WEEK END A VILLOTTA CHIOS

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1 Nel pomeriggio di venerdì 19 febbraio si parte per Villotta, invitati da Mario e Angela Trevisan, conosciuti in una delle nostre uscite. Fanno parte del Campeggio Club Udine in Friuli Venezia Giulia, che offre molte altre località ricche di bellezze artistiche, storiche, paesaggistiche e culturali. La serata non promette bene, pioggia a catinelle al nostro arrivo e sempre più intensa. Ma ci pensa Super Mario, che fa dei viaggi con la sua macchina e ci porta tutti al ristorante e così abbiamo trascorso una bella serata in compagnia. Al mattino ci aspetta una bella giornata, il sole splende e si va in giro per la cittadina, luoghi pieni di suggestione e di incanto, un posto dove sono abituati a ricevere con cordialità e senso dell accoglienza l ospite che arriva da altre città.

2 Dopo aver mangiato nei nostri camper, SuperMario con un pulmino e una macchina ci porta a visitare Sesto al Reghena. Un Abbazia dedicata a Santa Maria, nel verde e nel silenzio della campagna friulana, un borgo nato attorno al monastero. Un ambiente ancora incontaminato, ricco di fiumi e laghi. Ecco le terre degli abati. Terre abitate fin dall età del bronzo. Terre dipinte dai frescanti della scuola di Giotto e poi dominate da Venezia, che ne ha fatto un isola fortificata in terraferma. Un giacimento culturale che ospita da millenni il viandante, il pellegrino, oggi al viaggiatore curioso e appassionato di storia e natura.

3 Alla sera ci accolgono nella sede degli alpini di Villotta, una grande sala apparecchiata per la cena che con maestria due cuochi hanno preparato per noi. Eravamo tre gruppi che formano il Triveneto : Camping Club Piccole Dolomiti, Camper Club Trentino e Campeggio Club Udine, era presente anche il Presidente del Camper Club Molise che si trovava in zona. Domenica mattina tutti insieme a colazione e poi partenza con il pullman per S. Vito al Tagliamento, che risale al tempo della preistoria, luogo legato al fiume. A questa terra vicina tanto a Venezia quanto ad Aquileia e ad Udine, molto diedero i Patriarcali, che i nobili Veneziani. S. Vito con una realtà industriale, economica e sociale significativa, ricca di appuntamenti culturali che valorizzano tutte le sue bellezze. La Loggia pubblica e il Teatro sociale piccolo all Italiana, splendido, ristrutturato con maestria, che ora vive intitolato al compositore sanvitese GianGiacomo Arrigoni

4 Il castello fu sede del potente patriarcato di Aquileia. Gli affreschi rinvenuti, sia lacerati esterni che resti nelle facciate interne di epoche diverse, uno fra i più belli e rari del territorio a tema profano, un cavaliere armato, a cavallo, rinvenuto del salone centrale. L antico ospedale della confraternita di S. Maria dei Battiuti, venne costruito lungo le mura cittadine, vicino alla via di transito dove pellegrini o malati potevano finalmente fermarsi, per essere accolti nell ospizio. Oggi il luogo adibito principalmente a esposizioni, convegni o cerimonie. La Chiesa dell Annunciata o S. Maria di Castello, appartenente al borgo dei Patriarchi, conserva al suo interno un ciclo di affreschi della seconda metà del trecento e nell interno vanta una delle più antiche rappresentazioni del S. Protettore. Il museo provinciale della vita contadina. I materiali museali tutti appartenenti all area del Friuli occidentale, sono stati organizzati rispettando il principio di provenienza e ricostruendo la storia di settori lavorativi. I principali aspetti della vita rurale contadina alle lavorazioni artigianali del legno e del ferro, la vita in casa, nei campi, nella stalla e la

5 lavorazione del baco da seta. Finita la visita tutti in pullman verso la sede degli alpini dove ci aspetta il cuoco che ha preparato per noi la pasta al forno e il brasato ottimo e abbondante, con sughetto per fare la scarpetta con il pane. Dopodichè la lotteria ricca di premi. E arrivata già l ora di salutarci e ritornare a casa, contenti e felici con la promessa alla prossima uscita. Un piccolo cenno di ringraziamento a Mario e Angela, che ci hanno accompagnato in questo percorso di tre giorni assieme e non ci hanno abbandonati mai. Grazie è poco. Rosi