REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria. (Sezione Seconda) ha pronunciato la presente

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1 N /2015 REG.PROV.COLL. N /2014 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria (Sezione Seconda) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1340 del 2014, proposto da: , rappresentato e difeso ; contro Croce Rossa Italiana, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso per legge dall'avvocatura Dello Stato, domiciliata in Genova, v.le B. Partigiane, 2; per l'annullamento dell atto , n della Croce rossa italiana avente ad oggetto annullamento della compensazione dei debiti con gli arretrati contrattuali e recupero delle somme erroneamente corrisposte, nonché di tutti gli atti presupposti e per il risarcimento del danno. Visti il ricorso e i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio di Croce Rossa Italiana; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 4 giugno 2015 il dott. Luca Morbelli e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO Con ricorso notificato il alla Croce Rossa Italiana e depositato il successivo il sig , ha impugnato, chiedendone l annullamento, previa sospensione dell'esecuzione, l atto del dirigente del servizio trattamento economico e giuridico del personale della croce Rossa italiana prot. n del 24 novembre

2 2014 avente ad oggetto comunicazione annullamento dispositivo di compensazione dei debiti con gli arretrati contrattuali e avvio procedimento recupero somme erroneamente erogate. Avverso il provvedimento impugnato il ricorrente ha dedotto i seguenti motivi: 1) violazione dell art c.c. in relazione agli artt. 3 e 63 d.lgs. 30 marzo 2001 n. 165 e degli artt. 10, 20, 196, 197 e da 1626 al 1760 d.lgs n. 66, violazione dei principi generali di buona fede e correttezza nell esecuzione del affidamento, del diritto di difesa di cui all art. 24 Costituzione, eccesso di potere per difetto di presupposto, in quanto il provvedimento impugnato viola l atto di transazione 23 luglio 2003 stipulato tra l amministrazione e il ricorrente; 2) violazione dell art. 11 l. 241/90 in relazione agli artt. 3 e 63 d.lgs. 165/01 e degli artt. 10, 20, 196, 197 e da 1626 al 1760 d.lgs n. 66, violazione dei principi generali di buona fede e correttezza nell esecuzione del contratto di cui agli artt e 1375 c.c. nonché in materia di risoluzione dei contratti di cui agli artt e ss. c.c. violazione dei principi di buon andamento e imparzialità dell amministrazione, di leale collaborazione, del legittimo affidamento, del diritto di difesa di cui all art. 24 Costituzione, eccesso di potere per difetto di presupposto, di istruttoria, contraddittorietà, sviamento, in quanto l amministrazione non solo non avrebbe corrisposto alcun indennizzo ma avrebbe eliminato ex abrupto i crediti vantati dal ricorrente facendo riviere esclusivamente la posizione di debito; 3) violazione dell art. 21 nonies l. 241/90 in relazione agli artt. 3 e 63 d.lgs. 165/01 e degli artt. 10, 20, 196, 197 e da 1626 al 1760 d.lgs n. 66, violazione dei principi generali di buona fede e correttezza nell esecuzione del affidamento, del diritto di difesa di cui all art. 24 Costituzione, eccesso di potere per difetto di presupposto, di istruttoria, contraddittorietà, sviamento, in quanto il provvedimento essendo intervenuto a distanza di oltre 11 dalla sottoscrizione dell atto transattivo non sarebbe stato emanato in un termine ragionevole; 4) violazione degli artt.7, 8, 9, 10, 11 e 21 nonies l, 241/90 in relazione agli artt. 3 e 63 d.lgs. 165/01 e degli artt. 10, 20, 196, 197 e da 1626 al 1760 d.lgs n. 66, violazione dei principi generali di buona fede e correttezza nell esecuzione del contratto di cui agli artt e 1375 c.c. nonché in materia di risoluzione dei contratti di cui agli artt e ss. c.c. violazione dei principi di buon andamento e imparzialità dell amministrazione, di leale collaborazione, del legittimo affidamento, del diritto di difesa di cui all art. 24 Costituzione, eccesso di potere per difetto di presupposto, di istruttoria, contraddittorietà sviamento, in quanto non sarebbe stata data il ricorrente comunicazione di avvio del procedimento; 5) violazione degli artt. 3, 11 e 21 nonies l. 241/90 in relazione agli artt. 3 e 63 d.lgs. 165/01 e degli artt. 10, 20, 196, 197 e da 1626 al 1760 d.lgs n. 66, violazione dei principi generali di buona fede e correttezza nell esecuzione del affidamento, del diritto di difesa di cui all art. 24 Costituzione, eccesso di potere per difetto di presupposto, di istruttoria, contraddittorietà sviamento, in quanto il provvedimento impugnato sarebbe privo di motivazione; 6) l annullamento della transazione farebbe rivivere il credito del ricorrente onde nulla sarebbe dovuto da questo all amministrazione della Croce rossa italiana; 7) prescrizione del debito, le somme dovute dal ricorrente dal 26 giugno 1994 al 3 dicembre 2002 devono ritenersi prescritte atteso che il provvedimento di recupero è stato emesso in data 4 dicembre Il ricorrente concludeva per l accoglimento del ricorso e l annullamento, previa sospensiva, del provvedimento impugnato con vittoria delle spese di giudizio. Si costituiva in giudizio l amministrazione intimata. Con ordinanza 9 gennaio 2015 n. 22 è stata accolta la domanda incidentale di sospensione dell esecuzione del provvedimento impugnato. Con successiva ordinanza 19 febbraio 2015 n. 64 venivano sospesi gli atti di esecuzione posti in essere dall amministrazione successivamente all emanazione dell ordinanza cautelare. All udienza pubblica del 4giugno 2015 il ricorso è passato in decisione.

3 DIRITTO La vicenda si inserisce in un pluriennale contenzioso instauratosi tra la Croce rossa italiana e il personale militare della stessa. In sintesi estrema può ricordarsi che: 1) a seguito della conseguita idoneità al grado di sottufficiale il ricorrente ebbe ad agire contro l amministrazione per la corresponsione del relativo trattamento economico; 2) con ordinanza commissariali n. 470 e n. 227 la Croce Rossa provvide all inquadramento del personale militare; 3) con successive ordinanze commissariali 17 luglio 2003 nn. 1382, 1383, 1384 furono disposte transazioni con il personale militare in relazione alle pretese dagli stessi vantate in relazione alle qualifiche rivestite; 5) l atto di transazione venne stipulato, per quanto riguarda il ricorrente, in data 23 luglio 2003; 6) le ordinanze citate al punto n. 3 furono annullate con ordinanza presidenziale 30 giugno 2008 n. 336; 7) con successiva ordinanze commissariale 2 agosto 2012 n.394 furono annullate le ordinanza n. 470 e 4 maggio 2005 n. 227 con conseguente modificazione dell inquadramento giuridico ed economico del ricorrente e insorgenza di poste di debito a carico del personale stesso; 8) il contenzioso avverso tali ultime delibere, di annullamento dei pregressi inquadramenti fu definito con sentenza TAR Liguria 27 giugno 2013 n. 951 in senso sfavorevole al ricorrente; 9) con nota della Croce Rossa Italiana 7 febbraio 2013 n. CRI/CC/ è stata operata la compensazione tra i crediti vantati dal ricorrente a seguito della transazione 23 luglio 2003 e i debiti derivanti dall annullamento dell inquadramento come disposto dall ordinanza 2 agosto 2012 n. 394; compensazione che si risolveva in un credito del ricorrente per. 1988,14; 10) con l atto impugnato in principalità la Croce Rossa Italiana comunicava l annullamento della compensazione di cui al punto n. 8. Così sintetizzata la vicenda il ricorso si appalesa fondato. I crediti vantati dal ricorrente verso l amministrazione derivano dalla transazione 23 luglio La difesa dell amministrazione si incentra sulla circostanza che, con ordinanza 30 giugno 2008 n. 336, sarebbero stati annullati gli atti di approvazione delle transazioni con i dipendenti. Ne consegue che tutti i diritti fondati su tale transazione sarebbero venuti meno per effetto del successivo annullamento delle ordinanze che tali transazioni avevano autorizzato. La tesi non appare condivisibile. L ordinanza 30 giugno 2008 n. 336, con cui sono stati annullati gli atti di approvazione delle transazioni con i dipendenti non risulta essere stata eseguita dalla Croce rossa italiana (la stessa prevedeva l emissione di atti interruttivi della prescrizione che non risultano posti in essere). Non solo ma l annullamento degli atti di transazione è stato smentito dall amministrazione la quale con provvedimento 7 febbraio 2013 n. CRI/CC/ ha operato la compensazione dei crediti derivanti dalla transazione 23 luglio 2003 con i debiti conseguenti all annullamento degli inquadramenti (ordinanza 2 agosto 2012 n. 394 di annullamento delle precedenti n. 470 e n. 227), con ciò implicitamente riconoscendo la validità ed efficacia della transazione stessa. E evidente, infatti, che se l amministrazione avesse ritenuto annullata, caducata o comunque inefficace la transazione non avrebbe operato alcuna compensazione, ma avrebbe proceduto senza indugio al recupero delle somme dovute, ovvero, alla trattenuta delle stesse nei confronti del ricorrente.

4 Tale univoco comportamento dell amministrazione ha, sotto altro profilo, consolidato un affidamento meritevole di tutela in capo al ricorrente. In sostanza il ricorrente ha confidato nell intangibilità delle somme riconosciutegli con la transazione anche quando è stato posto nel nulla l inquadramento disposto con le ordinanze n. 470 e n Tale affidamento è stato disatteso con il provvedimento impugnato. Deve, per completezza, rilevarsi come il provvedimento impugnato neppure citi l ordinanza 30 giugno 2008 n. 336 ma sembri riferire il mutato avviso dell amministrazione unicamente ad una limitazione dell uso dei residui di bilancio che determinerebbe l impossibilità di corrispondere ai militari quanto dovuto a seguito delle transazioni simili a quelle poste in essere con il ricorrente. Pertanto l amministrazione, ancora con il provvedimento impugnato non sembra avere posto in discussione la validità e l efficacia della transazione ma semplicemente ha ritenuto di porla nel nulla per effetto di successive valutazioni (variazioni in di munizione relative agli arretrati contrattuali), ponendo in essere nella specie un atto di revoca. Anche in quest ottica l operato dell amministrazione non si sottrae alle censure dedotte in ricorso. In primo luogo sussiste la violazione dell art. 7 l. 241/90, non potendosi dubitare della natura di provvedimento di secondo grado dell atto impugnato. In secondo luogo si appalesa la violazione dell art. 21 quinquies l. 241/90 sia sotto il profilo del difetto di motivazione in ordine all interesse pubblico perseguito, l esigenza di contenimento della spesa è infatti espressa dal provvedimento presupposto in maniera alquanto criptica, sia per la mancata previsione di un indennizzo che, trattandosi di recupero di somme, ben avrebbe potuto sostanziarsi in una parziale remissione del debito. Per mera completezza deve rilevarsi come la conclusione non cambierebbe neppure a volere qualificare l atto impugnato come annullamento d ufficio essendo chiara in quest ottica la violazione del termine ragionevole posto che l annullamento degli atti presupposti alla transazione è intervenuto a oltre 11 anni di distanza dalla stipula della stessa (non potendosi tenere conto ai fini della valutazione del termine dell ordinanza 30 giugno 2008 n. 336 che, come si è detto non aveva avuto pratica attuazione). Il ricorso deve, pertanto essere accolto. La domanda risarcitoria deve essere respinta non avendo il ricorrente dimostrato di aver subito alcun pregiudizio anche per effetto della tempestiva sospensione degli atti impugnati. Le spese seguono la soccombenza. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria (Sezione Seconda) definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie e per l effetto annulla gli atti impugnati. Respinge la domanda risarcitoria. Condanna l amministrazione intimata la pagamento in favore del ricorrente delle spese di giudizio che si liquidano in complessivi. 3000, 00 (tremila /00) oltre IVA e CPA come per legge. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Genova nella camera di consiglio del giorno 4 giugno 2015 con l'intervento dei magistrati: Roberto Pupilella, Presidente Luca Morbelli, Consigliere, Estensore Angelo Vitali, Consigliere

5 L'ESTENSORE IL PRESIDENTE DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 17/07/2015 IL SEGRETARIO (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)