Proposta di Deliberazione della Giunta Regionale. N. 789 del 05/06/2003 del Registro delle. Deliberazioni

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1 R E G I O N E P U G L I A Proposta di Deliberazione della Giunta Regionale N. 789 del 05/06/2003 del Registro delle Deliberazioni Codice CIFRA: ART / DEL / 2003 / OGGETTO: Approvazione Programma Regionale per le iniziative di supporto all imprenditoria femminile ai sensi della L. 215/92 Azioni positive per l imprenditoria femminile art. 12 e succ. modificazioni e del D.P.R 314/00 art. 21 V bando. L anno 2003 addì del mese di, in Bari, nella Sala delle adunanze, si è riunita la Giunta Regionale, previo regolare invito nelle persone dei Signori: Pr. As Presidente Raffaele Fitto V. Giovanni Copertino Assessore Felice Amodio Assessore Pietro Franzoso Assessore Pietro Lospinuso Assessore Nicola Marmo Assessore Salvatore Assessore Rocco Palese Assessore Roberto Ruocco Assessore Michele Saccomanno Assessore Enrico Santaniello Assessore Andrea Silvestri Assessore Marcello Rollo Assiste alla seduta il Dott., Segretario Redigente. 1

2 L Assessore alla Promozione Industriale, Artigianato, Commercio, Fiere, Mercati, industria Estrattiva ed Energia, Dott. Pietro Lospinuso sulla base dell istruttoria espletata dall Ufficio " Sviluppo Economico ", confermata dal Dirigente dello stesso Ufficio e dal Dirigente del Settore, riferisce quanto segue: Premesso che : La legge 25 febbraio 1992 n. 215 Azioni positive per l imprenditoria femminile è diretta a promuovere l uguaglianza sostanziale e le pari opportunità per uomini e donne nell attività economica ed imprenditoriale. La suddetta legge e il D.P.R n. 314 del 28/07/00 Regolamento per la semplificazione del procedimento recante la disciplina del procedimento relativo agli interventi a favore dell imprenditoria femminile per la realizzazione degli obiettivi specifici prevedono due tipologie di intervento: a) interventi diretti alla concessione di agevolazioni a favore delle imprese a prevalente partecipazione femminile operanti nei settori dell agricoltura, dell industria, artigianato, del commercio, dei servizi; b) interventi diretti alla concessione di agevolazioni per la promozione di servizi di consulenza ed assistenza e delle iniziative regionali di cui all articolo 12 della legge e successive modificazioni, anche per la promozione della formazione imprenditoriale delle donne ed informazione nell ambito dei programmi regionali indicati nell articolo 21 del regolamento. I Programmi Regionali, rappresentano il quadro di riferimento generale al quale si riconducono le seguenti iniziative: le iniziative a favore dei soggetti di cui all articolo 2, co. 1, lettera b) della legge che promuovono corsi di formazione imprenditoriale o servizi di consulenza tecnica e manageriale; le iniziative regionali, di cui all articolo 12 della legge 215/92, che prevedano la diffusione di informazioni mirate, nonché, la realizzazione di servizi di consulenza e di assistenza tecnica, di progettazione organizzativa e di supporto alle attività imprenditoriali. La Circolare esplicativa n del 22/11/02, pubblicata sul S.O n. 228 alla G.U. n. 291 del 12/12/02, nella parte seconda indica i contenuti, le modalità e le procedure per l attivazione dei suddetti Programmi. Il Ministero alle Attività Produttive con decreto del 11/06/2002, pervenuto in data 21/06/02 ha ripartito le risorse finanziarie statali dell anno 2002 per gli interventi a sostegno dell imprenditoria femminile, assegnando alla Regione Puglia per gli interventi previsti dall art. 21 del D.P.R 314/00, risorse finanziarie pari ad ,02; Conseguentemente al riparto ministeriale con D.G.R n del 30/09/02 sono state apportate le necessarie Variazioni al Bilancio 2002, ai sensi dell art. 42 co. 1 della L.R. 28/01 e dell art. 12 della L.R 7 del 21/05/02, pertanto al cap. di entrata n e al cap. di Uscita n sono state iscritte le risorse pari ad ,02 competenze 2002; Il decreto del M.A.P del 29/11/02 pubblicato sulla G.U n. 290 del 11/12/02 ha fissato al 10/04/03 il termine ultimo per la presentazione dei Programmi regionali, per la cui realizzazione è concesso alle Regioni un contributo pari al cinquanta per cento dell importo complessivo previsto dai programmi, entro i limiti delle risorse assegnate in base al riparto di cui all articolo 21 del regolamento, il restante cinquanta per cento deve essere assicurato dalle Regioni o da altri soggetti pubblici o organismi privati; 2

3 Considerato che: La Giunta Regionale con deliberazione n del 10/08/01 ha approvato il Programma Regionale per le iniziative di supporto all imprenditoria femminile, relativamente al IV bando, prevedendo iniziative proposte da Unioncamere Puglia (Parte istituzionale) ed una serie di attività da affidare a soggetti privati operanti sul territorio previo avviso pubblico. Il succitato Programma è stato attivato ed è attualmente in corso, sono stati istituiti degli sportelli informativi, dislocati su tutto il territorio regionale finalizzati ad erogare informazione ed assistenza tecnica alle imprese femminili, e seminari di aggiornamento per imprenditrici. Considerando la programmazione in fase di realizzazione, si ritiene fondamentale con il Programma Regionale per il V bando, potenziare il sistema informativo e l assistenza specialistica, migliorare il sistema della formazione imprenditoriale e soprattutto sperimentare forme di tutoraggio delle neo imprese da parte di imprese già affermate. Ciò stante con nota prot. N. 38/A/ del 07/02/03 è stato richiesto ad Unioncamere Puglia di presentare un proprio progetto da inserire nel Programma Regionale assicurando la copertura finanziaria del 50% dei costi del progetto, non disponendo la Regione di proprie risorse finanziarie; Unioncamere con nota prot. N. 472 del 27/02/03 ha comunicato l interesse a presentare un proprio progetto e ad assicurare la disponibilità a sostenere nella misura del cinquanta per cento il costo dello stesso, trasmesso, successivamente, con nota prot. N. 689 del 25703/03 prevedendo un costo totale di servizi pari ad ,87, di cui l apporto del 50%, pari ad ,93, è a carico di Unioncamere. L Assessorato ha individuato una serie di attività da affidare ai privati, che vorranno concorrere all utilizzo delle restanti risorse integrandole. A ciò si provvederà con un avviso pubblico, per assegnare le suddette risorse su progetti presentati da privati, nell ambito delle linee guida del programma regionale e la cui copertura finanziaria è assicurata dagli stessi. Il Programma Regionale, complessivamente prevede, l attivazione di iniziative con un costo totale di servizi di ,04, costo comprensivo di risorse finanziarie pubbliche e private; In sintesi, avendo Unioncamere presentato un progetto per un costo complessivo pari ad ,87 assicurando l apporto del restante 50% pari ad ,93 ai sensi dell art. 12 co. 2 della L. 215/92 e succ. modificazioni e dell art. 21 del D.P.R 314/00, al fine di assicurare una diffusa erogazione dei servizi si provvederà all attivazione di alcuni servizi e all assegnazione di risorse finanziarie statali pari ad ,09 ad organismi privati che abbiano caratteristiche di affidabilità, consolidata esperienza in materia e diffusione su tutto il territorio regionale, mediante avviso pubblico il cui schema si allega al presente provvedimento. Il Programma Regionale sarà inviato al Ministero alle Attività produttive per acquisire l approvazione così come previsto dall art. 22 del D.P.R e dalla circolare esplicativa n del 22/11/02, pubblicata sul S.O n. 228 alla G.U n. 291 del 12/12/02.. Copertura Finanziaria Alla copertura finanziaria si farà fronte con le risorse finanziarie ripartite dal Ministero alle Attività Produttive con Decreto del 11/06/02 che assegna alla Regione Puglia ,02. Dette risorse sono state iscritte nel Bilancio 2002, con D.G.R 1403 del 30/09/02 cap. di Entrata n Cap di uscita n per un importo pari ad ,02 e riportate, nella L.R n. 5 del 07/03/03 Bilancio di previsione per l esercizio finanziario 2003 e bilancio pluriennale , come residui di stanziamento

4 Si dà atto che il presente provvedimento rientra nella categoria di atti di competenza della Giunta Regionale, ai sensi della L.R. 7/97 art. 4, comma 4 lettera K. L Assessore relatore, sulla base delle risultanze istruttorie come innanzi illustrate, propone alla Giunta Regionale l adozione del conseguente atto finale. L A G I U N T A R E G I O N A L E Udita la relazione e la seguente proposta dell'assessore; Viste le sottoscrizioni posta in calce al presente provvedimento dal Funzionario Responsabile dal Dirigente dell Ufficio e dal Dirigente del Settore; A voti unanimi espressi nei modi di legge; D E L I B E R A - Di approvare il Programma Regionale per le iniziative di supporto all imprenditoria femminile ai sensi dell art. 12 della L. 21/92 e successive modificazioni e del D.P.R 314/00 V bando, allegato al presente per costituirne parte integrante,(all. n. 1) ; - Di prendere atto che il Dirigente del Settore Artigianato provvederà alla stipula della Convenzione tra Regione Puglia e Unioncamere Puglia; - Di autorizzare il Dirigente del Settore Artigianato all affidamento, previo avviso pubblico, come da allegato schema, ad organismi privati dei servizi programmati, così come individuati dall allegato programma (All. n. 2) ; - Il Settore Artigianato P.M.I provvederà a tutti gli adempimenti connessi all attivazione, gestione e controllo amministrativo delle funzioni connesse; All impegno di spesa si provvederà allorquando saranno state espletate le procedure amministrative previste dalla normativa. Il Segretario della Giunta (dott.romano Donno) Il Presidente della Giunta Raffaele FITTO I sottoscritti attestano che il procedimento istruttorio loro affidato, è stato espletato nel rispetto della vigente normativa regionale, nazionale e comunitaria e che il presente schema di provvedimento, dagli stessi predisposto ai fini dell adozione dell atto finale da parte della Giunta Regionale, è conforme alle risultanze istruttorie. IL FUNZIONARIO RESPONSABILE IL DIRIGENTE DELL'UFFICIO IL COORDINATORE DEL SETTORE Sig.ra Palma Mallardi Geom. Nicola FRACCALVIERI Ing. Francesco SCIANNAMEO L ASSESSORE ALL ARTIGIANATO E PMI Avv. Pietro LOSPINUSO 4

5 REGIONE PUGLIA Assessorato alla Promozione Industriale Artigianato - Commercio Fiere Mercati Industria Estrattiva - Energia Settore Artigianato e PMI UFFICIO III All. n. 1 PROGRAMMA REGIONALE DI SERVIZI DI FORMAZIONE, INFORMAZIONE, ASSISTENZA E CONSULENZA TECNICA A FAVORE DELL IMPRENDITORIA FEMMINILE 1

6 INDICE Premessa 4 Il contesto economico di riferimento 6 La Legge 215/92 8 Obiettivi generali e specifici 9 Stato di attuazione del 1 programma regionale per iniziative di supporto all imprenditoria femminile.. 12 Linee di intervento 13 Parte Istituzionale. 14 Parte Privata.. 25 Misura dell agevolazione. 25 Descrizione delle linee di intervento Potenziamento Sistema informativo e assistenza tecnica a sportello Tutoraggio da parte di imprese già esistenti Formazione imprenditoriale 27 2

7 Monitoraggio. 29 Spese ammissibili 30 Fasi e tempi di attuazione 31 Revoche 31 Risultati attesi 32 3

8 Premessa L art. 21 del Regolamento di attuazione della legge 215/92 prevede la realizzazione di programmi regionali volti alla realizzare delle seguenti iniziative di supporto all imprenditorialità femminile: a) Promozione della formazione imprenditoriale delle donne; b) Attivazione di servizi di assistenza e consulenza tecnica e manageriale a favore dell imprenditorialità femminile; c) Attuazione di iniziative di informazione e di supporto per la diffusione della cultura di impresa tra le donne. Il programma della Regione Puglia al fine di realizzare un progetto che possa rispondere a tali requisiti, intende perfezionare e qualificare maggiormente le iniziative programmate con il precedente Programma (D.G.R 1209 del 10/08/01) sviluppando le seguenti linee: aggiornamento punto informativo telematico diffusione di informazioni mirate e realizzazione di consulenza e assistenza tecnica e manageriale in sintonia con quanto prescritto dall art. 12 della legge n. 215/92; promozione di attività di formazione imprenditoriale e manageriale. Tutoraggio da parte di imprese già esistenti (Mentoring). Il presente progetto delinea una serie di servizi a favore delle imprenditrici femminili, capace di utilizzare il supporto del Sistema Camerale e la competenza di soggetti privati attivi sul territorio pugliese. Tali servizi saranno erogati a sostegno delle aspiranti imprenditrici e delle imprenditrici che sono interessate a presentare o hanno già presentato domanda di finanziamento ai sensi della Legge 215/92 e ai sensi di altre agevolazioni. Il progetto è strutturato in diverse azioni che partendo dalla divulgazione e dalla erogazione delle opportune informazioni atte a favorire la diffusione e la crescita di imprese al femminile, si concretizza con attività di supporto e consulenza dimensionata alle esigenze espresse dalle destinatarie, e con specifici percorsi/intervento di formazione e aggiornamento. Complessivamente nel suo sviluppo il progetto si prefigura come un vero e proprio accompagnamento lungo il percorso imprenditoriale: dalla formulazione dell idea (servizio informativo/formativo e di orientamento) alla sua effettiva realizzazione e avvio dell attività (consulenze specialistiche per imprese in fase di sturp up, tutoraggio) allo sviluppo ed al consolidamento delle imprese esistenti (servizio informativo/formativo, consulenza tecnica specialistica, ). 4

9 Il progetto si sviluppa in due parti distinte, coerenti e complementari tra loro. La prima istituzionale è affidata ad UNIONCAMERE Regionale che con la sua capillare presenza nel territorio è in grado di realizzare in modo diffuso le attività previste, utilizzando al meglio, competenze, risorse umane e strutturali necessarie alla loro efficacia, nonché di coordinarle secondo le direttive e le linee guida predisposte dalla Regione Puglia in attuazione dell art. 21 del D.P.R 314/2000. La seconda parte sarà affidata a soggetti privati operanti sul territorio in seguito a procedure ad evidenza pubblica. 5

10 IL CONTESTO ECONOMICO DI RIFERIMENTO Il sistema produttivo regionale, pur in presenza di una congiuntura nazionale ed internazionale critica, evidenzia alcuni elementi positivi e dinamici, quali un maggiore orientamento all'innovazione e la tendenza crescente ad aprirsi ai mercati internazionali. A livello regionale esistono tuttavia, marcate differenze tra le diverse province in termini di crescita del PIL. Nel 2001, infatti, le province più dinamiche sono state Lecce e Taranto con il 3,2% seguite da Bari con il 2%, mentre Brindisi e Foggia non hanno raggiunto l'1%. Uno degli elementi più deboli del sistema produttivo appare quello degli investimenti fissi, dove si assiste ad incrementi solo in presenza di fonti pubbliche di incentivazione, quali i Fondi strutturali o le Leggi a contenuto erogatorio di livello nazionale. Tale dato dimostra in prima istanza una scarsa propensione alla crescita autonoma del sistema produttivo e ciò appare ancora più evidente se rapportato alle altre Regioni italiane. Si evidenzia quindi una debole cultura d'impresa, che pesa su di una visione strategica di ampio respiro del nostro sistema produttivo. Tutto questo trova la sua ragion d'essere nella preponderanza delle PMI regionali rispetto alle medie e grandi Imprese. Se guardiamo alla struttura dell'apparato produttivo esso appare estremamente polverizzato con una quota pari all'84,6% di micro imprese (1-9 addetti), con una quota del 12% di piccole imprese (10-49 addetti); con il 2% di medie imprese ( addetti) e solo l'1,4% di imprese maggiori con più di 250 addetti. La dimensione ridotta delle imprese costituisce un fattore positivo per i processi di flessibilizzazione e di adattamento ai mutamenti del mercato, diventa ostacolo nei processi di crescita e di innovazione. 6

11 Sotto il profilo settoriale il processo in atto vede una costante terziarizzazione dell'economia regionale, prevalentemente orientata al settore del commercio, mentre appaiono meno radicate le attività del terziario orientato alla produzione che rappresentano un fattore di competitività delle imprese sui mercati. La congiuntura sfavorevole evidenziata nel 2000 e 2001 ha trovato conferma anche nel 1 semestre Tutti i settori hanno risentito degli elementi di incertezza, ma il calzaturiero e l'abbigliamento hanno scontato più degli altri le difficoltà di confrontarsi con un sistema competitivo che li penalizza sul fronte dei costi di manodopera. Tuttavia occorre rilevare che sono state proprio le imprese di piccola dimensione a risentire della congiuntura internazionale negativa. Le imprese di medie dimensioni, invece, ed in particolare quelle che riescono ad avere rapporti con i mercati esteri, hanno mostrato segnali di tenuta. Ciò testimonia la necessità di sostenere il consolidamento dei sistemi produttivi regionali, favorendo forme di aggregazione tra imprese e di integrazione di filiera, nei settori ove già esistono forme di specializzazione e caratterizzazione a livello territoriale. Tali aggregazioni possono favorire gli investimenti in innovazione tecnologica ed i processi di internazionalizzazione, che hanno bisogno di risorse cospicue da parte delle imprese. In questo contesto, la Regione Puglia, è in grado di svolgere un ruolo propulsivo in quanto soggetto attivo di politiche di sviluppo, attento alle dinamiche presenti nei sistemi produttivi locali. Il territorio regionale è andato sempre più caratterizzandosi in sub aree a forte specializzazione produttiva che incidono anche a livello socio - economico, sia sul reddito che sull'occupazione. È proprio partendo dai sistemi produttivi locali, che la Regione svolge i propri compiti di indirizzo e programmazione in una visione strategica di più ampio respiro. Anche l'impresa femminile quindi, deve essere in linea con le logiche di competitività imposte dai mercati e deve essere coerente con i disegni di politica industriale perseguiti dalla Regione. 7

12 LA LEGGE 215/92 Uno degli elementi più innovativi della legge 215/92 per la promozione dell'imprenditorialità femminile è stata la creazione di norme specifiche finalizzate a favorire le iniziative imprenditoriali promuovendo l'attivazione di servizi di assistenza e consulenza tecnica e manageriale e attuando iniziative di informazione e supporto alla diffusione della cultura di impresa. Nella maggior parte dei casi le leggi di incentivazione di nuove iniziative imprenditoriali presentano norme prevalentemente orientate ad imprese già esistenti con un approccio che non tiene conto delle esigenze che spesso sono di natura immateriale, come l'accompagnamento nella progettazione, lo start-up, la formazione specialistica. I dati pubblicati dall'osservatorio per l'imprenditorialità femminile nel 2000, segnalano proprio un problema attinente le capacità progettuali nel rapporto tra domanda di agevolazioni espressa e domanda soddisfatta legate proprio ad una scarsa presenza di servizi di accompagnamento. Un altro elemento da considerare è che esistono specificità territoriali in grado di incidere sulle azioni a sostegno dell'imprenditorialità. Ben diverso è l'impatto del sistema di incentivazione in aree caratterizzate da un tessuto articolato di imprese, con specificità produttive ben definite ed una cultura di impresa diffusa, piuttosto che in aree in cui non sono state sviluppate infrastrutture e servizi. Per queste ragioni i Programmi regionali per gli interventi di formazione imprenditoriale di assistenza tecnica e per le azioni promozionali di cui all'art. 12 della L. 215/92 ed all'art. 21 del D.P.R. 314/2000 rappresentano una duplice opportunità per i sistemi produttivi locali: Possono interpretare le esigenze del territorio regionale promuovendo forme di integrazione tra più tipologie di intervento e connettendole alle reali esigenze del territorio; Consentono di predisporre strumenti di sostegno e promozione specifici per le caratteristiche dell'imprenditoria locale. 8

13 Come indicato dal Comitato per l'imprenditoria femminile nelle Linee Guida per la predisposizione dei Programmi Regionali, l'esperienza della prima attuazione dei Programmi ha mostrato che le principali aree su cui si sono mosse le Regioni per promuovere il sistema di servizi a supporto della L. 215/92 sono state: Informazione e orientamento; Supporto alla progettualità; Formazione imprenditoriale; Assistenza manageriale ed allo start-up di impresa. Per i nuovi programmi il Comitato per l'imprenditoria femminile suggerisce di focalizzare le azioni su tre principali macro-aree: Informazione e orientamento; Formazione imprenditoriale; Assistenza manageriale. Nel seguito vengono delineati i principali elementi che caratterizzano il Programma Regionale per gli interventi a sostegno dell'imprenditorialità femminile in Puglia. 1. OBIETTIVI GENERALI Il principale obiettivo del Programma Regionale è quello di ridurre l'impatto del nodo delle pari opportunità uomo-donna nella Regione, con interventi di varia natura mirati sia ad elevare la presenza delle donne nel mercato del lavoro, sia la presenza delle donne in ruoli imprenditoriali. Purtroppo la situazione attuale è ancora caratterizzata da una netta divaricazione tra occupazione maschile ed occupazione femminile. Il tasso di occupazione femminile in Puglia si attesta oggi intorno al 20% contro circa il 50% del corrispondente maschile. 9

14 Anche la disoccupazione incide per il 26,8% sulle donne a fronte del 17,1% tra gli uomini. Tuttavia se raffrontiamo il dato della disoccupazione con Regioni come la Calabria e la Sicilia, notiamo che in quelle regioni per le donne si raggiunge e spesso si supera il 30%. E' chiaro che vi sono settori nei quali si rileva un maggior grado di femminilizzazione, come il terziario avanzato con il 52,2% ed il commercio con il 50,2%. L'osservatorio per l'imprenditoria Femminile nello svolgimento delle azioni di monitoraggio sulle normative che agevolano il segmento femminile dell'impresa ha definito il profilo tipo delle donne che intendono promuovere impresa: Soggetti single con istruzione medio-alta; Età compresa tra 20 e 35 anni; Prevalentemente residenti nel Centro Sud e le isole; Disoccupate o inoccupate iscritte alle liste di collocamento; Con notevoli carenze informative su tutta la strumentazione legislativa; Orientate verso un'attività imprenditoriale commerciale o nei servizi alle persone e con un incremento di interesse verso il settore manifatturiero. Tutto ciò pone l'accento non solo sull'esigenza di sopperire al grave gap informativo e formativo tuttora presente, ma solleva una problematica di più ampio respiro, vale a dire se ogni Regione nell'ambito del ruolo definito e assegnato dall'art. 12 della L. 215/92 e dall'art. 21 del D.P.R. 314/2000, non debba svolgere compiti specifici di indirizzo e programmazione della politica economica ed industriale, promuovendo quelle imprese e quei settori che presentano caratteristiche di innovatività e propulsività. In particolare occorre studiare e predisporre strumenti differenziati in funzione delle diverse tipologie di neo-imprenditrici. 10

15 L'esperienza dimostra che i dispositivi a sostegno della neo-imprenditorialità non sono sempre finalizzati alla creazione di nuove imprese, ma spesso vengono ritenuti quali forme di sostegno a chi ha perso il lavoro o è disoccupato. Pertanto occorre personalizzare sempre più gli interventi tenendo conto in particolare: Che le donne hanno maggiori difficoltà di accesso alle informazioni sugli incentivi e sulle opportunità di creare imprese; Che spesso il passaggio dall'idea imprenditoriale al progetto di impresa ed allo start-up è il momento cruciale nel quale appare necessario usufruire di una esperienza di carattere consulenziale; Che l'impresa femminile è spesso di piccola o piccolissima dimensione ed ha necessità di accedere a reti di sostegno; Che le imprenditrici incontrano maggiori difficoltà nello spendere la propria "credibilità", in particolare nei confronti del sistema bancario e del credito. Si tratta di forme discriminatorie che possono essere contrastate con azioni di formazione imprenditoriale. Che le imprese femminili possono essere portatrici di innovazione. Rispetto alle specificità dell'imprenditoria femminile la Regione Puglia intende quindi perseguire i seguenti obiettivi: Promuovere e valorizzare l'impresa partecipata da donne; Promuovere in particolare l'impresa femminile nell'ambito delle cosiddette filiere innovative con particolare attenzione all'innovazione tecnologica, alla qualità ed alle tematiche ambientali; Erogare servizi personalizzati a sostegno delle nuove imprese, in particolare nelle seguenti aree: Giuridico; Burocratico amministrativo; Fattibilità economico-finanziaria; 11

16 Marketing e commercializzazione. Promuovere l'impiego di nuove tecnologie nelle aziende anche attraverso interventi di formazione specialistica. STATO DI ATTUAZIONE DEL 1 PROGRAMMA REGIONALE PER INIZIATIVE DI SUPPORTO ALL'IMPRENDITORIA FEMMINILE Con il 1 Programma Regionale a sostegno dell'imprenditoria femminile sono stati istituiti degli sportelli informativi dislocati su tutto il territorio regionale, finalizzati ad erogare informazione ed assistenza alle imprese femminili e ad organizzare seminari di aggiornamento per imprenditrici. Le sedi attivate sono quelle di Bari, Lecce, Taranto, Foggia e Brindisi, presso le Camere di Commercio. Il CNA Puglia ha attivato sedi informative su 29 comuni della provincia di Bari, 17 comuni della provincia di Brindisi, 16 comuni della provincia di Lecce, 9 comuni della provincia di Foggia e 13 comuni della provincia di Taranto. Tutte le sedi comunali della CNA forniscono attività di prima accoglienza per le donne interessate ad avviare attività imprenditoriali. In particolare viene offerto un supporto informativo, mentre viene demandato alle sedi provinciali un'attività di assistenza di 2 livello, ovvero consulenza, orientamento e formazione. Vi è poi una rete di sportelli informativi sulla Legge 215/92 con la possibilità di approfondire l'idea progetto e di accedere a servizi di consulenza specialistica che è stata realizzata dalle Confcommercio attraverso i C.A.T.. Complessivamente si tratta di n 18 sportelli dislocati sulle 5 province pugliesi. Infine vi sono i servizi erogati dal Consorzio Leader per imprenditrici che intendono avviare e sviluppare cooperative. Il Consorzio ha programmato una serie di seminari formativi finalizzati alla formazione imprenditoriale per le cooperative. 12

17 Da questo breve excursus si rileva che con il 1 Programma Regionale si è inteso promuovere un sistema diffuso di informazione e formazione gestito da molteplici soggetti che deve essere maggiormente qualificato. LINEE DI INTERVENTO Partendo dall'analisi di ciò che è stato prodotto e realizzato con il 1 Programma Regionale, è necessario definire le linee strategiche di intervento e le priorità sulle quali occorre puntare per la realizzazione del 2 Programma Regionale. In particolare occorre: Aggiornare punto informativo telematico Potenziare e qualificare maggiormente gli sportelli informatvi e di consulenza specialistica specialistica ; Creare forme di tutoraggio delle neo imprese da parte di imprese già affermate (mentoring); Migliorare il sistema della formazione imprenditoriale. 13

18 PARTE ISTITUZIONALE La parte istituzionale del progetto elaborato dalla Regione Puglia prevede l affidamento di incarico ad UNIONCAMERE Regionale (Comitati Provinciali per l'imprenditorialità Femminile e le rispettive CCIAA supportate dal Coordinamento del Comitato Regionale) con due specifici obiettivi: 1. rafforzare il funzionamento del sistema operativo territoriale già attivato, migliorando la gestione dei flussi informativi tra le strutture (centrali e periferiche) e le utenti finali; 2. garantire interventi diretti e specifici, con l ausilio di strumenti già testati e dedicati alla realizzazione di assistenza tecnica, a supporto di creazione di nuova impresa, e allo sviluppo di imprese preesistenti, favorendo l attività di animazione sul territorio attraverso idonei interventi di informazione e formazione. Le ipotesi operative sono le seguenti: 1. AGGIORNAMENTO PUNTO INFORMATIVO TELEMATICO 2. ASSISTENZA TECNICA E TUTORAGGIO ALLA CREAZIONE DI IMPRESA E ALLE IMPRENDITRICI 3. MAPPATURA DEI SERVIZI EROGATI E ANALISI DEI BISOGNI INFORMATIVI/FORMATIVI 4. SEMINARI INFORMATIVI/FORMATIVI DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLE IPOTESI OPERATIVE 1. AGGIORNAMENTO PUNTO INFORMATIVO TELEMATICO 1.1 Il Portale dell'imprenditorialità Femminile: ampliamento struttura fisica La rete di lavoro telematica così come predisposta è il luogo che favorisce l informazione, l interscambio, il monitoraggio e l osservazione sistematica delle azioni messe in atto dalle imprenditrici che hanno già usufruito di assistenza, dai Comitati per la Promozione dell Imprenditorialità Femminile, in sintonia con le altre azioni realizzate e sviluppate su impulso della Regione Puglia. Tale rete per poter continuare a supportare gli sportelli per l imprenditorialità femminile operanti presso le Camere utilizza il portale come mezzo principale per supportare il flusso delle comunicazione al suo interno e all esterno Infatti il suo aggiornamento dovrà essere finalizzato per: 14

19 agevolare il lavoro in rete, con la possibilità di estendersi alla Regione, all Unione Regionale, alle Associazioni di Categoria, sindacali, dei consumatori e delle istituzioni pubbliche locali; aggiornare in tempo reale tutte le attività in corso di svolgimento da parte dei vari comitati e/o dei vari terminali della rete; aggiornare e completare il data repository con dati aggiornati rispetto a quanto prodotto dalla rete e/o reperito ed utile per la rete, di facile e immediata fruizione; rappresentare una facile interfaccia dove le imprenditrici, o le potenziali tali, possano trovare strumenti e modelli di simulazione utili a favorire processi di autovalutazione imprenditoriale o a soddisfare necessità utili al miglioramento delle proprie iniziative imprenditoriali. In questa fase si provvederà ad aggiornare il pacchetto base del sistema OLIMPO (orientamento al lavoro e all imprenditorialità ideato da AsseforCamere) presente in tutte le 5 CCIAA pugliesi e già disponibile presso gli sportelli della rete Il Portale dell'imprenditorialità Femminile: rafforzamento dell organizzazione Per un corretto funzionamento di tutto il sistema di rete (portale aggiornato, operatori pronti ad avviare le attività di sportello previste nelle fasi successive) è necessario rafforzare l organizzazione operativa e strutturale attraverso l adeguato supporto tecnico utile a validare e rafforzare la messa a punto dei flussi di comunicazione interni tra gli operatori, ed esterni - verso il gestore del portale, nonché per testare il corretto e funzionale impiego dei software d ausilio utili ad un efficace avvio dell azione di sportello. Quindi il funzionamento digitale e fisico del sistema di rete prevede l impiego delle seguenti unità lavorative: un addetto presso ogni sportello CCIAA provinciale; un responsabile del coordinamento regionale e un funzionario per ogni CCIAA per curare l attività di coordinamento locale. 2. ASSISTENZA TECNICA E TUTORAGGIO ALLA CREAZIONE DI IMPRESA E ALLE IMPRENDITRICI Questa fase rappresenta il momento intervento di approccio diretto alle destinatarie del progetto. Dopo il rafforzamento della rete, infatti, si intende dare avvio all attività di sportello. L azione sarà strutturata in tre specifici momenti e si rivolgerà alle due tipologie di destinatarie identificate: donne interessate a realizzare un attività di impresa, donne neo-imprenditrici o già titolari di imprese con interessi di sviluppo. - Attività di front office con questa attività si intende accogliere e realizzare una prima assistenza finalizzata alla verifica della fattibilità dell iniziativa imprenditoriale e/o alla raccolta 15

20 del bisogno di conoscenze che favoriscano lo sviluppo della impresa. Dopo una iniziale valutazione della coerenza tra l aspirante imprenditrice e l idea, si intende fornire: -un quadro di contesto inerente adempimenti burocratico amministrativi necessari per l avvio e la gestione della nuova attività; -erogare le prime informazioni utili all identificazione di una possibile collocazione dell idea in un mercato di riferimento (vincoli e opportunità); -indicare eventuali corsi/percorsi specifici e/o incontri tematici finalizzati alla migliore comprensione della cultura e dello sviluppo imprenditoriale; -offrire la conoscenza delle possibili leggi che agevolano la creazione/sviluppo di impresa; -divulgare i servizi esistenti nel territorio a supporto delle imprese al femminile (utilizzo pacchetto OLIMPO aggiornato). - Attività di back office con questa attività si intende verificare e pianificare gli interventi di orientamento e/o di consulenza necessari a soddisfare le richieste rilevate nell attività di sportello. Nello specifico sarà possibile costruire percorsi formativi personalizzati per indirizzare le utenti alla realizzazione della idea, ricercare ed identificare canali di finanziamento, a partire dalla L.215/92, più adeguati per realizzare e/o implementare l attività di impresa, identificare la consulenza tecnica (interna o esterna al sistema camerale) specifica per area (marketing, organizzazione e gestione risorse, internazionalizzazione, innovazione tecnologica, ingegneria finanziaria) o necessaria a definire il business plan e l avvio di istruttorie specifiche legate alla legislazione di sostegno a favore dello sviluppo imprenditoriale femminile, organizzare (tempi e modalità) dell erogazione degli incontri di assistenza tecnica e consulenza a sportello. - Attività di consulenza e assistenza tecnica diretta I consulenti identificati realizzeranno nei tempi e nei modi definiti gli incontri dedicati con le utenti così da soddisfare le esigenze espresse in attività di front office e pianificate in back office. Questa azione nella sua realizzazione sarà utilizzata anche per la raccolta e il monitoraggio dei bisogni espressi (ed inespressi) dal mondo imprenditoriale femminile rispetto alle esigenze di informazioni/for-mazione, nonché rispetto alle difficoltà incontrate nella realizzazione di una nuova iniziativa imprenditoriale, nonché in fase di start up, di affermazione e di sviluppo dell impresa nel contesto economico sociale di riferimento. Quindi per un suo corretto ed efficace funzionamento si prevede l impiego delle seguenti unità lavorative: - un addetto presso ogni sportello CCIAA provinciale; - un responsabile del coordinamento regionale e un funzionario per ogni CCIAA per curare l attività di coordinamento locale. A questo staff, in funzione delle richieste espresse dalle utenti dello sportello, si affiancheranno consulenti senior di comprovata esperienza nelle aree specifiche della consulenza di impresa, interni o accreditati dal sistema camerale. 16

21 3. MAPPATURA DEI SERVIZI EROGATI E ANALISI DEI BISOGNI INFORMATIVI/FORMATIVI Al fine di poter monitorare e implementare in modo mirato i servizi erogati rispetto alla diffusione della cultura di impresa al femminile, si intende realizzare una ricerca interna ed esterna al sistema camerale. Nello specifico questa azione, progettata e da realizzare con appositi strumenti di rilevamento diretto, permetterà di sistematizzare quanto offerto nell erogazione dei servizi che favoriscono la divulgazione e il rafforzamento della imprenditorialità femminile nei territori provinciali di competenza di ciascuna camera, con il contributo dei Comitati, delle Associazioni di categoria, sindacali, dei consumatori, e femminili in genere. Questo faciliterà la promozione di quanto esistente e/o realizzato nel territorio con il preciso obiettivo di favorire l ulteriore superamento delle barriere di accesso alle informazioni oggi esistenti. Nello stesso tempo la ricerca permetterà di analizzare l effettivo bisogno di informazioni/formazione della stesse unità impegnate nella costituzione della rete camerale regionale (funzionari/organismi aderenti, componenti dei comitati), nonché delle destinatarie. I risultati favoriranno un dimensionamento corretto ed efficace della ipotesi operativa successiva. 4. SEMINARI INFORMATIVI/FORMATIVI 4.1 Seminari informativi per i funzionari/organismi aderenti/componenti dei comitati Dall analisi dei fabbisogni rilevati si realizzeranno appositi corsi, incontri, attività seminariali dirette ai diversi livelli della rete realizzata nell ambito del sistema camerale: dai funzionari agli organismi interessati alle tematiche delle Pari Opportunità ed alla imprenditorialità femminile. Le tematiche sviluppabili avranno come obiettivo il superamento di quelle disomogeneità di situazioni causate da quattro variabili endogene rilevabili nel sistema locale di riferimento: 1. diversità di informazioni disponibili sui nuovi scenari di sviluppo locale, regionale, nazionale e comunitari 2. diversità di approccio, cultura e interessi tra gli operatori 3. diversità di relazioni tra i soggetti coinvolti in un azione di sistema finalizzata 4. diversità di iniziative e di attività realizzate o in corso di realizzazione. In questi incontri, nello specifico, si ipotizza di sviluppare le seguenti tematiche: 17

22 il ruolo dei comitati per l imprenditorialità femminile: attività realizzate, sviluppo e strategie per l attestazione sul territorio; la qualificazione dei servizi informativi, rafforzamento della rete camerale: superamento e integrazione dei livelli di comunicazione; metodologie e strumenti per facilitare l accesso alle informazioni; la valutazione delle azioni realizzate o da realizzare in sinergia con le associazioni di categoria e con le altre pubbliche amministrazioni; l evoluzione delle tendenze e della domanda nel territorio dell imprenditorialità femminile; i nuovi bisogni formativi/informativi: metodologie di innovazione dell impresa, metodi per l internazio-nalizzazione delle imprese, le politiche regionali per l accesso ai mercati esteri, il reperimento dei mezzi finanziari, nuovi sistemi creditizi, l ingegneria finanziaria. Si intende realizzare questa attività con l apporto di esperti di AsseforCamere, in un ottica di effetto a cascata che partendo dai funzionari preposti a svolgere attività di coordinamento delle unità locali provinciali, si rifletta sui comitati e sugli organismi aderenti locali, con il preciso obiettivo di annullare le diversità metodologiche e informative, causa di frammentazione operativa e funzionale, divulgando quelle buone prassi che favoriscono la realizzazione unitaria degli obiettivi generali e una futura autosostenibilità del progetto. Nello specifico si intende realizzare un corso per i funzionari camerali provinciali dalla durata complessiva di 32 ore e un seminario per ogni provincia rivolto ai comitati locali e agli organismi aderenti. 4.2 Corsi formativi e seminari di apprendimento per nuove imprenditrici Dall analisi del fabbisogno rilevato nelle fasi precedenti si cercherà di rispondere al territorio regionale con la realizzazione di due specifiche attività. - La prima intende correlarsi strettamente al mondo della scuola e dell università attraverso la realizzazione di un corso/intervento in ogni provincia, dedicato alla diffusione della cultura di impresa. Con questo preciso intervento si intende favorire la realizzazione di un collegamento tra le donne in fase di conclusione degli studi superiori e universitari e il mondo delle imprese, con l obiettivo preciso di sensibilizzare le interessate alle tematiche imprenditoriali. Il corso previsto per ognuna delle 5 province, dalla durata complessiva di 24 ore, vuole essere un momento in cui alle discenti si potranno trasferire conoscenze basilari di cultura di impresa, ed elementi utili a suscitare interesse verso nuove modalità di approccio al mondo del lavoro. - La seconda è rivolta a soddisfare i bisogni espressi in fase di sportello, consulenza e assistenza tecnica, dalle potenziali imprenditrici, e potranno essere rivolti ad approfondire i seguenti argomenti: 18

23 - ESSERE IMPRENDITRICI Il seminario intende offrire attraverso strumenti specifici e case history, un percorso di autovalutazione finalizzato all identificazione e/o al miglioramento/rafforzamento dell essere imprenditrice. Aspetti psicologici, attitudini e competenze, valutazione di coerenza tra l imprenditrice (percorsi di studio ed esperienze professionali) con l idea di impresa. - I NUOVI SETTORI DI SVILUPPO IMPRENDITORIALE Il seminario favorisce l approfondimento attraverso un apposita analisi quali-quantitativa delle nuove opportunità di business, di inserimento, successo e collocazione della una nuova impresa, in ambito regionale e provinciale. - COME ANALIZZARE IL MERCATO L intervento seminariale offre gli strumenti e le metodologie di base utili ad analizzare il mercato in cui si intende localizzare l iniziativa imprenditoriale attraverso la valutazione della concorrenza, delle modalità individuate per la commercializzazione, l identificazione del prezzo e delle strategie promozionali. - L ORGANIZZAZIONE DELLA IMPRESA Il seminario offre gli elementi di base utili a identificare la forma migliore per poter organizzare l impresa, dalla forma giuridica alla analisi delle risorse umane ed economiche necessarie per la sua realizzazione. - LA GESTIONE DELLA IMPRESA Il seminario è teso a far identificare nelle potenziali imprenditrici le modalità migliori su cui impostare la gestione dell impresa, i parametri fondamentali a cui far riferimento per avviare l iniziativa in modo corretto. - IL BUSINESS PLAN Il seminario intende offrire la conoscenza degli elementi per poter realizzare il piano di impresa nei suoi elementi essenziali, quale strumento utile per un analisi corretta di fattibilità dell iniziativa imprenditoriale, nonché quale ausilio per l accesso alla finanza agevolata e/o al credito bancario. - GLI STRUMENTI FINANZIARI CHE AGEVOLANO LA CREAZIONE DI IMPRESA Il seminario intende offrire un panorama delle norme e/o di eventuali linee di credito privilegiate di Istituti Bancari che favoriscono la realizzazione di nuove imprese al femminile. Vincoli, opportunità e adempimenti necessari. Analisi del riferimento normativo di sostegno ottimale in funzione della tipologia di impresa da realizzare. Gli ambiti tematici dei seminari proposti e attivabili permetterà di soddisfare le esigenze espresse dalle 5 province con l offerta per ognuna di 4 seminari. I seminari saranno realizzati da esperti senior di settore identificati a cura di UNIONCAMERE. 19

24 4.3 Seminari di apprendimento per imprenditrici Con questa azione si cercherà di fare fronte alle carenze tipiche della piccola e media imprenditoria regionale, già evidenziate, analizzate e studiate dal sistema camerale, durante la conduzione di specifici progetti nazionali di aiuto alle PMI (come LE-TE e SEPRI, PRISMA, DIT e DIRCE), integrate con le analisi effettuate direttamente nelle azioni di sportello/orientamento o indirettamente nei forum di discussione del portale. Si ritiene inoltre che il "seminario breve" come strumento metodologico possa considerarsi utile a favorire l aggiornamento della imprenditrici e nel offrire scenari aggiornati che favoriscono lo sviluppo aziendale. I seminari disponibili che si possono realizzare nelle 5 province sono i seguenti : - ANALISI DELLE VALUTAZIONI STRATEGICHE FINALIZZATE ALLA DECISIONE Il seminario intende fornire alle imprenditrici gli strumenti utili a conoscere o approfondire gli step necessari da adottare all interno dell azienda per poter analizzare lo stato dei luoghi ai diversi livelli di sistema, per finalizzare in modo opportuno scelte e decisioni strategiche. - ANALISI ORGANIZZATIVA E STRATEGIE DI MIGLIORAMENTO Il seminario intende offrire strumenti per potere realizzare l analisi e una conseguente pianificazione strategica del sistema organizzativo aziendale non prescindendo dall obiettivo di favorire la conciliazione dei tempi di lavoro e la famiglia (Legge 53/2000). - QUALITÀ E CERTIFICAZIONE Il seminario si propone di illustrate i principi fondamentali per la definizione, l introduzione e l applicazione di sistemi di qualità basati sulla normativa ISO 9000, e di fornire le opportune valutazioni rispetto alla introduzione dei sistemi di qualità nelle scelte organizzative e produttive aziendali. - ANALISI FINANZIARlA AZIENDALE, FINANZIAMENTI BANCARI E COSTO EFFETTIVO DEL DENARO. INGEGNERIA FINANZIARIA Il seminario intende illustrare le modalità per poter valutare l andamento economico finanziario aziendale in funzione della costruzione di strumenti utili all analisi delle linee di credito degli Istituti Bancari nonché alla loro attivazione. Ipotesi di elaborazione di progetti di ingegneria finanziaria utili ad attestare/sviluppare l impresa. - INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI Il seminario intende offrire, a partire dalla conoscenza degli strumenti finanziari (comunitari, nazionali e regionali), le condizioni necessarie per l ingresso in mercati diversi da quello di origine, attraverso l analisi degli scenari imprenditoriali internazionali, delle forme di organizzazione richieste, delle insieme delle attività e delle risorse necessarie interne ed esterne all azienda. - IL COMMERCIO ELETTRONICO: MODALITÀ E OPPORTUNITÀ 20

25 Questo seminario intende offrire informazioni sulle modalità di realizzazione di attività commerciali attraverso l impiego di Internet, contesti efficaci e produttivi di mercato, riferimenti e vincoli normativi, valutazione influenza processo produttivo, complementarità e/o sostituibilità commercializzazione radizionale. - I CAMBIAMENTI NEI SISTEMI AZIENDALI CON L INTRODUZIONE DELL INNOVAZIONE TECNOLOGICA: DALLA FIRMA DIGITALE ALLE TRASMISSIONI TELEMATICHE DOCUMENTALI CERTIFICATE Il seminario intende offrire le informazioni utili a favorire l introduzione nelle aziende dell innovazione tecnologica illustrando vincoli, vantaggi e opportunità rispetto alla semplificazione dei tempi di realizzazione di procedure documentali amministrativo/contabili e burocratiche. - PROMOZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DEL PRODOTTO/SERVIZIO Il seminario intende offrire metodologie e strumenti utili a pianificare/valutare una corretta promozione del prodotto/servizio in sintonia con il mercato obiettivo, gli obiettivi di fatturato, la concorrenza e le strategie di commercializzazione adottate o da adottare. - GLI STRUMENTI FINANZIARI CHE AGEVOLANO LO SVILUPPO DI IMPRESA Il seminario intende offrire una panoramica completa (comunitaria, nazionale e regionale), della leggi che agevolano l implementazioni e lo sviluppo delle imprese nei diversi settori. L ampio ventaglio tematico nei seminari proposti permetterà di soddisfare le esigenze espresse dalle 5 province con l offerta per ognuna di 4 seminari. I seminari saranno realizzati da esperti senior di settore identificati a cura di UNIONCAMERE 21

26 PIANO ECONOMICO 1. AGGIORNAMENTO PUNTO INFORMATIVO TELEMATICO 1.1 Il Portale dell'imprenditorialità Femminile: ampliamento struttura fisica COSTI DESCRIZIONE COSTO ( ) AGGIORNAMENTO PORTALE AGGIORNAMENTO SOFTWARE TOTALE X FASE TOTALE Il Portale dell'imprenditorialità Femminile: rafforzamento dell organizzazione DESCRIZIONE COSTO COSTI ( ) FUNZIONARI CCIAA PER GESTIONE OPERATIVA (20 GG X 5 PROV) USO E MANUTENZIONE LOCALI E ATTREZZATURE COORDINAMENTO (1 GG X 10 MESI X 5 PROV) ASSISTENZA TECNICA ALL IMPIEGO DI OLIMPO (3 GG X 5 PROVINCE ,87 TOTALE X FASE TOTALE ,87 2. ASSISTENZA TECNICA E TUTORAGGIO ALLA CREAZIONE DI IMPRESA E ALLE IMPRENDITRICI DESCRIZIONE COSTO COSTI ( ) OPERATORE DI SPORTELLO CCIAA (88 GG X 5 PROV) FUNZIONARI RESPONSABILI (20 GG) COORDINAMENTO GENERALE (1 GG X 12 MESI X 5 PROV) CONSULENTE SENIOR (60 GG X 5 PROV) USO E MANUTENZIONE LOCALI E ATTREZZATURE MAPPATURA DEI SERVIZI EROGATI E ANALISI DEI BISOGNI INFORMATIVI/FORMATIVI TOTALE X FASE TOTALE DESCRIZIONE COSTO COSTI ( ) TOTALE X FASE PROGETTAZIONE E ANALISI DELLA RICERCA INTERNA PROGETTAZIONE E ANALISI DELLA RICERCA ESTERNA OPERATORI CCIAA PER GESTIONE OPERATIVA (20 GG X 5 PROV) COORDINAMENTO UNITA CENTRALE (4GG X 1 MESE X 5 PROV) USO E MANUTENZIONE LOCALI E ATTREZZATURE TOTALE

27 4. SEMINARI INFORMATIVI/FORMATIVI 4.1 Seminari informativi per i funzionari/organismi, aderenti/componenti dei comitati DESCRIZIONE COSTO COSTI ( ) COSTO DEL CORSO PER FUNZIONARI CAMERALI (4 INCONTRI DA 8 ORE) COSTO DEI 5 SEMINARI ( 8 H X 5 PROV) USO E MANUTENZIONE LOCALI E ATTREZZATURE 500 PRODUZIONE MATERIALE DIDATTICO FUNZIONARIO CCIAA IMPEGNATO NEL CORSO (17 GG X 5 PROV) COORDINAMENTO (2 GG X 1 MESE X 5 PROV) TOTALE X FASE TOTALE Corsi formativi e Seminari di apprendimento per nuove imprenditrici DESCRIZIONE COSTO COSTI ( ) COSTO DI 20 SEMINARI PROMOZIONE E DIVULGAZIONE ATTIVITA' FUNZIONARIO CCIAA IMPEGNATO NEL CORSO (3 GG X 4 SEMINARI X 5 PROV) FORMAZIONE/INTERVENTO CULTURA DI IMPRESA (3 INTERVENTI X 5 PROV) COSTI SEDE PER ATTIVITÀ SEMINARIALE E FORMATIVE 3.200,00 TOTALE X FASE TOTALE Seminari di apprendimento per nuove imprenditrici DESCRIZIONE COSTO COSTI ( ) COSTO DI 20 SEMINARI PROMOZIONE E DIVULGAZIONE ATTIVITA' FUNZIONARIO CCIAA IMPEGNATO NEL CORSO (3 GG X 4 SEMINARI X 5 PROV) COSTI SEDE ATTIVITÀ SEMINARIALE ALTRI COSTI DESCRIZIONE COSTO TOTALE X FASE TOTALE Costo PROMOZIONE ISTITUZIONALE PROGETTAZIONE ESECUTIVA DELLE ATTIVITÀ ( ) 23

28 TOTALE 1) ,87 SPESE PER MISSIONE (3 % forfait sul TOTALE 1) SPESE GENERALI DI AMMINISTRAZIONE (5 % forfait sul TOTALE 1) TOTALE GENERALE DI PROGETTO ,87 UNIONCAMERE assicura l apporto del 50 % del Costo Totale del progetto pari a ,93. 24

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