Deliberazione del Consiglio Comunale n. 115 del 11 gennaio 1878

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1 Deliberazione del Consiglio Comunale n. 115 del 11 gennaio 1878 OGGETTO: Morte di S.M. Vittorio Emanuele Comunicazioni della Giunta Decretazione di funerali e lutto per 3 mesi Signori! Il rivedermi qui tra voi dopo la recente promessa che ricorderete, e più questo banco cinto di nere gramaglie vi apprende il lacrimoso dovere che sono venuto qui a compiere. La funesta novella ha percorso l Italia tutta dalle Alpi all Etna, come rintocco di funebre squilla di eco in eco ripetersi. Ahi! Sventura! Sventura! Il Re è morto! Prode cavaliero, figlio prediletto di quella terra cui fu provincia il mondo ridotta per le diverse voglie dei suoi figli provincia a tutti, egli fu quel Re possente vaticinato dal poeta di cui lo scettro dovea esser la spada, l elmo, la corona. E per dieci lunghi anni il fulgore di quell elmo e la scintilla di quella spada fu la visione di milioni d italiani; e in quel tempo d angoscia s innalzava a Dio fervidissima preghiera che lo serbasse prode e onesto sul trono. Dio esaudì la prece e lo serbò tale che il mondo intiero lo salutò col nome insolito di Re Galantuomo. Ed ora è morto! E morto il gran Re che raccogliendo la spada caduta sui campi fatali di Novara scrisse con essa le pagine immortali del Risorgimento nazionale. Il Re è morto! Ma di lui resta eterna la memoria nell Italia risorta l esempio nuovissimo nelle storie del mondo, il nome, il sangue e lo spirito nella progenie invitta. L augusto suo figlio il Re Umberto I comprimendo nell animo forte la piena dell affanno ha già data alla Nazione la sua parola di custodire l eredità dei grandi esempi paterni e non fu unquanco che Savoja mancasse alla fede giurata. Signori La frase è antica, ma la verità che racchiude è eterna. È morto il Re viva il Re! L on. Sindaco ffe aggiunge che appena giunta la incerta novella nella sera del dì 9 corrente la Giunta Municipale convocata d urgenza deliberò d inviare un telegramma al Ministro dell Interno e uno al Prefetto per attestare il cordoglio con cui era stata appresa la dolorosa notizia dall intero Paese. Nella mattina successiva la Giunta riunitasi nuovamente deliberò la chiusura dell Ufficio municipale alle pubbliche scuole, un manifesto alla popolazione e d inalberare la bandiera nazionale a mezz asta al Palazzo comunale in segno di lutto profondo, nonché di abbrunare il banco del consiglio. Nella stessa giornata poi l on. Sindaco portatosi a Pisa si munì della necessaria autorizzazione prefettizia onde riunire straordinariamente il Consiglio comunale il quale è oggi convocato per prendere quelle deliberazioni che si convengano all inopinato luttuoso gravissimo colpo che nella perdita del rivendicatore dell Unità e della Indipendenza nazionale ha percossa l intiera Italia. Si dà quindi lettura dei telegrammi, del manifesto della Giunta annunziante la morte di S.M. nonché del manifesto annunziante l ascensione al trono di S.M. Umberto I. L on. Presidente dichiara aperta la discussione sui provvedimenti che il Consiglio intende di adottare onde prender parte alla stigma nazionale. L on. Consigliere Niccolò Ciompi, chiesta ed ottenuta la parola, dichiara di approvare per parte sua tutto ciò che ha fatto la Giunta nelle sue competenze per la luttuosa circostanza della perdita lacrimata di S.M. il Re. Propone poi che il Consiglio a dimostrare il corrotto del Comune per tanta jattura deliberi che venga assunto il lutto per sei mesi, che venga inviata una deputazione onde

2 assistere al trasporto della salma regale in Roma, che siano celebrati in Pontedera solenni funerali al defunto Re a spese del Comune e finalmente che venga fatto un indirizzo di condoglianza a S.M. il Re per la perdita del suo magnanimo genitore, e di devozione e fedeltà al nuovo Regno. Il consigliere notaro Tommaso Ceccarelli appellando alle proposte del consigliere sig. Niccolò Ciompi formula il seguente ordine del giorno: il Consiglio costernato dall inatteso luttuosissimo avvenimento, e ad attestare il suo amore per l estinto e la sua fede nel suo successore, delibera d inviare una Commissione composta dei signori Capecchi avv. Enrico ff. di Sindaco, Toscanelli cav. Giuseppe e Ciompi Raffaello coll incarico di assistere in Roma ai funerali che saranno celebrati al defunto Re Vittorio Emanuele. Di tenere il lutto per tre mesi, di autorizzare la Giunta a tutto quanto possa occorrere per eseguire in Pontedera solenni funerali al fondatore della Indipendenza nazionale. E di presentare a sua Maestà il Re un indirizzo di condoglianza per l estinto, di obbedienza e di fedeltà al suo successore. Posto ai voti quest ordine del giorno viene dal Consiglio approvato per acclamazione. Gli on. Sigg. Capecchi e Ciompi ringraziando il Consiglio della onorevole missione dichiarano di renunziare ad ogni indennità di trasferta spese e quant altro. L on. Consigliere Ciompi propone finalmente che un sunto di questa seduta venga telegrafato al Ministro dello Interno. Il Consiglio approva ad unanimità. Dopo di che l adunanza è sciolta.

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