Progetto strategico I RiskNat

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1 Obiettivo Cooperazione territoriale europea Italia - Francia (Alpi) Progetto strategico I RiskNat Gestione in sicurezza dei territori di montagna transfrontalieri Rapporto di avanzamento n 4 gennaio 2011 giugno 2011 Versione in lingua italiana Documento coordinato da Fondazione Montagna sicura in qualità di segretariato tecnico, su incarico del capofila: Dipartimento difesa del suolo e risorse idriche Regione autonoma Valle d Aosta; in relazione all azione A.1 Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it - 1 -

2 PARTNER ISTITUZIONALI DI PROGETTO 1) Regione autonoma Valle d Aosta Assessorato opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica Dipartimento difesa del suolo e risorse idriche - capofila Legale rappresentante: Marco VIERIN Referente: Raffaele ROCCO 2) Ministère de l écologie, de l énergie, du développement durable et de la mer Direction Régionale de l Environnement, de l Aménagement et du Logement Rhône-Alpes Legale rappresentante: Philippe LEDENVIC 6) Regione Liguria Assessorato all Ambiente Legale rappresentante: Renata BRIANO Referente: Renzo CASTELLO 7) Région Provence-Alpes-Côte d Azur Legale rappresentante: Cécile HELLE Referente: Jean-Guillaume LALANGE 8) Provincia di Cuneo Legale rappresentante: Gianna GANCIA Referente: Massimiliano GALLI 9) Conseil Général des Alpes Maritimes Legale rappresentante: Anne SATTONNET Referente: Jean-Marc GUERIN Referente: Philippe SIONNEAU 3) Regione Piemonte Direzione opere pubbliche, difesa del suolo, economia montana e foreste Legale rappresentante: Roberto RAVELLO Referente: Andrea TEALDI 4) Région Rhône-Alpes Legale rappresentante: Alain CHABROLLE Referente: Sandrine DESCOTES 5) Provincia di Imperia Legale rappresentante: Mariano PORRO Referente: Ennio ROSSI 10) Ministère de l écologie, de l énergie, du développement durable et de la mer Direction Régionale de l Environnement, de l Aménagement et du Logement Provence-Alpes- Côte d Azur Legale rappresentante: Laurent ROY Referente: Claire ARNAL 11) Conseil Général de Savoie Legale rappresentante: Michel BOUVARD Referente: Robert CHARBONNIER 12) Conseil Général de Haute-Savoie Legale rappresentante: Michel CHARLET Referente: Patrick CHAPELET Partner aggiuntivo paesi terzi: canton du Valais Referente: Jean-Daniel ROUILLER SEGRETARIATO DI PROGETTO: Fondazione Montagna sicura Località Villard de La Palud, Courmayeur (Valle d Aosta - I) Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it - 2 -

3 SOGGETTI ATTUATORI Per la Regione Piemonte ARPA Piemonte azioni A.2, A.3, B.1, B.2, B.3, B.4, B.5, B.6, C.7.2 Provincia di Torino azione A.4.3 Provincia di Alessandria - azione A.4.3 Per la Regione autonoma Valle d Aosta Fondazione Montagna sicura - DGR n 1980 du 17/07/2009 per la realizzazione di alcune azioni del progetto strategico A.1, A.2, A.3, A.4, B.1-C.1, B.3.2 ARPA Valle d Aosta DGR n 1981 du 17/07/2009 per la realizzazione di alcune azioni del progetto strategico B.1-C.1 e B.5.1 Per la Provincia di Imperia ARPA Liguria azione B.7.2 Pour le Ministère de l écologie, de l énergie, du développement durable et de la mer - Direction Régionale de l Environnement, de l Aménagement et du Logement Rhône-Alpes Centre National de la Recherche Scientifique LGIT : action B.6 Centre National de la Recherche Scientifique LTHE : action B.5 Pour le Conseil Général des Alpes Maritimes CEMAGREF- unité ETNA Grenoble : action B.4-C.4 Pour le Conseil Général de Haute-Savoie Communauté de Communes de la Vallée de Chamonix Mont Blanc (ex SIVOM Haute Vallée de l Arve) : action B.3-C.3 1. Per la Regione autonoma Valle d Aosta ORGANISMI INCARICATI Università di Torino DIVAPRA - azioni B.3-C.3 e A Università di Torino Dipartimento di Scienze della Terra GeoSitLab - azioni B.1.3 Politecnico di Torino DISTR - azione B Università di Genova - Dip.Te.Ris - azione B.6-C.6 CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) Istituto di Georisorse, Unità Operativa di Torino - azioni B.6-C.6 Società Tele-Rilevamento Europa T.R.E. s.r.l. di Milano - azioni B.2-C.2 2. Pour le Ministère de l écologie, de l énergie, du développement durable et de la mer - Direction Régionale de l Environnement, de l Aménagement et du Logement Rhône-Alpes Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it - 3 -

4 Pôle Grenoblois des Risques Naturels : actions du volet A Bourjot Environnement : aide au suivi administratif EDF : action B5-C5 Météo France : action B5-C5 3. Per la Regione Piemonte Università degli studi di Genova (Dip. DICAT, prof. Podestà e Prof. Passalacqua): attività C.6 Politecnico di Milano (Prof. Pergalani): attività C.6 INGV di Roma (Dott. Di Capua): attività C.6 Politecnico di Torino Dipartimento Energetica attività B.7.1 C.7.1 Politecnico di Torino Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica attività B.7.1 C.7.1 Università di Torino Dipartimento di Scienze Sociali attività A Pour la Région Rhône-Alpes Pôle Grenoblois des Risques Naturels pour la mise en œuvre des actions du volet A Bourjot Environnement (prestataire de service) : aide au suivi administratif 5. Pour le Conseil Général des Alpes Maritimes Prestataires de services : ONF-RTM06 : action B.4-C.4 6. Pour le Ministère de l écologie, de l énergie, du développement durable et de la mer - Direction Régionale de l Environnement, de l Aménagement et du Logement Provence-Alpes-Côte d Azur BRGM : action B6 7. Pour le Conseil Général de Savoie ALEA (nivologue du Département de la Savoie) en tant que conseil : action B3-C3 8. Pour le Conseil Général de Haute-Savoie Bourjot Environnement (prestataire de service : aide au suivi ) Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it - 4 -

5 SOMMARIO INTRODUZIONE... 6 Obiettivi del progetto... 6 Risultati attesi e impatti previsti... 6 Le attività... 7 STATO DI AVANZAMENTO DEL PROGETTO VOLET A ATTIVITÀ A.1 Coordinamento e pilotaggio del progetto strategico ATTIVITÀ A.2 Creazione di un portale web transfrontaliero Rischi naturali ATTIVITÀ A.3 Attivazione e gestione di una rete transfrontaliera di amministratori pubblici, di tecnici e funzionari ATTIVITÀ A.4 Informazione e divulgazione: azioni che estendono o che alimentano la piattaforma transfrontaliera VOLET B - C ATTIVITÀ B.1 - C.1 Rischi derivanti dall evoluzione dell ambiente di alta montagna ATTIVITA B.2 - C.2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi: frane, caduta massi, crolli, fenomeni complessi o correlati ATTIVITÀ B.3 - C.3 Valanghe ATTIVITÀ B.4 - C.4 Piene e lave torrentizie ATTIVITÀ B.5 Piene dei fiumi alpini ATTIVITÀ B.6 - C.6 Rischio sismico...78 ATTIVITÀ B C.7 Realizzazione di scenari di rischio in ambito transfrontaliero ATTIVITÀ B C.7 Vulnerabilità delle risorse idriche in relazione ai diversi rischi naturali Indicatori di risultato strategici...88 Avanzamento delle spese...89 Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it - 5 -

6 INTRODUZIONE La proficua collaborazione tra le regioni delle Alpi occidentali è alla base della volontà di costituire un Polo transfrontaliero sui rischi naturali. Il progetto strategico RiskNat, nell ambito del programma Operativo Obiettivo 3 Alcotra (Italia - Francia), si pone come elemento centrale di una rete transfrontaliera consolidata, con l obiettivo principale di creare e gestire una piattaforma interregionale di scambio di esperienze, di valorizzazione delle informazioni e di riflessione strategica. Gli obiettivi specifici del progetto sono: Obiettivi del progetto - costituire una piattaforma interregionale di scambio di esperienze, di valorizzazione delle informazioni e di riflessione strategica, funzionante in rete; - rafforzare l azione dei servizi tecnici / pubblici di protezione contro i rischi naturali verso soluzioni di politiche di sviluppo territoriale impostate sulla sostenibilità; - realizzare metodologie e servizi innovativi di previsione e mitigazione ad alto contenuto tecnologico; - realizzare degli interventi pilota, quali buone pratiche di gestione di rischi integrati con la gestione ambientale e territoriale; - sensibilizzare gli operatori tecnici alle buone pratiche di gestione ambientale e territoriale; - stimolare la memoria collettiva delle popolazioni esposte; - tendere ad una progressiva integrazione delle strutture e dei dispositivi di protezione civile in area transfrontaliera Risultati attesi e impatti previsti Il progetto strategico per il periodo si articola in 3 assi principali: - creazione di una piattaforma interregionale di scambio di esperienze, di valorizzazione delle informazioni e di riflessione strategica, funzionante in rete; - sviluppo di metodi e di strumenti operativi, azioni innovative volte alla gestione del territorio; - azioni pilota di buone pratiche di presa in conto dei rischi naturali nella gestione ambientale e territoriale. Il volet A del progetto permetterà una coordinazione ed una validazione effettiva delle azioni transfrontaliere presenti e passate sui rischi naturali, tramite un ampia diffusione delle attività e dei risultati presso le popolazioni e la comunità tecnico-amministrativa. Permetterà altresì ai decisori, attraverso appositi gruppi di lavoro ed atelier, di valutare queste azioni così come di definire le nuove azioni prioritarie da intraprendere. I volet B e C permetteranno di realizzare delle azioni innovative su territori pilota, direttamente al servizio della sicurezza delle popolazioni e degli utilizzatori delle infrastrutture. L aspetto innovativo potrà provenire sia dalla messa in opera coordinata ed integrata di diversi savoir-faire troppo sovente dissociati, sia dalle metodologie innovative sviluppate dal volet B ed in particolar modo per i siti pilota del volet C. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it - 6 -

7 Le attività Attività Volet A: Creazione di una piattaforma interregionale di scambio di esperienze, di valorizzazione delle informazioni e di riflessione strategica, funzionante in rete Volet B: Sviluppo di metodi e di strumenti operativi, azioni innovative volte alla gestione del territorio Volet C: Azioni pilota di buone pratiche di presa in considerazione dei rischi naturali nella gestione ambientale e territoriale Descrizione sintetica La piattaforma transfrontaliera di cooperazione sui rischi naturali in montagna si connota quale strumento atto all espletamento di attività di servizio centralizzate a beneficio degli enti pubblici transfrontalieri e prevede quattro tipologie di attività: A.1. il coordinamento e pilotaggio, politico e tecnico, del progetto strategico; A.2. la creazione di un portale web transfrontaliero "rischi naturali"; A.3. l'attivazione e gestione di una rete transfrontaliera di amministratori pubblici, di tecnici e funzionari tramite atelier transfrontalieri di scambio, giornate di presentazione dei progetti, formazioni, gruppi di lavoro transfrontalieri/studi; A.4. informazione e divulgazione: azioni che estendono o che alimentano la piattaforma transfrontaliera. L'approfondimento delle conoscenze e lo sviluppo di metodologie operative, pur in un'ottica di gestione integrata del rischio, deve passare attraverso azioni specifiche per i diversi rischi naturali. Questa attività prevede pertanto azioni specifiche in materia di: B.1. rischi generati dall'evoluzione dell'ambiente di alta montagna; B.2. rischi idrogeologici e gravitativi - frane, caduta massi, crolli, fenomeni complessi o correlati; B.3. valanghe; B.4. piene e lave torrentizie; B.5. piene dei fiumi alpini; B.6. rischio sismico; B.7. studi multirischio concernenti l analisi a livello comunale e riguardanti la vulnerabilità delle linee di comunicazione transfrontaliere strategiche oltre allo studio della vulnerabilità delle risorse idriche rispetto a diversi rischi naturali. I siti pilota individuati per il supporto territoriale agli sviluppi metodologici del volet B, pur essendo stati scelti per quanto possibile in un'ottica di integrazione delle diverse problematiche naturali coesistenti in una porzione di territorio montano, sono stati suddivisi in funzione delle problematiche principali che li caratterizzano, corrispondenti alle tematiche trattate nel volet B: C.1. siti pilota/rischi generati dall'evoluzione dell'ambiente di alta montagna; C.2. siti pilota/rischi idrogeologici gravitativi; C.3. siti pilota/valanghe; C.4. siti pilota/rischi torrentizi; C.6. siti pilota/rischio sismico; C.7. siti pilota/gestione multirischio - collegamento con la protezione civile. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it - 7 -

8 Richiamo delle tappe principali DATA LUOGO RIUNIONI EFFETTUATE 5 maggio 2009 Courmayeur (Villa Cameron) A.1: 1ª seduta del Gruppo di Pilotaggio Tecnico - avvio del Progetto Strategico 14 maggio 2009 Cuneo B.7.1-C.7: riunione tecnica di avvio dell attività 8 giugno 2009 Grenoble A.2.3: riunione per sito web coordinazione con il progetto semplice Alcotra Foresta di protezione 18 giugno 2009 Nice B.6-C.6: riunione tecnica di avvio dell attività 23 giugno 2009 Courmayeur (Villa Cameron) B.1-C.1: riunione tecnica di avvio dell attività 29 giugno 2009 Le Bourget du Lac A.2.3: riunione di coordinamento dell azione - sito web 30 giugno 2009 Aix les Bains A.1.1: riunione del gruppo di lavoro ristretto per l organizzazione della prima riunione politica 9 luglio 2009 Cuneo B.7.1-C.7: seconda riunione tecnica 17 luglio 2009 Torino B.5: riunione tecnica di avvio dell attività 21 luglio 2009 Torino A.2: riunione tecnica (mattina: A.2.2 e A.2.3; pomeriggio: A.2.1 e requisiti A.2.3) B.2-C.2: riunione tecnica di avvio dell attività 27 luglio 2009 Aosta B.3-C.3: riunione tecnica di avvio dell attività 4 agosto 2009 Le Bourget du Lac A.1.3: riunione per l organizzazione delle differenti fasi del progetto 13 agosto 2009 Val di Rhêmes (Valle d Aosta) B.1-C.1: visita di zone potenzialmente soggette a permafrost 24 agosto 2009 Courmayeur (Villa Cameron) A.3: riunione di avvio dell attività 25 agosto 2009 Courmayeur (Villa Cameron) A.4: riunione di avvio dell attività A.2.3: riunione del comitato di redazione del sito web finalizzazione dei requisiti del sito 8 ottobre 2009 Grenoble B.6-C.6: riunione tecnica: sotto-gruppo vulnerabilità 13 ottobre 2009 Provincia di Cuneo A.3.3 e A.4: riunione con amministrazioni pubbliche esterne 15 ottobre 2009 Courmayeur (Villa Cameron) A.2.3: assegnazione sito web a NetBe 20 ottobre 2009 Courmayeur (Villa Cameron) B.4-C.4: riunione tecnica di avvio dell attività 28 e 29 ottobre 2009 Charbonnierès les Bains A.1: 2ª seduta del gruppo di pilotaggio tecnico 29 ottobre 2009 Charbonnierès les Bains A.1: 1ª seduta del comitato di pilotaggio politico 9 novembre 2009 A.3.2. e A.4: riunione sotto-gruppi tecnici 12 novembre 2009 Lyon B.6-C.6: riunione tecnica sotto-gruppo aléa 18 novembre 2009 Lyon B.6-C.6: seconda riunione tecnica sotto-gruppo aléa 19 novembre 2009 Nice B.6-C.6: seconda riunione tecnica 25 novembre 2009 Nice B.4-C.4: riunione informativa tecnica congiunta con il progetto semplice Cristal Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it - 8 -

9 28 gennaio 2010 Nice B.7.1-C.7 e A.3.2.3: riunione congiunta tra le due attività 5 febbraio 2010 Courmayeur (Villa Cameron) B.6-C.6: riunione tecnica sotto-gruppo vulnerabilità 15 febbraio 2010 Imperia B.7.2-C.7: riunione di lavoro 24 febbraio 2010 Torino (Protezione Civile) B.7.1-C.7: riunione tecnica 25 febbraio 2010 Cran Gevrier (Annecy) A.3 e A.4: riunione di lavoro 5 marzo 2010 Cuneo A.2, A.3 e A.4: riunione tecnica 8 marzo 2010 Courmayeur (Villa Cameron) B.1-C.1: riunione tecnica 15 marzo 2010 Courmayeur (Villa Cameron) B.2-C.2: riunione tecnica 17 marzo 2010 Aosta B.3-C.3: riunione tecnica 24 marzo 2010 Ventimiglia B.6-C.6: riunione tecnica (mattina) 24 e 25 marzo 2010 Ventimiglia A.1: 3ª seduta del Gruppo di Pilotaggio tecnico (GdP) 9 aprile 2010 Courmayeur (Villa Cameron) A.2.3: formazione per sito web RiskNat (Fra) 13 aprile 2010 Grenoble B.5: riunione tecnica 15 aprile 2010 Courmayeur (Villa Cameron) Genova A.3.2: formazione per sito web RiskNat (Ita) B.6-C.6: incontro per l organizzazione dell atelier di Sion 16 aprile 2010 Aosta A.2: Geoportale 3 maggio 2010 Aosta B.7.2-C.7: riunione di lavoro 12 maggio 2010 Aosta A.2: Geoportale 28 maggio 2010 Courmayeur (Villa Cameron) B.7.2-C.7: riunione di lavoro 31 maggio 2010 Courmayeur (Villa Cameron) B.7.2-C.7: riunione di lavoro 9 e 10 giugno 2010 Sion IUKB Atelier di Sion 15 giugno 2010 Nice A.4: riunione di lavoro 16 giugno 2010 Nice A.1: riunione del Gruppo di lavoro ristretto A.3 e A.4: riunione di lavoro 22 giugno 2010 Nice B.4-C.4: riunione tecnica del progetto semplice CRISTAL 1 luglio 2010 Torino A.2: riunione di lavoro 27 luglio 2010 Torino B.7.1-C.7: riunione di lavoro settembre 2010 Les Deux-Alpes Université d été - Avalanches 15 settembre 2010 Genova B.2-C.2: riunione di lavoro 23 settembre 2010 Torino A.2: riunione di lavoro Geoportale 23 settembre 2010 Torino Atelier di Torino sul terremoto dell Aquila 29 settembre 2010 Torino Riunione dei coordinatori 30 settembre 2010 Torino A.1: 4ª riunione del Gruppo di Pilotaggio tecnico (GdP) 21 ottobre 2010 Cuneo B.4-C.4: riunione di lavoro 4 novembre 2010 Sion A.1: 1ª giornata di restituzione tecnica 2ª riunione del Gruppo di Pilotaggio politico Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it - 9 -

10 9 novembre 2010 Torino B.5: riunione di lavoro 24 novembre 2010 Imperia A.2: riunione tecnica 1 dicembre 2010 Imperia B.7.2-C.7: riunione di lavoro 3 dicembre 2010 Annecy B.3-C.3: riunione di lavoro 17 dicembre 2010 Courmayeur (Villa Cameron) B.1-C.1: riunione di lavoro 27 gennaio 2011 Torino A.2: riunione di lavoro 8 febbraio 2011 Imperia B.7.2-C.7.2: riunione di lavoro 15 febbraio 2011 Imperia Nice B.7.2-C.7: riunione di lavoro B.4-C.4: seminario scientifico del progetto semplice CRISTAL 24 febbraio 2011 Torino B.7.1: riunione di lavoro 3 marzo 2011 Torino B.3-C.3: riunione tra partner italiani per la definizione del manuale sulla stabilità del manto nevoso 9 marzo 2011 Imperia B.7.2-C.7.2: riunione di lavoro 14 marzo 2011 Torino B.2-C.2: riunione di lavoro 21 marzo 2011 Imperia B.7.2-C.7.2: riunione di lavoro 30 marzo 2011 Cuneo Riunione dei coordinatori 31 marzo 2011 Cuneo A.1: 5ª riunione del Gruppo di Pilotaggio tecnico (GdP) 7 aprile 2011 Genova B.2: riunione linee guida Interferometria SAR-PS 12 aprile 2011 Imperia B.7.2-C.7.2: riunione Tavolo Tecnico Ristretto 27 aprile 2011 Imperia B.7.2-C.7.2: riunione di lavoro 4 maggio 2011 Courmayeur (Villa Cameron) A.2: riunione di lavoro 6 maggio 2011 Aosta B.5: riunione di lavoro 12 maggio 2011 Courmayeur (Villa Cameron) Le Tholonet A.3.2.5: analisi costi-benefici A.2: riunione di lavoro per il Geoportale 1 giugno 2011 Imperia B.7.2-C.7.2: riunione di lavoro 3 giugno 2011 Genova B.7.2-C.7.2: riunione di lavoro c/o Regione Liguria 8 giugno 2011 Ventimiglia B.6-C.6: riunione di lavoro A.3 e A.4: riunione gruppi 9 giugno 2011 Ventimiglia A.1: groupe restreint per l organizzazione del 3 CdP (Saint- Vincent) riunione comitato redazione Documento Strategico Finale 16 giugno 2011 Siena B.7.2-C.7.2: riunione di lavoro c/o Università di Siena 23 giugno 2011 Aosta A.3.2.2: riunione di lavoro reti di misura meteo 24 giugno 2011 Aosta B.1-C.1: riunione di lavoro 27 giugno 2011 Imperia B.7.2-C.7.2: riunione di lavoro Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

11 Coordinatori delle attività Attività Nome/COGNOME Organismo Telefono A.1 Jean Pierre FOSSON Fondazione Montagna sicura A.2 Enrico BONANSEA ARPA - Piemonte e.bonansea@arpa.piemonte.it A.3 Jean Pierre FOSSON A.4 Alessandro BENATI B.1-C.1 Iris VOYAT Fondazione Montagna sicura Fondazione Montagna sicura Fondazione Montagna sicura jpfosson@fondms.org abenati@fondms.org ivoyat@fondms.org B.2-C.2 Carlo TROISI ARPA - Piemonte carlo.troisi@regione.piemonte.it B.3-C.3 B.4-C.4 Luca PITET Marc FIQUET Région autonome Vallée d Aoste Conseil Général des Alpes Maritimes B.5 Secondo BARBERO ARPA - Piemonte B.6-C.6 Claire ARNAL Jean Daniel ROUILLER DREAL Provence- Alpes-Côte d Azur l.pitet@regione.vda.it mfiquet@cg06.fr s.barbero@arpa.piemonte.it claire.arnal@developpementdurable.gouv.fr canton du Valais jean-daniel.rouiller@admin.vs.ch B.7.1-C.7 Riccardo CONTE Regione Piemonte riccardo.conte@regione.piemonte.it B.7.2-C.7 Ennio ROSSI Provincia d Imperia ennio.rossi@provincia.imperia.it Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

12 Comitato di Pilotaggio politico (CdP) Nome/COGNOME Funzione Partner Marco VIERIN Philippe LEDENVIC Roberto RAVELLO Alain CHABROLLE Mariano PORRO Renata BRIANO Cécile HELLE Stefano ISAIA Anne SATTONNET Laurent ROY Michel BOUVARD Michel CHARLET Jacques MELLY Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica Directeur et Délégué de Bassin Rhône Méditerranée Assessore all ambiente, difesa del suolo, attività estrattive e protezione civile Vice Président délégué à la santé et à l environnement Vicepresidente dell Amministrazione provinciale con delega alla difesa del territorio, politiche agricole floricultura Assessore all'ambiente e sviluppo sostenibile, protezione civile, caccia e pesca, acque interne, altra economia e stili di vita consapevoli Vice Présidente chargée à l aménagement des territoires, politiques territoriales et contractuelles Assessore con delega alla protezione civile e pronto intervento Conseillère générale chargée de mission aux risques naturels Directeur chargé de mission Plan séisme PACA Député de la Savoie, Vice Président du CG73 en charge des Affaires Européennes Vice Président chargé de l aménagement du territoire, du logement, des transports, des relations transfrontalières et européennes Chef du département des transports, de l'équipement et de l'environnement Regione autonoma Valle d Aosta DREAL Rhône-Alpes Regione Piemonte Région Rhône-Alpes Provincia di Imperia Regione Liguria Région Provence Alpes Côte d Azur Provincia di Cuneo Conseil Général des Alpes Maritimes DREAL Provence Alpes Côte d Azur Conseil Général de Savoie Conseil Général de Haute- Savoie Canton du Valais Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

13 STATO DI AVANZAMENTO DEL PROGETTO VOLET A ATTIVITÀ A.1 Coordinamento e pilotaggio del progetto strategico COORDINATORE ATTIVITÀ Jean Pierre Fosson Segretario generale Fondazione Montagna sicura jpfosson@fondms.org Tel. : PARTNER Questa attività, per la sua stessa natura, riguarda tutti i partner del progetto. OBIETTIVI L attività A.1 è volta al coordinamento del progetto strategico in modo da rafforzare e strutturare la cooperazione transfrontaliera in materia di rischi naturali in montagna, coinvolgendo gli organismi tecnici e garantendo un vero controllo politico del procedimento. DESCRIZIONE ATTIVITÀ SVOLTE AZIONE A.1.1 GRUPPO DI PILOTAGGIO POLITICO (CDP) La peculiarità del progetto strategico RiskNat è rappresentata dal coinvolgimento dei referenti politici nell ambito di un apposito gruppo che si riunisce almeno una volta all anno per orientare le scelte politiche in relazione ai rischi naturali, valorizzare gli obiettivi strategici del progetto, coordinare le correlazioni con i progetti semplici in corso in materia di rischi. Su invito dell Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica della Regione autonoma Valle d Aosta, Marco Viérin, la terza riunione del CdP (con annessa la seconda ed ultima giornata di restituzione tecnica), si terrà (su due giorni di cui uno di visita sul terreno) il 10 e 11 ottobre 2011 in Valle d Aosta, con base al Centro Congressi dell hotel Billia di Saint-Vincent. Preliminarmente, al fine dell organizzazione del terzo CdP, al GdP del 31 marzo a Cuneo è stato conferito mandato ad un gruppo di lavoro ristretto, formato dalla Regione autonoma Valle d Aosta, da Fondazione, dal Canton du Valais, dalla Regione Piemonte e dai coordinatori delle attività; tale gruppo si è riunito a Ventimiglia il 9 giugno per definire il pre-programma e l organizzazione delle giornate del 10 e 11 ottobre. AZIONE A.1.2 GRUPPO DI PILOTAGGIO TECNICO (GDP) Sin dal suo avvio, il progetto RiskNat ha comportato l istituzione di un Gruppo di Pilotaggio tecnico (GdP) formato da tutti i partner. La V a riunione del GdP si è svolta il 31 marzo 2011 a Cuneo (organizzata in collaborazione con la Provincia di Cuneo). L incontro è stato preceduto il 30 marzo (pomeriggio) da una riunione operativa cui hanno preso parte tutti i coordinatori delle attività di progetto. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

14 Sempre il 9 giugno a Ventimiglia, si è riunito il Comitato di redazione del Documento strategico finale (DSF), come stabilito al GdP di Cuneo, formato da: Fondazione Montagna sicura, ARPA Piemonte, RAVA, CG06, Regione Piemonte, DREAL PACA, Canton du Valais, Provincia di Imperia, PARN, Région Rhône-Alpes e Regione Liguria. Le linee guida del DSF saranno sottoposte a validazione al CdP di ottobre 2011 (Saint-Vincent): il documento ha l obiettivo di evidenziare la caratteristica qualificante del progetto strategico, vale a dire la condivisione tematico / territoriale delle attività e la messa in rete dei soggetti coinvolti nella prospettiva di rafforzare l identità transfrontaliera come elemento della cittadinanza europea. La VI a riunione del GdP è prevista il novembre 2011 a Nizza. AZIONE A.1.3 SEGRETARIATO PERMANENTE DI PROGETTO Su incarico del capofila, Fondazione Montagna sicura di Courmayeur svolge rispettivamente le seguenti missioni: segretariato amministrativo del progetto segretariato tecnico INDICATORI DI RISULTATO DELL ATTIVITÀ: Indicatore di risultato Unità di misura Quantità prevista Quantità eseguita INCONTRI POLITICI CDP numero 3 2 AMMINISTRATORI POLITICI MOBILITATI numero 13 9 RIUNIONI DEL GDP numero 6 5 DOCUMENTO STRATEGICO FINALE DI SINTESI A DESTINAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI PUBBLICI numero 1 0 RAPPORTI D AVANZAMENTO numero 6 4 Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

15 ATTIVITÀ A.2 Creazione di un portale web transfrontaliero Rischi naturali COORDINATORE ATTIVITÀ Enrico Bonansea - ARPA Piemonte e.bonansea@arpa.piemonte.it Tel. : PARTNER Partner che partecipano finanziariamente all attività: Regione autonoma Valle d Aosta, Regione Piemonte, Provincia di Cuneo, Regione Liguria, Région Rhône- Alpes, DREAL Rhône-Alpes, canton du Valais. Partner del progetto che partecipano all attività senza budget: Région PACA, DREAL Provence-Alpes-Côte d Azur, Conseil Géneral des Alpes Maritimes, Conseil Géneral de Haute Savoie, Conseil Géneral de Savoie, Provincia di Imperia. OBIETTIVI L attività A.2 si pone come obiettivo la realizzazione di un portale web transfrontaliero finalizzato a garantire un punto di accesso unico per tutte le informazioni inerenti alle differenti tematiche nel campo dei rischi naturali trattate dal progetto strategico, con la possibilità di estendere, in futuro, la concentrazione e la soffusione delle informazioni sui rischi naturali attualmente non trattati dal progetto, in modo da costituire un riferimento per la problematica dei rischi nell area di cooperazione transfrontaliera. Il portale web transfrontaliero RiskNat si configura come un portale specialistico e costituisce un punto d accesso unico ad un insieme di risorse, che consente alla comunità di produttori e di utilizzatori di informazioni di aggregare e condividere i propri contenuti o comunque fruirne nel modo più efficace. Si rivolge ad una ampia comunità costituita dagli enti partner del progetto, da altri enti della pubblica amministrazione italo-francese non direttamente coinvolti ma interessati ad una vista organica del tema dei rischi, da enti di ricerca e dai cittadini DESCRIZIONE ATTIVITÀ SVOLTE Le attività hanno riguardato lo sviluppo delle tre principali azioni previste dal progetto: - A.2.3 Dominio internet di divulgazione - sito istituzionale di progetto; - A.2.1 Piattaforma di sostegno e di valorizzazione della componente transfrontaliera a destinazione degli attori del territorio; - A.2.2 Realizzazione servizi applicativi sviluppati dai gruppi di lavoro transfrontalieri (servizi informativi geografici, servizi meteo, ecc.). Azione A.2.3 Dominio internet di divulgazione - sito istituzionale di progetto Il portale istituzionale del progetto RiskNat è on-line da maggio 2010 all indirizzo: /eu/it/fr/ch/com. Successivamente il sito si è evoluto integrando nuovi contenuti sia sulla parte pubblica sia su quella riservata, attraverso il coinvolgimento diretto della redazione diffusa basata sul contributo dei coordinatori delle azioni e di tutto il partenariato. Si riportano le statistiche di Google Analytics relative agli accessi al sito aggiornate al 14 agosto 2011: Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

16 Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

17 Azione A.2.1 Piattaforma di sostegno e di valorizzazione della componente transfrontaliera a destinazione degli attori del territorio La base di dati dei progetti di cooperazione transfrontaliera e transnazionale sui rischi naturali è consultabile al seguente indirizzo: Ad oggi comporta 40 schede progetto e continua ad essere incrementato. In seguito alle proposte di miglioramento dell interfaccia di consultazione formulate dai partner nella riunione del 1 luglio 2010 ed alle decisioni adottate nella riunione del 4 maggio 2011, NetBe ha apportato le seguenti modifiche: I loghi dei progetti (forniti dal PARN) sono stati inseriti (quando ve ne era uno) nell elenco dei progetti, in modo da renderlo più attraente. Le schede progettuali sono state riorganizzate in diverse sezioni evidenziabili per facilitare il loro utilizzo da parte degli utenti: Il progetto ; Partenariato e budget; Oggetti di studio; Obiettivi e risultati; Valorizzazione; Scheda completa. Il motore di ricerca generale del sito web RiskNat permette ormai di accedere direttamente alle schede progetto immettendo il loro acronimo, cosa che non avveniva in precedenza. Azione A.2.2 Realizzazione servizi applicativi sviluppati dai gruppi di lavoro transfrontalieri (servizi informativi geografici, servizi meteo, ecc.) Geoportale RiskNat La volontà di realizzare una rappresentazione territoriale comune ed il più possibile omogenea dell'area di cooperazione transfrontaliera è stato uno degli elementi cardine alla base del progetto strategico RiskNat e dello sviluppo del Geoportale quale punto di accesso unificato a tutte le informazioni spaziali (dati, cartografia, servizi geografici, metadati, ecc.) gestite dai diversi partner, secondo i principi e gli indirizzi di interoperabilità definiti dalla Direttiva INSPIRE. Attraverso il Geoportale RiskNat ( è possibile ricercare ed accedere a tutti i dati e servizi geografici condivisi dai diversi Enti : i dati e i metadati pubblicati sono prodotti ed aggiornati in modo autonomo dai diversi soggetti partecipanti e resi disponibili secondo i principi di cooperazione ed interoperabilità. Nel corso del primo semestre 2011 sono proseguite le attività di Rapa Piemonte per lo sviluppo ed evoluzione del Geoportale che ha portato alla pubblicazione della nuova versione (beta 2.0) nel mese di luglio. La nuova versione del Geoportale RiskNat introduce innovativi servizi e strumenti on-line quali: servizi di visualizzazione comune delle informazioni sui rischi naturali (Geoviewer 2D e 3D) servizi di ricerca operanti sui cataloghi e sui metadati servizi conformi agli standard di interoperabilità (WMS-WFS-CSW) nuove basi topografiche e orto-fotografiche transfrontaliere. A tali prodotti si aggiungono inoltre i dati, i servizi e le applicazioni specialistiche sviluppate dai singoli partner nell ambito delle diverse azioni progettuali (cartografie multi-rischio, servizi previsionali e di allerta meteorologica, analisi interferometri che satellitari, ecc.). Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

18 Geoportale RiskNat:homepage della nuova versione beta 2.0 Le nuove componenti del Geoportale RiskNat oggi realizzate sono di seguito sinteticamente descritte: Base topografica transfrontaliera comune: Nell'ambito delle attività di sviluppo del Geoportale RiskNat, Arpa Piemonte (Sistema Informativo Geografico Ambientale) in collaborazione con Regione Piemonte, Regione Liguria, Regione Valle d'aosta, Canton du Valais, Dreal e Region PACA e Dreal e Region Rhone Alpes ha avviato un progetto sperimentale volto a creare una prima base dati transfrontaliera a supporto della rappresentazione dei dati geotematici condivisi nel Geoportale. Attraverso l integrazione di tutte le informazioni topografiche vettoriali e raster al momento disponibili e messe in condivisione dai partner sono state realizzate le prime versioni delle basi cartografiche comuni transfrontaliere (base topografica e base aerea con ortofoto), completamente fruibili on-line come map service multiscalari (tiled). Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

19 Per entrambe le basi sono state scelte 13 scale comprese tra la scala 1: e la scala 1:5.000 per consentire una rappresentazione omogenea del territorio a diversi livelli di dettaglio. Tale scelta consente una migliore fruibilità dei servizi con elevate prestazioni, facilità di utilizzo e velocità di consultazione a tutte le scale. Servizio Base topografica: per ogni scala sono rappresentati diversi tematismi topografici (Toponomastica, Aree edificate - urbanizzato; Viabilità; Idrografia; Altimetria; Orografia) ottenuti tramite specifiche operazioni di omogeneizzazione, sfoltimento, generalizzazione e vestizione cartografica dei diversi dataset utilizzati. Per le scale di maggior dettaglio si è al momento optato per una mosaicatura delle cartografie tecniche regionali o nazionali in formato raster, mentre per il territorio piemontese è stato adottato il nuovo sfondo cartografico basato su livelli vettoriali di Arpa Piemonte.L attuale versione del servizio comprende i territori di Piemonte, Liguria, Valle d Aosta, Paca e Canton du Valais ed è in fase di realizzazione l estensione al territorio della regione Rhone Alpes. Servizio Base Aerea con ortofoto: La base è stata realizzata attraverso la mosaicatura di diversi dataset di ortoimmagini a colori a risoluzioni di 0,5 1 m messe a disposizione dai diversi Enti. Per le scale di minor dettaglio sono state utilizzate immagini satellitari rese fruibili da Esri Inc. L attuale estensione del servizio comprende i territori di Piemonte, Liguria, Valle d Aosta, Paca ed è in fase di realizzazione l estensione al territorio della regione Rhone Alpes. Il territorio del Canton du Valais non è al momento integrato nella base comune ma è fruibile nel viewer come servizio WMS. Servizi di Ricerca e Catalogo metadati : Il catalogo dei metadati rappresenta una delle componenti principali del Geoportale RiskNat ed è stato progettato come un sistema distribuito, che consente di organizzare e rendere facilmente ricercabili tutti i dati e servizi, prodotti, gestiti ed aggiornati in modo autonomo dai diversi soggetti. I metadati dei dati Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

20 geografici sono l insieme di informazioni che ne descrivono le caratteristiche di identificazione, proprietà, struttura spaziale, processo produttivo, qualità, vincoli e limitazioni d uso. Attraverso i metadati è possibile ricercare ed individuare le informazioni geografiche disponibili e interpretarne correttamente limiti e modalità di utilizzo. Geoportale RiskNat:Catalogo di Ricerca sui Metadati Il nuovo servizio di Ricerca sul Catalogo dei Metadati, realizzato da Arpa Piemonte in collaborazione a Regione Piemonte, Regione Liguria, Regione Valle d0 Aosta e Provincia di Cuneo consente quindi di: effettuare ricerche in base a parole chiave, tematiche, ambiti geografici o date accedere alle schede di documentazione del dato (metadati) consultare direttamente dati e servizi on-line Il catalogo è federato nel senso che integra i metadati prodotti, gestiti ed aggiornati direttamente dai partner partecipanti al progetto secondo i principi di condivisione ed interoperabilità promossi dalla Direttiva Europea INSPIRE. Al momento l alimentazione del catalogo avviene attraverso flussi di metadati in formato XML; gli standard adottati sono quelli internazionali (ISO 19139/19115 Datasets, ISO 19139/19119 Web Services), quelli europei (INSPIRE dataset e services) e nazionali italiani (RNDT Dataset e servizi). E in corso inoltre un attività di collaborazione fra Arpa - Regione Piemonte, Regione Liguria e Regione Valle d Aosta per sperimentare modalità di condivisione ed interoperabilità fra cataloghi metadati distribuiti attraverso l uso di protocolli OGC CSW. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

21 Servizi di visualizzazione 2D: Nel corso del primo semestre 2011 è stato completato lo sviluppo del nuovo visualizzatore WebGIS. Il RiskNat Geoviewer 2D è il nuovo visualizzatore geografico WebGIS che consente la consultazione e l analisi di tutti i servizi geografici prodotti e condivisi dai diversi Enti partner del progetto. Geoportale: Il nuovo Geoviewer 2D Attraverso il Geoviewer è possibile accedere a dati diversi, comporre la propria mappa tematica e visualizzarla utilizzando le nuove basi topografiche transfrontaliere realizzate attraverso integrazione delle cartografie e delle immagini orto-fotografiche dei diversi enti. Il Geoviewer è attualmente in grado di integrare servizi basati su differenti protocolli OGC quali il WMS e il WFS oltre ad altri protocolli di uso comune (ArcGIS Server REST ed ArcIMS). Ciò consente di caricare ed integrare nel Geoviewer, oltre ai servizi condivisi del Geoportale RiskNat, anche altri servizi informativi realizzati e pubblicati da altri enti. ll Geoviewer offre inoltre diverse funzionalità GIS quali: interrogazione dati associati ricerca diretta nel Catalogo Metadati selezione geografica selezione alfanumerica con possibilità di ricerca avanzata ricerca per indirizzo (geocoding) ricerca per località integrazione vista Google Street View Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

22 Il sistema di riferimento cartografico utilizzato nel Geoviewer è il sistema WGS84 in coordinate geografiche. Tale scelta è stata adottata per garantire piena interoperabilità ed integrabilità dei dati topografici e tematici su scala interregionale e transfrontaliera anche in funzione della molteplicità di sistemi di riferimento cartografici adottati dai diversi enti (Lambert, Gauss Boaga,, UTM ED50, UTM- WGS84, ecc.). Servizi di visualizzazione 3D: Nel 2011 sono proseguite le attività di elaborazione del modello tridimensionale dell area transfrontaliera e di sviluppo del visualizzatore webgis tridimensionale denominato Geoviewer 3D. Per quanto concerne il modello tridimensionale nel 2011 sono state completate le attività di integrazione dei dati inerenti la Regione PACA ed il Cantone del Vallese. Il modello 3D che già includeva nella precedente versione le regioni Piemonte, Liguria e Valle d'aosta è stato integrato con oltre kmq di territorio francese e svizzero. Geoportale: particolare del modello 3D sulla Region PACA Le integrazioni del modello sono state realizzate attraverso l'elaborazione dei dati messi a disposizione dall'ign- Paris per Dreal e Région PACA e da Swisstopo per il Cantone del Vallese. Nel caso delle ortoimmagini svizzere l'integrazione avviane in modalità sperimentale attraverso la connessione diretta del modello altimetrico 3D con il servizio WMS pubblicato da Swisstopo. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

23 Geoportale: particolare del modello 3D sul Canton du Valais Nel mese di maggio 2011 sono inoltre state avviate le attività di elaborazione dei dati inerenti la Regione Rhone Alpes (circa kmq). I dati altimetrici e ortofotografici messi a disposizione di Arpa dalla Dreal Rhone Alpes consentiranno di completare il modello tridimensionale continuo ed omogeneo dell intero arco alpino occidentale e dell intera area di cooperazione transfrontaliera (Euro Regione Alpi Mediterraneo) sul quale successivamente integrare e analizzare i tematismi geografici sotto forma di servizi interoperabili. Oltre alle attività di precedentemente descritte, che hanno visto in varia misura coinvolti tutti i partner di progetto e i diversi soggetti attuatori, nel secondo semestre 2010 sono state sviluppate dai singoli partner ulteriori attività specifiche di seguito sinteticamente descritte: Regione Piemonte - Arpa Piemonte: Servizi WebGIS Arpa Piemonte: sono proseguiti i lavori di sviluppo dei nuovi servizi webgis di Arpa Piemonte. L attività svolta dalla struttura Sistema Informativo Geografico Ambientale in collaborazione con le strutture Geologia e Dissesto e la struttura Sistemi Previsionali ha portato alla realizzazione di 75 map service inerenti tematismi topografici (basi topografiche, orto immagini, dati altimetrici), geotematici (frane, geologia, eventi alluvionali, sismica, ecc.) e meteorologici (misure real time dei sensori della rete meteo idrografica regionale per idrometri, termometri, pluviometri, anemometri, nivometri). Tutti i nuovi servizi sono stati metadocumentati secondo gli standard RNDT ed inseriti nel Catalogo metadati del Geoportale RiskNat. Nel mese di maggio sono stati inoltre esposti i primi servizi topografici secondo i protocolli OGC WMS e WFS. Nell'ambito delle azioni trasversali relative alla condivisione dei dati, che abbracciano più misure (A2, B2, B4, B7) Arpa SC Geologia e Dissesto e Regione Piemonte - Direzione Opere Pubbliche e difesa del Suolo hanno realizzato le seguenti attività: Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

24 Organizzazione materiali per portale: Nell ambito delle attività RiskNat si è provveduto a riordinare, organizzare e metadocumentare una vasta mole di coperture geografiche disponibili relative essenzialmente a rilievi di processi, effetti e danni redatte a seguito di eventi alluvionali. Tale materiale confluirà come servizi web-gis nel Geoportale RiskNat. Apertura applicativo Fonti : Nell ottica di migliorare l interscambio di dati tra soggetti pubblici la SC Geologia e Dissesto sta provvedendo a condividere con alcuni settori regionali l applicativo Fonti, che contiene una vasta mole di materiale documentale; la condivisione sarà attiva dal primo autunno Parte di tale materiale (essenzialmente documentazione fotografica) verrà inoltre divulgato tramite il portale. L applicativo Fonti permetterà di raccogliere e condividere i dati documentali che costituiscono una gran mole di informazioni quali: relazioni e istruttorie di enti pubblici o di liberi professionisti, materiale d archivio sotto forma di scansioni, fotografie e video, stratigrafie, cartografie e molto altro; in più con le ultime richieste di modifica fatte pervenire da Regione Piemonte, si potranno inserire gli studi valutati dall apposito gruppo di lavoro. Nuove coperture prodotte dal CNR: Nell ambito dell attività B2 il CNR-IRPI di Torino sta producendo una serie di coperture geografiche relative ad alcuni eventi alluvionali. Tali coperture, opportunamente metadocumentate, saranno diffuse tramite il portale. Per l azione A2 la Regione Piemonte ha affidato un incarico relativa all informatizzazione di alcuni voli aerei (piani di volo storici), con particolare riferimento alle province di Torino e Cuneo, che verranno esposti sul Geoportale. Servizi webgis della Direzione Regionale Difesa del Suolo: sono state avviate tramite CSI-Piemonte le attività di evoluzione dei servizi secondo gli standard OGC che consentiranno l'interoperabilità nell ambito del Geoportale RiskNat. Regione Liguria La Regione ha proseguito nelle attività di sviluppo ed evoluzione del sistema WebGIS per la consultazione ed analisi delle risultanze dell analisi di interferometria satellitare. Attraverso la collaborazione di Datasiel sono inoltre proseguite le attività di cooperazione per la costituzione del catalogo federato dei metadati del Geoportale RiskNat: Datasiel in collaborazione con Arpa ha completato l allineamento di oltre 70 schede metadati basate sul profilo RNDT che sono successivamente state caricate nel Geoportale RiskNat. I dati geotematici sono stati resi fruibili attraverso il protocollo WMS e sono oggi parte fondamentale del nuovo geoportale. Regione Liguria e Datasiel hanno inoltre collaborato con Arpa Piemonte e Regione Valle d Aosta per la sperimentazione di interoperabilità fra cataloghi di metadati attraverso protocolli OGC CSW. Regione Valle d Aosta- Fondazione Montagna Sicura Regione e FMS con la collaborazione di INVA hanno partecipato alla fase di alimentazione della nuova versione del Geoportale attraverso la predisposizione ed allineamento delle schede metadati e l esposizione dei relativi servizi informativi geografici su diverse tematiche (frane, valanghe, alluvioni, ghiacciai). Dreal e Regione PACA/Rhone Alpes Dreal e Regione hanno avviato incontri tecnici interni e confronti con gli enti cartografici nazionali e regionali al fine di definire le modalità organizzative e operative per la partecipazione e integrazione in seno al Geoprotale RiskNat. Nello specifico è stato organizzato uno specifico incontro presso la sede della Dreal PACA nel quale Dreal, Regione e rappresentanti del BRGM, insieme al coordinatore dell azione A2, hanno analizzato e Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

25 discusso problematiche e modalità di cooperazione in tema di dati topografici, dati e servizi tematici, metadati. Attraverso specifiche convenzioni attivate fra Dreal/Region Paca, Dreal /Region Rhone Alpes ed Arpa Piemonte (in qualità di soggetto attuatore di Regione Piemonte e ente responsabile dello sviluppo del Geoportale) è stato possibile avviare il processo di condivisione dei dati topografici (carte topografiche, foto aeree) che ha consentito di realizzare i servizi topografici transfrontalieri alla base del geoportale. Provincia di Cuneo - Sviluppo in ambiente GIS di una struttura di basi di dati e delle relative procedure di gestione per quel che concerne la realizzazione di cartografie multi-rischio per la gestione in sicurezza delle infrastrutture per la mobilità. Sono state inoltre definite le tipologie dei dati e dei relativi meta-dati che dovranno essere conformi agli standard forniti dalla direttiva europea INSPIRE. - Elaborazione dei dati cartografici inerenti il Piano integrato di protezione civile provinciale finalizzata alla pubblicazione degli stessi su web-gis e relativo test sulla rete Intranet della Provincia di Cuneo. Tale attività è stata sviluppata conformemente alle linee guida della direttiva europea INSPIRE sulla interoperabilità dei dati spaziali (utilizzando esclusivamente software di tipo open source), pertanto i servizi potranno essere forniti nei formati cartografici previsti da tale direttiva. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

26 - Partecipazione al gruppo di lavoro per la creazione del Geoportale. Sono stati collegati i servizi webgis della Provincia di Cuneo già esistenti sul portale cartografico provinciale. Servizi Previsionali Un altra linea di sviluppo, sulla quale ha lavorato il Dipartimento Sistemi Previsionali di Arpa Piemonte, è invece orientata alla divulgazione dei servizi/dati/prodotti nella logica del Web 2.0, ossia alla sperimentazione delle tecnologie innovative della comunicazione web per una diffusione efficace delle informazioni e previsioni sui rischi naturali. Le attività si sono concentrate da una parte sull implementazione dell hardware specificatamente acquisito per il portale per il raggiungimento della sua piena funzionalità operativa e dall altra sulla definizione dei servizi e delle relative modalità di rappresentazione degli stessi. Quest attività è stata portata avanti contestualmente alla progettazione dell applicativo di gestione del portale, delle sue funzionalità e del data base di appoggio. In particolare sono state sviluppate le seguenti attività: Organizzazione e interazione con il fornitore Sono state effettuate riunioni di avanzamento con cadenza settimanale sia sulla parte di contenuti, sia sulla parte più propriamente tecnologica e applicativa. Hardware E' stata completata la fornitura HW da parte della NewS. L' HW è stato installato, collaudato ed è attualmente operativo. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

27 Software di sistema Sono state installati e configurati i sistemi operativi sulle macchine da utilizzare per il portale. Le macchine sono state integrate in un sistema a cluster fault-tolerant. Sono stati installati e configurati gli ambienti software necessari in produzione (application server Jboss, database PostgreSQL). Basi di dati E' stata progettata e realizzata la struttura principale del database che accentrerà e uniformerà i dati dalle diverse basi di dati attualmente utilizzate per i diversi servizi, per renderli disponibili al portale. Sono stati inseriti dei dati reali per effettuare delle prove con le pagine in costruzione. Sono state progettate e in parte realizzate le procedure software che dovranno alimentare il database con cadenza periodica. Software applicativo (portale vero e proprio) E' stata definita la piattaforma software da utilizzare, nello specifico OpenCMS. Sono stati definiti i criteri di navigazione del portale. La navigazione si potrà svolgere secondo due dimensioni differenti: Argomento a scelta fra quelli offerti dal portale, organizzati in: o tematismi o rischi Ambito geografico a scelta tra: o regione o provincia o comune E' stata approvate in versione definitiva la veste grafica del portale (vedi figura successiva). Sono state formalizzate la struttura e le voci dei menù presenti (voci di Rischio, voci di Tematismo, servizi offerti) Sono stati concordati con la struttura informatica di Arpa: le politiche di autenticazione degli utenti il flusso di redazione e di approvazione delle notizie che verranno pubblicate Sono state definite le linee guida che si adotteranno la visualizzazione dei dati veri e propri. Questa verrà effettuata tramite tabelle classiche, mappe interattive e grafici interattivi. Si è raggiunto il seguente stato di avanzamento: per le mappe, è stata scelta la tecnologia e realizzata un' implementazione funzionante a livello di database e visualizzazione e si stanno realizzando dei prototipi di mappe per i grafici è stata scelta la tecnologia, fra le numerose disponibili, e si stanno effettuando delle prove per verificare che le potenzialità coprano tutte le necessità del portale Il programma di lavoro prevede la realizzazione di un prototipo del portale nel secondo semestre del Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

28 INDICATORI DI RISULTATO DELL ATTIVITÀ: Indicatore di risultato Unità di misura Quantità prevista Quantità eseguita SITO INTERNET ISTITUZIONALE DEL PROGETTO numero 1 1 SERVIZI INFORMATIVI GEOGRAFICI numero 2 Circa 200 SERVIZI INFORMATIVI METEOROLOGICI numero 2 0 SUPERFICIE DI TERRITORIO TRANSFRONTALIERO INTERESSATO DAI SERVIZI APPLICATIVI STRUTTURE TURISTICHE D ALTA QUOTA CHE FRUISCONO DEI SERVIZI % % numero 5 0 RAPPORTI D AVANZAMENTO numero 6 4 Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

29 ATTIVITÀ A.3 Attivazione e gestione di una rete transfrontaliera di amministratori pubblici, di tecnici e funzionari COORDINATORE ATTIVITÀ Jean Pierre Fosson - Fondazione Montagna sicura jpfosson@fondms.org Tel. : PARTNER Partner che partecipano finanziariamente all attività: Regione autonoma Valle d Aosta, Regione Piemonte, Provincia di Cuneo, Regione Liguria, Provincia di Imperia, Région Rhône-Alpes, DREAL Rhône-Alpes, Région Provence-Alpes-Côte d Azur, DREAL Provence- Alpes-Côte d Azur, canton du Valais, Conseil Général de Haute-Savoie. Partner del progetto che partecipano all attività senza budget: Conseil Général des Alpes Maritimes, Conseil Général de Savoie. OBIETTIVI Uno degli obiettivi principali del presente progetto strategico è di rafforzare e perpetuare la rete transfrontaliera di tecnici, funzionari, amministratori pubblici e servizi pubblici incaricati dei rischi naturali in tutto il territorio dell arco alpino occidentale. L obiettivo di questa azione è l animazione di tale rete attraverso seminari di scambio e di confronto transfrontaliero, gruppi di lavoro, giornate di restituzione tecniche, ecc.. DESCRIZIONE ATTIVITÀ SVOLTE La riunione di coordinamento dell attività A.3 si è tenuta l 8 giugno 2011 a Ventimiglia. A.3.1 Atelier, formazioni continue, giornate di restituzione tecnica Formazioni continue (Universités Européennes d Eté UEE) Per conto dei partner DREAL Rhône-Alpes e Région Rhône-Alpes, il PARN organizza, con il supporto della Fondazione Montagna Sicura, una seconda UEE che si terrà dal 12 al 16 settembre 2011 alla Fondazione Montagna Sicura a Courmayeur, sul tema «Fenomeni franosi: dall analisi alla gestione». Il PARN ha riunito un équipe didattica e preparato un programma. Le iscrizioni sono aperte sul sito internet del PARN e del progetto RiskNat. Atelier Il terzo atelier rischi derivanti dall evoluzione dell ambiente in alta montagna sarà organizzato da Fondazione Montagna sicura con il supporto della Fondazione Courmayeur, in collaborazione con il Dipartimento difesa del suolo e risorse idriche della Regione autonoma Valle d Aosta, il 7 e 8 settembre Il programma prevede: - prima giornata a Rhêmes-Saint-Georges incentrata sull analisi dei fenomeni dell alta montagna, sulla loro scarsa prevedibilità e difficoltà di indagine e sugli strumenti tecnico-scientifico disponibili per al gestione dei rischi da essi derivanti; è prevista una visita tecnica con presentazione del sito-studio del Pellaud; - seconda giornata a Courmayeur dove saranno presentati casi reali di gestione di rischi scarsamente prevedibili correlati all alta montagna, con il coinvolgimento di relatori locali, in primis i sindaci. Il pomeriggio, organizzato con il supporto della Fondazione Courmayeur (con specifiche competenze di Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

30 studi in materia di diritto comparato), comporterà approfondimenti giuridici sulla responsabilità degli amministratori locali, attraverso un confronto transfrontaliero. Per conto dei patner DREAL Rhône-Alpes e Région Rhône-Alpes, il PARN organizza il quarto atelier transfrontaliero in Rhône-Alpes che si terrà a Lione il 7 dicembre 2011, sul tema della gestione sostenibile dei rischi naturali. Il quinto atelier sarà organizzato a gennaio dalla Région PACA sul rischio sismico. L atelier sarà mirato alla preparazione e alla gestione in caso di evento sismico, alla formazione di tecnici e della Protezione Civile. Il sesto atelier sarà organizzato dalla Regione Liguria l 8 e 9 febbraio 2012: Pericoli naturali e rischi sostenibili: equazione fondamentale per lo sviluppo sostenibile. Giornate di restituzione tecnica Il 31 marzo 2011 il Gruppo di pilotaggio tecnico (GdP) a Cuneo ha incaricato un gruppo ristretto dell organizzazione delle giornate del 10 e 11 ottobre 2011 (2 a giornata di restituzione tecnica + 3 o comitato di pilotaggio politico). Saranno invitati a partecipare, oltre al partenariato RiskNat, referenti di progetti sinergici, amministratori, tecnici, sindaci e il Segretariato tecnico congiunto (STC). Il 9 giugno a Ventimiglia il gruppo ristretto stabilisce un pre-programma della 2 a giornata di restituzione tecnica, che sarà organizzata su due giorni (10-11 ottobre 2011). La prima giornata sarà prevalentemente dedicata alla presentazione dei prodotti strategici concretizzati nell ambito del progetto. Per prodotti strategici si intendono le best practice significative del progetto, che coinvolgono gran parte del territorio RiskNat, con carattere di innovazione. E prevista inoltre una sessione poster per illustrare le singole attività di progetto e i progetti correlati. E stato ipotizzato infine l allestimento di attrezzature multimediali per l illustrazione del sito ufficiale, del geoportale, della banca dati progetti e per materiale audio visivo relativo ad eventi naturali passati. A.3.2 Gruppi di lavoro tecnici transfrontalieri A Percezione del rischio La Regione Piemonte ha stipulato una convenzione con il Dipartimento Di Scienze Sociali dell Università di Torino. E stato predisposto il questionario di valutazione che, tra ottobre e novembre 2010, è stato sottoposto telefonicamente ad un campione rappresentativo della popolazione dell alta Valle di Susa (760 interviste effettuate). I dati ottenuti sono stati interpretati dal Dipartimento di Scienze Sociali e da Metis Ricerche. Lo studio è stato presentato al pubblico in occasione di Protec l 1 luglio L attività pertanto può considerarsi conclusa. A «reti di misura meteorologica» Questo gruppo di lavoro si è riunito il 23 giugno 2011 ad Aosta. E stato organizzato e coordinato dal PARN in collaborazione con Alain Gautheron (Service de Prévision des Crues Alpes du nord) per conto del partner referente DREAL Rhône-Alpes ed ha permesso una condivisione globale delle informazioni sulle reti di misura presenti nelle varie regioni, dipartimenti, provincie o cantoni partner nonché sulle necessità e le iniziative di scambio di dati tra istituzioni vicine (alcune nell ambito del progetto RiskNat Alcotra : B3C3 «valanghe» e B5 «piene dei fiumi alpini»). Questo aspetto molto operativo (modalità tecniche di scambio di dati ) ma anche molto formale (convenzioni) della collaborazione transfrontaliera appare importante da sviluppare e rendere permanente per una maggior efficacia ed integrazione degli strumenti di previsione e di prevenzione. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

31 A Metodologie di analisi del multi rischio Le infrastrutture per la mobilità: valutazione e gestione dei rischi naturali La Provincia di Cuneo e la Provincia di Imperia si sono occupate della definizione di criteri e metodologie per la realizzazione di cartografie multi-rischio per la gestione in sicurezza delle infrastrutture per la mobilità, nonché dell analisi, in riferimento agli scenari di rischio presenti, delle procedure di gestione delle stesse e dell informazione agli utenti. La finalità del lavoro è stata quella di rendere disponibile uno strumento conoscitivo di supporto alle decisioni dei gestori delle infrastrutture e degli operatori di protezione civile sia nella fase della pianificazione preventiva sia in quella della gestione dell emergenza. Sono state prese in considerazione le categorie di rischio maggiormente significative per l area transfrontaliera (con particolare riferimento, per parte italiana, alle Regioni Piemonte e Liguria e, per parte francese, alla Regione PACA): rischio idrogeologico e idraulico (frane, esondazioni, processi torrentizi sulla rete idrografica minore e processi torrentizi su conoidi), rischio valanghe, rischio sismico (terremoti) e rischio incendi boschivi (incendi di interfaccia urbano rurale). Il punto di partenza è rappresentato dalla raccolta ed organizzazione dei dati e delle informazioni relative alla pericolosità territoriale insieme alle caratteristiche dell infrastruttura e delle opere d arte e di protezione; questi dati vengono, quindi, integrati e verificati con rilievi e verifiche di terreno mediante l utilizzo di apposite schede, sulle quali vengono anche registrati i parametri necessari per il successivo calcolo dei livelli di rischio riferiti al singolo tronco stradale, che rappresenta l elemento di riferimento per questa metodologia. La base di dati così costruita viene organizzata su piattaforma GIS. I parametri significativi relativi alla pericolosità territoriale vengono processati per l assegnazione dei fenomeni ad una delle classi di pericolosità definite mediante l applicazione di apposite schede matrici. Successivamente, tenendo conto dei parametri di vulnerabilità correlati sia alle opere d arte sia all efficacia delle opere di protezione, viene calcolato tramite un equazione, a livello di tronco stradale, il valore di rischio riferito ad ogni categoria presa in considerazione e del multi - rischio (o rischio totale); ogni tronco stradale viene quindi assegnato ad una delle classi di rischio definite. Il risultato è rappresentato da un sistema informativo territoriale a supporto dei decisori che permette di visualizzare in modo chiaro e diretto il livello di rischio che caratterizza un determinato tronco stradale, ma anche la localizzazione e le caratteristiche di fenomeni (pericolosità territoriale), opere d arte e di protezione. Per quel che concerne gli aspetti gestionali sono state analizzate le competenze nell ambito delle infrastrutture per la mobilità al fine di evidenziare ambiti e modalità per l attivazione di nuove sinergie. Particolare attenzione è stata riservata al tema dell informazione agli utenti, in quanto rappresenta un aspetto importante e delicato della gestione. A Gruppo di lavoro Analisi costi-benefici Questo gruppo si è riunito il 12 maggio 2011 ad Aosta. E stato organizzato e coordinato dal PARN per conto del partner referente Région-Rhône-Alpes, con il supporto di Bruno Ledoux, esperto del settore. In una sola giornata, il dibattito è stato molto ricco grazie ad una notevole preparazione sotto forma di questionari inviati ai partner nonché ad un certo numero di istituzioni esterne al progetto e spesso compilati in occasione di colloqui (incontri o appuntamenti telefonici) realizzati dal PARN, con il sostegno da parte italiana della Fondazione Montagna Sicura e di Rolando Pozzani. Emerge da questa riunione che questa tematica emergente interessa i partner sia dal punto di vista dell ottimizzazione economica degli interventi puntuali che da quello della riflessione strategica su scala di un territorio. Le pratiche sono invece molto diversificate ma in generale poco sviluppate e la tematica meriterebbe un lavoro specifico sui metodi, i dati, l utilizzo concreto al servizio del dialogo locale sul rischio. Sarebbe interessante un progetto con siti pilota in diversi paesi e regioni. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

32 INDICATORI DI RISULTATO DELL ATTIVITÀ : Indicatore di risultato Unità di Quantità prevista Quantità eseguita misura ATELIER TRANSFRONTALIERI numero 4 (6) 2 ATTI DEGLI ATELIER numero 4 (6) 2 GIORNATE DI RESTITUZIONE GLOBALE DEL PROGETTO numero 2 1 UNIVERSITÉS EUROPÉENNES D ETÉ numero 2 1 RIUNIONI DEI GRUPPI DI LAVORO TECNICI numero 5 5 RAPPORTI D AVANZAMENTO numero 6 4 Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

33 ATTIVITÀ A.4 Informazione e divulgazione: azioni che estendono o che alimentano la piattaforma transfrontaliera COORDINATORE ATTIVITÀ Alessandro Benati - Fondazione Montagna sicura abenati@fondms.org Tel. : PARTNER Partner che partecipano finanziariamente all attività: Regione autonoma Valle d Aosta, Regione Piemonte, Provincia di Cuneo, Provincia di Imperia, Région Rhône-Alpes, DREAL Rhône-Alpes, Région PACA, DREAL Provence-Alpes-Côte d Azur, canton du Valais, Conseil Général de Haute-Savoie. Partner del progetto che partecipano all attività senza budget: Conseil Général des Alpes Maritimes. OBIETTIVI L obiettivo generale di quest attività è di comunicare elementi suscettibili di sviluppare la cultura del rischio presso la popolazione ed i giovani in particolare, attraverso mezzi d informazione classici o innovativi. DESCRIZIONE ATTIVITÀ SVOLTE La riunione di coordinamento dell attività si è svolta l 8 giugno a Ventimiglia. A.4.1 Raccogliere e diffondere le iniziative che sviluppano la memoria del rischio La Regione autonoma Valle d Aosta ha incaricato ad agosto 2010, la sig.ra Maria Bartolotta, di Aosta, per lo svolgimento di un indagine d archivio al fine di individuare sul territorio valdostano gli eventi sismici accaduti negli anni passati. Le attività svolte, hanno avuto inizio e sono proseguite, principalmente, nell ambito della ricerca e spoglio di documenti conservati presso: - l archivio storico regionale; - l archivio notarile distrettuale di Aosta; - l archivio storico del comune di La Thuile; - l archivio storico delle notizie edite dal 1841, conservato presso la biblioteca regionale di Aosta; - internet, sito archivio. L indagine di spoglio, del materiale d archivio, al momento, ha interessato il periodo che va 1838 al 1869 ed il Nello specifico i documenti consultati presso i diversi archivi sono i seguenti: - Archivio storico regionale: Bilanci comunali volumi Budjet 1838 e Budjet 1839 Inventari comunali di La Thuile e Bard. Répertoire des registres du pays (raccolta di verbali delle Assemblee dei tre Stati e delle riunioni del Conseil des Commis): Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

34 - Biblioteca: Consultato pubblicazioni I terremoti d Italia di Mario Baratta 1901e La Vallée ha tremato I terremoti in Valle d Aosta di Patrizio Vichi primavera Consultato le notizie di stampa, edite da Le notizie microfilmate oggetto di indagine sono state le seguenti : FVM 033 Feuilles d Annonces d Aoste ( ) bobina 1/2 anni : 1841, 1842, 1843, 1844, 1847, 184 FVM 033 Feuilles d Annonces d Aoste ( ) bobina 2/2 anni : 1852, 1853 Le Constitutionnel Valdotain 021 ( ) bobina 1 anni : 1854, 1855, 1856 (finito al 14 febbraio), 1857 (dal 1 ottobre in avanti), 1858 FVM 035 Feuille d Aoste ( ) bobina 1/8 anni: 1855, 1857 (dal 26 novembre in avanti), 1858, 1859 (finito al 27 gennaio) FVM 035 Feuille d Aoste ( ) bobina 3/8 anni: 1866 (dal 28 agosto in avanti), 1867, 1868, Internet: Consultato il sito nella sezione archivio. Vi sono notizie di stampa edite dal 1867 al La ricerca prosegue, nei diversi archivi. I dati reperiti, utili alla ricerca, verranno trascritti e catalogati. A.4.2 Sensibilizzazione della popolazione: divulgazione delle informazioni sui rischi naturali tramite azioni specifiche rivolte a diverse utenze per formare criteri di auto responsabilità degli utilizzatori Attività svolta da Arpa Piemonte: 1) REALIZZAZIONE CD Nell ambito delle attività di divulgazione ed informazione al pubblico, è stato realizzato un ambiente grafico ed informatico, prodotto su supporto hardware rimovibile, atto alla diffusione di una analisi di dati giornalieri ed elaborazioni grafiche inerenti un dataset temperature e precipitazioni collezionate sul Piemonte negli ultimi 50 anni. Il dataset proposto è il risultato di una complessa elaborazione che ha permesso di ricostruire le variabili meteorologiche 'precipitazione' e 'temperatura massima e minima' giornaliere su una griglia regolare sulla regione, caratterizzata da un'elevata risoluzione orizzontale, per un periodo temporale sufficientemente lungo da catturare la variabilità climatica e le eventuali tendenze. La ricostruzione è stata fatta a partire dal 1958, tenendo conto di rilevazioni meteorologiche afferenti a reti diverse, disponibili in un dato giorno in un dato luogo, indipendentemente dalla lunghezza della serie storica e dalla sua continuità, ed operando in maniera tale da minimizzare le disomogeneità temporali delle serie storiche ricostruite. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

35 Il dataset può essere utilizzato per la valutazione quantitativa e qualitativa delle principali variabili meteorologiche e di indicatori derivati, di cui una selezione è presentata nella parte descrittiva del lavoro. Proprio per la difficoltà ad essere esaustivi rispetto alle diverse necessità di analisi, il dataset proposto è corredato da una ricca serie di mappe predefinite e dalla possibilità di consultazione dei dati grezzi per effettuare elaborazioni esterne. La ricostruzione delle variabili di precipitazione e temperature su griglia viene qui riportata in modo completo per il periodo , mentre l'intero dataset con aggiornamenti quotidiani sarà successivamente disponibile sul portale sui rischi naturali in corso di realizzazione nell ambito dell attività A2. Il lavoro si è articolato nelle diverse fasi: 1. Analisi dei dati e ricostruzione dei campi su grigliato, calcolo degli indicatori; 2. Realizzazione di un contesto grafico di navigazione delle informazioni contenute nel supporto hardware rimovibile; 3. Progettazione e realizzazione di un applicativo informatico per la conversione dei dati tra formati relativi a differenti sistemi informativi geografici; 4. Progettazione e realizzazione di una interfaccia informatica per la visualizzazione e navigazione di elaborati grafici e la selezione ragionata dei dati da distribuire nei formati stabiliti; 5. Realizzazione di un CD a diffusione pubblica. Il CD è stato distribuito al pubblico nell ambito della fiera PROTEC, svoltasi a Torino nel mese di giugno ) MATERIALE E FORMAZIONE PER PRODUZIONE VIDEO E stato inoltre attivato un servizio di fornitura di apparecchiature informatiche, di ripresa e produzione di materiale audio e video a supporto delle attività tecniche e di divulgazione esterna del progetto RISKNAT, che sarà utilizzato per la sperimentazione di prodotti informativi attraverso la produzione di short-video informativi. Attività previste dalla DREAL PACA: nel mese di novembre 2011 verrà allestita una Expo séisme a Dignes dove verrà preparato un modello in scala di una casa per effettuare delle dimostrazioni sui rischi sismici. Successivamente saranno organizzati altri eventi in Armagnac e a Gap. A.4.3 Percorso didattico e laboratorio sui rischi naturali in ambito transfrontaliero Per lo svolgimento di questa attività la Regione Piemonte si avvale di due soggetti attuatori: la Provincia di Torino e la Provincia di Alessandria. Il laboratorio didattico prenderà le mosse in gran parte dai risultati del questionario transfrontaliero di cui all azione A e dell esperienza recente maturata in materia dalla regione Piemonte. Il laboratorio didattico consiste nella realizzazione di alcuni percorsi (automobilistici e a piedi) nell alta Valle di Susa. Elemento peculiare dei percorsi sarà l individuazione e descrizione di alcuni elementi del territorio interessati dalla presenza di elementi di dissesto (ad esempio la delimitazione di alcuni elementi geometrico-morfologici di un versante in frana, di un canalone valanghivo e di un incisione torrentizia). Contestualmente ai percorsi viene realizzato un laboratorio sui rischi naturali in ambito transfrontaliero nel quale vengono approfonditi i temi visti e sviluppati lungo i percorsi. I destinatari dei percorsi e del laboratorio didattico si dividono in diverse categorie: scuole, turisti, automobilisti, tra i principali. Sono state stipulate le convenzioni con le due Province, che stanno lavorando al progetto. Nell ambito del laboratorio, la Provincia di Torino, in collaborazione con Thales Alenia Space, sta elaborando un modello tridimensionale che illustra la propagazione delle colate detritiche in ambiente montano. I primi risultati ottenuti sono stati esposti nel corso di una riunione tecnica del Volet A attività A.3 A.4 svoltosi a giugno a Ventimiglia. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

36 A.4.4 Azioni di informazione multi-lingue sui rischi naturali agli utenti delle vie di comunicazione transfrontaliere, i comportamenti da adottare, la situazione attuale. Nel corso dell inverno sono stati progettati e sperimentati servizi operativi a supporto della gestione della viabilità invernale sulle principali strade ed autostrade piemontesi, con l obiettivo di aumentare la sicurezza e ottimizzare la gestione, in particolare nelle operazioni di rimozione della neve, salatura ed eventuale chiusura o limitazione alla percorribilità. Tale sperimentazione aveva lo scopo principale di definire l interazione con i gestori e gli utenti, verificare le possibilità di costruire messaggi informativi per gli utenti e costruire un rapporto sinergico con altri partner interessati alla problematica. La sperimentazione condotta è stata soddisfacente dal punto di vista della progettazione dei contenuti e dell analisi delle esigenze di monitoraggio, mentre ha evidenziato necessità di sviluppo di metodologie ed algoritmi in grado di supportare la previsione locale. A seguito dell analisi dello stato dell arte dell infomobilità eseguita nell ambito dell attività A verranno acquistati ed installati cartellonistica stradale e pannelli a messaggio variabile. INDICATORI DI RISULTATO DELL ATTIVITÀ: Indicatore di risultato Unità di misura Quantità prevista Quantità eseguita MANIFESTAZIONE VALLUVIONE numero 1 1 ESPOSIZIONE SUL RISCHIO SISMICO numero 1 11 UTENZA MINIMA DI 500 PERSONE PER ANNO PER IL PERCORSO E LABORATORIO DIDATTICO numero PANNELLI numero 2 2 RAPPORTI D AVANZAMENTO numero 6 4 CD CINQUANT ANNI DI DATI METEO-CLIMATICI IN PIEMONTE numero Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

37 VOLET B - C ATTIVITÀ B.1 - C.1 Rischi derivanti dall evoluzione dell ambiente di alta montagna COORDINATORE ATTIVITA Iris H. Voyat - Fondazione Montagna sicura ivoyat@fondms.org Tel. : PARTNER Partner che partecipano finanziariamente all attività: Regione autonoma Valle d Aosta (Servizio geologico, Centro funzionale, Fondazione Montagna sicura e ARPA Valle d Aosta), Regione Piemonte, Canton du Valais (Crealp), Conseil Général de Haute-Savoie. OBIETTIVI Le azioni previste mirano a definire strumenti e procedure per la conoscenza della pericolosità legata all evoluzione del permafrost in aree di alta montagna, e per la gestione dei relativi rischi e delle interazioni con strutture localizzate in aree soggette a tale fenomeno. DESCRIZIONE ATTIVITÀ SVOLTE Riunioni di coordinamento: 24/06/2011 (Centro funzionale RAVA - Aosta). Il gruppo di lavoro B.1-C.1 ha deciso di produrre, quale prodotto comune derivante dalle esperienze condotte da ciascun partner nel progetto, un manuale tecnico operativo avente l'obiettivo di fornire indicazioni pratiche per lo studio del permafrost, sia ad una scala più ampia (regionale), sia a scala locale (siti pilota). Durante il semestre gennaio 2011-giugno 2011 è stata definita la struttura del manuale e sono state fissate scadenze e compiti in modo da ottenere il prodotto finito entro il termine del progetto. B.1.1 Criteri per la localizzazione spaziale delle aree soggette a permafrost ARPA VdA ha provveduto alla predisposizione del confronto di tre diversi approcci modellistici (modello Permaclim, PermaNET, GEOtop), per ricavare la distribuzione probabile di permafrost testandoli su un medesimo sito (Conca del Breuil Valle d Aosta, sito di monitoraggio consolidato, per il quale sono disponibili sufficienti dati meteorologici e di temperatura di roccia/suolo). Tale attività è tuttora in corso ed è stata completata per una quota pari al 60%. B.1.2 Scenari evolutivi del permafrost in relazione a scenari di cambiamento climatico - B.1.2.a Modellazione dell evoluzione dello stato termico - B.1.2.b Studio del comportamento meccanico dei materiali -B.1.2.c Controllo dell evoluzione e taratura dei modelli mediante monitoraggio strumentale in siti selezionati rappresentativi dei diversi materiali (ammassi rocciosi, detrito) Allo scopo di analizzare la risposta termica dei materiali in funzione dell andamento climatico, ARPA VdA sta effettuando, mediante il modello GEOtop, back-analysis a partire dai dati esistenti per i siti di Cime Bianche e della Cheminée (Breuil-Cervina, Valle d Aosta); allo stato attuale l attività è completata per il 40%. Sono state inoltre eseguite altre modellazioni per calcolare lo spessore dell active layer a partire da misure superficiali di temperatura. L attività finora raggiunto un grado di completamento pari al 20%. Al fine di completare la caratterizzazione dei materiali soggetti a permafrost e di studiare come evolvono le loro caratteristiche al variare del clima esterno, ARPA VdA ha avviato una modellazione della risposta termica potenziale di diverse tipologie di substrato (roccia, detrito, suolo) da mettere in relazione con i risultati delle prove geomeccaniche svolte in laboratorio da GeoDigital Solutions in collaborazione con FondMS. Tale studio si trova nella sua fase iniziale ed il suo stato di avanzamento può essere quantificato pari al 10%. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

38 B.1.3 Definizione di scenari di pericolosità Nel periodo gennaio giugno 2011 è stata sviluppata una metodologia integrata per la valutazione a scala regionale della pericolosità geomorfologica legata alla degradazione del permafrost, successivamente applicata sotto forma di test in alcuni settori-chiave del territorio valdostano. Ciò ha comportato un analisi mirata dei fattori dell instabilità dei versanti sul territorio alpino d alta quota: sono stati considerati sia i fattori statici (ovvero sostanzialmente stabili alla scala dei tempi di osservazione umana, per i quali si può usare una rappresentazione tempo-indipendente) sia quelli dinamici (ovvero mutevoli nell arco temporale dell osservazione umana). Il gruppo di lavoro costituito da RAVdA (Centro Funzionale regionale) e GeoSITLab (Università degli Studi di Torino), si è dapprima concentrato sull analisi del controllo lito-strutturale dell instabilità dei versanti, ovvero sul tema dei fattori statici. Per l analisi degli aspetti litologici, giaciturali e strutturali del substrato roccioso in relazione alla pendenza e all orientazione dei versanti, si è fatto tesoro dei dati di letteratura scientifica e tecnica disponibili a livello valdostano. L affinamento della legenda della carta litotecnica alla scala prodotta ai sensi della convenzione fra l Università di Torino e la RAVdA nell ambito della prosecuzione del progetto IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia) ha permesso di ottimizzare le indagini sulle condizioni lito-strutturali dell instabilità gravitativa per i territori d alta montagna. Nuove elaborazioni GIS hanno permesso analisi statistiche specifiche per confrontare i territori d alta quota (potenzialmente soggetti a degradazione del permafrost) con quelli di quota meno elevata, ampliando le conoscenze sulla distribuzione delle instabilità di versante a livello regionale per diverse classi litologiche, effettuando un analisi normalizzata dei dati e rapportandoli alla percentuale di affioramento dei litotipi. Nei settori d alta quota della Conca del Breuil e delle Alte valli Veny e Ferret, è stato applicato il metodo di analisi statistica dei dati delle frane in relazione a diversi tematismi (pendenza, esposizione, litotecnica, morfodinamica). Il confronto dei dati cartografici ottenuti da fotointerpretazione per diverse tipologie di instabilità con le aree della carta litotecnica alla scala ha permesso di individuare i fattori di propensione alla franosità anche in contesti non interessati da instabilità ma potenzialmente ad essa soggetti. Ulteriori indicazioni utili sono venute dall elaborazione di cartografie a scala di maggiore dettaglio, dove è stata testata una legenda applicabile anche ad altre zone, in corso di studio nell ambito del progetto. In questi casi, i dati cartografici e topografici (Ortofoto, Lidar, Cartografia di Base, MIVIS) esistenti sul territorio valdostano sono stati usati come base per la fotointerpretazione delle forme e dei depositi superficiali dei territori d alta quota, realizzandone una classificazione basata sul grado di attività e di propensione alla instabilità. La produzione delle carte geotematiche alla scala di lavoro di 1:50000 e 1: è risultata utile anche per l analisi dei fattori dinamici dell instabilità dei versanti d alta quota, soprattutto di quelli correlati a fenomeni dovuti all evoluzione del clima, come l espansione ed il ritiro delle masse glaciali o la degradazione del permafrost. Ad esempio, nel caso dei versanti di aree periglaciali, la stretta cooperazione fra i partner valdostani del progetto ha consentito di gettare le basi per sviluppare un analisi dell attività dei rock glacier, importanti indicatori dell instabilità dei settori soggetti a permafrost. Anche in questo caso la specifica legenda geomorfologica elaborata viene messa a disposizione per l applicazione ad altri settori oggetto di studio nell ambito dell attività B.1.3. Ad integrazione dell analisi territoriale speditiva volta all'individuazione di situazioni di pericolosità legate al permafrost sul territorio valdostano, FondMS prevede di eseguire, su alcuni dei siti individuati, un analisi dei dati PSInSAR esistenti, messi a disposizione dal Servizio geologico e di confrontare la metodologia con il GeoSITLab, interessato ad eseguire uno studio simile su altri siti; a tal riguardo si è resa necessaria l'installazione di una toolbar aggiuntiva (sviluppata da Tele-Rilevamento Europa T.R.E. s.r.l.) all'interno di ArcGIS, che ha comportato alcune difficoltà ed ha dunque ritardato l'avvio del lavoro. B.1.4 Interazione con le strutture Scopo di questa azione è fornire indicazioni utili per la costruzione di strutture in quota. Dopo aver considerato alcune ipotesi di studio, nel corso del progetto è stato individuato, quale manuale rispondente in modo esauriente a questo scopo, un prodotto dell'slf di Davos, Construire sur le pergélisol. Tale manuale è al momento disponibile in tedesco e in francese. Il Servizio Geologico RAVA ha preso contatti Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

39 con l'slf di Davos proponendo di tradurlo in italiano in modo da estenderne la diffusione sul territorio dell'arco alpino italiano. C.1 Siti pilota Valle d'aosta Al fine di implementare la rete di misura della temperatura a livello regionale, ARPA VdA ha provveduto al mantenimento ed al controllo della strumentazione installata presso i siti pilota, parallelamente al controllo ed allo stoccaggio dei dati scaricati. Sono inoltre stati effettuati studi preliminari e sopralluoghi per l allestimento di nuovi siti a lungo termine. Bacino del Pellaud Lavorano su questo sito FondMS, per lo studio della stabilità del bacino, ed ARPA VdA, per la caratterizzazione termica. Nel corso del semestre si è conclusa la convenzione attivata da FondMS con GeoDigital Solutions per la messa a punto una procedura per la valutazione della stabilità delle pareti rocciose dell'intero bacino del Pellaud e l'individuazione dei settori più critici, andando a considerare anche i possibili effetti della degradazione del permafrost dell'ammasso roccioso. A partire dai risultati geostrutturali ottenuti su una zona di dettaglio (applicazione del software Rockscan sul DSM - Digital Surface Model -ottenuto da rilievo fotogrammetrico da elicottero) e dal DTM esistente per il bacino, sono stati determinati i possibili cinematismi ed i fattori di sicurezza calcolati mediante analisi di stabilità all'equilibrio limite. Sono state condotte analisi di sensibilità per studiare come la degradazione del permafrost, o meglio gli effetti ad essa correlati (sviluppo di pressioni idrauliche a seguito della fusione di ghiaccio nell ammasso roccioso e diminuzione dell angolo di attrito delle discontinuità, per degradazione meccanica della superficie della stessa, legata all alternarsi di cicli di gelo e disgelo) influiscono sulla stabilità delle pareti rocciose in esame. ll metodo ed i risultati ottenuti (comprendenti mappe in cui sono visualizzati i cinematismi ed i fattori di sicurezza) sono oggetto di una relazione tecnica che è disponibile online sul sito di RiskNat. Lo studio eseguito è inoltre oggetto di un articolo presentato al II World Landslide Forum (Roma, 3 9 ottobre 2011): dal titolo "Test of a procedure to assess the stability of permafrost rock walls: the case of Pellaud basin, Rhêmes Valley (Aosta Valley, Italy)". Torrent Al fine di individuare un nuovo sito in Valle d'aosta con pericolosità legata all evoluzione del permafrost e comportante rischi per l interazione con oggetti vulnerabili, si sono tenuti nel semestre due incontri a livello regionale che hanno coinvolto i diversi enti valdostani (Fondazione Montagna sicura, Servizio geologico, ARPA VdA, Centro funzionale; 08/04/2011, 13/04/2011). A seguito di questi incontri FondMS ed ARPA VdA hanno deciso di avviare un attività di studio sulla parte alta del bacino del Torrente Torrent (alta Val di Rhêmes), volte alla determinazione dei volumi di detrito in gioco ed all individuazione della presenza di ghiaccio; infatti, la presenza di lenti di ghiaccio potrebbe intensificare fenomeni di trasporto di massa o di debris flow in corrispondenza di eventi meteorici intensi oppure dar luogo a fenomeni anomali, non correlati alle precipitazioni, ma bensì alla degradazione del permafrost all interno dell accumulo di materiale. FondMS ha preparato la documentazione necessaria ed ha avviato la fase di acquisizione di pareri ed autorizzazioni per poter procedere con le attività di terreno che consistono in una campagna di indagini geofisiche e nell esecuzione di perforazioni, allo scopo di validare i risultati delle misure geofisiche e di permettere l installazione di strumentazione per il monitoraggio termico, a cura di ARPA VdA. In data 21 giugno è stato eseguito un sopralluogo sul sito. Monterosa Nel corso del semestre ARPA VdA ha predisposto ed installato la strumentazione mancante per la misura della temperatura presso il pilone centrale della funivia di Punta Indren. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

40 Aiguilles Marbrées La metodologia per il monitoraggio dell'attività gravitativa mediante fotogrammetria terrestre continua ad essere implementata su questo sito di studio (parete Nord delle Aiguilles Marbrées) da FondMS. Nel corso del semestre è stato avviato un confronto tra i DSM (Digital Surface Model) della parete ottenuti da GeoDigital Solutions, mediante software non commerciale sviluppato presso l'università di Parma, ed i DSM ottenibili mediante il software ImageMaster, acquisito da FondMS. Inoltre si è preso contatto con i realizzatori del software Pix4D (Politecnico di Losanna) per poter eseguire alcuni test e confrontare i risultati con quelli già prodotti (DSM di GeoDigital Solutions e DSM di ImageMaster). Lo studio del sito delle Aiguilles Marbrées è stato oggetto di condivisione e confronto all'interno del progetto PermaNET (programma Spazio Alpino): i risultati dei precedenti anni di attività sono stati utilizzati per un confronto tra fotogrammetria terrestre e terrestrial laser scanner (WP6.1 del progetto PermaNET) e sono inoltre stati presentati nel workshop sulle tecniche di monitoraggio dei versanti utilizzabili in ambiente permafrost (Chamonix, 28 giugno 2011). In data 30 giugno è stata condotta una visita guidata al sito di studio, organizzata nell'ambito della conferenza finale del progetto PermaNET; in quest'occasione è stato eseguito il primo rilievo fotogrammetrico del Canton du Valais Dal 2008, il CREALP lavora su due siti periglaciali (alt m) le cui lave torrentizie rappresentano un rischio elevato per le zone antropizzate. Il progetto ha realizzato ricerche in superficie (misurazioni di temperatura e di spostamento del suolo; geofisica) ed in profondità (trivellazioni e diagrafie). L insieme dei questi dati viene rappresentata su un blocco-diagramma 3D il cui software è stato realizzato dalla società AdHoc. Il primo obiettivo del progetto e di sviluppare una metodologia di ricerca speditiva che permetta di distinguere tra un ghiacciaio roccioso, un ghiacciaio nero (coperto) o un ghiacciaio misto. Gli obiettivi collegati mirano, da una parte, a localizzare, qualificare e quantificare le parti di materiale movimentabile a breve termine e, dall altra, a capire la dinamica ed il meccanismo del corpo della massa gelata attiva. Inoltre, il progetto intende proporre il dispositivo di monitoraggio-allarme più adeguato possibile per prevenire l innesco delle lave torrentizie. Glacier Bonnard Studi in superficie: e stata realizzata, in collaborazione con l ARPA VdA, una campagna di misurazioni della temperatura alla base del manto nevoso (BTS). Tali misurazioni consentono di fornire un immagine termica della superficie: una T inferiore a -3 C mette in evidenza la probabile presenza di ghiaccio. La combinazione di queste misurazioni con i sensori permanenti permette di trattare i dati in modo ottimale. Si è proseguito il monitoraggio dei movimenti superficiali grazie al GPS. L analisi dei dati meteo-climatici è in corso e indica periodi di vento stabile che potrebbero dar luogo alla formazione di una «goccia di aria fredda morfologica», osservazione da confermare. L analisi dei risultati della sismica a rifrazione continua in collaborazione con l ISTerre dell Università di Grenoble e l ADRGT. Studi in profondità: il monitoraggio dei 5 inclinometri installati nelle trivellazioni durante l estate 2010 ha permesso di capire meglio la dinamica del corpo della massa gelata. L analisi della catena di sensori di temperatura installati in una delle trivellazioni ha permesso di determinare lo spessore dello strato attivo. I log delle trivellazioni hanno permesso un primo calcolo del volume movimentabile. Una presentazione del rapporto esistente tra la massa gelata e l innesco delle lave torrentizie è stata fatta in occasione del 5th International Conference on Debris Flow Hazards and Mitigation (Padova - Italia, giugno). Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

41 INDICATORI DI RISULTATO DELL ATTIVITÀ: Indicatore di risultato Unità di misura Quantità prevista Quantità eseguita RIUNIONI TRA PARTNER D ATTIVITÀ numero visita tecnica CARTA DI LOCALIZZAZIONE PROBABILE DEL PERMAFROST (AGGIORNAMENTO CARTOGRAFIA) STUDIO DI CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA E GEOMECCANICA DEL PERMAFROST STUDIO DELL INTERAZIONE PERMAFROST- STRUTTURE STUDIO COMPLETO DI UN SITO SELEZIONATO IN VALLE D AOSTA STUDIO DEL SOTTOSUOLO DI SITI A RISCHIO VALLESANI, AL FINE DI VALUTARE LA QUANTITÀ DI MATERIALE MOBILITABILE IN CASO DI RISCALDAMENTO CLIMATICO RETE DI MONITORAGGIO DELLE CONDIZIONI TERMICHE A LIVELLO REGIONALE numero 1 90% numero 1 100% numero 1 0 numero 1 80% numero % numero 1 80% RAPPORTI D AVANZAMENTO numero 6 4 Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

42 ATTIVITA B.2 - C.2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi: frane, caduta massi, crolli, fenomeni complessi o correlati COORDINATORE ATTIVITA Carlo Troisi Regione Piemonte, Direzione Regionale OOPP carlo.troisi@regione.piemonte.it Tel. : PARTNER Partner che partecipano finanziariamente al progetto: Regione autonoma Valle d Aosta, Regione Piemonte, Regione Liguria, canton du Valais. Partner che partecipano all attività senza budget: Provincia di Imperia OBIETTIVI I rischi idrogeologici (in senso lato) connessi con i fenomeni di versante rappresentano uno dei maggiori problemi con i quali debbono confrontarsi le politiche alpine, in tema di realizzazione di nuovi insediamenti residenziali o turistici, di infrastrutture viarie o di altro tipo. Sulla base di quanto sopra gli obiettivi della misura B2 sono essenzialmente: o sviluppare azioni innovative volte alla caratterizzazione ed alla classificazione del territorio in relazione alla preservazione dell ambiente ed alla prevenzione dei vari rischi naturali di natura idrogeologica presenti in ambiente alpino; o sviluppare azioni tese a verificare l applicabilità di tecniche di telerilevamento Radar innovative; o migliorare le conoscenze e gli strumenti per l analisi del quadro del dissesto e delle conseguenti problematiche in termini di rischi naturali. RIUNIONI o riunione di avvio delle attività a Torino il 21/7/09; o seconda riunione a Courmayeur il 15/3/2010; o terza riunione a Genova il 21/9/2010; o consegna risultanze interferometria ai partner francesi a Sophia Antipolis (F), il 30/11/2010; o quarta riunione a Torino il 14/3/2011. DESCRIZIONE ATTIVITÀ SVOLTE Le pagine che seguono riassumono le attività svolte. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

43 ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DELLA MISURA B2 Le attività della misura sono state articolate in 11 sottoazioni, qui elencate: Azioni a carattere generale B2_a B2_b B2_c B2_d B2_e B2_f Sbarramento per frana di corsi d acqua: esame comparato di casi reali e redazione di linee di indirizzo per la valutazione degli scenari a fini di protezione civile e di pianificazione territoriale. Raccolta, commento e diffusione delle guide tecniche disponibili relativamente alle opere di protezione. Raccolta, commento e diffusione della documentazione esistente relativa a criteri e tecniche per la manutenzione del territorio, ai fini della prevenzione del rischio idrogeologico Proposta di linee di indirizzo finalizzate alla tutela e all uso del territorio montano in ambito di pianificazione e di protezione civile, utilizzabile dagli enti gestori del territorio. Sviluppo di un applicativo per il rilevamento da terreno tramite tablet pc basato su un sistema open source, utilizzabile da tutti i tecnici che effettuano rilievi sul terreno. Già in parte disponibile su Valutazione delle relazioni piogge/frane su varie tipologie di fenomeni al fine di verificare l applicabilità di modelli previsionali collegabili alle previsioni meteorologiche. B2_g Azioni relative a specifiche tipologie di frana Deformazione Gravitativa Profonda di Versante B2_h Grandi frane permanenti complesse B2_i B2_l Crolli di porzioni rocciose Gruppi di lavoro Atelier /Volet A; contributi tematici Confronto dei metodi di valutazione dei rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi sulla pianificazione e la programmazione urbanistica e territoriale; proposte di linee-guida B2_m Analisi legate a tecniche di telerilevamento tramite Interferometria Radar Esiste un forte leitmotiv legante tra molte delle sottoattività (b, c, d, g, h, l, m) che potrebbe essere così riassunto: identificazione e caratterizzazione di grandi frane e DGPV (B2_g, B2_h) anche mediante ricorso a tecniche interferometriche satellitari (B2_m); influenza di tali fenomeni sulla pianificazione e la programmazione urbanistica e territoriale (B2_l); disamina di quale siano i limiti delle possibilità di intervento attivo, eventuali tipologie costruttive e monitoraggi (B2_b, B2_d). Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

44 DETTAGLI RELATIVI ALLE ATTIVITÀ PRINCIPALI DELLA MISURA B2 o B2_A SBARRAMENTO PER FRANA DI CORSI D ACQUA L attività viene sviluppata da Regione Piemonte, tramite Arpa. E stato acquisito tutto il materiale documentale relativo a passati eventi di frana da sbarramento sull arco alpino. Tale materiale è oggetto in questa fase di revisione e approfondimento secondo quanto portato avanti da studi scientifici condotti da gruppi cinesi relativi agli atti del simposio mondiale sulle frane del In contemporanea si è cominciato a condurre i sopralluoghi conoscitivi dei fenomeni recenti scelti in Piemonte (Nibbio, Bognanco) nei quali verrà applicata la metodologia utilizzata. Il prodotto finale sarà costituito da una relazione tecnica. o B2_B, B2_C, B2_D Le attività sono state accorpate in una misura unica, di tipo bibliografico. Sono stati raccolti numerosi materiali che verranno resi disponibili tramite il sito RiskNat. o B2_E SVILUPPO DI UN APPLICATIVO PER IL RILEVAMENTO DA TERRENO TRAMITE TABLET PC. L attività viene sviluppata da regione Piemonte, tramite Arpa. Nel mese di Aprile è stata consegnata la versione definitiva dell'applicativo contente tutte le funzionalità previste. Il giorno 31 maggio 2011, presso la sede ARPA Piemonte di Torino si è svolta una giornata di presentazione delle funzionalità dell'applicativo e test pratico di utilizzo mediante Mobile devices+gps Sono attualmente in fase di realizzazione alcuni modelli per la consultazione/raccolta dati su terreno relativi a dati d'evento e dati PSInSAR E in corso di affidamento l incarico per la realizzazione della manualistica dell'applicativo. o B2_H GRANDI FRANE PERMANENTI COMPLESSE L attività viene sviluppata da regione Piemonte, tramite Arpa. Prosegue l'attività di compilazione delle schede di secondo livello su fenomeni franosi di particolare interesse (prioritariamente fenomeni strumentati). Attualmente sono state realizzate 216 schede. Circa 180 schede sono state rese disponibili mediante il servizio webgis di Arpa Piemonte, da cui è possibile il download del documento in formato pdf ( E' in fase di predisposizione il nuovo servizio webgis SIFRAP sul portale RiskNat da cui sarà possibile consultare, oltre alle informazioni attualmente disponibili, ulteriori informazioni quali ad esempio gli elementi morfologici. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

45 o B2_G DEFORMAZIONI GRAVITATIVE PROFONDE DI VERSANTE L attività viene sviluppata da regione Piemonte, tramite Arpa. È stata effettuata l'analisi statisitica dei dati PSInSAR derivanti dai satelliti ERS e Radarsat su tutte le DGPV del Piemonte. Sono in fase di predisposizione alcune monografie descrittive di dettaglio per i fenomeni di Deformazione Gravitativa Profonda selezionati. o B2_F VALUTAZIONE DELLE RELAZIONI PIOGGE/FRANE SU VARIE TIPOLOGIE DI FRANA L attività viene sviluppata da regione Piemonte, tramite Arpa. Tra i circa 300 siti strumentati in Piemonte (dall agenzia ARPA Piemonte) sono state selezionate dieci frane sulla base dei seguenti parametri: lunga serie storica di dati strumentali, sia di spostamento che piezometrico; presenza di inclinometri fissi a misura continua; prossimità di una stazione meteorologica; presenza di riflettori PS. I siti selezionati sono: Civiasco, Loc. Perracino (VC); Trasquera (VCO), loc. Schiaffo: Momperone (AL), loc. Zerbi; Cantalupo (AL), loc. Costa Merlassimo; Somano (CN), loc. Perdetti; Fabbrica Curone (AL); Cissone (CN) loc. Pianezza; Bardonecchia (TO), loc. Grange Rho; Sestriere (TO) loc. Borgata e loc. Champlas du Col. Attività svolte, al mese di luglio 2011: Selezione stazioni meteo-pluviometriche di riferimento di Arpa Piemonte, analisi delle serie storiche relative ai periodi delle misure inclinometriche, statistica delle medie mobili a giorni); Validazione dati piezometrici: sono stati analizzati tutti i dati storici piezometrici relativi ai siti strumentati in gestione ad ARPA Piemonte. I dati piezometrici esaminati fanno riferimento sia ai piezometri misurati manualmente (circa una o due volte l anno), sia ai piezometri dotati di centralina automatizzata (in grado di fornire più misure al giorno ad intervalli di tempo regolari ; Validazione ed analisi dati inclinometrici con sonda fissa; Validazione ed analisi dati inclinometrici a misura manuale ed integrazione, ove possibile, con i dati derivanti dalle sonde fisse; Definizione dell approccio metodologico. Analisi delle deformate inclinometriche. L obiettivo è quello di analizzare le deformate dei tubi inclinometrici e correlarle con la tipologia del movimento e quindi con la velocità di spostamento del corpo di frana (individuazione movimento per Blocco Rigido e per Creep); PRECIPITAZIONE vs PIEZOMETRIA (funzione di tempo t, profondità sup. piezometrica psp); DATI INCLINOMETRICI vs PRECIPITAZIONI/PIEZOMETRIA (funzione di tempo t, tipologia di movimento tm, profondità di movimento pm, condizioni lito-strutturali cls). Applicazione della metodologia individuata ai siti di Bardonecchia (Grange Rho), Sestriere (Borgata), Somano (CN), Cantalupo Ligure (AL). Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

46 o B2_M INTERFEROMETRIA SATELLITARE Le attività sono portate avanti dalla Regione Liguria, dalla Regione autonoma Valle d Aosta e dalla Regione Piemonte (attraverso l ARPA). E iniziata la redazione del volume di linee-guida che rappresenterà uno dei principali prodotti dell azione B2. Nel corso di una specifica riunione tenutasi a Genova il 7 aprile 2011 sono stati discussi i contenuti, ripartiti gli incarichi di redazione e stabilito un calendario per i lavori: prima metà di settembre per la predisposizione delle prime bozze del volume; prima metà di novembre per la bozza definitiva; entro dicembre selezione tipografo e contestuale impaginazione. La stampa avverrà a cura della Regione Liguria. Attività della Regione Liguria Per quanto attiene le attività in programma da parte di Regione Liguria nell ambito dell azione B2, si rileva che si è di fatti in linea con il cronoprogramma. Acquisizione di dati di interferometria satellitare sono state acquisite tutte le previste elaborazioni di dati di interferometria satellitare sia di area vasta, sull intero territorio della Provincia di Imperia, sia di area locale (sugli areali delle seguenti località: S. Romolo Comune di Sanremo, Ville S. Pietro Comune di Borgomaro, Mendatica Comune di Mendatica, Ottano-Acquetico Comuni di Pornassio-Pieve di Teco, Triora Comune di Triora); Predisposizione di strumenti WebGIS per la fruizione dei dati PSI Tutte le attività di carattere informatico finalizzate a rendere agevole la fruizione dall esterno dei dati PSI sono state portate a termine. Si sta completando la predisposizione dei dataset PSI in formato WMS per renderne disponibile la fruizione anche sul geoportale RiskNat; Elaborazioni ed analisi dei dati PSI Sono stati definiti i parametri per l individuazione delle aree anomale e si sta ultimando il censimento delle aree anomale stesse su base geomorfologica (a cura del Dipartimento di Scienze della Terra dell Università di Pavia) su diversi livelli di approfondimento in base alla significatività delle anomalie deformative registrate (definita in base all indice di omogeneità dei tassi di spostamento dei bersagli radar racchiusi nelle aree anomale). In particolare è completato al 90% il censimento delle aree anomale di 1 livello (rispondenti alla totalità delle aree anomale individuate) e di 2 livello (circa 100 aree caratterizzate da indice di omogeneità superiore all 80%), mentre sono stati completati i rilievi sulle 20 aree di terzo livello, per le quali sono in fase di redazione le schede monografiche specifiche. Per questi stessi siti è in corso, altresì, il censimento dei singoli bersagli per gli aspetti inerenti le caratteristiche geotecniche e strutturali inerenti i manufatti (a cura del Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni dell Università di Genova). Quest attività ha raggiunto un avanzamento di circa il 60% sul totale, rimanendo ancora da realizzare il rilievo di 8 siti, alcuni dei quali con pochi bersagli, nonché il censimento di 50 bersagli associati a velocità di deformazione rilevanti ma ricadenti all esterno delle aree anomale. Redazione volume linee guida sull utilizzo dei dati PSI nell analisi delle frane a supporto delle attività di pianificazione territoriale in data 7 Aprile si è tenuta a Genova la prima riunione del Gruppo di Lavoro appositamente costituito per la redazione del previsto volume e si sono definiti i tempi e gli incarichi in capo ai diversi partecipanti nonché si è concordato in linea di massima l indice del volume ed i contenuti dei diversi capitoli. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

47 Corsi di aggiornamento professionale sull interferometria satellitare ad oggi sono stati realizzati 2 dei previsti 3 corsi di aggiornamento professionale, svoltisi il primo a Imperia nello scorso Dicembre ed il secondo a Savona in Maggio, che hanno visto una nutrita partecipazione che, complessivamente ha abbondantemente superato le 100 unità. Attività della Regione Valle d Aosta La Regione Valle d Aosta ha completato l indagine ERS e Radarsat su tutto il territorio regionale ed attende per fine anno l aggiornamento delle risultanze Radarsat. Non prevista la divulgazione dei dati. Effettuato, su base risultanze ERS, un aggiornamento dell IFFI e preparate monografie di dettaglio su alcune frane; una delle schede è riportata in allegato. Effettuate anche alcune analisi di natura tettonica, con la collaborazione del CNR, sulla fascia sismica Valtournenche Courmayeur Pré-Saint-Didier. L aggiornamento Radarsat sarà effettuato anche per il Attività della Regione Piemonte La Regione Piemonte sviluppa le attività tramite Arpa. Sono concluse le acquisizioni di dati da piattaforma Radarsat sulle province di Torino e Cuneo e sono iniziate le procedure contrattuali che porteranno, entro la fine dell anno, ad estendere la copertura alla province di Verbania, di Biella, alla parte alpina della provincia di Vercelli ed alla parte nord della Provincia di Novara. Con tale integrazione l intero arco delle Alpi occidentali sarà coperto da indagine Radarsat per il periodo Piemonte: area già coperta da indagine Radarsat Piemonte: area da coprire con indagine Radarsat entro il 2011 Sono contestualmente iniziate le attività per rendere i dati disponibili in rete tramite il portale RiskNat. I dati delle province di Torino e Cuneo saranno disponibili entro la fine dell anno con modalità analoghe a quelle del portale cartografico della Regione Liguria. Per quanto riguarda l analisi delle risultanze le stesse sono state utilizzate per la caratterizzazione di alcune DGPV (vedi B2_g). Il giorno 25 maggio 2011 si è tenuto a Torino, presso la sala del Museo Regionale di Scienze Naturali, un seminario tecnico relativo all utilizzo dei dati PS al quale hanno partecipato circa 150 tecnici. Il giorno 15/4/2011 si è tenuta a Nizza (F), presso la sede del servizio cartografico del CG06, una presentazione delle attività sviluppate nel campo dell interferometria satellitare in ambito RiskNat. Erano presenti alcuni funzionari e tecnici francesi. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

48 o B2_L CONFRONTO DEI METODI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI IDROGEOLOGICI E DA FENOMENI GRAVITATIVI SULLA PIANIFICAZIONE E LA PROGRAMMAZIONE URBANISTICA E TERRITORIALE; PROPOSTE DI LINEE-GUIDA L azione è sviluppata dalla Regione Piemonte. Le righe che seguono descrivono i dettagli delle attività al giugno Analisi della normativa nazionale e regionale con attenzione alla ricerca di informazioni inerenti i dissesti, in particolare le DGPV. Analisi approfondita di alcuni Piani di Bacino sia di rilievo nazionale che interregionale, come indicati nella L. 183/89. Per ogni Piano di Bacino sono state considerate le diverse metodologie usate per la valutazione della pericolosità e del rischio da eventi franosi, e le Norme tecniche di Attuazione di riferimento. Si è cercando inoltre di evidenziare, quando possibile, la determinazione del rischio in ambito strettamente connesso a DGPV. Studio delle Norme NTC 08 in merito al concetto di Vita Nominale e Classe d uso correlato alla classificazione sismica. Lettura bibliografica sui sistemi di monitoraggio. Analisi dei diversi sistemi di monitoraggio (geodetico, geotecnica e sismico) evidenziando vantaggi e limitazioni per ciascuna tecnica e cercando, di conseguenza, di identificare i metodi che meglio permettono di caratterizzare il fenomeno nonché di prevederne eventuali sviluppi. Primo approccio di geostatistica con creazione di elaborati cartografici rappresentanti, a livello comunale e regionale, la percentuale areale interessata da DGPV e dalle frane ad esse strettamente correlate, verificando inoltre l occorrenza dei dissesti al variare della litologia e in rapporto all energia di rilievo. Studio di alcune DGPV caratteristiche e loro inquadramento in termini di classificazione urbanistica del territorio così come definita dai PRGC dei comuni su cui la deformazione si sviluppa. A seguito della presa visione del Piano Regolatore, si è provveduto ad un confronto con altre perimetrazioni disponibili (IFFI, PTCP e PAI) evidenziando eventuali incongruenze. A questa prima fase di reperimento dati ha fatto seguito lo studio mediante fotointerpretazione e interpretazione speditiva dei dati strumentali. In taluni casi si è raggiunta la terza fase di approfondimento, con sopralluoghi atti a : caratterizzare il dissesto gravitativo e realizzazione di una carta geomorfologia; effettuare un analisi dettagliata dei PS presenti sulla DGPV; realizzare una della carta dei danni alle infrastrutture e reti viarie ubicate sulla DGPV. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

49 DETTAGLI RELATIVI ALLE ATTIVITÀ PRINCIPALI DELLA MISURA C2 L attività C2 viene sviluppata dalle sole regioni Liguria e VDA. La Regione Liguria ha inserito le attività relative all interferometria satellitare sia nell azione misura B2 che nella C2; per semplificazione le attività relative all interferometria satellitare sono state descritte all interno della sottomisura B2_m. Per quanto attiene l attività C2 sviluppata dalla Regione VDA sono di seguito riportati gli sviluppi rispetto al rapporto precedente Nell anno 2011, allo stato attuale (mese di giugno), è stata installata la stazione idrometrica sulla Dora Baltea, nella località Arbonne nel territorio comunale di Villeneuve (circa 10 km a monte di Aosta). I lavori risultano ultimati ed i dati sono disponibili dal 13 febbraio Nel corso dell estate è prevista l installazione dei 4 pluviometri a peso nelle stazioni di Morgex Lavancher (2842 m s.l.m.), Cogne - Grand-Crot (2279 m s.l.m.), Gressan - Pila-Leissé (2280 m s.l.m.) e Champorcher Rifugio Dondena (2181 m s.l.m.) (in sostituzione di Fénis Lavodilec). ATTIVITA TRASVERSALI Oltre a quanto sopra esposto la Regione Piemonte, tramite Arpa, ha sviluppato nell ambito del progetto altre attività che interessano trasversalmente le misure A2, B2 e B4 in un ottica di recupero, organizzazione, condivisione e la diffusione delle informazioni disponibili. In tale ambito alcune attività coinvolgono trasversalmente le misure A2/B2/B4. Organizzazione materiali per portale La SC22 di Arpa ha provveduto a riordinare, organizzare e metadocumentare una vasta mole di coperture geografiche disponibili relative essenzialmente a rilievi di processi, effetti e danni redatte a seguito di eventi alluvionali a partire dagli anni 80. Tale materiale confluirà come servizi web-gis sul portale RiskNat. Apertura applicativo Fonti Nell ottica di migliorare l interscambio di dati tra soggetti pubblici la SC 22 di Arpa sta provvedendo a condividere con alcuni settori regionali l applicativo Fonti, che contiene una vasta mole di materiale documentale; la condivisione sarà attiva dal primo autunno Parte di tale materiale (essenzialmente documentazione fotografica) verrà inoltre divulgato tramite il portale. Nuove coperture prodotte dal CNR Nell ambito dell attività B2 il CNR-IRPI di Torino sta producendo una serie di coperture geografiche relative ad alcuni eventi alluvionali. Tali coperture, opportunamente metadocumentate, saranno diffuse tramite il portale. Legami con progetto Massa Il progetto Massa è un progetto semplice della misura Alcotra relativo alla valutazione di fenomeni da caduta massi ed a frane in roccia di media taglia. Tale progetto e legato, da punto di vista logico, alla misura B2 del progetto RiskNat e pertanto le sue risultanze saranno diffuse tramite il portale RiskNat stesso. PROSSIME RIUNIONI La prossima riunione tecnica del gruppo B2-C2 è prevista per il settembre 2011 a Courmayeur. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

50 INDICATORI DI RISULTATO DELL ATTIVITÀ : Indicatore di risultato Unità di misura Quantità prevista Quantità eseguita RELAZIONI TECNICHE SPECIFICHE RIUNIONI TRA I PARTNER D ATTIVITÀ SERVIZIO WEB-GIS DI DIVULGAZIONE DEI RISULTATI numero 3 2 numero 6 4 numero 1 1 MANUALE PER LA COSTRUZIONE IN ZONE SOGGETTE A RISCHIO numero 1 0 RAPPORTI D AVANZAMENTO numero 6 4 Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

51 ATTIVITÀ B.3 - C.3 Valanghe COORDINATORE ATTIVITA Luca Pitet Regione autonoma Valle d Aosta l.pitet@regione.vda.it Tel. : PARTNER Partner che partecipano finanziariamente all attività: Regione autonoma Valle d Aosta, Regione Piemonte, Conseil Général de Savoie, Conseil Général de Haute- Savoie. OBIETTIVI Questa attività affronta la problematica del rischio valanghivo in un ottica di gestione territoriale. Infatti, le attività da sviluppare si prefiggono di fornire strumenti operativi e procedurali per la gestione e pianificazione territoriale. DESCRIZIONE ATTIVITÀ SVOLTE Per quanto riguarda le singole attività si riporta quanto segue: Azione B.3.1. Alla misura contribuisce la Regione autonoma Valle d Aosta, mentre i partner francesi sono interessati ai risultati. In particolare, la Regione ha incaricato il Politecnico di Torino di sviluppare i seguenti argomenti: linee guida per la progettazione e costruzione delle strutture esposte al rischio valanghe; analisi del carico neve sulle opere di difesa attiva. Nel precedente rapporto, sono state presentate le regole generali che servono al progettista per eseguire il dimensionamento strutturale, con le istruzioni d uso, nonché le modellazioni e la preparazione degli abachi relativi alle chiusure esterne, distinguendo, tra chiusura senza vuoti e chiusura con vuoti. In questi mesi, sono state affrontate delle analisi sulla struttura portante della costruzione che deve essere realizzata in calcestruzzo armato in maniera tale da garantire un adeguata capacità sia nei riguardi delle azioni verticali, che verso la componente orizzontale della spinta della valanga. Inoltre, l analisi della struttura di copertura ha tenuto conto delle peculiarità architettoniche tipiche delle costruzioni site in ambiente alpino, in particolare nel contesto valdostano caratterizzato dall impiego del legno e della pietra (lose). D importanza fondamentale, la valutazione della capacità portante delle connessioni deve essere eseguita considerando l influenza della densità del legno e della geometria del collegamento. A tale proposito si sono preparati degli abachi di dimensionamento per le connessioni. In fase di ultimazione è il capitolo più corposo destinato alla progettazione di tutti gli elementi accessori alla struttura portante che non svolgono funzione portante, ma che comunque possono essere danneggiati durante l impatto della valanga e che possono compromettere la funzionalità dell edificio. Ci si riferisce a tal proposto alle finestrature, per le quali sono stati preparati degli schemi di calcolo per la determinazione dello spessore di lastra necessario a sostenere la pressione esercitata dal fluido, alla predisposizione di inferriate per limitare l impatto di grossi oggetti, i comignoli ed i balconi. I dettagli riguardanti tali strutture secondarie sono in fase di ultimazione. Allo stato attuale sono state completate le ricerche bibliografiche e i calcoli relativi alle parti di manuale riportate nei precedenti capoversi. Si è inoltre proceduto alla stesura dell indice del manuale e di una prima bozza della parte scritta, oltre che alla preparazione delle illustrazioni da inserire nel testo. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

52 Per quanto riguarda l indagine dell interazione della valanga di La Tour (Valsavarenche) con le strutture presenti, il Politecnico ha focalizzato l attenzione sul ruolo di protezione che ha avuto un abitazione (appartenente alla famiglia Chiaraviglio) su quella sottostante (famiglia Bovara). Due simulazioni atte ad indicare la presenza e l assenza della casa Chiaraviglio sono quindi state realizzate. Da esse risulta come la pressione di impatto sull abitazione Bovara sia notevolmente mitigato dall azione della struttura a monte, specialmente nel caso in cui l angolo di provenienza del flusso valanghivo sia di 15. Sull ultima casa ad ovest, invece, la presenza o meno della prima abitazione risulta essere quasi ininfluente. Per quanto riguarda le analisi del carico neve sulle opere di difesa attiva, la Regione Valle d Aosta, in collaborazione con il Politecnico di Torino e il DiVaPRA dell Università di Torino, ha installato un sistema di monitoraggio per il rilievo delle sollecitazioni agenti su di un ombrello da neve, nel periodo invernale, nel sito di La Tour, nel comune di Valsavarenche. Il Politecnico di Torino, nell inverno trascorso, ha messo a punto un modello per l interpretazione delle misure di deformazione ottenute dalla strumentazione installata sull ombrello da neve sperimentale, sul versante di La Tour. Il monitoraggio è stato effettuato per tutto l inverno 2010/11 e proseguito fino al 23 maggio 2011, data in cui, a scioglimento delle nevi, è stato recuperato dal sito l acquisitore di dati. Le misure sono state in seguito elaborate in modo da depurarle dai fattori di disturbi quali l escursione termica diurna e l offset di lettura dovuto al montaggio. In tal modo le letture possono essere utilizzate e interpretate secondo il modello di seguito descritto. Il modello è stato sviluppato utilizzando il software Matlab. Lo scopo principale è stato di valutare le sollecitazioni che agiscono sulle travi della struttura in esame, per effetto della pressione esercitata dalla neve su di essa. Note le sollecitazioni agenti sulla trave è stato possibile valutare le deformazioni ad esse legate. Il modello ha fornito quindi dei valori di deformazione (teorica) per ogni sezione della trave, che andranno in futuro confrontate con i valori di deformazione misurati durante la stagione invernale dagli strumenti installati sull ombrello. Inoltre, per quanto riguarda lo studio dello snow-gliding, il DiVaPRA si è recentemente recato in sito per recuperare i datalogger, e verificare la strumentazione. Gli apparati per la rilevazione dello snowgliding (slittini e potenziometri) hanno funzionato correttamente e tutti i dati sono stati registrati dal datalogger. I datalogger per la registrazione delle temperature all interfaccia neve/suolo hanno funzionato correttamente. La registrazione delle temperature e dello snow-gliding sono state effettuate con cadenza semioraria. La prossima fase dell attività prevede l analisi dei dati ottenuti in collaborazione con quanto rilevato dal DISTR. Il monitoraggo dello snow-gliding è previsto anche per la prossima stagione invernale, il sito non è stato pertanto smantellato. Azione B.3.2. Alla misura contribuiscono la Regione autonoma Valle d Aosta, la Regione Piemonte ed il Conseil Géneral de Haute-Savoie. Il software Crocus-Mepra è stato messo a disposizione dei partner italiani con la relativa documentazione alla conclusione dello stage formativo. Sono stati realizzati due stage di formazione dall 11 al 13 gennaio 2011 (Nivologia in media montagna) e dal 25 al 27 gennaio 2011 (Nivologia pratica) : Giovanna Burelli (FMS) ha seguito i due stage; Erica Solero e Maria Cristina Prola (ARPA Piemonte) hanno frequentato lo stage teorico. Nella parte pratica dello stage sono stati visti: Neve e metamorfismi, le proprietà fisiche della neve, neve e vento, effetti del vento sulla superficie del manto nevoso, i modelli di supporto alla previsione del pericolo valanghe, in particolare Safran Crocus Mepra (inserimento dati nella versione Crocus Mepra pc), le valanghe e il bollettino di pericolo valanghe, innevamento artificiale. Per la parte teorica gli argomenti trattati sono i seguenti: sondaggi, metodologie di sondaggio, metodologie di analisi dei sondaggi, analisi di stabilità di profili del manto nevoso. Approfondimenti sulle proprietà fisiche della neve in relazione ai Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

53 metamorfismi e alla stabilità del manto nevoso. Utilizzo di strumenti per misurare la resistenza al taglio della neve. Sono quindi stati fatti i primi test sul programma Crocus-Mepra pc in Valle d Aosta. A marzo vi è stato un incontro con i partner dell ufficio Neve e Valanghe del Piemonte per la delineazione della prima bozza del manuale Criteri di valutazione della stabilità del manto nevoso. Nel corso del periodo di riferimento si sono mantenuti i contatti con i partner degli uffici d oltralpe per la definizione dello scambio dei dati nivometeorologici, di cui, in merito, si è tenuto un incontro nel mese di Giugno presso il Centro Funzionale di Aosta sulle stazioni meteorologiche e nivometeorologiche automatiche di ciascun territorio di competenza. Una nuova formazione sarà proposta nel corso dell inverno 2011/2012. Nel corso dell estate si auspica la firma della convenzione, attualmente in attesa delle autorizzazione allo scambio dei dati manuali da parte dei comprensori sciistici francesi, il cui aggiornamento si prevede per il 29 di luglio durante la riunione del gruppo B.3.2 ad Annecy. La soluzione prescelta per la condivisione dei dati delle stazioni nivometeorologiche farà ricorso a scambi via ftp protetto, dato che i server permettono di conservare i dati per 7 giorni mobili. Ogni partner sarà tenuto a fornire i dati nel formato ascii che preferisce, di fornire la documentazione sul proprio formato e di leggere il formato del partner. L elenco delle postazioni è stato fornito da Météo-France (20 siti alpini) con le loro georeferenziazioni, la lista dei sensori installati e le frequenze di messa a disposizione proposte. La bozza di convenzione è stata inviata per una rilettura all AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE DELL AMBIENTE DEL PIEMONTE. Per quanto riguarda l ARPA Piemonte, nel corso del I semestre 2011 sono continuate le attività di rilevamento e monitoraggio delle condizioni di stabilità del manto nevoso da parte di Guide Alpine qualificate e da personale dell Agenzia. Complessivamente, nel corso della stagione invernale , sono stati realizzati altri 40 rilevamenti stratigrafici e penetrometrici con associati test di stabilità, in particolare Rutscblock Test ed ECT. Nelle valli confinanti con la Francia e in cui esiste la cartografia valanghe (CLPV) prodotta dall Arpa Piemonte sono stati effettuati mirati sopralluoghi dopo gli eventi valanghivi più importanti, verificatisi in particolare dopo le precipitazioni di metà marzo, al fine di impostare un Catasto Valanghe con associata analisi di stabilità del manto nevoso. L obiettivo è definire un geodatabase che possa essere di supporto nei processi di valutazione del rischio. Azione B.3.3. Alla misura contribuiscono la Regione autonoma Valle d Aosta, il Conseil Géneral de Savoie ed il Conseil Géneral de Haute-Savoie. Per quanto riguarda la raccolta ed organizzazione delle informazioni sui principali metodi di distacco artificiale di valanghe nevose e relative tecniche d intervento, la Regione Valle d Aosta, in collaborazione con il DIVAPRA dell Università di Torino, ha concluso la ricerca bibliografica riguardante la continuato a raccogliere la bibliografia esistente sull Arco Alpino relativa ai sistemi di distacco artificiale di valanghe ed alla legislatura che norma l utilizzo di tali sistemi per la sicurezza delle piste nei comprensori sciistici, delle strade e dei villaggi. Attualmente tale documento è in revisione dal Dott. Chiambretti, responsabile tecnico dell AINEVA, a fine estate sarà consegnato alla Regione. Inoltre, al fine di implementare il database sui distacchi artificiali, ideato dal DIVAPRA, si è proceduto alla raccolta dei dati relativi alle valanghe provocate artificialmente nel comprensorio Monterosa-Ski, durante la stagione invernale Al momento, il DIVAPRA sta analizzando i dati e sta cercando le possibili correlazioni tra i distacchi provocati e le condizioni meteo, confrontando i dati dei distacchi artificiali effettuati durante la stagione invernale precedente. Dalle prime analisi, si è riscontrato che nell ultima stagione si è abbassata significativamente la percentuale di successo delle bonifiche realizzate con l utilizzo della DaisyBell. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

54 Sempre a riguardo di questa attività, il Politecnico di Torino, ha svolto un'analisi dei costi dei differenti sistemi di distacco artificiale valanghe e dei loro benefici I sistemi messi a confronto sono quelli presenti ed utilizzati in comprensorio di Monterosa Ski: Sistema Gaz-ex. Nella stagione 2010/2011 sono state effettuate n. 14 bonifiche per la messa in sicurezza di una superficie pari a mq. Sistema Daisy-bell. Nella stagione 2010/2011 il presente sistema è stato utilizzato n. 25 giornate, con un monte minuti di volo di circa 1800 ed una superficie bonificata pari a mq, coperta in circa 2 ore e 30 minuti. Esplosivo. Nella stagione 2010/2011, la società Monterosa Ski ha impiegato per la bonifica dei siti interessati dal pericolo valanghe circa 2100 kg di esplosivo per n. 15 bonifiche per sito con un totale di mq di superficie bonificata. L analisi costi/benefici è stata effettuata considerando come benefici le superfici bonificate. In particolare, l analisi è stata effettuata, per ciascuno dei sistemi presenti in comprensorio, considerando un indice economico e, successivamente l efficienza di ogni sistema. L indice economico è dato dal rapporto tra i costi totali annui e la superficie bonificata, mentre l efficienza rappresenta la percentuale di successo del sistema. Un primo calcolo di indice economico, effettuato dividendo il totale dei costi per le superfici bonificate, viene riportato nella tabella successiva: Stagione 2010/2011 Indice economico * /m 2 ] Gaz-Ex 1,32 Daisy Bell 1,24 Esplosivo 1,42 Da una prima analisi economica, il sistema esplosivo, nonostante relativi bassi costi iniziali necessari alla costruzione del deposito del materiale, viene indicato come il più costoso. Il Gaz- Ex, il meno caro a regime, risulta però penalizzato dall importante costo iniziale di acquisto dispositivo. Per quanto riguarda invece la DaisyBell, i costi iniziali sono limitati, ma elevati invece per ciascuna uscita per il distacco. Dal punto di vista della sicurezza, il sistema più sicuro risulta essere il Gaz-Ex, in quanto il distacco viene effettuato da un operatore a distanza. L unico problema di sicurezza che si potrebbe verificare è durante le fasi di sostituzione delle bombole, se in condizioni meteorologiche avverse. Ovviamente risulta meno sicuro l esplosivo, in quanto effettuato direttamente dagli operatori in ambiente alpino, in condizioni estreme e a contatto con materiali altamente pericolosi. Il sistema DaisyBell può risultare meno sicuro in condizioni meteorologiche avverse in quanto manovrato da un pilota su elicottero. Da questa prima analisi economica, si può indicare come miglior sistema da vari punti di vista il Gaz-Ex. Per giungere, comunque, all analisi finale costi-benefici, dovranno essere fatte alcune valutazioni, come la valutazione percentuale di riuscita dei tiri di ciascuna metodologia di distacco artificiale. Volet C.3. Alla misura contribuiscono il Conseil Géneral de la Savoie ed il Conseil Géneral de la Haute Savoie. Gestion du risque d avalanche dans la Haute Vallée de l Arve Lavori realizzati dal Cemagref tramite una convenzione tra il Cemagref e la Communauté de Commune della Valle di Chamonix Mont-Blanc (CCVMB). La CCVMB è un partner convenzionato del CG74. La regione dell Alta Valle dell Arve è un sito di studio particolarmente adeguato per testare gli ultimi progressi della ricerca sulle valanghe, in particolare per studiare la correlazione tra le condizioni nivometeorologiche e lo spazio di arresto delle valanghe. E questo l oggetto del progetto. Il lavoro ha dunque lo scopo di studiare la fattibilità di un sistema di supporto alla decisione in grado di combinare gli strumenti ed i dati di predeterminazione spaziali del rischio (EPA 1, CLPA 2 e modelli digitali di 1 EPA : Enquête Permanente sur les Avalanches (Inchiesta permanente sulle valanghe) = osservazione da più di 100 anni per luogo e archiviazione in data-base, degli eventi valanghivi e delle loro principali caratteristiche (data, quota di distacco e di arresto, tipo di neve, condizioni meteo sommarie dei giorni precedenti, ecc ), di un certo numero di corridoi valanghivi individuati. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

55 dinamica delle valanghe), sviluppati dal Cemagref con gli strumenti e i dati di previsione temporale dell occorrenza delle valanghe sviluppati da Météo France. I comuni dell alta valle dell 'Arve costituiscono il sito pilota. Il contenuto del lavoro si suddivide in 5 fasi : 1. Creazione di un sistema informativo geografico riguardante l insieme dei dati esistenti sull alta valle dell Arve. Il GIS comporterà, tra l altro, i dati topografici, i dati nivo-meteorologici, i dati CLPA e EPA, ecc.. Sarà effettuato l inserimento degli strumenti di simulazione delle valanghe e di rappresentazione dei loro risultati; 2. Localizzazione dei limiti delle zone di distacco dell insieme dei canaloni dell alta valle dell Arve a partire da considerazioni morfologiche. Le regole di localizzazione e di determinazione dei limiti della zona di distacco esistenti saranno sintetizzate e implementate nel sistema informativo ; 3. Integrazione, nel sistema informativo, dei risultati ottenuti da Météo France sul periodo , dei volumi di neve mobilizzabili dalle valanghe; l utilizzo dei modelli di propagazione richiede infatti la conoscenza di tali dati; 4. Studio della correlazione tra i coefficienti di attrito ed i parametri che caratterizzano la qualità della neve nei sopralluoghi safran-crocus-mepra (SCM), alla data della valanga. L estensione delle valanghe dipende fortemente dalla qualità della neve che condiziona notevolmente i coefficienti di attrito. La back-analysis delle valanghe storiche recensite nell EPA (sul periodo ) permetterà di ottenere coefficienti per i corridoi dell alta valle dell Arve ; 5. Studio dimostrativo del funzionamento del sistema integrato su un campione di canaloni-test. Fasi 1 e 2 : La prima parte del progetto è la costruzione di un sistema informativo che comprenda i dati disponibili. Il progetto è stato costruito utilizzando il software gratuito GRASS. Un modello digitale del suolo realizzato da Sintegra a passo metrico, è stato inserito ed integrato dove necessario da un modello digitale del suolo a passo 25 m fornito dalla RGD 74. La mappa di localizzazione dei fenomeni valanghivi è stata successivamente integrata nel sistema informativo. Lo scopo del progetto è la back-analysis dell insieme degli eventi registrati nella ricerca permanente sulle valanghe ed in particolare gli eventi del periodo dal 1958 ad oggi al fine di indagare i rapporti tra distanze percorse dalle valanghe e «qualità» della neve movimentata. Il lavoro di back-analysis è già stato realizzato sui 16 colatoi di valanga più documentati dell alta valle dell Arve. Un rapporto allegato evidenzia i dati ottenuti sul couloir del Brévent. Rimane ora da inserire i dati meteorologici come condizioni iniziali del modello e da realizzare la backanalysis degli eventi tra il 1958 ed oggi per determinare i coefficienti di attrito in condizioni nettamente meglio controllate. Fase 3 I dati sui volumi di neve sono disponibili ogni 300 me di quota a partire da 900 m e per otto orientamenti. Météo France prosegue il lavoro con la modellazione per l insieme delle date e dei canaloni delle condizioni nivo-meteorologiche e della relativa instabilità. Fase 4 La sintesi delle informazioni raccolte nelle fasi 1, 2 e 3 permetterà di fornire i dati necessari all individuazione delle relazioni esplicative dei valori dei coefficienti di attrito in funzione delle condizioni di innevamento. Rimangono ora da inserire i dati meteorologici come condizioni iniziali del modello e da realizzare la backanalysis degli eventi tra il 1958 ed oggi per determinare i coefficienti di attrito in condizioni nettamente 2 CLPA : Carte de Localisation des Phénomènes d Avalanches (carta di localizzazione dei fenomeni valanghivi) = relazione cartografica delgli effetti massimi di valanghe passate, stimate a partire dalla raccolta di testimonianze e di foto-interpretazioni (2 diversi colori sulla carta) dal 1971 ; a livello nazionale, sono coperti ha. Schede segnaletiche testuali accompagnano e completano il supporto cartografico. Dal 2002 vengono assicurati aggiornamenti annuali e decennali (prima erano più irregolari). Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

56 meglio controllate. Questo lavoro sarà realizzato al Cemagref da una persona assunta con un contratto a durata determinata a partire da settembre. Sistema di rilevamento delle valanghe sul comune di La Giettaz (CG73) Il sistema è operativo dalla stagione invernale Al sistema acustico, per conoscere i dati meteo, è stata associata una stazione meteo e un dispositivo flowcapt, che fornisce informazioni sull attività eolica. Inoltre, è prevista un osservazione diretta da parte degli operatori di un comprensorio sciistico situato sul versante opposto dell area di studio. Le informazioni riguarderanno la tipologia di fenomeno osservato e, quando possibile, la data e l ora del distacco. Durante questo primo inverno di sperimentazione, sfortunatamente, viste le condizioni meteorologiche poco favorevoli, si è potuto osservare solo tre fenomeni valanghivi lungo il versante di studio. Al momento, si stanno analizzando i dati relativi a tali fenomeni Per quanto riguarda l attività di divulgazione, sono stati presentati due lavori, a Vienna, durante l EGU 2011: - De Biagi V., Chiaia B., Frigo B. and Del Din F. New design guidelines for buildings in hazardous avalanche areas, EGU 2011, Austria, 3-8 aprile. - Barbero M., Barpi F., Borri Brunetto M., Bovet E., Bruno E., Ceaglio E., Chiaia B., Valerio De Biagi, Fassin D., Freppaz M., Frigo B., Maggioni M., Pallara O., Pitet L., Segor V., Vicari C., Zanini E. A new test site in Aosta Valley (northwestern Italian Alps) for measuring the effects of snow-gliding on avalanche defence structures, EGU 2011, Austria, 3-8 aprile, p INDICATORI DI RISULTATO DELL ATTIVITÀ: Indicatore di risultato Unità di misura Quantità prevista Quantità eseguita MANUALE DEI CRITERI DI PROGETTAZIONE numero PROTOCOLLO GENERALE PER LA STESURA DELLE PERIZIE DI INTERFERENZA VALANGHIVA MANUALI CONTENENTI LE LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DELLA STABILITÀ DEL MANTO NEVOSO numero numero SCHEDA DI RACCOLTA DATI numero RIUNIONI TRA PARTNER D ATTIVITÀ Numero 3 2 RAPPORTI D AVANZAMENTO numero 6 4 Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

57 ATTIVITÀ B.4 - C.4 Piene e lave torrentizie COORDINATORE ATTIVITÀ Marc Fiquet Conseil Général des Alpes Maritimes mfiquet@cg06.fr Tel. : PARTNER Partner che partecipano finanziariamente all attività: Regione autonoma Valle d Aosta, Regione Piemonte, Conseil Général des Alpes Maritimes. Partner che partecipano al progetto senza budget: Conseil Général de Savoie. OBIETTIVI L obiettivo principale dell attività è di migliorare la conoscenza e la caratterizzazione dei fenomeni a partire da approcci integrati regionali e da studi dettagliati di sistemi torrentizi attivi per i quali esistono sfide reali in materia di protezione civile e dati di base già noti. L attività deve consentire di apportare elementi concreti al dibattito e di proporre delle piste in materia di controllo, di strumentazione e di gestione dei rischi torrentizi all insieme dei partner transfrontalieri del progetto strategico. Le attività dei partner sono: - per la Regione Piemonte: studiare la pericolosità delle conoidi alluvionali per considerarle meglio nell ambito della pianificazione territoriale (censite >800 conoidi edificate); sviluppare un approccio originale su scala regionale basato sull incrocio di analisi morfologiche (partendo da fotografie aeree), storiche (archivi e confronto di fotografie aeree) e geologiche (influenza della litologia sulla natura dei fenomeni torrentizi); arrivare a risultati cartografici ed alla costituzione di base dati utili per il volet A del progetto strategico. In un secondo momento, saranno condotti studi approfonditi su siti scelti durante la prima fase. - per la Regione autonoma Valle d Aosta: strumentare due punti del torrente Grand Valey, sopra Saint-Vincent, caratterizzato da una forte attività e dal trasporto di blocchi di grande diametro. L obiettivo è di misurare le forze impattanti dei blocchi sulle strutture delle opere di protezione e di avere un approccio critico circa il dimensionamento delle opere. - per il Conseil Général des Alpes Maritimes: creare un osservatorio torrentizio per studiare le risposte idrologiche e sedimentarie di 3 torrenti attivi. Il monitoraggio dei torrenti si baserà: da un lato sui dati del radar a raggi X per le sollecitazioni pluviometriche (oggetto del progetto semplice Alcotra Cristal ) che dovrebbe consentire di tener conto meglio delle variabilità spaziale e temporale delle precipitazioni; i dispositivi saranno completati da alcuni pluviografi; dall altro su di una strumentazione specifica per gli scorrimenti ed i fenomeni morfodinamici (ultrasuoni, geofoni, telecamera, scala maxi ). Il dispositivo sarà completato da verifiche topografiche (LIDAR e/o topografia classica). Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

58 DESCRIZIONE ATTIVITÀ SVOLTE Finora sono state organizzate due riunioni di lavoro di cooperazione riguardanti esclusivamente l attività B4C4: il 20 ottobre 2009 a Courmayeur (regione Valle d Aosta), una riunione di avvio dell attività B4C4 ha permesso ai partner di discutere essenzialmente sugli obiettivi e la complementarietà degli approcci. Il 21 ottobre 2010 a Cuneo (regione Piemonte), una riunione di lavoro ha consentito di fare il punto sullo stato di avanzamento delle azioni, di discutere dei primi risultati ottenuti, di programmare operazioni comuni e di scambiare i reciproci know-how. Le principali azioni compiute fino ad ora sono: Per la Regione Piemonte: L Arpa Piemonte ha realizzato e pubblicato sul sito web del progetto RiskNat la cartografia digitale di 2461 conidi alluvionali nella regione Piemonte, classificati secondo criteri morfologici. Sulla base dei dati storici a disposizione e del grado di antropizzazione delle conoidi, è stato elaborato un campione di una quindicina di coni di deiezione per realizzare studi approfonditi storici e geomorfologici. Tali siti saranno oggetto di una pubblicazione specifica alla conclusione del progetto: «Atlante dei coni di deiezione alluvionali in Piemonte». L ARPA sta attualmente realizzando sui siti selezionati uno studio di dettaglio basato sulla ricerca negli archivi comunali di informazioni sugli eventi passati, analisi morfometriche, idromorfologiche e geologiche dei bacini torrentizi, un interpretazione approfondita delle foto aeree di tutti i voli disponibili. Tale analisi deve permettere di individuare processi di attività torrentizie parossistiche, di valutare il potenziale detritico contenuto nei bacini di alimentazione dei torrenti, di analizzare i depositi nei coni di deiezione in modo da identificare alla fine la tipologia dei processi morfodinamici predominanti attesi sui coni di deiezione e di migliorare la valutazione della pericolosità dei torrenti interessati. La Regione Piemonte OO.PP. Difesa del Suolo, ha affidato un incarico esterno, che riguarderà l analisi della pericolosità dei conoidi e lo sviluppo automatico di diagnosi e la successiva sperimentazione su siti pilota, proponendo un approfondimento ed una applicazione del metodo matriciale contenuto nel PAI per la definizione del rischio. L analisi del rischio comprende tre livelli di approfondimento: o o Un primo livello, a scala regionale, determina un indice di pericolosità dei conoidi utilizzando il metodo PAI implementato con il metodo AFHE (Alluvial Fan Hazard Evaluation) consentendo di valutare la pericolosità associata ai processi geologici dei conoidi alluvionali attraverso due fasi. Il secondo livello si propone i definire una metodologia semplice e di immediata applicazione per passare dalle classi di pericolosità e di rischio definite secondo i criteri della Circolare PGR/7/LAP/1996 e s.m.i., 7/LAP alle classi di rischio PAI. Il metodo sarà applicato su tre conoidi pilota (2 in Valle di Susa e 1in Val Varaita) o Il terzo livello comprende la definizione del livello di rischio a partire dalla definizione della vulnerabilità degli ambiti territoriali del PRGC vigente e dagli specifici parametri urbanistici. Allo scopo si utilizzerà il programma Anthropica sulle zone in classe IIIB del conoide del rio Moletta (Bussoleno) per la Regione autonoma Valle d Aosta (RAVA): Le opere da strumentare sono state individuate dal servizio della regione sul torrente Grand Valey in prossimità di Saint-Vincent (soglia di Perrière). Sono stati realizzati interventi preparatori Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

59 (trincee, alimentazione elettrica dei siti). Parallelamente, le ricerche bibliografiche hanno permesso di individuare i sensori da installare. Il dispositivo comporterà in totale 20 sensori di deformazione con i relativi cavi di collegamento. I lavori di installazione del sistema di monitoraggio sono in corso. E stato attribuito un incarico al Politecnico di Torino per la progettazione del sistema di monitoraggio e per l analisi dei dati in caso di colate detritiche e di impatto sui sulle soglie strumentate. Per quest estate è prevista la realizzazione dei collegamenti elettrici e l installazione dei pannelli per ospitare gli strumenti di stoccaggio e di scarico dati. Il sito pilota dovrà essere completamente operativo nel settembre per il Conseil Général des Alpes Maritimes: l osservatorio dei torrenti è stato progettato dal Cemagref in quanto delegatario e coordinatore scientifico del progetto e seguito in gran parte dal servizio RTM dell ONF, selezionato tramite gara di appalto. Nel corso del 2009, è stata effettuata una selezione dei siti incrociando 3 criteri: forte attività torrentizia / importanza per le zone antropizzate / visibilità del radar su banda X installato sul Mont Vial in relazione al progetto semplice Alcotra Cristal. I siti interessati sono tutti localizzati nell alto bacino del Var : (1) (2) Il Salso Moreno, affluente della Tinée, comune di Saint-Dalmas-le-Selvage, (3) Il torrente Ardon, affluente della Tinée, comune di Saint-Etienne-de-Tinée. E stato in seguito definito il contenuto dell osservatorio : strategia di fornitura, scelta e acquisto del materiale, definizione dei protocolli di monitoraggio e del ruolo di ogni partecipante nella raccolta dati. Un prima campagna di rilievi topografici (Lidar) con elicottero è stata condotta nel giugno 2009 sul torrente Réal. Un MNT è stato stabilito sul bacino versante, offrendo uno stato iniziale molto preciso (8 cm in quota, 20 cm in piano). Nel 2010, quasi la totalità degli impianti è stata installata sui torrenti monitorati. L osservatorio completo è operativo nella primavera Uno sforzo non indifferente è stato fatto sul torrente Réal, particolarmente attivo, con l installazione di 3 stazioni complete di misurazioni delle lave torrentizie: pluviometri per la sollecitazione idrologica, ultrasuoni e radar per la misurazione delle altezze di colamento, geofoni per la misurazione delle velocità, telecamere a infrarossi. Inoltre è stato effettuato un notevole lavoro di sviluppo riguardante i geofoni per migliorare la valorizzazione del segnale con la progettazione di uno specifico guscio testato sul torrente Malival vicino a Grenoble. In termini di metrologia, la decisione adottata è di immagazzinare tutti i dati nelle centrali di acquisizione che hanno all incirca 80 giorni di autonomia. Si tratta del primo sito per completezza di misurazione delle lave torrentizie realizzato sul territorio francese. Sugli altri siti sono stati installati: stazioni idrometriche, postazioni pluviometriche, scala maxi. Per assicurare il monitoraggio meteorologico, il progetto utilizza inoltre, dal mese di agosto 2010, la piattaforma sperimentale «Rainpol» che permette di visualizzare in tempo reale le immagini del radar meteo su banda X del Mont Vial sviluppato nell ambito del progetto singolo Alcotra «Cristal». Il servizio RTM ha realizzato regolarmente, e dopo le piene, rilievi topografici ad alta risoluzione. L RTM assicura il monitoraggio dell osservatorio attraverso un protocollo messo a punto con il Cemagref. Sopralluoghi regolari (bi-mensili) consentono di recuperare i dati acquisiti che saranno inviati al Cemagref per lo spoglio e l analisi. L RTM assicura inoltre una sorveglianza idrologica e trasmette schede-evento per ogni episodio osservato. In funzione delle loro dimensioni, vengono avviate operazioni di rilievo topografico classico ad alta risoluzione. Dall inizio del progetto, sono state condotte una decina di campagne topografiche. Il Conseil Général ha provveduto all installazione di un dispositivo di allarme sul torrente dell Ardon a Saint Etienne de Tinée che permette di allertare in tempo reale i responsabili comunali sull innalzamento del livello delle acque a valle delle zone di deposito (supporto alla decisione del Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

60 Plan Communal de Sauvegarde previsto dal Plan de Prévision des Risques Inondation del comune) e di fornire dati preziosi sulle risposte idrologiche di questo bacino. Diversi episodi sono stati osservati dopo l avvio del progetto sul torrente Réal lave torrentizie del 29 juin 2009, 10/05/2010 e 18/06/2010 (la lava è stata stimata in 4000 m 3 ), 7/09/2010, 14/10/2010, 30/10/2010. Nel 2011, 8 fronti di lava sono stati registrati sulla stazione a monte, 1 per quella intermedia e nessuno per la stazione a valle. Anche sul torrente dell Ardon vi sono stati eventi interessanti a fine giugno 2009 e il 4 ottobre 2010 (volume solido stimato nella zona di deposito di 8000 m 3 ). Quanto al Salso, ha la particolarità di essere costantemente al di sopra del livello normale. Il Cemagref analizza un certo numero di coppie temporali/piene. E stata effettuata una comparazione delle piogge osservate dal radar e dalla rete a terra sui principali eventi. I primi risultati mettono in evidenza l interesse dei dati radar tenuto conto della fortissima variabilità spaziale delle piogge anche in un piccolo bacino come quello Réal (~2 Km 2 ) ma anche una sottovalutazione nel corso di determinati episodi del radar rispetto ai pluviometri. Sono state avviate le prime modellazioni pioggia/portata ma gli eventi trattati riguardano episodi di debole occorrenza (massimo 2 anni). Una giornata di informazione congiunta RISKNAT - CRISTAL è stata organizzata dal Conseil Général des Alpes Maritimes. Si è svolta a Nizza il 25 novembre 2009 con lo scopo di presentare i programmi avviati agli attori dei territori interessati. Vi hanno partecipato una quarantina di persone, fra le quali per la parte italiana i rappresentanti della Regione Piemonte. Una seconda riunione è stata organizzata a Nizza il 22 giugno 2010 allo scopo di fare uno stato di avanzamento di questi progetti che ha riunito una trentina di partecipanti tra cui, per la parte italiana, i rappresentanti della regione Piemonte. Il 15 febbraio 2011 è stato organizzato a Nizza un seminario scientifico nell ambito del progetto CRISTAL. Parallelamente, il CEMAGREF ha avviato una tesi ( ) che riguarda la produzione sedimentaria dei torrenti a partire da approcci geomorfologici ed ha assunto una persona post-dottorato incaricato della strumentazione dei siti. Varie manifestazioni scientifiche hanno permesso al CEMAGREF di intraprendere attività di comunicazione sull operazione: seminario ANR Gestrans (dal 3 al 5 novembre 2010 a Ste-Croix nella Drôme), 2 giornata-incontro Rischi naturali a Lausanne (18 novembre 2010). Nell autunno 2011, sono previsti scambi con I partner di progetto: visite dei siti strumentati in Valle d Aosta, dei siti scelti dalla Regione Piemonte per le diagnosi approfondite e dell osservatorio delle Alpi Marittime. INDICATORI DI RISULTATO DELL ATTIVITÀ: Indicatore di risultato Unità di misura Quantità prevista Quantità raggiunta RIUNIONI TRA I PARTNER DELL ATTIVITA Numero 6 3 RAPPORTI TECNICI SPECIFICI Numero 3 1 SERVIZIO WEB PER LA DIFFUSIONE DEI RISULTATI Numero DEL GIS 1 In corso BASE DATI DELLE CONOIDI STUDIATE Numero 1 In fase di ultimazione SITI ATTREZZATI PER LA MISURAZIONE DELLE Numero 3/4 su Alpes Maritimes. 4 PIENE TORRENTIZIE In corso su RAVA BASE DATI DELLE OSSERVAZIONI IDROLOGICHE E Numero PLUVIOMETRICHE 1 In costruzione ANALISI DELLE COPPIE ROVESCI/PIENE Numero 1 1 MODELIZZAZIONE DELLE PIENE OSSERVATE Numero 1 In corso RAPPORTI DI AVANZAMENTO Numero 6 4 Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

61 ATTIVITÀ B.5 Piene dei fiumi alpini COORDINATORE ATTIVITÀ Secondo Barbero ARPA Piemonte s.barbero@arpa.piemonte.it Tel. : PARTNER Partner che partecipano finanziariamente all attività: DREAL Rhône-Alpes, Regione Piemonte, Regione autonoma Valle d Aosta. Partner che partecipano al progetto senza budget: Canton du Valais. OBIETTIVI Per i grandi fiumi alpini, l obiettivo è di migliorare i sistemi integrati di previsione delle piene in tempo reale, esistenti o in progetto, per aiutare i servizi operativi a prendere le decisioni. Il tempo di previsione che si intende raggiungere è di circa ore per i bacini di km² (es: il fiume Isère a Grenoble con 5720 km², il fiume Rodano al Lago Lemano con 5220 km²) e di ore per i bacini più piccoli di km² (es: gli affluenti del fiume Po in Piemonte e in Valle d Aosta). DESCRIZIONE ATTIVITÀ SVOLTE Nel semestre si è tenuta la riunione tecnica di progetto in data 6 maggio 2011 ad Aosta. Fase 1: Scambio dati Nel corso della terza riunione tecnica, tenutasi ad Aosta il 6 maggio 2011 sono stati concordati gli ultimi dettagli per lo scambio dati in tempo reale confermando che i parametri oggetto di scambio sono oltre a pioggia e temperatura dell aria anche l altezza neve. Nella seguente tabella si riportano il numero di stazioni individuate per lo scambio dati e il numero di sensori (pluviometro, nivometro e temperatura dell aria) Tabella1. numero stazioni/sensori a disposizione per lo scambio dati PARTNER STAZIONI PLUVIOMETRI NIVOMETRI TERMO ARIA PIEMONTE VALLE D AOSTA DREAL RHÔNE-ALPES Per lo scambio di dati, il principio fissato è quello di semplificare il lavoro del servizio produttore dei dati. Non ci sarà dunque alcuna modifica delle abitudini di raccolta e la produzione consiste nella fornitura dei dati disponibili al momento della produzione. Le modalità tecniche fissate son le seguenti: produzione di file tipo ASCII da parte di ogni partner di preferenza, produzione di un file per ogni parametro, contenente tutte le stazioni di cui un considerato partner è proprietario. In caso di impossibilità tecnica: produzione di un file per stazione, contenente i differenti parametri i file contengono dati orari (precipitazione cumulata, temperatura istantanea dell aria, altezza della neve cumulata) i file sono messi a disposizione ogni ora sul server FTP di ogni proprietario Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

62 il repository del server FTP permette di archiviare 7 giorni mobili di dati; la soppressione dei file à permessa solamente al servizio produttore dei dati la conversione dei dati dal formato dei partner produttori al formato proprio ad ogni partner ricevente sarà a carico di questi ultimi (ogni produttore fornisce una descrizione dettagliata del formato utilizzato). Per il controllo di attuazione della convenzione di scambio dati è costituito un comitato di sorveglianza, composto dai seguenti tecnici referenti: - Per l ARPA Piemonte : Secondo Barbero - ARPA Piemonte / Torino - Per la Regione Autonoma Valle d Aosta: Sara Maria Ratto - Centro funzionale regionale / Aosta - Per il SPC Alpes du Nord : Alain Gautheron Direction Départementale des Territoires / Grenoble - Per Météo-France: Sophie Martinoni-Lapierre Direction Interrégionale Centre-Est / Bron - Per EDF: Christian Perret EDF DTG / Grenoble Il comitato di sorveglianza si riunirà una prima volta entro marzo 2012 per esaminare i progressi sulla messa in servizio della presente convenzione. La convocazione dei partner a tale riunione sarà organizzata da Météo-France. Una riunione di bilancio sarà organizzata prima del mese di novembre La convocazione dei partner a tale riunione sarà organizzata dall ARPA Piemonte. Se necessario, ogni partner può convocare un comitato di sorveglianza eccezionale con un preavviso di almeno un mese. Il comitato ha piena autorità per rivedere le liste delle stazioni in conformità con i principi sopra enunciati. In caso di disaccordo in seno al comitato, la controversia sarà sottoposta ai firmatari della convenzione. E in corso la firma della convenzione che avrà durata fino al 31/12/2015. Studi statistici: confronto tra modelli di stima della portata al colmo attesa per fissato tempo di ritorno Per la valutazione del rischio di piena sul territorio è importante poter far affidamento su informazioni che siano nello stesso tempo accurate e correttamente distribuite. Alla scala regionale le reti di monitoraggio forniscono misure puntuali delle grandezze idrologiche e climatiche, mentre si ha l esigenza di conoscere tali grandezze in un punto qualsiasi del territorio. Anche nei punti di misura, le serie storiche misurate sono spesso brevi al punto da rendere i campioni statistici disponibili inadeguati ai fini dell inferenza statistica, soprattutto nei casi in cui l interesse è volto a tempi di ritorno T elevati rispetto alla dimensione campionaria della serie, come di solito accade nella pratica tecnica. Uno strumento con il quale si può ridurre l incertezza di stima delle portate di piena Q(T) associate ad elevati periodi di ritorno T è l analisi statistica regionale, o regionalizzazione delle portate di piena, come ad esempio perseguita nel Progetto nazionale VAPI del GNDCI CNR [ In generale i metodi di analisi regionale sono costituiti da diversi passaggi successivi, che in prima battuta prevedono l analisi preliminare dei dati disponibili. Questo significa che per ogni j-esima stazione delle s prese in considerazione venga effettuato un attento esame delle relative osservazioni a disposizione, eliminando eventuali errori grossolani e accertandosi che le serie storiche siano omogenee nel tempo. Per poter procedere nell analisi regionale occorre quindi rendere confrontabili i valori misurati nelle diverse stazioni. A tal fine si procede dividendo, in ogni sito j, i valori di portata per un prefissato valore indice, Qind,j. Il modello più utilizzato nelle applicazioni dell analisi di frequenza regionale è quello proposto da Dalrymple *1960+, noto come metodo della piena indice. In esso la portata al colmo di progetto in ciascuna sezione di misura Qj(T) risulta pari al prodotto tra la cosiddetta curva di crescita Kj(T) e la piena indice Qind,j. Il fattore di scala Qind,j, anche detto portata indice, è una grandezza locale, diversa per ciascun sito j; il fattore di crescita Kj(T) misura invece la variabilità degli eventi estremi, per i diversi tempi di ritorno, Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

63 rispetto al valore indice, e risulta uguale per siti appartenenti ad un eventuale regione omogenea, ovvero un gruppo di bacini la cui distribuzione di frequenza adimensionale K(T) è la stessa. Concluso l aggiornamento del quadro conoscitivo si è avviato la fase di revisione ed estensione delle procedure. In particolare, sia nelle sezioni idrometriche provviste di dati che in quelle non monitorate lo schema modellistico viene esteso mirando a valorizzare la numerosità dei dati disponibili nelle sezioni di misura. L obiettivo è quello di introdurre esplicitamente nelle stime di piena at-site (cioè in siti con dati) il peso rappresentato dalla numerosità dei dati osservati, oltre ad utilizzare compiutamente tali pesi nelle stime regionali (in siti senza dati). Fase 2: Implementazione o miglioramento di modelli idrologici Simulazione dell accumulo e della fusione della neve All interno dei modelli idrologici, lo studio dell accumulo di acqua sotto forma di neve ed il suo successivo rilascio come acqua di scioglimento riveste particolare importanza sia nei bilanci di lungo periodo sia per simulazioni più brevi, come ad esempio nella modellistica di piena. Nel primo caso, infatti, la conoscenza della dinamica dell'equivalente idrico immagazzinato nel manto nevoso fornisce la valutazione della disponibilità di risorsa idrica sotto forma di neve, contribuendo perciò a migliorare le politiche di gestione della risorsa idrica. Nel secondo caso, invece, l'effetto dovuto all'immagazzinamento dell'acqua sotto forma di neve riduce nel breve periodo i volumi disponibili al deflusso nelle sezioni di chiusura dei bacini, abbassando quindi le stime delle portate al colmo di piena o viceversa permettendo di migliorare la stima dell onda di piena relativa a fenomeni meteorici nei periodi di scioglimento. In questo contesto, il confronto delle prestazioni di 3 modelli idrologici di accumulo e fusione nivale (ETI e S3M/CONTINUUM per la Valle d Aosta, FEST per Piemonte, RS2 per Rhone Alpes) permette di verificare le metodologie più corrette per la simulazione della dinamica del manto nevoso. Nell ambito del progetto sono stati selezionati 3 bacini di montagna dove simulare con i 3 modelli in dotazione presso i 3 partner l accumulo e fusione del manto nevoso in 2 stagioni invernali. I bacini selezionati sono: 1. Valpelline Place Moulin (Valle d Aosta) Km ² 2. Dora Riparia Oulx (Piemonte) Km ² 3. Isère Val d'isère (Rone Alpes) - 40,6 Km ² Per il bacino Valpelline Place Moulin (Valle d Aosta) nel periodo di interesse (gennaio 2011 luglio 2011) è stato applicato il modello ETI per simulare l'evoluzione del contenuto di acqua nel manto nevoso (SWE snow water equivalent) nel periodo di fusione. L'inizio di tale periodo coincide con la campagna a terra per la misura di altezza e densità del manto nevoso sul bacino di interesse, effettuata il giorno 26 maggio In tale data è disponibile una carta di SWE con la quale inizializzare le routine del modello. Successivamente sono state calcolate le carte di evoluzione dell'swe salvando i risultati del calcolo alla mezzanotte di ogni giorno. Il termine del periodo è il 7 di ottobre che, da osservazioni meteo, coincide con la fine del periodo di ablazione. Di seguito si riporta una tabella riassuntiva dei dati della stagione Carta SWE da misure a terra: 26 maggio 2009 Carte SWE giornaliere: output ore 00:00 Termine simulazione: 7 ottobre 2009 Numero di giorni 2009: 135 Densità SWE inizializzazione: media delle misure a terra Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

64 Per il calcolo della carta di SWE iniziale (26 maggio) si è utilizzata la media dei valori di densità di neve misurati nella campagna. Il modello ETI non simula l'evoluzione della densità del manto nevoso, pertanto sono disponibili in output valori di SWE e non valori di altezza del manto nevoso. Di seguito si riportano le carte di evoluzione di SWE relative a metà stagione di ablazione (1 agosto) e alla fine della stagione (7 ottobre). Si riporta anche un grafico di evoluzione di SWE relativo a tutta la stagione 2009 con modello ETI: Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

65 Nel corso del semestre di attività l algoritmo S3M - Snow Multidata Mapping and Modeling (Boni et al. 2010) e il modello idrologico Continuum (Silvestro et al. 2011) sono stati applicati ai bacini di studio: Valpelline, a monte della diga di Place Moulin, e Dora Riparia a Monte di Oulx. Il modello idrologico Continuum (Silvestro et al. 2011) è un modello completo, continuo, completamente distribuito che descrive tutte le componenti del ciclo idrologico del bacino. Oltre alla simulazione delle portate, eseguita in tutti i punti del bacino simultaneamente, Continuum permette di ottenere altri output di interesse idrologico come l evapotraspirazione, la temperatura superficiale del suolo e l umidità del suolo. Tale modello è uno strumento utile non solo per la previsione delle piene, ma anche per la gestione delle risorse idriche in diversi regimi, per la modellazione delle dinamiche dell umidità del suolo, per riprodurre in maniera schematica l evoluzione della falda. Il modello Continuum riceve in input i campi di evoluzione del manto nevoso prodotti da S3M. L algoritmo S3M - Snow Multidata Mapping and Modeling (Boni et al. 2010) è in grado di combinare diverse fonti di informazione per fornire la miglior stima possibile dello stato del manto nevoso. Esso utilizza mappe di Snow Cover Area (SCA) ricavate dal sensore MODIS e misure puntuali in tempo reale per guidare un semplice modello idrologico distribuito in una struttura tipica della data assimilation. Gli output del prodotto sono mappe del contenuto equivalente d acqua (Snow Water Equivalent - SWE) e di densità della neve. Un modello idrologico spazialmente distribuito di neve (SRaM Snow and Rainfall Model) fornisce una stima a priori del campo di SWE utilizzando input meteorologici osservati (precipitazione, temperatura, radiazione solare incidente ad onde corte). La risoluzione spaziale del modello è 100 x 100 metri e la risoluzione temporale è l ora. Una volta al giorno una mappa osservata di altezza del manto nevoso è ottenuta interpolando le misure dei nivometri sulle aree ricoperte da neve (Snow Cover Area, SCA) individuate da da MODIS (Macchiavello et al. 2009), tale mappa viene trasformata in mappa di SWE utilizzando la mappa di densità modellata dal modello dinamico. Dopo un controllo automatico di qualità, tale mappa è assimilata nel modello dinamico di neve utilizzando uno schema di nudging. Il risultato è una stima a posteriori del campo di SWE. L interpolazione delle altezze misurate è effettuata su un DEM 100x100m con una regressione lineare multipla che utilizza come variabili indipendenti la quota, l aspect, la pendenza, i gradienti di quota in direzione nord e sud, l indice di radiazione e l indice di vento di ciascuna cella. Di seguito è riportato il diagramma di flusso dell algoritmo S3M. Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

66 Il modello Continuum e l algoritmo S3M girano operativamente su tutto il territorio della Regione Autonoma Valle d Aosta dal Per l esperimento di RiskNat è stato creato un apposito data set di mappe di input che tengono conto, oltre che delle misure della rete di sensori meteorologici della rete regionale, anche delle osservazione del sensore OTT posto alla base della diga di Place Moulin. Successivamente l algoritmo S3M è stato inizializzato con le mappe di SWE ricostruite per i giorni 26 maggio 2009 e 20 maggio 2010 e sono state prodotte le mappe di evoluzione di SWE salvando una mappa al giorno (alle ore 23:00). Di seguito è riportata l evoluzione del volume di SWE per il bacino nel periodo considerato. Di seguito è riportata l evoluzione dell'swe per il bacino di Valpelline per il periodo di fusione considerato (27/05/09-07/10/09) con modello CONTINUUM. Per il bacino della Dora Riparia (Piemonte), Arpa Piemonte ha messo a disposizione i dati delle stazioni appartenenti alla propria rete di monitoraggio ed in particolare di 10 stazioni con dati pluviometrici orari, 16 stazioni con dati termometrici orari e i dati di portata osservati nella stazione idrometrica di Oulx. Per l analisi del manto nevoso si è utilizzato lo strumento modellistico numerico di tipo idrologico FEST [Mancini et al. 1990], un modello fisicamente basato e spazialmente distribuito, utilizzato per la stima dell equivalente idrico del manto nevoso oltre alle portate di acqua di fusione generate dallo scioglimento della neve. Il modello interpola opportunamente i dati di input necessari per le simulazioni che copre il periodo scelto Rapporto d avanzamento del progetto n 4, giugno 2011, it

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