SOTTO IL CIELO DI SOLOTHURN. Mario Sandri
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- Rita Castellani
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1 SOTTO IL CIELO DI SOLOTHURN Mario Sandri
2 «La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.» (Galileo Galilei, Il Saggiatore, Cap. VI) Galileo Galilei (Pisa, 15 febbraio 1564 Arcetri, 8 gennaio 1642), ritratto di Justus Sustermans Mario Sandri 2
3 Coordinate celesti Fasce di visibilità ed invisibilità permanenti Mario Sandri 3
4 Coordinate locali (Altazimutali) Altezza (da 0 a 90 ) = distanza sferica dell astro dall orizzonte astronomico Azimut (da 0 a 360 ) = angolo sferico, che ha per vertice lo Zenith, formato dal verticale N (polo nord celeste) e dal verticale dell astro, contato in senso orario (da nord verso est) Mario Sandri 4
5 Coordinate equatoriali Declinazione (da -90 a +90 ) = distanza angolare di un oggetto in direzione perpendicolare all equatore celeste, positiva verso nord Ascensione retta (da 0h a 24h) = distanza angolare di un oggetto lungo l equatore celeste verso est, a partire dal punto vernale Mario Sandri 5
6 Punto vernale Mario Sandri 6
7 e il problema della precessione Punto vernale 2100 anni fa Punto vernale oggi Mario Sandri 7
8 Precessione degli equinozi Mario Sandri 8
9 Precessione e Nutazione Mario Sandri 9
10 Calendario Giuliano È un calendario solare, cioè basato sul ciclo delle stagioni. Fu elaborato dall'astronomo greco Sosigene di Alessandria e promulgato da Giulio Cesare (da cui prende il nome), nella sua qualità di pontefice massimo, nell'anno 46 a.c. Nel calendario giuliano si utilizzano gli anni bisestili per compensare il fatto che la durata dell'anno tropico (o anno solare) non è data da un numero intero di giorni. Il primo anno bisestile fu il 45 a.c., anno in cui il nuovo calendario entrò in vigore. Per compensare gli errori accumulati in passato e riportare l'equinozio primaverile al 25 marzo, era però necessario introdurre 85 giorni. Allo scopo furono aggiunti due mesi fra novembre e dicembre all'anno precedente, uno di 33 giorni e l'altro di 34; motivo per cui il 46 a.c., durato 445 giorni, fu soprannominato annus confusionis Mario Sandri 10
11 Calendario Gregoriano È il calendario ufficiale della maggior parte dei paesi del mondo. Esso prende il nome da papa Gregorio XIII, che lo introdusse nel 1582, con la bolla papale «Inter gravissimas» promulgata dalla sua residenza di Villa Mondragone Si tratta di un calendario solare, cioè basato sul ciclo delle stagioni. L'anno si compone di 12 mesi di durate diverse (da 28 a 31 giorni), per un totale di 365 o 366 giorni. Gli anni di 366 giorni sono detti bisestili: è bisestile un anno ogni quattro, con alcune eccezioni Mario Sandri 11
12 Calendario Gregoriano Secondo il calendario giuliano, sono bisestili gli anni la cui numerazione è multipla di 4: l'anno giuliano medio dura quindi 365 giorni e 6 ore (la media di tre anni di 365 giorni e uno di 366). Questa durata non corrisponde esattamente a quella dell'anno solare medio, che si ricava dalle osservazioni astronomiche: quest'ultimo infatti è più corto di 11 minuti e 14 secondi. Di conseguenza, il calendario giuliano accumula un giorno di ritardo ogni circa 128 anni rispetto al trascorrere delle stagioni. Tra il 325, anno in cui il Concilio di Nicea stabilì la regola per il calcolo della Pasqua, e il 1582 si era ormai accumulata una differenza di circa 10 giorni. Questo significava, ad esempio, che la primavera, in base alle osservazioni astronomiche, non risultava più cominciare il 21 marzo (come nell anno del Concilio di Nicea, 325 d.c., anno in cui era già spostato di 4 giorni rispetto al 25 marzo del calendario giuliano), ma l'11 marzo. Il calendario gregoriano entrò subito in vigore il 15 ottobre 1582 (5 ottobre secondo il calendario giuliano) in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Polonia Lituania e Belgio Olanda Lussemburgo, e negli altri paesi cattolici in date diverse nell'arco dei cinque anni successivi (Austria a fine 1583, Boemia e Moravia e cantoni cattolici della Svizzera a inizio 1584). Gli altri paesi si uniformarono in epoche successive: gli stati luterani, calvinisti e anglicani durante il XVIII secolo, quelli ortodossi ancora più tardi. Le Chiese ortodosse russa, serba e di Gerusalemme continuano a tutt'oggi a seguire il calendario giuliano: da ciò nasce l'attuale differenza di 13 giorni tra le festività religiose "fisse" ortodosse e quelle delle altre confessioni cristiane. Per l Italia, quindi dal 4 ottobre 1582 si è passati al 15 ottobre I giorni dal 5 al 14 ottobre 1582 NON SONO MAI ESISTITI!!! Mario Sandri 12
13 Osservazione del cielo a occhio nudo Orientamento Riconoscimento di stelle e costellazioni Mario Sandri 13
14 Osservazione del cielo con un binocolo Luna Pianeti Lune di Giove Ammassi aperti (Pleiadi, acca e ki Persei, Presepe, ecc..) Mario Sandri 14
15 Osservazione del cielo con un telescopio Luna Pianeti Ammassi globulari Galassie Nebulose Mario Sandri 15
16 Magnitudine La magnitudine apparente di un oggetto non è una misura della sua luminosità intrinseca: quanto un oggetto appaia luminoso dalla Terra dipende infatti, oltre che dalla sua luminosità assoluta, anche dalla sua distanza. Un oggetto molto distante può apparire molto debole, anche se la sua luminosità intrinseca è elevata. Una misura della luminosità intrinseca dell'oggetto è la sua magnitudine assoluta (M) La magnitudine assoluta (M) equivale alla magnitudine che l'oggetto avrebbe se si trovasse alla distanza di 10 parsec dalla Terra ( circa 32,6 anni luce). Per i pianeti e gli altri corpi del sistema solare la magnitudine assoluta equivale alla magnitudine apparente che il corpo avrebbe se si trovasse alla distanza di 1 UA sia dal Sole che dalla Terra. Mario Sandri 16
17 Magnitudine Visibile all'occhio umano Magnitudine apparente Luminosità relativa a Vega Numero di stelle più luminose della magnitudine apparente 1,0 250% 1 0,0 100% 4 1,0 40% 15 Sì 2,0 16% 48 3,0 6,3% 171 4,0 2,5% 513 5,0 1,0% ,0 0,40% ,0 0,16% No 8,0 0,063% ,0 0,025% ,0 0,010% Mario Sandri 17
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