Recenti sviluppi della crisi siriana

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Recenti sviluppi della crisi siriana"

Transcript

1 Recenti sviluppi della crisi siriana Nota n 85-4 ottobre 2016 La risoluzione del Consiglio di sicurezza del 26 febbraio Il 26 febbraio 2016 il Consiglio di sicurezza adottava la Risoluzione 2268, in cui si esprime unanime consenso alla Dichiarazione congiunta di Russia e Stati Uniti in quanto copresidenti dell'issg il Gruppo internazionale di sostegno per la Siria -, che aveva stabilito la sospensione delle ostilità in Siria a partire dal 27 febbraio. La tregua non si applicava né alle azioni di contrasto a DAESH, né a quelle contro il fronte al-nusra che faceva capo ad al-qaida. Il Consiglio di Sicurezza invitava inoltre tutti i paesi membri dell'onu, e in particolare quelli facenti parti del Gruppo sulla Siria, ad usare la loro influenza sulle parti in conflitto, al fine di mantenere gli impegni e creare le condizioni per un cessate il fuoco durevole e definitivo, ed esortava tutte le parti a consentire agli aiuti umanitari di raggiungere tutte le persone bisognose, in particolare in tutte le aree assediate. Dal 14 al 24 marzo si svolgeva una nuova tornata dei colloqui di pace sulla Siria, focalizzata sui temi di un nuovo governo nazionale inclusivo, della nuova Costituzione e dello svolgimento di elezioni. La delegazione del governo siriano in carica era guidata da Bachar el Jafari, rappresentante della Siria presso le Nazioni Unite, e sollevava inizialmente questioni di procedura e di rappresentatività della delegazione delle opposizioni. Le opposizioni da parte loro erano riunite nell'alto Comitato per i negoziati (Hnc) nel quale non erano comprese le rappresentanze curde. I colloqui dovevano avvenire in forma di "prossimità", ovvero attraverso la mediazione dell'inviato speciale delle Nazioni Unite de Mistura, che incontrava separatamente le delegazioni. L'Inviato speciale delle Nazioni Unite prendeva atto positivamente della posizione negoziale avanzata dalle opposizioni, che a suo giudizio avevano presentato punti sostanziali relativi alla transizione politica della Siria, mentre chiedeva alla delegazione governativa di superare il richiamo alle questioni di principio per entrare più decisamente nel merito del negoziato. I colloqui coincidevano inoltre con una significativa riduzione delle violenze sul terreno. Al termine della seconda settimana l'amb. de Mistura presentava un documento di "punti comuni" che, sebbene non avessero ancora il pieno consenso delle parti, costituivano a suo dire un terreno di convergenza sulla cui base i colloqui sarebbero ripartiti alla metà di aprile. Il documento, che non entrava nei dettagli della transizione politica, si articolava nei seguenti 12 punti: sovranità, indipendenza, unità e integrità territoriale del Paese; principi di autodeterminazione e non ingerenza esterna; sistema istituzionale democratico e basato sullo Stato di diritto; principi di tolleranza e convivenza religiosa, culturale ed etnica; pari opportunità per le donne; governo di transizione, elezioni e nuova Costituzione - come stabilito dalla Risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza dell'onu; pluralismo politico; rispetto dei diritti umani e lotta alla corruzione; rifiuto del terrorismo e contrasto ad esso; ricostituzione di un esercito siriano per la difesa della nazione sulla base del diritto; possibilità per tutti i rifugiati e gli sfollati di far ritorno alle loro case, e rilascio di tutte le persone detenute arbitrariamente; previsione di riparazioni e restituzione di diritti e proprietà perse a causa del conflitto; convocazione di una Conferenza internazionale di donatori per la ricostruzione della Siria. Cionondimeno, uno dei principali punti di discordia tra il governo e le opposizioni continuava a riguardare la figura del presidente Assad. Il comitato delle opposizioni esigeva una sua uscita di scena prima che si costituisse il governo provvisorio entro i sei mesi stabiliti dall'onu; d'altro canto il governo siriano, naturalmente, considerava ineludibile la permanenza di Assad al potere. Inoltre l'annuncio unilaterale del regime siriano di volere indire elezioni legislative il mese successivo era in chiaro contrasto con la Roadmap dell'onu e con il dichiarato obiettivo dei negoziati di portare le parti a intraprendere un percorso di transizione istituzionale. Non meno difficile il nodo negoziale rappresentato dalla questione curda: il 16 marzo, infatti, i curdi del nord della Siria, che non partecipavano al tavolo negoziale di Ginevra, annunciavano alla stampa la costituzione di una federazione autonoma da Damasco. Secondo un portavoce l'accordo era stato raggiunto in una conferenza tra responsabili curdi in corso nella località di Rmelan. La nuova "Federazione del nord della Siria" avrebbe dovuto comprendere i tre cantoni di Al Jazira, Kobane e Afrin, controllati dalle milizie curde dell'ypg, il braccio armato dei curdi siriani, in lotta contro DAESH con il sostegno del regime siriano e degli USA. La Turchia reagiva duramente, con una presa di posizione del Ministero degli esteri che definiva la decisione curda priva di valore e validità, ritenendo fondamentale l'unità territoriale siriana

2 Il ripiegamento del contingente russo e la riconquista di Palmira Nello stesso giorno della ripresa dei colloqui a Ginevra, il 14 marzo, il presidente russo Vladimir Putin annunciava l'inizio del ritiro delle truppe dalla Siria, avendo a suo dire la missione raggiunto gli obiettivi stabiliti e avendo posto le basi per una soluzione diplomatica del conflitto. Secondo il Ministro della difesa Sergei Shoigu l'intervento russo aveva portato all'eliminazione di circa guerriglieri e aveva consentito al governo siriano di liberare oltre 400 località, riconquistando più di km quadrati di territorio. Restavano comunque operative le basi militari russe nel porto mediterraneo di Tartus e nell'aeroporto di Jmeimim a Latakia, e lo stesso Putin dichiarava che, in caso di necessità, la Russia avrebbe potuto ricostituire in breve tempo la sua presenza militare in Siria. L'annunciato ritiro russo dal teatro siriano è stato considerato come una presa di distanza e una forma di pressione nei confronti del regime di Assad che continuava a mostrarsi non disponibile a fare concessioni alle opposizioni e così a tenere bloccato il negoziato. D'altra parte la mossa di Putin è stata considerata come un'azione di distensione nei confronti di Arabia Saudita e Turchia, con cui la tensione era salita notevolmente dopo l'intervento. Il 24 marzo, lo stesso giorno di conclusione dei colloqui di Ginevra, l'esercito siriano, insieme alle milizie sciite iraniane e agli Hezbollah libanesi che affiancano il regime, riconquistava, anche con l'appoggio decisivo dell'aviazione russa, la zona settentrionale della città storica di Palmira, famosa per la presenza di aree archeologiche di pregio e patrimonio mondiale dell'unesco. Domenica 27 marzo Damasco annunciava che tutti i jihadisti erano stati allontanati dalla città, la quale era stata occupata da DAESH dal mese di maggio del L'esercito di Damasco aveva certamente tratto vantaggio dalla tregua del 27 febbraio, che gli aveva permesso di concentrare contro DAESH forze militari che prima erano impiegate in altri fronti della ribellione siriana. Una vittoria militare di alto valore simbolico che ha prodotto un vantaggio di immagine per Assad e inciso in maniera significativa sul processo negoziale in corso e sul dibattito che nei paesi occidentali si era sviluppato riguardo all'opportunità della permanenza al potere del presidente siriano. La ripresa dei combattimenti e la nuova fase dei negoziati L'inizio di aprile registrava una recrudescenza dei combattimenti, dopo che per settimane vi era stata una relativa calma a partire dalla tregua del 27 febbraio. La ripresa degli scontri riguardava l'intera regione settentrionale siriana, con particolare forza ad Aleppo: i miliziani ribelli al regime di Assad, tra l'altro, abbattevano un jet governativo, catturando almeno uno dei due piloti. Con il trascorrere dei giorni la tregua appariva sempre più precaria: intensi scontri armati tra miliziani dell'isis e loro rivali filoqaidisti di al-nusra si sviluppavano a sud di Damasco nel campo profughi palestinesi di Yarmuk. Nella zona meridionale di Aleppo divampavano frattanto gli scontri tra le forze lealiste, appoggiate da Iran e Russia, e le opposizioni armate al regime di Assad, sostenute dalla Turchia e dall'arabia Saudita. Il 13 aprile riprendevano a Ginevra i colloqui indiretti mediati dalle Nazioni Unite tra il governo e le opposizioni siriane - nello stesso giorno in cui avevano luogo in Siria elezioni parlamentare cui gli osservatori internazionali non davano ormai più alcun peso, nella situazione di disfacimento del paese. A Ginevra la delegazione delle opposizioni contrastava l'opinione dell'amb. de Mistura su una sostanziale tenuta della tregua. Il governo siriano, dal canto suo, prima ancora di recarsi in delegazione a Ginevra chiudeva la porta ad ogni ipotesi di governo di transizione, qualificato alla stregua di un colpo di Stato. Mentre nel nord del paese l'isis mostrava una notevole capacità di contrattacco tanto contro gli insorti antigovernativi che contro le truppe del governo di Damasco - senza risparmiarsi anche di colpire ripetutamente la provincia sudorientale turca di confine, provocando diverse vittime -; i già difficilissimi equilibri diplomatici a Ginevra venivano ulteriormente compromessi il 19 aprile, quando a seguito di bombardamenti dell'aviazione governativa siriana della provincia di Idlib perdevano la vita più di 40 civili. La delegazione delle opposizioni, l'alto comitato negoziale, comunicava di non voler più partecipare agli incontri di Ginevra, mantenendo nella città elvetica solo una delegazione di livello tecnico. Secondo gli oppositori rimaneva quale punto fondamentale quello della fine del potere di Assad, nonché la necessità della formazione di un calendario chiaro per la transizione. In questo quadro, risultava impossibile un rilancio dei negoziati prima dell'inizio del Ramadan. Alla fine di aprile appariva chiaro come tanto le prospettive negoziali quanto la tenuta della tregua fossero ormai compromesse: in particolare la città di Aleppo era teatro di furiosi combattimenti, con la morte sempre più frequente di decine di civili, cui non giovava nemmeno essere ricoverati in ospedale o trovarsi in preghiera nelle moschee. Un rilancio dei negoziati era tentato il 17 maggio dal Vertice di Vienna sulla Siria, sulla base di un documento finale che rinnovava l'impegno per avviare la transizione politica del paese e la riforma costituzionale. Il Vertice tentava di giocare la carta di un maggiore coinvolgimento delle Nazioni Unite, cui era affidato il monitoraggio della tenuta effettiva del cessate il fuoco con cadenza settimanale, per riportare eventuali violazioni sul tavolo del Consiglio di sicurezza, pronto ad ampliare le pressioni sulle parti in lotta. Neanche una settimana dopo, tuttavia, si verificava il più grave attacco terroristico dall'inizio guerra civile siriana, quando l'isis, con numerosi attentatori suicidi, provocava un centinaio di morti in prossimità 2

3 della base navale russa di Tartus, proprio nella zona della costa mediterranea siriana più fedele ad Assad. L offensiva curdo-siriana su Raqqa L'azione terroristica perpetrata dall'isis era probabilmente in correlazione con l'aumento della pressione di forze curde appoggiate dagli Stati Uniti una cinquantina di km. a nord della capitale siriana del "Califfato", Raqqa: l'azione di terra dei curdo-siriani era appoggiata da intensi raid aerei della coalizione guidata proprio dagli Stati Uniti, che nella zona avevano comunque già dispiegato circa 200 consiglieri militari. L'azione dei curdo-siriani, va ricordato, è sempre suscettibile di urtare la sensibilità turca, in quanto la guida sostanziale delle truppe impegnate contro l'isis viene fatta risalire all'ala siriana del PKK, che Ankara considera organizzazione terroristica. Un'altra controffensiva dell'isis si palesava dopo alcuni giorni in direzione del confine turco-siriano, con l'obiettivo di interrompere un corridoio di rifornimento delle forze ribelli proprio dal territorio turco. I nuovi attacchi del "Califfato" avrebbero provocato la fuga di oltre civili, che tuttavia salvo eccezioni non hanno potuto entrare in territorio turco, vista la chiusura della frontiera. La pressione su Raqqa cresceva ancora all'inizio di giugno, quando anche le forze governative siriane appoggiate dalla Russia iniziavano ad operare nella regione. Frattanto ad Aleppo continuava a infuriare la battaglia, caratterizzata da molteplici schieramenti che rendevano talvolta difficile l'interpretazione degli avvenimenti: ad esempio una direttrice degli scontri riguardava le forze arabe sunnite contrarie ad Assad contrapposte ai curdo-siriani, sostanzialmente schierati con le autorità di Damasco e i russi. Un'altra faglia degli scontri riguardava l'isis, contrapposto agli insorti siriani appoggiati dalla Turchia. A sud della città di Aleppo, inoltre, le postazioni filogovernative rafforzate dai pasdarani iraniani e dagli Hezbollah libanesi erano attaccate da una coalizione di insorti appoggiata da Turchia e Arabia Saudita e e ciò costituisce il termometro della situazione - capeggiata a quanto pare dall'ala siriana di al-qaida (al-nusra). L'obiettivo dell'attacco era quello di precludere alle forze lealiste l'unico accesso loro rimasto alla parte occidentale di Aleppo, da esse controllata. Nelle stesse ore gli Stati Uniti disponevano l'invio della portaerei Harry S. Truman nel Mediterraneo orientale, per aumentare la potenza di fuoco sugli obiettivi dell'isis. La crescente pressione da molteplici parti su Raqqa determinava dopo la metà di giugno un forte contrattacco da parte dei miliziani dell'isis sulla direttrice sudoccidentale rispetto alla città: le truppe lealiste siriane erano costrette ad arretrare notevolmente, e anche nella zona di Palmira i contrattacchi dell'isis provocavano il ristagno delle offensive russe e governative. I contrattacchi del "Califfato" registravano successi anche nel nord della Siria, resistendo alla pressione delle forze curdo-siriane sostenute dagli USA. Il regime siriano intanto procedeva alla nomina del nuovo primo ministro nella persona di Imad Khamis, già ministro dell'elettricità, in sostituzione di Wael Halqi. L'avvicendamento nell'esecutivo solo formalmente conseguiva alle elezioni parlamentari di aprile, di nessun impatto nei confronti dei ruoli sostanziali del potere siriano. Le truppe governative conseguivano l'8 luglio un notevole successo ad Aleppo, riuscendo dopo quattro anni a chiudere l'assedio attorno alla zona della città controllata dagli insorti contro il regime di Assad l'unico vero bersaglio degli attacchi russi e governativi, assai più dei quartieri controllati dall'isis e di quelli occupati dai curdo-siriani, ormai di fatto in stato di non belligeranza con il regime di Damasco. Il 24 luglio nella zona di Aleppo controllata dagli insorti contro il regime siriano erano colpiti da attacchi aerei quattro ospedali e una banca del sangue, mentre altri tre ospedali erano oggetto di raid aerei russi o governativi nella regione a est di Damasco. Il 29 luglio, poi, un ospedale pediatrico gestito da Save the Children veniva colpito nella località settentrionale siriana di Idlib, in una giornata tragica che registrava anche l'uccisione sommaria da parte dei miliziani dell'isis di 24 civili a Buyir, un villaggio vicino al confine turco, situato in una zona di combattimenti ininterrotti tra insorti siriani sostenuti dalla Turchia e miliziani del "Califfato". Sempre nella stessa giornata 28 civili, tra i quali sette bambini, perdevano la vita in seguito ad attacchi aerei della coalizione capitanata dagli Stati Uniti nei dintorni di Manbij, roccaforte dell'isis posta tra Raqqa e Aleppo, sottoposta ad assedio da parte di forze curdo-siriane e arabe sostenute dagli Stati Uniti, che avevano però dovuto arretrare in seguito ad una controffensiva dei 400 miliziani ivi rimasti. Nonostante la resistenza, comunque, l'isis sarebbe stato costretto il 12 agosto ad abbandonare la città di Manbij. Due giorni prima, il 27 luglio, un camion bomba imbottito di esplosivo saltava in aria in prossimità di una sede delle forze curdo-siriane a Qamishli, nella regione amministrativamente sempre più autonoma del Kurdistan siriano, e punto cruciale di passaggio dei combattenti curdi che da Iraq e Turchia affluiscono in Siria per combattere il "Califfato". Va segnalato altresì che a fine luglio, Jabhat al-nusra, dopo la scissione formale da Al-Qaeda, assumeva la nuova denominazione di Jabhat Fatah al-sham (JFS), da molti interpretata come una mossa tattica per apparire più moderato e stringere più facilmente alleanze con altri gruppi ribelli. Nuovi scontri tra le forze governative ed i gruppi ribelli Durante il mese di agosto si è assistito ad una nuova e pesante escalation degli scontri tra il fronte lealista e i gruppi ribelli. Nei primissimi giorni del mese, le forze governative hanno subito una nuova offensiva da parte del fronte anti-assad nelle aree di Aleppo, Deir el-zor, Idlib e Latakia. In particolare, il 2 3

4 agosto, Jabhat Fatah al-sham (nuova denominazione che Jabhat al-nusra si è data dopo la scissione formale da Al-Qaeda) in collaborazione con altri gruppi di opposizione riuniti nella Northen Homs Operation Room hanno lanciato una nuova offensiva denominata "Oggi è il tuo giorno, Aleppo" a supporto delle milizie jihadiste impegnate nelle operazioni in corso nell'omonima città. In questo contesto i ribelli hanno ripreso possesso di alcuni checkpoint a sud del governatorato di Hama, favorendo così il disimpegno di parte delle forze ribelli verso il fronte meridionale di Aleppo. Contestualmente a tale azione, infatti, Jaysh al-fatah ha annunciato l'inizio di una nuova operazione, denominata "Battaglia per rompere l'assedio di Aleppo" che ha visto i miliziani jihadisti riconquistare alcune posizioni sotto il controllo del regime nell'area a sud-ovest della periferia di Aleppo. In particolare nelle giornate tra il 6 ed il 10 agosto il fronte lealista ha incontrato serie difficoltà nell'opporsi all'offensiva ribelle, che è riuscita a rompere la manovra di accerchiamento dei governativi di luglio e a spingersi pericolosamente all'interno del distretto meridionale di Ramouseh, prendendo il controllo del College dell'artiglieria, dell'accademia dell'aeronautica e del complesso abitativo popolare Sempre nelle stesse giornate l'esercito siriano ha dovuto far fronte anche all'intensificarsi degli scontri con le milizie di Jaysh al-fatah, nei pressi della cittadina di Kinsaba (situata nella zona settentrionale della provincia di Latakia), nonché al rinnovato slancio da parte delle Stato Islamico nella provincia di Deir el-zor, dove si è assistito all'arrivo di un notevole numero di combattenti di soprattutto nei pressi dei sobborghi settentrionali dell'omonimo capoluogo e nelle periferie attorno la vicina base militare. Le difficoltà incontrate dal fronte lealista hanno spinto pertanto l'aeronautica russa ad intensificare nuovamente i raid aerei contro le postazioni dei ribelli, permettendo all'esercito siriano (supportato sul campo dalle milizie di Hezbollah, dalle Guardie Rivoluzionarie Iraniane e da numerose milizie sciite) di passare al contrattacco sui diversi fronti citati e in modo particolare nell'area di Aleppo. Qui, infatti, i governativi sono riusciti a riconquistare sia il complesso dell'accademia dell'aeronautica sia più del 70% del complesso abitativo L'aumento dei raid russi e siriani su Aleppo ha prodotto comunque un importante risultato nel contrasto allo Stato Islamico. Infatti, il 30 agosto, i media di Daesh hanno ufficializzato la morte di Abu Mohammad al-adnani, portavoce dello Stato Islamico e tra i principali promotori e ispiratori degli attentati fuori dalla Siria e dall'iraq. Per un gruppo come Daesh, nel quale la propaganda svolge un ruolo primario, la morte di al-adnani rappresenta un duro colpo. Tuttavia, il luogo della sua morte, presumibilmente Aleppo, lasciava irrisolti molti interrogativi, visto che la città è da anni principalmente teatro dello scontro tra lealisti e ribelli e non ospitava una rilevante presenza di miliziani dello Stato Islamico. L avvio dell Operazione Scudo sull Eufrate delle Forze armate turche Parallelamente alle operazioni in corso ad Aleppo, la regione settentrionale siriana ha visto nell'ultima decade del mese di agosto una nuova fase di scontri lungo il confine siro-turco. Sebbene tali territori siano stati caratterizzati nel corso di tutta la crisi da un elevato livello di conflittualità, l'invasione delle Forze Armate turche in territorio siriano e l'inizio dell' operazione "Scudo sull'eufrate" rappresenta di fatto un elemento di forte destabilizzazione in grado di generare una nuova escalation delle tensioni in tutta l'area. Le operazioni, formalmente volte a salvaguardare la sicurezza dei confini turchi attraverso il respingimento delle milizie di al-baghdadi nei territori siriani prossimi al confine con la Turchia (in particolare Jarablus) di fatto si sono concentrate anche contro le milizie curde del YPG (Yekîneyên Parastina Gel- Unità di Protezione Popolare) costrette a ripiegare in buona parte ad Est dell'eufrate. Di fronte all'iniziativa turca, gli Stati Uniti, che garantiscono ampio sostegno politico e logistico alle milizie curde, hanno adottato un atteggiamento fortemente pragmatico, cercando di bilanciare le necessità di entrambi gli schieramenti. Infatti, Washington da un lato ha esercitato una forma di pressione sul YPG, chiedendo di ripiegare a est dell'eufrate in vista della futura offensiva finale nei confronti di Raqqa, mentre dall'altro ha proposto una tregua alla Turchia. Tuttavia quest'ultima è apparsa poco incline ad accettare un compromesso sul dossier siriano, che rappresenta oramai una delle sue maggiori priorità di politica estera. Di fatto le operazioni turche in territorio siriano appaiono perseguire il duplice obbiettivo di evitare un congiungimento tra le due realtà territoriali curde presenti lungo il suo confine meridionale e di avere un ruolo sempre più influente nella definizione dei futuri equilibri siriani. Non va al proposito dimenticato che nei giorni immediatamente precedenti l'ingresso delle proprie truppe in territorio siriano la Turchia aveva salutato con favore gli attacchi aerei del regime di Damasco contro le forze curdo-siriana della regione nord-orientale del paese: Ankara, per bocca del premere Yildrim, si era spinta fino a una notevole apertura di credito nei confronti di Assad, per la prima volta considerato come possibile attore nei futuri negoziati per la transizione siriana. Va ricordato altresì che il 26 agosto un attentatore suicida, la cui azione è stata rivendicata da miliziani curdi del PKK alleati dei curdo-siriani-, aveva provocato la morte di 11 poliziotti e il ferimento di un'ottantina di persone in una cittadina dell'estremo sudest turco a maggioranza curda. La preoccupazione per la crescita notevole dell'influenza curda a seguito della dura lotta contro il dominio territoriale dell'isis emergeva del resto anche a Baghdad, le cui autorità centrali tentavano di limitare la futura valenza politica del ruolo decisivo sul piano militare che i peshmerga del Kurdistan iracheno rivestono, ricevendone peraltro una secca replica - in particolare, le autorità del Kurdistan escludevano di 4

5 potersi ritirare da territori controllati dai peshmerga ogni qualvolta in essi fossero presenti gruppi di popolazione curda, a partire dalla regione di Mosul, in procinto di subire una grande offensiva per sradicarne il dominio del "Califfato". Il regime siriano il 26 agosto ha registrato comunque un ulteriore successo con la resa di Daraya, sobborgo di Damasco occupato da quattro anni dai ribelli contrari ad Assad, i quali, ormai allo stremo, si sono arresi, condividendo con la popolazione di Daraya la fame, gli stenti e la semidistruzione dell'abitato. I negoziati russo-americani per una tregua ad Aleppo L'incontro tra i presidenti Obama e Putin ai margini del Vertice del G20 di Hangzhou del 4-5 settembre 2016 si è chiuso senza alcun accordo su una nuova tregua in Siria. Tuttavia, a Ginevra il 10 settembre, al termine di una lunga maratona negoziale, Kerry e Lavrov hanno finalmente concluso un'intesa per una tregua - non operante nei confronti di DAESH e Fatah al-sham - a partire dal 12 settembre per 7 giorni: dalla sua tenuta dipendeva lo sbocco dell'intesa in una collaborazione militare inedita tra Mosca e Washington per combattere i due gruppi jihadisti di DAESH e Fatah al-sham, che avrebbe potuto avvalersi di una struttura congiunta per lo scambio di intelligence. Tale intesa era dunque preliminare alla ripresa del dialogo politico intra-siriano, mediato dall'onu, che è un obiettivo di più lungo periodo. In particolare, l'intesa nell'immediato prevedeva un periodo di 7 giorni per consentire l'ingresso di aiuti umanitari e la ripresa del traffico civile ad Aleppo; il ritiro delle forze combattenti dalla Castello Road, principale via d'accesso ad Aleppo e la formazione di una zona smilitarizzata attorno ad essa; preparativi necessari all'istituzione entro una settimana di un Comando Congiunto (Joint Implementation Centre) per lo scambio di informazioni necessarie a definire le aree controllate da JFS e dai gruppi di opposizione nelle zone delle ostilità in atto; l'impegno russo a frenare l'aviazione siriana dal bombardare le aree controllate dall'opposizione; l'impegno americano a contribuire ad indebolire il Fronte Fatah al-sham, inducendo i gruppi dell'opposizione a staccarsi da esso - questo è apparso il principale ostacolo, in quanto in molte zone di operazioni, i ribelli sono alleati di Fatah al-sham contro il regime di Damasco. Con un comunicato del 10 settembre 2016, il Ministro degli Esteri Gentiloni, affermando che l'accordo apriva la porta alla speranza di una svolta nella drammatica guerra in Siria, confermava il sostegno italiano allo sforzo diplomatico di John Kerry e Sergey Lavrov, nonché l'appoggio italiano alle proposte negoziali che le Nazioni Unite avrebbero avanzato nel prossimo vertice ministeriale dell'issg sulla Siria, previsto a New York il 20 settembre. Mentre il regime siriano ha annunciato il congelamento delle operazioni militari sul terreno per 7 giorni, tale accordo è stato accolto con grande scetticismo da ampie frange dell'opposizione che, indebolite sul terreno, avrebbero voluto garanzie dall'alleato americano. Tra gli ostacoli alla tenuta della tregua, va menzionato il fatto che l'iran e Hezbollah non sono stati coinvolti nell'accordo e che la Turchia non si è impegnata a cessare le operazioni contro i curdo-siriani. Il fallimento della tregua. Nuovi attacchi aerei sul settore orientale di Aleppo Le previsioni più pessimistiche trovavano conferma, e dopo appena cinque giorni la tregua appariva già prossima al fallimento, mentre si contavano le prime vittime civili dal cessate il fuoco, e rimaneva bloccata la consegna degli aiuti umanitari. Come se ciò non bastasse, nella serata del 17 settembre forze aeree della coalizione a guida statunitense colpivano una base dei governativi nella Siria orientale, assediata da mesi da miliziani dell'isis: il bilancio era di 62 morti e un centinaio di feriti. Nonostante le scuse degli Stati Uniti, si sono levate vibrate proteste siriane e russe, con il presidente Putin che ha accusato gli Stati Uniti di non collaborare nella separazione dei miliziani estremisti di JFS dagli altri gruppi filoamericani, consentendo in tal modo un rafforzamento delle forze terroristiche. In tal modo il muro contro muro tra russi e americani si è aggravato, considerando che il presidente Obama il giorno precedente aveva criticato Mosca per la mancata cessazione degli attacchi e l'impedimento all'accesso degli aiuti umanitari. Si moltiplicavano intanto le violazioni sporadiche della tregua. Il 18 settembre la situazione è precipitata, con la ripresa di massicci bombardamenti governativi e russi sulla parte orientale di Aleppo. Una ulteriore escalation si è verificata il 19 settembre, quando nella serata un convoglio umanitario nei dintorni di Aleppo è stato colpito da attacchi aerei prolungati, che hanno provocato una ventina di morti. Le Nazioni Unite, conseguentemente, hanno annunciato la sospensione della fornitura degli aiuti umanitari alla popolazione della città. Gli Stati Uniti hanno aperto un'inchiesta, i cui risultati preliminari sono sembrati confermare quanto rilevato in loco da Amnesty International, ovvero che l'attacco al convoglio umanitario sarebbe stato perpetrato da elicotteri e aviogetti di fabbricazione russa - peraltro il governo siriano e la Russia erano stati avvertiti del passaggio del convoglio umanitario nella zona dove poi è stato attaccato. Il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite O'Brien ha dichiarato che in caso di conferma del carattere intenzionale dell'attacco, esso equivarrebbe a un crimine di guerra da parte di Mosca e di Damasco. Nessun progresso si è registrato il 25 settembre nella riunione d'urgenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dedicata alla situazione della Siria: mentre su Aleppo proseguiva la pioggia di bombe russe e del regime siriano, a New York Mosca manteneva un atteggiamento imperturbabile, sostenendo 5

6 l'impossibilità al momento di qualunque progresso verso la ripresa della tregua. Dal canto loro le diplomazie britannica e francese lanciavano pesanti accuse alla Russia, e anche all'iran, di complicità con Damasco - anche in riferimento all'attacco al convoglio umanitario del 19 settembre - nel perpetrare crimini di guerra. Il giorno dopo la reazione di Mosca ha preso quota, minacciando un grave peggioramento delle relazioni bilaterali con gli Stati Uniti la cui rappresentante Samantha Power aveva accusato la Russia il giorno prima, in Consiglio di sicurezza, di barbarie -, ma anche denunciando la presunta subalternità dell'inviato dell'onu per la Siria de Mistura agli interessi dell'opposizione armata siriana ispirata dall'arabia Saudita. La prosecuzione degli attacchi su Aleppo ha fatto lievitare anche lo scontro tra Stati Uniti e Russia: il segretario di Stato John Kerry ha minacciato di interrompere ogni contatto con Mosca sulla situazione siriana, e la gravità della situazione è emersa in tutta la sua drammaticità nella presa di posizione di Papa Francesco, che ha fatto appello alla coscienza dei responsabili dei bombardamenti, che dovranno darne conto dinanzi a Dio. Il Ministro degli esteri Paolo Gentiloni, dal canto suo, non ha escluso la possibilità di una brusca rottura dei rapporti tra Mosca e l'occidente, che avrebbe drammatiche conseguenze a livello diplomatico. Secondo il ministro Gentiloni l'azione dei russi e dei governativi siriani contro Aleppo appare ormai una guerra contro una città, e non più contro determinati gruppi in essa annidati. In questa situazione è apparsa emblematica la difesa, da parte del ministro degli esteri russo Lavrov, della posizione di Mosca, con l'affermazione che anche i miliziani moderati e filoamericani sarebbero in procinto di unirsi ai gruppi terroristi - tralasciando in tal modo che una determinante di questa radicalizzazione è costituita assai probabilmente proprio dall'infierire cieco sulla popolazione di Aleppo. La gravità del contesto era ulteriormente confermata dal portavoce del Dipartimento di Stato americano, per il quale gli USA erano ormai in procinto di discutere e valutare opzioni di carattere non diplomatico per la risoluzione della situazione siriana. Proprio a questa presa di posizione statunitense ha replicato il 1 ottobre con forza la portavoce del ministero degli esteri di Mosca Zakharova, ammonendo gli Stati Uniti che un attacco diretto contro le forze governative siriane precipiterebbe l'intero Medio Oriente in una ulteriore spirale di guerra. Inoltre, secondo la portavoce russa, la fine di Assad provocherebbe la ripetizione siriana dello scenario iracheno, dove il vuoto di potere lasciato dalla caduta di Saddam e dallo scioglimento delle forze armate di Baghdad è stato infine riempito dall'isis - la rappresentante russa ha qui avuto buon gioco a evidenziare le incertezze americane, indubbiamente collegate proprio alla considerazione dei risultati negativi dell'interventismo USA del ES0536 Servizio Studi Dipartimento Affari Esteri st_affari_esteri@camera.it CD_esteri La documentazione dei servizi e degli uffici della Camera è destinata alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge.i contenuti originali possono essere riprodotti, nel rispetto della legge, a condizione che sia citata la fonte.

REPORT AGGIORNATO AL 14/02/2018

REPORT AGGIORNATO AL 14/02/2018 REPORT AGGIORNATO AL 14/02/2018 Panoramica: Efrin è un distretto e una città che si trova a 40 chilometri a nord-ovest di Aleppo, ed è diventato parte del governo autonomo sin dalla sua istituzione nel

Dettagli

Guerra civile siriana. De Bianchi Andrea Borlina Massimo Terraneo Marco Morano Caterina

Guerra civile siriana. De Bianchi Andrea Borlina Massimo Terraneo Marco Morano Caterina Guerra civile siriana De Bianchi Andrea Borlina Massimo Terraneo Marco Morano Caterina Guerra civile siriana Studio dei conflitti Rinuncio dell ONU alla missione La trappola USA-NATO Introduzione La guerra

Dettagli

I recenti sviluppi della crisi siriana

I recenti sviluppi della crisi siriana I recenti sviluppi della crisi siriana Nota n 81-11 luglio 2016 L'intervento russo nello scenario siriano Un dato indubbiamente nuovo e importante degli ultimi mesi è rappresentato dall'intervento russo

Dettagli

Medio Oriente, Siria

Medio Oriente, Siria Medio Oriente, Siria La più grave tragedia umanitaria dal dopo-guerra Guerra mondiale a pezzi (Bergoglio) MENA epicentro crisi mondiale Siria epicentro crisi MENA PRIMA DELLA CRISI 19 milioni abitanti-

Dettagli

B8-0146/2016 } B8-0169/2016 } B8-0170/2016 } B8-0177/2016 } B8-0178/2016 } RC1/Am. 2

B8-0146/2016 } B8-0169/2016 } B8-0170/2016 } B8-0177/2016 } B8-0178/2016 } RC1/Am. 2 B8-0178/2016 } RC1/Am. 2 2 Considerando B B. considerando che, nel febbraio 2011, durante la Primavera araba i cittadini libici sono scesi in strada e che si è scatenato un conflitto civile protrattosi

Dettagli

B9-0123/2019 } B9-0125/2019 } B9-0127/2019 } B9-0128/2019 } B9-0129/2019 } RC1/Am. 2

B9-0123/2019 } B9-0125/2019 } B9-0127/2019 } B9-0128/2019 } B9-0129/2019 } RC1/Am. 2 B9-0129/2019 } RC1/Am. 2 2 Considerando A A. considerando che, a seguito della decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di ritirare le truppe statunitensi dalla Siria nordorientale, il 9

Dettagli

ERDOGAN VA ALLA GUERRA PER RESTARE AL POTERE

ERDOGAN VA ALLA GUERRA PER RESTARE AL POTERE ERDOGAN VA ALLA GUERRA PER RESTARE AL POTERE Analisi Difesa Gianandrea Gaiani La svolta era attesa, specie dopo la strage nella città curda di Suruc, a pochi chilometri da Kobane, dove un attentato suicida

Dettagli

IL CONFLITTO SIRIANO E LO SPETTRO DELLO STATO CURDO

IL CONFLITTO SIRIANO E LO SPETTRO DELLO STATO CURDO IL CONFLITTO SIRIANO E LO SPETTRO DELLO STATO CURDO Sede legale e amministrativa: Palazzo Besso - Largo di Torre Argentina, 11-00186 Roma Sede secondaria: Largo Luigi Antonelli, 4-00145 Roma Web: www.ifiadvisory.com;

Dettagli

ISIS (Islamic State of Iraq and Syria) acronimo arabo: Dāʿish dal giugno 2014 (Califfato) IS (Islamic State)

ISIS (Islamic State of Iraq and Syria) acronimo arabo: Dāʿish dal giugno 2014 (Califfato) IS (Islamic State) ISIS (Islamic State of Iraq and Syria) acronimo arabo: Dāʿish dal giugno 2014 (Califfato) IS (Islamic State) La bandiera nera dell IS riporta in alto la prima parte della professione di fede musulmana

Dettagli

I recenti sviluppi della guerra civile libica e del conflitto siriano

I recenti sviluppi della guerra civile libica e del conflitto siriano I recenti sviluppi della guerra civile libica e del conflitto siriano di Stefania Azzolina e Marco Di Liddo del Centro Studi Internazionali (CeSI) n. 66 - agosto 2016 Libia: l offensiva contro Daesh e

Dettagli

EFRÎN - Siria del Nord (resoconto dopo 11 giorni di attacco)

EFRÎN - Siria del Nord (resoconto dopo 11 giorni di attacco) EFRÎN - Siria del Nord (resoconto dopo 11 giorni di attacco) Panoramica: Efrin è un distretto e una città che si trova a 40 chilometri a nord-ovest di Aleppo, ed è diventato parte del governo autonomo

Dettagli

Chi sta combattendo in Siria, e contro chi

Chi sta combattendo in Siria, e contro chi IL POST / sabato 21 aprile 2018 Chi sta combattendo in Siria, e contro chi Una guida per capire cos'è oggi la guerra siriana, al di là del bombardamento aereo di di una settimana fa contro Assad Douma,

Dettagli

IRAQ: ROCCA (CRI) A CONFERENZA SOCIETA' CROCE ROSSA E MEZZALUNA ROSSA =

IRAQ: ROCCA (CRI) A CONFERENZA SOCIETA' CROCE ROSSA E MEZZALUNA ROSSA = INDICE 1.ADNK - 17/04/2018 16.37.56 - IRAQ: ROCCA (CRI) A CONFERENZA SOCIETA' CROCE ROSSA E MEZZALUNA ROSSA = 2.ADNK - 18/04/2018 02.00.22 - IRAQ: PRESIDENTE CROCE ROSSA IN MISSIONE IN IRAQ = 3.ADNK -

Dettagli

12897/15 buc/ms/s 1 DG C 2B

12897/15 buc/ms/s 1 DG C 2B Consiglio dell'unione europea Bruxelles, 12 ottobre 2015 (OR. en) 12897/15 RISULTATI DEI LAVORI Origine: in data: 12 ottobre 2015 Destinatario: Segretariato generale del Consiglio delegazioni MAMA 161

Dettagli

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

PROPOSTA DI RISOLUZIONE Parlamento europeo 2014-2019 Documento di seduta B8-1255/2016 21.11.2016 PROPOSTA DI RISOLUZIONE presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'unione

Dettagli

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

PROPOSTA DI RISOLUZIONE Parlamento europeo 2014-2019 Documento di seduta B8-0160/2016 27.1.2016 PROPOSTA DI RISOLUZIONE presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'unione

Dettagli

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

PROPOSTA DI RISOLUZIONE Parlamento europeo 2014-2019 Documento di seduta B8-0141/2018 12.3.2018 PROPOSTA DI RISOLUZIONE presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'unione

Dettagli

PROVA DEL NOVE PER LA POTENZA RUSSIA

PROVA DEL NOVE PER LA POTENZA RUSSIA Commentary, 30 Maggio 2013 PROVA DEL NOVE PER LA POTENZA RUSSIA SERENA GIUSTI Il passaggio da URSS a Federazione russa oltre ad avere generato caos e instabilità all interno del paese ha anche comportato

Dettagli

13193/16 hio/lui/s 1 DGC 2B

13193/16 hio/lui/s 1 DGC 2B Consiglio dell'unione europea Lussemburgo, 17 ottobre 2016 (OR. en) 13193/16 RISULTATI DEI LAVORI Origine: in data: 17 ottobre 2016 Destinatario: Segretariato generale del Consiglio delegazioni MAMA 203

Dettagli

RIFUGIATI Amnesty International

RIFUGIATI Amnesty International RIFUGIATI Amnesty International Servizio Educazione Diritti Umani - Amnesty International Verona Chi è chi? Cittadino comunitario Cittadino straniero appartenente ad uno dei 28 paesi dell Unione Europea

Dettagli

Ottobre libia: DOSSIER PAESE ifi advisory. Intelligence & Fraud Investigation

Ottobre libia: DOSSIER PAESE ifi advisory. Intelligence & Fraud Investigation Libia Ottobre 2014 1 libia: DOSSIER PAESE ifi advisory Intelligence & Fraud Investigation Indice REPORT LIBIA Dati monografici... 4 Executive Summary... 5-7 LIBIA: UN PAESE, DUE GOVERNI 1. Sicurezza e

Dettagli

64 a.c. Pompeo sottomette la S. che diviene provincia romana

64 a.c. Pompeo sottomette la S. che diviene provincia romana SIRIA E' stata definita nei suoi confini attuali dopo la Prima guerra mondiale, mentre in precedenza nel nome di Siria erano compresi anche i territori del Libano, della Giordania e della Palestina. Antichità

Dettagli

Lo scorso 10 febbraio, per la prima volta dallo scoppio del conflitto siriano, la difesa aerea di Damasco è riuscita ad abbattere un caccia F-16 israe

Lo scorso 10 febbraio, per la prima volta dallo scoppio del conflitto siriano, la difesa aerea di Damasco è riuscita ad abbattere un caccia F-16 israe Lo scorso 10 febbraio, per la prima volta dallo scoppio del conflitto siriano, la difesa aerea di Damasco è riuscita ad abbattere un caccia F-16 israeliano che stava compiendo un raid in Siria in risposta

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA N. 2222 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa del senatore COSSIGA COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 22 APRILE 2003 Disposizioni sulla missione umanitaria nazionale in Iraq

Dettagli

Basta guerra e distruzione in Yemen

Basta guerra e distruzione in Yemen Basta guerra e distruzione in Yemen Basta guerra e distruzione in Yemen: chiediamo stop delle forniture militari e sostegno umanitario alla popolazione civile per giungere alla pace. La presa di posizione

Dettagli

Siria: i più recenti sviluppi

Siria: i più recenti sviluppi N. 8 Siria: i più recenti sviluppi La situazione sul terreno registra la prosecuzione del trend, iniziato la scorsa primavera, di progressivo arretramento delle forze leali al regime Assad, con conseguenti

Dettagli

Perché Trump abbandona i curdi in pasto a Erdogan

Perché Trump abbandona i curdi in pasto a Erdogan SIRIA Perché Trump abbandona i curdi in pasto a Erdogan ESTERI 08-10-2019 Gianandrea Gaiani L operazione è ormai pronta a scattare con il benestare di Washington e nell apparente indifferenza dell Europa

Dettagli

Tre potenze non arabe varano il Sykes-Picot del Terzo Milennio. La triade che fa le carte

Tre potenze non arabe varano il Sykes-Picot del Terzo Milennio. La triade che fa le carte Tre potenze non arabe varano il Sykes-Picot del Terzo Milennio. La triade che fa le carte (geografiche) del nuovo Medio Oriente: Russia, Iran, Turchia. È questo il segno dell evolversi della guerra siriana

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE INTERNAZIONALI E DIPLOMATICHE

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE INTERNAZIONALI E DIPLOMATICHE CORSO DI LAUREA IN SCIENZE INTERNAZIONALI E DIPLOMATICHE TEMI DI AMMISSIONE A.A. 2016-17 - Uniti nella diversità: è questa l Europa che vogliamo? - La strumentalizzazione politica dei migranti - Le elezioni

Dettagli

I NUOVI EQUILIBRI GEOPOLITICI IN MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA

I NUOVI EQUILIBRI GEOPOLITICI IN MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA I NUOVI EQUILIBRI GEOPOLITICI IN MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA La Palestina dalla Dichiarazione Balfur agli anni Duemila O DI AGGIORNAMENTO PER INSEGNA Febbraio-Marzo 2018 Prima lezione: Dalla Dichiarazione

Dettagli

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

PROPOSTA DI RISOLUZIONE Parlamento europeo 2014-2019 Documento di seduta B8-0341/2017 15.5.2017 PROPOSTA DI RISOLUZIONE presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'unione

Dettagli

Risoluzione 1511 (2003) Adottata dal Consiglio di Sicurezza in occasione della 4844 riunione tenutasi il 16 ottobre 2003

Risoluzione 1511 (2003) Adottata dal Consiglio di Sicurezza in occasione della 4844 riunione tenutasi il 16 ottobre 2003 Risoluzione 1511 (2003) Adottata dal Consiglio di Sicurezza in occasione della 4844 riunione tenutasi il 16 ottobre 2003 Il Consiglio di Sicurezza, Confermando le risoluzioni sull Iraq precedentemente

Dettagli

Via dalla Siria. Ufficialmente perché la missione è compiuta (la sconfitta sul campo

Via dalla Siria. Ufficialmente perché la missione è compiuta (la sconfitta sul campo Via dalla Siria. Ufficialmente perché la missione è compiuta (la sconfitta sul campo dell Isis), di fatto, è la sanzione che l unica pace possibile nel martoriato paese mediorientale, è la pax russa. Via

Dettagli

DECISIONE N.1130 INVIO DI OSSERVATORI OSCE PRESSO DUE POSTI DI CONTROLLO RUSSI ALLA FRONTIERA RUSSO-UCRAINA

DECISIONE N.1130 INVIO DI OSSERVATORI OSCE PRESSO DUE POSTI DI CONTROLLO RUSSI ALLA FRONTIERA RUSSO-UCRAINA PC.DEC/1130 Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa Consiglio permanente 1012 a Seduta plenaria Giornale PC N.1012, punto 3 dell ordine del giorno DECISIONE N.1130 INVIO DI OSSERVATORI

Dettagli

ELENCO DELLE RISOLUZIONI ONU VIOLATE DA ISRAELE O CHE CONDANNANO ISRAELE

ELENCO DELLE RISOLUZIONI ONU VIOLATE DA ISRAELE O CHE CONDANNANO ISRAELE http://ilgraffionews.wordpress.com ELENCO DELLE RISOLUZIONI ONU VIOLATE DA ISRAELE O CHE CONDANNANO ISRAELE CONSIGLIO DI SICUREZZA: Risoluzione 106 (1955): condanna Israele per l attacco a Gaza; Risoluzione

Dettagli

Presidio di associazioni e cittadini in centro Lecco

Presidio di associazioni e cittadini in centro Lecco In piazza contro la guerra, da Lecco la solidarietà al popolo Curdo 1 Presidio di associazioni e cittadini in centro Lecco L appello dalla piazza: Fermate le bombe in Siria LECCO Sappiamo di non poter

Dettagli

Problemi e sfide. La povertà

Problemi e sfide. La povertà Problemi e sfide La povertà LO SVILUPPO UMANO NORD OVEST ATLANTICO EST Molto alto Alto Medio Basso Dati non disponibili INDIANO SUD La ricchezza nel mondo non è distribuita in modo omogeneo. La povertà

Dettagli

Bloccare le armi russe per Assad, l'autogol occidentale

Bloccare le armi russe per Assad, l'autogol occidentale SIRIA Bloccare le armi russe per Assad, l'autogol occidentale ESTERI 10-09-2015 Le pressioni di Washington su greci e bulgari hanno avuto successo e i velivoli cargo militari che da giorni stanno portando

Dettagli

SIRIA: BENZINA SUL FUOCO

SIRIA: BENZINA SUL FUOCO SIRIA: BENZINA SUL FUOCO SINTESI DEL RAPPORTO SULL ATTUAZIONE DELLE RISOLUZIONI UMANITARIE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELLE NAZIONI UNITE SULLA SIRIA NEL 2015/2016 SINTESI DEL RAPPORTO SULL ATTUAZIONE

Dettagli

LA GUERRA: oltre al cambio climatico, l altro lato distruttivo dell energia.

LA GUERRA: oltre al cambio climatico, l altro lato distruttivo dell energia. LA GUERRA: oltre al cambio climatico, l altro lato distruttivo dell energia. Riportiamo questa sintetica raccolta di dati, necessari per comprendere i ruoli internazionali in Siria e le ragioni di una

Dettagli

B8-0236/2015 } B8-0238/2015 } B8-0244/2015 } B8-0246/2015 } RC1/Am. 2

B8-0236/2015 } B8-0238/2015 } B8-0244/2015 } B8-0246/2015 } RC1/Am. 2 B8-0246/2015 } RC1/Am. 2 2 Considerando A A. considerando che il 19 febbraio 2015 Antonio Ledezma, eletto democraticamente due volte sindaco del distretto metropolitano di Caracas e uno dei leader dell'opposizione,

Dettagli

A che punto siamo in Siria? Lo stato dell'arte di un difficile negoziato.

A che punto siamo in Siria? Lo stato dell'arte di un difficile negoziato. N. 24 A che punto siamo in Siria? Lo stato dell'arte di un difficile negoziato. La valutazione dello stato della crisi siriana offerta dal ministro degli esteri Paolo Gentiloni alle commissioni Esteri

Dettagli

STATO MAGGIORE DELLA DIFESA Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore Ufficio Pubblica Informazione SCHEDA NOTIZIE RELATIVA ALLA

STATO MAGGIORE DELLA DIFESA Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore Ufficio Pubblica Informazione SCHEDA NOTIZIE RELATIVA ALLA STATO MAGGIORE DELLA DIFESA Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore Ufficio Pubblica Informazione SCHEDA NOTIZIE RELATIVA ALLA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA MISSIONE UE in supporto di AMIS II (African

Dettagli

Scritto da Administrator Sabato 04 Giugno :06 - Ultimo aggiornamento Sabato 04 Giugno :32

Scritto da Administrator Sabato 04 Giugno :06 - Ultimo aggiornamento Sabato 04 Giugno :32 Aiuti ai perseguitati da Isis rifugiati nel Kurdistan Iracheno Sono proseguiti nel primo trimestre 2016 e continueranno nei prossimi mesi, gli aiuti ai profughi fuggiti da villaggi e città dell Iraq poste

Dettagli

Quale Europa per la pace. Prof. Arduino Paniccia Europa: Conoscere per decidere San Vito al Tagliamento 20 marzo 2019

Quale Europa per la pace. Prof. Arduino Paniccia Europa: Conoscere per decidere San Vito al Tagliamento 20 marzo 2019 Quale Europa per la pace Prof. Arduino Paniccia Europa: Conoscere per decidere San Vito al Tagliamento 20 marzo 2019 HOPE IS NOT A PLAN L ASSE DELLE GUERRE 1898-2018 GUERRE MONDIALI PRIMO CICLO: CONTENIMENTO

Dettagli

Idlib, dove rischia di consumarsi la più grande tragedia umanitaria del Ventunesimo secolo.

Idlib, dove rischia di consumarsi la più grande tragedia umanitaria del Ventunesimo secolo. Idlib, dove rischia di consumarsi la più grande tragedia umanitaria del Ventunesimo secolo. Idlib, dove si decideranno gli assetti futuri della Siria post bellica. Idlib, dove la triade che ha vinto la

Dettagli

Deir ez Zor, Siria. Un nome che dovrebbe far vergognare tutto l Occidente.

Deir ez Zor, Siria. Un nome che dovrebbe far vergognare tutto l Occidente. Deir ez Zor, Siria. Un nome che dovrebbe far vergognare tutto l Occidente. Una catastrofe umanitaria nascosta, la complicità verso una tragedia ignobile A cura di Enrico Vigna, 14 marzo 2017 Padre Elias

Dettagli

IL MONDO DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE

IL MONDO DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE IL MONDO DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE La Guerra Fredda, che vede contrapporsi Usa ed Urss. La nascita della Repubblica italiana e il periodo del boom economico. Dopo la fine della seconda guerra mondiale,

Dettagli

Il CS raccomanda ad Israele di sospendere la "zona di nessuno" a Gerusalemme.

Il CS raccomanda ad Israele di sospendere la zona di nessuno a Gerusalemme. Principali risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che esprimono condanna all'operato di Israele. Le risoluzioni sono citate per numero e data; se ne indicano inoltre degli estratti

Dettagli

Medio Oriente - Nord Africa - MENA

Medio Oriente - Nord Africa - MENA Medio Oriente - Nord Africa - MENA Nicola Pedde Eventi LIBIA Timidi segnali di miglioramento vengono registrati nella crisi libica, dove i delegati ai negoziati di pace sostenuti dalle Nazioni Unite si

Dettagli

La guerra in Iraq. L'ultimo tentativo di convincere le Nazioni Unite fu del Segretario di Stato, Colin Powell:

La guerra in Iraq. L'ultimo tentativo di convincere le Nazioni Unite fu del Segretario di Stato, Colin Powell: La guerra in Iraq A partire dalla Prima Guerra del Golfo, gli Stati Uniti avevano dichiarato l'iraq "stato canaglia", il cui regime politico costituiva una minaccia per l'america e per la pace mondiale.

Dettagli

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

PROPOSTA DI RISOLUZIONE Parlamento europeo 2014-2019 Documento di seduta B8-1159/2016 24.10.2016 PROPOSTA DI RISOLUZIONE presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'unione

Dettagli

Offensiva di Aleppo: modifica degli equilibri militari e nuova battuta d'arresto nel processo negoziale

Offensiva di Aleppo: modifica degli equilibri militari e nuova battuta d'arresto nel processo negoziale Offensiva di Aleppo: modifica degli equilibri militari e nuova battuta d'arresto nel processo negoziale N. 18 Sull'argomento vedi anche le note n. 8 "Siria: i più recenti sviluppi" (settembre 2015), n.

Dettagli

XXI secolo: tra terrorismo e nuova guerra fredda

XXI secolo: tra terrorismo e nuova guerra fredda Istituto di Ricerche Internazionali ARCHIVIO DISARMO Piazza Cavour 17-1 Roma tel. 664 fax 6645 Maurizio Simoncelli XXI secolo: tra terrorismo e nuova guerra fredda (sintesi della relazione al convegno

Dettagli

Marina Calculli Institute for Middle Eastern Studies (IMES) Elliott School of International Affairs

Marina Calculli Institute for Middle Eastern Studies (IMES) Elliott School of International Affairs Il Libano nel contesto geopolitico del Medio Oriente Marina Calculli Institute for Middle Eastern Studies (IMES) Elliott School of International Affairs Quesiti centrali I Parte Il Medio Oriente dopo il

Dettagli

Didascalie delle fotografie sugli aiuti umanitari

Didascalie delle fotografie sugli aiuti umanitari Didascalie delle fotografie sugli aiuti umanitari Le didascalie delle fotografie qui sotto forniscono informazioni sul contesto di tutte le fotografie usate all interno delle risorse sugli aiuti umanitari.

Dettagli

Stop alle forniture militari all Arabia Saudita. Si salvi il lavoro in Sardegna

Stop alle forniture militari all Arabia Saudita. Si salvi il lavoro in Sardegna Stop alle forniture militari all Arabia Saudita. Si salvi il lavoro in Sardegna Rivedi gli interventi Comunicato stampa 21 giugno 2017 Stop alle forniture militari all Arabia Saudita. Si salvi il lavoro

Dettagli

Sarin, la tesi Usa scricchiola. Mancano le prove

Sarin, la tesi Usa scricchiola. Mancano le prove IL PRESUNTO ATTACCO SIRIANO Sarin, la tesi Usa scricchiola. Mancano le prove ESTERI 24-04-2017 Sarà stato proprio Bashar Assad a lanciare il gas Sarin su Khan Shaykhun, nella provincia siriana di Idlib

Dettagli

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

PROPOSTA DI RISOLUZIONE PARLAMENTO EUROPEO 2014-2019 Documento di seduta 9.2.2015 B8-0136/2015 PROPOSTA DI RISOLUZIONE presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'unione

Dettagli

Istanbul, kamikaze all aeroporto: 41 morti, 10 stranieri. Arrestata una donna

Istanbul, kamikaze all aeroporto: 41 morti, 10 stranieri. Arrestata una donna TERRORE IN TURCHIA Istanbul, kamikaze all aeroporto: 41 morti, 10 stranieri. Arrestata una donna 28 giugno 2016 (Twitter) È salito a 41 il bilancio delle vittime dell'attacco di ieri sera all'aeroporto

Dettagli

USA e Arabia Saudita armano ribelli: Einstein e la teoria della follia

USA e Arabia Saudita armano ribelli: Einstein e la teoria della follia USA e Arabia Saudita armano ribelli: Einstein e la teoria della follia Teoria della follia di Einstein: Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi. USA e Arabia Saudita ci ricascano

Dettagli

La resa a Passo Halfaya 17 gennaio 1942

La resa a Passo Halfaya 17 gennaio 1942 La resa a Passo Halfaya 17 gennaio 1942 Il 17 gennaio 1942, alle ore 9.00, il presidio dell Asse di Passo Halfaya si arrese agli Alleati, poco prima del possibile attacco finale che avrebbe dovuto a catturare

Dettagli

Israele conquista il Mediterraneo

Israele conquista il Mediterraneo Israele conquista il Mediterraneo occhidellaguerra.it La geopolitica di uno Stato si misura anche osservando le attenzioni che uno Stato concede a un determinato settore delle forze armate. Nei bilanci,

Dettagli

ASSAD CONTRO TUTTI: L'ATTENTATO A DAMASCO E I DUBBI SU AL-QAIDA

ASSAD CONTRO TUTTI: L'ATTENTATO A DAMASCO E I DUBBI SU AL-QAIDA ASSAD CONTRO TUTTI: L'ATTENTATO A DAMASCO E I DUBBI SU AL-QAIDA Sede legale e amministrativa: Palazzo Besso - Largo di Torre Argentina, 11-00186 Roma Sede secondaria: Largo Luigi Antonelli, 4-00145 Roma

Dettagli

Da Caporetto a Vittorio Veneto

Da Caporetto a Vittorio Veneto Da Caporetto a Vittorio Veneto L Italia nella guerra globale Maggio 1915: rapporto ambiguo con l impero tedesco Italia dichiara guerra solo all Austria-Ungheria Con la Germania ci si limita alla rottura

Dettagli

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

PROPOSTA DI RISOLUZIONE Parlamento europeo 2014-2019 Documento di seduta B8-1250/2016 21.11.2016 PROPOSTA DI RISOLUZIONE presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'unione

Dettagli

Europa Sud Orientale e Turchia Paolo Quercia

Europa Sud Orientale e Turchia Paolo Quercia Paolo Quercia L ora di Ankara. La Turchia e l operazione Euphrates Shield in Siria L estate del 2016 sarà un estate da ricordare per chi si occupa delle evoluzioni politico - strategiche della Turchia.

Dettagli

ASSEMBLEA PARLAMENTARE DELL'UNIONE DELL'EUROPA OCCIDENTALE. Composizione...2 Trasmissione di documenti (Doc. XII-bis)...3

ASSEMBLEA PARLAMENTARE DELL'UNIONE DELL'EUROPA OCCIDENTALE. Composizione...2 Trasmissione di documenti (Doc. XII-bis)...3 ASSEMBLEA PARLAMENTARE DELL'UNIONE DELL'EUROPA OCCIDENTALE Composizione...2 Trasmissione di documenti (Doc. XII-bis)...3 COMPOSIZIONE Votazione per l'elezione dei membri effettivi e supplenti componenti

Dettagli

LA QUESTIONE DI AFRIN

LA QUESTIONE DI AFRIN LA QUESTIONE DI Afrin (o Efrin) è un distretto della Siria, situato nella punta nord ovest, confnante con la Turchia. La città più importante ha lo stesso nome: Afrin. Gli abitanti sono all incirca 200.000,

Dettagli

Anche Rifondazione in piazza a fianco del popolo kurdo

Anche Rifondazione in piazza a fianco del popolo kurdo Anche Rifondazione in piazza a fianco del popolo kurdo Anche Rifondazione in piazza a fianco del popolo kurdo Nonostante il maltempo e l incessante pioggia che ha accompagnato la giornata di oggi, al presidio

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XVII LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XVII LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XVII LEGISLATURA Doc. XXIV n. 78-A RELAZIONE DELLE COMMISSIONI RIUNITE 3ª (Affari esteri, emigrazione) 4ª (Difesa) (Relatori SANGALLI e VATTUONE) Comunicata alla Presidenza il 2

Dettagli

Indice-Sommario. Premessa alla sesta edizione Premessa alla quarta edizione. Introduzione. Ius ad bellum, ius in bello, disarmo 19

Indice-Sommario. Premessa alla sesta edizione Premessa alla quarta edizione. Introduzione. Ius ad bellum, ius in bello, disarmo 19 Indice-Sommario Premessa alla sesta edizione XIII Premessa alla quinta edizione XV Premessa alla quarta edizione XVII Premessa alla terza edizione XIX Premessa alla seconda edizione XXI Premessa alla prima

Dettagli

Ridisegna alleanze, unifica gli interessi degli opposti: sciiti e sunniti, Turchia e Iran. Altro

Ridisegna alleanze, unifica gli interessi degli opposti: sciiti e sunniti, Turchia e Iran. Altro Ridisegna alleanze, unifica gli interessi degli opposti: sciiti e sunniti, Turchia e Iran. Altro che lo Stato islamico. L incubo ad Ankara come a Baghdad e a Teheran si chiama Grande Kurdistan. Il Medio

Dettagli

II GUERRA MONDIALE P AR T E T E R Z A

II GUERRA MONDIALE P AR T E T E R Z A II GUERRA MONDIALE PARTE TERZA RESISTENZA E LIBERAZIONE DELL ITALIA In Italia dal 1943 al 1945 i partigiani organizzano la Resistenza. Nel frattempo, gli alleati anglo-americani, che erano sbarcati in

Dettagli

PROROGA MISSIONI INTERNAZIONALI SECONDO SEMESTRE 2014

PROROGA MISSIONI INTERNAZIONALI SECONDO SEMESTRE 2014 Dossier n. 56 Ufficio Documentazione e Studi 17 settembre 2014 PROROGA MISSIONI INTERNAZIONALI SECONDO SEMESTRE 2014 La Camera ha approvato, in prima lettura e con modificazioni, il disegno di legge conversione

Dettagli

Quaderni di Armadilla scs Onlus. Siria e Medio Oriente : quale pace è possibile? (a cura di Vincenzo Pira e Marco Pasquini)

Quaderni di Armadilla scs Onlus. Siria e Medio Oriente : quale pace è possibile? (a cura di Vincenzo Pira e Marco Pasquini) Quaderni di Armadilla scs Onlus Siria e Medio Oriente : quale pace è possibile? (a cura di Vincenzo Pira e Marco Pasquini) n. 7 Luglio 2017 Introduzione Armadilla è una organizzazione non lucrativa di

Dettagli

La Siria tra Russia e Turchia Martedì 04 Dicembre :00. di Michele Paris

La Siria tra Russia e Turchia Martedì 04 Dicembre :00. di Michele Paris di Michele Paris Il mese di dicembre si è prevedibilmente aperto con il consueto elenco di violenze e di massacri in Siria, così come con le crescenti manovre dei governi occidentali per facilitare il

Dettagli

NASCITA DELLO STATO D ISRAELE (1947-1949) 1) 1947 l Inghilterra rinuncia al mandato sulla Palestina.! 2) le Nazioni Unite propongono come soluzione il Piano di Spartizione della Palestina (risoluzione

Dettagli

Una giornata a Mosul può venire a costare sui cinquecento-seicento dollari, a seconda di

Una giornata a Mosul può venire a costare sui cinquecento-seicento dollari, a seconda di [di ritorno dall IRAQ] Una giornata a Mosul può venire a costare sui cinquecento-seicento dollari, a seconda di quello che si vuole vedere. È il prezzo per avere un posto in prima fila sugli orrori della

Dettagli

OSSERVATORIO SOCIO-POLITICO DI LORIEN CONSULTING

OSSERVATORIO SOCIO-POLITICO DI LORIEN CONSULTING OSSERVATORIO SOCIO-POLITICO DI LORIEN CONSULTING La resilienza europea - rilevazione del 7 Nov. 05 LE NOTIZIE DELLA SETTIMANA: sugli attentati di parigi Cosa ha colpito maggiormente gli Italiani «Pensando

Dettagli

CAMERA - Commissione Esteri 10 ottobre 2007 INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA Marcenaro: Sulle esecuzioni capitali in Afghanistan.

CAMERA - Commissione Esteri 10 ottobre 2007 INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA Marcenaro: Sulle esecuzioni capitali in Afghanistan. CAMERA - Commissioni Riunite Esteri e Difesa 18 febbraio 2008 COMUNICAZIONI DEL GOVERNO Sul recente attentato al contingente italiano in Afghanistan. (Svolgimento e conclusione). CAMERA - Commissione Difesa

Dettagli

DAVIDE ZACCHETTI 3b AFGHANISTAN

DAVIDE ZACCHETTI 3b AFGHANISTAN DAVIDE ZACCHETTI 3b AFGHANISTAN Indice Geografia Popolazione (con lingua e religione) Città principali Politica Economia Storia Guerre recenti Geografia L' Afghanistan è uno stato di 652864 km2 (circa

Dettagli

Uguaglianza e diritti

Uguaglianza e diritti Il numero delle persone sbarcate in Italia per cercare rifugio nel nostro o negli altri paesi europei dall inizio dell anno al 7 giugno è di 52.671. Poco più dei 47.708 registrati nello stesso periodo

Dettagli

73 a RIUNIONE CONGIUNTA DEL FORO DI COOPERAZIONE PER LA SICUREZZA E DEL CONSIGLIO PERMANENTE

73 a RIUNIONE CONGIUNTA DEL FORO DI COOPERAZIONE PER LA SICUREZZA E DEL CONSIGLIO PERMANENTE Foro di cooperazione per la sicurezza Presidenza dell FSC: Svizzera Presidenza dell OSCE: Slovacchia 73 a RIUNIONE CONGIUNTA DEL FORO DI COOPERAZIONE PER LA SICUREZZA E DEL CONSIGLIO PERMANENTE 1. Data:

Dettagli

VERSO UN ETIOPIA DEMOCRATICA? 23/01/15 Silvia Mantovani

VERSO UN ETIOPIA DEMOCRATICA? 23/01/15 Silvia Mantovani VERSO UN ETIOPIA DEMOCRATICA? 23/01/15 Silvia Mantovani L Etiopia è sempre stata uno dei paesi più poveri del mondo. Con circa 94 milioni di abitanti è il paese più popoloso dell Africa dopo la Nigeria.

Dettagli

Europa Sud Orientale e Turchia Paolo Quercia

Europa Sud Orientale e Turchia Paolo Quercia Paolo Quercia Verso un riavvicinamento tra Ankara e Baghdad? Il triangolo Ankara Baghdad Erbil: la Turchia si prepara alla cacciata dell ISIL da Mosul La visita di due giorni del primo ministro turco Yildirim

Dettagli

UCRAINA E BALCANI Intervista ad ANDREJ PLENKOVIĆ

UCRAINA E BALCANI Intervista ad ANDREJ PLENKOVIĆ UCRAINA E BALCANI Intervista ad ANDREJ PLENKOVIĆ a cura della Redazione Molti osservatori vedono, in prospettiva, il rischio che i Balcani tornino ad esplodere a causa sia delle antiche rivalità regionali,

Dettagli

6 pubblicazioni ( ) 17 anni di Osservatorio sugli atteggiamenti e le conoscenze della popolazione italiana (dicembre 2001-maggio 2018)

6 pubblicazioni ( ) 17 anni di Osservatorio sugli atteggiamenti e le conoscenze della popolazione italiana (dicembre 2001-maggio 2018) 6 pubblicazioni (2003-2018) Esistono guerre di "serie A" e guerre di serie B? In che misura istituzioni, mass-media, opinione pubblica, Chiesa cattolica si dimenticano o rischiano di dimenticarsi di alcuni

Dettagli

Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO

Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 26.2.2015 COM(2015) 75 final 2015/0039 (NLE) Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO che abroga la decisione 2011/492/UE relativa alla conclusione della procedura di consultazione

Dettagli

Israele scopre l amico inaffidabile. E si ritrova a condividere con i curdi siriani un

Israele scopre l amico inaffidabile. E si ritrova a condividere con i curdi siriani un Israele scopre l amico inaffidabile. E si ritrova a condividere con i curdi siriani un tradimento inaspettato: quello consumato da Donald Trump. La decisione twittata dall inquilino della Casa Bianca di

Dettagli

DIRITTO INTERNAZIONALE DEI CONFLITTI ARMATI

DIRITTO INTERNAZIONALE DEI CONFLITTI ARMATI NATALINO RONZITTI DIRITTO INTERNAZIONALE DEI CONFLITTI ARMATI G. GIAPPICHELLI EDITORE - TORINO Indice-Sommario Premessa Principali abbreviazioni 1 Elenco delle opere citate (con il solo nome dell'autore)

Dettagli

DECISIONE N.1262 CONFERENZA MEDITERRANEA OSCE DEL 2017

DECISIONE N.1262 CONFERENZA MEDITERRANEA OSCE DEL 2017 PC.DEC/1262 Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa Consiglio permanente ITALIAN Original: ENGLISH 1154 a Seduta plenaria Giornale PC N.1154, punto 4 dell ordine del giorno DECISIONE

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA N. 1649 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa della senatrice STANISCI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 26 LUGLIO 2002 Istituzione di un Centro internazionale di educazione

Dettagli

Guerra in Vietnam Guerra in Afghanistan

Guerra in Vietnam Guerra in Afghanistan Guerra in Vietnam Guerra in Afghanistan Indocina francese: Vietnam Cambogia Laos Guerra in Vietnam Da guerra anti-coloniale a competizione est-ovest Alla Francia subentrano gli Stati Uniti Le origini della

Dettagli

TRE CONCETTI PER COMPRENDERE IL FUTURO DELLA SIRIA

TRE CONCETTI PER COMPRENDERE IL FUTURO DELLA SIRIA Ragazzino siriano tra le macerie di alcuni edifici a Homs, Siria [ ART production / Shutterstock.com] TRE CONCETTI PER COMPRENDERE IL FUTURO DELLA SIRIA DI EUGENIO DACREMA WWW.OASISCENTER.EU A otto anni

Dettagli

Emblema di Croce Rossa

Emblema di Croce Rossa Emblema Emblema di Croce Rossa Bandiera Confederazione elvetica Emblema di Croce Rossa 1876 Balcani insanguinati dalla Guerra russo-turca Numerosi soccorritori catturati venivano uccisi perché indossavano

Dettagli