MANUALE BUONE PRASSI AGRICOLE E AMBIENTALI. TECNICHE COLTURALI Gestione del suolo
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1 Rev. 6.0 del 01/09/2016 Modulo 1.a Pagina 1 di 10 MANUALE BUONE PRASSI AGRICOLE E AMBIENTALI Gestione del suolo SOMMARIO L inerbimento dell oliveto Gestione delle erbe infestanti mediante mezzi meccanici Gestione delle infestanti mediante l utilizzo di erbicidi... 8 CAMPAGNA FINANZIATA CON IL CONTRIBUTO DELL UNIONE EUROPEA E DELL'ITALIA Regg. (UE) n /2014
2 Rev. 6.0 del 01/09/2016 Modulo 1.a Pagina 2 di Il terreno è una risorsa fondamentale, non rinnovabile in tempi brevi. Le finalità della gestione del suolo in un oliveto sono riconducibili alla necessità di sfruttare in modo razionale le risorse idriche, di eliminare o limitare il fenomeno dell erosione, di migliorare la struttura del terreno e di eliminare le erbe infestanti. Tutte queste pratiche devono avere come obiettivo quello di aumentare la produzione erazionalizzare i costi di produzione, migliorando nel contempo la sostenibilità ambientale della coltura attraverso l utilizzo di tecniche che eliminino o riducano l inquinamento ambientale. Soprattutto nelle regioni meridionali del nostro Paese l acqua disponibile è solo quella delle precipitazioni piovose, che si concentrano nel periodo autunnale mentre il maggior fabbisogno della pianta si ha nel periodo primaverile estivo. L acqua è il principale fattore limitante e la gestione del suolo può sia consentire la formazione di riserve idriche, sia limitarne il consumo da parte delle erbe infestanti. La gestione del suolo deve inoltre essere finalizzata a migliorare la struttura del terreno e le sue condizioni di fertilità. Il mantenimento di queste due caratteristiche del suolo è la finalità propria delle norme relative alle Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali previste dalla Condizionalità. Tuttavia l intervento in pieno campo mediante l utilizzo di macchinari agricoli quali aratri, erpici, rulli, e il transito dei mezzi utilizzati per i trattamenti fitosanitari e la raccolta, può causare danni alla struttura del suolo. La formazione della cosiddetta suola di lavorazione o di strati di terreno compattati e la disgregazione della struttura del suolo con conseguente formazione di croste impermeabili, dovuta all impatto diretto delle gocce di pioggia sul terreno nudo, sono i più importanti. Il controllo delle infestanti costituisce un ulteriore importante azione nella gestione del suolo. La presenza di erbe infestanti reca dei problemi: competizione per acqua e sostanze nutritive in primavera ed estate e difficoltà nelle operazioni di raccolta in autunno. Inoltre possono essere di impedimento anche per altre operazioni quali la potatura e la realizzazione dei trattamenti. Per gli adempimenti previsti dal SQNPI relativi all inerbimento e alla gestione delle erbe infestanti si rimanda a quanto contenuto nel Modulo 4.a relativo alla Produzione Integrata. 1.1 L inerbimento dell oliveto L utilizzazione di copertura vegetale viva è l alternativa più utilizzata negli oliveti per garantire una corretta gestione del suolo. Questa infatti ha numerose ripercussioni positive: In terreni in pendio, l inerbimento ostacola l erosione, poiché riduce il numero e l intensità degli impatti delle gocce d acqua piovana sul terreno e favorisce l infiltrazione dell acqua nel suolo riducendone così lo scorrimento superficiale. Ciò consente anche di costituire notevoli riserve idriche. Le lavorazioni, invece, favoriscono l erosione dovuta all azione battente delle precipitazioni e all acqua di ruscellamento in quanto la velocità di infiltrazione è elevata solo nel terreno appena lavorato, poi si riduce quando piogge di relativa intensità determinano la formazione di una crosta superficiale. Il controllo
3 Rev. 6.0 del 01/09/2016 Modulo 1.a Pagina 3 di 10 delle infestanti mediante lavorazioni può determinare annualmente la perdita di alcune decine di tonnellate di suolo per ettaro. L apparato radicale degli olivi, non essendo danneggiato dalle lavorazioni, può svilupparsi anche nello strato superficiale di terreno, il migliore per l attività radicale. Si riduce il dannoso compattamento del terreno causato dal transito dei mezzi meccanici, che si verifica soprattutto quando questo è bagnato. È possibile, quindi, la tempestiva esecuzione delle operazioni colturali anche durante i periodi piovosi. La presenza del cotico agevola la circolazione delle persone, particolarmente se il terreno è bagnato, condizione questa molto frequente all epoca della raccolta, con conseguente facilitazione dello spostamento delle reti e riduzione dell infangatura delle olive. L inerbimento determina un progressivo aumento di sostanza organica nel terreno; ciò rende tale tecnica particolarmente idonea nell olivicoltura biologica. La possibilità di eseguire uno sfalcio del prato in concomitanza della trinciatura dei residui della potatura migliora l apporto di sostanza organica al terreno. Il materiale di potatura, infatti, è fonte rilevante di elementi nutritivi che però, senza il compostaggio nel suolo con il materiale organico più degradabile derivante dagli sfalci, si renderebbero disponibili in tempi piuttosto lunghi. Migliora la distribuzione del fosforo e del potassio nel profilo verticale del terreno e si riducono le perdite di elementi nutritivi per lisciviazione grazie all assorbimento (soprattutto dell azoto nitrico) da parte delle piante erbacee. Gli elementi nutritivi sono poi restituiti al suolo in forma organica, cosa che ne determina una più regolare disponibilità nel tempo. Si ha una positiva influenza sull instaurarsi di un equilibrio tra gli insetti nocivi ed i loro naturali nemici, con conseguente riduzione dei problemi parassitari; infatti nel prato possono trovare rifugio e alimentazione diversi antagonisti utili. La gestione del suolo con inerbimento, in genere, è meno onerosa rispetto alle lavorazioni per minor richiesta di ore di lavoro, potenza e numero di macchine. In determinati contesti, infine, non va sottovalutato il miglior impatto paesaggistico (e la maggiore fruibilità in aziende agrituristiche) degli oliveti inerbiti rispetto a quelli lavorati. L inerbimento, purtroppo, presenta anche alcuni aspetti negativi: Il principale problema è l instaurarsi di una competizione idrico-nutrizionale tra il prato e l olivo, con possibili riflessi negativi sull attività vegetativa e produttiva dell albero. La competizione nutritiva può essere facilmente compensata somministrando nei primi 2-3 anni dell inerbimento, rispetto alla normale concimazione, una dose supplementare di elementi nutritivi ed in particolare di azoto: kg/ha per anno. Successivamente questa integrazione non è più necessaria poiché l asportazione di elementi nutritivi da parte della vegetazione erbacea è compensata dai processi di mineralizzazione dei resti vegetali provenienti dal tappeto erboso e di fissazione dell azoto atmosferico ad opera delle leguminose eventualmente presenti. In ambienti siccitosi, in assenza di irrigazione, la concorrenza per l acqua può rendere inopportuno l inerbimento. Con una piovosità annua superiore a mm, in genere,
4 Rev. 6.0 del 01/09/2016 Modulo 1.a Pagina 4 di 10 l inerbimento può essere attuato senza problemi. Con una piovosità inferiore, ma comunque superiore a mm, l inerbimento può essere attuato con una certa cautela, limitandolo agli interfilari e sfalciando frequentemente il prato anche per favorire l affermazione di specie a limitato sviluppo e poco esigenti a discapito di essenze più competitive. L inerbimento impedisce l interramento dei concimi fosfopotassici. Tale inconveniente può esserecontenuto incorporando nel terreno, prima di passare all inerbimento, concimi fosfopotassici in dose sufficiente per 2-3 anni ( g/pianta di P2O5 e g/pianta di K 2 O). Successivamente sarà sufficiente la normale concimazione in superficie. Altro sistema consiste nell effettuare la concimazione fosfopotassica ogni 3-4 anni in concomitanza di un erpicatura in interfilari alterni. In alcune situazioni può essere favorita la proliferazione di piccoli roditori, non essendo le loro tane distrutte dalle lavorazioni. L inerbimento, rispetto al terreno lavorato, determina temperature leggermente più elevate durante il giorno e più basse durante la notte, con un relativo aumento del pericolo di gelate primaverili. Tenendo conto della competizione idrico/nutrizionale, l inerbimento non andrebbe attuato nei primi 4-5 anni dopo l impianto quando gli olivi hanno un apparato radicale ancora molto superficiale. Va fatta ad ogni modo una distinzione tra le zone sottochioma e le zone tra i filari. E infatti conveniente mantenere la striscia di terreno (larga ca. 1,5 m) lungo il filare libera da malerbe, o comunque fare in modo che il loro sviluppo sia scarso in modo da facilitare le operazioni colturali. Tra i filari è invece suggerita la semina di una copertura vegetale che sarà tenuta sotto controllo per evitare la competizione con la coltura e favorire le proprietà chimico fisiche del terreno. Lo sviluppo ideale della copertura vegetale, tale da non intralciare le operazioni colturali, è quello formato da una copertura vegetale viva alta fino ad un massimo di cm di altezza, che occupi all incirca la metà della superficie tra i filari. Per garantire che questo sviluppo non influisca negativamente sullo sviluppo della coltura, diminuendo la produzione, può essere necessario come già detto, integrare la concimazione con una dose addizionale di azoto e in determinati casi, anche di fosforo e potassio. Ricapitolando, una copertura vegetale del suolo ben gestita presenta molti vantaggi: Protegge il suolo dall impatto diretto con la pioggia. Migliora le proprietà fisiche, chimiche e biologiche dei suoli. Aumenta la velocità d infiltrazione dell acqua. Riduce la perdita di suolo dovuta all erosione. Riduce le perdite di acqua per evaporazione, sempre che la sua diffusione e lo stato di sviluppo non siano eccessivi.
5 Rev. 6.0 del 01/09/2016 Modulo 1.a Pagina 5 di 10 Aumenta il contenuto di materia organica negli strati superficiali, se viene interrato tramite leggere lavorazioni. Favorisce la biodiversità. Riduce i problemi di lisciviazione degli elementi nutritivi. Permette di migliorare il bilancio idrico degli oliveti evitando lo scorrimento superficiale di acqua e il ruscellamento. RACCOMANDAZIONI NELL UTILIZZO DI COPERTURA VEGETALE Nei primi anni di presenza della copertura vegetale, e sempre che si abbiano problemi di flora spontanea indesiderata, si potrà ricorrere alla semina di specie coltivate, utilizzando le seminatrici utilizzate di solito nel no-tillage. Se il suolo risulta essere compattato creare un letto di semina adeguato. Questi sistemi dovranno essere flessibili, permettendo l impiego di falciatrici, anche trainate, e/o di erbicidi secondo convenienza. CRITERI PER LA SCELTA DELLA SPECIE L inerbimento può essere ottenuto con flora spontanea (inerbimento naturale), oppure, per esaltare ibenefici e ridurne gli effetti negativi, con semina di una specie o, meglio, di miscugli di più specie (inerbimento artificiale). Le specie utilizzate dovrebbero: garantire una tempestiva ed omogenea copertura del terreno; essere rustiche e longeve; avere un modesto sviluppo, un apparato radicale superficiale e limitati fabbisogni idrico/nutrizionali ed essere, quindi, poco competitive nei confronti dell olivo e a modesta manutenzione (numero ridotto di tagli); avere una buona resistenza al calpestamento e alla pacciamatura prodotta con gli sfalci periodici; apportare un elevata quantità e qualità di sostanza organica al suolo; avere sementi di facile reperibilità e a basso costo. I miscugli dovrebbero essere costituiti da specie con caratteristiche complementari (con particolareriferimento a velocità di insediamento e durata), utilizzando alcune graminacee, che rispetto ad altre specie sono più rustiche e più efficaci nel controllo dell erosione (poiché associano alla rapida copertura del suolo un ottimale pacciamatura con i duraturi ed abbondanti residui di sfalcio), e alcune leguminose che, grazie alla fissazione atmosferica, arricchiscono il terreno in azoto, consentendo di ottenere un cotico quasi autosufficiente nei riguardi delle esigenze azotate. In un miscuglio la ripartizione percentuale fra le diverse specie (in genere 3-5) può essere molto libera, ma alcuni autori consigliano che almeno il 50% dovrebbe essere composto da loietto perenne e da festuche.
6 Rev. 6.0 del 01/09/2016 Modulo 1.a Pagina 6 di 10 Principali specie utilizzate nei miscugli per l inerbimento artificiale: pro e contro Specie Caratteristiche positive Caratteristiche negative Terreni adatti Lolium perenne (loietto o loiessa) Ha un elevata velocità di insediamento che limita rapidamente i rischi di erosione e lo sviluppo delle infestanti. In condizioni sfavorevoli ha una limitata durata nel tempo a vantaggio di essenze più aggressive come le festuche; richiede tagli frequenti. Terreni fertili e con discreta dotazione idrica anche argillosi; sconsigliabile in quelli molto sciolti. Festuca arundinacea È duratura e resiste bene alla pacciamatura degli abbondanti sfalci; ha un ottima portanza; ostacola lo sviluppo delle infestanti. Ha un elevata esigenza in acqua, anche se recentemente sono state selezionate varietà meno esigenti; ha una lenta velocità di insediamento; richiede tagli frequenti; è molto competitiva. Terreni fertili, profondi, freschi e/o irrigui, dove è utile frenare l eccessiva vigoria degli olivi. Festuca ovina È duratura e resistente al calpestamento; ha una taglia contenuta (pochi sfalci) e un elevata rusticità; è poco competitiva. Ha una lenta velocità di insediamento. Terreni sciolti, poveri e siccitosi anche poco profondi; sconsigliabile in terreni argillosi. Festuca rubra Ha una discreta velocità di insediamento, una taglia abbastanza contenuta (pochi sfalci); è poco competitiva. È poco duratura. Si adatta a terreni sciolti, poveri e siccitosi, anche poco profondi; sconsigliabile in terreni argillosi. Poa pratensis Ha un elevata rusticità; è poco competitiva e richiede pochi sfalci. Ha una lenta velocità di insediamento, che però è sicuro; in condizioni sfavorevoli si può verificare un declino, anche rapido, di copertura. Si adatta anche a terreni poveri e siccitosi o argillosi. Trifoliumrepens(trifoglio bianco) Arricchisce il terreno in azoto; in buone condizioni ha un veloce insediamento e un elevata durata in quanto è stolonifera. Se l ambiente non è ottimale, ha un lento insediamento e non è competitivo nei confronti della flora spontanea; richiede tagli frequenti. Predilige terreni di medio impasto, ma si adatta anche a terreni poveri e calcarei. Lotus corniculatus(ginestrino) Ha un elevata durata e si adatta a differenti condizioni pedo-climatiche. Ha un lento sviluppo iniziale ed un elevata sensibilità alla competizione delle infestanti. Si adatta anche in terreni poco profondi o umidi o secchi.
7 Rev. 6.0 del 01/09/2016 Modulo 1.a Pagina 7 di Gestione delle erbe infestanti mediante mezzi meccanici Le lavorazioni frequenti, al fine di mantenere il suolo libero da vegetazione durante tutto l anno, sono una pratica sconsigliata. Nei suoli lavorati in maniera frequente e continuata si impedisce l accumulo di sostanza organica e si distrugge quella già esistente, con un conseguente deterioramento della struttura. Le lavorazioni causano importanti perdite di acqua in primavera per evaporazione diretta dal suolo. Un altro inconveniente delle lavorazioni è inoltre il loro elevato costo economico ed energetico. Le buone pratiche nella sarchiatura meccanica dovranno ricercare le migliori condizioni. RACCOMANDAZIONI NELL UTILIZZO DI MEZZI MECCANICI PER LA GESTIONE DELLE ERBE INFESTANTI Non utilizzare macchinari pesanti che compattino il suolo. Fare lavorazioni verticali evitando di rivoltare il terreno. Ridurre le lavorazioni profonde, effettuate al fine di decompattare il terreno, ad un unico passaggio al centro delle strade. Non lavorare mai a favore di pendenza. Evitare ritardi nell esecuzione di tali lavori in primavera. Non lavorare in prossimità di eventi piovosi. Le sarchiatrici e le falciatrici sono un alternativa alle lavorazioni tradizionali e all uso di erbicidi nel controllo delle erbe infestanti. E necessario infine adattare tutte queste operazioni alle caratteristiche dell oliveto, ed in particolare: In terreni pianeggianti e permeabili, dove non c è rischio di erosione, si può sfalciare senza gravi conseguenze e si possono utilizzare anche specie di piccole dimensioni. In zone in pendenza, con suoli impoveriti e/o compattati si devono mantenere specie di media dimensione, concimandole e distanziando temporalmente le falciature, permettendo lo sviluppo della copertura durante il periodo invernale. Alternare mezzi di controllo meccanici e chimici rappresenta generalmente un buon sistema di gestione del suolo.
8 Rev. 6.0 del 01/09/2016 Modulo 1.a Pagina 8 di Gestione delle infestanti mediante l utilizzo di erbicidi L uso di erbicidi è una delle opzioni di controllo e gestione delle erbe infestanti e della copertura vegetale, spesso in combinazione con procedimenti meccanici. Va sottolineato che l utilizzo del diserbo chimico in alternativa a quello meccanico presenta numerose controindicazioni dal punto di vista ambientale e può essere considerato un fattore di rischio rilevante ai fini della qualità e della salubrità del prodotto. L ampia diffusione dell olivicoltura nell Italia centro meridionale in terreni con pendenze anche elevate comporta dei rischi connessi al ruscellamento. Infatti, in mancanza di adeguate contromisure, le acque di scorrimento negli oliveti ubicati in pendenza possono trasportare erbicidi che finiscono nei bacini idrici sottostanti. In queste circostanze il rischio globale è la somma dei rischi dovuti a fenomeni di piccola entità, che separati non rappresentano una minaccia, ma che uniti possono costituire in alcuni areali un evidente pericolo, rendendo ancor più necessario il rispetto di buone prassi colturali. Di conseguenza la gestione delle erbe infestanti e il controllo della competizione tra erbe spontanee e piante di olivo attraverso il diserbo chimico va considerato come l ultima delle possibili alternative da mettere in atto nell oliveto. In particolare il diserbo chimico può rendersi necessario quando l oliveto presenta caratteristiche tali da rendere pericoloso il passaggio di mezzi meccanici (elevata pendenza, terrazzamenti stretti, ecc.) o quando sono presenti erbe infestanti che è difficile contenere con i metodi meccanici. Il riferimento è a infestanti perenni, invasive e tappezzanti quali l Equiseto laparietaria e la Sambuchella. Queste malerbe tendono a sostituirsi alla flora spontanea presente, creando un tappeto uniforme sia sulla fila sia nell'interfila. Per questo tipo di infestanti spesso le lavorazioni meccaniche non sono risolutive, anzi sono efficaci solo per alcune settimane prima della riemergenza. BUONE PRATICHE PER L IMPEGO DI ERBICIDI IN OLIVICOLTURA Le buone pratiche nell utilizzo di erbicidi, e di prodotti fitosanitari in genere, in olivicoltura obbligano all utilizzo esclusivo di quei prodotti commerciali sulla cui etichetta è esplicitamente riconosciuto l uso autorizzato per l olivo. Prerequisiti Potare gli alberi accuratamente, evitando di lasciare rami troppo bassi che possano essere bagnati durante l applicazione degli erbicidi. Ispezionare periodicamente gli oliveti per conoscere l evoluzione delle malerbe e identificare correttamente le specie più competitive e quindi più dannose. Non trattare senza avere la certezza della necessità del trattamento stesso. Scegliere prodotti e dosi in funzione dello stadio fenologico dell oliveto, delle erbe infestanti e del tipo di suolo. Applicare per ciascun erbicida la minor quantità nel momento di minor rischio e di maggior efficacia. Nei terreni sabbiosi l utilizzo di erbicidi comporta un aumento dei rischi di inquinamento e va pertanto evitato.
9 Rev. 6.0 del 01/09/2016 Modulo 1.a Pagina 9 di 10 In ogni caso sono da evitare erbicidi residuali che permangono nel terreno e possono essere causa di inquinamento delle acque. Leggere attentamente l etichetta al fine di applicare l erbicida nelle condizioni previste ed autorizzate. Condizioni di applicazione Il suolo dovrà essere sufficientemente piano e privo di buche per evitare applicazioni disomogenee. Evitare di effettuare i trattamenti con condizioni di vento, pioggia, terreno troppo secco, temperature eccessivamente basse o eccessivamente elevate. Gli irroratori dovranno spargere il prodotto omogeneamente, tanto nel senso di marcia quanto trasversalmente. Non utilizzare irroratori con bocchette oscillanti Controllare periodicamente lo stato di manutenzione delle bocchette per individuare eventuali otturazioni. Impiegare bocchette di buona qualità e cambiarle ogni anno, se necessario. Seguire le norme elementari di rispetto ambientale; evitare fuoriuscite e perdite incontrollate di prodotto, evitare di manipolare i prodotti vicino a pozzi, corsi d acqua e in prossimità di zone vulnerabili. I contenitori vuoti, dovranno, dopo opportuna asciugatura, essere consegnati a un gestore autorizzato per la raccolta, il trasporto elo smaltimento. Tali operatori dovranno rilasciare una ricevuta che certifica la consegna, documento imprescindibile per qualsiasi controllo da parte degli organismi preposti al controllo. I contenitori impiegati durante i trattamenti devono essere opportunamente lavati, spargendo l acqua nella zona di trattamento. In nessun caso si deve effettuare il lavaggio in zone prossime a pozzi, corsi d acqua e altre fonti di acqua potabile. RACCOMANDAZIONI PER L APPLICAZIONE DEGLI ERBICIDI Differenziare la zona sottochioma da quella degli interfilari. Applicare solo nelle zone in cui è necessario. L uso localizzato permette di risparmiare e riduce i rischi. Alternare erbicidi di differenti famiglie o con differenti modalità di azione al fine di evitare fenomeni di resistenza. Gli erbicidi di preemergenza dovranno essere applicati su suolo pulito o scarsamente ricoperto da erbe e residui vegetali. Al contrario se si utilizzano erbicidi che vengono assorbiti per via fogliare, le malerbe dovranno coprire una parte significativa del terreno per avere una maggior efficacia. Sottochioma si potranno utilizzare erbicidi di preemergenza per impedire lo sviluppo di infestanti, o di postemergenza su infestanti poco sviluppate. Nel caso di utilizzo di erbicidi di preemergenza e contemporanea presenza di residui vegetali o foglie,
10 Rev. 6.0 del 01/09/2016 Modulo 1.a Pagina 10 di 10 accumulare questi ultimi negli interfilari con una macchina soffiatrice, cercando di evitare alterazioni del suolo. I muschi che possono proliferare sottochioma, contrastano lo sviluppo di infestanti e per questo vanno preservati. Se l oliva cade al suolo inoltre c è minor rischio di interramento e infangamento. In tali situazioni è da evitare l utilizzo di prodotti in preemergenza, preferendo invece trattare in postemergenza al momento dell effettiva necessità. Specialmente sottochioma, evitare di trattare in prossimità della raccolta, e comunque rispettare tassativamente i tempi di carenza indicati. Negli interfilari è opportuno lasciare una copertura vegetale viva, sia essa spontanea o seminata. Questa si controllerà mediante trattamenti primaverili di postemergenza, lasciando i residui sul terreno, o, in alternativa si sfalcerà e in alcuni casi si andrà ad interrare con una leggera lavorazione. Variare con cadenza annuale metodo di controllo è l opzione migliore. Caratteristiche fondamentali di una macchina irroratrice L irroratrice dovrà essere in perfetto stato di conservazione. Deve permettere l applicazione del prodotto a bassa pressione (2-4 bar). Le bocchette sono la parte più importante e devono essere nuove o trovarsi in ottimo stato. E raccomandabile l utilizzo di bocchette antideriva provviste di filtri individuali e sistema antigocciolamento. I filtri e le bocchette devono essere puliti periodicamente. Le condutture devono essere fatte in modo da non essere soggette a corrosione. Gli irroratori manuali (a zaino) devono anch essi rispettare i requisiti sopra descritti. L irroratore dovrà essere in condizione di applicare il prodotto omogeneamente sia nel tempo che nello spazio. La taratura periodica delle macchine irroratrici è un requisito della Condizionalità. Tale operazione va effettuataalmeno ogni 5 anni. Per avere maggiori informazioni riguardo ai requisiti di taratura delle macchine irroratrici è possibile richiedere ai tecnici AIPO il documento Linee Guida per la taratura delle macchine irroratrici.
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