart Cities & Communities Direttore, Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università di Pisa E-mail:
DettagliLaboratorio di Informatica I
Struttura della lezione Lezione 2: Introduzione al corso Vittorio Scarano Laboratorio di Informatica I Corso di Laurea in Informatica Classificazione degli elaboratori Alcuni concetti base: la struttura
DettagliModulo 2 Architetture dei SD Lezione 1
Modulo 2 Architetture dei SD Lezione 1 Corso Sistemi Distribuiti (6 CFU) Docente: Prof. Marcello Castellano Sistemi Distribuiti, LM Ing. Informatica 6 CFU Docente: Marcello Castellano Table of Contents
DettagliIngegneria Informatica. Domenico Talia. Facoltà di Ingegneria A.A UNICAL RETI DI CALCOLATORI
Ingegneria Informatica RETI DI CALCOLATORI Domenico Talia Facoltà di Ingegneria UNICAL A.A. 2002-2003 Reti di Calcolatori - Obiettivi Gli obiettivi del corso sono: presentare i concetti che stanno alla
DettagliCorso di Sistemi di Elaborazione Modulo 1 (6 CFU)
Corso di Sistemi di Elaborazione Modulo 1 (6 CFU) Università di Foggia CdL in Ingegneria dei Sistemi Logistici per l Agroalimentare a.a. 2015/2016 Prof. Crescenzio Gallo crescenzio.gallo@unifg.it Obiettivi
DettagliCorso di Informatica
CdLS in Odontoiatria e Protesi Dentarie Corso di Informatica Prof. Crescenzio Gallo crescenzio.gallo@unifg.it Protocolli di trasmissione 2 Introduzione Un protocollo di trasmissione è un insieme di regole
DettagliCorso di Sistemi di Elaborazione Modulo 1 (6 CFU)
Corso di Sistemi di Elaborazione Modulo 1 (6 CFU) Università di Foggia CdL in Ingegneria dei Sistemi Logistici per l Agroalimentare a.a. 2018/2019 Prof. Crescenzio Gallo crescenzio.gallo@unifg.it Obiettivi
DettagliTerminologia e concetti fondamentali La struttura di Internet (hardware e software):
Introduzione Terminologia e concetti fondamentali La struttura di Internet (hardware e software): Accesso alla rete: end-systems, applicazioni, mezzi trasmissivi Nucleo: commutazione, struttura della rete,
DettagliUn architettura orientata ai servizi per la localizzazione di dispositivi mobili
Tesi di laurea Un architettura orientata ai servizi per la localizzazione di dispositivi mobili Anno Accademico 2004 /2005 Relatore Ch.mo Prof. Domenico Cotroneo Correlatore Ing. Massimo Ficco Candidato
DettagliFondamenti di Informatica
Fondamenti di Informatica Accademia di Belle Arti di Verona Università degli Studi di Verona A.A. 2016-2017 Docente - Vincenzo Giannotti CAPITOLO 6 BASI DI DATI Basi di dati Il termine «Base di Dati» o
DettagliLe Reti Informatiche
Le Reti Informatiche Finalità delle Reti di calcolatori Un calcolatore isolato, anche se multiutente ha a disposizione solo le risorse locali potrà elaborare unicamente i dati dei propri utenti 2 / 27
DettagliLinee di programmazione
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico regionale per il Lazio Istituto Tecnico Industriale A. Pacinotti ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO - LICEO SCIENTIFICO DELLE SCIENZE
DettagliAspetti informatici. Paolo Lo Re, 2004
Aspetti informatici Paolo Lo Re, 2004 Cenni introduttivi sulle problematiche informatiche La panoramica che seguirà ha lo scopo di definire alcuni concetti basilari la nomenclatura comunemente usata nell
DettagliCapitolo 6 Le infrastrutture SoftWare
Capitolo 6 Le infrastrutture SoftWare Funzioni del sistema operativo Rendere utilizzabili le risorse fisiche presenti nel sistema informatico: garantire la correttezza e la precisione nell elaborazione
DettagliTecnologie di Sviluppo per il Web
Tecnologie di Sviluppo per il Web Presentazione del Corso Anno Accademico 2002-2003 http://www.difa.unibas.it/users/gmecca/corsi/sviluppoweb G. Mecca mecca@unibas.it Università della Basilicata Sommario
DettagliLe Reti di Computer. Liceo Scientifico Statale S. Cannizzaro Palermo Prof.re E. Modica LE RETI DI COMPUTER 1
Le Reti di Computer Liceo Scientifico Statale S. Cannizzaro Palermo Prof.re E. Modica LE RETI DI COMPUTER 1 DEFINIZIONE DI RETE Una RETE è un insieme di due o più dispositivi (computer, smartphone, tablet,
Dettaglicorrettezza e precisione; anywhere, anytime; affidabilità, disponibilità e sicurezza dei sistemi; riservatezza dei dati; interoperabilità fra
Capitolo 7 Le infrastrutture SoftWare Funzioni del sistema operativo Rendere utilizzabili le risorse fisiche presenti nel sistema informatico: correttezza e precisione; anywhere, anytime; affidabilità,
DettagliDispositivi per il controllo
Dispositivi per il controllo ordini di comando PARTE DI COMANDO PARTE DI POTENZA Controllori monolitici Controllori con architettura a bus Controllori basati su PC informazioni di ritorno PLC (Programmable
DettagliSviluppo di una piattaforma per lo streaming multimediale in ambiente Android
Sviluppo di una piattaforma lo streaming multimediale tesi di laurea Sviluppo di una piattaforma lo streaming multimediale in Android Anno Accademico 2008/09 relatore Ch.mo prof. Marcello Cinque candidato
DettagliIntroduzione alla rete Internet
Introduzione alla rete Internet Gruppo Reti TLC nome.cognome@polito.it http://www.telematica.polito.it/ INTRODUZIONE A INTERNET - 1 Internet: nomenclatura Host: calcolatore collegato a Internet ogni host
DettagliCorso di Architettura (Prof. Scarano) 12/03/2002
Organizzazione della lezione 1: Introduzione al corso Vittorio Scarano Algoritmi e Strutture Dati: Sistemi Distribuiti Corso di Laurea in Informatica Università degli Studi di Salerno Organizzazione del
Dettagli1: Introduzione al corso
1: Introduzione al corso Vittorio Scarano Algoritmi e Strutture Dati: Sistemi Distribuiti Corso di Laurea in Informatica Università degli Studi di Salerno Organizzazione della lezione Organizzazione del
DettagliALLEGATO A (D.R. n. 832 del ) AREA SCIENTIFICO DISCIPLINARE INGEGNERIA INDUSTRIALE E DELL INFORMAZIONE
ALLEGATO A (D.R. n. 832 del 14.10.2013) AREA SCIENTIFICO DISCIPLINARE INGEGNERIA INDUSTRIALE E DELL INFORMAZIONE PROGRAMMA DI RICERCA N. 1 Affissione dei criteri per la valutazione dei titoli e del colloquio:
DettagliSistemi Informativi Aziendali. Programma del corso
Sistemi Informativi Aziendali Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Programma del corso Anno Accademico 2008/09 Docente: Massimo Cossentino Programma del corso a.a. 2008-09 Introduzione al corso ICT
DettagliDisciplina: Sistemi e reti Classe: 5A Informatica A.S. 2015/16 Docente: Barbara Zannol ITP: Alessandro Solazzo
Disciplina: Sistemi e reti Classe: 5A Informatica A.S. 2015/16 Docente: Barbara Zannol ITP: Alessandro Solazzo DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DISCIPLINARI DEI MODULI - SCELTA DEI CONTENUTI Modulo Unità didattiche
DettagliProgetto FIRB WebMinds
Progetto FIRB WebMinds Gruppi di Lavoro GL4/GL5 Unità di Ricerca Università di Modena e Reggio Emilia Bologna, 22 Maggio 2003 Michele Colajanni Claudia Canali Valeria Cardellini Riccardo Lancellotti Componenti
DettagliReti (introduzione) Internet in breve: insieme di reti locali (LAN) interconnesse da router. 2 tipi di LAN
Reti (introduzione) Internet in breve: insieme di reti locali (LAN) interconnesse da router 2 tipi di LAN Ethernet Wireless (spiegare in breve la crittografia WPA ) Compito dei router: indirizzamento pacchetti
DettagliOttimizziamo il flusso di lavoro aziendale ed abbattiamo i costi di gestione mediante l uso di tecnologie adeguate.
L infrastruttura software si compone di tutti quei sistemi e servizi informatici (spesso invisibili all utente finale) che permettono un corretto funzionamento della rete informatica aziendale. S u di
DettagliISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE M. FARADAY Programmazione didattica
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE M. FARADAY Programmazione didattica 2016-2017 Indirizzo: Informatica Disciplina: SISTEMI E RETI Classe: 5 A Docente: Addonisio Micaela, Paolo Aurilia (ITP) Ore settimanali
DettagliTecnologie dei Sistemi di Automazione
Facoltà di Ingegneria Tecnologie dei Sistemi di Automazione Prof. Gianmaria De Tommasi Sistemi di Supervisione Controllo ed Acquisizione Dati SCADA Corso di Laurea Codice insegnamento Email docente Anno
DettagliCorso di INTRODUZIONE all INFORMATICA per le SCIENZE UMANISTICHE (RETE)
Corso di INTRODUZIONE all INFORMATICA per le SCIENZE UMANISTICHE (RETE) A. A. 2009-2010 Facoltà di Giurisprudenza 1 of 18 Informazioni sul corso J.F. Kurose, K.W. Ross, Reti di Calcolatori e Internet.
DettagliLe Reti Informatiche
Le Reti Informatiche modulo 5 Prof. Salvatore Rosta www.byteman.it s.rosta@byteman.it 1 Rete Ethernet di Prova: 1 Ogni computer inserito nella rete contiene almeno una scheda di interfaccia Ethernet. I
DettagliReti, Web e comunicazione Parte prima
Reti, Web e comunicazione Parte prima 1 Introduzione Un computer è una macchina in grado di manipolare informazione rappresentata in forma digitale. Durante il normale funzionamento, i bit viaggiano incessantemente
DettagliRETI DI CALCOLATORI E APPLICAZIONI TELEMATICHE
RETI DI CALCOLATORI E APPLICAZIONI TELEMATICHE Prof. PIER LUCA MONTESSORO Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di Udine 1999 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 1 Nota di Copyright
DettagliIntroduzione, tecnologie, applicazioni
Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Ingegneria Chimica, Gestionale, Informatica, Meccanica Informatica per la Storia dell Arte Anno Accademico 2012/2013 Docente: ing. Salvatore Sorce Introduzione,
DettagliIntroduzione (parte II)
Introduzione (parte II) Argomenti della lezione Ripasso degli argomenti del primo corso: reti locali, internetworking, reti geografiche e applicazioni Reti locali Nascono come sistemi broadcast Tutte le
DettagliReti. insieme di computer (host) interconnessi. Token evita conflitti di trasmissione Rete più o meno affidabile
Reti Rete insieme di computer (host) interconnessi Tipologie interconnessioni Ad anello (token ring). Token evita conflitti di trasmissione Rete più o meno affidabile i pacchetti di dati possono girare
DettagliSCD. Sistemi distribuiti: introduzione. Openness. Sistemi distribuiti: introduzione. Caratteristiche di trasparenza
Caratteristiche di trasparenza Anno accademico 201/14 Sistemi Concorrenti e Distribuiti Tullio Vardanega, tullio.vardanega@math.unipd.it SCD Trasparenza di Accesso Collocazione Per nascondere Differenze
Dettagli1999 Pier Luca Montessoro (si veda la nota di copyright alla slide n. 2) 1
RETI DI CALCOLATORI E APPLICAZIONI TELEMATICHE Prof. PIER LUCA MONTESSORO Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di Udine 1999 Pier Luca Montessoro ( si veda la nota a pagina 2) 1 Nota di Copyright
DettagliIndice Prefazione 1 Il diritto e la società dell informazione La società dell informazione Un nuovo paradigma soc
Indice Prefazione 1 Il diritto e la società dell informazione 1 1.1 La società dell informazione....................... 1 1.1.1 Un nuovo paradigma socio-tecnologico............. 2 1.1.2 Realtà e rappresentazione
DettagliENTE ACCREDITATO DAL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA DIRETTIVA 170/2016
ENTE ACCREDITATO DAL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA DIRETTIVA 170/2016 Programma analitico d esame PRIVACY E SICUREZZA DEI DATI
DettagliRouter. E altri elementi di una rete LAN
Router E altri elementi di una rete LAN Scheda di rete NIC Circuito stampato che collega l host al mezzo Ogni scheda è autenticata da un codice detto mac (Media Access Control) address Ogni mac address
DettagliGriglie e Sistemi di Elaborazione Ubiqui
Griglie e Sistemi di Elaborazione Ubiqui Griglie e Sistemi di Elaborazione Ubiqui Domenico Talia talia@deis.unical.it A.A. 2003-2004 Facoltà di Ingegneria UNICAL Griglie e Sistemi Ubiqui - D. Talia - UNICAL
DettagliSistemi a processori multipli
Sistemi a processori multipli Sommario Classificazione e concetti di base Sistemi multi-processore Sistemi multi-computer (cluster) Sistemi distribuiti Obiettivo comune Risolvere problemi di dimensioni
DettagliSOFTWARE. Programmi e dati che indicano al computer come svolgere un determinato compito
SOFTWARE MODULO 3 SOFTWARE Programmi e dati che indicano al computer come svolgere un determinato compito Programma: sequenza di istruzioni, scritte in un determinato linguaggio, con le quali si fa eseguire
DettagliFondamenti di Informatica. per la Sicurezza. a.a. 2003/04. Calcolatori. Stefano Ferrari
Fondamenti di Informatica per la Sicurezza a.a. 2003/04 Calcolatori Stefano Ferrari Università degli Studi di Milano Dipartimento di Tecnologie dell Informazione Stefano Ferrari Università degli Studi
DettagliUniversità degli Studi di Parma Dipartimento di Fisica La sicurezza aziendale a 360 Il problema della sicurezza aziendale
Università degli Studi di Parma Dipartimento di Fisica http://www.fis.unipr.it La sicurezza aziendale a 360 Il problema della sicurezza aziendale Giulio Destri http://www.eleusysgroup.com La sicurezza
DettagliISO- OSI e architetture Client-Server
LEZIONE 9 ISO- OSI e architetture Client-Server Proff. Giorgio Valle Raffaella Folgieri giorgio.valle@unimi.it folgieri@dico.unimi.it Lez 10 modello ISO-OSI e architettura client-server 1 Nelle scorse
DettagliCosa sono i sistemi distribuiti. Prof. Andrea Omicini Corso di Sistemi Distribuiti L-A A.A. 2004/2005
Cosa sono i sistemi distribuiti Prof. Andrea Omicini Corso di Sistemi Distribuiti L-A A.A. 2004/2005 Il ruolo della distribuzione fisica Il ruolo dei modelli e della rappresentazione Rappresentazione della
DettagliAutomazione Industriale
Politecnico di Milano Prof. Luca Ferrarini Tel. 02-2399-3672 e-mail luca.ferrarini@polimi.it http://www.elet.polimi.it/upload/ferrarin/ miai2004/corso.html 1 Docente LUCA FERRARINI Dipartimento di Elettronica
DettagliProgettazione curricolo verticale percorso formativo per Unità di Apprendimento (UDA)
Progettazione curricolo verticale percorso formativo per Unità di Apprendimento (UDA) Dipartimento di Informatica e Telecomunicazioni Articolazione Telecomunicazioni L asse scientifico-tecnologico Allegato1
DettagliConnettività e Comunicazione
Griglie e Sistemi di Elaborazione Ubiqui Connettività e Comunicazione Griglie e Sistemi Ubiqui - D. Talia - UNICAL 1 Connettività di Sistemi Ubiqui Protocolli Wireless WAP/WML i-mode Infrarossi Bluetooth
DettagliBasi di Dati Architetture Client/Server
Basi di Dati Architetture Client/Server Architettura centralizzata Un architettura è centralizzata quando i dati e le applicazioni (programmi) risiedono in un unico nodo elaborativo Tutta l intelligenza
DettagliMobile IP Mobilità nelle reti IP Mario Baldi Politecnico di Torino
Mobile IP Mobilità nelle reti IP Mario Baldi Politecnico di Torino http://staff.polito.it/mario.baldi Nota di Copyright Questo insieme di trasparenze (detto nel seguito slide) è protetto dalle leggi sul
DettagliLe Reti LAN: componenti attivi. Descrizione dei principali componenti attivi di rete: Livello 3: Router
Le Reti LAN: componenti attivi Descrizione dei principali componenti attivi di rete: Livello 3: Router Componenti di una rete Nelle reti informatiche alcuni apparati hanno funzionalità esclusivamente orientate
DettagliScopri di più su LoadMaster per Azure
KEMP Technologies si impegna a sostenere le organizzazioni nell adozione di soluzioni cloud ibride. KEMP, primo vendor di application delivery controller (ADC) ad aver esteso il bilanciamento del carico
DettagliArchitetture dei sistemi distribuiti. Mariagrazia Fugini Impianti Como 08-09
Architetture dei sistemi distribuiti Mariagrazia Fugini Impianti Como 08-09 Sommario Sistemi centralizzati e distribuiti Meccanismi per sistemi distribuiti RPC Client-server Middleware Distributed object
DettagliIL SISTEMA OPERATIVO
IL SISTEMA OPERATIVO... è l insieme dei programmi che! agisce come intermediario tra l utente del computer e l hardware Il suo scopo è quello di! rendere agevole l uso dell hardware, mascherando le caratteristiche
DettagliSedi Sede formativa accreditata della proponente sita in Via Messina n. 3 a Palermo.
Programma didattico Titolo modulo - 1 Caratteristiche generali del PC (identificazione hardware e software) Teoria 4 Visite didattiche Esercitazioni didattiche Pratica 16 Durata complessiva 20 Obiettivo
Dettagli