SENTENZA. 1) n.227 del 2002 proposto da ***, con sede in Spello, in persona del procuratore speciale,

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Mariana Meli
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1 Pubblica udienza del 17 novembre Presidente ed est.: dott. Luigi Ranalli. Sentenza n del 26 novembre Titoletto: EDILIZIA CONCESSIONI IN DEROGA COMPLESSO ALBERGHIERO NATURA DI OPERA PUB BLICA SUSSISTE - NON DEROGABILITÀ RILASCIO DELLA CONCESSIONE - ILLEGITTIMITÀ. Abstract. Le concessioni edilizie in deroga non possono essere rilasciate senza l adozione di una variante urbanistica quando ciò comporti anche una deroga alle norme relative alle destinazioni di zona; in particolare per i complessi alberghieri, la deroga deve essere valutata caso per caso ed in base alla concreta disciplina delle norme urbanistiche vigenti in un determinato Comune; pertanto, in mancanza di una variante urbanistica al P.R.G., è illegittima la concessione rilasciata in deroga qualora nel piano regolatore siano individuate espressamente le zone destinate ai complessi alberghieri. Testo: sui seguenti ricorsi riuniti: SENTENZA 1) n.227 del 2002 proposto da ***, con sede in Spello, in persona del procuratore speciale, ***, rappresentato e difeso dagli avv.ti Maurizio Salari, Mario Rampini e Fabrizio Tonni e presso quest ultimo elettivamente domiciliato in Ancona, Corso Stamira n.48; contro il COMUNE di MATELICA, in persona del Sindaco pro-tempore, rappresentato e difeso dall avv. Ranieri Felici ed elettivamente domiciliato in Ancona, presso la Segreteria del Tribunale; e nei confronti della ***, con sede in Fabriano, in persona del legale rappresentante, ***, rappresentato e difeso dall avv. Aldo Marchetti ed elettivamente domiciliato in Ancona, Corso Garibaldi n.111, presso l avv. Pietro Minicuci (studio Albani); per l annullamento

2 - della deliberazione n.74 con cui il Consiglio comunale di Matelica ha espresso parere favorevole al rilascio della concessione edilizia in deroga per la costruzione di un complesso alberghiero in località S. Teresola; - di ogni altro atto presupposto, conseguente e connesso, compresi il parere della Commissione edilizia e quello, eventuale, della Provincia di Macerata; 2) ricorso n.612 del 2002 proposto ***, con sede in Spello, in persona del procuratore speciale, ***, come sopra rappresentato, difeso e domiciliato; contro il COMUNE di MATELICA, in persona del Sindaco pro-tempore, come sopra rappresentato, difeso e domiciliato; e nei confronti della ***, con sede in Fabriano, non costituito in giudizio; per l annullamento - della concessione edilizia in deroga n.45; - di ogni altro atto presupposto, conseguente e connesso, compresi il parere della Commissione edilizia ed il nulla osta n.2 della Provincia di Macerata. Visti i ricorsi con i relativi allegati; Visti gli atti di costituzione in giudizio del Comune di Matelica e della società ***; Viste le memorie prodotte dalle parti a sostegno delle rispettive difese; Visti gli atti tutti della causa; Relatore, alla pubblica udienza del 17 novembre 2004, il Cons. Luigi Ranalli; Uditi l avv. Tonni per la società ricorrente e l avv. Ranieri Felici per il Comune resistente; nessuno comparso per la società controinteressata; Ritenuto in fatto e considerato in diritto quanto segue: FATTO

3 ...omissis... DIRITTO I.- Ai sensi dell'art.52 del R.D. 17 agosto 1907, n.642, richiamato dall'art.19 della legge 6 dicembre 1971, n.1034, i due ricorsi vanno riuniti ai fini della decisione con unica sentenza, attesa l'evidente connessione oggettiva e soggettiva. II.- Il primo ricorso (n.227/2002), in quanto diretto annullamento sia del parere della Commissione edilizia sia del parere espresso da Consiglio comunale con deliberazione n.74, va dichiarato inammissibile, a prescindere dall esame del suo tempestivo deposito in Segreteria, trattandosi di atti non immediatamente lesivi dell interesse dedotto in giudizio dalla società ricorrente, tenuto conto che entrambi i pareri, sebbene obbligatori, non sono vincolanti per l organo ora competente al rilascio della concessione edilizia. Risulta, invece, ammissibile il secondo ricorso perché la concessione edilizia n.45, a seguito del nulla osta alla deroga concessa dall Amministrazione provinciale il , è effettivamente ed immediatamente lesivo dell interesse dedotto in giudizio dalla società ricorrente. Tanto premesso, considera il Collegio che, ai sensi dell art.68, lett. b, della L.R. 5 agosto 1992 n.34, le concessioni edilizie in deroga non possono essere rilasciate quando ciò comporti anche una deroga alle norme relative alle destinazioni di zona: in tal caso, la norma regionale ravvisa anche la necessità della specifica variante allo strumento urbanistico. Nel caso specifico, una deroga alla destinazione di zona, cioè a quella individuata come sottozona DA dal P.R.G. del Comune di Matelica, non è stata ravvisata e, quindi, non adottata dal momento che nella tabella XII delle N.T.A. per le zone D (artigianali/industriali) sono indicate come ammissibili anche le attrezzature pubbliche e di interesse pubblico.

4 Il Collegio considera, però, che la circostanza che i complessi alberghieri, come più volte evidenziato dalla giurisprudenza ammini-strativa, siano opere di interesse pubblico e, quindi, suscettibili di deroga ai sensi dell art.41/quater della legge 17 agosto 1942 n.1150, non può ritenersi senz altro decisivo ai fini della loro compatibilità con qualsiasi destinazione di zona così come concretamente disciplinata dalle norme urbanistiche vigenti in un determinato Comune, ma tanto deve essere di volta in volta accertato in concreto. Orbene, è vero che la tabella XII delle N.T.A. del P.R.G. di Matelica, indica tra gli interventi consentiti nelle zone D anche le attrezzature pubbliche e di interesse pubblico, ma l art.38 delle stesse N.T.A. individua pur sempre in modo specifico e distinto le zone per attrezzature ricettive (R1), stabilendo che queste zone sono espressamente destinate ad alberghi, pensioni, residences ed altre forme di residenza e/o abitazioni collettive a rotazione. L esplicita individuazione di una zona espressamente destinata ai complessi alberghieri non può che essere intesa, sotto il profilo logico, come manifestazione di una precisa scelta urbanistica effettuata dal Comune di Matelica quando ha approvato il proprio P.R.G., cioè di selezionare, appunto, nell ambito dai numerosi interventi edilizi caratterizzati da una finalità pubblica o di pubblico interesse, proprio gli edifici indicati nell art.38 delle N.T.A. ed all evidente scopo di assegnare loro una specifica collocazione territoriale, diversa dalle altre destinazioni di zona previste dallo stesso P.R.G.. Per lo stesso motivo, irrilevante si appalesa anche l ulteriore tesi dedotta nelle memoria difensive del Comune resistente circa la natura commerciale degli alberghi. In mancanza, pertanto, di contestuale adozione della variante urbanistica al P.R.G., la dedotta violazione dell art.68 della L.R. n.34/1992 e degli artt.22 e 38 delle N.T.A. del P.R.G. di Matelica risulta fondata ed il ricorso n.612/2002 va accolto, restando assorbito l esame degli altri motivi di gravame.

5 Tenuto conto dell esito dei due ricorsi, sussistono motivi per compensare le spese di giudizio. La sentenza n del 26 novembre 2004 dichiara il ricorso irricevibile per difetto di notifica.

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