Alpinismo Giovanile. Sezione di Padova. 3/4/5 Agosto 2013 Trekking Gruppo del Civetta e Moiazza

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1 Alpinismo Giovanile Sezione di Padova 3/4/5 Agosto 2013 Trekking Gruppo del Civetta e Moiazza Ritrovo: parcheggio di Crema Sport ore 6:30 Luogo di partenza escursione: Capanna Trieste in val Corpassa-Agordo Cartografia: Tabacco 1: Foglio 015 Presenza d'acqua lungo il percorso: Ai rif. Carestiato, Sonino, Tissi, Vazzoler. Equipaggiamento necessario: Scarponi con suola ben marcata, impermeabile, bastoncini, abbigliamento adatto alla stagione in corso. Pranzi: Al sacco 3 Cene: In rifugio 2 Pernottamenti in rifugio: 2 1 GIORNO Difficoltà: E Durata: 5 h Dislivello in salita: 850 m Dislivello in discesa: 200 m Quota massima: Forcella del Camp 1933 m Segnavia del percorso: Lunghezza percorso: 8,5 Km 2 GIORNO Difficoltà: EE Durata: 8 h Dislivello in salita: 1000 m Dislivello in discesa: 650 m Quota massima: Schinàl del Bech 2400 m Segnavia del percorso: sent. Angelini Anello Zoldano 557 Lunghezza percorso: 14,5 Km 3 GIORNO Difficoltà: EE Durata: 7:30 h Dislivello in salita: 400 m Dislivello in discesa: 1400 m Quota massima: Rifugio Tissi 2262 m Segnavia del percorso: Lunghezza percorso: 13 Km

2 CENNI SUL GRUPPO CIVETTA - MOIAZZA Il Gruppo Civetta - Moiazza è uno dei più noti, affascinante e spettacolare, questo enorme ammasso di cime, di cui alcune superiori ai 3000 metri, è ampio e complesso e può essere completamente aggirato con una vera e propria altavia circolare. Si sviluppa per lo più da sud a nord, compreso tra la val Zoldana a est, la valle Agordina a sud e sud-ovest, Alleghe e l'omonimo lago a nord-ovest, a nord dalla valle Fiorentina. Su ogni versante si aprono scenari mozzafiato e inquadrature, che attraggono a ogni stagione moltissimi appassionati. I quattro rifugi del gruppo Civetta (Tissi, Sonino, Torrani e Vazzoler) sorgono in siti di straordinaria bellezza, alcuni sotto pareti tra le più celebri delle Dolomiti, qui si sono svolte imprese storiche dal valore eccezionale e dove ancora oggi i migliori si cimentano per superare i limiti dell'arrampicata. Il gruppo del Civetta, nel lato a nord-ovest è caratterizzato da un'impressionante parete verticale con un dislivello di più di 1000 metri ed una lunghezza di circa 4 km, tra la "cima Su Alto" e la "Torre Coldai", è chiamata nell'ambiente alpinistico "la parete delle pareti", sulla quale si trovano alcune famosissime vie, tra le quali la Solleder-Lettembauer considerata la prima via di VI grado ad essere scalata, la Philip-Flamm, la via dei 5 di Valmadrera e altri itinerari di elevata difficoltà alpinistica, si apre così l'era del VI grado. Il primo a raggiungere la vetta fu ufficialmente l'inglese Francis Fox Tuckett con le guide svizzere Melchior Anderegg e Jacob Anderegg 1867, in realtà, la cima era stata raggiunta almeno una volta nel 1855 da Simeone De Silvestro detto "Piovanel", cacciatore di Pecol, può darsi addirittura che ve ne fossero stati altri prima di allora, tutti cacciatori spintisi presso la vetta inseguendo i camosci. Bisognerà attendere il gennaio 2000 per assistere alla prima salita invernale in solitaria della grande via Solleder - Lettembauer ad opera dell'alpinista lecchese Marco Anghileri. In questo gruppo sorgono la ferrata Tissi, l'alleghesi che porta alla cima della Civetta 3220 m e sulla Moiazza la Costantini una delle più difficili delle Dolomiti. DESCRIZIONE IN SINTESI 1 Giorno : Capanna Trieste 1135 m - Forcella del Camp 1933 m (ore 3) - Rifugio Carestiato 1834 m (ore 2). 2 Giorno: Rifugio Carestiato 1834 m - bivio per passo Duran (ore 1) Bivacco Grisetti 2050 m (ore 2) Forcella Inferiore di Crepa Bassa 2300 m (ore 1) Bivio per Passo del Tenente e Rifugio Torrani (ore 2) - Rifugio Sonino 2132 m (ore 2) 3 Giorno: Rifugio Sonino 2132 m Rifugio Tissi 2262 (ore 2.30) Rifugio Vazzoler 1714 m (ore 3.30) Capanna Trieste 1135 m (ore 1.30)

3 1 GIORNO 3 AGOSTO Da Capanna Trieste 1135 m in Val Corpassa si segue la stradina sterrata segnavia 555, che esce dal bosco e inizia ad inerpicarsi in direzione del Pian delle Taie con regolari traversi lungo la Mussàia, pendio prevalentemente ricoperto di mughi, fino al tornante a 1430 metri. Qui, giusto di fronte all'impressionante muro di dolomia della Torre Trieste 2458 m, si abbandona la strada diretta al Rifugio Vazzolèr e si prende a destra il sentiero 554, parte dell'altavia n 1, per il Rifugio Carestiato. Si sale moderatamente sotto le bastionate dello Spiz della Mussàia, per poi procedere su terreno più ripido fino ad una forcelletta 1700 m circa sulla sinistra del Col Palanzin (bellissimo il panorama sulla Torre Venezia, i Cantóni di Pèlsa, la Cima Busazza e la Torre Trieste), cui segue, dopo un breve traverso quasi in quota tra baranci e ghiaie, la Forcella del Col de l'ors 1750 m circa con l'originale Torretta de l'ors. Si scende un pò e si riprende in moderata ascesa sotto i Cantóni di Framórit e le Torri del Camp, in vista della sottostante conca di pascolo nella Busa del Camp, sopra la quale si apre l'erbosa Forcella del Camp 1933 m. Dalla splendida insellatura, luogo tra i più suggestivi dell'anello per i panorami verso le impressionanti pareti delle Moiazze (Cresta delle Masenade, Moiàzza Sud, Cima delle Nevère), si scende moderatamente su bosco e mughi in direzione della Val dei Cantóni (Van dei Cantòi), sfilando sotto il caratteristico Tridente e avvicinando le pareti della Pala delle Masenade. Il sentiero transita giusto sotto le pareti e si aggira tra blocchi di dolomia precipitati, per poi salire al Col dei Pass e al Rifugio Carestiato 1834 m. 2 GIORNO 4 AGOSTO Lasciato il Rifugio Carestiato si prende il sentiero con segnavia 549 seguendo sostanzialmente la strada sterrata, superata la Malga Duràn 1744 m proseguire per la strada sterrata tralasciando il sentiero che scende al Passo Duran, fino al congiungimento con il sentiero 578 per il Bivacco Grisetti, (si può eventualmente scendere al valico stradale del Passo Duràn 1601 m, dal passo, tra il Rifugio Tomè e il Rifugio Albergo San Sebastiano, prede avvio il Trói del Buràngol sentiero 578, che condurrà al Bivacco). Sul segnavia 578 sentiero Angelini, si attraversano pendii acquitrinosi e poi ghiaie e baranci in direzione nord-ovest, superando alcuni valloni, di cui l'ultimo è il Buràngol che si risale su traccia più erta. Raggiunto un poggio panoramico e tralasciato un sentiero sulla sinistra si prosegue ancora fino alla confluenza col sentiero 559 proveniente da Goima, superati i ruderi della Casèra Moiàzza 1754 m si abbandona il sentiero 578 per seguire il 559, si risale l'ultimo pendio di mughi e si perviene quindi al Bivacco Grisetti 2050 m. Inizia ora il tratto più lungo e impegnativo del giro circolare, che ha nel Sentiero Angelini il punto chiave; dal bivacco si segue il sentiero 559 verso nord e si avvicinano le Crepe della Moiazzetta, laddove per salti di roccia e per canalino roccioso (passaggi di 1 grado non assicurati) consentono di guadagnare la Forcella Inferiore delle Crepe 2300 m, da cui si accede al Vant della Moiazzetta della Grava. Attraversato in salita tutto il Vant, si scavalca la Selletta del Col del Vant e si incrocia il sentiero 558 proveniente dalla Forcella delle Sasse al bordo di un ghiaione. Si tralascia il sentiero 558 che scende a Forcella della Grava e si continua sotto le rocce della Civetta Bassa congiungendosi poi al sentiero 557. Trascurato lo stacco a sinistra della Via Normale alla Civetta che sale al Passo del Tenente e al Rifugio Torrani, si prosegue sul Sentiero Tivàn, questo attraversa la Busa del Zuitón, sale al Schinàl del Bech 2400 m scavalcando la Porta del Masarè (deviazione per la Ferrata degli Alleghesi) e sfila sotto le poderose pareti dei Pan di Zucchero, la Torre del Lago, la Torre d'alleghe e la Torre Coldài trovando qualche corda fissa. Si passano quindi i torrioni delle Ziolere e si giunge in breve al rifugio Sonino al Coldai 2132 m.

4 3 GIORNO 5 AGOSTO Dal rifugio Sonino si prende il sentiero 560 contrassegnato anche altavia n 1 che sale in breve alla Forcella Coldài 2191 m e scende all'omonimo laghetto 2143 m, che si costeggia a destra per raggiungere in lieve salita la Forcella del Col Negro 2203 m, porta d'accesso alla Val Civetta, dalla quale si gode di una grande visione, dalla Torre d'alleghe alla vetta della Civetta. Da qui si potrà seguire il facile e panoramico sentiero 560, oppure, con più impegno ma forse più soddisfazione, ci si tiene sui ghiaioni sotto le pareti (tracce ben marcate), per ricongiungersi al sentiero 560 presso la Forcella di Col Reàn 2107 m. Poco prima della forcella si stacca a destra (nord-ovest) il sentiero 563 che risale il Col Reàn portandoci al Rifugio Attilio Tissi 2250 m, affacciato sulle canne d'organo della Civetta e a pochi metri dall' impressionante salto, che precipita verso il Lago di Alleghe. Ridiscesi alla Forcella di Col Reàn, si continua con spettacolare traversata passando per le spianate del Pian de Lòra e per i resti del Casón di Col Reàn 1895 m, dominato dalle bastionate della cima De Gasperi, Su Alto e Terranova. Superata la lieve contropendenza della Sella di Pèlsa 1954 m con vista sui Cantoni di Pelsa, aghi giganteschi di dolomia contorta, si continua attraversando il Pian di Pèlsa. Si scende poi nei pressi della piana di pascolo delle Case Favretti 1827 m, da qui ci si immette nella strada sterrata che in breve conduce al Rifugio Mario Vazzolèr 1714 m, sotto il monolito della Torre Venezia. Dal rifugio si prosegue in discesa per la strada sterrata che va verso nord innoltrandosi nel bosco, raggiunto il greto del torrente della Val dei Cantonia quota 1685 m, si trascura il sentiero 558 che sale verso la Torre Trieste e si prosegue per il 555 per il Pian de le Taie. A quota 1430 m si trova il sentiero 554 seguito due giorni prima per giungere al rifugio Carestiato, scendendo sempre per il 555 si giunge in fine alla Capanna Trieste. CENNI SUI RIFUGI RIFUGIO BRUTO CARESTIATO Di proprietà della Sezione del CAI di Agordo, il Rifugio Carestiato è stato edificato nel 1948/49 grazie al contributo della famiglia Carestiato, inaugurato nel 1950 in memoria di Bruto Carestiato, giovane alpinista di Pordenone caduto il 29/8/1943 mentre saliva il "Bocia della Guglia Rudatis" sugli Aghi inferiori di Pelsa gruppo Civetta, ristrutturato nel 1971 e poi ricostruito nel 2005/2007. Dispone di 34 posti letto e 9 nel locale invernale. Sorge a 1834 metri di altitudine in splendida posizione al Col dei Pass, alla base delle pareti meridionali della Moiazza dove la vista può spaziare sulla Conca Agordina e le montagne che le fanno da sfondo: Monte Celo, Feruch-Monti del Sole, Vette Feltrine e la catena Croda Grande- Agner; ad occidente lo scoglio del Framont si salda attraverso la Forcella di Camp 1933m alle torre degli omonimi Cantoni, mentre alle spalle del rifugio si alzano poderose le balze della cresta delle Masenade Sass de Duram, che oltre il Passo Duran, continuano nel gruppo San Sebastiano Tamer Moschesi. Prezioso risultato voluto e ottenuto dalla Sezione Agordina del CAI è divenuto sin da subito basilare punto di partenza per le ascensioni del versante meridionale della Moiazza, il corso degli anni non ha fatto che aumentare il valore strategico del rifugio, prima come tappa obbligatoria dei percorritori dell Alta Via n 1, poi come base d appoggio per la salita alla Moiazza lungo l impegnativa Ferrata G. Costantini

5 RIFUGIO ADOLFO SONINO AL COLDAI Primo punto d appoggio del Gruppo Civetta, voluto e realizzato dalla Sezione del Cai di Venezia nel 1905 e ricostruito nel 1946/1948 dopo la completa distruzione avvenuta durante la guerra da parte dei nazifascisti, viene ampliato nel 1972 e successivamente nel 1990, sorge a 2132 metri di altitudine e dispone di 88 posti letto + 8 nel locale invernale. Si trova sul versante orientale del Monte Coldai in posizione dominante l Alta val di Zoldo e con una magnifica vista sul Monte Pelmo, mentre la Civetta è nascosta dai primi contrafforti del ramo Nord. Punto di riferimento molto frequentato, data la brevità dell accesso da casera dei Pioda, è tappa obbligatoria per i percorsi dell Alta Via n 1, nonché base d appoggio per il versante orientale. Adolfo Sonino era un alpinista veneziano socio della Sezione di Venezia la cui famiglia, dopo la sua scomparsa, elargì una somma di denaro per la ristrutturazione del rifugio. I lavori furono eseguiti negli anni 1930 e Il Rifugio fu intitolato ad Adolfo Sonino il 26 giugno RIFUGIO ATTILIO TISSI Sorge a 2262 m sulla sommità del Col Rean, costruito nel 1963 dal CAI di Belluno, spettacolare vista sulla parete nord-ovest e sulle Cime De Gasperi, Su Alto e Terranova, indimenticabile il panorama sul lago di Alleghe dalla cresta a picco appena sopra al rifugio, dispone di 65 posti letto, con bivacco invernale. RIFUGIO VAZZOLER Sorge sul Col Negro di Pelsa a 1714 m, all'estremità meridionale della Civetta, presso lo sbocco della Val dei Cantoni, posto ai piedi della Torre Venezia, in favorevole posizione per le ascensioni alle Torri Trieste, Venezia, e alla Busazza. Costruito dalla sezione CAI di Conegliano nel 1929, dispone di 80 posti letto con bivacco invernale. Punto di appoggio per gli alpinisti che vogliono arrivare in cima al Civetta per la Via Ferrata Tissi. RIFUGIO MARIA VITTORIA TORRANI Sorge a 2984 m, è uno dei pochi rifugi a quota quasi 3000 m nelle Dolomiti e forse l'unico raggiungibile solo a piedi, con lunghe e difficili escursioni. Costruito nel 1938 dalla sezione CAI di Conegliano, è un piccolo edificio appena sotto la cima del Civetta e dispone di circa 20 posti letto, punto d'appoggio per le salite sulla parete sud, sia per le due vie ferrate, che per la via normale.