MONITORAGGIO DELLA QUALITA BIOLOGICA DEL SUOLO NEL VENETO:

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1 MONITORAGGIO DELLA QUALITA BIOLOGICA DEL SUOLO NEL VENETO: Agosto

2 ARPAV Direttore Generale Nicola Dell'Acqua Direttore Tecnico Carlo Terrabujo Servizio Osservatorio Suolo e Bonifiche Paolo Giandon Progetto e realizzazione Servizio Osservatorio Suolo e Rifiuti Paolo Giandon (Responsabile) Francesca Pocaterra, Francesca Ragazzi (Testi ed elaborazione dati) Campionamento ed analisi: Francesca Pocaterra, Francesca Ragazzi (ARPAV) 2

3 SOMMARIO 1. Il monitoraggio della qualità biologica dei suoli nel Veneto Obiettivi e campionamento Primo monitoraggio ( ) Il monitoraggio Il monitoraggio Il monitoraggio Elaborazione dei dati Strumenti informatici ed elaborazione statistica Elaborazioni climatiche Risultati Stazioni di monitoraggio Azienda Vallevecchia (VE) Ambiente costiero Pianura lagunare Risultati Azienda Diana (TV) Risultati Sasse Rami (RO) Risultati Seminativi Altre colture Riepilogo dei risultati dei seminativi nelle 3 stazioni Centro Idrico di Novoledo (VI) Conclusioni Bibliografia Allegato: elenco delle UTS delle diverse stazioni Vallevecchia Diana Sasse Rami Dueville Novoledo

4 1. Il monitoraggio della qualità biologica dei suoli nel Veneto Il suolo è un sistema complesso caratterizzato da un intreccio d interazioni chimiche, fisiche e biologiche, nel quale avvengono processi di degradazione e ricircolo della sostanza organica e dei nutrienti. L aumento delle pressioni antropiche sull ambiente, con il conseguente cambiamento degli usi del suolo e l intensificazione delle attività agricole, spesso ha portato a una degradazione del suolo, con un forte impatto sulla sua funzionalità e della biodiversità in esso presente. La fauna edafica, il complesso di organismi animali che vivono nel suolo e la cui presenza è indispensabile per la sua funzionalità, dimostra un evidente sensibilità al degrado del suolo e alla conseguente diminuzione di qualità. Per questo motivo negli ultimi anni sono state sviluppate delle tecniche di biomonitoraggio specifiche per l ambiente suolo. Grazie alla collaborazione con l Università di Parma, nel 2009 è iniziato il monitoraggio della qualità biologica del suolo nel Veneto utilizzando come tecnica quella proposta dal Professor Vittorio Parisi e collaboratori e impostata sull'analisi di tutti i gruppi di microartropodi presenti nel suolo (insetti, aracnidi, miriapodi, crostacei, tabella 1). L'indice, chiamato QBS-ar (qualità biologica del suolo attraverso microartropodi), si basa sul grado di adattamento anatomico di un organismo alla vita nel suolo: se l'ecosistema suolo non è disturbato da attività antropiche sono più presenti molti gruppi particolarmente adattati alla vita in questo ambiente e pertanto di piccole dimensioni, depigmentati, privi di occhi e ali. Se il suolo subisce degli impatti i gruppi più adattati al suolo tenderanno a scomparire e resteranno solo quelli meno adattati. Il metodo prevede, per ogni stazione, la raccolta di tre zolle di terreno di dimensioni approssimativamente pari a 10 cm 3 (lettiera esclusa). Successivamente si procede con il posizionamento delle zolle in un estrattore di Berlese-Tulgren (figura 1). Nell arco di giorni gli individui vengono raccolti in un contenitore con due parti di alcol a 90 gradi e una parte di glicerina. L ultima fase è l analisi al microscopio (figura 2) della selettura così ottenuta. Figura 1: Estrazione della selettura con il selettore di Berlese-Tullgren. Figura 2: Microscopio ottico stereoscopico per l analisi del campione. Il grado di adattamento delle forme biologiche alla vita nel suolo varia in base alla presenza e alla combinazione di alcuni caratteri morfologici come miniaturizzazione, anoftalmia (assenza degli organi visivi), allungamento e appiattimento del corpo, accorciamento o irrobustimento delle appendici sensoriali e locomotorie e per quantificarlo si utilizza una scala di riferimento di punteggi chiamata EMI (Eco- Morphological Index): per ogni carattere che evidenzia l adattamento al suolo si attribuisce un punteggio, da un minimo di 1 ad un massimo di 20, a seconda che la forma considerata sia pochissimo o decisamente adattata al suolo (tabella 1). Nel QBS-ar non si fa riferimento tanto alla tassonomia, quanto piuttosto al grado di adattamento al suolo, alla convergenza evolutiva. Quando in un campione di pedofauna prelevato dal suolo sono presenti diverse forme biologiche appartenenti allo stesso gruppo, si tiene conto solamente del valore di EMI più alto riscontrato (Codurri et al., 2005). L Indice di Qualità Biologica del Suolo (QBS-ar) è un punteggio totale attribuito a un campione di terreno, dato dalla somma di tutti i valori dei singoli EMI. 4

5 Tabella 1: Immagini dei microartropodi più comuni e loro indice EMI. ACARI Ordine della classe degli aracnidi, 4 paia di zampe, cefalotorace e addome fusi tra loro EMI 20 COLLEMBOLI Sono insetti piccoli con la caratteristica di avere (non sempre) un organo di salto detto furca. EMI da 1 a 20 ARANEIDI Sono i ragni, 4 paia di zampe, corpo composto da cefalotorace e addome. EMI 1 o 5 ISOPODI Sono crostacei terrestri, hanno un robusto esoscheletro e sette paia di zampe EMI 10 LARVE DI COLEOTTERO Caratterizzate da tre paia di zampe e il caratteristico apparato masticatore EMI 10 COLEOTTERI Sono insetti con 4 paia di ali, le due superiori sclerificate e con un apparato boccale masticatore EMI da 1 a 20 DIPLURI Sono piccoli privi di occhi e bianchi hanno sei zampe e due cerci EMI 20 SINFILI Piccoli con antenne lunghe e 12 paia di zampe EMI 20 CHILOPODI Hanno lunghe antenne e le forcipule EMI 10 o 20 DIPLOPODI Sono i millepiedi, hanno numerose zampe, due per segmento EMI 10 o 20 PSEUDOSCORPIONI 4 paia di zampe, addome privo dell aculeo velenoso e due grosse chele EMI 20 IMENOTTERI Gli imenotteri più comuni sono le formiche. EMI 5 5

6 2. Obiettivi e campionamento 2.1. Primo periodo di monitoraggio ( ) Durante un primo periodo di monitoraggio ( ) sono stati raccolti dati in situazioni diverse per verificare la variabilità dell indice e stabilire dei valori di riferimento per i più comuni utilizzi agricoli del suolo. Uno dei primi risultati è stato la definizione del periodo migliore per la raccolta del campione: primavera per le colture autunno-vernine (come colza e frumento) e autunno per le primaverili-estive (mais e soia). Nei suoli coltivati a vigneto, medica o in situazioni naturali come il bosco o il prato l indice QBS-ar non è influenzato dalla stagione e il prelievo è valido sia in autunno che in primavera. Si è inoltre verificato che i valori più bassi dell indice si riscontrano nei suoli sfruttati più intensivamente come le orticole, i valori più elevati nelle colture arboree come il vigneto in cui il suolo è meno disturbato e nel frumento tra i seminativi, mentre valori intermedi si rilevano negli altri seminativi come colza, mais e soia. Testando l effetto di alcune caratteristiche del suolo - contenuto di carbonio organico, reazione e salinità - sull indice QBS-ar di campioni prelevati su mais, si è osservato che soltanto la salinità ha effetto sulla pedofauna. A parità di coltura si è inoltre notato che l indice, e quindi la pedofauna, è influenzato dalla tessitura del suolo solo se molto grossolana (l indice assume valori più bassi nei terreni sabbiosi o sabbioso franchi in superficie) Il monitoraggio 2014 In questo secondo periodo di monitoraggio (2014) si è cercato di valutare l evoluzione dell indice nel tempo allo scopo di definire dei valori di riferimento che permettano di individuare eventuali situazioni di degrado o inquinamento. Si è pertanto proseguito il campionamento nelle quattro stazioni, situate all interno di strutture pubbliche, ritenute più significative e adatte a essere seguite nel tempo, elaborando tutti i risultati insieme anche ai dati raccolti negli anni precedenti. Le stazioni di prelievo sono: 1. Azienda Sperimentale Vallevecchia (VE) (colza, frumento, mais e soia), 2. Azienda Pilota e Dimostrativa Diana Mogliano Veneto (TV) (colza, frumento, mais e soia), 3. Azienda Pilota e Dimostrativa Sasse Rami, Ceregnano (RO) (colza, frumento, mais, soia, medica, vigneto, arboricoltura da legno), 4. Centro Idrico di Novoledo (prato, arboricoltura da legno). Per le elaborazioni sono stati considerati i campioni raccolti nelle due diverse stagioni degli anni 2012, 2013 e 2014, sui quali sono stati determinati l indice QBS-ar ed eseguita la conta degli individui. L elaborazione statistica dei dati è stata condotta su gruppi così suddivisi: seminativi Figura 3: ubicazione delle stazioni o autunno-vernini (colza, frumento) o estivi (mais, soia) colture poliennali o prato o arboricoltura da legno di recente impianto (4-6 anni) o arboricoltura da legno di vecchio impianto (circa 20 anni) o medica o vigneto 6

7 2.3. Il monitoraggio 2015 Nel 2015 è proseguito il campionamento nelle quattro stazioni del 2014 per ottenere un numero maggiore di dati così da permettere l esclusione di valori anomali dall elaborazione statistica e ottenere risultati più robusti. Rispetto all anno precedente ci sono state alcune modifiche: il campionamento su colza è stato eseguito soltanto a Vallevecchia in quanto non è più stato coltivato nelle stazioni Diana e Sasse Rami, a Novoledo è stato abbandonato il campionamento dell arboricoltura da legno di recente impianto, definita degradata, al fine di ridurre la dispersione dei dati Il monitoraggio 2016 Nel 2016 sono state mantenute le modalità di campionamento dell anno precedente per ottenere i dati completi di un quinquennio. Nella stazione Sasse Rami, durante la stagione primaverile, si è deciso di cominciare il campionamento sotto la coltura di pomacee per valutare come si comporta l indice nei frutteti. Essendo il primo campionamento i risultati non sono illustrati in questo report. 3. Elaborazione dei dati 3.1. Strumenti informatici ed elaborazione statistica Prima di procedere con l elaborazione dei dati è stato creato un database Access con maschere di inserimento (figura 4) e query di aggiornamento contenente tutti i dati disponibili raccolti sul territorio regionale. Figura 4: maschera di inserimento del database QBS Le elaborazioni sono state eseguite con il programma Statistica, versione 8.0 e con il programma MS Excel Sui dati sono state eseguite alcune elaborazioni di statistica descrittiva con la determinazione di media, mediana, minimo, massimo, percentili, deviazione standard, errore standard, coefficienti di asimmetria e curtosi, test per la normalità (Lilliefords, Kolmorogov-Smirnov). Sono inoltre stati eseguiti dei test statistici, con metodi parametrici (confronti multipli a posteriori o Post Hoc: test HSD-Honestly Significant Difference di Tuckey, test t) e non parametrici (Kruskal-Wallis), per verificare l esistenza di differenze statisticamente significative tra i valori di QBS-ar nelle diverse situazioni. 7

8 3.2. Elaborazioni climatiche Per cercare di comprendere al meglio la variazione dell indice QBS-ar nel tempo sono state fatte anche alcune elaborazioni dei dati climatici; in particolare è stato analizzato il bilancio idrico del suolo utilizzando i dati delle stazioni di riferimento, per il periodo Il bilancio idrico consente di prevedere le variazioni della riserva idrica del suolo misurando o stimando le voci in entrata (apporti idrici al netto delle perdite) e quelle in uscita (ad esempio l'evapotraspirazione delle colture). L'equazione del bilancio idrico assume la seguente forma: P + I + (W1-W2) + Af R D ET = 0 dove i termini, tutti espressi in mm nel tempo considerato, sono: P: precipitazioni piovose I: acqua di irrigazione W1-W2: variazione del contenuto idrico dello strato di terreno interessato al bilancio Af: apporto idrico della falda o di eventuali infiltrazioni di fiumi, canali, ecc. R: acqua persa per ruscellamento D: acqua persa per percolazione o drenaggio ET: acqua persa per evaporazione e traspirazione Sono stati utilizzati i dati meteo (temperatura media, minima e massima e precipitazioni) delle seguenti stazioni che fanno parte della rete di telemisura per la Meteorologia e l'agrometeorologia nel Veneto (ARPAV): 1. Azienda Sperimentale Vallevecchia stazione n 425 di Bibione, comune di San Michele al Tagliamento; 2. Azienda Pilota e Dimostrativa Diana stazione n 227 comune di Mogliano Veneto (TV); 3. Azienda Pilota e Dimostrativa Sasse Rami stazione n 114 comune di Villadose (RO); 4. Centro Idrico Di Novoledo stazione n 83 comune di Montecchio Precalcino (VI). E stato calcolato il bilancio idrico del suolo secondo Thornthwaite e Mather (Ciavatta e Vianello, 1989) che consente di determinare, mese per mese, l umidità immagazzinata nella sezione di controllo. Durante la stagione estiva all aumentare della temperatura aumenta l evapotraspirazione potenziale (PE) e, all incirca a partire dal mese di giugno, quando la piovosità (P) è inferiore all evapotraspirazione, le piante utilizzano l acqua presente nel suolo; se la riserva idrica non viene ricostituita con nuovi apporti di pioggia o irrigui, l evapotraspirazione reale (AE) in questo periodo risulta sempre inferiore a quella potenziale e la differenza tra le due (PE-AE) costituisce il deficit idrico (Ciavatta e Vianello, 1989). In autunno la piovosità è più elevata, la temperatura diminuisce e di conseguenza anche l evapotraspirazione, e la riserva idrica del suolo viene gradualmente ricostituita. Sono stati presi in considerazione i valori della riserva idrica (o del deficit idrico quando il bilancio è negativo) nei momenti in cui sono stati prelevati i campioni per la determinazione del QBS-ar, in primavera e in autunno. Di seguito sono riportati i grafici di temperature e piovosità per gli anni I dati meteo sono stati forniti dal Servizio Meteorologico di ARPAV. 8

9 C 15,0 14,9 14,8 14,7 14,6 14,5 14,4 14,3 14,2 14,1 14,0 13,9 13,8 13,7 13,6 13,5 13,9 14,1 13,7 14,8 14, ,1 media temperature anno media periodo Figura 5: confronto tra la media della temperatura del periodo e le temperature medie annue mm Vallevecchia Diana Sasse Rami Dueville Novoledo Figura 6: millimetri di pioggia caduti per ogni stazione di riferimento negli anni dal 2012 al 2016 In figura 5 si può vedere il confronto tra le temperature medie di ogni singolo anno considerato e la media del periodo. Le differenze sono minime e non raggiungono nemmeno un grado, il 2013 è stato l anno più freddo mentre il 2014 il più caldo, nel 2015 e nel 2016 le temperature sono in media con quelle del quinquennio considerato. Sono più evidenti le differenze di piovosità (figura 6) nelle quattro stazioni; mentre nell area dell azienda Sasse Rami non si raggiungono mai i 1000 millimetri di pioggia annui, nel centro idrico di Novoledo non si scende mai al di sotto di tale valore. Il 2014 è stato l anno più piovoso per tutte le stazioni mentre il 2015 il più secco, come si vedrà in seguito questi due estremi, in alcuni casi, hanno condizionato l indice QBSar. 9

10 4. Risultati Come per gli anni precedenti, l elaborazione statistica ha messo a confronto il QBS-ar e il numero di individui nelle diverse colture e nel tempo (dal 2012 al 2016). L elaborazione dei dati raccolti nei cinque anni, suddivisi per uso del suolo (figure 7 e 8), evidenziano la presenza di due gruppi distinti: erba medica, prato, vigneto e arboricoltura presentano i valori medi dell indice più alti (il prato ha anche il più alto numero medio di artropodi) mentre i seminativi hanno i valori più bassi (il mais ha il più basso numero di artropodi). Rispetto all elaborazione del 2015, con l aggiunta della serie di dati del 2016, si è avuta una riduzione della variabilità dell indice all interno dei campioni di frumento e mais. Figura 7: Box Plot con mediana e percentili (5, 25, 75 e 95 ) del QBS-ar in rapporto alle diverse colture; dati Figura 8: Box Plot con mediana e percentili (5, 25, 75 e 95 ) del numero degli individui in rapporto alle diverse colture; dati

11 Nella tabella 2 vengono invece riportati i valori medi significativi della fauna edafica riscontrata nei diversi usi agricoli del suolo: il numero di individui per unità di campionamento, il numero di taxa riscontrato e l indice QBS-ar. La coltivazione della colza è stata mantenuta, nel 2016, solo nella stazione di Vallevecchia; ii dati riportati nella tabella 2 sono riferiti agli anni Tabella 2: tabella riassuntiva del numero di artropodi e indice QBS nelle diverse colture, in rosso i valori minimi in verde quelli massimi Coltura Media n individui Media n taxa Media QBS COLZA FRUMENTO MAIS SOIA VIGNETO MEDICA ARBORICOLTURA PRATO Nella figura 9 sono illustrate le composizioni percentuali delle popolazioni riscontrate nei suoli che ospitano le varie colture: la percentuale è calcolata sul numero medio di individui di ciascun taxon per i campioni di ciascun uso del suolo. 11

12 5% 25% 7% 5% 58% Mais acari diplopodi chilopodi dipluri collemboli coleotteri larve di coleottero imenotteri altri 37% 5 Soia acari pauropodi dipluri collemboli coleotteri larve di coleottero imenotteri altri 38% 6% 4% 44% Frumento araneidi acari diplopodi sinfili chilopodi dipluri collemboli larve di coleottero imenotteri altri 26% 16% 4% 4% 4 Vigneto acari isopodi diplodi sinfili chilopodi dipluri collemboli emitteri larve di coleottero imenotteri altri 7% 49% 34% Medica acari isopodi diplopodi chilopodi dipluri collemboli emitteri larve di coleottero imenotteri larve di dittero altri 33% 3% 5% 5 Arboricoltura acari isopodi pauropodi sinfili chilopodi dipluri collemboli emitteri larve di coleottero imenotteri altri 13% 16% 59% Prato pseudoscorpioni acari isopodi diplopodi sinfili chilopodi dipluri collemboli emitteri larve di coleottero imenotteri tisanotteri altri Figura 9: percentuale di ciascun taxon di artropodi rilevato nelle diverse condizioni di uso del suolo Il gruppo più presente è quello degli acari. Questo taxon rappresenta quasi la metà o più degli individui in ogni coltura tranne la medica. Onnipresenti anche i collemboli (25-40% in media), con presenza minima nel prato (16%) e massima nella medica (50%). Molto presenti anche gli imenotteri (formiche), in 12

13 percentuale più alta in vigneto (16%), prato, arboreto e medica, e le larve di coleottero anche se in percentuali più basse (tra 1 e 4%). I dipluri e i chilopodi sono stati trovati quasi ovunque, mentre i taxa più rari e delicati come gli pseudoscorpioni si trovano in quantità significative solo nel prato e in alcune situazioni a vigneto (non visibili nel grafico per il basso numero di individui). 13

14 5. Stazioni di monitoraggio Nel presente capitolo sono illustrate le quattro stazioni scelte come riferimento nel territorio veneto Azienda Vallevecchia (VE) L azienda è situata nella parte nord-orientale della provincia di Venezia, tra i centri urbani di Caorle e Bibione, nella pianura costiera e lagunare formata principalmente dai sedimenti fluviali del Tagliamento, prevalentemente limi e sabbie, estremamente calcarei (contenuto in carbonati superiore al 60%). Dalla cartografia dei suoli in scala 1: (figura 10) si vede che l area aziendale comprende sia una stretta fascia costiera sabbiosa (colori gialli) che una più estesa area di origine lagunare (colori azzurri). Figura 10: Localizzazione dell azienda Vallevecchia sull immagine da satellite (Ortofoto Terra Italy 2006) con sovrapposti i limiti della carta dei suoli in scala 1: (ARPAV, 2008) Ambiente costiero 14

15 Nell azienda si distingue un area prossima al mare di duna costiera a vegetazione naturale in cui i suoli non sono stati lavorati o rimaneggiati (suolo Alberoni ALO1) e una parte più interna coltivata in cui i suoli sono sabbiosi fin dalla superficie (suolo Jesolo JES1) o hanno un orizzonte superficiale di cm franco limoso (suolo Eraclea ERA1) Pianura lagunare Si è formata nel corso dell Olocene e corrisponde alle aree di transizione tra la pianura alluvionale e il mare o la laguna, che accoglievano sia le acque di marea che i deflussi fluviali, con la formazione di un ambiente palustre. Queste aree sono sottoposte a bonifica idraulica, attraverso l emungimento meccanico delle acque, per permetterne la messa a coltura. I suoli di questo ambiente sono accomunati dall avere difficoltà di drenaggio (generalmente mediocre e in alcuni casi lento) e problemi di salinità, soprattutto negli orizzonti più profondi. I suoli lagunari dell azienda Vallevecchia possono essere ricondotti a due unità tipologiche di suoli: i suoli Bibione (BIB1) a granulometria limoso grossolana e i suoli Torre di Fine (TDF1) a granulometria limoso fine, entrambi caratterizzati da drenaggio lento, come evidenziato dagli orizzonti con forti caratteri di idromorfia (Bg) subito al di sotto dell orizzonte lavorato. In allegato sono riportate le schede delle Unità Tipologica di Suolo presenti nell area. 15

16 Risultati Il campionamento per ciascuna coltura non sempre è stato eseguito nello stesso appezzamento in quanto l ordinamento colturale prevede la rotazione delle colture; si è verificato pertanto che la stessa coltura venisse coltivata in terreni a tessitura molto diversa. Nel grafico di figura 11 e nella tabella 3 si riportano i valori dell indice QBS-ar negli anni nelle varie colture. Come si può notare, il QBS-ar del frumento ha un picco nel 2013 dovuto probabilmente alle condizioni ottimali di umidità e tessitura del terreno e un brusco calo nel 2014 quando è stato raccolto il campione in un terreno estremamente sabbioso (94 % di sabbia totale). Anche il campione raccolto nel 2015 sul terreno sabbioso (83% sabbia totale) coltivato a colza ha un leggero abbassamento dell indice QBS-ar (vedi tabella 3) che sembrerebbe confermare l effetto deprimente della tessitura molto sabbiosa e della conseguente minor umidità del suolo. Per quanto riguarda i campioni raccolti nel periodo autunnale si può vedere che l effetto della tessitura si verifica per il mais che ha il suo valore più basso di QBS-ar nel 2012, misurato in una zolla con l 87% di sabbia totale. L indice QBSar dei campioni su soia non sembra invece essere influenzato dalla tessitura del terreno; per questa coltura il valore più alto si è verificato nel I campioni del 2016 sono tutti in linea con i valori medi di QBSar del quinquennio QBSar colza frumento anno QBSar mais soia anno Figura 11: andamento dell indice QBS-ar negli anni nella stazione Vallevecchia (VE); le frecce indicano i campioni raccolti in terreni sabbiosi 16

17 Tabella 3: tabella riassuntiva degli indici QBSar per anno e coltura in rapporto alla tessitura, granulometria e bilancio idrico del terreno nella stazione Vallevecchia (VE); in rosso gli anni con valore di QBSar più basso, in verde quello più alto. coltura anno QBSar colza frumento mais soia 44% N individui Sabbia % Argilla % Granulometria superficiale Bilancio idrico (mm) ,70 19,00 LFI 1, ,60 28,90 LFI ,80 21,90 LFI ,30 3,70 SAB ,00 15,6 FGR 14, ,70 20,90 LFI 1, ,80 21,90 LFI ,40 0,80 SAB ,70 17,20 LGR ,70 15,2 FGR 13, ,10 5,10 SAB 2, ,70 19,00 LFI 7, ,70 20,90 LFI 15, ,40 12,70 FGR 19, ,00 21,4 LFI 16, ,80 21,90 LFI 6, ,10 5,10 SAB 1, ,80 15,50 LGR 18, ,20 22,00 LFI 17, ,90 20,5 FFI 15,38 67% 4% 4% 25% 47% araneidi acari Colza pauropodi collemboli larve di coleottero imenotteri altri acari Mais diplopodi collemboli coleotteri larve di coleottero imenotteri altri 4 3% 38% 4% 3% 7% 44% 4 Frumento araneidi acari diplopodi pauropodi sinfili dipluri collemboli coleotteri larve di coleottero altri acari Soia pauropodi sinfili chilopodi dipluri collemboli coleotteri larve di coleottro imenotteri larve di dittero altri Figura 12: percentuale di ciascun taxon di artropodi nei campioni del sito Vallevecchia 17

18 In figura 12 sono illustrate le composizioni percentuali delle popolazioni delle varie colture per il sito Vallevecchia: la percentuale è calcolata sul numero medio di individui di ciascun taxon per i campioni di ciascun uso del suolo nei cinque anni. Nella tabella 4 vengono invece riportati i valori medi significativi della fauna edafica riscontrata nei diversi usi agricoli del suolo: il numero di individui per unità di campionamento, il numero di taxa riscontrato e l indice QBS-ar. Tabella 4: Valori medi nei cinque anni del numero di artropodi, del numero di taxa e dell indice QBS nelle diverse colture presenti a Vallevecchia e confronto con tutte le medie di tutte le stazioni, in rosso i valori minimi in verde quelli massimi Coltura Media n individui Media n taxa Media QBS-ar Media n Individui tutte le stazioni Media n taxa tutte le stazioni Media QBS-ar tutte le stazioni COLZA FRUMENTO MAIS SOIA Il mais e il colza risultano le colture più povere di specie mentre i suoli coltivati a soia e frumento ne contengono di più; per quanto riguarda il numero di individui, la soia ne ha nettamente meno delle altre colture. Il colza ha lo stesso numero di taxa del mais ma più individui e più legati al suolo, come i pauropodi, per questo l indice assume valori mediamente più alti. In generale si nota che le popolazioni di Vallevecchia hanno meno individui e meno taxa rappresentati rispetto alle altre stazioni; in particolare nel mais sono presenti molti più collemboli e meno acari, ma mancano del tutto isopodi, diplopodi, chilopodi e dipluri. Il frumento non differisce molto in composizione dal resto delle stazioni. I valori medi dell indice QBS-ar di Vallevecchia sono in linea con quelli delle altre stazioni tranne che per il frumento in cui è più basso della media di tutte le stazioni. I campioni raccolti nella primavera del 2014 hanno un indice molto basso (QBS-ar 61), se si esclude questo valore la media risulta più in linea con la media di tutte le stazioni. Tabella 5: tabella di confronto del numero di artropodi e numero di taxa Stazione Media n individui Media n taxa Media QBS-ar Vallevecchia Tutte le stazioni Dall analisi del bilancio idrico del suolo nei primi 10 cm si è cercato di verificare se esiste una relazione tra i valori dell indice QBS-ar e lo stato di umidità del suolo nel periodo di campionamento. I dati di temperatura e piovosità utilizzati sono quelli della settimana prima del giorno di raccolta del campioni. La tabella 3 riporta i valori relativi al bilancio idrico negli anni per le diverse colture. In primavera (giugno) le condizioni erano abbastanza simili nei diversi anni con scarsa umidità nei primi cm di suolo, fatta eccezione per la raccolta del 2016 effettuata a maggio, un mese prima degli anni precedenti e in una annata particolarmente piovosa; le tarde estati-autunno (settembre-ottobre) del 2012 e 2013 sono state più secche degli anni successivi e di conseguenza con un minor contenuto di umidità nel suolo, ma senza particolari effetti per le comunità edafiche. 1 Dati riferiti agli anni Dati riferiti agli anni Dati riferiti agli anni

19 5.2. Azienda Diana (TV) L azienda si trova nella parte centrale della provincia di Venezia (in bianco in figura 14 il perimetro aziendale), nel comune di Mogliano Veneto e ricade nella bassa pianura antica del Brenta che rappresenta la porzione distale del sistema fluvioglaciale tardo-pleistocenico del Brenta. La morfologia, anche se resa evidente soltanto attraverso lo studio del microrilievo, è articolata in aree a dosso, aree depresse e aree di transizione. Queste diverse forme della pianura sono associate a importanti variazioni nella granulometria e nel drenaggio dei suoli: i suoli su dosso sono sabbioso-limosi, mentre quelli nelle depressioni e nella pianura indifferenziata sono per lo più limoso argillosi; il drenaggio, a causa della tessitura e della falda, tende a peggiorare passando dai dossi alle aree depresse. I suoli formati su questa superficie antica hanno subito una pedogenesi spinta con conseguente decarbonatazione degli orizzonti superficiali e accumulo di carbonati negli orizzonti profondi. L azienda Diana ricade in tre diverse unità cartografiche della carta dei suoli in scala 1: (figura 13): - l unità di dosso (ZEM1/VDC1) caratterizzata da suoli grossolani ma a drenaggio mediocre; - l unità di superficie modale (MOG1) con suoli a tessitura limosa, drenaggio mediocre e presenza di orizzonte di accumulo di carbonati secondari in profondità; - l unità di depressione (ZRM1) caratterizzata da suoli argillosi e a drenaggio lento, con orizzonti di accumulo di carbonati in profondità. Si tratta dell unità più estesa nell azienda. I suoli più diffusi pertanto possono essere ricondotti a tre tipologie di suoli: Zerman (ZRM1), Mogliano (MOG1) e Zeminiana (ZEM1) di cui si riportano le schede sintetiche in allegato. Figura 13: Localizzazione dell azienda Diana sull immagine da satellite (Ortofoto Terra Italy 2006) sovrapposti i limiti della carta dei suoli in scala 1: (ARPAV, 2008). 19

20 Risultati Nel grafico di figura 14 e nella tabella 6 si riportano i valori dell indice QBS-ar negli anni nelle varie colture. Dal 2015 nell azienda Diana non è stato più coltivato il colza, pertanto i dati per questa coltura si fermano al 2014 e non vengono qui riportati. Come si può notare dal grafico di figura 15, l indice QBS-ar ha un andamento altalenante: valori piuttosto bassi nel 2013 e 2014 per il frumento, valori elevati per il mais nel 2014 e 2015, notevolmente più alti nel 2016 e un picco nel 2015 per la soia. In questa stazione la tessitura varia da franco limosa a franco limoso argillosa ma senza alcun effetto importante sulla fauna edafica. Sembra invece esistere una relazione con l umidità del suolo: come si nota da tabella 6, i campioni raccolti in periodi secchi hanno un indice più basso, fa eccezione la soia che nel 2014, e in misura minore nel 2016, in condizioni di moderata umidità, presenta un indice più basso, a causa di altri fattori QBSar Frumento anno QBSar anno Mais Soia Figura 14: variazione dell indice QBS-ar negli anni nella stazione Azienda Diana (TV) 20

21 Tabella 6: tabella riassuntiva degli indici QBSar per anno e coltura in rapporto alla tessitura, granulometria e riserva idrica del terreno nella stazione Diana (TV); in rosso gli anni con valore di QBSar più basso. coltura anno QBSar n individui colza frumento mais soia sabbia argilla Granulometria superficiale Riserva idrica (mm) ,50 33,80 LFI 9, ,60 28,90 LFI 0, ,70 13,90 LGR 5, ,50 33,80 LFI 9, n.p. 20,40 19,10 LFI 0, ,10 12,30 LGR 6, ,40 25,40 FFI 1, ,30 40,50 AMF 3, ,70 27,30 LFI 1, ,50 38,60 AFI 0, ,60 28,90 LFI 6, ,50 22,20 LFI 0, ,90 30,50 FFI 3, ,40 19,10 LFI 1, ,70 27,30 LFI 0, ,50 38,60 AFI 5, ,90 41,50 AFI 0, ,60 27,70 LFI 2,17 In figura 15 sono illustrate le composizioni percentuali delle popolazioni delle varie colture per il sito dell azienda Diana: la percentuale è calcolata sul numero medio di individui di ciascun taxon per i campioni di ciascun uso del suolo. Nella tabella 7 vengono invece riportati i valori medi significativi della fauna edafica riscontrata nei diversi usi agricoli del suolo: il numero di individui per unità di campionamento, il numero di taxa riscontrato e l indice QBS-ar. Il frumento ha il numero maggiore di individui, il mais presenta il maggior numero di specie. Il mais ha il più basso numero di artropodi ma solo nell ambito del sito, in assoluto non è un numero particolarmente basso. Confrontando la composizione edafica del sito Diana con quella di tutte le stazioni si può notare che nel frumento dell azienda Diana sono presenti meno taxa, mancano infatti diplopodi, sinfili e chilopodi. Il mais ha un rapporto acari/collemboli più alto rispetto al quadro generale. Ma la cosa più evidente del confronto Diana/tutte le stazioni (tabella 8) è il numero d individui che è molto più elevato. Gli indici QBS-ar del sito sono in linea con la media di tutte le stazioni tranne che per il mais che presenta un QBS-ar leggermente più alto. 21

22 4% 1 34% 46% Frumento araneidi acari dipluri collemboli emitteri larve di coleottero imenotteri altri 19% 4% 69% Mais acari diplopodi pauropodi chilopodi dipluri collemboli larve di coleottero imenotteri altri 35% 6% 53% Soia acari pauropodi dipluri collemboli emitteri coleotteri imenotteri altri Figura 15: percentuale di ciascun taxon di artropodi nei campioni dell Azienda Diana Tabella 7: tabella riassuntiva del numero di artropodi e numero di taxa nelle diverse colture e confronto con tutte le stazioni, in rosso i valori minimi in verde quelli massimi Coltura Media n individui Media n taxa Media QBS-ar Media n Individui tutte le Media n taxa tutte le Media QBS-ar tutte le stazioni stazioni stazioni FRUMENTO MAIS SOIA Tabella 8: tabella di confronto del numero di artropodi e numero di taxa Stazione Media n individui Media n taxa Media QBS-ar Diana Tutte le stazioni Anche in questa stazione dall analisi del bilancio idrico del suolo si è cercato di verificare se esiste una relazione tra i valori dell indice QBS-ar e lo stato di umidità del suolo nel periodo di campionamento. La tabella 6 riporta i valori relativi al bilancio idrico negli anni per le diverse colture. I dati di temperatura e piovosità utilizzati sono quelli della settimana prima del giorno di raccolta dei campioni. 22

23 L anno 2013 è il più secco tra quelli considerati, presenta indici di QBS-ar più bassi per colza e frumento. Sembra che in questa stazione la presenza di acqua nel suolo influenzi positivamente la presenza dei microartropodi nel terreno. Sono presenti dati anomali come il valore di QBS-ar pari a 72 per la soia nel 2014, un anno particolarmente piovoso (anche se più caldo dei due precedenti), un valore molto alto (179) per il colza sempre nel 2014 e un valore decisamente fuori media per il frumento nel 2012; si pensa che queste situazioni siano forse state influenzate da particolari condizioni climatiche nel periodo immediatamente precedente il giorno di raccolta del campione e che quindi non rappresentino al meglio la media delle osservazioni. Nel 2016 la riserva idrica del terreno è leggermente più alta dell anno precedente, questo fatto ha forse incrementato l indice del mais mentre il calo dell indice del frumento è forse dovuto al sito di raccolta che presentava un terreno molto argilloso, il ristagno di acqua può aver portato alla momentanea dislocazione dei microartropodi ad una profondità maggiore di quella di raccolta. L andamento altalenante dell indice della soia porta a dedurre che esso non sia influenzato dai diversi parametri ambientali considerati. 23

24 5.3. Sasse Rami (RO) L Azienda pilota e dimostrativa Sasse Rami si trova in provincia di Rovigo, nel comune di Ceregnano. Si presenta con due corpi fondiari di circa 100 ettari ciascuno: un "corpo" ad est (Az Sasse) ed un "corpo" ad ovest (Az. Rami) interdistanti circa 2 chilometri uno dall altro. L area ricade prevalentemente nella bassa pianura recente del fiume Po tranne una piccola porzione della sezione Rami che è attraversata da una delineazione appartenente alla bassa pianura recente del fiume Adige. I due bacini deposizionali dei fiumi Adige e Po sono stati differenziati in base ai diversi valori di fondo di alcuni metalli pesanti presenti nel suolo. In provincia di Rovigo è ancora in corso il rilevamento dei suoli, pertanto la cartografia attualmente disponibile è una prima bozza che può subire variazioni con l acquisizione di nuovi dati. Figura 16: Localizzazione dell azienda Sasse Rami sull immagine da satellite (Ortofoto Terra Italy 2006) sovrapposti i limiti della carta dei suoli in scala 1: (ARPAV, in corso). La morfologia dell area è resa evidente soltanto attraverso lo studio del microrilievo ed è articolata in aree di dosso poco espresso, aree depresse e aree depresse con accumulo di sostanza organica. I suoli sui dossi poco espressi sono sabbioso-limosi, mentre quelli nelle depressioni sono per lo più limoso argillosi, le depressioni organiche sono caratterizzate da un accumulo di sostanza organica in superficie. Il drenaggio è mediocre sui dossi poco espressi mentre è decisamente lento nelle depressioni. L azienda ricade in quattro diverse unità cartografiche della carta dei suoli in scala 1: (figura 16): l unità di depressione organica (CRI1/GHE1) caratterizzata da suoli argilloso fini e limoso fini a drenaggio lento e accumulo di sostanza organica in superficie; l unità di dossi poco espressi (BIG1/ANT1) con suoli a tessitura limoso grossolana e franco grossolana e drenaggio mediocre; l unità di depressione (SRL1/OR01) caratterizzata da suoli limoso fini e argillosi e a drenaggio lento; l unità di dossi poco espressi dell Adige (AR02/SCP1) con suoli a tessitura franco grossolana e limoso grossolana e drenaggio mediocre. Le osservazioni sono state effettuate principalmente in due di queste unità dove i suoli più diffusi sono Crispa (CRI1), Ghedina (GHE1), Bigagnara (BIG1) e Sant'Antonio (ANT1) di cui si riportano le schede sintetiche in allegato. 24

25 Risultati Seminativi Nel grafico di figura 17 e nella tabella 9 si riportano i valori dell indice QBS-ar negli anni nelle varie colture. Dal 2015 nell azienda Sasse Rami non è stato più coltivato il colza pertanto i dati per questa coltura non sono riportati. Come si può notare dal grafico di figura 19, l indice QBS-ar in questo sito ha un andamento crescente negli anni per il mais mentre i dati della soia sono molto altalenanti. Il frumento rimane abbastanza stabile fatta eccezione per il brusco calo nel Il campionamento 2016 conferma le motivazioni del brusco calo dell indice del frumento nel 2014, il campione è stato raccolto in un terreno molto più grossolano che negli altri anni considerati (60% sabbia e 8% argilla) in un periodo poco piovoso. Il valore più basso della media del mais nel 2012 forse può essere imputato alla raccolta del campione dopo un periodo particolarmente piovoso (e fresco) mentre il QBSar della soia nel 2013 (77) e nel 2016 (96) non trovano riscontro nelle differenze del clima o della granulometria del terreno. Frumento QBSar Frumento anno QBSar Mais soia anno Figura 17: variazione dell indice QBS-ar negli anni nella stazione Sasse Rami (RO) 25

26 Tabella 9: tabella riassuntiva degli indici QBSar per anno e coltura in rapporto alla tessitura, granulometria e riserva idrica del terreno nella stazione Sasse Rami (TV); in rosso i valori minimi di QBSar in verde quelli massimi coltura anno QBSar colza frumento mais soia n individui sabbia argilla Granulometria superficiale Riserva idrica (mm) ,20 32,10 LFI 1, ,20 41,60 AFI 0, ,90 28,60 LFI 0, ,20 32,10 LFI 1, ,20 32,10 LFI 0, ,80 8,40 FGR 0, ,10 28,00 FFI 12, ,60 18,10 FFI 12, ,30 25,90 LFI 12, ,70 40,40 AFI 0, ,30 38,10 AFI 6, ,10 32,60 LFI 4, ,80 42,90 AMF 9, ,30 25,90 LFI 0, ,10 38,60 AFI 6, ,40 39,80 AFI 4, ,80 32,00 LFI 9,45 Tabella 10: numero di artropodi e indice QBS nelle diverse colture, in rosso i valori minimi in verde quelli massimi Coltura Media n individui Media n taxa Media QBS-ar Media n individui tutte le stazioni Media n taxa tutte le stazioni Media QBS-ar tutte le stazioni FRUMENTO MAIS SOIA Il frumento si conferma essere la situazione con il maggior numero di artropodi mentre il numero di individui nel mais è veramente esiguo. Il numero di taxa per ogni coltura è simile. Confrontando gli indici QBS-ar si nota che tutti i valori sono in linea con il QBS-ar medio di tutte le stazioni. Si può dire che l azienda Sasse Rami rispecchia la media dei vari ambienti studiati eccetto per il frumento che ha numero di individui e indice nettamente più alti della media. 26

27 In figura 18 sono illustrate le composizioni percentuali delle popolazioni delle varie colture per per l azienda Sasse Rami: la percentuale è calcolata sul numero medio di individui di ciascun taxon per i campioni di ciascun uso del suolo. Nella tabella 10 vengono invece riportati i valori medi significativi della fauna edafica riscontrata nei diversi usi agricoli del suolo: il numero di individui per unità di campionamento, il numero di taxa riscontrato e l indice QBS-ar. 3% 4% Frumento araneidi acari diplopodi 43% sinfili chilopodi dipluri 39% collemboli larve di coleottero imenotteri larve di dittero altri 3% 4% Mais 18% acari pauropodi Soia sinfili araneidi chilopodi acari 55% collemboli coleotteri larve di coleottero imenotteri 38% 55% chilopodi dipluri collemboli coleotteri 16% larve di dittero larve di dittero altri altri Figura 18 percentuale di ciascun taxon di artropodi nei campioni dell Azienda Sasse Rami Tabella 11: tabella di confronto del numero di artropodi e numero di taxa Stazione Media n individui Media n taxa Media QBS-ar Sasse Rami Tutte le stazioni

28 Anche in questa stazione si è cercato di verificare se esiste una relazione tra i valori dell indice QBS-ar e lo stato di umidità del suolo nel periodo di campionamento. La tabella 9 riporta i valori relativi al bilancio idrico negli anni per le diverse colture. I dati di temperatura e piovosità utilizzati sono quelli della settimana prima del giorno di raccolta del campioni. In questa stazione l andamento del bilancio idrico influenza positivamente l indice QBS-ar in quasi tutte le colture: il frumento nell anno 2014 è stato raccolto in un terreno a tessitura più grossolana quindi il picco negativo di questo anno è da imputare a una mancanza di umidità adeguata; per la soia, come nell Azienda Diana, manca un collegamento con i fattori ambientali e si pensa che questa variabilità sia una caratteristica del microambiente in prossimità della coltura. 28

29 Altre colture Nell azienda Sasse Rami sono stati raccolti campioni anche per vigneto, erba medica e arboricoltura da legno. Come già detto all inizio del documento, nei suoli coltivati a vigneto, medica o in situazioni naturali come il bosco o il prato, l indice QBS-ar non è influenzato dalla stagione e il prelievo è valido sia in autunno che in primavera. L indice di queste coltivazioni assume valori molto alti per vigneto e arboreto rispetto ai seminativi; la medica pur avendo valori simili a questi, dimostra una maggiore stabilità di condizioni (figura 19). L indice QBS-ar del vigneto raggiunge un picco nel 2012 e ridiscende nei tre anni successivi ma rimane all interno di un range contenuto ( ). L arboricoltura ha un andamento più altalenante, da verificare in future indagini con le quali studiare più approfonditamente le condizioni di ogni singola ripetizione dello stesso campione. E possibile infatti trovare notevoli differenze tra una zolla raccolta in una zona ombreggiata senza sottobosco e in presenza di lettiera e una zolla raccolta in una porzione di terreno con presenza di graminacee. arboricoltura vigneto QBSar QBSar p 2013a 2014p 2015p 2016p anno p 2011p 2011a 2012p 2013p 2014a anno medica QBSar a 2013p 2014p 2015p 2016p anno Figura 19: variazione dell indice QBS-ar negli anni nella stazione Sasse Rami (RO) per vigneto, medica e arboricoltura Tabella 12: tabella di confronto del numero di artropodi e numero di taxa per le diverse colture Coltura Media n individui Media n taxa Media QBS-ar VIGNETO MEDICA ARBORICOLTURA

30 5.4. Riepilogo dei risultati dei seminativi nelle 3 stazioni In tabella 13 e figura 20 è riportato l andamento del QBS-ar nei cinque anni nei siti considerati per i seminativi; sono evidenziati in grassetto i valori massimi per coltura. Nella media dei cinque anni l indice QBS risulta maggiore nei suoli dell azienda Diana nel mais (il colza è stato abbandonato tranne che nella stazione di Vallevecchia) e nell azienda Sasserami nelle colture frumento e soia; fa eccezione l anno 2013, caratterizzato da temperature superiori alla media e da scarse precipitazioni, durante il quale l indice QBS è stato sempre più elevato nei suoli dell azienda Vallevecchia. Il numero di individui risulta quasi sempre più elevato nei suoli dell azienda Diana. La soia conferma il suo andamento altalenante le cui cause non sono spiegabili dai fattori considerati. coltura colza frumento mais soia sito Tabella 13: tabella riassuntiva per i seminativi QBS-ar 2012 QBS-ar 2013 QBS-ar 2014 QBS-ar 2015 QBS-ar 2016 QBS-ar Media dei 5 anni n artropodi Vallevecchia Diana / / / / Sasse Rami / / / / Vallevecchia Diana Sasse Rami Vallevecchia Diana Sasse Rami Vallevecchia Diana Sasse Rami / frumento mais QBSar Vallevecchia Diana Sasse Rami QBSar Vallevecchia Diana Sasse Rami anno anno soia QBSar Vallevecchia Diana Sasse Rami anno Figura 20: grafici riassuntivi per i seminativi 30

31 5.5. Centro Idrico di Novoledo (VI) Il quarto sito si trova all interno del centro idrico di Novoledo, nel comune di Villaverla, provincia di Vicenza. L Oasi naturalistica di Villaverla è una bassura di risorgiva con suoli idromorfi costituiti prevalentemente da limi e sabbie e localmente con accumulo di sostanza organica in superficie. L azienda ricade quasi interamente in una sola unità cartografica della carta dei suoli in scala 1: (figura 21): l unità MEO1/BNC1 caratterizzata da suoli limoso grossolani a substrato sabbioso e drenaggio da mediocre a lento; i suoli più diffusi possono essere ricondotti essenzialmente a una tipologia di suoli: Biancade (BNC1) di cui si riporta la scheda sintetica in allegato. In provincia di Vicenza, come per Rovigo l elaborazione cartografica alla scala 1: non è ancora conclusa, pertanto la cartografia attualmente disponibile è una prima bozza che può subire variazioni con l acquisizione di nuovi dati. Figura 21: Localizzazione del centro idrico di Novoledo sull immagine da satellite (Ortofoto Terra Italy 2006) sovrapposti i limiti della carta dei suoli in scala 1: (ARPAV, in corso). In questo sito, un tempo a destinazione agricola, non sono presenti seminativi ma situazioni rinaturalizzate stabili, come l arboreto di impianto più che ventennale e il prato, e in evoluzione, come l arboricoltura di recente impianto con differenti difficoltà di crescita. Nell arboreto più vecchio la copertura arborea, in prevalenza farnia, è elevata con formazione di lettiera e assenza di vegetazione erbacea; in quelli di più recente impianto (2009) la copertura arborea è nettamente inferiore e l interfila è occupata da vegetazione erbacea spontanea; inizialmente sono stati prelevati campioni in due situazioni diverse di crescita delle piante, in un caso la crescita risultava stentata per le condizioni pedologiche non ottimali mentre nell altro la crescita era più regolare. Come si può notare dal grafico di figura 22 tre delle quattro situazioni sono state monitorate per quattro anni (2013, 2014, 2015 e 2016); per l arboricoltura a 4 anni inizialmente denominata a crescita stentata sono stati rilevati indici di molto inferiori alle situazioni più naturali e si è quindi deciso di abbandonare questa condizione nel Il QBS-ar è più alto, come si è verificato nelle altre stazioni, per le colture campionate in primavera. 31

32 L unico dato anomalo è il QBS-ar relativo all arboricoltura recente del 2013 forse perché il campione è stato raccolto in un giorno caratterizzato da deboli precipitazioni. Gli altri indici non subiscono eccessive oscillazioni negli anni, specialmente il bosco stabile che addirittura nel 2015 ritorna ad avere lo stesso indice del Per quanto riguarda l andamento calante del bosco recente è probabilmente attribuibile alla crescita delle specie vegetali arboree e arbustive e a un progressivo calo del sottobosco che stanno portando l indice a uniformarsi con quello del bosco più vecchio QBSar arboricoltura impianto recente prato arboricoltura stabile anno Figura 22: indice QBS-ar negli anni nella stazione di Dueville Novoledo interessata da arboricoltura da legno e prato Nel sito si riscontra una supremazia del prato per numero di artropodi, individui e taxa; la presenza di graminacee porta sicuramente a una maggiore differenziazione degli individui presenti. Sia nel prato che nell arboricoltura giovane (con massiccia presenza di radure) si trovano fino a 12 taxa mentre nelle situazioni più ombreggiate, stabili e con massiccia presenza di lettiera non si superano i 9 taxa. Nel prato si trovano contemporaneamente pseudoscorpioni, isopodi, diplopodi, chilopodi, dipluri e tisanotteri indice di una grande biodiversità. Tabella 14: numero di artropodi e indice QBS-ar nelle diverse situazioni, in rosso i valori minimi in verde quelli massimi Vegetazione Media QBS-ar Media n individui Vegetazione PRATO ARBORICOLTURA IMPIANTO RECENTE ARBORICOLTURA STABILE

33 In figura 23 sono illustrate le composizioni percentuali delle popolazioni delle varie situazioni per il sito Dueville Novoledo: la percentuale è calcolata sul numero medio di individui di ciascun taxon per i campioni di ciascun uso del suolo. Arboricoltura stabile 6% Arboricoltura impianto recente 29% 6 13% acari diplopodi pauropodi sinfili chilopodi collemboli larve di coleottero imenotteri altri 33% prato pseudoscorpioni acari 50% acari isopodi diplopodi sinfili chilopodi dipluri collemboli emitteri imenotteri altri isopodi diplopodi sinfili chilopodi 16% dipluri collemboli 59% emitteri larve di coleottero imenotteri tisanotteri altri Figura 23: percentuale di ciascun taxon di artropodi nei campioni del sito Dueville Novoledo Il sito si trova in un area umida con presenza di risorgive quindi la presenza di acqua nel suolo è costante e influenza in maniera negativa l indice QBS-ar. Negli anni più piovosi nei quali sui riscontra un indice QBS-ar più basso, aumenta la presenza di acqua nel suolo e l evapotraspirazione è ridotta sia a causa della vegetazione (prato o arboreto) sia dalle temperature che sono decisamente inferiori a quelle delle altre stazioni (Dueville Novoledo infatti è il sito più settentrionale tra i quattro considerati e si trova ai piedi di rilievi collinari). 33

34 6. Conclusioni L attività di monitoraggio della qualità biologica del suolo è stata condotta sistematicamente, a partire dal 2012, tramite la determinazione nel tempo dell indice QBS-ar in quattro stazioni rappresentative dell ambiente veneto per uso del suolo (colture o vegetazione naturale), caratteristiche del terreno e clima. I dati del 2016 confermano i risultati del monitoraggio precedente: vigneto, arboricoltura e prato presentano i valori medi dell indice più alti mentre i seminativi hanno i valori più bassi; tra i seminativi nel frumento si rileva QBS-ar e numero di individui più elevati; tra tutti gli usi del suolo considerati, il prato ha il più alto numero medio di artropodi mentre il mais il più basso; la grande variabilità nell indice per l arboricoltura dovuta al campionamento in situazioni varie è stata ovviata abbandonando la stazione più degradata e mantenendo attivo il rilevamento solo nelle situazioni più stabili. Il nuovo indice risulta notevolmente più stabile, più alto nei boschi di nuovo impianto leggermente più basso nelle situazioni più stabili. L Azienda Sperimentale Vallevecchia si trova in ambiente costiero lagunare dove i terreni sono sottoposti a bonifica idraulica, attraverso l emungimento meccanico delle acque, per permetterne la coltivazione. L azienda Vallevecchia è l unica a mantenere il colza, tutte le altre aziende hanno interrotto questa coltivazione. Per le colture primaverili come colza e frumento si ha una diretta correlazione tra tessitura del terreno, bilancio idrico e indice QBS-ar. In terreni sabbiosi (oltre 80% di sabbia e meno del 10% di argilla) l indice si abbassa soprattutto nei periodi più secchi. Nelle condizioni ottimali l indice per il colza oscilla tra 110 e 130 e per il frumento tra 115 e 130. Per quanto riguarda le coltivazioni autunnali valgono gli stessi criteri nel mais che presenta però indici più bassi tra 100 e 130. La soia sembra non seguire queste variazioni ambientali, ha un indice che oscilla negli anni, senza seguire una regola ben precisa, tra i 90 e 130. In questo sito gli indici QBS-ar per le varie colture sono in linea con le medie di tutte le stazioni, leggermente più bassi sono gli indici di frumento e mais, mentre il numero di taxa e il numero di individui sono mediamente inferiori L Azienda Pilota e Dimostrativa Diana è, tra le aziende prese in considerazione per i seminativi, quella in cui le precipitazioni sono più abbondanti; le tessiture sono prevalentemente limose e argillose. In questo sito il numero di individui si conferma nettamente più alto che nelle altre stazioni mentre sia il numero di taxa che l indice QBS-ar sono paragonabili a quelli degli altri siti. In questa stazione la maggior umidità del terreno (ma non in eccesso) sembra favorire la presenza dei microartropodi, si è riscontrato infatti un incremento dell indice QBS-ar negli anni più piovosi. Un eccesso di umidità, come si è verificato per la soia su terreni argillosi sembra disturbare i microartropodi che tendono probabilmente a migrare verso il basso alla ricerca di condizioni ottimali. L indice per il frumento è tra i 115 e 170, per il mais tra 110 e 150 e per la soia oscilla grandemente con picchi negativi e positivi (tra 98 e 158), con un valore medio tra intorno a 100. L Azienda Pilota e Dimostrativa Sasse Rami è la più meridionale e con le precipitazioni più basse; in questo sito tutti i valori sono in linea con il QBS-ar medio delle altre stazioni, eccetto il frumento che presenta valori decisamente più alti. Le elaborazioni del bilancio idrico danno risultati simili all azienda Diana: per frumento e mais la maggior umidità del terreno sembra favorire la presenza dei microartropodi ma fino ad una certa soglia (da definire) oltre la quale gli individui tornano ad essere infastiditi. Il frumento presenta un indice compreso tra 175 e 190 e il mais tra 100 e 160. La soia come nelle altre stazioni ha un indice molto ampio tra 95 e 140 e non sempre in relazione con l umidità del suolo. Nell azienda Sasse Rami sono stati raccolti campioni anche per vigneto, erba medica e arboricoltura, i valori per queste colture si confermano decisamente più elevati rispetto ai seminativi sia per quanto riguarda l indice di QBS-ar che il numero degli individui. Il sito del Centro Idrico Novoledo è un area umida con presenza di risorgive, si trova a nord di tutte le altre stazioni ai piedi di aree collinari ed è un area rinaturalizzata. Qui il prato stabile ha un indice decisamente più elevato, da 170 a 220, i valori più bassi sono da imputarsi all eccessiva umidità del terreno, che provoca la traslocazione in profondità degli artropodi. L arboricoltura a impianto recente si comporta come il prato stabile ma con indici lievemente più bassi ( ); si può considerare come una situazione di transizione verso l impianto più vecchio di arboricoltura, pressoché privo di copertura erbacea e con una lettiera di diversi millimetri, in cui l indice è più costante (intorno a 180) anche se un po inferiore. 34

35 I risultati riportati nel presente report chiudono un primo ciclo di monitoraggio, della durata di cinque anni, che ha permesso di stabilire quale sia il range di valori nel quale si trova l indice QBS-ar per i principali suoli e usi del suolo della pianura veneta. Nelle prossime campagne di monitoraggio, parallelamente alle indagini sin qui condotte sui seminativi in lavorazione convenzionale, sarà indagato l effetto sulla qualità biologica del suolo della minima lavorazione del suolo, tecnica conservativa e di minor impatto sul suolo che si sta sempre più diffondendo in agricoltura. Di tutti i campioni si continuerà a misurare l umidità e la densità apparente collezionando in questo modo tre anni di dati per verificare l esistenza di una relazione con l attività dei microartropodi. Inoltre saranno investigate nuove stazioni di riferimento non agricole, all interno di aree a particolare interesse naturalistico, per valutare se le condizioni al contorno quali consumo di suolo, cambiamenti climatici o vicinanza di fonti di pressione possano avere, nel tempo, impatto negativo sulla componente biologica del terreno. 35

36 Bibliografia - Andreasen, J.K., O Neill, R.V., Noss, R. e Slosser, N.C., Considerations for the development of a terrestrial index of ecological integrity. Ecological Indicators 1 (1): APAT, Proposta di guida tecnica su metodi di analisi per il suolo e i siti contaminati. Utilizzo di indicatori biologici ed eco tossicologici. RTI CTN_TES 1/ Bertola, Monitoraggio della pedofauna in suoli periglaciali e deglacizzati. Convegno Biodiversità in ambiente alpino Torino 24 febbraio Bullini, L., Pignatti, S., Virzo De Santo, A., Ecologia generale. UTET, Torino: 520 pp. - CE - Commissione delle Comunità europee, 2006a.COM (2006) Comunicazione della Commissione. Arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010 e oltre. Sostenere i servizi ecosistemici per il benessere umano. - CE - Commissione delle Comunità europee, 2006b. COM (2006) Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni. Strategia tematica per la protezione del suolo. - CE - Commissione delle Comunità europee, 2006c. COM (2006) Proposta di Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro per la protezione del suolo e modifica la direttiva. 2004/35/CE. - Codurri M., Truzzi A. e Bertonazzi M. C., Microartropodi del terreno: manuale da campo per il riconoscimento dei microartropodi del terreno come indicatori della qualità biologica del suolo (metodo QBS-ar), Calvatone, Consorzio del Parco Naturale dell Oglio Sud - Floccia F. & Jacomini C. (a cura di) Programma RE MO. Rete nazionale monitoraggio della biodiversità e del degrado dei suoli. ISPRA, Quaderni Natura e biodiversità n. 4/ Fogliati L., Nicola A., Il biomonitoraggio del suolo Gardi C., Montanarella L., Arrouays D., Bispo A., Lemanceau P., Jolivet C., Mulder C., Ranjard L., Rombke J., Rutgers M., Menta C., Soil biodiversity monitoring in Europe: ongoing activities and challenges. European Journal of Soil Science, 60, Górny M. e Grüm L. (Eds), Methods in soil zoology. Elsevier Amsterdam, London, New York, Tokyo - & PWN Polish Scientific Publishers, Warszawa. - Menta C., Pedofauna come strumento di valutazione della qualità del suolo. Biologi Italiani, Anno XXXVII, n 8, Menta C., Guida alla conoscenza della biologia e dell ecologia del suolo, Bologna, Gruppo Perdisa Editore - Menta C., Valutazione della biodiversità del suolo: l indice di qualità QBS-ar. Veneto Agricoltura - Parisi V., La qualità biologica del suolo, un metodo basato sui microartropodi. Acta Naturalia de L Ateneo Parmense 37, Parisi V., Menta C., Gardi C., Jacomini C. e Mozzanica E., Microarthropod communities as a tool to assess soil quality and biodiversity: a new approach in Italy, Agriculture Ecosystems & Environment, (105): Unione Europea, 2010 a. Biodiversità del suolo la fabbrica della vita Unione Europea, 2010 b. La fabbrica della vita. Perché la biodiversità del suolo è tanto importante

37 7. Allegato: elenco delle UTS delle diverse stazioni In questa sezione sono riportate le schede sintetiche delle Unità Tipologiche di Suolo in cui ricadono i punti di prelievo dei campioni di suolo utilizzati per ricavare l indice QBS-ar Vallevecchia ALO1 - suoli ALBERONI, sabbiosi AMBIENTE: Sistemi di dune rilevati della pianura litoranea sabbiosa attuale (cordone dunale), in ambienti naturali (pinete, boschi, spiagge). Il materiale parentale e il substrato sono costituiti da sabbie di cordone, da molto ad estremamente calcaree (il contenuto di carbonati varia dal 20 al 60% in funzione dell'origine: Adige, Brenta, Piave, Tagliamento). Uso del suolo: fustaie di conifere, cedui coniferati, giardini privati. PROPRIETÀ DEL SUOLO Sono suoli a bassa differenziazione del profilo, con orizzonte superficiale (A) molto sottile e a granulometria sabbiosa. Hanno profondità utile alle radici elevata, limitata da limitata da bassa ritenuta idrica, drenaggio interno rapido, permeabilità molto alta, capacità d acqua disponibile (AWC) bassa; la falda è da profonda a molto profonda. CLASSIFICAZIONE USDA (2006): Typic Ustipsamments, mixed, calcareous, mesic WRB (2006): Protic Arenosols (Calcaric, Hypereutric) CARATTERISTICHE DEGLI ORIZZONTI A: spessore 10 cm; colore bruno (7.5YR4/3); tessitura sabbiosa; scheletro assente; da estremamente a molto calcareo; alcalino; saturazione molto alta; non salino; contenuto in carbonio organico moderato. C: a partire da 10 cm; colore bruno giallastro (10YR5/4); tessitura sabbiosa; scheletro assente; da estremamente a fortemente calcareo; fortemente alcalino; saturazione molto alta; non salino; contenuto in carbonio organico molto basso. QUALITA SPECIFICHE La lavorabilità è facile, per resistenza meccanica scarsa e tempo d attesa breve, la percorribilità è discreta e il rischio di sprofondamento moderato. Problemi nutrizionali derivano dall alcalinità (forte in profondità), dalla salinità (leggermente salino in superficie) e dalla capacità di scambio cationico (molto bassa lungo tutto il profilo). Capacità d uso: IIIs5c12 JES1 - suoli JESOLO, sabbiosi AMBIENTE: Sistemi di dune attuali spianate dall'attività antropica. Il materiale parentale e il substrato sono costituiti da sabbie estremamente calcaree. Uso del suolo: mais, soia, fustaia mista senza ceduo. PROPRIETÀ DEL SUOLO Sono suoli a bassa differenziazione del profilo e a granulometria sabbiosa. Hanno profondità utile alle radici elevata, limitata da limitata da bassa ritenuta idrica, drenaggio interno rapido, permeabilità molto alta, capacità d acqua disponibile (AWC) bassa; la falda è profonda. CLASSIFICAZIONE USDA (2006): Typic Ustipsamments, carbonatic, mesic WRB (2006): Haplic Arenosols (Hypercalcaric, Hypereutric) CARATTERISTICHE DEGLI ORIZZONTI Ap: spessore 45 cm; colore bruno oliva (2.5Y4/4); tessitura sabbiosa; scheletro assente; estremamente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; non salino; contenuto in carbonio organico molto basso. C: a partire da 45 cm; colore bruno giallastro chiaro (2.5Y6/4); tessitura sabbiosa; scheletro assente; estremamente calcareo; fortemente alcalino; saturazione molto alta; non salino; contenuto in carbonio organico molto basso. QUALITA SPECIFICHE La lavorabilità è facile, per resistenza meccanica scarsa e tempo d attesa breve, la percorribilità è discreta e il rischio di sprofondamento moderato. Problemi nutrizionali derivano dall alcalinità (forte in profondità) e dalla capacità di scambio cationico (molto bassa lungo tutto il profilo). Capacità d uso: IIIs5 37

38 ERA1 - suoli ERACLEA, franco limosi AMBIENTE: Aree di interduna in sistemi di dune attuali spianate dall'attività antropica. Il materiale parentale è costituito da limi e sabbie estremamente calcarei e il substrato è costituiti da sabbie. Uso del suolo: mais, soia, cereali autunno-vernini (frumento, orzo, avena), aree a verde attrezzato. PROPRIETÀ DEL SUOLO Sono suoli a bassa differenziazione del profilo e a granulometria sabbiosa. Hanno profondità utile alle radici elevata, limitata da bassa ritenuta idrica, drenaggio interno buono, permeabilità moderatamente alta, capacità d acqua disponibile (AWC) moderata; la falda è profonda. CLASSIFICAZIONE USDA (2006): Oxyaquic Udifluvents sandy, carbonatic, mesic WRB (2006): Haplic Fluvisols (Hypercalcaric, Oxyaquic, Hypereutric, Episiltic) CARATTERISTICHE DEGLI ORIZZONTI Ap: spessore 50 cm; colore bruno oliva (2.5Y4/3); tessitura franco limosa; scheletro assente; estremamente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; leggermente salino; contenuto in carbonio organico moderato. AC: spessore 25 cm; colore bruno oliva chiaro (2.5Y5/3); tessitura franco sabbiosa; scheletro assente; estremamente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; leggermente salino; contenuto in carbonio organico basso. C: a partire da 75 cm; colore grigio brunastro chiaro (2.5Y6/2), frequenti screziature di colore bruno giallastro (10YR5/8) fini; tessitura sabbiosa; scheletro assente; estremamente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; molto salino; contenuto in carbonio organico molto basso. QUALITA SPECIFICHE La lavorabilità è facile, per resistenza meccanica scarsa e tempo d attesa breve, la percorribilità è buona e il rischio di sprofondamento assente. Problemi nutrizionali derivano dalla salinità (moderatamente salino nel substrato), dalla capacità di scambio cationico (bassa nell orizzonte profondo e molto bassa nel substrato) e dal calcare attivo (moderato in superficie. Capacità d uso: IIs5w8 BIB1 - suoli BIBIONE, franco limosi AMBIENTE: Pianura costiera e lagunare bonificata, sede di apporti sedimentari fluviali di Tagliamento e Piave. Il materiale parentale e il substrato sono costituiti da limi estremamente calcarei. Uso del suolo: seminativi avvicendati, mais, soia, barbabietola da zucchero. PROPRIETÀ DEL SUOLO Sono suoli a moderata differenziazione del profilo, fortemente idromorfi e a granulometria limoso grossolana. Hanno profondità utile alle radici moderatamente elevata, limitata da scarsa disponibilità di ossigeno e salinità, drenaggio interno lento, permeabilità moderatamente alta, capacità d acqua disponibile (AWC) alta; la falda è profonda. CLASSIFICAZIONE USDA (2006): Fluvaquentic Endoaquepts coarse-silty, carbonatic, mesic WRB (2006): Haplic Gleysols (Hypercalcaric, Hypereutric, Orthosiltic) CARATTERISTICHE DEGLI ORIZZONTI Ap: spessore 40 cm; colore bruno grigiastro (2.5Y5/2); tessitura franco limosa; scheletro assente; estremamente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; leggermente salino; contenuto in carbonio organico moderatamente basso. Bg: spessore 40 cm; colore grigio (2.5Y6/1), frequenti screziature di colore giallo oliva (2.5Y6/6) fini; tessitura franco limosa; scheletro assente; estremamente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; moderatamente salino; contenuto in carbonio organico molto basso. Cg: a partire da 80 cm; colore grigio (2.5Y6/1), molte screziature di colore giallo oliva (2.5Y6/6) medie; tessitura franco limosa; scheletro assente; estremamente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; moderatamente salino; contenuto in carbonio organico molto basso. QUALITA SPECIFICHE La lavorabilità è moderata, per resistenza meccanica scarsa e tempo d attesa medio, la percorribilità è buona e il rischio di sprofondamento assente. Problemi nutrizionali derivano dalla salinità (moderatamente salino in profondità), dalla capacità di scambio cationico (bassa lungo tutto il profilo) e dal calcare attivo (moderato nel substrato). Capacità d uso: IIIw7 38

39 7.2. Diana TDF1 - suoli TORRE DI FINE, franco limoso argillosi AMBIENTE: Pianura costiera e lagunare bonificata, sede di apporti sedimentari fluviali di Tagliamento e Piave. Il materiale parentale e il substrato sono costituiti da limi estremamente calcarei. Uso del suolo: seminativi avvicendati, mais, soia, cereali autunno-vernini (frumento, orzo, avena), barbabietola da zucchero. PROPRIETÀ DEL SUOLO Sono suoli a moderata differenziazione del profilo, fortemente idromorfi e a granulometria limoso fine. Hanno profondità utile alle radici moderatamente elevata, limitata da scarsa disponibilità di ossigeno, drenaggio interno lento, permeabilità moderatamente bassa, capacità d acqua disponibile (AWC) alta; la falda è profonda. CLASSIFICAZIONE USDA (2006): Fluvaquentic Eutrudepts fine-silty, carbonatic, mesic WRB (2006): Endogleyic Fluvic Cambisols (Hypercalcaric, Humic, Hypereutric, Orthosiltic) CARATTERISTICHE DEGLI ORIZZONTI Ap: spessore 50 cm; colore bruno grigiastro scuro (2.5Y4/2); tessitura franco limoso argillosa; scheletro assente; estremamente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; non salino; contenuto in carbonio organico moderato. Bg: spessore 30 cm; colore bruno grigiastro (2.5Y5/2), molte screziature di colore bruno giallastro (10YR5/6) fini; tessitura franco limoso argillosa; scheletro assente; estremamente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; moderatamente salino; contenuto in carbonio organico moderatamente basso. Cg: a partire da 80 cm; colore grigio (2.5Y6/1), molte screziature di colore giallo bruno (10YR6/8) fini; tessitura franco limosa; scheletro assente; estremamente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; moderatamente salino; contenuto in carbonio organico moderatamente basso. QUALITA SPECIFICHE La lavorabilità è moderata, per resistenza meccanica moderata e tempo d attesa medio, la percorribilità è buona e il rischio di sprofondamento assente. Problemi nutrizionali derivano dalla salinità (moderatamente salino in profondità), dalla sodicità (moderata nel substrato) e dal calcare attivo (moderato in profondità). Capacità d uso: IIIw7 ZEM1 - suoli ZEMINIANA, franchi AMBIENTE: Dossi fluviali poco espressi della bassa pianura antica (pleniglaciale) del Brenta. Il materiale parentale ed il substrato sono costituiti da sabbie fortemente calcaree. Uso del suolo: mais, seminativi avvicendati. PROPRIETÀ DEL SUOLO Sono suoli a moderata differenziazione del profilo, decarbonatati, con un orizzonte calcico poco espresso, idromorfia in profondità e a granulometria franco grossolana. Hanno profondità utile alle radici elevata limitata da scarsa disponibilità di ossigeno e da falda superficiale, drenaggio interno mediocre, permeabilità moderatamente alta, capacità d acqua disponibile (AWC) moderata; la falda è profonda. CLASSIFICAZIONE USDA (KEYS 2010): Oxyaquic Eutrudepts coarse-loamy, mixed, mesic WRB (2006): Endogleyic Cambisols (Hypereutric) CARATTERISTICHE DEGLI ORIZZONTI Ap: spessore 45 cm; colore bruno oliva chiaro (2.5Y5/3); tessitura franca; scheletro assente; scarsamente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; contenuto in carbonio organico moderatamente basso. Bw: spessore 40 cm; colore bruno oliva chiaro (2.5Y5/4); frequenti screziature di colore grigio (2.5Y6/1), frequenti screziature di colore bruno giallastro (10YR5/6); tessitura franco sabbiosa; scheletro assente; poche noduli di ferro e manganese; scarsamente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; contenuto in carbonio organico molto basso. C(k)g1: spessore 30 cm; colore bruno giallastro chiaro (2.5Y6/4); molte screziature di colore bruno grigiastro (2.5Y5/2), frequenti screziature di colore bruno giallastro (10YR5/6); tessitura franco sabbiosa; scheletro assente; occasionali concrezioni di carbonati di Ca e Mg; molto calcareo; alcalino; saturazione molto alta; contenuto in carbonio organico molto basso. Cg2: a partire da 115 cm; colore grigio (2.5Y6/1); molte screziature di colore grigio brunastro chiaro (2.5Y6/2), molte screziature di colore bruno giallastro (10YR5/6); tessitura sabbioso franca; scheletro assente; molto calcareo; alcalino; saturazione molto alta; contenuto in carbonio organico molto basso. QUALITA SPECIFICHE La lavorabilità è facile, la percorribilità è buona e il rischio di sprofondamento assente. Non ci sono particolari problemi nutrizionali. Capacità d uso: IIw7 39

40 VDC1 - suoli VILLA DEL CONTE, franchi AMBIENTE: Dossi fluviali poco espressi della bassa pianura antica (pleniglaciale) del Brenta. Il materiale parentale è costituito da limi e sabbie fortemente calcarei e il substrato è costituito da sabbie. Uso del suolo: mais, seminativi avvicendati, orticole a pieno campo. PROPRIETÀ DEL SUOLO Sono suoli a moderata differenziazione del profilo, decarbonatati, con orizzonti idromorfi (BCg e Cg) in profondità e a granulometria franco fine. Hanno profondità utile alle radici da elevata a moderatamente elevata limitata da scarsa disponibilità di ossigeno, drenaggio interno mediocre, permeabilità moderatamente alta, capacità d acqua disponibile (AWC) moderata; la falda è profonda. CLASSIFICAZIONE USDA (KEYS 2010): Oxyaquic Eutrudepts fine-loamy, mixed, mesic WRB (2006): Endogleyic Cambisols (Hypereutric) CARATTERISTICHE DEGLI ORIZZONTI Ap: spessore 50 cm; colore bruno oliva (2.5Y4/3); tessitura franca; scheletro assente; scarsamente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; contenuto in carbonio organico moderatamente basso. Bw: spessore 30 cm; colore bruno oliva chiaro (2.5Y5/4); comuni screziature di colore grigio brunastro chiaro (2.5Y6/2), frequenti screziature di colore bruno giallastro (10YR5/6); tessitura franca; scheletro assente; pochi noduli di ferro e manganese; scarsamente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; contenuto in carbonio organico molto basso. BCg: spessore 35 cm; colore bruno oliva chiaro (2.5Y5/4); molte screziature di colore grigio brunastro chiaro (2.5Y6/2), molte screziature di colore bruno giallastro (10YR5/6); tessitura franca; scheletro assente; occasionali noduli di ferro e manganese; molto calcareo; alcalino; saturazione molto alta; contenuto in carbonio organico molto basso. Cg: a partire da 115 cm; colore grigio olivastro chiaro (5Y6/2); occasionali screziature di colore grigio (2.5Y6/1), molte screziature di colore bruno giallastro (10YR5/6); tessitura sabbioso franca; scheletro assente; molto calcareo; alcalino; saturazione molto alta; contenuto in carbonio organico molto basso. QUALITA SPECIFICHE La lavorabilità è facile, la percorribilità è buona e il rischio di sprofondamento assente. Non ci sono particolari problemi nutrizionali. Capacità d uso: IIw7 MOG1 - suoli MOGLIANO, franco limosi AMBIENTE: Superficie indifferenziata della bassa pianura antica (pleniglaciale) del Brenta: ampie superfici a forma convessa e debolmente ondulata. Il materiale parentale ed il substrato sono costituiti da limi fortemente calcarei. Uso del suolo: mais, seminativi avvicendati. PROPRIETÀ DEL SUOLO Sono suoli ad alta differenziazione del profilo, decarbonatati in superficie e con presenza di un orizzonte calcico (Bkg e Ckg), idromorfia in profondità e a granulometria limoso fine. Hanno profondità utile alle radici da elevata a moderatamente elevata limitata da scarsa disponibilità di ossigeno, drenaggio interno mediocre, permeabilità moderatamente bassa, capacità d acqua disponibile (AWC) moderata; la falda è profonda. CLASSIFICAZIONE USDA (KEYS 2010): Oxyaquic Eutrudepts fine-silty, mixed, mesic WRB (2006): Endogleyic Calcisols (Orthosiltic) CARATTERISTICHE DEGLI ORIZZONTI Ap: spessore 45 cm; colore bruno oliva chiaro (2.5Y5/3); tessitura franco limosa; scheletro assente; scarsamente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; non salino; contenuto in carbonio organico moderatamente basso. Bw: spessore 30 cm; colore bruno oliva chiaro (2.5Y5/4); frequenti screziature di colore grigio (2.5Y6/1) e di colore bruno giallastro (10YR5/6); tessitura franco limosa; scheletro assente; occasionali concrezioni di carbonati di Ca e Mg; scarsamente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; non salino; contenuto in carbonio organico molto basso. A volte l orizzonte può non essere presente perché obliterato dalle lavorazioni. Bkg: spessore 30 cm; colore bruno giallastro chiaro (2.5Y6/3); molte screziature di colore grigio (2.5Y6/1) e di colore bruno giallastro (10YR5/6); tessitura franco limosa; scheletro assente; frequenti concrezioni di carbonati di Ca e Mg; fortemente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; non salino; contenuto in carbonio organico molto basso. Ckg: a partire da 105 cm; colore grigio brunastro chiaro (2.5Y6/2); molte screziature di colore grigio (5Y6/1) e di colore bruno giallastro (10YR5/6); tessitura franco limosa; scheletro assente; frequenti concrezioni di carbonati di Ca e Mg; fortemente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; non salino; contenuto in carbonio organico molto basso. QUALITA SPECIFICHE La lavorabilità è moderata per resistenza meccanica, la percorribilità è buona e il rischio di sprofondamento assente. Non ci sono particolari problemi nutrizionali. Capacità d uso: IIs2w7 40

41 ZRM1 - suoli ZERMAN, franco limoso argillosi AMBIENTE: Depressioni della bassa pianura antica (pleniglaciale) del Brenta: superfici concave di forma circolare o allungata. Il materiale parentale ed il substrato sono costituiti da argille fortemente calcaree. Uso del suolo: mais, seminativi avvicendati. PROPRIETÀ DEL SUOLO Sono suoli ad alta differenziazione del profilo, decarbonatati, con presenza di un orizzonte calcico (Bkg e Ckg), a forte idromorfia e a granulometria argillosa. Hanno profondità utile alle radici da moderatamente elevata a elevata limitata da scarsa disponibilità di ossigeno, drenaggio interno lento, permeabilità bassa, capacità d acqua disponibile (AWC) alta; la falda è profonda. CLASSIFICAZIONE USDA (KEYS 2010): Aquic Eutrudepts fine, mixed, mesic WRB (2006): Endogleyic Calcisols (Orthosiltic) CARATTERISTICHE DEGLI ORIZZONTI Ap: spessore 40 cm; colore bruno oliva (2.5Y4/3); tessitura franco limoso argillosa; scheletro assente; moderatamente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; non salino; contenuto in carbonio organico moderatamente basso. Bk(g): spessore 45 cm; colore bruno oliva chiaro (2.5Y5/3); molte screziature di colore grigio (2.5Y5/1) e di colore bruno giallastro (10YR5/6); tessitura argilloso limosa; scheletro assente; frequenti concrezioni di carbonati di Ca e Mg; facce di pressione occasionali; fortemente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; non salino; contenuto in carbonio organico molto basso. Ckg: a partire da 85 cm; colore grigio olivastro chiaro (5Y6/2); molte screziature di colore grigio (2.5Y5/1) e di colore giallo bruno (10YR6/6); tessitura franco limoso argillosa; scheletro assente; frequenti concrezioni di carbonati di Ca e Mg; facce di pressione occasionali; fortemente calcareo; alcalino; saturazione molto alta; non salino; contenuto in carbonio organico molto basso. QUALITA SPECIFICHE La lavorabilità è moderata per resistenza meccanica e tempo d attesa, la percorribilità è discreta e il rischio di sprofondamento moderato. Problemi nutrizionali derivano dal calcare attivo (alto nell orizzonte profondo, moderato nel substrato). Capacità d uso: IIIw7 41

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