Curriculum vitae et studiorum

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1 Curriculum vitae et studiorum Marcello Abbrescia nato a Bari il ed ivi residente in v. Capruzzi, BARI - Tel Posizione attuale Ricercatore Universitario della Facoltá di Scienza MM. FF. e NN. dell Universitá di Bari, settore scientifico disciplinare FIS-01, in servizio presso il Dipartimento Interateneo di Fisica. Educazione Dal Ricercatore Universitario presso il Dipartimento Interateneo di Fisica dell Universitá di Bari, a seguito di concorso di cui al D.R. n.2857 del , pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, Concorsi ed esami, n.30 del , e nomina di cui D.R.5108 del Dal al titolare di assegno di ricerca di durata quadriennale del Politecnico di Bari, presso il Dipartimento Interateneo di Fisica, nell'ambito dell'area scientifica disciplinare SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE, CHIMICHE E DELLA TERRA, Settore scientifico disciplinare: B01A Fisica Generale. Titolo del progetto di ricerca: Sviluppo e realizzazione su larga scala di rivelatori a ionizzazione con elettrodi resistivi paralleli (RPC) per l'esperimento CMS; Dal al titolare di borsa di studio post-doc del Politecnico di Bari presso il Dipartimento Interateneo di Fisica, per svolgere ricerche nel campo della fisica delle particelle e dei rivelatori. Dal al titolare di borsa di studio del Politecnico di Bari per attività di perfezionamento all'estero presso il CERN di Ginevra; Dal al dottorando di ricerca in Fisica presso l'università di Bari. Tesi dal titolo: Sperimentazioni in raggi cosmici con Resistive Plate Chambers, discussa in sede nazionale presso l'università La sapienza di Roma in data ; Vincitore, in data , con punteggio 27/30, di borsa di studio di formazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, per ricerche in discipline afferenti al Comitato Nazionale per le Scienze Geologiche e Minerarie, per studi e ricerche da svolgersi presso l Istituto di Ricerca per lo Sviluppo di Metodologie Cristallografiche di Bari. Laurea in Fisica, indirizzo generale, presso l'università di Bari, conseguita il , con una votazione finale di 110/110 e lode ed una media di 105.6/110 in 4 anni ed 8 mesi di corso. Tesi dal titolo: Osservazione di eccitoni ad alto indice in buche quantiche ternarie di Al x Ga 1-x As/AlAs mediante spettroscopia a due fotoni. Diploma di Maturità scientifica presso il Liceo Scientifico Statale E.Fermi di Bari, il 13 Luglio 1985, con votazione 60/60, nel tempo di 5 anni.

2 Attività didattica dopo l entrata in ruolo come ricercatore universitario AA 2001/02: Titolare del corso di Fisica per Scienze Biologiche, C.d.L in Scienze Biosanitarie, Università di Bari Esercitazioni per il corso di Fisica Generale, C.d.L. in Ing. Gestionale, Politecnico di Bari Esercitazioni per il corso di Lab. di Fisica, C.d.L. in Scienze Biologiche, Univ. di Bari Esercitazioni per il corso di Fisica 2, C.d.L. in Matematica, presso l Università di Bari. Esercitazioni per il corso di Fisica, C.d.L. in CTF, presso l Università di Bari. AA 2002/03: Titolare del corso di Fisica per Scienze Biologiche, C.d.L in Scienze Biosanitarie, Università di Bari Esercitazioni per il corso di Fisica Generale, C.d.L. in Ing. Gestionale, Politecnico di Bari Esercitazioni per il corso di Lab. di Fisica, C.d.L. in Scienze Biologiche, Univ. di Bari Esercitazioni per il corso di Fisica 2, C.d.L. in Matematica, presso l Università di Bari. Esercitazioni per il corso di Fisica, C.d.L. in CTF, presso l Università di Bari. AA 2003/04: Titolare del corso di Fisica per Scienze Biologiche, C.d.L in Scienze Biosanitarie, Università di Bari Esercitazioni per il corso di Fisica Generale, C.d.L. in Ing. Gestionale, Politecnico di Bari Esercitazioni per il corso di Lab. di Fisica, C.d.L. in Scienze Biologiche, Univ. di Bari Esercitazioni per il corso di Fisica 2, C.d.L. in Matematica, presso l Università di Bari. Esercitazioni per il corso di Fisica, C.d.L. in CTF, presso l Università di Bari. AA 2004/05: Esercitazioni per il corso di Fisica Generale, C.d.L. in Ing. Gestionale, Politecnico di Bari Esercitazioni per il corso di Lab. di Fisica, C.d.L. in Scienze Biologiche, Univ. di Bari Esercitazioni per il corso di Fisica 2, C.d.L. in Matematica, presso l Università di Bari. Esercitazioni per il corso di Fisica, C.d.L. in CTF, presso l Università di Bari. AA 2005/06: Titolare del corso di Fisica Generale (A-L), C.d.L in Ingegneria Edile presso il Politecnico di Bari Esercitazioni per il corso di Fisica Generale, C.d.L. in Ing. Gestionale, Politecnico di Bari Esercitazioni per il corso di Lab. di Fisica, C.d.L. in Scienze Biologiche, Univ. di Bari Esercitazioni per il corso di Fisica 2, C.d.L. in Matematica, presso l Università di Bari. Esercitazioni per il corso di Fisica, C.d.L. in CTF, presso l Università di Bari. AA 2006/07: Titolare del corso di Fisica Generale (A-L), C.d.L in Ingegneria Edile presso il Politecnico di Bari Esercitazioni per il corso di Fisica Generale, C.d.L. in Ing. Gestionale, Politecnico di Bari Esercitazioni per il corso di Lab. di Fisica, C.d.L. in Scienze Biologiche, Univ. di Bari Esercitazioni per il corso di Fisica 2, C.d.L. in Matematica, presso l Università di Bari.

3 Esercitazioni per il corso di Fisica, C.d.L. in CTF, presso l Università di Bari. AA 2007/08: Titolare del corso di Fisica Generale (A-L), C.d.L in Ingegneria Edile presso il Politecnico di Bari Esercitazioni per il corso di Fisica Generale, C.d.L. in Ing. Gestionale, Politecnico di Bari Esercitazioni per il corso di Fondamenti di Fisica, C.d.L. in Ing. Mecc., Polit. di Bari Esercitazioni per il corso di Fisica 2, C.d.L. in Matematica, presso l Università di Bari. Esercitazioni per il corso di Fisica, C.d.L. in CTF, presso l Università di Bari. AA 2008/09: Titolare del corso di Fisica Generale (A-L), C.d.L in Ingegneria Edile presso il Politecnico di Bari Esercitazioni per il corso di Fisica Generale, C.d.L. in Ing. Gestionale, Politecnico di Bari Esercitazioni per il corso di Fondamenti di Fisica, C.d.L. in Ing. Mecc., Polit. di Bari Esercitazioni per il corso di Fisica 2, C.d.L. in Matematica, presso l Università di Bari. Esercitazioni per il corso di Fisica, C.d.L. in CTF, presso l Università di Bari. Attività didattica prima dell entrata in ruolo come ricercatore universitario Il sottoscritto ha conseguito contestualmente l'abilitazione all'insegnamento e la cattedra come docente di ruolo in Fisica e Laboratorio, classe di concorso A041. nella scuola media superiore, in data , classificandosi terzo nella classifica regionale dopo le prove scritte ed orali, ed ottavo dopo la valutazione dei titoli, necessariamente in numero ridotto data la giovanissima età. Benché da allora solo in certi periodi abbia effettivamente insegnato, perché usufruendo di congedo straordinario durante il dottorato ed in seguito, il candidato ha al suo attivo circa 3 anni scolastici di insegnamento effettivo, per una cattedra di 18 ore settimanali di lezione frontale, prima presso l IPSAM Monopoli, e poi presso l ITIS di Mola. Nel 2000 ha poi conseguito, a seguito concorso a cattedra, anche l abilitazione all insegnamento per la classi di concorso Matematica e Fisica e Matematica In aggiunta all'attività didattica istituzionale come insegnante di fisica e laboratorio presso la scuola superiore, durante i periodi di congedo straordinario, il sottoscritto ha svolto diversi seminari integrativi di sostegno alla didattica a livello universitario presso il Politecnico di Bari, ciascuno della durata di 20h. elencati qui sotto. Ha svolto inoltre un incarico di co-docenza dal Consorzio per la Ricerca e l'educazione permanente, con sede presso il Politecnico di Torino, per lezioni di fisica da svolgersi presso il complesso industriale della FIAT SATA, a Melfi, per un totale di 60h. Qui di seguito l'elenco completo: Fisica II, corso di laurea in Ingegneria Edile, 20h di seminari integrativi, Politecnico di Bari, a.a. 1997; Fisica II, diploma in Ingegneria Elettrica, 20h di seminari integrativi, in consorzio con il comune di Corato, a.a. 1997;

4 Fisica II, corso di laurea in Ingegneria Edile, 20h di seminari integrativi, Politecnico di Bari, a.a. 1998; Fisica I e II, corso di Diploma Universitario in Ingegneria Logistica e della Produzione, 60h di co-docenza, consorzio COREP e Politecnico di Torino, a.a. 1998; Fisica II, corso di laurea in Ingegneria Edile, 20h di seminari integrativi, Politecnico di Bari, a.a

5 Attività scientifica Il candidato ha svolto un'interessante tesi di laurea nel campo dell elettronica quantistica, studiando le proprietà di materiali a dimensionalitá ridotta (in particolare Multi Quantum Wells di Al x Ga 1-x As/AlAs) mediante spettroscopia laser a due fotoni. Il ruolo svolto in questo studio é consistito specificatamente nel curare completamente il set-up sperimentale la relativa presa dati. Le misure hanno riguardato l'osservazione, per la prima volta in questo tipo di materiale, di strutture eccitoniche ad alto indice. Ciò ha consentito una maggiore comprensione delle proprietà peculiari, derivanti direttamente dalla meccanica quantistica, di queste strutture, che hanno molteplici applicazioni nel campo della fotonica e della microelettronica. Dopo la laurea, ha svolto un periodo di studio presso il costituendo Istituto di Ricerca per lo Sviluppo di Metodologie Cristallografiche, dove ha appreso i fondamenti di Cristallografia e delle tecniche, software ed hardware correlate. a. RPC in esperimenti con raggi cosmici Il sottoscritto ha svolto la maggior parte della sua attività scientifica studiando le camere a piani resistivi (Resistive Plate Chambers, RPC nel seguito) e le relative possibili applicazioni. Si tratta, brevemente, di rivelatori costituiti da due piani resistivi paralleli (generalmente fatti di bakelite, melamina o vetro), posti ad una differenza di potenziale dell'ordine di qualche kv, tra i quali scorre un'opportuna miscela di gas. Al passaggio di una particella ionizzante si sviluppa una valanga e, se il campo applicato é sufficientemente intenso, si innesca un meccanismo di streamer che, però, grazie agli elettrodi resistivi ed alle capacità di quenching del gas, rimane confinata in una zona limitata. Caratteristiche di pregio di questi rivelatori sono un'efficienza di rivelazione elevata, una risoluzione temporale attorno ad 1-3 ns, unite ad una relativa facilità ed economia di costruzione, che ne fanno dei rivelatori ideali per applicazioni su grandi superfici. A partire dal mese di novembre del 1991, il candidato ha collaborato al progetto SINGAO (South Italy Neutrino and Gamma-ray Astronomical Observatory, proposta che é in seguito sfociata nell'esperimento pilota ARGO0, attualmente in fase di precostruzione [A1,A2]. Tale proposta prevedeva la realizzazione di un grande apparato (circa 10 4 m 2 di superficie) situato in altitudine (oltre 4000 m a.s.l) per la rivelazione di sciami atmosferici generati da γ, implementato interamente con RPC. Gli RPC furono scelti in particolare grazie alla loro ottima risoluzione temporale, che permetteva un puntamento preciso delle sorgenti γ, e quindi un buon rapporto segnale/rumore. In questa fase, il sottoscritto ha collaborato nello sviluppo dei vari tipi di progetti, scrivendo programmi che simulavano le varie opzioni nella configurazione dell apparato e ne confrontavano le relative possibili applicazione nello studio dei raggi cosmici. Il gruppo di Bari della collaborazione SINGAO, all'interno del quale il sottoscritto svolgeva la sua attività di ricerca, aveva ricevuto la responsabilità di svolgere una serie di test miranti a stabilire l'effettiva possibilità di utilizzo di questi rivelatori nell'esperimento. All'inizio del 1991, infatti, gli RPC erano un rivelatore utilizzato relativamente in pochi apparati, ed in piccole quantità, ed era quindi necessario un

6 intenso studio di fattibilità prima di passare alla costruzione dell'osservatorio. A tale scopo, fu proposto, e realizzato presso il Dipartimento di Fisica di Bari, l'apparato MINI, un telescopio per muoni orizzontali costruito con 14 piani 2 2 m 2 di RPC. Il candidato ha svolto la maggior parte della sua attività di ricerca durante il periodo di conseguimento del dottorato svolgendo un ruolo di primo piano in questa linea sperimentale, alla quale ha collaborato dall'inizio alla sua fine. Il fatto di lavorare in una piccola collaborazione, ha fatto sì che potesse fare esperienza su ogni aspetto di un "piccolo" esperimento di fisica, dall'utilizzo di moduli hardware, al software per l'acquisizione dati e a quello per l'analisi, e che il suo contributo fosse effettivamente parte rilevante del lavoro del gruppo. Gli studi effettuati con MINI avevano due obiettivi: da una parte ricerca e sviluppo sugli RPC (in vista del loro utilizzo in SINGAO e, poi, in ARGO0), dall'altra la misura del flusso di muoni orizzontali e di bacskcattering (muoni provenienti dall'alto che, dopo aver interagito nel terreno, ne riemergono in direzione basso-alto). MINI, a quel tempo, era l apparato che utilizzava la maggiore superficie sensibile di RPC, e che ha funzionato per il più lungo lasso di tempo. Gli studi sugli RPC hanno riguardato in primo luogo il monitoraggio continuo delle prestazioni dei questi rivelatori, e la valutazione delle differenze di prestazioni tra le varie camere componenti MINI. Ciò ha effettivamente permesso di dimostrare, per la prima volta, la fattibilitá di esperimenti di grandi dimensioni utilizzanti RPC [1, A3, A5] Particolare rilevanza, inoltre, hanno avuto gli studi sul rivelatore al variare delle condizioni di pressione e temperatura, parametri difficilmente controllabili in grandi esperimenti posti in altitudine (come ARGO0). A tale scopo sono stati costruiti in successione due ambienti, con temperatura o pressione controllate, posti davanti al telescopio, e contenenti due piani di RPC, in maniera da poterne studiare le prestazioni utilizzando MINI come tracciatore e trigger sui µ. Lo studio di tali prestazioni in un intervallo di temperatura tra 10 C e 30 C ha mostrato, in particolare, che questo é un parametro critico nel funzionamento degli RPC, e che é necessario evitare differenze di temperatura troppo elevate tra un punto e l'altro di un apparato di grandi dimensioni. [2]. Tali studi sono stati presentati personalmente dal candidato (SIF, Lecce, 1994, A4). Lo studio in funzione della pressione ha portato, per la prima volta, a far funzionare gli RPC, e a dimostrarne la loro efficacia, ad una pressione di 600 mbar, coincidente con quella effettivamente presente nel sito di realizzazione definitivo di ARGO0 [6, A8] Il sottoscritto ha seguito interamente tutti questi test; ha curato dall'inizio la costruzione ed il set-up di MINI, la sua manutenzione continua in cinque anni di presa dati, ha allestito i set-up sperimentali per i test di pressione e temperatura, ha curato la presa dati di circa 6 milioni di µ orizzontali, migliorando il DAQ e l event-display esistente, e scrivendo procedure automatiche di acquisizione, compattamento ed immagazzinamento dei dati. Ne ha inoltre curato l analisi. Durante il periodo di presa dati, era fondamentale un monitoraggio continuo delle prestazioni delle camere componenti MINI; a tal fine il candidato ha scritto un algoritmo originale, derivato da considerazioni statistiche, che permetteva il monitoraggio dell efficienza e della risoluzione temporale anche delle camere incluse nel trigger, durante i normali periodi di presa dati [1, A3, A5]. Ha curato completamente l analisi dei dati (circa 2 milioni di trigger, in totale) relativi ai test in condizioni di temperatura e pressione controllate, redigendone i relativi articoli [2, 6, A4, A8] e le presentazioni a congresso. Ha dedotto, per la prima volta, le relazioni matematiche, utilizzate in seguito da altri gruppi, che

7 consentono di ricavare il punto di lavoro di un RPC a bassa pressione da quello a pressione atmosferica. Tali studi, riassunti in parte nella tesi di dottorato, sono poi proseguiti dopo tale periodo, studiando le proprietà di nuove e più efficaci miscele di gas da utilizzare nel rivelatore, contenenti diversi tipi di freon, oppure elio [11]. L'altro filone di ricerca perseguito mediante l'uso di MINI riguardava il flusso di µ orizzontali e di backscattering, il candidato ha curato l intera analisi off-line, mettendo a punto le migliori procedure di ricostruzione degli eventi, per massimizzare contemporaneamente l efficienza di ricostruzione e la purezza del campione di µ ricostruiti. I µ di backscattering costituiscono un fondo importante per tutte le misure di flusso di µ provenienti dal basso (in particolare per quelli a piccolo angolo con l orizzontale), che quindi é fondamentale conoscere con precisione. Il candidato ha riportato, nella sua tesi di dottorato, la prima misura, in assoluto, di tale flusso. Per ottimizzare la procedura di ricostruzione ed analisi, e per confrontare i dati sperimentali con quelli attesi, si é fatto uso anche di programmi di simulazione dell apparato (GEMINIS) scritti sfruttando le routine di GEANT. Infine il candidato ha dato una stima accurata, anche facendo uso di sofisticate tecniche di simulazione MonteCarlo e statistiche, del potere di reiezione dell'apparato, cioè della sua capacità di distinguere µ provenienti da una direzione, da quelli provenienti dalla direzione opposta; tale misura era stata stimolata dalla possibilità, paventata in quegli anni, di costruire un telescopio per ν in superficie e non underground. Costruendo in superficie si sarebbero potute raggiungere dimensioni dell'apparato maggiori, ma sarebbe stato necessario essere sicuri di saper distinguere un proveniente dal basso tra i µ provenienti dall'alto (un potere di reiezione maggiore di 10 11, appunto). b. RPC in esperimenti agli acceleratori Quando, per ragioni diverse, la realizzazione di un grande osservatorio γ si spostava in avanti nel tempo, presso il Dipartimento di Fisica di Bari si costituiva gradualmente un gruppo interessato a partecipare ad esperimenti ai futuri collider. Fu deciso di sfruttare tutta la competenza e l'esperienza accumulata sugli RPC in anni di lavoro, proponendoli come rivelatore dedicato per il trigger di primo livello sui µ in uno degli esperimenti ad LHC. Il gruppo entrò, attorno al 1993, nella collaborazione CMS, con la responsabilità di realizzare 4 stazioni di RPC (per un totale di circa 4000 m 2 ) nel barrel dell'apparato, in maniera da costruire un sistema veloce, robusto ed efficiente, che distingua un candidato µ nelle collisioni p-p, e fornire il relativo segnale di trigger a tutto l'apparato. Saper triggerare correttamente sui µ é fondamentale perché parecchi canali interessanti di "nuova" fisica hanno tra i loro prodotti di decadimento finale dei µ. Naturalmente era necessario effettuare una lunga serie di test volti a verificare la fattibilitá di utilizzo degli RPC ed, in seguito, ad ottimizzare questo tipo di rivelatore per esperimenti agli acceleratori, in particolare nelle condizioni di alto flusso di particelle incidenti che saranno presenti negli esperimenti ad LHC. Il candidato ha preso parte, forte dell'esperienza già precedentemente accumulata, a tale serie di test, ed é membro attivo del gruppo RPC della collaborazione CMS fin dal 1993, partecipando alla stesura dei primi documenti della collaborazione [A6]. Gli studi effettuati in questo ambito hanno preso, man mano, la maggior parte del tempo dedicato alla ricerca scientifica. L utilizzo degli RPC in esperimenti con alto flusso di particelle non é banale, in quanto questo tipo di rivelatori é caratterizzato da un tempo morto intrinseco, dovuto al

8 tempo necessario perché la zona dell elettrodo resistivo interessato da una scarica venga di nuovo caricato dal generatore (dopo il passaggio di una particella ionizzante). I primi esperimenti effettuati per verificare il flusso di particelle sostenibili da un RPC mostravano un limite superiore di circa 100 Hz/cm 2, non sufficiente per le esigenze ad LHC. La maniera per superare questo inconveniente, proposta per la prima volta da un gruppo di Roma, consisteva nell utilizzare gli RPC in condizioni di basso guadagno nel gas (regime avalanche), trasferendo parte dell amplificazione necessaria dal rivelatore all elettronica di front-end. Il gruppo chiedeva al candidato di seguire questo possibile sviluppo, e perciò prendeva contatti con il gruppo di Roma e partecipava al primo test, svolto in collaborazione con il gruppo RPC di ATLAS, che ha stabilito, per la prima volta, la fattibilitá dell utilizzo di RPC in condizioni simili a quelle di LHC [3]. Assieme al gruppo CMS-RPC, il candidato ha poi partecipato a tutto il lavoro di R&D svolto in questo campo ed é ha accumulato, nell'ambito della comunità internazionale, un'esperienza e competenza ampiamente riconosciuta. Tale lavoro di R&D é costituito da un gran numero di test, svolti prima a Bari con cosmici, e poi al CERN su fascio, di cui il candidato è stato responsabile, ed é documentato nelle pubblicazioni allegate, nella stesure delle quali il sottoscritto ha sempre contribuito attivamente [4,7,9,10,13, 15,16,17]. Alcuni dei test svolti in sede consistevano nella caratterizzazione degli RPC, valutando in maniera comparativa le prestazioni di camere con parametri costruttivi differenti (ad esempio, con gap di larghezza diversa, oppure con diverse miscele di gas). Questa serie di test portatava alla scelta, in CMS, di RPC a doppia gap, ritenuti i più adatti agli scopi della collaborazione, grazie alla loro altissima efficienza, anche in condizioni di alto flusso, ed ottima risoluzione temporale. In tutti i test il candidato prendava parte fin dall'inizio al set-up sperimentale, alla proposta di nuove prove, alla raccolta ed all'analisi dei dati relativi, svolgendo molti compiti differenti, ed apportando un contributo di rilievo e da protagonosta al lavoro complessivo. I primi test rigurdavano lo studio di camere a doppia gap in raggi cosmici, irradiate con γ provenienti da sorgenti di 137 Cs; si trattava di studi pionieristici sugli spettri di carica con miscele di gas differenti, sull'efficienza e la corrente assorbita, e nel relativo articolo venivano scritte le prime formule riguardanti il range dinamico degli RPC ed altri aspetti [4]. Tali test stabilivano definitivamente l'opportunità dell'utilizzo di miscele ad alto contenuto di Freon, che venivano quindi accuratamente studiate dal punto di vista teorico nel lavoro successivo [7]. In tale lavoro veniva presentata per la prima volta la bozza di un modello teorico che spiegava e prediceva il comportamento di questo tipo rivelatore al variare dei suoi parametri costruttivi; lo sviluppo di tale modello ha costituito, nel seguito, una parte rilevante dell'attività svolta dal candidato, ed ha portato a notevolissimi risultati, descritti, brevemente, nella sezione successiva. Un filone di ricerca importante riguardava lo studio dell'effetto del trattamento delle superfici interne delle camere con olio di lino. Tale trattamento, a causa dell'utilizzo di sostanze organiche il cui comportamento a lungo termine é difficile da prevedere nelle condizioni ambientali esistenti ai collider, veniva sostituito con un processo di levigatura più accurata delle superfici di bakelite. I primi RPC funzionanti senza olio di lino venivano realizzati ed utilizzati dal gruppo CMS-RPC, e le loro prestazioni erano confrontate, in maniera soddisfacente, con quelli sottoposti al trattamento. Nel contempo,

9 veniva acquisita una profonda conoscenza dei procedimenti costruttivi dei materiali, essenziale per gestire correttamente la grande produzione prevista per CMS [5, 19]. Infine, altri test svolti a Bari riguardavano la verifica dell'uniformità delle prestazioni degli RPC di grandi dimensioni, e lo studio di possibili effetti di invecchiamento delle camere. A tal fine veniva ricostruita, all'inizio del 1998, una versione ridotta di MINI, consistente di un telescopio con 8 camere, che permetteva il trigger ed il tracciamento su µ orizzontali; tali µ attraversavano anche le camere sotto test, contenute in un bunker assieme a sorgenti 60 Co che garantivano un irraggiamento γ uniforme e continuo delle camere, in condizioni che riproducevano gli effetti di circa 10 anni di operazione ad LHC. In tale occasione veniva riutilizzato ampiamente parte del software di ricostruzione ed analisi già sviluppato dal sottoscritto in precedenza per MINI. I test dimostravano l'assenza di effetti di invecchiamento di rilievo che possano pregiudicare l'utilizzo di tali rivelatori in esperimenti ai collider [13, 16]. Altri test di caratterizzazione si svolgevano al CERN, dove il candidato, rimanendo per nove mesi e frequentando l'academic Training Programme, costituiva un perno fondamentale per l'organizzazione in loco e il coordinamento dei lavori. Anche durante questi test il candidato, grazie anche all esperienza accumulata con gli RPC di MINI, partecipava sempre attivamente al set-up hardware, alla presa dati ed é stato responsabile unico, per i primi test, dell analisi relativa. I test al CERN consistevano in prove eseguite prima su fascio localizzato (al PS ed all SPS nell area sperimentale H2), volti a stabilire la rate capability (cioé il flusso massimo di particelle incidenti rivelabili senza una perdita significativa dell'efficienza) degli RPC. Questo era uno degli item "caldi" di fisica del rivelatore, in quel periodo. Le prove effettuate permettevano di stabilire in maniera definitiva la fattibilità dell'utilizzo degli RPC come rivelatori dedicati al trigger di primo livello sui µ dell'esperimento CMS [9]. Inoltre venivano evidenziati e compresi numerosi aspetti del funzionamento del rivelatore (ad esempio il comportamento durante uno spill del fascio), veniva esaminato con estrema accuratezza l'effetto degli spaziatori sugli spettri di carica e l'efficienza [10]. Infine altri test consistevano in uno scanning accurato di una camera di grandi dimensioni, per verificarne l'uniformità delle prestazioni [15]. A partire dal 1997 una parte notevole dell'attività del gruppo al CERN si spostatava alla Gamma Irradiation Facility, dove si svolgeva (ed é tuttora in corso) un test di irraggiamento γ con sorgenti di 137 Cs e di invecchiamento delle camere simile concettualmente a quello già svolto a Bari; in questo test, durante cui sono stati già accumulati una dose ed una carica equivalente a quella di molti anni di LHC, venivano utilizzate, ad esempio, le procedure che tengono conto delle diverse condizioni di temperatura e pressione giù sviluppate dal sottoscritto per i test di ARGO0 e MINI. E' in questa facility che veniva, per la prima volta, usato in condizioni sperimentali più severe di quelle che dovrà sopportare, un prototipo definitivo di una delle stazioni del barrel degli RPC di CMS, con risultati eccellenti. [17] Come attività parallela e completare, necessaria per una corretta interpretazione dei dati, veniva anche sviluppato un programma MonteCarlo che calcola la sensitività di RPC a singola e doppia gap ai γ facendo uso del codice MCMP; il candidato ha partecipato a tale attività ed ha riprodotto i risultati ottenuti con MCMP mediante un programma basato su GEANT. Tale programma verrà utilizzato per stimare la sensitività degli RPC anche ai neutroni. [18]

10 Molte volte il candidato ha presentato personalmente i risultati ottenuti nei test su fascio sopra descritti, sia a conferenze o workshop nazionali od internazionali, sia in riunioni di collaborazione al CERN. In particolare, ha presentato i primi dati sperimentali su camere funzionanti in regime avalanche pubblicati dal gruppo CMS-RPC (CERN 1994, Pavia 1995, A7). Spesso ha evidenziato nuove particolarità di funzionamento del rivelatore, ed ha contribuito in modo sensibile all accumularsi delle conoscenze in questo campo da parte della comunità scientifica internazionale. c. Un modello teorico per la simulazione degli RPC Una parte molto qualificante dell'attività scientifica del candidato, a partire dal 1995, é consistita nello sviluppo di un programma di simulazione MonteCarlo (LucyAnn) che permette di riprodurre, con ottima approssimazione, le caratteristiche di funzionamento del rivelatore. Tale programma, assolutamente originale e scritto totalmente dal sottoscritto, parte dalla simulazione dei processi fisici di base che avvengono in un RPC in regime avalanche (ionizzazione primaria e secondaria, sviluppo della valanga, induzione del segnale sugli elettrodi di lettura, etc.) e permette di predirne efficienza, distribuzioni di carica, temporali, ed altro. Il programma é, in assoluto, il primo ed, attualmente, il più completo, scritto per gli RPC, ed é stato richiesto nell ambito della collaborazione CMS, da gruppi di polacchi, coreani e cinesi, e fuori della collaborazione, da gruppi di BABAR e ATLAS ed ALICE. L'interesse di un modello di questo genere é duplice: da una parte esso permette di comprendere appieno il funzionamento del rivelatore, e quindi di spiegare da un punto di vista fondamentale, i risultati sperimentali; dall'altra di studiare quali sono i parametri della camera da variare per ottimizzare le prestazioni di un RPC. Ciò ha permesso di predire il comportamento del rivelatore in determinate condizioni, evitando di dover effettuare innumerevoli prove materiali. Il programma di simulazione é stato descritto, assieme ai risulti ottenuti con il suo utilizzo, in pubblicazioni su riviste internazionali interamente redatte dal sottoscritto, ed il lavoro relativo prosegue ancora oggi, non avendo ancora esaurito la sua spinta propulsiva ed il suo interesse. Subito dopo la messa a punto del programma di simulazione, un primo lavoro ha riguardato la riproduzione degli spettri di carica, delle curve di efficienze e delle distribuzioni temporali sperimentali di RPC a singola gap, da 2 e 3 mm. Tale lavoro é stato presentato personalmente dal candidato al 7 th Pisa meeting on Advanced Detectors for Advanced Physics, La Biodola, Isola d'elba, 25 Mag. 1997, al IV International Workshop on Resistive Plate Counters and related detectors, Napoli, ott [A10], e in un talk su invito ad Imaging 2000, International conference on imaging tecniques for particle physics, astrophysics, medicine and biology, Stoccolma, Svezia, 28 giu. 1 lug [23]. In seguito il candidato ha ritenuto opportuno concentrarsi sugli aspetti più "teorici" dell'argomento, sviluppando considerazioni matematiche e statistiche che venivano a costituire una descrizione completa del rivelatore. Tale descrizione, che ha costituito una base per gli sviluppi successivi, anche di altri autori (é stata citata come "fundamental" durante il V International Workshop on Resistive Plate Counters and related detectors, Bari, ott. 1999), é descritta in un lungo ed interessante articolo [14]. Infine, la descrizione é stata arricchita con effetti relativi alla saturazione dello sviluppo delle valanghe e con quelli relativi alla fotoestrazione di elettroni dalla bakelite,

11 presentata dal candidato alla VI International Conference on Advanced Technology and Particle Physics, Como,ottobre 1998 [12]. Informazioni dettagliate su questo programma e la possibilità di farlo girare in remoto (con qualche limitazione) sono disponibili all'indirizzo internet: Il programma LucyAnn, originariamente nato per lo studio degli RPC, é stato anche applicato, dietro specifica richiesta, allo studio delle proprietà di altri rivelatori simili strutturalmente agli RPC. La competenza acquisita in questo campo hanno fatto si che il candidato fosse chiamato a consulenze su aspetti del funzionamento del rivelatore da parte di collaborazioni esterne alla propria (es. ATLAS, o ALICE, che gli ha commissionato uno studio sulle proprietà di timing delle PPC, e lo ha invitato ad una presentazione ad un panel ristretto della collaborazione, CERN 1997). Il lavoro di simulazione qui descritto é stato citato tra "gli sviluppi più rilevanti in questo campo" nel talk di apertura della Wire Chamber Conference da F. Sauli (tra le altre citazioni), ed il candidato é stato poi invitato a diventare referee per Nucl. Instr. & Meth. in Phys. Res., su invito personale dell'editor in chief Glenn F. Knoll. Per la prima volta é stato possibile predire in maniera quantitativa il comportamento delle camere, e spiegare in base a principi primi le ragioni di fenomeni precedentemente osservati sperimentalmente (il fatto che RPC a gap larga abbiano una risoluzione temporale peggiore, ma un range dinamico ed un efficienza migliore, oppure gli spettri di carica di RPC a singola, doppia e multi-gap, per esempio). Il programma é stato uno strumento utilissimo per decidere quale configurazione strutturale scegliere per le camere di CMS. d. L esperimento CMS A partire dal settembre 1999, l'attività del gruppo CMS-RPC si é pesantemente spostata sulla progettazione ed organizzazione della costruzione dei 4000 m 2 di RPC necessari per il barrel dell apparato. Il candidato si è quindi occupato, oltre della normale attività relativa alla partecipazione all'r&d del rivelatore, comunque in fase di diminuzione, della pianificazione della costruzione su larga scala degli RPC per CMS. E' attualmente responsabile della organizzazione della produzione dei rivelatori al sito della General Tecnica (Colli, FR), e dello sviluppo del DataBase accessibile via Web (basato su MySQL/PHP3) degli RPC di CMS. Il DataBase costituirà (ed in parte costituisce già) un magazzino per tutti i dati necessari ad una pianificazione corretta della costruzione su larga scala; in esso sono contenuti, e richiamabili facilmente mediante una interfaccia grafica molto intuitiva, le specifiche di ogni pezzo che comporrà le camere di CMS (dimensioni delle camere, doppie e singole gap, parametri di resistività della bakelite, passo e dimensioni delle strip, risultati dei test di qualiy control, ad esempio). Il DataBase, la cui progettazione e strutturazione costituisce un compito estremamente delicato, é già attualmente disponibile all'indirizzo internet ed é accessibile e manipolabile da ogni parte del mondo. E con il DataBase generale di CMS, per essere utile non solo in fase di costruzione, ma anche durante la presa dati dell'esperimento. Il candidato è stato responsabile della produzione dei moduli a singola e doppia gap presso la General Tecnica, per i primi anni di produzione, curando in particolare i test di controllo di qualità per decidere o meno l accettazione o meno. Ha poi curato l allestimento della stazione di test presso il Dipartimento di Fisica di Bari, realizzando

12 un telescopio di 10 camere RPC che; ha scritto una buona parte del software relativo alla ricostruzione degli eventi nel telescopio ed ha effettuato l analisi dei test per circa 2 anni, e, una volta che la procedura è stata consolidata, passando l esperienza acquisita a giovani studenti, anche stranieri. Un argomento di particolare interesse per gli RPC di CMS è connesso con il sistema di gas; studi effettuati alla Gamma Irradiation Facility hanno permesso di dimostrare, per la prima volta, la produzione di HF nelle camere ad RPC. Dal momento che il volume totale di gas necessario per far funzionare gli RPC di CMS è attorno a 18 m 3, è stato necessario sviluppare un sistema di purificazione e ricircolo del gas stesso. In quest ottica, riveste particolare importanza capire l influenza che la produzione di HF puo avere ai fini delle prestazioni delle camere, specie a lungo termine, ed ottimizzare il sistema di purificazione. Il candidato ha svolto un ruolo centrale in questo studio, coordinandolo per diversi anni e contribuendo in maniera determinante sia al progresso delle conoscenze in generale della produzione di impurezze, più o meno dannose, negli RPC, sia alla progettazione del sistema in sé. Man mano che le esigenze del gruppo diminuivano nel campo dell installazione, prima, e del commissioning, dopo, del rivelatore, il candidato ha spostato la sua attenzione sulla infrastruttura software necessarie per il buon funzionamento del sistema e l analisi dei dati relativi. Forte della sua esperienza sui DataBase ha disegnato ed implementato il ConfigurationDB ed il ConditionDB, che costituiscono la repository dei dati di configurazione e funzionamento di tutto il sistema CMS/RPC, interfacciandolo con il DB centrale di CMS. Ha scritto parte del software usato nella ricostruzione dei muoni al livello degli RPC, compreso una descrizione della geometria relativa, e della struttura elettronica del sistema. A partire dal 2005, quando anche questa parte di software ha iniziato a prendere una forma definitiva, il candidato ha proposto alla collaborazione un originale idea per il monitoring e la calibrazione degli RPC in CMS. Si tratta di implementare uno stream dedicato di dati che, a valle del trigger sui muoni di livello 1, riduce il contenuto dell evento eliminando tutte le informazioni che non sono strettamente necessarie per gli RPC, e lascia solo quelle provenienti dal sistema dei muoni (RPC, DT e CSC). Questo ha il vantaggio di ridurre di un paio di ordini di grandezza la bandwidth necessaria per la trasmissione di questi eventi, ed elimina quindi la necessità di un ulteriore selezione mediante l High Level Trigger. Da un punto di vista del monitoring e della calibrazione degli RPC, questo significa una statistica di eventi enormemente maggiore e, quindi, una estrema precisione e rapidità nell ottenere i risultati voluti. L idea, di cui immediatamente è stata riconosciuta la validità e l originalità, è stata accettata dalla collaborazione, ed è stata implementata dal candidato, divenendo parte integrante del sistema di acquisizione e data processing di CMS. Nell ambito di CMS, il candidato è stato poi responsabile, per circa due anni, della produzione ufficiale MonteCarlo, con particolare riguardo a quella effettuata in Europa. Si tratta di una produzione distribuita, effettuata tramite tool dedicati che sottomettono job in rete che automaticamente vengono effettuati in siti che in quel momento sono disponibili per la produzione ed il calcolo. Il candidato ha coordinato il gruppo di produzione LCG3, con frequenti contatti e scambi di opinioni con gli sviluppatori del codice, e con i responsabili dei siti, dando un feedback preziosissimo per la risoluzione dei problemi incontrati e l ottimizzazione degli strumenti hardware e

13 software. Il gruppo, da lui coordinato, ha partecipato con successo a vari esercizi di produzione che miravano a simulare le condizioni che si avranno durante le collisioni e la presa dati, ottenendo i migliori risultati tra i gruppi coinvolti. e. Altre attività L'attività di R&D, anche se ormai terminata dal punto di vista di CMS, prosegue sotto altri aspetti. Sono attualmente in corso studi sulla fattibilità di utilizzare RPC per misure ad elevata risoluzione spaziale, con microstrip ed algoritmi sofisticati di baricentratura della carica. Il gruppo, inoltre sta studiando la possibilitá di applicazioni al di fuori del campo della fisica delle particelle che possono riguardare l'uso di questo rivelatore per operazioni di sminamento (collaborazione EXPLODET). In particolare, il candidato ha progettato e sviluppato un nuovo sistema per rendere gli RPC sensibili anche ai neutroni termici. Si tratta dell utilizzo di polvere di ossido di gadolinio, messa in sospensione nell olio usato per ricoprire la superficie interna degli elettrodi di bachelite degli RPC; una volta evaporato il solvente usato, la polvere forma uno strato uniforme che. Il gadolinio ha la caratteristica di presentare la più alta sezione d urto di conversione dei neutroni termici e, approssimativamente nel 60% dei casi, genera un elettrone che può raggiungere il gas contenuto nell RPC e dare origine ad una valanga. In questa maniera si può aumentare la sensitività di un RPC ai neutroni termici di circa tre ordini di grandezza, il che li può rendere utili per diversi tipi di applicazioni pratiche, dallo sminamento, al monitoraggio dei livelli di radiazione nelle centrali nucleari. Il candidato ha ideato questo metodo originale, ed ha realizzato due piccole camere ad RPC che sono state provate, nell ambito della collaborazione DIAMINE, nel fascio di neutroni termini generato dall acceleratore GELINA del JINR di Geel, un laboratorio di ricerche nucleari della comunità europea. Il rivelatore si è mostrato essere di estremo interesse, avendo raggiunto il massimo di efficienza nell ambito dei rivelatori di neutroni termici a convertitore solido. L idea è stata immediatamente accolta con successo, ed è stata in seguito replicata da altre collaborazioni scientifiche in Italia, Germania, Korea, Cina, Giappone, mentre parecchie ditte private, prevalentemente inglesi e statunitensi, hanno contattato il candidato per avviare una collaborazione, che ha portato all idea di chiedere un brevetto a riguardo. Modo di procedere analogo è stato poi applicato anche ad altri generi di rivelatori. Nell ambito di attività parallele a quella principale in CMS, il candidato è attualmente membro della collaborazione EEE; tale collaborazione si propone di scegliere un centinaio di scuole superiodi in Italia ed installare presso ciascuna un telescopio fatto da rivelatori ad RPC a Multi Gap, del tipo usato nell esperimento ALICE. In questa maniera si verrà a costruire un estesissima rete di telescopi per cosmici che, tramite l esame delle coincidenze tra telescopio localizzati in siti distanti, permetterà di rivelare sciami atmosferici estesi di altissima energia. Il progetto, di cui il candidato è responsabile per la regione afferente alla Sezione INFN di Bari, è ancora in fase iniziale, ma ha già iniziato a produrre i primi eventi interessanti. Il candidato ha costruito la prima stazione presso un liceo ad Altamura, ed è in procinto di costruire la seconda a Trinitapoli, oltre ad aver progetto un sistema di controllo e monitoraggio a distanza del sistema adottato da tutta la collaborazione.

14 Responsabilità organizzative Il candidato fa parte, a partire dal 1993, dello staff della scuola nazionali di Otranto di Fisica Nucleare e Subnucleare, ed é attualmente membro della Comitato organizzativo. Si tratta di una scuola, patrocinata dall'istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dal Politecnico e dall'università di Bari, che annualmente riunisce gran parte dei dottorandi, borsisti e giovani ricercatori italiani nel campo della fisica delle particelle per formarli ed aggiornarli sulle ultime scoperte in questo campo. Nell'ottobre 1999 ha preso parte all'organizzazione del 5 th International Workshop on Resistive Plate Chambers and related detectors, svoltosi a Bari, curandone buona parte dei dettagli organizzativi e scientifici. Ha curato la preparazione dei relativi proceedings per la pubblicazione su Nucl. Instr. & Meth. Il fatto che il Workshop si sia tenuto a Bari é un grosso riconoscimento per gli ottimi risultati conseguti in questo campo. Dall'aprile del 1998, in seguito al riconoscimento ottenuto per lo sviluppo del modello teorico degli RPC già precedentemente citato, il sottoscritto é referee per Nucl. Instr. & Meth. in Phys. Res., su invito personale dell'editor-in-chief Glenn F. Knoll. Dal gennaio 2001, il sottoscritto presta opera di referaggio, sempre per per Nucl. Instr. & Meth. in Phys. Res., su invito diretto di F. Sauli Citazioni Il mio lavoro, in particolare quello sulla simulazione delle caratteristiche di funzionamento degli RPC, é stato citato in diverse occasioni; mi hanno fatto particolarmente piacere le seguenti di: F. Sauli, durante il talk di apertura, su invito, della Wire Chamber Conference di Vienna, gennaio 1998; G. Paic, durante il 1 Workshop on New Detectors, Erice, 1-7 novembre 1997; G. Wrochna, in Cluster in RPC and muon trigger performance, CMS TN-1995/107; P. Fonte, durante il 5 th International Workshop on Resistive Plate Chambers and related detectors, Bari, Ottobre Titoli Diploma di Maturità scientifica presso il Liceo Scientifico Statale E.Fermi di Bari, il 13 Luglio 1985, con votazione 60/60, nel tempo di 5 anni. Laurea in Fisica, Indirizzo Generale, presso l'università di Bari con votazione 110/110 e lode, il 5 luglio 1990, avendo conseguito la media generale di 105.6/110 durante 4 anni ed 8 mesi di corso. Tesi in Elettronica Quantistica dal titolo: Osservazione di eccitoni ad alto indice in buche quantiche ternarie di Al x Ga 1- xas/alas mediante spettroscopia a due fotoni Vincitore, in data , di concorso, per esame e titoli, per l'assegnazione di una borsa di studio presso il Centro Nazionale per la Ricerca e lo Sviluppo dei Materiali (C.N.R.S.M.), classificandosi V, con votazione 87/100, su un totale di 40 candidati. Di tale borsa il candidato non ha usufruito Vincitore, in data , con punteggio 64/70, di borsa di studio di formazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, per ricerche in discipline afferenti al Comitato Nazionale delle Scienze Chimiche, da usufruirsi presso il Centro di Chimica dei

15 Plasmi di Bari, per studi nel campo della diagnostica di plasmi mediante spettroscopia laser a due fotoni. Di tale borsa il candidato non ha usufruito Vincitore di borsa di studio per la frequenza dei corsi della Scuola di Matematica Applicata ed Industriale (SASIAM) presso la sede di Tecnopolis, Bari Vincitore, in data , con punteggio 27/30, di borsa di studio di formazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, per ricerche in discipline afferenti al Comitato Nazionale per le Scienze Geologiche e Minerarie, per studi nal campo della diffratrometria a raggi X Idoneità conseguita a seguito di partecipazione al concorso pubblico, per titoli ed esami, a n.1 posto di Ricercatore universitario presso la Facoltà di Scienze MM. FF. NN. dell'università di Bari, per il corso di laurea in Scienze Ambientali istituito a Taranto, per il gruppo B01, bandito con D.R. n. 2933, (classicandosi al II posto della graduatoria generale) Idoneità conseguita a seguito di partecipazione al concorso pubblico, per titoli ed esami, a n.1 posto di Ricercatore universitario per il gruppo B01, presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'università di Bari, bandito con D.R. n. 5562, Vincitore del concorso per l'ammisione a frequentare la scuola per il conseguimento del titolo di Dottore di ricerca in Fisica presso l'università di Bari; il candidato ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Fisica il , discutendo, in sede nazionale presso l'università La Sapienza di Roma, una tesi dal titolo: Sperimentazioni in raggi cosmici con Resistive Plate Chambers Idoneità conseguita a seguito di partecipazione al concorso pubblico ordinario, per titoli ed esami, a n.1 posto di III livello professionale di Ricercatore dell'infn presso la Sezione di Bari, bando n. 4823/94 presso la sezione di Bari Vincitore di una borsa di studio per attività di perfezionamento all'estero presso il CERN di Ginevra; durante tale periodo il candidato ha seguito i corsi dell'academic Training Programme ed ha partecipato attivamente allo svolgimento dei test necessari allo sviluppo degli RPC ed al loro utilizzo in CMS (dal 1/12/1994 fino al 31/8/1995) Idoneità conseguita a seguito di partecipazione al concorso pubblico, per titoli ed esami, a n.3 posti di Ricercatore universitario per il gruppo B01A, presso la Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell'università Bari, indetto con D.R. n. 8857, Vincitore, in data di concorso ordinario, per titoli ed esami, per l'assegnazione di cattedre nella scuola media superiore relativo alla classe XLIV (Fisica), riportando la seguente votazione: 32/40 nelle prova scritte, 35/40 nelle prove orali e 8/20 per i titoli, collocandosi al posto n.13 della graduatoria di merito, provincia di Bari; a seguito di tale concorso il candidato ha conseguito l'abilitazione per l'insegnamento e relativa cattedra. Dal al borsista post-doc presso il Dipartimento Interateneo di Fisica di Bari, per ricerche nel campo dei rivelatori di particelle. Dal vicintore di assegno di ricerca di durata quadriennale del Politecnico di Bari; titolo del progetto: Sviluppo e realizzazione su larga scala di rivelatori a ionizzazione con elettrodi resistivi paralleli (RPC) per l'esperimento CMS Linguaggi conosciuti Ottima conoscenza di inglese e francese.

16 Scuole e corsi frequentati Corsi ed esami nell'ambito della frequenza della Scuola di Matematica Applicata ed Industriale: Inverse problems, Introduction to statistical analysis, Differential equations, Historical series Corsi ed esami nell'ambito del Dottorato di Ricerca: Probabilità e processi stocastici, Teoria delle interazioni deboli, Cosmologia e fisica delle particelle, Strumentazione elettronica (primo anno); Tecniche di analisi dati, corso istituzionale di Fisica delle particelle (secondo anno) Spettroscopia e processi veloci veloci nei semiconduttori, Scuola Nazionale del Gruppo Nazionale di Struttura della Materia, Castro Marina (Le), 3-14 sett IV seminario di Fisica Nucleare e subnucleare, Otranto (Le),19-25 sett Giornate di studio sui rivelatori, Torino,18-20 febb V Seminario di Fisica nucleare e subnucleare, Otranto (Le) sett Giornate di studio sui rivelatori, Torino, febbr VI Seminario di Fisica nucleare e subnucleare, Otranto (Le), sett Advanced and Modern Databases, CERN, Ginevra (Svizzera) giu Presentazioni a conferenze o workshop internazionali MINI: a horizontal muon telescope implemented with Resistive Plate Chambers, 5th Topical Seminar on Experimental Apparatus for High Energy Particle Physics and Astrophysics, S. Miniato, 26 Apr Prestazioni di RPC da utilizzare in esperimenti con raggi cosmici, LXXX Congresso della Società Italiana di Fisica, Lecce, 27 Sett Performance of Resistive Plate Chambers with non ozone depleting freon, III International Workshop on Resistive Plate Counters and related detectors, Pavia, 11 Ott Performance of a Resistive Plate Chamber operated in avalanche mode under 137 Cs operation, 4 th International Conference on Position-Sensitive Detectors, Manchester, UK, 12 Set (contributo presentato sotto forma di poster) Resistive Plate Chambers in avalanche mode: a comparison between model predictions and experimental results, 7 th Pisa meeting on Advanced Detectors for Advanced Physics, La Biodola, Isola d'elba, 25 Mag The simulation of Resistive Plate Chambers in avalanche mode, IV International Workshop on Resistive Plate Counters and related detectors, Napoli, ott Progresses in the simulation of Resistive Plate Chambers in avalanche mode, VI International Conference on Advanced Technology and Particle Physics, 5-9 ottobre 1998, Como (contributo presentato sotto forma di poster) The Resistive Plate Chambers for CMS and their simulation, Imaging 2000, International conference on imaging tecniques for particle physics, astrophysics, medicine and biology, Stoccolma, Svezia, 28 giugno 1 luglio 2000 (invited talk). Presentazioni a meeting di collaborazione (e simili) Rivelatori a piani paralleli resistivi: caratteristiche e funzionamento, seminario tenuto presso il Dipartimento di Fisica dell'università di Bari, 15 Feb Results of November 1994 Resistive Plate Chamber test beam, Meeting of the CMS Muon Group, 6 Mar. 1995

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