Commissione per la pesca PROGETTO DI PARERE. destinato alla commissione per il commercio internazionale

Transcript

1 PARLAMENTO EUROPEO Commissione per la pesca /0248(NLE) PROGETTO DI PARERE della commissione per la pesca destinato alla commissione per il commercio internazionale sul progetto di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo in forma di scambio di lettere tra l'unione europea e il Regno del Marocco in merito a misure di liberalizzazione reciproche per i prodotti agricoli, i prodotti agricoli trasformati, il pesce e i prodotti della pesca, alla sostituzione dei protocolli n. 1, 2 e 3 e dei relativi allegati e a modifiche dell'accordo euromediterraneo che istituisce un'associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Regno del Marocco, dall'altra (15975/2010 C7-0432/ /0248(NLE)) Relatore per parere: Raül Romeva i Rueda PA\ doc PE v01-00 Unita nella diversità

2 PA_Leg_Consent PE v /5 PA\ doc

3 BREVE MOTIVAZIONE In base alle attuali disposizioni dell'accordo di associazione con il Marocco, i dazi sono stati eliminati per alcuni prodotti ittici e della pesca, ma non per tutti. La proposta in esame è intesa a eliminare i dazi su tutti i prodotti ittici e della pesca. Il progetto di accordo consentirà al Marocco l'immediata liberalizzazione del 45% (in valore) delle importazioni provenienti dall'unione europea, mentre le importazioni dal Marocco verso l'unione europea saranno liberalizzate del 55%. Sono stati sollevati diversi timori a proposito del suddetto accordo. Desta particolare preoccupazione la capacità dell'ue di monitorare e far rispettare i calendari e i contingenti tariffari, spesso ignorati dagli operatori marocchini, come denunciato da diverse associazioni di categoria tra il 2009 e il In sintesi appare oggettivo lo squilibrio concernente le riduzioni tariffarie concordate tra le due parti. Gli elevati standard comunitari in materia di protezione ambientale, condizioni dei lavoratori, tutela sindacale, normativa antidumping e sicurezza alimentare non hanno riscontro nei prodotti marocchini importati nell'unione europea. I prodotti del Marocco importati nell'ue devono soddisfare gli stessi standard applicati a quelli prodotti nell'unione. Gli standard sanitari sono definiti dall'articolo 8, ma non sono presenti disposizioni relative a quelli ambientali e sociali. Il mancato rispetto di tali standard, che consente l'importazione di prodotti soggetti a norme meno rigorose di quelle applicate ai produttori europei, può causare fenomeni di dumping. Secondo una valutazione condotta dalla Commissione, nelle acque marocchine molti stock ittici sono depauperati. Il mercato dell'ue non dovrebbe essere aperto al pesce proveniente da stock depauperati, onde evitare di incoraggiarne un ulteriore esaurimento. L'ingresso di tali prodotti non deve essere agevolato dall'eliminazione dei dazi per non aggravare la situazione. Il progetto di accordo non prevede la risoluzione delle problematiche inerenti alle indicazioni geografiche (IG), rinviate a negoziati futuri da aprirsi in seguito all'entrata in vigore dell'accordo. È essenziale individuare in modo chiaro e affidabile l'origine geografica dei prodotti, in modo da permettere ai consumatori di fare scelte informate. Senza dubbio l'aspetto più controverso della proposta di accordo riguarda l'inclusione del Sahara occidentale. Nel rispondere al Parlamento in merito alla possibilità di inserire i prodotti del Sahara occidentale nel campo di applicazione dell'accordo, la Commissione europea ha dichiarato: "Nella misura in cui le esportazioni di prodotti del Sahara occidentale beneficiano de facto di preferenze commerciali..." Il servizio giuridico del PE dichiara: "Tutte le attività economiche del Sahara occidentale devono tuttavia essere condotte PA\ doc 3/5 PE v01-00

4 conformemente ai desideri e agli interessi della popolazione locale e devono favorire lo sviluppo socio-economico di tali territori." Inoltre il servizio giuridico comunica di non essere in possesso di informazioni sulle questioni seguenti: se e in che modo l'accordo proposto sarà applicato ai territori del Sahara occidentale; in che modo la popolazione locale ne beneficerà; se l'ulteriore liberalizzazione di tali prodotti è in linea con i desideri e gli interessi della popolazione del Sahara occidentale. Dato che la Commissione non sembra intenzionata a chiedere se l'accordo rispetti i desideri della popolazione del Sahara occidentale, il relatore si è preso la libertà di interpellare il Fronte Polisario, che ha fornito la seguente risposta: La proposta di accordo tra l'unione europea e il Regno del Marocco in merito a misure di liberalizzazione reciproche per i prodotti agricoli, i prodotti agricoli trasformati, il pesce e i prodotti della pesca prevede alcune modifiche dell'attuale accordo di associazione UE-Marocco e dei suoi protocolli. In questi accordi e nei relativi protocolli, compreso lo scambio di note in esame, viene ribadito più volte che essi si applicano ai prodotti originari del Marocco 1. In base al diritto internazionale, un accordo riguardante i "prodotti originari del Marocco" non può valere per i prodotti del Sahara occidentale, semplicemente perché il Sahara occidentale non fa parte del Marocco. Come osservato dal servizio giuridico del Parlamento europeo, il territorio del Sahara occidentale non può essere considerato parte del territorio del Regno del Marocco a norma del diritto internazionale 2. Il Sahara occidentale è infatti un territorio non autonomo, secondo l'accezione della Carta delle Nazioni Unite, e non esiste nessun paese al mondo che riconosca la sovranità del Marocco sul tale territorio. In situazioni simili, i governi degli Stati Uniti e della Norvegia hanno indicato che, rispettivamente, l'accordo di libero scambio USA- Marocco 3 e l'accordo di libero scambio EFTA-Marocco 4 non sono applicabili ai prodotti 1 Vedasi ad esempio il titolo e l'articolo 2 del nuovo protocollo n.1 relativo ai regimi applicabili all'importazione nell'unione europea di prodotti agricoli, prodotti agricoli trasformati, pesce e prodotti della pesca originari del Regno del Marocco, disponibile all'indirizzo: 2 Servizio giuridico del Parlamento europeo, documento SJ/0699/10, paragrafo In una lettera del 20 luglio 2004 il rappresentante statunitense per il commercio, Robert Zoellick, ha chiarito che l'accordo di libero scambio USA-Marocco non si applica al Sahara occidentale, in quanto gli Stati Uniti non riconoscono la sovranità del Marocco su tale territorio, e che pertanto gli Stati Uniti trattano diversamente le importazioni provenienti dal Sahara occidentale e dal Marocco. Cfr. 4 In un intervento tenuto dinanzi al parlamento norvegese l'11 maggio 2010, il ministro degli Esteri della Norvegia, Jonas Støre, ha confermato che l'accordo di libero scambio EFTA-Marocco non è applicabile ai prodotti originari del Sahara occidentale. Cfr. PE v /5 PA\ doc

5 originari del Sahara occidentale. Se desidera liberalizzare lo scambio di prodotti provenienti dal Sahara occidentale, l'unione europea deve consultare direttamente la popolazione di tale territorio, preferibilmente attraverso la relativa rappresentanza politica riconosciuta a livello internazionale, il Fronte Polisario 1. Qualsiasi tentativo di agire diversamente costituirebbe una violazione della sovranità permanente della popolazione del Sahara occidentale sulle sue risorse naturali, in conseguenza della quale l'ue si troverebbe a contravvenire all'articolo 21, paragrafo 1, del trattato sull'unione europea, che stabilisce che l'azione dell'unione europea sulla scena internazionale rispetta i principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale. Il Parlamento dovrebbe inoltre essere messo nella condizione (come previsto dal trattato di Lisbona) di offrire alla Commissione un contributo maggiore, improntato alla sinergia, alla collaborazione, alla condivisione delle problematiche e allo scambio di buone pratiche durante l'intero iter legislativo. In questo caso l'accordo potrebbe essere riequilibrato tramite l'integrazione nella riforma del regime dei prezzi di entrata, l'appianamento delle differenze sanitarie, fitosanitarie e ambientali e l'inserimento delle dovute clausole sociali e antidumping. ****** La commissione per la pesca invita la commissione per il commercio internazionale, competente per il merito, a proporre al Parlamento di rifiutare di dare la sua approvazione. 1 Analogamente, l'ue ha negoziato un accordo di libero scambio con l'olp relativo ai beni originari dei territori occupati di Gaza e Cisgiordania, come confermato dai certificati di origine rilasciati dalle autorità palestinesi. Cfr. uilanguage=en PA\ doc 5/5 PE v01-00