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1 Perché un microradar a Valeggio? Peculiarità meteorologiche dell'area Dr. Paolo Frontero Valeggio sul Mincio, 20 Giugno 2008 pag. 1

2 a) Vocazione storica di studio dei fenomeni grandinigeni nel territorio veronese Dal 1957 il Ministero dell Agricoltura e delle Foreste con l Unione l Nazionale Antigrandine, il Servizio Meteorologico dell Aeronautica Militare dettero il via alla sperimentazione scientifica ifica antigrandine sotto la direzione del Col. Prof. Ezio Rosini Finalità : Studio dei fenomeni grandinigeni,, loro segnalazione, assistenza agli agricoltori, ricerca e prova di nuovi metodi per prevenire e diminuire i danni i da grandine : 1960: Intensa fase sperimentale conclusa con la Prima conferenza Internazionale di Fisica delle nubi che si tenne a Verona nel Sotto la direzione del Prof. Franco Prodi nasce l Osservatorio l per lo Studio dei Fenomeni Grandinigeni del CNR Verona; quella che era prevalentemente una base per campagne estive si trasforma nel primo Osservatorio Permanente dei d Temporali con intensa attività operativa e di ricerca. Viene impostata la radarmeteorologia dei temporali grandinigeri mentre nell'osservatorio continua a svolgersi la ricerca microfisica pag. 2

3 DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI VERONA L OSSERVATORIO IFA (Istituto di Fisica dell dell Atmosfera) di Verona Due radar Selenia di 200 kw di potenza e lunghezza d d onda 3.2 cm campagne di misura in real time con unità unità mobili Laboratorio di microfisica della grandine pag. 3

4 Conseguenze della topografia Padana La Valpadana a seguito della sua conformazione topografica è una delle zone meteorologicamente più singolari del mondo con dannosi eventi quali i temporali estivi e le nebbie invernali La valle si presenta come ampio bacino chiuso circondato da Alpi ed Appennini ed aperto ad est al caldo mare Adriatico, importante sorgente di vapore acqueo. Il vento al suolo è generalmente debole e predominano brezze di mare, valle e montagna.l aria aria tende a stagnare nei bassi strati per diversi giorni durante e la stagione fredda formando nebbie e/o inquinamento. D estate l instabilitl instabilità che causa i temporali può diventare anche molto violenta. Aria fredda di origine frontale o generata dai temporali può entrare nella Valle da qualsiasi direzione tranne che da est-sud sud-est, discendendo lungo i fianchi delle montagne guadagnando energia e formando ciclogenesi sottovento che possono alterare la circolazione iniziale. pag. 4

5 Individuazione e spostamento di celle temporalesche in Pianura Padana Successione cronologica e spaziale di echi radar associati a grandine di un sistema temporalesco nato nel basso veneto che attraversa la Romagna nel pomeriggio del 16 Agosto 1968 pag. 5

6 b) Alta frequenza di temporali nella zona specie del tipo multicella Temporali di singole celle che si muovono come una singola unità in continua rigenerazione, nuove celle si sviluppano lungo l updraftl a sudovest o ovest del sistema temporalesco; può produrre fenomeni intensi, grandine e trombe d aria, d durata fino a 60 preceduto anche a 3-43 km dal gust front fronte di raffiche di vento. pag. 6

7 DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI VERONA Isolinee dell dell indice di frequenza di grandine Statistica nel territorio di Verona APR MAG GIU LUG AGO SET n medio mensile di giorni di grandine Probabilità Probabilità che si abbia un giorno di grandine nel mese 16% 34% 37.2% 37.2% 41% 10.7% Climatologia della grandine nella Valle Padana ( ) Franco Prodi Rivista Italiana di Geofisica Vol XXIII 1974 pag. 7

8 Climatologia dei temporali e della grandine Numero annuo medio di giorni con temporale nel ventennio Numero cumulativo di giorni con temporale (Climatologia statica e dinamica della Valpadana Mario Giuliacci 1985) Media annua dei giorni con almeno una manifestazione temporalesca denunciata come dannosa alle colture nel periodo per provincia (M Bossolasco) pag. 8

9 La peculiarita del territorio realizza i principali processi convettivi Apporto di vapore dal lago ~2 milioni m 3 al giorno in estate Sollevamento convettivo e raffreddamento Sollevamento meccanico e raffreddamento Convergenza pag. 9

10 Temporali della zona del veronese TEMPORALI FRONTALI : Transito di fronti freddi ben organizzati, in genere facilmente prevedibili TEMPORALI DI INSTABILITÀ: dovuti a piccole infiltrazioni di aria fredda in quota, senza la presenza di un vero e proprio fronte, si individuano bene le condizioni favorevoli ma non si sa con precisione dove e quando colpiranno TEMPORALI DI CALORE: si sviluppano in aree circoscritte in giornate molto calde estive, in genere di breve durata TEMPORALI PREFRONTALI: i più pericolosi e subdoli, molto difficili da prevedere anche 24 ore prima, interessano in modo anche violento aree abbastanza ristrette, mascherati dalla foschia del lago e della pianura Il Baldo ed i Lessini esaltano per sollevamento forzato i temporali frontali e prefrontali specie quelli da ovest o sud-ovest pag. 10

11 Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio Centro Meteorologico di Teolo Procedura automatica per un analisi climatologica delle celle SCIT (Storm Cell Identification and Tracking, Massimo in prossimità del lago di Garda Altro massimo di densità localizzato nella provincia di Vicenza Mappa di densità delle celle convettive Giugno-Luglio Luglio-Agosto 2006 pag. 11

12 Mappa di densità delle celle convettive Maggio-Settembre Dipartimento Centro Meteorologico Regionale di per la Sicurezza Teolo del Territorio Centro Meteorologico di Teolo Con una più elevata statistica si notano i massimi di formazione di celle in prossimità delle prealpi veronesi, vicentine, trevigiane pag. 12

13 Ingredienti per una potenziale convezione profonda 1. Presenza di una saccatura (positiva vorticità) ) quasi stazionaria per presenza di alta su est Europa ciò favorisce una maggior durata e intensità fenomeni 2. Confluenza di un flusso caldo e umido nei bassi strati (LLJ) con umidità specifica tra I 10 ed I 16 g/kg 3. Sollevamento dinamico sia a scala sinottica che a mesoscala (forzatura dinamica) 4. Sollevamento orografico 5. Instabilità potenziale, cioè energia disponibile nell atmosfera (CAPE J/kg) o condizionata Intense precipitazioni temporalesche del 12 Settembre MAP IOP-2 McNulty (1978), Doswell (1987), Johns and Doswell (1992), Doswell et al. (1996), Yuh-Lang Lin pag. 13

14 Temporale frontale: Il nubifragio del 4 agosto 2002 Flusso da SW in quota (500 hpa) del 3/08/2002 ore GMT Alle ore la supercella viene attivata dal Lago e dal Baldo Bardolino: chicchi di grandine di 600 g Bardolino: chicchi di grandine pag. di g

15 Il temporale grandinigeno da infiltrazione fredda 7 giugno 2005 l area del Garda- Baldo fabbrica di temporali In piena estate dopo periodi molto caldi è sufficiente una piccola variazione della temperatura a 500 Hpa,, anche di soli 2 C 2 C (da 8 a 10 C). La Val d Adige d in tali casi funge da sifone per tali infiltrazioni fredde con innesco anche di forti temporali allo sbocco della Pianura proprio in prossimità del Garda pag. 15

16 Immagini da satellite del 7 giugno 2005 pag. 16

17 Intensa attività Temporalesca a Valeggio S/M: 28 Agosto 2007 DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI VERONA Vento al suolo Campo al suolo con fronti Campo in quota (500hPa) 44.3 mm di pioggia a Valeggio Pioggia (mm) Precipitazione Valeggio S.M- 28 maggio 2007 Totale giorno 44.8 mm Ora pag. 17

18 La fase prefrontale DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI VERONA Immagine dal Satellite Terra del 27/05/2007 Precipitazione di 12 ore del modello BOLAM 28/05/ z Immagine del radar di Teolo pag. 18

19 Transito del fronte: sistema temporalesco a multicella Immagini del radar di Teolo alle ore e UTC pag. 19

20 Flusso di vapor acqueo dal lago ~2 milioni di m 3 /giorno Convergenza dinamica + sollevamento orografico Sollevamento frontale Flusso da sudovest in quota Flusso orientale caldo umido nei bassi strati (low level jet) pag. 20

21 GRAZIE DELL ATTENZIONE! pag. 21

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