REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

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1 Farmacia istituita con il criterio topografico Mutamento della popolazione Revisione pianta organica Trasferimento esercizio Impossibilità La farmacia istituita con il criterio derogatorio della distanza deve rimanere nell ambito territoriale originario. Dispensario farmaceutico istituito prima della L. 362/91 Non vi è obbligo di soppressione. La farmacia, proprio perché istituita in deroga all ordinario criterio con sede corrispondente alla frazione, non può essere trasferita altrove perché le esigenze che hanno portato alla sua istituzione in deroga impongono il mantenimento della farmacia nell ambito della sede di originaria assegnazione. Dispone l art. 104 TULS, al secondo comma, che in sede di revisione delle piante organiche le farmacie già istituite con il criterio topografico sono riassorbite nella determinazione del numero complessivo delle farmacie stabilito secondo il criterio demografico e, qualora eccedenti i limiti demografici (1 farmacia per abitanti nei centri minori), sono considerate in soprannumero ai sensi dell art. 380, comma 2, T.U. n. 1265/34; quest ultima norma prevede che dette farmacie soprannumerarie saranno gradatamente assorbite nella pianta stessa con l accrescimento della popolazione. La ridelimitazione territoriale delle sedi farmaceutiche, tuttavia, è possibile solo per quelle ordinarie, istituite con il criterio demografico e rispettose dell effettivo dato della popolazione, che sarebbe invece disatteso se si consentisse lo spostamento della sede in deroga. Secondo la normativa oggi vigente l istituzione di un nuovo dispensario farmaceutico sarebbe possibile solo se fosse istituita in loco e messa a concorso la farmacia afferente una nuova sede farmaceutica, mentre la stessa normativa non impone la soppressione dei dispensari farmaceutici preesistenti. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana- III Sezione-, ha pronunciato la seguente: SENTENZA sul ricorso n. 1583/01 proposto da RACCANELLO LUCIA, rappresentata e difesa dall'avv. Natale Giallongo e Maria Cecilia Mannocci, ed elettivamente domiciliata presso il loro studio in Firenze, Via V.Alfieri n. 19; CONTRO - la REGIONE TOSCANA, in persona del Presidente pro tempore, rappresentato e difeso dall'avv. Silvia Fantappiè con domicilio presso l'avvocatura Regionale in Firenze, Via Cavour n. 18; e nei confronti - del DOTT. BUFALINI GIUSEPPE, titolare della Farmacia Bufalini afferente la sede n. 1 del Comune di Torrita di Siena, rappresentato e difeso dall'avv. Bruno Riccardo Nicoloso con domicilio presso il suo studio in Firenze, Via A.Giacomini n. 4;

2 - del COMUNE DI TORRITA DI SIENA, in persona del Sindaco pro tempore, non costituitosi in giudizio; per l annullamento della delibera del C.R.T n. 91 (Revisione Pianta Organica Farmacie dei Comuni della Provincia di Siena) pubblicata sul B.U.R.T. n. 19 del , nella parte in cui ha confermato la pianta organica esistente nel Comune di Torrita di Siena. Visto il ricorso e la relativa documentazione; Visto l'atto di costituzione in giudizio della Regione Toscana nonchè del controinteressato Bufalini Giuseppe; Visti gli atti tutti della causa; Uditi, alla pubblica udienza del 5 giugno relatore il Consigliere dott.ssa Marcella COLOMBATI -, gli avv.ti N.Giallongo, G.Vincelli per S.Fantappiè e B.R.Nicoloso; Ritenuto e considerato in fatto ed in diritto quanto segue: FATTO E DIRITTO Con ricorso notificato il , la dott.ssa Lucia Raccanello ha chiesto l annullamento della delibera del Consiglio regionale toscano n. 91 del recante la revisione della pianta organica delle farmacie dei Comuni della Provincia di Siena, pubblicata nel B.U.R.T. n. 19 del , nella parte in cui ha confermato la pianta organica esistente nel Comune di Torrita di Siena. La ricorrente espone: che è titolare della sede farmaceutica n. 2 del Comune relativa alla frazione di Montefollonico, distante circa 11 km. dal capoluogo; che il dr. Bufalini, titolare della sede 1 nel centro storico, ha ottenuto nel 1987 di trasferire la farmacia dal centro storico ad una zona di nuova espansione subordinatamente all obbligo (adempiuto) di mantenere nel centro storico un dispensario farmaceutico; che la riduzione della popolazione nella frazione di Montefollonico l ha indotta nel 1992 ad inoltrare alla Regione domanda di ridelimitazione dei confini delle due sedi, ricomprendendo in particolare nella sede di propria competenza il centro storico con popolazione residente maggiore di quella della frazione, contestualmente dichiarandosi disponibile ad assicurare un dispensario farmaceutico nella frazione; che la Regione toscana nella precedente revisione del 1996, pur confermando la pianta organica esistente, aveva preso atto del parere dell Usl n. 7 di Siena che auspicava una ridelimitazione della sede n. 2 nel senso proposto dalla ricorrente; che in vista della nuova revisione, nel 2000, ella ha reiterato la richiesta nel senso suddetto, rilevando anche l illegittimità del mantenimento di un dispensario nella sede di una esistente farmacia; che il Comune in un primo tempo si è espresso per l istituzione di una nuova farmacia nel centro storico in sostituzione del dispensario, ma sulla proposta si è avuto il parere negativo dell Ordine dei farmacisti il quale ha addirittura chiesto la chiusura del dispensario; che il Comune, per evitare disagi alla popolazione residente nel centro storico, ha chiesto alla Regione che sia almeno mantenuto l attuale dispensario; che a tale proposta si è attenuta la Regione nel confermare l esistente pianta organica, senza peraltro nessun cenno alle istanze della ricorrente. Deduce avverso l atto impugnato l articolato motivo di violazione ed errata applicazione dell art. 1 della legge n. 475/68, come modificato dall art. 1 della legge n. 362/91, difetto di istruttoria e di motivazione, illogicità: anche se il Comune non ha una popolazione residente tale da consentire l istituzione di una nuova sede farmaceutica, nondimeno le esigenze di un razionale espletamento del pubblico servizio ben potevano essere contemperate con quelle della ricorrente, visto che la popolazione del comune è di residenti e

3 quella della frazione è di soli 600; né alla ridelimitazione ed ampliamento della sede di pertinenza della ricorrente con l inclusione del centro storico è di ostacolo la circostanza che tale sede sia stata istituita con il criterio topografico in mancanza di alcun cenno a tale circostanza nel provvedimento impugnato; questo per di più tende a mantenere in essere una situazione illegittima, dal momento che il dispensario farmaceutico non può coesistere nel territorio di pertinenza di una farmacia aperta al pubblico (la sede n. 1). Si sono costituiti in giudizio la Regione Toscana e il controinteressato Bufalini (e non invece il Comune di Turrita di Siena), opponendosi al ricorso ed eccependo preliminarmente il difetto di legittimazione della ricorrente per la carenza di un suo interesse pretensivo nel procedimento di formazione della pianta organica nel senso da lei stessa voluto. All udienza del 5 giugno 2003 la causa è passata in decisione. Si può prescindere dall eccezione di cui si è detto, perché il ricorso è infondato. In estrema sintesi la ricorrente si duole del fatto che la Regione abbia confermato la pianta organica esistente e non abbia invece disposto, come ella voleva, la ridelimitazione delle due sedi farmaceutiche, con contestuale ampliamento della propria, in modo da assegnare a lei il centro storico dove esiste un dispensario, centro storico che verrebbe di conseguenza sottratto alla sede n. 1; ciò le consentirebbe di trasferire colà la propria farmacia dalla frazione in cui ora è ubicata ed eventualmente mantenere un dispensario nella frazione medesima sempre ad essa attribuito. Ma è inconferente, a sostegno della richiesta ed esplicitato come primo profilo dell unico motivo di ricorso, il richiamo all art. 1 della legge n. 475/68 come modificato dall art. 1 della legge n. 362/91, che disciplina la pianificazione delle sedi farmaceutiche istituite con il criterio demografico, perché nessuna delle disposizioni della norma invocata si riferisce alle sedi farmaceutiche istituite con il (diverso) criterio topografico, la cui disciplina si rinviene invece nell art. 2 della legge n. 362/91 che ha modificato l art. 104 del r.d. n. 1265/34. Nella specie, la sede n. 2 di cui la ricorrente è titolare è stata istituita con decreto del prefetto della provincia di Siena n del secondo il criterio topografico di cui all art. 104 del r.d. n. 1265/34 in aggiunta alla sede esistente nel capoluogo, e cioè la sede n. 1 di cui è titolare il controinteressato; a ciò il Prefetto è ricorso non per un evidenziato aumento della popolazione (e quindi con il criterio demografico), bensì per servire una frazione distante dal capoluogo. Proprio perché istituita in deroga all ordinario criterio con sede corrispondente alla frazione, la farmacia non può essere trasferita altrove perché le esigenze che hanno portato alla sua istituzione in deroga impongono il mantenimento della farmacia nell ambito della sede di originaria assegnazione. Dispone ancora l art. 104 cit. nel testo vigente, al secondo comma, che in sede di revisione delle piante organiche le farmacie già istituite con il criterio topografico sono riassorbite nella determinazione del numero complessivo delle farmacie stabilito secondo il criterio demografico e, qualora eccedenti i limiti demografici (1 farmacia per abitanti nei centri minori), sono considerate in soprannumero ai sensi dell art. 380, comma 2, del medesimo t.u. n. 1265/34; quest ultima norma prevede che dette farmacie soprannumerarie saranno gradatamente assorbite nella pianta stessa con l accrescimento della popolazione Orbene il Comune di Torrita di Siena ha n abitanti e non potrebbe avere 2 sedi farmaceutiche secondo il criterio della popolazione, ma una sola; la sede della ricorrente, in soprannumero, può essere mantenuta solo perché istituita in funzione di peculiari esigenze che permangono per la distanza della frazione (13 km.) dal centro; né l interesse pubblico sotteso al suo mantenimento può cedere di fronte a esigenze di ordine commerciale della ricorrente che lamenta uno scarso numero di abitanti (600) nel proprio bacino di utenza. Come correttamente osserva la regione nella sua memoria, la ridelimitazione territoriale delle sedi farmaceutiche è possibile solo per quelle ordinarie, istituite con il criterio demografico e rispettose

4 dell effettivo dato della popolazione, che sarebbe invece disatteso se si consentisse lo spostamento della sede in deroga. Quanto all altro profilo che il provvedimento di conferma della pianta organica tenderebbe a legittimare una situazione contra legem a causa del dispensario farmaceutico esistente nella sede n. 1 ove è aperta al pubblico la farmacia madre, va osservato che è vero che ai sensi dell art. 6 della legge n. 362/91 (che ha sostituito in parte l art. 1 della legge n. 221/68), i dispensari farmaceutici possono essere istituiti ove non sia aperta la farmacia privata o pubblica prevista dalla pianta organica, ma tale disposizione si applica a partire dal 1991, mentre il dispensario farmaceutico nella sede di competenza del controinteressato è stato istituito nel 1990 (delibera regionale n. 54/90) contestualmente all autorizzazione al titolare della sede n. 1 di trasferire la farmacia in altra zona della stessa sede e ciò al fine di assicurare il servizio farmaceutico ai residenti nel centro storico del capoluogo. Secondo la normativa oggi vigente l istituzione di un nuovo dispensario farmaceutico (nella frazione, come voluto dalla ricorrente) sarebbe possibile solo se fosse istituita in loco e messa a concorso la farmacia afferente una nuova sede farmaceutica, mentre la stessa normativa non impone la soppressione dei dispensari farmaceutici preesistenti, come quello affidato al controinteressato nel centro storico. Inoltre, nessun difetto di istruttoria o di motivazione è ravvisabile perché la regione ha tenuto conto delle proposte e dei pareri degli enti e organismi partecipanti alla procedura e in modo particolare di quanto pervenuto dal Comune che, pur auspicando la istituzione di una nuova sede farmaceutica a servizio del centro storico una volta che l aumento della popolazione lo renda possibile, ha concluso per il mantenimento dell attuale dispensario. In conclusione il ricorso non può essere accolto. Le spese, liquidate in dispositivo, seguono la soccombenza. P.Q.M. Il Tribunale amministrativo regionale della Toscana, sezione terza, definitivamente pronunciando, respinge il ricorso in epigrafe e condanna la ricorrente al pagamento, in favore della Regione toscana e del controinteressato dr. Bufalini, delle spese processuali liquidate in complessivi 3000 euro (1500 euro a ciascuno di essi); nulla sulle spese nei confronti del Comune di Torrita di Siena non costituito. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall Autorità amministrativa. Così deciso in Firenze, il 5 giugno 2003, dal Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana, in Camera di Consiglio, con l intervento dei signori: - Dott. Eugenio LAZZERI - Presidente - Dott.ssa Marcella COLOMBATI - Consigliere, rel. - Dott. Saverio ROMANO Consigliere PRESIDENTE Eugenio Lazzeri CONSIGLIERE, REL. Marcella Colombati DEPOSITATA IN SEGRETERIA IL 17 LUGLIO 2003 Firenze, lì 17 luglio 2003 Il Collaboratore di Cancelleria

5 F.to Mara Vagnoli