LA SICUREZZA IN UN LABORATORIO CHIMICO
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- Taddeo Martini
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1 LA SICUREZZA IN UN LABORATORIO CHIMICO 1
2 Cause di infortuni 1. Distrazione 2. Incoscienza 3. Insipienza 4. Troppa sicurezza di sé Fonti di pericolo 1. Sostanze 2. Strumenti elettrici 3. Attrezzatura in vetro Interventi di prevenzione e misure di sicurezza 1. Interventi di protezione dell ambiente 2. Interventi di protezione personale 3. Misure di sicurezza e organizzazione del lavoro 2
3 NORME GENERALI DI COMPORTAMENTO IN UN LABORATORIO CHIMICO Il laboratorio di Chimica non è necessariamente, nonostante i molti potenziali rischi associati ad esso, un luogo di lavoro pericoloso, purché siano prese alcune precauzioni e vi si mantenga un comportamento ispirato al buon senso e alla vigilanza. Ci sarà sempre una persona esperta incaricata di sovraintendere al laboratorio; va osservato comunque che la cautela e l'adozione di procedure sicure di lavoro sono responsabilità di ogni singola persona. Ciascun operatore deve adottare un atteggiamento responsabile nei confronti del suo lavoro e deve evitare qualunque comportamento sventato o affrettato che possa provocare un incidente ed eventuale danno a se stesso o ad altri. 3
4 NORME GENERALI DI COMPORTAMENTO IN UN LABORATORIO CHIMICO Prendere visione della posizione dei quadri elettrici, dei mezzi antincendio, delle uscite di sicurezza, dell armadietto dei medicinali di pronto soccorso, delle valvole di controllo dell'acqua e del gas (in caso di reale pericolo, se si è colti dal panico, è più difficile ragionare e trovare la loro posizione). Memorizzare dov è localizzata la più vicina fontana per gli occhi, l estintore per le fiamme e la via di fuga più opportuna da concordare con i docenti. Lavorare in ambienti sufficientemente arieggiati (molte reazioni chimiche necessitano di reattivi o sviluppano prodotti volatili pericolosi perché tossici o irritanti; è dunque necessario lavorare in ambienti in cui tali prodotti possano diluirsi a sufficienza). Avvertire sempre preventivamente l insegnante ed i colleghi se si è allergici a qualche sostanza (es. metalli). Se per qualunque motivo si avverte un senso di malessere, allontanarsi immediatamente dal banco di lavoro avvertendo i colleghi vicini ed il docente. Non cercare di nascondere gli effetti di un incidente anche se ritenuto di lieve entità. (La persona che subisce un infortunio talvolta lo sottovaluta (o lo sopravaluta) per motivi psicologici. Avvertire sempre il docente ed i colleghi vicini. Tra l altro, il docente è obbligato per legge ad avvertire gli organi competenti in caso di incidente). Avvertire sempre il docente ed i colleghi vicini se si intende iniziare un operazione che possa comportare qualche rischio potenziale. 4
5 NORME GENERALI DI COMPORTAMENTO IN UN LABORATORIO CHIMICO Indossare sempre il camice abbottonato (rappresenta una protezione da incendi e sostanze pericolose: deve essere facilmente sfilabile). Indossare sempre gli occhiali di protezione (devono essere in plastica resistente agli urti. Si deve prestare particolare attenzione soprattutto quando si opera con prodotti potenzialmente tossici, infiammabili, esplosivi o che possono sprigionare vapori anche solo irritanti. Evitare le lenti a contatto). Indossare calzature adatte in modo da proteggere i piedi dalla caduta accidentale di reattivi e recipienti. Non indossare i sandali senza le calze. I capelli lunghi devono essere raccolti per minimizzare il pericolo di impigliarsi, o di rovinarli con qualche reattivo o di farli cadere in qualche recipiente o di bruciarli. Documentarsi sulla esatta procedura di qualunque operazione di laboratorio e sulla reattività dei prodotti da utilizzare prima di iniziare qualunque esperienza (non iniziare alcun esperimento se si ha qualche dubbio in merito: programmare tutta la sequenza delle operazioni da svolgere e preparare ordinatamente ed in tempo tutta l'attrezzatura da usare). Non restare mai soli in laboratorio (un incidente anche di lieve entità può diventare serio se si è soli e non si interviene con immediatezza e decisione). Non ingombrare i passaggi né le porte né le zone in cui sono presenti i mezzi antincendio. (in caso di emergenza si potrebbe verificare di dover evacuare velocemente i locali). 5
6 NORME GENERALI DI COMPORTAMENTO IN UN LABORATORIO CHIMICO Leggere sempre con molta attenzione le etichette dei recipienti prima di usarne il contenuto. Essere assolutamente certi dell identificazione della sostanza presente nel recipiente. (Manipolare o mescolare sostanze incognite può essere estremamente pericoloso. Ogni recipiente deve portare una etichetta che identifichi inequivocabilmente il suo contenuto almeno con il nome e/o la formula e le precauzioni d'uso). Lavorare sotto la cappa aspirante indossando anche gli occhiali di sicurezza soprattutto quando si usano sostanze pericolose, tossiche, solventi organici, acidi e/o alcali concentrati, o si seguono reazioni che sviluppano gas tossici o maleodoranti o che siano esotermiche o potenzialmente esplosive. Non consumare cibi o bevande in laboratorio (il pericolo maggiore deriva dalla possibile contaminazione del cibo o della bevanda con sostanze tossiche. In secondo luogo è possibile che si verifichi la contaminazione dei reattivi col cibo). Non usare i recipienti adoperati per gli esperimenti per introdurvi cibi o bevande (non è detto che essi siano perfettamente puliti, inoltre certi residui chimici possono essere assorbiti dal vetro e rilasciati lentamente dopo qualche tempo). 6
7 NORME GENERALI DI COMPORTAMENTO IN UN LABORATORIO CHIMICO Tenere pulito ed in ordine il proprio banco di lavoro (lasciare sul banco solo l'attrezzatura indispensabile per lo svolgimento dell'esperienza in corso. Alla fine dell'esperienza riporre l'attrezzatura usata dopo averla pulita. Accertarsi di aver chiuso il rubinetto dell'acqua e del gas, se sono stati usati). Non assaggiare, né toccare assolutamente i reattivi con le mani né annusarli (numerose sostanze sono irritanti, caustiche, velenose e possono anche essere assorbite dalla pelle. Gli effetti possono manifestarsi anche dopo qualche tempo). È tassativamente vietato prelevare liquidi con pipette aspirando con la bocca (usare sempre propipette automatiche o aspiratori in gomma: il liquido potrebbe finire in bocca, soprattutto se nella pipetta si formano bolle d'aria, con conseguenze potenzialmente drammatiche). Lavarsi frequentemente ed accuratamente le mani (spesso inavvertitamente, nonostante le precauzioni, si tocca qualche residuo che poi potrebbe venire a contatto con la bocca o gli occhi dando irritazioni o peggio). Usare con attenzione la vetreria: 1) si possono prendere forti scottature perché la vetreria calda non è visivamente distinguibile da quella fredda; se la vetreria è calda, prenderla con le apposite pinze o con dei guanti sufficientemente grossi o con uno straccio o con un pezzo di carta opportunamente sagomato. 2) il vetro può facilmente rompersi in frammenti molto taglienti: per raccoglierli usare le stesse precauzioni adoperate per maneggiare la vetreria calda. Se un'apparecchiatura è danneggiata non adoperarla assolutamente ma buttarla nell'apposito contenitore per la raccolta della vetreria rotta. Non appoggiare vetreria vicino al bordo del bancone. 7
8 NORME GENERALI DI COMPORTAMENTO IN UN LABORATORIO CHIMICO Quando si prepara una soluzione diluita di un acido o di un idrossido, partendo da acidi o idrossidi concentrati, aggiungere questi all'acqua lentamente ed agitando in continuazione e mai il contrario: prestare particolare attenzione soprattutto quando si ha a che fare con H 2 SO 4 concentrato o con NaOH o KOH solidi: quando questi composti vengono mescolati con H 2 O si sviluppa una grande quantità di calore ed in conseguenza di ciò la soluzione si riscalda molto velocemente (reazione esotermica). Attenzione: la soluzione può raggiungere il punto di ebollizione quasi istantaneamente e mettersi a schizzare pericolosamente. Non scaldare su fiamma libera liquidi infiammabili (esempio solventi organici): i loro gas potrebbero incendiarsi. Adoperare i mantelli riscaldanti elettrici. Non rivolgere l'apertura dei recipienti verso altre persone perché il liquido potrebbe schizzare. Non indagare su eventuali perdite di gas usando una fiamma: se c'è una effettiva perdita si può generare un incendio; usare le apposite soluzioni saponose. Non portare in tasca oggetti in vetro, accendini, forbici. Prestare attenzione alle apparecchiature sotto tensione elettrica: non toccare le strumentazioni elettriche con le mani bagnate, assicurarsi che non ci siano fili scoperti sotto tensione. In caso di potenziale pericolo staccare la corrente operando dal quadro elettrico generale la cui collocazione deve essere nota a tutti i frequentatori del laboratorio. 8
9 NORME GENERALI DI COMPORTAMENTO IN UN LABORATORIO CHIMICO I rifiuti e gli scarti del laboratorio Premesso che non si deve inquinare l'ambiente, i rifiuti e gli scarti devono essere raccolti in maniera differenziata per il loro successivo smaltimento. - I rifiuti di tipo comune come carte, stracci, guanti monouso,..., purché non sporchi di reattivi chimici pericolosi, vanno gettati in appositi contenitori non troppo grandi per evitare pericolosi accumuli. - I residui della vetreria rotta vanno messi in un contenitore a parte per essere smaltiti dopo essere stati ben puliti (Attenzione a non tagliarsi). - I residui dei prodotti chimici possono essere messi assieme agli altri scarti solo dopo che ci si è accertati che non possano dar luogo a reazioni esotermiche e nocive. - I residui dei solventi organici vanno raccolti in appositi contenitori distinguendo i solventi alogenati da quelli non alogenati. - Le soluzioni acide e quelle basiche vanno smaltite separatamente in recipienti dedicati. - Le sostanze che reagiscono violentemente con H 2 O (come i metalli alcalini e gli idruri) vanno distrutte con reagenti opportuni. (Esempio: Na viene distrutto con etanolo o metanolo). 9
10 SOSTANZE NOCIVE E INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Tutte le sostanze chimiche sono potenzialmente nocive e tossiche, ma lo diventano in pratica solo se usate in maniera scorretta. È indispensabile eseguire sotto cappa aspirante tutte le operazioni più pericolose (ad esempio trattamento con H 2 S, tioacetammide, ebollizione con acidi e basi concentrati) durante le quali si ha sviluppo di vapori corrosivi e tossici. Vengono brevemente descritti i pericoli derivanti da alcune sostanze chimiche particolarmente nocive con cui si avrà a che fare durante le esercitazioni: IDROGENO SOLFORATO: H 2 S è un gas molto velenoso. Avendo un odore particolarmente disgustoso, si avverte anche quando è presente nell aria a concentrazioni bassissime (1:10 milioni). È pericoloso soprattutto per polmoni e occhi. Soccorso d urgenza: allontanare il paziente dall ambiente inquinato, rapide e abbondanti inalazioni di aria fresca e, se necessario, soccorso medico. CLORO E BROMO: i vapori di Cl 2 e Br 2 sono pericolosi per gli occhi e per gli organi della respirazione. Tosse, difficoltà di respiro, soffocazione. Soccorso d urgenza: allontanare il paziente dall ambiente, fargli respirare aria fresca e, se necessario, intervento medico. 10
11 VAPORI NITROSI: di colore rosso-bruno, si formano nella decomposizione di HNO 3 e dei Nitrati. Sono molto tossici soprattutto per le vie respiratorie. Primi Soccorsi: allontanare il paziente portandolo in ambiente di aria fresca, riposo in ambiente tiepido e, se necessario, intervento medico. SOSTANZE CAUSTICHE: Acidi Forti conc. (Solforico, Nitrico, Cloridrico), Basi Forti conc. (Idrato Sodico, Idrato Potassico), Ossidanti Forti (Cloro, Bromo, Acqua Ossigenata). Tutte queste sostanze provocano ustioni o infiammazioni della pelle. Le Basi Forti (KOH, NaOH in particolare) attaccano la pelle più profondamente degli Acidi e presentano particolare pericolosità per gli occhi. Usare sempre occhiali e guanti di protezione. Attenzione a non aggiungere mai l acqua all Acido Solforico e a mescolare cautamente gli Acidi con le Basi Forti per evitare spruzzi. In caso di contatto con Basi Forti o acidi lavare abbondantemente la parte con Acqua e quindi tamponare rispettivamente con Acido Debole nel primo caso (acido citrico, succo di limone, aceto) o Base Debole nel secondo (soluzione di Bicarbonato). ACIDO SOLFORICO: Lavare rapidamente e abbondantemente, facendo scorrere a lungo acqua corrente fredda, la parte interessata in modo da asportare completamente l acido. Solo successivamente, dopo aver asciugato la zona, procedere con un eventuale intervento terapeutico. 11
12 SOSTANZE PERICOLOSE Sostanze chimiche che possono provocare pericoli immediati e danni concreti. Per Sostanza si intende un elemento chimico o un composto chimico come si presenta allo stato naturale, oppure ottenuto mediante qualsiasi procedimento di produzione. SOSTANZE ESISTENTI (in commercio prima del 18/9/1981) SOSTANZE NUOVE (in commercio a partire dal 18/9/1981) 12
13 SOSTANZE ESISTENTI ELENCATE NELLA LISTA EUROPEA DELLE SOSTANZE ESISTENTI: EINECS (European Inventory of Existing Commercial Chemical Substances). L elenco contiene sostanze definite e sostanze UVCB (Substances of Unknown or Variable Composition, Complex Reaction Products or Biological Material, sostanze con composizione ignota o variabile, prodotti di reazione complessi o materiale biologico). 2XX-XXX-X 3XX-XXX-X Perché una sostanza possa essere definita sostanza esistente è necessario effettuare una serie di valutazioni (prove tossicologiche ed ecotossicologiche) al fine di raccogliere i dati e le informazioni utili per determinare un eventuale pericoloper l uomo e per l ambiente. 13
14 SOSTANZE NUOVE Sostanze immesse sul mercato a partire dal 18 Settembre 1981 dopo essere state sottoposte a procedimento di NOTIFICA armonizzato per i vari paesi membri della UE. Nel procedimento di notifica devono essere indicati, oltre ai dati riguardanti l azienda produttrice, tutti i dati riguardati la sostanza da notificare: a tale scopo devono essere presentati i risultati relativi ai test effettuati sulle sostanze per valutare i probabili pericoli per la salute dell uomo e l ambiente. In Italia l ufficio che si occupa della notifica di sostanze nuove è l unità di notifica dell Istituto Superiore di Sanità. Dopo notifica alla Commissione Europea, a tutte le sostanze nuove immesse sul mercato è assegnato un numero ELINCS (European List of Notified Chemical Substances ). 4XX-XXX-X 14
15 Pittogrammi, Frasi R e Frasi S Sono riportati sulle etichette delle confezioni commerciali e permettono di identificare immediatamente il grado di pericolosità di un prodotto e le misure da adottare per prevenire eventuali incidenti. I pittogrammi indicano sotto forma grafica il pericolo associato alla sostanza. R Le frasi R descrivono in forma sintetica i rischi potenziali associati all impiego della sostanza. S Le frasi S descrivono in forma sintetica le comuni forme di sicurezza da adottare per minimizzare i rischi. 15
16 SIMBOLI DI PERICOLO 16
17 PERICOLI CHIMICO-FISICI 17
18 PERICOLI TOSSICOLOGICI 18
19 PERICOLI TOSSICOLOGICI PERICOLI PER L AMBIENTE 19
20 20
21 FRASI DI RISCHIO (R) R8 R10 Infiammabile R12 Estremamente infiammabile R26 Molto tossico per inalazione R34 Provoca ustioni R35 Provoca gravi ustioni R36 Irritante per gli occhi R37 Irritante per le vie respiratorie R38 Irritante per la pelle R45 Può provocare il cancro R46 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie R49 Può provocare il cancro per inalazione R60 Può ridurre la fertilità R61 Può danneggiare i bambini ancora non nati R36/38 Irritante per gli occhi e la pelle R36/37/38 Irritante per gli occhi, le vie respiratorie e la pelle Può provocare l accensione di materie combustibili 21
22 CONSIGLI DI PRUDENZA (S) S2 S7 S9 S23 S25 Conservare fuori dalla portata dei bambini Conservare il recipiente ben chiuso Conservare il recipiente in luogo ben ventilato Non respirare i gas, fumi, vapori, aerosoli o altri termini appropriati (da precisare da parte del produttore) Evitare il contatto con gli occhi S26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente ed abbondantemente con acqua e consultare un medico S27 Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati S28 In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente e abbondantemente con prodotti idonei (da indicarsi da parte del produttore) S30 Non versare acqua sul prodotto S35 Non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con le dovute precauzioni S37 Usare guanti adatti Proteggersi gli occhi e la faccia S39 S45 In caso di incidente o malessere consultare immediatamente un medico (se possibile, mostrargli l etichetta) S7/9 Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato S37/39 Usare guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia 22
23 Classificazione dei prodotti pericolosi per la salute Una delle caratteristiche più importanti delle sostanze nocive, tossiche o molto tossiche è rappresentata dalla tossicità a breve termine (effetto acuto). Il livello di tossicità è stato definito a partire da test basati sulla quantità di composto chimico letale in funzione della via di esposizione. 23
24 Classificazione dei prodotti pericolosi per la salute DL50: è la dose che provoca la morte nel 50% degli animali da esperimento; va definita anche la via (orale, cutanea, etc..). Per la DL50 orale la normativa UE prevede come animale da esperimento l uso del ratto, mentre per la DL50 cutanea è previsto anche l impiego del coniglio. CL50: è la concentrazione in aria che provoca la morte nel 50% degli animali da esperimento, se inalata per un determinato periodo di tempo. Per la CL50 la normativa UE prevede l uso del ratto come animale da esperimento con una esposizione di 4 ore. 24
25 Classificazione dei prodotti pericolosi per la salute DL 50 orale (mg/kg) DL 50 cutanea (mg/kg) CL 50 inalatoria (mg/l in 4 h) Xn T T
26 CMT R45 R49 Cancerogeno Sostanze e preparati che, per ingestione, inalazione o penetrazione cutanea, possono provocare il cancro o aumentarne la frequenza. R46 Mutageno Sostanze che possono provocare alterazioni genetiche ereditarie e risultare dannose per lo sviluppo normale delle cellule. R60 R61 Teratogeno Sostanze che possono provocare malformazioni congenite e risultare dannose per lo sviluppo normale del feto. 26
27 ETICHETTA Pittogrammi nome Nome nome chimico N nome EINECS nome N C.A.S. Frasi R e nome Frasi S Pittogrammi nome Stato nome fisico Conservazione nome Formula nomebruta nome PM 27
28 CLASSIFICAZIONE DI ALCUNE SOSTANZE COMUNI SOLUZIONE CONC. % N SIMBOLI PERICOLO RISCHIO [R] CONSIGLI [S] Acido cloridrico conc /37/39-45 Acido solforico conc Acido nitrico concentr Acido acetico glaciale ~ Ammonio idrato conc. ~ /37/ Calcio cloruro 99% Solfato di ferro 99% 22 36/37/39 Solfato di rame 99% 22-36/ Argento nitrato 99% 34-50/ Sodio idrossido /39-45 Ammonio cloruro 99% Carbonato di sodio 99%
29 GHS/CLP GHS è l'acronimo inglese di "Globally Harmonized System of Classification and Labelling of Chemicals" (Sistema mondiale armonizzato per la classificazione ed etichettatura delle sostanze chimiche). Nelle Nazioni Unite (ONU) Regolamento CLP: Classification, Labelling and Packaging (Regolamento (CE) n. 1272/2008 relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele), approvato dal Consiglio Europeo e dal Parlamento Europeo. Nella EU 29
30 30
31 PITTOGRAMMI DI PERICOLO (nuovi) 31
32 32
33 33
34 NUOVI PITTOGRAMMI DI PERICOLO 34
35 Frasi H/P Le nuove indicazioni di pericolo (frasi H) sostituiscono le frasi R finora utilizzate. Le frasi H sono numerate come segue: I nuovi consigli di prudenza (frasi P) sostituiscono le frasi S finora utilizzate. Le frasi P sono numerate come segue: 35
36 Frasi H 36
37 Frasi H 37
38 Frasi H 38
39 Frasi P
40 Frasi P
41 Frasi P
42 Frasi P
43 CLASSIFICAZIONE DI ALCUNE SOSTANZE COMUNI SOLUZIONE SIMBOLI PERICOLO FRASI [H] FRASI [P] Acido cloridrico conc. Acido solforico conc. Acido nitrico conc. Acido acetico glaciale Ammonio idrato conc. Calcio cloruro Solfato di ferro Solfato di rame H314-H335 H314-H412 H272-H314 H226-H314 H315-H335-H400 H319 H302-H315-H319 H302-H315-H319-H410 P261-P280-P305 + P351 + P338-P310 P273-P280-P305 + P351 + P338-P310 P220-P280-P305 + P351 + P338-P310 P280-P305 + P351 + P338-P310 P261-P273-P280-P305 + P351 + P338-P310 P305 + P351 + P338 P305 + P351 + P338 P273-P305 + P351 + P338-P501 Argento nitrato Sodio idrossido Ammonio cloruro H272-H314-H410 H290-H314 H302-H319 P220-P273-P280-P305 + P351 + P338-P310-P501 P280-P305 + P351 + P338-P310 P305 + P351 + P338 Carbonato di sodio H319 P305 + P351 + P338 43
44 SCHEDA DI SICUREZZA I prodotti pericolosi in commercio sono obbligatoriamente accompagnati da schede di sicurezza, note come Material Safety Data Sheet (MSDS). Esse sono composte da 16 voci standardizzate, redatte nella lingua del Paese d impiego e contenenti informazioni più approfondite rispetto all'etichetta. 1. Identificazione preparato/produttore 2. Composizione/informazioni sui componenti 3. Identificazione dei pericoli 4. Misure primo soccorso 5. Misure antincendio 6. Misure per fuoriuscita accidentale 7. Manipolazione e stoccaggio 8. Controllo esposizione/protezione individuale 9. Proprietà fisiche/chimiche 10. Stabilità e reattività 11. Informazioni tossicologiche 12. Informazioni ecologiche 13. Considerazioni sullo smaltimento 14. Informazioni sul trasporto 15. Informazioni sulla regolamentazione 16. Altre informazioni 44
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