dello Je-Shua. Le nostre due case di accoglienza

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2 "Cari figli, "Cari figli! Anche oggi vi invito perché anche voi siate come le stelle che con il loro splendore danno la luce e la bellezza agli altri affinché gioiscano. Figlioli, siate anche voi splendore, bellezza, gioia e pace e soprattutto preghiera per tutti coloro che sono lontani dal mio amore e dall amore di mio Figlio Gesù. Figlioli, testimoniate la vostra fede e preghiera nella gioia, nella gioia della fede che è nei vostri cuori e pregate per la pace che è dono prezioso di Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." (a Marja 25/09/2014). io, vostra Madre, vengo nuovamente in mezzo a voi per un amore che non ha fine, dall amore infinito dell infinito Padre Celeste. E, mentre guardo nei vostri cuori, vedo che molti di voi mi accolgono come Madre e, con cuore sincero e puro, desiderano essere miei apostoli. Ma io sono Madre anche di voi che non mi accogliete e, nella durezza del vostro cuore, non volete conoscere l amore di mio Figlio. Non sapete quanto il mio Cuore soffre e quanto prego mio Figlio per voi. Lo prego di guarire le vostre anime, perché Egli può farlo. Lo prego di illuminarvi con un prodigio dello Spirito Santo, affinché smettiate di tradirlo, bestemmiarlo e ferirlo sempre di nuovo. Prego con tutto il Cuore affinché comprendiate che solo mio Figlio è la salvezza e la luce del mondo. E voi, figli miei, apostoli miei cari, portate sempre mio Figlio nel cuore e nei pensieri. Così voi portate l amore. Tutti coloro che non conoscono Lui lo riconosceranno nel vostro amore. Io sono sempre accanto a voi. Sono in modo particolare accanto ai vostri pastori, perché mio Figlio li ha chiamati a guidarvi sulla via verso l eternità. Vi ringrazio, apostoli miei, per il sacrificio e l amore! " A Mirjana il 02 Settembre

3 850 persone, provenienti da varie parti d Italia, che partecipano ai Gruppi di Evangelizzazione e simpatizzanti si sono riuniti a Medjugorje per gli Esercizi Spirituali Carissimi tutti della Missione Belém, stiamo iniziando, oggi, giorno 1 ottobre 2014, il nostro nono anno di vita. Come ricorderete è in questo giorno che il segno della ruota apparve nel cielo di Medjugorje e ci spinse a iniziare definitivamente la Missione Belém. In primo luogo, desideriamo ringraziare la Madonna che ci ha avvolti nel suo Piano meraviglioso perché il Regno di Dio si realizzi. É una gioia immensa sentirci immersi nel rio dell Evangelizzazione Misericordiosa che Gesù sta versando in questo terzo millennio. É impossibile fare una sintesi di ciò che è avvenuto nel cuore e nell anima dei nostri accolti, in questi 9 anni di loro hanno ricevuto il Battesimo e sono rinati a Vita Nuova in Gesù. Un numero immenso si è avvicinato alla Santa Confessione e all Eucaristia. Quanti, anticamente erano schiavi della strada e dei vizi, hanno imparato a fare un ora di Adorazione Eucaristica, al giorno! Per ogni fratello che è venuto nella Missione si potrebbe scrivere un libro... Ma Dio sa leggere tutti questi libri mai pubblicati, silenziosi, che costituiscono le fondamenta della nostra opera. Come non ricordare anche i nostri cari 500 fratelli ammalati che sono 3

4 accolti nelle nostre case, grazie alla consegna gratuita e generosa delle persone che si sono riscattate dalla strada e hanno deciso di donare un tempo, o la vita intera, per prendersi cura dei nostri fratelli. Quanto il governo spenderebbe per mandare avanti le nostre 40 case di ammalati, tutti ex-fratelli di strada, segnati dalle terribili sofferenze di lunghi anni di abbandono sulla strada?! E tutto questo avviene per l amore e per la donazione di chi ha capito l amore di Dio e ha deciso di viverlo nella sua vita: Naufrago che salva naufrago. In questo sguardo panoramico non possiamo dimenticare le meraviglie che Dio ha operato anche in Italia, dove, dal niente, in questi ultimi 5 anni, sono nati 37 gruppi di Evangelizzazione, che coinvolgono circa 1000 persone (8 di questi gruppi sono dello Je Shua: 180 giovani coinvolti in un intenso cammino di Fede e Evangelizzazione!). Tutti, giovani e adulti, sono fedeli al diario e organizzano un ritiro kerigmatico ogni 4 mesi: Laici che evangelizzano i laici. Le equipes si sdoppiano tutti gli anni, per questo, nel prossimo 2015 sono previsti 160 ritiri kerigmatici (Je- Shua, Ruah, Cana) in Italia. Si stanno realizzando anche ritiri specifici dentro le carceri e per i nostri fratelli di strada. L Italia ha già 7 equipes di Evangelizzazione di strada a Venezia, Padova, Mestre, Verona, Forlí e Lamezia, che settimanalmente fanno pastorale di strada. In questo anno sono riusciti a riscattare più di 60 fratelli. La maggior parte di loro è andata nelle nostre case. Quattro volte all anno, vengono organizzate delle Missioni per le strade di Roma, Milano e Napoli con la partecipazione dei giovani Momento di incontro con i fratelli di strada di Roma, durante la Missione di Luglio. 15 fratelli hanno accettato di uscire e sono andati nelle nostre case. 4 dello Je-Shua. Le nostre due case di accoglienza italiane, a Lamezia Terme, accolgono circa 30 fratelli. É un movimento che nessuno poteva prevedere e che testimonia l immensa vitalità di questo paese che tanti santi ha dato alla Chiesa e al mondo.

5 Infine ringraziamo per tutto ciò che Dio sta operando nella nostra Missione di Haiti, dove 8 missionari brasiliani stanno donando la loro vita. Anche in questa terra, dove si parla Kreol, la piantina dello Je-Shua e del Ruah è riuscita ad attecchire e crescere, diventando un grande albero, come ha detto un padre haitiano che è venuto a visitarci. In questi ultimi 2 anni, sono stati realizzati 9 Je-Shua, il cui frutto sono i 200 giovani fedeli alla Catechesi settimanale, che dura 4 ore; fedeli al diario spirituale, desiderosissimi di evangelizzare Bambini che giocano nel nostro Centro che ogni giorno alimenta 1000 persone. Le alluvioni sono frequenti nella nostra favela di Wharf Jeremie-Haiti: il terribile grande canale fognario della città che passa a pochi metri dal nostro Centro trasborda e la fognatura invade le baracche! la nostra favela di Wharf Jeremie. Più volte alla settimana si uniscono ai missionari negli eventi di Evangelizzazione, con un entusiasmo travolgente. Il Centro Zanj Makenson continua pullulante di vita: 700 bambini, da 3 mesi a 14 anni, dall alba al tramonto trovano accoglienza, cibo, studio, gioia in questo luogo benedetto, che funziona anche il sabato e la domenica. La novità di questo anno è che molti bambini fanno il Diario spirituale per bambini, che viene preparato, in lingua francese, dai nostri volontari italiani. Così il nostro Centro è una Grande Chiesa, come ha detto un bambino, lo scorso anno. Professori, operai, mamme... Circa 200 adulti iniziano il giorno con il Diario spirituale: è la nostra Evangelizzazione goccia a goccia. È meraviglioso vedere come il Vangelo si incarna in questa cultura e la feconda, facendo nascere nuovi valori che infondono gioia e speranza. Da 4 mesi, un medico italiano con sua moglie (Sergio e Loredana) e una infermiera (Rita) stanno accompagnando la parte medica dei bambini e delle famiglie. 5

6 80 giovani dei vari Je-Shua italiani hanno partecipato agli esercizi spirituali a Medjugorje, portando tutta la loro gioia e l entusiasmo; testimoniano il coraggio di evangelizzare. Anche qui in Brasile, le cose camminano grazie alla consegna di centinaia di volontari e missionari che donano la loro vita per i poveri, come abbiamo detto all inizio. Dio ci ha concesso di iniziare una nuova esperienza: La Scuola della Fede (una meditazione di un ora e mezza sul Vangelo della domenica), che tutte le 140 case della Missione accompagnano attraverso un video. Alcune testimonianze di questa riflessione potete trovarle nelle pagine che seguono. Ieri abbiamo terminato la nostra visita annuale in Italia. Come sapete, questa è l occasione per vivere i nostri esercizi spirituali con gli italiani, a Medjugorje. Eravamo 850 e siamo riusciti a fonderci in un solo cuore e una sola anima, salendo i monti e meditando insieme. Potete leggere alcune testimonianze dei pellegrini. Sono stati giorni molto sereni e profondamente vissuti, nonostante il grande numero di persone. Ecco la testimonianza di Federica, una delle giovani che hanno partecipato al pellegrinaggio: Per la seconda volta Medjugorje è stata una delle esperienze più intense nella vita. È sempre molto difficile credere a qualcosa che non si può toccare con mano, vedere con gli occhi. Siamo sempre bloccati contro questi schemi e spesso quando si parte verso questo pellegrinaggio, quello che si cerca sono i segni. Io a Medjugorje non ho visto segni non ho assistito a eventi straordinari, ma a mio parere il miglior segno che Maria mi ha regalato è una grande pace nel cuore. Anche ad Haiti lo Je-Shua si moltiplica. Oggi sono 200 giovani che partecipano con assiduità. 6

7 Ogni volta che assisto alla Messa, lì nel piazzale di Medjugorje rimango colpita dal silenzio che trasmette una grandissima sensazione di pace, di serenità di silenzio come se realmente Maria ci stesse sollevando dall enorme macigno che portiamo sulle spalle. Come se realmente non dovessimo più preoccuparci di nulla. La prima volta che sono stata a Medjugorje, una volta tornata a casa ho portato con me una grandissima energia, una grandissima voglia di vivere e di gridare al mondo quanto fossi felice e quanto non lo fossi mai stata, in passato, in egual modo! La grazia più grande che Maria mi ha dato è stata quella di tener unita la mia famiglia, quando da molto tempo tutto a casa stava andando a rotoli. Mio papà non è guarito dalla sua malattia, ma per lo meno ora ho la forza d amare la mia croce e di non desiderare ogni giorno di eliminarla, finalmente. Medjugorje è un esperienza bellissima ma ancora di più lo è se vissuta assieme alla Missione Belem! Anche le catechesi a Siroki Brieg aiutano a capire nel profondo l importanza di ciò che siamo e a conoscere Maria nel profondo, venire a contatto con la Bibbia anche per coloro i quali non sono molto familiari nell utilizzarla. La grande differenza da prima della partenza ad ora, a esperienza finita, è la famigliarità con cui adesso identifico Maria come una vera e propria Mamma che mi ama e che non mi abbandonerà mai. Federica Ecco le testimonianze di altri fratelli: E la terza volta che vengo agli esercizispirituali. Ogni anno sono diversi, gli argomenti sono molto interessanti e mi fanno riflettere molto sulla mia vita, come avvicinarmi di più ad amare Maria e Gesù. Non ho più bestemmiato, sono più paziente e tranquilla, non mi arrabbio più con me stessa e con gli altri, frequento la S. Messa, recito il rosario mentre prima non praticavo, e attraverso questi ritiri, il Ruah, con la presenza di Maria e Gesù, mi rendono più partecipe con gli altri. E grazie a questo aiuto che mi hanno dato sono stata capace di perdonare i miei fratelli che mi hanno fatto tanto soffrire e continuano a farmi ciò. H o pregato Maria che li aiuti a diventare un po più umani, perché la loro vita diventi più cristiana. Vi ringrazio per quello che mi avete dato. Donatella Questo viaggio mi ha permesso di ritrovare tanta fiducia in Dio e di seguire una volta in più il volto di Dio che si dona ai poveri attraverso i missionari. È stata una esperienza fantastica, molto commovente, la più profonda della mia vita. Ho sentito la pace nel mio cuore, pace pura che nella vita di tutti i giorni non c è. Mi sento pronto per evangelizzare attorno a me. Francesco 7

8 Ho ricevuto molto da questa esperienza. Sono ancora un po frastornato e confuso perché vengo da molte esperienze come musica, centri sociali, lideranze politiche, ricerche spirituali nel buddismo, negli Hare krishna, ma il vuoto e la depressione erano sempre più forti. In questi giorni ho sentito che solo Gesù potrà curare tutte le ferite, poco a poco, consegnandomi a Lui, nostro Padre, rimanendo in preghiera come abbiamo fatto in questi giorni. So che tornando a casa sarà difficile, però confido... Grazie a tutti. Vi voglio bene! Giovanni Da tanti anni la Madonna dolcemente mi chiamava e mi ha aspettato con pazienza fino a quando ho risposto Sì e ho avuto la grazia di venire insieme alla mia famiglia (marito e figli). Ho sentito la presenza di Maria e mi sono appassionata di Lei. Ho cominciato ad avere le risposte alle mie domande. Le catechesi di Padre Gianpietro sono state interessanti e hanno arricchito la mia anima. Ho anche sentito la presenza di Gesù. Qualche tempo fa avevo chiesto alla Madonna che ci facesse capire quale sarebbe stato il cammino migliore per noi 8 Questo uomo sta accompagnando la riflessione di P. Giampietro e Cacilda, attraverso gli auricolari (sui monti a Medjugorje non si può parlare ad alta voce), immerso nella più profonda preghiera... come famiglia... E con questo viaggio la Madonna ha cominciato a dare qualche risposta. E noi siamo pronti a fare la volontà del Signore con l aiuto della nostra Madre. Grazie Maria. Grazie Gesù! Nadia Medjugorje è stata un esperienza meravigliosa e incredibile. Ricordo che prima di partire avevo molte perplessità, molto scetticismo nei confronti di questo viaggio ma anche molta curiosità... Quando sono arrivato a Medjugorje ho sentito subito un profondo sollievo. Sono state molte le emozioni e i momenti di grande commozione che abbiamo vissuto. Ho sentito la mano tesa di Gesù e Maria attraverso i miei cari fratelli quando avevo difficoltà a salire sul monte della Croce. Come dimenticare i molti fratelli riuniti che esultavano di gioia, che lodavano il Signore ad alta voce con canti e danze! Questo è il vero miracolo di Medjugorje: stare tutti lì, gli uni per gli altri in un clima di pace e gioia. Luciano

9 DONA A TUTTI LA POSSIBILITÀ DI FARE UNA BELLA ESPERIENZA! INVITALI A... A BERGAMO Ottobre: CANA Eq. Sacra Famiglia ( BG) Contatto: Raffaela e Luigi Ottobre: RUAH Eq. N.S.Fatima (BG) Contatto: Valeria ; Giuseppe , 15 e 16 Novembre: JE-SHUA Eq. San Giovanni Bosco (BG) Telefono: Claudia Erculiani PRESEPIO LAMEZIA 25 e 26 Ottobre: RUAH Eq. San Giovanni Calabria Contatto: Tommaso ; Roberta e 09 Novembre: RUAH Eq. San Francesco di Paola (CZ) Flavia ; Santo Ott. 01 e 02 Novembre: JE-SHUA Eq. Beata Chiara Luce Badano (Lamezia) Giulia ; Chiara ; Mattia PRESEPIO VENEZIA Rivolgersi ai coordinatori locali 4-5 Ottobre: Ruah: Eq. S. Lorenzo- Santa Giustina in Colle PD 4-5 Ottobre: Ruah: Eq. S. Giuseppe Forlì (FC) Ottobre: Ruah: Eq. Angeli Custodi S. Giorgio delle Pertiche (PD) Ottobre: Ruah: Eq. Antonio - Vigorovea (PD) 31 Ott. 01 e 02 Novembre: JE-SHUA Eq S. Lucia Verona (VR) E tanti altri programmati per novembre 9

10 Dio entra e le droghe fuggono. Lui versa nei nostri poveri cuori Il suo immenso amore, il suo tesoro nei nostri vasi d argilla. Siamo Naufraghi che salvano naufraghi, grazie al potere di Dio. VASO D ARGILLA Mi chiamo Rafael e ho 29 anni. Sono di San Paolo (Brasile), di un quartiere povero della regione di San Mateus, Zona Est. Sono cresciuto con i nonni perché i miei genitori si erano separati e ciascuno era andato a vivere per conto suo. Sono cresciuto molto ribelle per la mancanza dei miei genitori, in quella regione difficile. Ho cominciato a guardare attorno a me, al mondo del crimine. Era un quartiere circondato da favelas. In me si è risvegliata una curiosità per la vita sbagliata, il mondo sbagliato, per le cose che avvenivano lì. A scuola non andavo bene, e questi problemi ricadevano su mia nonna che riceveva molte lamentele a causa del mio comportamento. Ben presto ho cominciato a fare cose sbagliate e coinvolgermi nei furti. Vedevo le persone davanti alla scuola e pensavo che stessero usando droga, erano lì, davanti alla scuola, non studiavano, non facevano niente di buono, e invece io pensavo che quello era bello, che in quel modo avrei fatto un salto nella crescita, sarei stato una persona era un illusione. Ero ribelle a causa della mia famiglia, non ero cresciuto con mia mamma, e mio padre non veniva mai a trovarmi, e non si interessava di me. A scuola ho cominciato a marinare, invece di partecipare alle lezioni, andavo nei centri commerciali per insultare, fare vandalismo, fare brutte cose. A 12 anni avevo già sperimentato la marijuana e le sigarette. Mio padre mi dava consigli, a volte per telefono, ma io non li accettavo e gli rinfacciavo di non essersi mai preoccupato di me. La stessa cosa con mia madre, che mi aveva lasciato con i nonni. I miei nonni invece si erano sempre presi cura di me, con amore, affetto, ma io non sapevo riconoscere questo, perché pensavo che non fosse giusto essere cresciuto dai nonni e non dai genitori. Pesavo che fosse importante possedere cose materiali, per farsi una certa fama. Ho fatto alcuni lavori, ma non mi piaceva 10 Rafael de Jesus Cepeda Diniz

11 alzarmi presto, non mi piaceva fare sacrifici neppure per avere dei soldi e le mie cose, allora ho cercato una via più facile. Ho cominciato a usare marijuana, a fumarla tutti i giorni, oltre a questo, fumavo e bevevo ben presto sono passato alla cocaina, ma sniffavo solo ogni tanto. Il mondo ha cominciato a risvegliare in me il desiderio delle cose mondane. Ho smesso di studiare, ed ho cominciato a rubare, quasi quotidianamente. Dai 15 ai 16 anni stavo sniffando con frequenza, tutte le settimane, e rubando sempre di più. Con un gruppo, abbiamo cominciato a rubare auto e moto. Avevo paura di essere preso, e sapevo che una volta o l altra mi sarebbe capitato; un giorno infatti mi hanno preso, per la prima volta, per furto, ma mi hanno trattenuto solo due giorni. Frequentavo una donna che mi piaceva molto. Lei voleva il mio bene, ma io le mentivo molto. Lei voleva che smettessi con tutte quelle cose sbagliate; io le promettevo che avrei smesso, ma non era vero. Quando mi hanno preso, sono stato smascherato, e lei si è resa conto che le stavo mentendo. Quando mi hanno liberato mi ha messo alle strette dicendomi che se volevo continuare con lei, dovevo diventare davvero un uomo. Le ho assicurato che, praticamente, avevo già smesso, mentre invece continuavo a spacciare e fare assalti. Alla fine mi ha lasciato. È stato un dolore molto grande per me. Ma in fondo, mi aveva dato tante opportunità di cambiare ed io invece avevo perseverato su quella via sbagliata. Dopo essere stato lasciato, mi sono sprofondato ancora più profondamente nel vizio. Avevo due auto, una moto mi hanno di nuovo preso, per spaccio di droga, e sono rimasto in carcere quasi un anno. Lì, la mia vita ha cominciato seriamente a crollare. La mia famiglia non era contenta di me da tanto tempo. Uscito dal carcere ho subito ricominciato a drogarmi. Il vizio aumentava; Un complice che rubava con me, dopo molta droga e furti insieme, è stato ucciso e non sappiamo ancora da chi. A quel punto era chiaro che se avessi continuato avrei fatto la stessa fine. Ma, a causa della droga, ho cominciato a vendere tutte le mie cose per comprare droga. Ero sempre più dipendente e non avevo più niente da vendere; ho cominciato allora, a vendere le cose che rubavo in casa di mia nonna. Sono arrivato perfino a vendere gli alimentari che prendevo dalla sua casa. A quel punto la famiglia non mi ha più lasciato entrare in casa, mia nonna si è arrabbiata moltissimo con me. Ho cominciato a restare sulla strada; rimanevo più tempo sulla strada che in casa. Mia nonna poi, aveva compassione di me e mi dava nuove possibilità. Rimanevo nella sua casa una settimana poi sempre meno, tre, quattro giorni quando l astinenza mi prendeva, rubavo di nuovo le cose dentro casa e andavo a drogarmi. Di nuovo sono finito in carcere per tre mesi. Sono uscito, e non ho neppure avvisato la mia famiglia. Quando ero in carcere mia mamma veniva sempre a trovarmi, sperava che quello mi servisse per cambiare vita, ma si sbagliava anzi, non volevo proprio più saperne di loro. Una volta fuori sono andato direttamente al punto di spaccio, dalle mie vecchie amicizie. Arrivato a 20 anni, un giorno, non ce la facevo più e ho deciso di chiedere aiuto. Capivo che dovevo smettere di drogarmi, e così ho chiesto a mia mamma di aiutarmi, e anche a mia nonna. Nuovamente e come sempre, mi hanno aiutato. Hanno trovato una clinica per la disintossicazione e mi hanno ricoverato là Sono stato ricoverato 4 o 5 volte 11

12 12 Ma ogni volta che uscivo dalle cliniche, immediatamente facevo la cosa sbagliata e tutto ritornava come in un circolo vizioso. Appena riuscivo a mettere insieme dei soldi, che guadagnavo rubando, compravo droga, tutto finiva in droga. Non riuscivo più a far niente nella vita. Mia mamma e mia nonna a questo punto non ne potevano proprio più, e hanno smesso di pagare i miei ricoveri. Ho fatto un passo in avanti e sono passato al crack puro. Uscivo dalla clinica e andavo direttamente sulla strada, finché vi sono rimasto definitivamente. Ero di nuovo in carcere quando sono venuto a sapere della morte di mia nonna, e non ho neppure potuto andare al funerale. Tutto il mio mondo stava crollando. Il nemico mi stava togliendo tutto. Ho cominciato a chiedere a Dio la luce, avevo bisogno di una soluzione per la mia vita Per strada le persone mi dicevano che Dio mi amava, ma io non capivo perché in realtà sprofondavo sempre di più. Ero da tempo per strada. Mi sono unito ad una donna, anche lei drogata, vivevamo insieme in un fumódromo di tossicodipendenti. Vivevamo sull immondizia. Lei è rimasta incinta ed è nato un bambino. Nostro figlio, concepito e generato nella droga. Per tutti i nove mesi abbiamo continuato a usare droga, ma, grazie a Dio, il bambino è nato sano. È stato solo per la misericordia di Dio. Ma anche così, con un neonato, abbiamo continuato a usare droga, con il bambino, in casa. Un giorno, eravamo per strada ed abbiamo cominciato a litigare, lei tirava il bambino da una parte e io lo tiravo dall altra, le persone hanno chiamato la polizia, e ci hanno portato al Consiglio Tutelare. Abbiamo perso la patria potestà di nostro figlio. Il bambino è stato messo in un istituto e poi la sorella di lei è andata a prenderlo e, grazie a Dio, sta crescendo bene in quella famiglia. Ha compiuto quattro anni ad agosto, sta bene, è educato, e lodo Dio per tutto questo. In una delle mie ricadute, fra un ricovero e l altro, una ragazzina è morta in braccio a me, per overdose. Io ho quasi perso i reni a causa della cocaina e dell alcool. Non avevo più speranza, ero già stato ricoverato varie volte senza risolvere niente. Ero in fondo al pozzo e non riuscivo a uscire per ridare il verso giusto alla mia vita. Con la mamma di mio figlio, litigavamo molto, e ci picchiavamo. Ci siamo lasciati e sono rimasto sulla strada per altri cinque anni. Sono arrivato a mangiare dalla spazzatura, a farmi i bisogni addosso. Avevo già visto le persone ridotte così, ma ero convinto che a me non sarebbe mai capitato, che mi sarei fermato quando volevo, e invece è capitato. A volte, di notte, mi svegliavo spaventato, pensando alla mia famiglia, alle persone dei bassifondi di San Mateus con cui mi trovavo bene; Persone che mi avevano visto nascere e crescere e ora mi vedevano buttato per terra in una piazza. Mia mamma mi vedeva in quelle condizioni, avrebbe voluto aiutarmi, mi invitava ad andare a casa a lavarmi, cambiarmi, mangiare qualcosa, ma non accettavo. Ero, lì, in quelle condizioni, con tanta tristezza, senza speranza, chiedevo solo a Dio di morire.

13 Oppure che Dio mi desse una luce, che facesse rinascere in me la speranza. Con un amico, abbiamo cominciato a frequentare un dormitorio, per lo meno, mi lavavo e mi cambiavo. A volte dormivo per strada, a volte, nel dormitorio. Lì sentivo le persone parlare della Missione Belém. Sembrava che Dio mi dicesse che quello era il posto dove mi sarei restaurato. Ma pur così non volevo e più volte ho rifiutato l invito ad andare. Davi, un nostro collega che è nel centro San Miguel Arcanjo, ora insieme a me, l avevo incontrato durante una ricaduta, là sulla strada e poi nel dormitorio. È stato lui a parlarmi ancora della Missione Belém, diceva che era una casa di accoglienza in cui le persone vivevano in preghiera. Questo è stato come un seme che germogliava dentro di me. Un giorno, stanco, e con un dolore al petto, non riuscivo neppure a prendere la cachaça (grappa), ero mezzo ammalato e avevo la febbre, finalmente ho deciso di andare nella Missione Belém, son certo che se non l avessi fatto sarei morto lì. Dio mi stava mettendo nel cuore che nella Missione Belém avrei trovato la sua luce. Arrivato là, i fratelli mi hanno accolto con un abbraccio, e hanno cominciato a dirmi che Dio è con me, che Gesù mi ama, che Dio ha un proposito per la mia vita. In quell abbraccio, in quelle parole, ho visto che Dio realmente aveva riservato qualcosa per la mia vita. Sono rimasto tre giorni nella casa San Pedro Claver, a Varzea Paulista. Gli assistenti mi hanno portato in ospedale. Avevo una grave polmonite, stavo proprio male, ma, grazie a Dio, in ospedale mi hanno curato e sono migliorato. Dopo alcuni giorni ho cominciato a vedere il Diario, non sapevo neppure pregare l Ave Maria. Avevo ricevuto una certa formazione evangelica, e quindi pensavo che l Ave Maria e queste cose dei santi fossero la come la macumba. Però, approfondendo la conoscenza della Madonna, ho imparato a pregare l Ave Maria, il rosario ad un certo punto sentivo un grande desiderio di condurre io stesso un rosario. Ogni giorno che passavo nella Missione Belém approfondivo, pregavo e la speranza rinasceva in me e aumentava il desiderio di camminare, andare più a fondo nel mio cuore. Vedevo i fratelli che si aiutavano gli uni gli altri. Aiutavano anche me, mi davano i vestiti, affetto, amore. E cresceva anche in me, il desiderio di poter un giorno aiutare il mio prossimo. Finito il tempo della Triage mi hanno mandato nel centro San Miguel Arcanjo e lì ho cominciato a Camminare. Ho fatto il corso Abbà, i corsi catechetici e ho desiderato fare la prima comunione. (Vedevo i fratelli che facevano la comunione, e io no). Ho fatto la prima comunione. È stata una gioia immensa, ho sentito che realmente Dio stava entrando nel mio cuore ed ho capito com è importante la spiritualità. Ho visto che l unico cammino per essere felice, per non usare più la droga, per non vivere più sulla strada, per essere degno di vivere in società, era camminare con Dio. E Dio faceva crescere in me la fede, la speranza. Ho fatto la prima comunione, poi la cresima, ed ho fatto anche un corso di giardinaggio non avevo mai fatto corsi nella mia vita e Dio mi ha dato questa opportunità. Poi ho fatto una esperienza come coordinatore, ho cominciato ad aiutare i fratelli che arrivavano dalle case di accoglienza, li ho aiutati a fare il Diario, a pregare il rosario. Ed ho visto come è importante la Missione Belém, l opera di P. Gianpietro. Come è stata importante per me la Missione Belém. Oggi vedo quanto sto bene, anche spiritualmente, riesco perfino ad andare nella Cracolandia, entrare nel flusso della droga e riscattare i fratelli, senza cadere. Riesco a restare in mezzo ai tossicodipendenti di crack e a evangelizzarli. Ho ancora delle difficoltà ma, ho messo tutto nelle mani di Dio, perseverando nelle preghiere, rimanendo fedele al Diario, alle regole della comunità. Facendo la volontà di Dio, riusciamo. Io devo molto alla Missione Belem. Oggi sono vice -coordinatore del centro San Miguel Arcanjo e aiuto i fratelli a camminare, ho la gioia di aiutare il prossimo. In questo anno e mezzo di cammino nella Missione Belém, ho già avuto delle proposte di lavoro, ma per ora non voglio, perché ho fatto un proposito con Dio. L ho fatto con Dio, non con gli uomini. Oggi, voglio fare ciò che Dio vuole da me e seguo la volontà di Dio, che riempie di gioia. 13

14 Sono Matteo Marcato e ho 20 anni. E la prima volta che partecipo a una missione di strada e non sapevo cosa mi aspettasse. Ho deciso di partecipare per una serie di motivi che vanno dalla curiosità al fatto che sto passando un bel periodo della mia vita. Sta di fatto che sono qui e non sono pentito di questo. Devo dire che mi sta entusiasmando questa esperienza, anche se non pensavo fosse così faticosa. Sento molto forte la presenza di Dio, LO SENTO SEMPRE, IN OGNI MOMENTO, quando vado a dormire, quando vado a parlare con un fratello di strada, quando prego, quando si va a chiedere l elemosina. E proprio vero, Dio ci sta a fianco e ogni giorno ci da tutto ciò di cui noi abbiamo bisogno! Quindi sto imparando a buttarmi di più nelle sue mani, a fidarmi completamente di lui, a lasciarmi andare e a non avere sempre tutto sotto controllo. E incredibile come le cose arrivano quando proprio si ha bisogno! Quindi sto sentendo proprio la presenza viva e l amore di Dio nella povertà e lo riconosco nei poveri! I fratelli di strada sono proprio tanti, ognuno con una propria storia, ognuno con un dolore e una difficoltà, ma è bello e ti riempie di gioia vedere quanto sono felici quando parli con loro Non abbiamo nulla di materiale da dare loro, solo il nostro tempo, le nostre orecchie, le nostre preghiere e loro sono felici così! Certo, non sono tutti così, certi provano tanta rabbia o indifferenza, quindi è difficile all inizio, ma perseverando pian piano il loro cuore cambia. E bello vedere come i loro volti cambiano dopo che stanno un po con noi, è bello vederli sorridere ed essere sereni dopo aver pregato, è bello vederli voler almeno provare a cambiare vita. In loro si vede Gesù con tutto il suo amore! Ho visto quanta ricchezza c è nella povertà e quanta povertà c è nella ricchezza: spesso le persone che potevano aiutarci e ne avevano tutte le possibilità non lo facevano e ci chiudevano la porta in faccia, ma va bene così, Dio ha sempre provveduto! Uno dei momenti più belli della giornata è la preghiera che facevamo alla sera! Stare insieme, danzare, cantare, fare festa, noi insieme ai fratelli di strada è MERAVIGLIOSO! Cantare e Lodare il SIGNORE ad alta voce in mezzo alla piazza, con tutte le persone che passano, non è una vergogna, ti riempie di gioia, soprattutto quando le persone comuni si avvicinano e si uniscono a noi! Non è tutto rose e fiori comunque viviamo sempre per strada, senza soldi, senza un letto, senza cibo sicuro, senza un tetto, senza lavarci ma solo così si riesce a provare la sofferenza e l umiliazione che ogni giorno vivono i fratelli di strada. All inizio per me era divertente, bello figo lavarsi i denti in una fontana pubblica o in un bar, chiedere elemosina, dormire per strada Ma col passare dei giorni ho capito che non è così. La gente passa, ti guarda, non capisce, ti disprezza, e lo si capisce dalle loro espressioni del viso, dalle loro smorfie, e non è più così bello, così divertente, cosi figo. Ma solo così ho capito e posso farmi carico dei dolori dei poveri, solo così posso vedere la grandezza di Dio nella sua totalità. Un episodio che mi è restato particolarmente impresso è quando una pizzeria ci ha regalato 40 pizze in due giorni! QUANTE PERSONE AL GIORNO D OGGI FAREBBERO COSI? Ci sono tante persone egoiste, ma anche tante persone buone e generose. Ho dovuto anche affrontare tutti i miei difetti e difficoltà: il fatto di non poter mangiare quando volevo, di dovermi adattare a quello che c era e condividerlo con i fratelli, il fatto di camminare tanto, non potersi riposare spesso, andare a letto tardi e svegliarsi presto tutte difficoltà che sono riuscito bene o male a superare o comunque ho fatto dei piccoli passi per diventare un po migliore e staccato dagli impulsi del corpo e dalle cose materiali e tutto questo è grazie a Dio. E bello essere qui, è bello essere un tutt uno con i poveri, è bello lodare il Signore, è bello faticare e SOFFRIRE per il SIGNORE! E una delle esperienze che più mi ha fatto crescere come persona e devo ringraziare tutti i poveri, i missionari, volontari e soprattutto DIO. 14 MISSIONE DI STRADA A ROMA. TESTIMONIANZA DI MATTEO MARCATO JÈ SHUÀ DI VENEZIA

15 Questo mese abbiamo vissuto una situazione di dolore: la morte del padre di Marcos. Ma, insieme, abbiamo potuto vivere questo momento in famiglia insieme a lui. Lo zio Ataide, con la sua esperienza, ancora una volta si è impegnato a seguire tutte le procedure per la sepoltura del Sig. Marcelino, e ha fatto di tutto perché la famiglia dell uomo fosse presente. Il giorno del funerale del papà di Marcos, Bruno che da poco è con noi nella Casa Nazaré, è rimasto sempre accanto a Marcos e lo consolava come un vero fratello, e gli ha dimostrato un grande affetto in quel momento. Mateus Leão, vedendo che le altre tombe avevano i fiori, è andato in un giardino, ha raccolto dei fiori per metterli sulla tomba del Sig. Marcelino. 15

16 San Paolo-Brasile TESTIMONIANZA DI PATRIZIA SÁ - JE SHUA SAN PAULO La mia vita prima dello Je-Shua, era la vita di una donna moderna, che aveva i suoi progetti già tutti strutturati in testa! E il più grande di tutti questi sogni era quello di essere indipendente, in tutte le aree della mia vita. Studiavo per diventare infermiera, lavoravo in una buona impresa, guadagnavo bene, mi piaceva dare una buona immagine di me; uscivo con gli amici, partecipavo alla vita della Chiesa nei fine settimana, nel gruppo dei giovani, nel gruppo di preghiera con i bambini, alla Santa Messa. Ma dentro di me sentivo sempre Dio che mi chiedeva qualcosa di più, e faceva questo in vari modi! Sono quasi due anni che ho incontrato nella Chiesa Cattolica, la verità che Gesù Cristo è il nostro Salvatore. Per tutta la mia vita, in famiglia, sono stata cresciuta nella religione spiritista. Questa era la verità che mi avevano insegnato. A 20 anni ho sentito che tutto ciò che facevo non andava avanti, tutto si arenava. Cominciavo varie cose e non terminavo niente, e ciò che cercavo, quella religione non riusciva a darmelo. Ad ogni delusione, il vuoto dentro me, aumentava sempre più. Un po alla volta, per tutti i fatti che stavo vivevo in quel periodo, quasi senza rendermene conto, nel mio cuore mi allontanavo sempre di più e capivo che tutto quello era menzogna. Sono rimasta nel mondo cercando qualcosa che potesse riempirmi, perché in fondo l uomo non vive senza un dio. Allora ho fatto degli studi e delle feste il mio dio. Vivevo solo per questo e, sempre più, dovevo riempire il mio tempo, studiavo, o uscivo a ballare, per non lasciare nessun minuto per il mio cuore! Tutto questo è durato circa 4 mesi. Un giorno un amico mi ha invitato, inaspettatamente, a partecipare a un gruppo di preghiera. Io non sapevo cosa fosse, ma presa da uno slancio che non sapevo spiegare, sono andata, ora so che veniva da Dio. Sono rimasta incantata, mi piaceva come si rapportavano gli uni gli altri chiamandosi fratelli, si rivolgevano a Dio come a un Padre, e pregavano insieme Maria, chiamandola mamma, interceditrice. A partire da lì ho cominciato a camminare, ho orientato la mia vita verso la Chiesa, verso Dio! Non ho cambiato improvvisamente, ma in ogni dettaglio, Dio mi toccava e mi attirava sempre più vicino a Lui e, per quanto mi donassi in Parrocchia, non era sufficiente. In questo cammino, ho conosciuto la Missione Belem, avevo partecipato al Ballo in Maschera, e lì per la 1ª volta ho sentito vergogna davanti a Gesù, non avevo mai pensato che questo fosse possibile, ma ho sentito questo. La settimana successiva sono ritornata per vivere lo Je-Shua. È stata una dura lotta riuscire a partecipare, perché sembrava che tutto si mettesse contro, ma il venerdì sono riuscita ad arrivare. Ho sempre creduto che il momento più importante della mia vita sarebbe stato quando avrei raggiunto una stabilità professionale e finanziaria. Invece, è stato questo incontro il momento più importante, perché lì ho vissuto concretamente l amore di Dio. Mi sono lanciata in tante cose durante la mia vita, ma a partire dal momento in cui mi sono lanciata nelle braccia di Dio, tutto è cambiato. Lo Je-Shua è stata la più grande dichiarazione d amore che ho ricevuto, perché in ogni momento Gesù mi diceva: Io ti amo figlia mia! Io ti amo, tu mi appartieni! Sono uscita dall incontro e lo Je-shua è cominciato nella mia vita. Ad ogni passo Gesù viene e mi chiede di buttarmi! Ho perso il lavoro, perché ho dovuto mancare, per restare all incontro, ho cominciato a lavorare nell ufficio della Missione, partecipo alla Fraternità Remidos, ho ricevuto il sacramento del Battesimo e la 1ª Comunione e, ogni giorno di più, la Missione diventa il centro della mia vita, perché solamente in essa ho trovato Gesù davvero. 16

17 Belem do Parà Arivaldo Siqueira (Santa Luiza/Belém-PA). Oggi il mio proposito era di essere mite. Ho cercato di viverlo con gioia, visto che sono molto aggressivo. Però oggi il mio coordinatore mi ha chiesto di fare una cosa, al momento ho rifiutato, mi sono arrabbiato e ho chiuso il mio cuore, mi è persino venuta voglia di andare via. Ma il mio coordinatore con molta umiltà mi ha chiamato per parlare ed io ho capito che avevo sbagliato ed ho pianto, perché ho visto che la difficoltà era la mia e sono andato in cappella a pregare. Così, con molta lotta, sono riuscito a vivere il mio proposito. Erivan Junior (Santa Luzia). Il mio proposito era quello di cambiare. Ho un problema di omosessualità, e ho deciso di vivere il cambiamento nella mia vita, e la prima cosa che ho fatto è stata quella di tagliare i capelli che erano molto lunghi. So che Dio mi dà la forza di superare le mie difficoltà, di fatto me la sta dando. Antônio Vieira da Silva (Santa Luzia/Belém-PA). Il mio proposito è stato quello di accogliere l invito di Dio. Oggi ho vissuto il mio proposito, perché un fratello mi ha invitato ad andare in cappella ad adorare Gesù, e io non avevo mai fatto questo. Ho accettato l invito ed è stato molto bello per me. Quindi oggi ho vissuto il mio proposito, ho accettato l invito di Gesù. Luann Felipe Barbosa do Monte (Santa Luzia/Belém-PA). Il mio proposito è stato di lavorare nella casa di Dio. Perché ieri io ho un po sviato il lavoro, avevo voglia di andare via. Ma il mio coordinatore ha dialogato con me e mi ha mostrato l importanza della laborterapia, e così sono riuscito a vedere il lato positivo del lavoro, e sono andato a lavorare con più determinazione. Pedro Paulo (João Paulo II/Belém-PA). Oggi abbiamo scelto il signor Pedro Paulo, per la sua dedizione qui nella casa dei vecchietti. Lui si impegna molto e tutto ciò che gli chiediamo lo fa, perché sente nel cuore di aiutare i nostri vecchietti. Ogni giorno il fratello si incontra con Dio attraverso le piccole cose che fa. Siamo contenti che sia qui con noi. Francisco Pereira (São Lazaro/Belém-PA). Questa settimana siamo rimasti sorpresi nel vedere la disponibilità del Sig. Francisco, perché si è offerto di pulire il pollaio e prendersi cura delle galline e ha fatto tutto questo con amore. Ogni giorno che passa il fratello si dona sempre di più, nelle cose piccole e concrete. Abilio Pereira (São Lazaro/Belém-PA). Abílio è un signore che è nella nostra casa da molto tempo, è sulla sedia a rotelle e cerca sempre di aiutare in casa, come può. Questa settimana ha accettato che lo aiutassimo a cambiarsi, anche se non gli piace, e un altro giorno lo abbiamo visto che stava lavando il bagno. Per noi questo gesto è molto forte, per il suo cammino. João Alberto dos Santos (São Jerônimo/Belém-PA). Abbiamo scelto il fratello João Alberto, per la sua dedizione e soprattutto per la sua disponibilità. È stato per alcuni giorni nella portineria, lui è sempre molto attento, ed è sempre disponibile ad aprire la porta quando entrano o escono le persone. Oltre a questo, aiuta in casa, lavando e pulendo. È molto attivo sia in casa che nella sua vita di preghiera. 17

18 Notte Dorata. Saper vedere il bene del fratello: Una notte alla settimana, ogni casa della Missione Belém vive uno scambio di testimonianze, nella quale tutti parlano del bene che hanno visto fare dal fratello. Alan Ricardo - Santa Rosa de Lima (SP) Ha donato vari capi del suo guardaroba agli accolti senza che nessuno ci avvisasse. In effetti avevamo poca roba da parte. È stato un bel gesto che ha contagiato anche gli altri della casa che, imitandolo, hanno condiviso i loro vestiti. Siamo contenti per la comunione che c è in questa casa. José Gomes Araujo - N.S. Salette (SP) Il fratello ha un handicap fisico e difficoltà nella comunicazione, ma vive cercando di essere sempre attento alle difficoltà degli altri più anziani e ci comunica quanto avviene. Questo ha colpito, sia noi che gli altri accolti, per questo, all unanimità è stato votato nella Notte Dorata questa settimana. Danilo Natanael - São Camilo de Lelis (SP) Il fratello questa settimana ci ha aiutati non solo nella casa, ma nel Centro intero perché aveva sempre delle belle idee per migliorare le case e si impegna ad aiutare non solo i vecchietti della nostra casa, ma tutti i vecchietti di questo Centro. Fa tutto con amore ed ha aiutato i fratelli a traslocare in un altra casa. Sempre interagendo con opinioni o fisicamente. João Alves dos Reis - Mateus 25 (SP) A questo vecchietto piace baciare le mani delle persone come ringraziamento. Giovedì abbiamo visto un bel gesto di João. Lui ha visto la scala e la rampa sporche, è andato subito a prendere straccio e spazzettone ed ha pulito, poi ha messo degli stracci perché tutti si pulissero i piedi prima di passare dove lui aveva pulito. Ha difficoltà a parlare, ma sa amare e gli piace essere amato. 18

19 San Paolo Marcelo Oliveira- Sta. Marcelina ( Sta. Edwiges). Oggi è stato un giorno difficile, perché ancora presto, dopo aver fatto il proposito, ho ricevuto una telefonata da mia moglie che mi diceva che nostra figlia stava male, le stava uscendo molto sangue dal naso. Pur così ho svolto le mie mansioni e la sera sono andato in cappella ed ho chiesto alla Madonna che tutto andasse bene, perché io non potevo essere là vicino a lei. Più tardi mi hanno avvisato che la bambina stava meglio ed ho ringraziato Dio. Fabio Cassalho de Oliveira- São Joaquim (Guadalupe). Il mio proposito era di rifugiarmi nel Signore. Io sono assistente nella casa e sto sempre aiutando e ogni giorno imparo sempre più. Ci sono giorni che ci sentiamo oppressi dalle tante situazioni e oggi era uno di quelli. Il nemico ha tentato di togliermi la pace, ma non è riuscito perché, prima di entrare nella tribolazione e offendere qualcuno, mi sono ritirato e sono andato a parlare con Dio, mi sono rifugiato ed ho cercato di riempirmi della sua pace nuovamente. Gesù mi ha confortato e dopo mi sono sentito leggero, mi sono sentito bene. Sidney Barbosa- São Paulo (Guadalupe). Il mio proposito è stato di cercare di più Dio. È stato un giorno pieno di responsabilità per me. Ho potuto aiutare nell ultimo Je- Shuá, dedicandomi a tutto quello che stava succedendo, perché gli altri potessero avere un buon incontro con Dio, dando buoni consigli e stimolando i fratelli a continuare. Per me, che sono venuto dal mondo evangelico, non è stato per niente facile ma, con l aiuto di Dio, sto riuscendo a diventare ogni giorno più saldo. Danilo Natanael de Souza São Camilo de Lelis (Bom Samaritano). Oggi il mio proposito era quello di umiliarmi per Dio e ho potuto viverlo dalla mattina presto, perché sono andato in cappella a chiedere la sapienza a Dio perché ieri ho discusso con un fratello. Io gli avevo chiesto di imparare a condurre il rosario, ma lui si è arrabbiato e ha detto che non voleva imparare niente. Io mi sono alterato e gli ho detto che sarebbe stato bene per lui imparare. Ma in quel momento lui non ha capito. Oggi, subito dopo la colazione, ho chiamato il fratello per dialogare e gli ho spiegato l importanza del Rosario e lui ha detto che nel momento che riterrà giusto, lo imparerà, perché sa che per l intercessione di Maria possiamo arrivare a Gesù. 19

20 Mercoledì 1 Ottobre 2014 Festa di S. Teresa del Bambin Gesù La Missione Belem festeggia 9 anni Per il Diario spirituale medita: Luca 9,57-62 Le altre letture sono: Giobbe 9,1-16; Sal 87(88),10-15; Leggi oggi: Ezechiele 7-8 Santa Teresina del Bambin Gesù, la santa della PICCOLEZZA, ha visto nascere la Missione Belem, il 1 ottobre del In quella stessa notte, apparve il segno della RUOTA nel cielo di Medjugorje. A Santa Teresina affidiamo questo decimo anno che inizia, perché la Missione Belem possa rendere felice Gesù, compiendo la sua Missione. Le letture di oggi parlano della radicalità della nostra vocazione e ci invitano a rinnovare il nostro SÌ pieno e incondizionato a Dio, al di sopra di qualsiasi affetto umano, senza guardare indietro. Luca 9, Mentre andavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». 58 Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». 59 A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre». 60 Gesù replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu va' e annunzia il regno di Dio». 61 Un altro disse: «Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa». 62 Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio». 20

21 Spiritualità Belém:...Quando Israele era giovinetto IO L HO AMATO Ad Efraim io insegnavo a camminare, TENENDOLO PER MANO IO LI TRAEVO CON VINCOLI D AMORE. COME CHI SOLLEVA UN BIMBO ALLA SUA GUANCIA; Mi chinavo su di lui per dargli da mangiare (Os 11,1-4). (Statuti 163). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 21

22 Leggi oggi: Ezechiele Giovedì 2 Ottobre Festa degli Angeli Custodi Per il Diario sp medita: Matteo 18, Le altre letture sono: Es 23,20-23; Salmo 90(91) Gli angeli sono sempre presenti nella vita di Gesù, nel momento del suo concepimento, nella sua nascita a Betlemme, nell'orto degli Ulivi quando un angelo apparve per consolare Gesù, e nella sua Resurrezione. Nella nostra vita accade la stessa cosa, se saremo piccoli e umili, e cercheremo il suo aiuto. L'angelo custode è il tuo grande amico, il tuo potente amico. Abbi l'umiltà e l astuzia di chiedere il suo aiuto, come ci insegnava Padre Pio. Bisogna essere semplici come un bambino per fare questa esperienza. Parla, oggi, con lui e percepirai la sua amicizia. Matteo 18,1-5 1 In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?». 2 Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: 3 «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 4 Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. 5 E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. 10 Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.

23 Spiritualità Belém: La Piccolezza di Maria e la Piccolezza del popolo eletto rende possibile l INCARNAZIONE: Re d'israele è il Signore in mezzo a te (e nel grembo di Maria) Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente (Gesù). Esulterà di gioia per te, TI RINNOVERÀ con il suo amore, si rallegrerà per te con grida di gioia (Sof 3,15-17) (Statuti 164). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 23

24 La nostra capacità di comprendere è limitata; perciò la missione dello Spirito è di introdurre la Chiesa in modo sempre nuovo, di generazione in generazione, nella grandezza del mistero di Cristo. Benedetto XVI, Che cosa significa Chiesa? Chiesa si dice in greco Ekklesia= i chiamati fuori. Noi tutti battezzati e che crediamo a Dio siamo chiamati da Dio; Cristo come dice Paolo, è il capo della Chiesa, e noi siamo il suo corpo. [ ]. Quando riceviamo i sacramenti e ascoltiamo la Parola di Dio, Cristo è in noi e noi siamo in Lui - questa è la Chiesa. La Sacra Scrittura descrive con immagini sempre nuove la stretta comunione di vita di tutti i battezzati con Gesù: talvolta parla di popolo di Dio, a volte della sposa di Cristo, a volte la Chiesa viene chiamata madre, quindi è la famiglia di Dio, oppure viene paragonata ad un banchetto di nozze. La Chiesa non è mai una semplice istituzione, non è mai una chiesa in senso burocratico che si può mettere da parte. Possiamo provare risentimento per errori e macchie all'interno della Chiesa, ma non possiamo mai allontanarci da Lei perché Dio l'ha voluta per sempre e, nonostante tutti i peccati, non la abbandona. La Chiesa è la presenza di Dio fra gli uomini e per questo dobbiamo amarla. Chiesa (dal gr. Kyriaké= appartenente al Signore) sono tutti coloro che da tutti i popoli sono stati chiamati (dal gr. Ekkaléo, ekklesia= Chiesa) con il battesimo e appartengono al corpo di Cristo. La Chiesa è un'anziana signora con molte rughe e grinze; però è mia madre, ed una madre non la si colpisce. il teologo Karl Rahner SJ, quando seppe di una critica inadeguata rivolta alla Chiesa. Esprimi con le tue parole la/e risposta/e riportate sopra 24

25 «Ho solo una vita da offrire per la salvezza degli africani. Mi piacerebbe averne mille e le offrirei tutte per questo fine». Daniele Comboni ( ) è il Fondatore dei Missionari Comboniani. Figlio di poveri giardinieri-contadini, è diventato il primo Vescovo cattolico dell Africa Centrale e uno dei più grandi missionari nella storia della Chiesa. È proprio vero: quando il Signore decide di intervenire e trova una persona generosa e disponibile, si vedono cose nuove e grandi. Nel 1870, nel terminare una relazione che stava facendo per il cardinale incaricato delle missioni, a Roma, Comboni scrisse: 'Ho solo una vita da offrire per la salvezza degli africani: mi piacerebbe averne mille e le offrirei tutte per questo'. É una frase che riassume in modo chiaro la figura e la storia di Daniele Comboni. Uno che ha vissuto per l Africa e ad essa si è consegnato corpo e anima. In soli 50 anni di vita ha fatto quello che umanamente ci vorrebbero varie vite per poter essere fatto. Non temo nessuna difficoltà, scomodità, sofferenza o clima quando ho la convinzione di agire a favore del progetto di salvezza per l Africa. (San Daniele Comboni). NASCITA E VOCAZIONE MISSIONARIA Daniele Comboni è nato il 15 Marzo del 1831 a Limone del Garda. La sua famiglia era una semplice famiglia di contadini a servizio di un ricco signore locale. Il padre e la madre, Luigi e Domenica, erano affezionatissimi a Daniele, quarto di otto figli, morti quasi tutti in tenera età. Erano una famiglia unita, ricca di fede e dal valore umano, ma con pochi mezzi economici. Ed è esattamente la povertà della famiglia Comboni che obbliga Daniele a lasciare il paese natale per andare a frequentare la scuola a Verona, nell Istituto fondato da Don Nicola Mazza. Padre Mazza era chiamato affettuosamente 'padre Congo', perché aveva un affetto molto grande per i luoghi distanti. Parlava di questo ai ragazzi e, quando poteva, organizzava incontri con i missionari che passavano per la città. Voleva aprire gli orizzonti dei suoi ragazzi e mostrava loro che la vita ha senso quando è vissuta per un grande ideale. Daniele, ancora molto giovane, ascoltava, rifletteva. Con la generosità e l impeto di un adolescente che scopriva la vita, era affascinato per quel mondo e nel suo cuore aveva già preso la decisione di essere un giorno sacerdote e missionario. All inizio, si sentiva attratto dal Giappone, ma, un po alla volta, nella misura in cui veniva a conoscenza dei racconti di chi tornava dall Africa, ha cominciato a sentirsi attratto da essa. Il momento decisivo è avvenuto nel Gennaio del 1849, quando ha conosciuto Padre Angelo Vinco, che stava tornando dalle missioni in Africa Centrale. I racconti della sua esperienza missionaria hanno convinto il giovane Comboni che, affascinato dalla testimonianza dei primi missionari di padre Mazza che ritornavano dal continente africano, si apre decisamente alla missione dell Africa Centrale, 'È stato a Gennaio del 1849, quando ero studente di Filosofia, e avevo 17 anni, che ho giurato ai piedi del mio venerato superiore, padre Mazza, di consacrare tutta la mia vita all apostolato in Africa Centrale. Non sono mai venuto meno, con la grazia di Dio e nonostante il cambiamento delle circostanze, alla mia promessa. Da quel momento, non ho avuto altro obiettivo se non di prepararmi per questa santa impresa'. Le parole di Comboni si spiegano da sé, come se ci fosse stato un cammino di ricerca e maturità e, a 17 anni, una decisione che si rivelerà nel tempo fondamentale per tutta la vita. ( continua 1) 25

26 BALSA Mauricio Aparecido São Martinho (SBC) Il mio proposito è stato quello di consegnarmi ed è stato così. Oltre ad aiutare in lavanderia, ho lavato la roba di tutto il centro. Edvã Santos Portela São João da Cruz (SBC) La mattina appena mi sono svegliato ero mezzo scocciato con me stesso, per aver perso molte cose nella mia vita. Il mio proposito è stato di dedicarmi agli altri e sono andato subito a svolgere le attività con i fratelli. Ho chiesto ai coordinatori cosa dovessi fare, mi hanno chiesto di tagliare i capelli ai fratelli. È così che ho vissuto il mio proposito. Eliomar - Santa Luzia (SBC) Il mio proposito è stato quello di mettere Dio al primo posto. E oggi ho messo Dio al primo posto quando ho accolto altri tre fratelli che sono arrivati, oggi, nella casa, e ho dato loro attenzione, ho dialogato con loro, per aiutarli a intraprendere il cammino e ho anche cercato di essere fedele al mio orario di adorazione per poter consegnare i fratelli a Dio. Lincoln Inácio Sto. Antônio (SBC) Oggi ho fatto il proposito di avere fede. È stato un giorno di lotta con me stesso, però sono andato in cappella ad adorare Dio e lodare, poi mi sono ricordato che ho un Dio forte e sono andato a lavorare nelle costruzioni. È così che ho vissuto la mia Fede. Anderson Campos - Sta. Veronica (SBC) Ho visto che la veranda aveva un cattivo odore e ho deciso di verificare. Quando mi sono accorto che la fossa biologica era ostruita, mi sono messo al lavoro con alcuni fratelli, abbiamo rotto il pavimento della veranda e abbiamo liberato la fossa. È stato un lavoro che è uscito dal proposito che era di aiutare. Grazie a Dio la casa ora funziona bene e senza cattivo odore. 26

27 IO CREDO, MA AUMENTA LA MIA FEDE! I MIRACOLI EUCARISTICI, DONO DI DIO PER NOI. L Eucaristia è il centro della fede che unisce i cristiani del mondo intero, davanti alla realtà che il SIGNORE GESÙ CRISTO è presente Corpo, Sangue, Anima e Divinità nell Ostia e nel Vino Consacrati. È il modo sensibile scelto dal SIGNORE per rimanere insieme a tutti quelli che lo amano e hanno bisogno del suo Divino ausilio. Ma, lungo la Storia del Cristianesimo, alcune persone hanno messo in dubbio questa verità, sostenendo che l Ostia è un Simbolo della presenza di GESÙ e che la Santa Messa, non è il memoriale della Passione e del Sacrificio del FIGLIO DI DIO, ma semplicemente il ricordo dell Ultima Cena realizzata nel Cenacolo, a Gerusalemme, dal SIGNORE con gli Apostoli. E su questa stessa linea miscredente, alcuni sono arrivati ad affermare, che la presenza reale di CRISTO nell Ostia e nel Vino Consacrati non esiste e non è vera! Tuttavia, l Istituzione dell Eucaristia non è nessuna fantasia, non è stata inventata dalla Chiesa Cattolica Apostolica Romana e non è neppure una rappresentazione del DIO Vivo, ma la Presenza Reale e Vera del SI- GNORE in mezzo al popolo. In mezzo a questa stessa umanità che LUI stesso ha creato, guida, sorregge, ispira e protegge nel corso dell esistenza. LUI vuole che ogni persona senta il piacere di vivere e abbia la condizione di compiere con più impegno, dignità e giubilo la missione esistenziale, al fine di santificare la propria vita e costruire nell eternità le fondamenta per la dimora definitiva. Questi sono i principali motivi per cui GESÙ ha deciso di rimanere insieme a noi. Esistono numerose citazioni della Sacra Scrittura che hanno preannunciato la creazione del Divino Sacramento e i versetti con le parole del SI- GNORE che istituisce l Eucaristia. Esiste anche, una solida argomentazione che evidenzia l esistenza del fenomeno soprannaturale della Transustanziazione che avviene durante la Santa Messa, sotto l azione dello SPIRI- TO SANTO. Nel momento in cui il sacerdote celebrante recita la preghiera di Consacrazione l Ammirabile e Santo PARACLITO trasforma le specie di pane e vino, in Corpo, Sangue, Anima e Divinità del SIGNORE GESÙ, nonostante sia conservata l apparenza del pane e del vino. Questa realità è autenticata da una quantità notevole di manifestazioni soprannaturali, nelle quali il SIGNORE prova in modo impressionante e incantevole, la sua Divina Presenza nella Sacra Comunione. Questa presentazione oltre a essere una preziosa e ineguagliabile testimonianza per coloro che sono fedeli, rappresenta, soprattutto, un serio avvertimento a coloro che sono distanti e che non credono nella Sacra Eucaristia e nel valore della Santa Messa. Questo perché, davanti alla verità che il CREATORE mostra all umanità attraverso i Miracoli Eucaristici, gli argomenti contrari soccombono senza alcuna consistenza e cadono da sé nel ridicolo. Essendo così, l attento accompagnamento dei diversi testi e dei fatti qui descritti diventa strumento di perfezionamento spirituale e catechesi, utile a tutte le persone perché le stimolerà a manifestare la loro amicizia al SIGNORE e le motiveranno ad amarlo molto di più. La misericordia del SIGNORE è molto grande e si manifesta con l intenzione primordiale di salvare e convertire tutti i suoi figli. E giustamente con questo proposito, il CREATORE ha permesso le Manifestazioni Soprannaturali, perché vuole attraverso di esse, offrire una opportunità in più di conversione alle persone che sono fredde e che non credono nel suo Amore e nella sua Divina Amicizia. ( continua 1) 27

28 Venerdì 3 Ottobre Per il Diario sp medita: Luca 10,13-16 Le altre letture sono: Giobbe 38,1-21;40,3-5; Sal 138(139) Leggi oggi: Ezechiele SAPPI RICONOSCERE E UDIRE LA VOCE DI DIO La chiusura delle città di Corazin, Betsaida e Cafarnao fa sì che precipitino all'inferno. Non seppero riconoscere la grazia che avevano ricevuto. Chiusero le loro orecchie alla voce degli inviati di Dio. Con questo Vangelo, Gesù mette in allerta anche noi: stiamo tenendo gli occhi aperti per percepire l'azione di Dio nella nostra vita? Lo ringraziamo ogni giorno come Lui si merita? Sappiamo udire la sua voce attraverso i suoi rappresentanti in questa terra? Siamo realmente convertiti? Luca 10, Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere. 14 Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. 15 E tu, Cafarnao, sarai innalzata fino al cielo? Fino agli inferi sarai precipitata! 16 Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato». 28

29 Spiritualità Belém: Ecco la Parola che Dio pronuncia su tutte le Belém di questo mondo: E tu, Betlemme di Efrata così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele (Michea 5,1). BETLEMME CUSTODISCE E PROTEGGE IL FULCRO DEL MONDO (Statuti165). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 29

30 Leggi oggi: Ezechiele Luca 10, Sabato 4 Ottobre San Francesco Per il Diario sp medita: Luca 10,17-24 Le altre letture sono: Giobbe 42,1-16; Sal 118(119) GESÙ ESULTÒ NELLO SPIRITO SANTO E DISSE: «IO TI RENDO LODE, PADRE... PERCHÉ HAI RIVELATO QUESTE COSE AI PICCOLI L'esempio di San Francesco e la meravigliosa Parola di oggi spiegano chiaramente la nostra vocazione BELEM : la Santa Povertà dentro e fuori. Niente, nella vita, dà più gioia che EVANGELIZZARE e per evangelizzare, come Gesù vuole, bisogna essere poveri: non portate borsa, né pane, né soldi. Bisogna sentirsi totalmente nelle mani di Dio, nostro Padre amato. 17 I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». 18 Egli disse: «Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. 19 Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. 20 Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli». 21 In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. 22 Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare». 23 E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. 24 Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l'udirono».

31 Spiritualità Belém: Chi è già Spogliato, in questo mondo, è più vicino alla Santa Povertà e all Incontro Amoroso con Dio. La nostra Evangelizzazione consiste nel trasformare sia noi che i poveri in ANAWIM, poveri di Jahvé. (Statuti 166). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 31

32 122 Per quale scopo Dio vuole la Chiesa? Dio vuole la Chiesa perché non desidera redimerci singolarmente, ma tutti insieme, e vuole fare di tutta l'umanità il proprio popolo. [ , ]. Nessuno giunge al cielo da individualista chi si concentra solo su se stesso e pensa solo alla salvezza personale della propria anima vive in maniera a-sociale. Questo è impossibile in cielo come anche sulla terra; Dio stesso non è a-sociale, non è un essere solitario e autosufficiente. Il Dio unitrino è in sé sociale, ovvero una comunione inserita in un eterno scambio di amore. In base al modello divino anche l'uomo è orientato alla relazione, allo scambio, alla partecipazione e all'amore. Noi siamo responsabili l'uno dell'altro. 123 Qual è la missione della Chiesa? La missione della Chiesa consiste nel far germogliare e crescere in tutti i popoli il regno di Dio che è cominciato già con Gesù. [ , ,780]. Dove giunse Gesù il cielo toccò la terra; cominciò il regno di Dio, un regno di pace e di giustizia; la Chiesa è al servizio di questo regno di Dio; non è fine a se stessa, ma deve proseguire ciò che ha avuto inizio con Gesù; deve agire nel modo in cui Gesù stesso agirebbe; è depositaria dei sacri simboli di Gesù (Sacramenti) e propaga le parole stesse di Gesù; per questo la Chiesa, con tutte le sue debolezze, è un angolo di cielo in terra. Allora il Signore disse a Caino: dov è Abele tuo fratello?. Egli rispose: Non lo so. Sono forse custode di mio fratello? Genesi 4,9 Dobbiamo diventare beati con l'altro, dobbiamo giungere a Dio l'uno insieme all'altro e presentarci a lui l'uno con l'altro. Non dobbiamo incontrare il Buon Dio l'uno senza l'altro; cosa direbbe egli se noi tornassimo indietro l'uno senza l'altro? Charles Peggy ( , poeta francese) Esprimi con le tue parole la/e risposta/e riportate sopra 32

33 «Ho solo una vita da offrire per la salvezza degli africani. Mi piacerebbe averne mille e le offrirei tutte per questo fine». Anche la lettura della Storia dei Martiri del Giappone di Sant Alfonso Maria de Liguori gli rivelano l eroismo della vita missionaria. Questo nuovo ideale lo spinge a perfezionare sempre più e ad alimentare il suo spirito con la preghiera. Con la curiosità e l entusiasmo dell adolescente, Daniele Comboni comincia ad interessarsi all Africa. Vuole sapere tutto: la geografia, la storia, la situazione di qualche popolo e della loro civiltà. Questa febbre di conoscenza, cominciata negli anni della formazione, lo accompagnerà la vita intera ed sarà la principale responsabile di alcune importanti scelte di vita, di Daniele. Delle lingue, aveva familiarità con l ebraico, l arabo, lo spagnolo, il francese e l inglese. Arriva a imparare il tedesco e il portoghese, oltre a vari dialetti arabi e di alcune lingue africane. ORDINAZIONE SACERDOTALE E PRIMA MISSIONE IN AFRICA Il 31 Dicembre del 1854 Comboni è ordinato sacerdote nella cattedrale di Trento. Passa i primi anni sacerdotali a fare del bene agli altri. Durante l epidemia del colera del 1855, Comboni si distingue nell assistenza spirituale e sanitaria alle vittime del contagio. Nel 1857, tre anni dopo la sua ordinazione sacerdotale, Daniele Comboni parte per l Africa insieme ad altri cinque missionari dell Istituto Mazza, con la benedizione di mamma Domenica che gli ha detto: «Vai, Daniele, e che il Signore ti benedica». A parte alcune regioni litoranee più sviluppate, l Africa del secolo XIX era un continente sconosciuto e proibito. Pochi erano riusciti ad arrivare all interno. Per farlo, era necessario vincere le correnti dei fiumi e delle cascate, gli ostacoli del deserto e dalle foreste, resistere al calore soffocante del giorno e ai pericoli della notte. Era necessario che il corpo si adattasse al clima, alle piogge e alle lunghe siccità, alla fame e alla sete, imparare cosa fare davanti agli animali e malattie e difendersi dalle ostilità di molte popolazioni locali. L Africa non era un luogo per gli europei. Di fatto, per Comboni e i suoi compagni, l impatto con l Africa è stato drammatico e il 1 viaggio, un fracasso! La spedizione partita dall Italia a novembre del 1857 e arriva alla missione di Santa Croce, ai margini del rio Nilo, solo il 14 febbraio del Preparata per essere l inizio di un grande lavoro apostolico, sognata da molto tempo e organizzata in tutti i suoi aspetti, idealizzata per essere la base della Chiesa nel continente africano, diventa subito un incubo. C erano molte barriere: primo, la lingua, ma era la cosa minore. Le difficoltà maggiori venivano da un clima insopportabile: gli europei non erano abituati a un calore con più di 40 gradi. E c era il problema delle malattie, specialmente la malaria. Il corpo non resisteva. Perfino i più forti venivano vinti dalla diarrea, i problemi intestinali e le febbri. C era un altro ostacolo da superare, il fatto che i missionari erano bianchi: bianchi come gli schiavisti che avevano saccheggiato i villaggi e portato via i migliori giovani, in altri continenti. La gente non amava i bianchi. Erano visti non solo come estranei, ma, principalmente, come minacce, perché ancora non erano stati cancellati i segni della schiavitù. In poco più di 3 secoli di traffico e cacciatori di schiavi, intere popolazioni erano state decimate e nessun bianco era benvenuto, neppure gli uomini della Chiesa. Per le difficoltà naturali e per l ostilità, nessun gruppo religioso ancora osava penetrare l Africa Centrale. Questo è l ambiente che Comboni sceglie per vivere i suoi sogni e lavorare come missionario. ( continua 2) 33

34 Leggi oggi: Ezechiele Domenica 5 Ottobre (27ª dom; 3ªsettimana) Per il Diario sp. medita: Filippesi 4,4-9 Le altre letture: Is 5,1-7; Sal 79(80); Mt 21,33-43 Filippesi 4, RALLEGRATEVI NEL SIGNORE, SEMPRE La Parola di San Paolo è tanto chiara che non ha bisogno di spiegazione. Tutti noi abbiamo sufficienti motivi per essere tristi, ma l'importante è non permettere che questi urubù facciano il nido sulla nostra testa... Il Signore è vicino!. È lui che merita di entrare nella nostra casa, non i problemi. Dobbiamo dare spazio alla GIOIA perché è Dio che ha cura di noi. Lui è il nostro SALVATORE, Lui è capace di riscattarci e toglierci da qualsiasi buco. La gioia è l'atteggiamento attivo della fiducia in Dio, concentriamoci più in Dio che nei problemi e consegniamo tutto a Lui. 4 Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. 5 La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino! 6 Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; 7 e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù. 8 In conclusione, fratelli, tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri. 9 Ciò che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, è quello che dovete fare. E il Dio della pace sarà con voi!

35 Spiritualità Belém: Piccolezza, nudità, radicale dipendenza e abbandono fiducioso: ecco le immagini dell Amore Trinitario che Gesù ci ha mostrato nascendo nella grotta di Betlemme (Statuti 167). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 35

36 Leggi oggi: Ezechiele Lunedì 6 Ottobre Per il Diario sp medita: Luca 10,25-37 Le altre letture sono: Gal 1,6-12; Sal 110(111),1-10; FA QUESTO E VIVRAI FELICE Cosa devo fare per avere la Vita Eterna? Significa: cosa devo fare per essere felice sempre e per sempre? Gesù risponde: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». Non si tratta di scegliere chi è il mio prossimo, ma di FARSI PROSSIMO, aiutare, amare chi più ha bisogno vicino e lontano da me. Luca 10, Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». 26 Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». 27 Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». 28 E Gesù: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai». 29 Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». 30 Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. 32 Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. 33 Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. 34 Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 35 Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 36 Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?».37 Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' lo stesso».

37 Spiritualità Belém: LA POVERTÀ DIVENTA IL GRANDE SEGNO: TROVERETE UN NEONA- TO AVVOLTO IN FASCE CHE GIACE IN UNA MANGIATOIA (Lc 2,12). (Statuti 168). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 37

38 Perché la Chiesa è ben più di una istituzione? 124 La chiesa è ben più di una semplice istituzione, perché essa è un Mistero al tempo stesso divino ed umano. [ ,779]. Il vero amore non rende ciechi, m fa vedere. Lo stesso avviene nel caso della Chiesa: vista da fuori è una semplice istituzione spirituale segnata da un sviluppo storico, ma anche da errori e talvolta anche crimini - una Chiesa di peccatori. Questa visione non è abbastanza profonda; Cristo si è talmente legato a noi peccatori da non abbandonare mai la Chiesa, anche se lo tradissimo ogni giorno. Questa comunione inscindibile di divino e di umano, insieme ad un commistione di peccati di grazia, appartiene al mistero della Chiesa. Questo è il motivo per cui, se vista con gli occhi della fede, la santità della Chiesa è indefettibile. Qual è la particolarità del popolo di Dio? 125 Il fondatore di questo popolo è Dio Padre; il suo capo è Gesù Cristo; la fonte della sua forza è lo Spirito Santo; la porta d'ingresso per il popolo di Dio è il Battesimo; la sua dignità è la libertà dei figli di Dio; la sua legge è l amore; quando questo popolo resta fedele a Dio e cerca in primo luogo il regno di Dio, riesce a cambiare il mondo. [ ]. Fra tutti i popoli della terra c'è un popolo che non è come nessuno di questi; non si sottomette a nessun altro che a Dio solo; deve essere come il sale che dà il suo sapore e il lievito che trasforma tutto l'impasto; come luce che caccia le tenebre. Chi appartiene al popolo di Dio deve mettere in conto di potersi trovare a contraddire coloro che negano l'esistenza di Dio e che non rispettano i suoi comandamenti. Grazie alla libertà dei figli di Dio non bisogna teme- Come il Padre ha mandato me, anch io mando voi. Gv 20,21 Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che io vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Mt 28,19s La Chiesa non può comportarsi come un'azienda che modifica la sua offerta quando la domanda viene meno. Card. Karl Lehmann (*1936 vescovo di Magonza) Fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo Filippesi 2, Esprimi con le tue parole la/e risposta/e riportate sopra 38

39 «Ho solo una vita da offrire per la salvezza degli africani. Mi piacerebbe averne mille e le offrirei tutte per questo fine». DALLE LETTERE DELLA MISSIONE DI S. CRUZ. Io non ho paura della vita né delle difficoltà delle missioni, né di niente... Dopo essermi consigliato con Dio e con gli uomini, sono arrivato alla conclusione che le missioni sono la mia vera vocazione. Oltretutto Padre Marani, tracciando un quadro della mia vita e delle circostanze passate e presenti, mi assicura che la mia vocazione per la missione in Africa è una delle più chiare ed evidenti....so che molti, che non vedono più in là di un palmo, mi malediranno e imprecheranno contro di me, ma non per questo voglio smettere di seguire la mia vocazione. Mi sono dimenticato di raccontarvi il momento più critico del nostro viaggio. Il Nilo... si trova in mezzo a due alte montagne che formano una gola per circa cinque chilometri. Questo passaggio è molto pericoloso e spesso avvengono naufragi Eravamo appena entrati con le nostre barche in questo labirinto, quando un vento fortissimo ha stracciato la vela maggiore davanti al pericolo, Padre Giovanni ed io (eravamo) pronti a buttarci nel fiume che in questo tratto è pieno di vortici Mentre stavamo pregando l Ave-Maria e ci stavamo preparando per darci reciprocamente l assoluzione, il vento ci ha spinti su un banco di sabbia e ci siamo salvati. Siamo scesi a terra e abbiamo intonato due canti di gioia. Benedetto sia il Signore! E benedetta sia Maria, che sta sempre con noi. Qui la morte è presente il giorno intero. Non abbiamo tempo per fare i preparativi, così dobbiamo sempre essere pronti, nella grazia di Dio e disposti a morire da un momento all altro. Non temo nessuna difficoltà, scomodità, sofferenza o clima quando ho la convinzione che sto realizzando il progetto per la salvezza dell Africa. La miseria dei poveri negri pesa immensamente nel mio cuore, e non c è sacrificio che io non mi senta disposto ad abbracciare per il loro bene. L Africa si potrebbe definire, la razza negra minacciata dall invasione dell Islam, situazione molto deplorevole che non si incontra in nessun altra parte del mondo.... «Dovremo soffrire, sudare, morire, ma pensare che si soffre e si muore per amore di Gesù Cristo e della salvezza delle anime più abbandonate del mondo è una consolazione troppo grande per desistere da una impresa tanto grande». IL RIENTRO IN ITALIA Le molte difficoltà legate al clima sconfiggono quel gruppo di avventurieri. Dopo solo 40 giorni, padre Francisco Oliboni, 33 anni, muore. Poco prima di morire, ha chiesto ai suoi compagni: 'Anche se ne rimarrà uno solo, non desistete!'. Di fatto, nell assistere alla morte del suo giovane compagno missionario, Comboni invece di scoraggiarsi si sente interiormente confermato nella decisione di continuare la sua missione: «O Nigrizia o morte, o l Africa o la morte». C era in tutti il desiderio di non desistere, ma non era sufficiente volerlo. La malaria veniva quando meno se l aspettavano e sempre lasciava indietro un gruppo più debole e più scoraggiato. Lo stesso Daniele più volte si ammala. A novembre di quell anno, dopo molte difficoltà di adattamento, una nave porta la posta e due notizie inattese: la morte, a Cartum, di un membro del gruppo e, quattro mesi prima, Domenica, la madre che Comboni aveva lasciato a Limone. Erano i sogni che si scontravano con la vita e lasciavano nel cuore dei giovani missionari la sensazione di aver esagerato negli ideali e nella ricerca delle cose impossibili. Il gruppo comincia a chiedersi se quel posto e la missione che volevano costruire avrebbero avuto un futuro. Tutto indicava di no. Decidono di fare dietro-front e ritornare a Cartum, la capitale. Anche così, un terzo compagno muore e Daniele, molto indebolito e fisicamente sfinito, contro la sua volontà, viene richiamato in Italia. ( continua 3) 39

40 CANA: DIO STESSO VOLEVA CHE AN- DASSIMO Carolina e Alexandre: Abbiamo avuto molte difficoltà nella settimana che precedeva il ritiro e in qualche momento abbiamo perfino pensato di desistere e non andare, ma abbiamo lottato e siamo riusciti a partecipare al Cana. Sono devota a Santa Rita da Cassia e nella mia lotta come futura sposa, ricorro sempre a lei. Mentre stavamo andando al ritiro in metrò, una ragazza che non avevo ami visto, mi ha consegnato la medaglia di Santa Rita e così ho pensato che stavamo andando nel posto giusto. Per completare, il Santo a cui è devoto il mio fidanzato è San Benedetto e, nella Cappella del Ritiro, l immagine di San Benedetto era a lato di Santa Rita e la frase della nostra fede del matrimonio sarà Non si spezzerà mai e nel momento in cui stavamo pregando davanti alla Croce, Paulinho ha suonato il canto che ha questa frase, confermando la volontà di Dio per noi. Il Cana per noi è stata una grande sfida, ma siamo molto felici. I FRUTTI DEL CANA Aline e Ataíde: Abbiamo fatto il Cana ad Agosto. Prima di andare al Cana eravamo ansiosi di fare il ritiro, perché tutti ci parlavano del Cana. Però, arrivato il giorno, Ataíde era molto indeciso se andare, stavamo passando un momento difficile, discutevamo su tutto! Siamo andati al ritiro e il Cana è stato molto bello e importante per noi. Là abbiamo potuto vedere e parlare dei nostri valori, cose che nella vita quotidiana non vediamo e di cui non parliamo. Dopo il Cana, siamo riusciti a vedere i piccoli gesti d amore che prima non vedevamo. Ataíde è molto più affettuoso e mi aiuta di più in casa. E questo è frutto del Cana. 40

41 I MIRACOLI EUCARISTICI Sono conosciuti più di cinque decine di Miracoli Eucaristici avvenuti in diversi paesi, dal secolo VIII ai nostri giorni. Ogni avvenimento è ben diverso l uno dall altro, e ogni storia è la più bella e la più affascinante. Questo perché, tutto ciò che è in rapporto alla Santa Eucaristia indubbiamente ha un valore incommensurabile. Per questo motivo, visto che abbiamo poco spazio, ne mettiamo in risalto solo alcuni, per sedimentare in tutti i cuori la certezza della serietà dell argomento, della bellezza del contenuto e, soprattutto, della realtà che è la Sacra Comunione. L Eucaristia è il Corpo, Sangue, Anima e Divinità di DIO stesso, Vivo e Vero, che rimane insieme a noi, disponibile in tutti i tabernacoli del mondo, propiziando felicità e benessere in questa vita e offrendo a tutti i suoi figli, un cantuccio nell eternità, nel suo magnifico Regno d Amore. "LANCIANO, Italia, anno 700 circa" Lanciano è una cittadina medievale, bagnata dal Mar Adriatico. Anticamente era denominata Anxanum. Il cambiamento del nome avvenne al fine di perpetuare un omaggio a Longino, che secondo la Tradizione nacque là e fu il Centurione romano che colpì con la sua lancia il costato di GESÙ Crocifisso, raggiungendo così il Cuore del Redentore, per accertarsi che fosse morto, secondo quanto scrive San Giovanni (Gv 19,34). Nella sequenza degli avvenimenti, la sua vita cominciò a trasformarsi, risvegliando il suo spirito e conducendolo sulla via della conversione. DIO perdonò il suo abominevole sacrilegio e lui, lungo l esistenza, cercò di esercitare intensamente la sua amicizia e il suo amore al SI- GNORE GESÙ, in maniera onesta e coraggiosa. La Chiesa riconosce la sua notevole trasformazione spirituale che ha santificato la sua anima e lo colloca fra i Santi del SIGNORE. É conosciuto come San Longino e la sua immagine è in Vaticano, nel Santo Sepolcro a Gerusalemme e su diversi altri altari del mondo. La sua Festa è commemorata il 15 Marzo. All epoca in cui avvenne il Miracolo che mettiamo a fuoco, la Chiesa di Lanciano era gestita dai Monaci Basiliani di Rito Greco Ortodosso. Un Monaco dell Ordine di San Basilio (Basiliano), saggio nelle cose del mondo, vacillava nelle cose della fede. Attraversava un terribile periodo di perturbazione spirituale e di tal ordine, che era portato a dubitare della presenza Reale del SIGNORE GESÙ CRISTO nell Ostia e nel Vino Consacrati. Tuttavia, lottava contro quella abominevole tentazione e pregava, supplicando il CREATORE che illuminasse il suo spirito e lo liberasse da quel dubbio crudele e dalla paura che avvolgeva la sua coscienza, che gli faceva immaginare di star perdendo la sua vocazione sacerdotale e la sua fede. Ma lui era un uomo debole, non riusciva a dominare la sua volontà, nella misura in cui passavano i giorni, quel dramma interiore aumentava di intensità e affettava la sua disposizione, togliendogli perfino il piacere di vivere. Dall altra parte, la situazione che si stava vivendo in quell epoca, non lo aiutava proprio a rafforzare la sua fede. C erano molte eresie disseminate da tutte le parti e imperava una terribile confusione di idee, che mettevano molti dubbi nelle menti dei fedeli e dei religiosi, lasciando spazio a un grande malessere e incomprensioni nel seno della Chiesa. Una mattina, come abitualmente faceva, stava celebrando la Santa Messa, quando fu assalito da una irrefrenabile onda di dubbi. Vergognato di sé, con uno sguardo di pietà, contemplò l Ostia e il Vino che stavano davanti a lui e fece la preghiera di Consacrazione. Da subito, le mani cominciarono a tremare e il suo corpo venne avvolto da una vigorosa e profonda emozione. ( continua 2) 41

42 Leggi oggi: Ezechiele Martedì 7 Ottobre Madonna del Rosario Per il Diario spirituale medita: Luca 1,26-38 Le altre letture: At 1,12-14; Sal (Luca 1,46-55) AVE, PIENA DI GRAZIA, IL SIGNORE È CON TE BENEDETTA TU FRA LE DONNE E BENEDETTO IL FRUTTO DEL TUO VENTRE Lc 1,42 Oggi è la festa di Maria, mamma di Gesù, nostra mamma, che possiamo abbracciare con la preghiera del Rosario. Sappiamo bene che il Rosario è una preghiera biblica, una ripetizione di versetti biblici, che ci permettono di entrare in intimità con la nostra cara grande mamma. Chi desidera, può pregare oggi, la preghiera incessante a Maria e consegnare a Lei tutta la sua vita. Luca 1, Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, 27 a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28 Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». 29 A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. 30 L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31 Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.32 Sarà grande e chiamato Figlio dell'altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33 e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». 34 Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». 35 Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. 36 Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: 37 nulla è impossibile a Dio». 38 Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.

43 Spiritualità Belém: A Betlemme, CASA DEL PANE, minuscolo villaggio di Giuda, madre di tutte le mangiatoie del mondo, Gesù iniziò a DIVENTARE PANE umile e indifeso, fino alla SUPREMA MANGIATOIA del Cenacolo, dove l AGNELLO Immolato si consegnò al sacrificio supremo (Statuti 169). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 43

44 Leggi oggi: Ezechiele Luca 11,1-4 Mercoledì 8 Ottobre Per il Diario spirituale medita: Luca 11,1-4 Le altre letture sono: Gal 2,1-14; Sal 116(117),1-2 PADRE NOSTRO AMATO Gesù chiamava Dio allo stesso modo in cui chiamava il suo papà terreno, Giuseppe: Papà, caro Papà, Papà amato : ABBÀ! E ci insegna a fare lo stesso. Il Padre Nostro è la preghiera di un bambino che si butta in braccio al suo papà amato e chiede che questo nome Abbà, Papà, Papà amato, sia SANTIFICATO: conosciuto, innalzato. Chiede che trionfi questo regno di tenerezza, di amore fedele; chiede aiuto al papà perché gli dia il pane, l'alimento di ogni giorno, che è la maggior preoccupazione ( pane significa tutto ciò di cui una persona ha bisogno). Pregare il Padre Nostro significa chiedere il perdono di Dio e decidersi fermamente a perdonare chi è in debito con noi. Ripeti, oggi, questa preghiera e buttati nelle braccia di Dio. 1 Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». 2 Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; 3 dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, 4 e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione». 44

45 Spiritualità Belém: Un neonato, avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia : ecco IL SE- GNO PER I PASTORI e per tutti coloro che cercano la Santa Povertà. (Statuti 170). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 45

46 Più che uccidermi non possono; e anche se mi uccidono, la mia morte non durerà molto a lungo. principe Robert von Arenberg ( uno dei congiurati dell'attentato contro Hitler il ) Amare Cristo e amare la Chiesa sono una cosa sola. Frere roger schutz Pensi forse che le debolezze della Chiesa potrebbero indurre Cristo ad abbandonarla? Se abbandonasse la Chiesa sarebbe come se abbandonasse il proprio corpo. Dom Helder Camara ( , vescovo brasiliano) Che cosa significa: la Chiesa è il Corpo di Cristo? 126 Soprattutto ad opera dei sacramenti del Battesimo e dell'eucarestia si dà vita a un legame indissolubile fra Gesù Cristo e i cristiani. Il legame è così forte che ci unisce come il capo le membra di un corpo umano e ci unisce nell'unità. [ ]. 127 Che cosa significa: la Chiesa è la sposa di Cristo? Gesù Cristo ama la Chiesa come uno sposo ama la propria sposa. Si lega a lei per sempre e dà la sua vita per lei. [796]. Chi si è innamorato una volta sa che cos'è l'amore. Gesù lo sa e si definisce come uno sposo che con amore desideroso cerca di ottenere la propria sposa e che vorrebbe festeggiare con lei la festa dell'amore. La sua sposa siamo noi, la Chiesa. Già nell'antico Testamento l'amore di Dio per il suo popolo viene paragonato all'amore tra uomo e donna. Se Gesù corteggia ognuno di noi, quante volte è per così dire un innamorato infelice di fronte a coloro che non vogliono saperne del suo amore e non lo ricambiano!? Che cosa significa che la Chiesa è Tempio dello Spirito Santo? 128 La Chiesa è lo spazio del mondo in cui è presente lo Spirito Santo. [ ,809]. Il popolo d Israele onorava Dio nel tempio di Gerusalemme. Questo Tempio non esiste più; al suo posto è subentrata la Chiesa, che non è vincolata ad un luogo ben preciso. Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro (Mt 18,20). Ciò che la rende viva è lo Spirito di Cristo; egli abita nella parola dello Spirito Santo ed è presente nei sacri simboli dei sacramenti. Egli vive nel cuore dei fedeli e parla per bocca delle loro preghiere; li guida e dona loro doni, Carismi, semplici quanto straordinari. Chi si affida allo Spirito Santo può anche oggi operare veri miracoli. Esprimi con le tue parole le risposte riportate sopra 46

47 «Ho solo una vita da offrire per la salvezza degli africani. Mi piacerebbe averne mille e le offrirei tutte per questo fine». LA PIAGA DELLA SCHIAVITÙ Di ritorno in Italia, Comboni recupera in fretta le forze. Padre Mazza, il superiore, lo designa per altri servizi interni, incaricandolo di prendersi cura dell educazione dei giovani africani che erano a Verona. Un giorno vengono a sapere di un gruppo di schiavi, che era stato riscattato da una nave inglese e che si incontravano nel porto di Aden, attuale Yemen, in attesa di una sistemazione. Mazza decide che avrebbe potuto portare qualcuno di loro a studiare in Italia, nel suo collegio di Verona. Da a Comboni questo compito: andare e portarne quanti ne poteva. Questi, immediatamente parte. Comboni conosceva la schiavitù. Si riferiva ad essa come all 'infame traffico di carne umana, infame affare che umilia e degrada tutta l umanità'. Prosperava in quella regione, anche se l Europa era convinta che fosse già estinta. Ma, in quell occasione, non riesce a fare ciò che pensava. Arrivando, trova il problema già parzialmente risolto. Molti giovani erano stati incamminati nelle famiglie del luogo o in altre istituzioni. Riesce solo a metterne insieme un gruppetto di sette e portarli, con molte difficoltà. La scandalosa realtà della schiavitù, però, rimane incisa nel suo cuore. Una volta, attraversando il deserto, aveva incontrato varie carovane di giovani che venivano portati ai mercati della costa per essere venduti. Descrive così ciò che vede: 'Nel mio viaggio, in nove giorni, ho incontrato più di mille di questi infelici in varie carovane. Erano ragazzi e ragazze, completamente nudi, legati promiscuamente - di otto in otto o dieci in dieci - con una corda al collo rinforzata su una trave perché non fuggissero; altri con le braccia legati dietro la schiena e tirati da una corda; altri incatenati con catene di ferro ai piedi; altri ancora legati alla sheva, una specie di giogo che finisce a triangolo e lega direttamente il collo degli schiavi... Ho anche incontrato molti cadaveri di schiavi che non avevano retto alla fatica ed erano morti lungo il cammino'. L Europa ignorava questa realtà. Comboni fa di tutto per divulgarla, sensibilizzando persone e, soprattutto, per tentare di aiutare qualcuno. Denuncia, scrive, raccoglie soldi, va personalmente a litigare con le autorità per liberarne qualcuno, ricorre a stratagemmi per raggirare le leggi e la burocrazia. Una volta voleva fare una spedizione in Africa Orientale per riscattare da cinquanta a cento giovani, dice: 'Da parte mia sono disposto a fare qualsiasi sacrificio e a soffrire tutte le prove e stanchezze per quanto grandi siano' per realizzare tale impresa. Non riesce. I costi oltrepassavano le sue possibilità. IL PIANO. UNA LUCE... In questo intervallo del tempo, la missione di Santa Cruz e tutta la regione, inizialmente consegnata alle cure pastorali di padre Mazza, viene affidata ai francescani. Era un gruppo più forte e organizzato. Forse sarebbero riusciti dove gli altri avevano fallito. Ma non avviene così. Anche per loro l esperienza è drammatica. Molti vengono inviati e molti muoiono, tanto che i francescani desistono. Davanti alle evidenze, Roma prende la decisione di chiudere la missione in modo definitivo e di non mandare più nessuno là. Immerso in una grande riflessione, Comboni si chiede perché le cose non funzionino e quale sia il problema. Nel 1864, scrive: 'Mi sento desolato nel constatare il poco che i francescani e noi siamo riusciti a fare per l Africa Centrale... Fra le altre cose, voglio trattare esaustivamente con Propaganda Fide (la struttura del Vaticano incaricata delle missioni) come lavorare, con successo, per il bene dell Africa, con meno sacrifici'. ( continua 4) 47

48 Leggi oggi: Ezechiele Luca 11,5-13 Giovedì 9 Ottobre Per il Diario spirituale medita: Luca 11,5-13 Le altre letture sono: Gal 3,1-5; (Sal) Luca 1,69-75 CHIEDETE CERCATE BUSSATE IL NOSTRO PADRE AMATO VUOLE ESSERE IMPORTUNATO Se non fosse che è Gesù stesso che ci insegna a fare questo, potremmo perfino dubitare che sia vero. Gesù ci invita a importunare Dio con la nostra preghiera insistente. Dio vuole fare miracoli nella nostra vita, ma ha bisogno che glielo chiediamo. È indispensabile CHIEDERE, per creare l'intimità di figli con il nostro caro e amato Padre. Dio è la fonte, e l'intercessione il canale che porta l'acqua divina dove c'è bisogno. Chi non piange non succhia il latte! dice un detto. Chi non chiede, morirà di fame. 5 Poi aggiunse: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, 6 perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; 7 e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; 8 vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. 9 Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. 10 Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. 11 Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? 12 O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? 13 Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!». 48

49 Spiritualità Belém: I poveri pastori di Betlemme, che pernottavano nel campo (deserto) sentirono il primo profumo di questo pane (Cfr. Lc 2,28) e udirono l angelo annunciare: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore... (Lc 2,11), Gesù: pane degli angeli, pane dei poveri, offerto in una mangiatoia. (% Statuti 170) Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 49

50 Leggi oggi: Ezechiele Luca 11,23-26 Venerdì 10 Ottobre Per il Diario spirituale medita: Luca 11,23-26 Le altre letture: Gal 3,7-14; Sal 110(111),1-6 CHI NON È CON ME È CONTRO DI ME! Davanti a Gesù devi prendere una posizione. Rimanere sul muretto è già lottare contro Gesù. Non esiste una via di mezzo: o tu sei amico di Gesù e ti comporti come tale, o sei suo nemico. Chi resta neutrale è già un grande nemico. Bisogna prendere un atteggiamento concreto in favore di Gesù, vivendo ciò che lui ci ordina, costruendo il suo Regno. Non è sufficiente neanche aver fatto un'esperienza bella con Gesù (tipo lo Ye-shua o il Cana o il Ruah), ma bisogna che ogni giorno sia un RITIRO, altrimenti il demonio ritorna con altri 7 ed è la fine. 23 Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. 24 Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito. 25 Venuto, la trova spazzata e adorna. 26 Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della prima». 50

51 Spiritualità Belém: Andiamo a Belém! Dicono i pastori. Andiamo a Belém! Ripetiamo noi oggi. Andiamo a cercare Gesù, che continua a nascere nelle misere grotte e nelle stalle dimenticate del mondo d oggi. (Statuti 171). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 51

52 La maggior parte degli uomini non ha idea di quello che Dio potrebbe fare di loro, se solo essi gli si mettessero a disposizione. Sant'Ignazio di Lojola ( fondatore dei Gesuiti) Un solo corpo, un solo spirito, come anche è una sola la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti. Ef 4,4-6 Chiese e Comunità ecclesiali Molte comunità cristiane sulla terra si attribuiscono il nome di Chiesa ; dal punto di vista cattolico sono Chiese solo quelle nelle quali i sacramenti di Gesù Cristo si sono conservati completi; questo vale in primo luogo per le Chiese ortodosse ed orientali; nelle comunità ecclesiali che sono scaturite dalla Riforma i sacramenti non si sono conservati nella loro completezza. CREDO...LA CHIESA UNA, SANTA, CATTOLICA E APOSTOLICA Perché può esistere solo una Chiesa? 129 Come esiste un solo Cristo, può esistere un solo corpo di Cristo, un'unica sposa di Cristo, e quindi un'unica Chiesa di Gesù Cristo; egli è il capo e la Chiesa il corpo. Insieme essi formano il Cristo intero (Agostino); come il corpo ha molte membra, ma è uno solo, così l'unica Chiesa sussiste in e a partire da molte Chiese locali (diocesi). [ ,866,870]. Gesù ha edificato la sua Chiesa, che sussiste nella Chiesa cattolica, sul fondamento degli Apostoli; questo fondamento la sostiene fino ad oggi; la fede degli Apostoli, sotto la guida del magistero di Pietro, che detiene il primato dell'amore (Ignazio di Antiochia), è stata trasmessa all'interno della Chiesa di generazione in generazione. Anche i sacramenti che Gesù ha confidato al collegio degli apostoli, sono ancora oggi attivi nella loro potenza originaria. Anche i non cattolici sono nostri fratelli e sorelle? 130 Tutti i battezzati appartengono alla Chiesa di Gesù Cristo; per questo motivo anche i battezzati che si trovano separati dalla piena comunione della Chiesa Cattolica vengono giustamente chiamati cristiani e sono perciò nostri fratelli e sorelle. [ ]. Le separazioni dall'unica Chiesa di Cristo si sono formate a causa di falsificazioni della dottrina di Cristo, di errori umani e di poca disposizione alla riconciliazione - soprattutto presso i rappresentanti di ambo le parti. I cristiani di oggi non hanno responsabilità delle separazioni storiche avvenute in seno alla Chiesa. Lo Spirito Santo opera per la salvezza degli uomini anche nelle Chiese e Comunità ecclesiali separate dalla Chiesa Cattolica. Tutti i doni che sono presenti in essa, come ad es. le Sacre Scritture, i sacramenti, la fede, la speranza, l'amore e gli altri carismi, derivano da Cristo. Dove vive lo Spirito di Cristo c'è una dinamica interna in direzione di una riunificazione, poiché ciò che appartiene alla stessa realtà desidera crescere insieme. Esprimi con le tue parole le risposte riportate sopra 52

53 «Ho solo una vita da offrire per la salvezza degli africani. Mi piacerebbe averne mille e le offrirei tutte per questo fine». Non sappiamo, ma di fatto Comboni continua a pensare. Sappiamo, però, che pochi giorni dopo, lui è là, a Roma. C era una festa di beatificazione alla quale voleva partecipare e quella diventava una buona opportunità per discutere la situazione della missione in Africa Centrale con Propaganda Fide. Sono sue le parole: 'Il 5 settembre del 1864, partecipando nella basilica di San Pietro ai festeggiamenti per la solenne beatificazione di Margherita Maria Alacoque, mi venne una luce del piano che avrei dovuto usare per la rigenerazione dell Africa'. Comboni parla di 'luce'. Non sappiamo esattamente cosa sia, ma certamente viene toccato profondamente. Dalla basilica di San Pietro va direttamente a casa e comincia a scrivere. Dice di aver lavorato ininterrottamente per 60 ore consecutive. Tre giorni dopo, questo 'piano' è già nelle mani del cardinale Barnabò, prefetto di Propaganda Fide. Più tardi, Comboni commenta: 'Credo che questo piano sia opera di Dio perché mi vedo come un raggio che, improvvisamente, ha invaso il mio pensiero'. Ed è sempre l Africa e la sua gente che portano Comboni, una volta ritornato in Italia, a concepire una nuova strategia missionaria. Nel 1864, raccolto in preghiera vicino alla tomba di San Pietro a Roma, Daniele ha una illuminazione folgorante che lo porta a elaborare il suo famoso Piano per la rigenerazione dell Africa, un progetto missionario che può essere sintetizzato con una intuizione, «Salvare l Africa con l Africa», e che è frutto della sua illimitata fiducia nelle capacità umane e religiose dei popoli africani. 'SALVARE L AFRICA CON L AFRICA!' Di che si trattava? Di un progetto molto ambizioso: creare nell Africa, in luoghi strategici e accessibili anche ai missionari europei, strutture dove fosse possibile preparare persone che, ben formate e animate, ritornassero poi, nelle loro regioni, e diventassero essi stessi soggetti della missione e della evangelizzazione del continente. Non solo religiosi, ma anche laici, professori, infermiere, catechiste, artigiani e che tutti fossero disposti a collaborare. Riassume questo con una frase: 'Salvare l Africa con l Africa'. Comboni capiva che il lavoro missionario non andava bene perché era mal organizzato. Ciò che chiamava 'piano' era qualcosa di molto pratico: gli europei avrebbero portato i loro aiuti, le loro conoscenze, le loro iniziative fino al continente africano e gli africani avrebbero acquisito il bagaglio che consideravano necessario per cominciare a lavorare nel cambiare il destino del continente. Le parole di Comboni erano chiare: 'Bisogna creare numerosi istituti di ambo i sessi per circondare l Africa, mettendosi intelligentemente nei luoghi strategici ben vicini alle regioni interne, in terreni più sicuri e in luoghi sviluppati, dove possano vivere tanto gli europei quanto gli africani'. Pertanto: istituti maschili e femminili, collegi e università, in territorio africano, e aprendo le loro porte per accogliere giovani e ragazze disposte a investire nella trasformazione del loro paese. Comboni pensava che c erano già molte cose fatte. Quando presenta il piano, tutti gli manifestano apprezzamenti e gli danno il maggior incentivo. Sembra tutto facile. Gli ordini religiosi e le congregazioni avrebbero potuto mandare qualcuno. I governi avrebbero potuto mettere a disposizione degli aiuti. Le Chiese europee avrebbero potuto mobilizzarsi. Dicono che sia andato a spiegare il progetto perfino al Papa e lo fa con tanto entusiasmo che finisce avanzando verso di lui fino a metterlo spalle al muro, provocando, alla fine, una risata dello stesso pontefice. Con il piano in testa e la passione per l Africa nel cuore, Comboni si mette in movimento. ( continua 5) 53

54 TESTIMONIANZA DEI BAMBINI DELLA CLASSI SPECIALI Quest anno abbiamo aperto qui nel nostro Centro due classi di prima elementare speciale. Questi bambini non sono mai andati a scuola o, a volte hanno dovuto abbandonare la scuola per mancanza di soldi. Alcuni vivono con i parenti perché hanno perso i loro genitori. Molti di loro sono venuti da soli a chiedere di essere iscritti e prima di venire al Centro rimanevano tutto il giorno per strada. Qui ad Haiti questi bambini non sono accettati nelle scuole perché sono già grandi e normalmente molto indisciplinati. Toccati dalla loro triste realtà abbiamo deciso di accoglierli nel Centro e fare tutto il possibile perché anche loro possano imparare e sviluppare i loro doni. Quando abbiamo iniziato queste classi pensavamo che i bambini avrebbero dovuto fare per due anni la prima elementare per riuscire ad essere alfabetizzati perché presentavano molte difficoltà di apprendimento. In questo tempo, qui ad Haiti abbiamo concluso l anno scolastico e stavamo riorganizzando il nostro Centro per il prossimo anno. Con grande sorpresa abbiamo visto che dobbiamo aprire un altra sezione per la seconda elementare perché la maggioranza di loro sono riusciti a seguire il programma di alfabetizzazione e possono quindi essere iscritti alla seconda. É una gioia molto grande vedere che questi bambini sono riusciti a imparare e tutti stanno mostrando le loro capacità, per loro mancava solo l opportunità di studiare. Renata ROSEMONDE DEGASON: LE GRAZIE DELLA COMUNIONE CON GESU Rosemonde ha 14 anni. É una adolescente molto speciale. Ha detto che il giorno della sua 1º Comunione ha sentito che Gesù stava toccando molto forte il suo cuore e ora vuole essere una missionaria di Gesù. Partecipa fedelmente alle messe, aiuta nel Celebrando la gioia, è venuta ogni giorno alla preghiera per la pace nel mese di giugno. Ha perseverato tanto che perfino suo padre ha cominciato a partecipare alle Messe ed ha espresso il desiderio di sposarsi in Chiesa. 54

55 Notte Dorata. Saper vedere il bene del fratello: Una notte alla settimana, ogni casa della Missione Belém vive uno scambio di testimonianze, nella quale tutti parlano del bene che hanno visto fare dal fratello. Rosana - Maria Goretti La notte dorata è stata per la sorella Rosana che, anche quando non sta bene, dimentica il suo dolore e si dedica alle sorelle. A volte si trova in difficoltà davanti a qualche situazione, ma cerca di adattarsi alla nuova condizione di essere la coordinatrice. Quando vede che le cose sono difficili per le sorelle, cerca il modo di donarsi lei, finché tutto si sistema. Si accorge anche quando le sorelle sono tristi e hanno in mente di andare via. Lei immediatamente ascolta il loro cuore e riesce, con tatto che non sappiamo spiegare, a cambiare i loro pensieri negativi e spingerle ad essere sempre più di Dio. Bruna Cavalari da Cruz - N.S. de Lourdes La notte dorata è per la sorella Bruna Cavalari da Cruz. La sorella è nella casa da poco tempo e si sta già impegnando ogni giorno di più, soprattutto con i bambini. Perché la sorella, quando è con i bambini, si trasforma anche lei in una bambina. Gioca con loro e allo stesso tempo è molto attenta a loro. La sorella viveva sulla strada, ma non sembra perché si impegna molto a rieducare i suoi vecchi modi ed è per questo che abbiamo scelto lei nella notte dorata. Edna Maria Nascimento Virginio - Santa Bernadete Nella nostra notte Dorata abbiamo scelto la sorella Edna Maria Nascimento Virginio per il suo atteggiamento di paziente attesa verso la sorella Solange che stava visitando suo marito nel Centro Guadalupe insieme ai suoi 3 figli. Anche la sorella Edna stava passando il fine settimana con il suo sposo, perché si è appena sposata. Edna, pur restando con la sua figlia Milena in braccio, si è offerta per aiutare Solange a tornare a casa con i suoi 3 figli, di cui uno è appena nato. 55

56 Leggi oggi: Ezechiele Sabato 11 Ottobre Domani è la festa della Madonna Aparecida, patrona del Brasile Per il Diario sp medita: Apocalisse 12,1-6 Le altre letture sono: Sal 104(105),2-7; Lc 11,27-28 UNA DONNA VESTITA DI SOLE... E SUL SUO CAPO UNA CORONA DI DODICI STELLE Spesso amiamo meditare questo brano dell'apocalisse che parla di Maria e di tutta la Chiesa. A partire da questa Parola, appare chiaro quanto Maria ha dovuto soffrire e lottare per salvare Gesù e tutti noi. Lei è la mamma guerriera che rischia la sua vita per noi. Lei ci insegna a calpestare e schiacciare la testa del serpente del male che ci opprime. Chi crea intimità con Maria non teme più nulla. Questa intimità si crea con la preghiera personale, pregando lentamente l'ave Maria, dialogando con Maria. Apocalisse 12,1-6 1 Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. 2 Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. 3 Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; 4 la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. 5 Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. 6 La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni. 56

57 Spiritualità Belém: Andiamo con la veemenza dell Amore. Andiamo in fretta, Andiamo senza paura per le strade, per le piazze, per le deserte periferie dei vizi. (% Statuti 171). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 57

58 Domenica 12 Ottobre Madonna di Aparecida (Brasile) Per il Diario sp medita: Giovanni 2,1-11 Le altre letture sono: Ester 5,1-2;7,2-3; Sal 44(45); Ap 12,1-15 Leggi oggi: Ezechiele FATE QUELLO CHE VI DIRÀ In questo episodio. Maria, mamma di Gesù, si dimostra tenera Madre di tutti noi suoi figli. Lei si preoccupa della gioia di questi novelli sposi; Maria non permette che la festa finisca. Lei fa questo per ciascuno di noi. In questo momento, Gesù le riconosce la sua speciale missione e la chiama donna, riconoscendo in lei la donna preannunciata dalla Genesi: Io porrò inimicizia tra te e la donna... (lei) ti schiaccerà la testa (3,15). In braccio a Maria, impariamo ad amare Gesù. Continua con il proposito di ieri e crea la tua intimità con Maria. Giovanni 2, Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. 2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». 4 E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». 5 La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà». 6 Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. 7 E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare»; e le riempirono fino all'orlo. 8 Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono. 9 E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo 10 e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono». 11 Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. 58

59 Spiritualità Belém: Andiamo con la forza violenta dell amore, come l INNAMORATA DEL CANTICO DEI CANTICI: Mi alzerò e farò il giro della città; PER LE STRADE E PER LE PIAZZE; VOGLIO CERCARE L'AMATO DEL MIO CUORE (Ct 3,2). (Statuti 172). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 59

60 Cosa dobbiamo fare per l unità dei cristiani? 131 Dobbiamo obbedire nelle parole e nelle azioni a Cristo, il cui desiderio espresso è che tutti siano una cosa sola (Gv 17,21). [ ]. Poco importa quanto vecchi o giovani siano i cristiani - l'unità dei cristiani riguarda tutti; l'unità è una delle richieste più importanti di Gesù. Egli pregava rivolto al Padre: perché tutti siano una cosa sola perché il mondo creda che tu mi hai mandato (Gv 17,21). Le divisioni sono come ferite nel corpo di Cristo, che fanno male e si infettano; le divisioni portano all' inimicizia e indeboliscono la fede e la credibilità dei cristiani. Perché lo scandalo della separazione scompaia dal mondo sono necessari la conversione di tutti gli interessati, la conoscenza delle proprie convinzioni religiose e il confronto con quelle degli altri, ma soprattutto la preghiera comune e il comune impegno umanitario dei cristiani. I responsabili della Chiesa non devono impedire la prosecuzione del dialogo teologico. In base alla sua particolare eccellenza ogni Chiesa, ovvero tutti i fedeli del mondo, devono essere in comunione con questa Chiesa (la comunità di Roma), poiché in essa è stata sempre conservata la tradizione degli Apostoli. Ireneo di Lione ecumene (gr. Oikumene = la terra abitata, il globo terrestre) sono gli sforzi per l unità dei cristiani separati. Perché la Chiesa è santa? 132 La Chiesa non è santa nel senso che tutti i suoi membri sarebbero santi, ma perché Dio è Santo e opera in essi. Tutti i membri della Chiesa vengono santificati dal battesimo. [ ]. Ogni volta che ci lascia toccare dal Dio trino noi cresciamo nell'amore, veniamo santificati e diveniamo santi. I santi sono coloro che amano - e non perché sappiano farlo particolarmente bene, ma perché Dio li ha toccati; a loro modo, spesso in modo originale, trasmettono agli uomini l'amore che hanno sperimentato da parte di Dio. Giunti presso Dio essi santificano anche la Chiesa perché sono in cielo per sorreggerci sulla via verso la santità. Poi, alzati gli occhi al cielo, disse. perché tutti siano una cosa sola; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato Gv 17,19b-21 Esprimi con le tue parole la/e risposta/e riportate sopra 60

61 «Ho solo una vita da offrire per la salvezza degli africani. Mi piacerebbe averne mille e le offrirei tutte per questo fine». Comincia a percorrere tutta l Europa, dalla Francia all Inghilterra, dall Austria alla Germania. Bussa a tutti. Bussa alla porta degli istituti e delle congregazioni, dei padri e dei vescovi, dei principi e dei re. A tutti dice la stessa cosa: parla del piano, dell Africa, dell evangelizzazione del continente. A tutti piace. Alcuni lo consideravano troppo ambizioso, ma molti si impegnano ad aiutarlo. Il problema principale sono le persone. Comboni incontra una resistenza molto più forte di quanto immaginasse. Propone una azione congiunta delle varie forze, coordinate da Roma... Evidentemente era utopia. Lo stesso istituto al quale appartiene, dopo la morte di padre Mazza, il fondatore, gli gira le spalle. Ha un doppio problema: da una parte mancano le persone, e dall altra, Comboni sembra percorrere un cammino troppo indipendente, che comincia a risvegliare rifiuti e gelosie. Non pochi pensano che i superiori avrebbero dovuto imporgli dei limiti. FONDATORE DEI COMBONIANI E COMBONIA- NE. CAIRO. Un grande progetto nelle mani, ma senza persone per realizzarlo: questa è la realtà. Per questo, il 1º giugno del 1867, Comboni fonda a Verona, nella città dove tutto è cominciato, un istituto di missionari solo per l Africa: chi entra sa quale sarà il suo destino e dove deve essere il suo cuore. Deve fare un giuramento per esprimere questo desiderio di vivere solo in funzione di questo. Comboni comincia solo. Sembra non si renda conto di quanto le cose siano complesse. Per esempio: anche se avesse persone interessate e disponibili, chi le prepara? Chi potrebbe realizzare le strutture necessarie? Chi lo può aiutare a realizzare tutti quei sogni? Comboni va in Francia; insieme a tre religiosi della congregazione di San Camillo, parla con un istituto di sorelle, riunisce un gruppetto di 16 professoresse negre, che erano state riscattate da padre Mazza e formate nei collegi di Verona, e con loro comincia. Alla fine di quell anno, nella città del Cairo, in Egitto, un istituto maschile e un altro femminile si stavano già organizzando e aprivano le porte per accogliere i primi giovani. La città era la porta di entrata per l Africa, il luogo che, secondo Comboni, poteva essere il ponte ideale fra l Europa e l Africa. Per questo che decide di montare le sue strutture. Da questo momento in poi, la sua attività diventa frenetica. Per consolidare le opere, c è bisogno di aiuti che trova solo in Europa; per questo, spesso, va a bussare di porta in porta, chiedendo aiuto. Chiedeva preghiere, persone e soldi, credendo che fosse questa la materia-prima di cui aveva bisogno per realizzare i suoi obiettivi. Quando rimaneva solo, soprattutto nelle notti in cui dormiva male, pregando davanti al tabernacolo, era solito cambiare un po l ordine delle cose. Chiedeva a Dio che gli inviasse croci, persone e soldi, in questo ordine, convinto che le cose importanti nascono sempre ai piedi della croce e devono essere fatte con sacrificio. UNA GRANDE ISPIRAZIONE. IL CONCILIO VATICANO I L 8 Dicembre del 1869 comincia a Roma il Concilio Vaticano I. Nel 1870, Comboni racconta di aver avuto un altra idea: 'Un giorno ero immerso nei miei pensieri quando, come un raggio, mi venne una idea: approfittare del Santo Concilio Ecumenico per presentarmi a tutti i vescovi del mondo cattolico, riuniti attorno al sepolcro di San Pietro per parlare con il Vicario di Cristo dei più importanti problemi della Chiesa Cattolica'. ( continua 6) 61

62 Leggi oggi: Ezechiele Salmi 112(113) Lunedì 13 Ottobre Per il Diario sp medita: Salmo 112(113) Le altre letture sono: Gal 4,22-31; Luca 11,29-32 SOLLEVA L'INDIGENTE DALLA POLVERE, DALL'IMMONDIZIA RIALZA IL POVERO Dio, nostro Padre, posa sempre gli occhi sui più deboli, i disprezzati, gli umiliati, gli sbrindellati... Dalle alture, lui guarda sempre l abisso che è il cuore dell'uomo e sa vedere la bontà che c è in ciascuno. Questo salmo è considerato una bozza del Magnificat. Dio guarda tanto verso i piccoli e gli umili, che essi diventano la PUPILLA dei suoi occhi. Lo sforzo più grande della nostra vita dev essere quello di diventare PICCOLI e UMILI per sperimentare le meraviglie dell'amore di Dio nei confronti questo popolo. 1 Alleluia. Lodate, servi del Signore, lodate il nome del Signore. 2 Sia benedetto il nome del Signore, ora e sempre. 3 Dal sorgere del sole al suo tramonto sia lodato il nome del Signore. 4 Su tutti i popoli eccelso è il Signore, più alta dei cieli è la sua gloria. 5 Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell'alto 6 e si china a guardare nei cieli e sulla terra? 7 Solleva l'indigente dalla polvere, dall'immondizia rialza il povero, 8 per farlo sedere tra i principi, tra i principi del suo popolo. 9 Fa abitare la sterile nella sua casa quale madre gioiosa di figli 62

63 Spiritualità Belém: Mi han trovato le guardie che perlustrano la città; mi han percosso, mi hanno ferito, mi han tolto il mantello SONO MALATA D'AMORE! (Ct 5,7-8). (% Statuti 172). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 63

64 Leggi oggi: Ezechiele Martedì 14 Ottobre Per il Diario sp. medita: Luca 11,35-41 Le altre letture sono: Gal 5,1-6; Sal 118(119),41-48 DATE IN ELEMOSINA QUEL CHE C'È DENTRO LA COPPA E IL PIATTO E TUTTO SARÀ PURO PER VOI! Donare, donarsi, purifica il nostro corpo e la nostra anima. Gesù è molto chiaro: è l'amore che rende puri, dentro e fuori. È l'amore sincero e gratuito che rende luminoso tutto il nostro corpo. È l'amore che guarisce il nostro passato e rende retto il nostro presente. L'amore non è un attaccamento egoistico e chiuso, ma un atteggiamento universale di fare il bene a tutti, indistintamente, soprattutto ai più poveri e deboli. Questo è il cammino della purezza. Luca 11, Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra. 36 Se il tuo corpo è tutto luminoso senza avere alcuna parte nelle tenebre, tutto sarà luminoso, come quando la lucerna ti illumina con il suo bagliore». 37 Dopo che ebbe finito di parlare, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli entrò e si mise a tavola. 38 Il fariseo si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. 39 Allora il Signore gli disse: «Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità. 40 Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? 41 Piuttosto date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, tutto per voi sarà mondo. 64

65 Spiritualità Belém: Come sono vive e attuali queste parole per chi fa missione sulla strada! Siamo ammalati d amore. Siamo pazzi d amore per te, Signore. Desideriamo ardentemente cercare le stalle dove oggi stai nascendo, per adorarti e offrirti i nostri poveri doni. (Statuti 173) Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 65

66 133 Perché la Chiesa si chiama Cattolica? Cattolico (gr. Katholon) significa universale. La Chiesa è cattolica perché Cristo l ha chiamata a professare tutta la fede, a conservare tutti i sacramenti, ad amministrarli e annunziare a tutti la lieta novella; egli l'ha mandata a tutti i Popoli. [ , ]. Chi appartiene alla Chiesa Cattolica? 134 Alla piena comunione della Chiesa Cattolica appartiene chi, è in comunione con il Papa e i Vescovi, si unisce a Gesù Cristo con la confessione della fede cattolica e ricevendo i sacramenti. [ ]. Dio ha voluto una sola Chiesa per tutti. Purtroppo noi cristiani non siamo rimasti fedeli a questo desiderio di Dio; eppure con la fede e col battesimo siamo ancora profondamente legati gli uni con gli altri. Qual è il rapporto tra la Chiesa e gli ebrei? 135 Gli ebrei sono i fratelli maggiori dei cristiani, poiché sono essi che Dio in primo luogo ha amato e ad essi ha parlato; ci unisce inoltre il fatto che Gesù Cristo, in quanto uomo, sia un ebreo; il fatto invece che la Chiesa vede in Lui il Figlio del Dio vivente ci separa; ma nell'attesa della definitiva venuta del Messia tendiamo a fini analoghi. [ ]. La fede ebraica è la radice da cui deriva anche la nostra fede. La Sacra Scrittura degli ebrei, che noi chiamiamo Antico Testamento è la prima parte della nostra Sacra Scrittura. la concezione dell'uomo della tradizione giudeocristiana, la cui etica è segnata dai dieci comandamenti, è la base delle democrazie occidentali. È vergognoso il fatto che per secoli i cristiani non abbiano voluto riconoscere questa affinità con l'ebraismo e che abbiano alimentato con motivazioni pseudoteologiche un antigiudaismo dalle ripercussioni spesso criminali. Per questa ragione Papa Giovanni Paolo II, in occasione dell'anno Santo del 2000, ha chiesto espressamente perdono. Il Concilio Vaticano II afferma chiaramente che agli ebrei in quanto popolo non può essere attribuita alcuna responsabilità della morte di Cristo sulla croce. santità È la peculiarità di Dio. In latino esiste la parola fanum per ciò che è divino, che è puro e per tutto ciò che è separato dal profano e dal quotidiano. Dio è colui che è completamente diverso, il santo di Israele; (Isaia 30,15); Gesù viene nel mondo come il Santo di Dio (Gv 6,69). Nel suo volto si può riconoscere tutto ciò che è santo : degno di amore, infinito, misericordioso, fonte di aiuto e di salvezza, fino al compimento sulla croce e alla risurrezione. Egli vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità. 1Timoteo 2,4 Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose: essa è il corpo di lui, la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose. Ef 1,22s Esprimi con le tue parole la/e risposta/e riportate sopra 66

67 «Ho solo una vita da offrire per la salvezza degli africani. Mi piacerebbe averne mille e le offrirei tutte per questo fine». Nel Concilio, convocato da papa Pio IX, i vescovi dovevano incontrarsi per discutere i temi più importanti della vita della Chiesa. Questa, dai segni, passava attraverso trasformazioni molto profonde. Tutti i poteri, militare e politico dei Papi, accumulati lungo i secoli, erano messi in discussione dai nuovi movimenti, che proponevano società autonome di potere religioso. C erano venti di rinnovazione che soffiavano molto forti e il Papa sentiva la necessità di discuterli con i suoi collaboratori di tutto il mondo. Per Comboni, era l opportunità per portare i problemi dell Africa. Ma c era un dettaglio: il Concilio era l incontro dei vescovi e lui non era vescovo. Nel suo slancio creativo, trova presto la soluzione. Sapendo che ogni vescovo poteva portare al Concilio qualche assessore, chiede al vescovo di Verona, di cui era amico, di accettarlo come assessore personale. Il vescovo accetta e Comboni prepara un documento. Quando riceve l invito, Daniele Comboni si trovava in Cairo a dare degli orientamenti al collegio a preparare gli apostoli africani per la loro stessa terra, secondo la linea tracciata dal Piano: salvare l Africa per mezzo degli africani. La distanza che lo separava da Roma gli sembrava enorme. Avrebbe voluto essere là per incoraggiare i vescovi di tutto il mondo a unirsi nel grande sforzo per salvare il continente africano. Prima ancora dell inaugurazione del Concilio, Comboni approfitta del battesimo di quattro negri per dirigersi direttamente a Pio IX. A settembre del 1869 gli esprime il suo ottimismo nella conversione di tutta l Africa e il desiderio che tutti i vescovi sentano il dovere di lavorare per la salvezza dei negri. Fra i negri, Padre Santo, ci sono pecore che appartengono al vostro gregge; anche fra i negri esistono cuori capaci di amarvi; anche fra i negri, ed è molto dolce poterlo assicurare per esperienza propria, c è Dio che sta preparando grandi soddisfazioni per la Chiesa e per Lei, suo Vicario Non è possibile descrivere con parole le gravi privazioni sopportate dai missionari, dalle religiose e dal personale delle nostre missioni. I bambini, gli alunni, e le piccole accorrevano dai missionari e dalle religiose chiedendo un poco di acqua perché ardevano di sete; e come loro non avessero modo di soddisfare i loro desideri, i poveretti e le poverette piangevano e suscitavano una compassione fino alle pietre; disputavano fraternamente, per bere un po ciascuno, l acqua sporca del lavatoio dove forse il missionario e la religiosa si erano lavati. Potrei raccontarvi di più ma la penna mi sta cadendo dalle mani. VISITA A TORINO Approfittando del viaggio in Italia, Comboni passa da Torino e visita l oratorio, dove viveva San Giovanni Bosco. L efficacia della parola e presenza di Comboni, fa vibrare i cuori di molti giovani e li riempie di entusiasmo per l ideale missionario. Ascoltiamo ciò che dice rispetto a questo, Lemoyne biografo del santo: É grande il numero di prelati e di illustri personalità che quest anno arrivarono per intervistare Don Bosco. P. Comboni, grande missionario dell Africa, dopo essere stato ai piedi di Pio IX, per presentargli il suo piano per la rigenerazione dell Africa, e del viaggio a Parigi, si fermò a Torino e rimase ospite nell Oratorio di San Francesco di Sales. Risvegliò un grande entusiasmo nei giovani che lo ascoltarono, meravigliati, parlare delle missioni e sentirono nascere nel loro cuore un immenso desiderio di accompagnarlo. Arrivando a Roma, Comboni passa il documento a tutti i vescovi che incontra, riuscendo ad ottenere la firma di 70 di loro. In questo documento, chiede che tutta la Chiesa assuma la responsabilità missionaria e faccia qualcosa per i '100 milioni' di africani, che dimenticati e abbandonati da tutti. (continua 7) 67

68 Leggi oggi: Ezechiele Mercoledì 15 Ottobre Per il Diario sp. medita: Galati 5,18-26 Le altre letture: Sal 1,1-6; Luca 11,42-46 LE OPERE DELLA CARNE LE OPERE DELLO SPIRITO La Parola di Gesù è meravigliosa, con pazienza ci prende per mano e ci conduce nel cammino della vita. Chi vive nello Spirito ha un maestro interiore, nel suo cuore, che gli dice ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Il diavolo non ha fantasia, è sempre lo stesso in ogni luogo: ubriacature, prostituzione, denaro, sesso, odio... ma la vita nello Spirito è respirare l'aria pura della montagna, è pace e gioia, è auto dominio, è bontà e dolcezza: è Dio in noi! Galati 5, Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge. 19 Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, 20 idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, 21 invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio. 22 Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; 23 contro queste cose non c'è legge. 24 Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. 25 Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. 26 Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri. 68

69 Spiritualità Belém: Andiamo a Betlemme! Andiamo a realizzare l Anno di Misericordia che Gesù ha iniziato e mai più finirà: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi (Lc 4,18) (Statuti 174). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 69

70 SENZA LA CARITÀ NON SAREI NULLA... Evens è un giovane di 20 anni. Da un anno è nella fraternità dello Je-Shuá, che si chiama siksè (avanzare per Gesù). In questi giorni abbiamo saputo che ha fatto un gesto molto bello d amore. Un giovane chiamato Estache che ha fatto lo Je-shuá ad Aprile e non abita con i genitori, stava vivendo molte difficoltà in casa con i parenti, perché non ha lavoro e non stava studiando. Con questi problemi i parenti hanno cominciato a parlare male di lui dicendo che un buono a nulla. Questo giovane è andato a parlare con Evens e gli ha comunicato la sua difficoltà ed Evens non ha esitato ad aiutarlo. Lui ha fatto come un accordo dicendo: Posso accoglierti in casa mia, ma tu devi tornare a scuola, perché tu non puoi rimanere senza fare niente e devi andare anche tutti i giorni nell apostolato (è così che chiamano la pastorale). Siamo rimasti colpiti da questo gesto d amore che Evens ha fatto, senza pensarci. Lui ha amato, non solo accogliendo il giovane nella sua casa, ma anche dandogli buoni consigli per un cammino stabile, come è stato per lui. GESÙ VIENE AD ABITARE PER SEMPRE IN ME Dieuphete è uno dei giovani che da un anno è con noi. E ha fatto tutta la preparazione per ricevere la prima comunione. La settimana precedente al giorno della comunione mi ha detto qualcosa di molto bello riguardo a Gesù: Se io faccio la prima comunione significa che Gesù starà con me. E se farò la comunione tutti i giorni significa che allora Gesù starà con me tutti i giorni. Alla fine del dialogo ha detto: Grazie perché mi fate vivere la vita di Dio. SANTITÀ NON HA ETÀ Sonyi è un adolescente della catechesi. Ora è nel gruppo della perseveranza. Ha fatto un cammino molto sereno con noi e anche molto saldo. Ha partecipato al Fanuel e poi ha chiesto a Sandrina di poter partecipare all apostola con i giovani e i missionari. Realmente dimostra una fermezza nell evangelizzazione, perché oltre ad andare all apostola va anche in casa dei genitori dei bambini della catechesi, aiuta nel Celebrando la gioia come animatore. É senza dubbio un adolescente molto speciale, ha fatto delle belle scelte ed è con noi da un anno e 5 mesi. Cogliamo in lui un vero cammino di santità. 70

71 IL MIRACOLO EUCARISTICO DI LACIANO (Continuazione) Rimase immobile, in silenzio, di spalle al popolo (come si usava anticamente). Dopo alcuni minuti, rivolgendosi ai fedeli che non sapevano cosa fosse successo, disse: O felici assistenti ai quali il Benedetto Dio per confondere l'incredulità mia ha voluto svelarsi in questo santissimo Sacramento e rendersi visibile agli occhi vostri. Venite, fratelli, e mirate il nostro Dio fatto vicino a noi. L Ostia si era trasformata in Carne e il Vino convertito in Sangue del SIGNORE. Le persone che avevano presenziato al Miracolo rimasero emozionate e sorprese, piene di gioia per l infinita bontà Divina che aveva loro offerto tale straordinaria manifestazione. Per questo, acclamavano perdono e misericordia per le loro vite, dichiarandosi indegne di presenziare a tanto grandioso e commovente Miracolo. Il Miracolo avvenne attorno al 700 della nostra era e causò un effetto ammirevole, perché agì in modo preponderante sulla fede di quel Sacerdote Basiliano convertendo il suo cuore e quello di molte persone fredde e indifferenti, che non credevano nella Santa Eucaristia, nella presenza Reale di GESÙ, con il Suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità, nell Ostia e nel Vino Consacrati. É importante mettere in risalto che fin dalla data dell avvenimento, la Chiesa accolse il Miracolo come un vero Segno dal Cielo e venerò il Corpo e il Sangue del SIGNORE nelle processioni che annualmente sono realizzate nel giorno della Festa, l ultima domenica di Ottobre. Il Sangue del SIGNORE al momento del Miracolo, si coagulò in cinque grumi. Essi custodiscono una incredibile proprietà: ogni grumo di sangue coagulato, di grandezza e forma differenti, hanno lo stesso peso che le altre quattro messe insieme. Lungo i secoli, molte ricerche vennero fatte sulla Carne e il Sangue del Miracolo Eucaristico. L esame delle reliquie, secondo criteri rigorosamente scientifici, venne effettuato nel e un altra volta nel 1981 dal Professor Odoardo Linoli, docente di Anatomia e Istologia Patologica e Chimica e Microscopia Clinica, coadiuvato dal Professor Ruggero Bertelli, dell Università di Siena. Risultati: 1 La Carne è vera carne umana. 2 La Carne è una parte del tessuto muscolare del cuore (miocardio). 3 Il Sangue è umano. 4 La Carne e il Sangue hanno lo stesso tipo sanguigno: AB, (gruppo comune fra i Giudei). Questo è anche lo stesso gruppo che il professor Pierluigi Baima Bollone, dell università di Torino, identificò nella Sacra Sindone. 5 Nel Sangue si trovano proteine nella stessa proporzione che si trovano nel sangue umano di una persona viva. 6 Nel Sangue si trovano anche sali minerali in proporzioni identiche a quelle trovate nell essere umano normale: dosaggi di cloro, fosforo, magnesio, potassio, sodio e calcio. 7 Nonostante la loro datazione, la carne e il sangue si presentano con una struttura di base intatta e senza segni di alterazioni sostanziali; questo fenomeno si ottiene senza che siano state utilizzate sostanze o altri fattori atti a conservare la materia umana, ma, al contrario, nonostante l azione dei più svariati agenti fisici, atmosferici, ambientali e biologici. E anche questo costituisce un aspetto in più scientificamente inspiegabile del miracolo eucaristico di Lanciano che Gesù ha concesso per rafforzare la nostra fede. 71

72 Leggi oggi: Ezechiele Giovedì 16 Ottobre Per il Diario spirituale medita: Luca 11,42-46 Le altre letture sono: Efesini 1,1-10; Salmo 97(98),1-6 GUAI A VOI! Oggi il linguaggio di Gesù è duro e chiaro. Serve per svegliare gli scribi e i farisei ipocriti e anche tutti noi. Non c'è niente di peggio che mostrarsi belli fuori, ma essere marci dentro. Non possiamo vivere la vita come un camaleonte e cambiare il colore a seconda della convenienza. Soprattutto, Gesù non ama quelli che fanno le cose solo per essere visti e complimentati, ma il loro cuore è lontano. La coerenza di vita, la semplicità e la trasparenza sono le caratteristiche del cristiano. Luca 11, Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite la giustizia e l'amore di Dio. Queste cose bisognava curare senza trascurare le altre. 43 Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. 44 Guai a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo». 45 Uno dei dottori della legge intervenne: «Maestro, dicendo questo, offendi anche noi». 46 Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito! 72

73 Spiritualità Belém: Mio povero e indifeso Gesù, mio Amore, mio Dio, mio Tutto! (% Statuti 174) Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 73

74 136 In che modo la Chiesa vede le altre religioni? La Chiesa rispetta tutto ciò che di vero e di buono si trova nelle altre religioni; è attenta e promuove la libertà di religione come diritto dell'uomo. Tuttavia essa sa che Gesù Cristo è l'unico Redentore di tutti gli uomini. Egli solo è la via, la verità e la vita (Gv 14,6). [ , ]. Chi è alla costante ricerca di Dio è vicino a noi cristiani; una particolare relazione di parentela è quella con i musulmani. Come l'ebraismo e il cristianesimo anche l' Islam appartiene alle religioni monoteiste. Anche i musulmani onorano il Dio creatore ed Abramo come padre della loro fede. Gesù è per il Corano un grande profeta; Maria, sua madre, è considerata come madre di un profeta. La Chiesa insegna che tutti gli uomini che senza una colpa personale non conoscono Cristo e la sua Chiesa, ma che sono alla sincera ricerca di Dio e che seguono la voce della propria coscienza, possono raggiungere la salvezza eterna. Chi però ha conosciuto che Gesù Cristo è la via la verità e la vita, ma non vuole seguirlo, non trova la salvezza in maniera diversa. Questo è il senso della frase: Extra Ecclesiam nulla salus (non c'è salvezza al di fuori della Chiesa). La religione ebraica non ci è estrinseca ma, in un certo qual modo, è intrinseca alla nostra religione. Abbiamo quindi verso di essa dei rapporti che non abbiamo con nessun'altra religione. Siete i nostri fratelli prediletti e in un certo modo si potrebbe dire i nostri fratelli maggiori. Giovanni Paolo II in occasione della visita alla sinagoga di Roma Libertà di religione è il diritto di ogni uomo di seguire la propria coscienza nella scelta nella professione della propria religione. Il riconoscimento della libertà di religione non è però l espressa affermazione che tutte le religioni sono uguali e ugualmente vere. Esprimi con le tue parole la/e risposta/e riportate sopra 74

75 «Ho solo una vita da offrire per la salvezza degli africani. Mi piacerebbe averne mille e le offrirei tutte per questo fine». Voleva che l Africa tornasse ad occupare il posto centrale nelle preoccupazioni della Chiesa e che avesse la priorità nell evangelizzazione. Il Papa stesso si mostra simpatico all idea di Comboni e decide che la questione sarebbe entrata nei temi da trattare nel Concilio. Solo che, a causa delle turbolenze politiche dell epoca, i lavori vennero interrotti e il Concilio sospeso. I vescovi ritornarono nelle loro diocesi, aspettando una nuova convocazione. Comboni ritorna al suo lavoro e l assunto viene dimenticato. LE MISSIONARIE COMBONIANE Ricominciano i viaggi, incontri, riunioni internazionali, contatti e soprattutto lettere. Nei primi cinque mesi del 1871, riesce a scrivere 1347 lettere, perdendo innumerevoli ore di sonno, fra un viaggio e l altro, molte volte lottando contro le febbri che periodicamente lo attaccano. Fonda anche una rivista per poter divulgare le sue idee e animare i collaboratori a mantenere un po della passione che gli arde nel petto. A Gennaio del 1872, fonda un altro istituto, quello delle sorelle comboniane, chiamate inizialmente Pie Madri della Nigrizia. Comboni vede chiaramente che una parte importante del lavoro può essere svolto solo da donne: innanzitutto, nei collegi femminili, dove avrebbero accolto e accompagnato le bambine che arrivavano, e fare un po di tutto; ma anche nelle missioni, che erano centri di attività di ogni tipo: educativo, sanitario, religioso e di promozione umana. 'Io non posso fare una grande missione senza le sorelle', ammette Comboni. Sa che sono importanti collaboratrici, per la loro dedizione e generosità, e indispensabili nella possibilità di arrivare alle famiglie. Pur in mezzo a interminabili difficoltà, tanto comuni alle grandi imprese, la missione dell Africa Centrale, con l aiuto dei laici e delle donne, comincia a rinascere. NOMINATO VESCOVO DELL AFRICA CENTRALE Roma non tarda a riconoscere il lavoro realizzato da Comboni e, nel 1877, il Papa lo nomina primo Vicario dell Africa Centrale e quattro anni più tardi, vescovo. Quando Comboni arriva a Cartum, con un gruppo di 13 missionari e come rappresentante ufficiale della Chiesa e pastore, pronuncia, durante l omelia, un discorso che resta nella storia dell Istituto: 'Ritorno in mezzo a voi per non lasciare mai più di essere vostro... e il giorno più felice della mia vita sarà quello in cui potrò dare la mia vita per voi'. Erano parole che venivano del cuore e che, in certo modo, riassumevano tutta la sua vita: rivelavano anche come, dietro le attività che lo occupavano in quegli anni, ci fosse anche una spiritualità molto forte, oltre a un amore smisurato per gli africani. Nel 1880, con l entusiasmo di sempre, il Vescovo Comboni ritorna in Africa per l ottava e ultima volta, deciso a continuare, fianco a fianco con i suoi missionari e missionarie, la lotta contro la piaga della schiavitù e a consolidare l attività missionaria attraverso gli africani stessi. CON LA CROCE COME AMICA E SPOSA Per Comboni la missione è iniziativa e opera di Dio. Esige che il missionario sia molto in comunione con Lui perché i frutti appaiano. 'Il vero apostolo non indietreggia mai davanti agli ostacoli più terribili, contraddizioni violente, e cammina con piedi ben saldi davanti alle innumerevoli tribolazioni'. Negli anni del soffre nel corpo e nello spirito, insieme ai suoi missionari e missionarie, la tragedia di una siccità e carestia senza precedenti che decima la popolazione locale e scuote il personale e l attività missionaria: 'Più della metà della popolazione è già morta', scrive a Propaganda Fide. 'Sono solo. Qui io sono vescovo, parroco, superiore, padre, medico, infermiere e becchino'. Era il prezzo che stava pagando per voler restare sempre a fianco dei poveri. 75

76 Leggi oggi: Ezechiele Venerdì 17 Ottobre Per il Diario spirituale medita: Luca 12,4-12 Le altre letture sono: Efesini 1,11-14; Sal 32(33),1-13 NON TEMERE LA TUA VITA È NELLE MANI DI DIO Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati! Rimaniamo facilmente angustiati e ci preoccupiamo persino davanti a una nuvola che appare all'orizzonte. La Fede ci dice chiaramente che la nostra vita è nelle mani di Dio: nasciamo quando Lui vuole e moriamo quando Lui vuole. Il discepolo di Gesù non può aver paura, e neppure vergognarsi del suo grande Padre. Lo Spirito Santo metterà sempre, sulla nostra bocca, la parola giusta: l'importante è testimoniare sempre con grinta e gioia, la salvezza che Gesù ha operato in noi. Luca 12, A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla. 5 Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui. 6 Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. 7 Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri. 8 Inoltre vi dico: Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; 9 ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. 10 Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo gli sarà perdonato, ma chi bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato. 11 Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire; 12 perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire». 76

77 Spiritualità Belém: Betlemme è la risposta definitiva ai fallimenti umani e ai tradimenti della storia d Israele e della nostra storia personale. (Statuti 175). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 77

78 Leggi oggi: Ezechiele Sabato 18 Ottobre San Luca Evangelista Per il Diario sp. medita: 2 Timoteo 4,1-11 Le altre letture sono: Sal 144(145),10-13; Luca 10,1-9 ANNUNZIA LA PAROLA,INSISTI... ESORTA, INSEGNA San Paolo, autore della Parola di oggi è il grande maestro di San Luca e nostro. San Paolo, conquistato da Gesù, sente dentro il fuoco divoratore per l'evangelizzazione, sente che la sua vita è stata consacrata a questo e vuole che i suoi discepoli seguano lo stesso cammino. Non si tratta di indottrinare nessuno, ma di svegliare gli uomini e mostrare il cammino che porta a Gesù. Questo avviene prima di tutto con l'esempio di vita, poi con la testimonianza esplicita e rispettosa, umile e chiara di ciò che Dio sta operando in noi. 2Timoteo 4, Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: 2 annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina. 3 Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, 4 rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. 5 Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero. 6 Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. 7 Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. 8 Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione. 9 Cerca di venire presto da e, 10 perché Dema mi ha abbandonato avendo preferito il secolo presente ed è partito per Tessalonica; Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia. 11 Solo Luca è con me. Prendi Marco e portalo con te, perché mi sarà utile per il ministero. 78

79 Spiritualità Belém: In Maria, Dio bacia e feconda la nostra terra devastata e sterile: Tu sarai chiamata MIO COMPIACIMENTO e la tua terra, SPOSATA. Sì, come un giovane SPOSA UNA VERGINE, COSÌ TI SPOSERÀ IL TUO ARCHITETTO. Come gioisce lo sposo per la sposa, così IL TUO DIO GIOIRÀ PER TE (Is 62,4-5). (Statuti 176). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 79

80 Perché la Chiesa si chiama apostolica? 137 La Chiesa si chiama apostolica perché, fondata dagli Apostoli, si mantiene fedele alla tradizione e viene guidata dai loro successori. [ ,869,877]. Gesù chiamò gli Apostoli come i suoi più stretti collaboratori; furono i suoi testimoni oculari, e dopo la risurrezione egli apparve loro più volte; donò loro lo Spirito Santo e li mando in tutto il mondo come suoi legittimi inviati; Nella Chiesa Cattolica essi furono i garanti dell'unità; trasmisero la loro missione e il loro magistero ai loro successori, i Vescovi, tramite l'imposizione delle mani, e così avviene fino ad oggi. Questo processo si chiama successione apostolica. 138 In che modo è strutturata la Chiesa, una, santa, cattolica, apostolica? All'interno della Chiesa ci sono laici ed ecclesiastici (Clero). In quanto figli di Dio hanno tutte la stessa dignità; hanno compiti di pari valore ma differenti. La missione dei laici è quella di orientare tutto il mondo verso il Regno di Dio; a loro sono affiancati dei ministri consacrati (ecclesiastici) con i compiti di reggere, insegnare e santificare; in entrambi gli Stati ci sono cristiani che si mettono a disposizione di Dio in maniera particolare nel celibato, nella povertà, nell'obbedienza (come ad esempio i consacrati negli ordini religiosi) ,934,935]. Ogni cristiano ha il compito di testimoniare il Vangelo con la propria vita, ma Dio percorre una strada propria con ogni uomo; alcuni li invia come laici, in modo che nella famiglia e con loro professione possano costruire il Regno di Dio; per questa missione Egli dona loro nel Battesimo e nella Confermazione tutti i doni dello Spirito Santo che sono necessari. Ad altri Egli affida il ministero pastorale; loro compito è quello di reggere, insegnare e santificare il loro popolo. Nessuno può arrogarsi questo compito: il Signore stesso deve inviarlo e dargli con la consacrazione la sua potenza divina. Solo a questo modo egli può operare a fianco di Cristo e amministrare i sacramenti. Esprimi con le tue parole la/e risposta/e riportate sopra La Chiesa non deve mai accontentarsi della schiera di coloro che a un certo punto ha raggiunto, e dire che gli altri siano bene così: i musulmani, induisti e via dicendo. La Chiesa non può ritirarsi comodamente nei limiti del proprio ambiente. È incaricata della sollecitudine universale, deve preoccuparsi per tutti e di tutti. Benedetto XVI dodici apostoli (gr. Apostolos = messaggero, inviato): I nomi dei 12 apostoli sono: Simone, chiamato Pietro e Andrea suo fratello; Giacomo figlio di Zebedeo e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo figlio di Alfeo e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l'iscariota colui che poi lo tradì (Mt 10,2-4). 80

81 «Ho solo una vita da offrire per la salvezza degli africani. Mi piacerebbe averne mille e le offrirei tutte per questo fine». Oltre a questo, aveva debiti che gli toglievano il sonno, nel Cairo e a Verona, dove gli Istituti da lui fondati avevano difficoltà a consolidarsi. E c erano sofferenze di altro tipo, più intime, che non amava condividere con nessuno, ma che lo tormentavano profondamente. Attacchi contro la sua persona, l integrità morale della sua vita, orchestrati da collaboratori e persone a lui vicine. Alcuni di questi problemi arrivano fino a Roma, dove Comboni un giorno deve presentarsi per dare spiegazioni. Dalle lettere che Comboni scrive in quegli anni, appare tutto il suo amore alla croce di Gesù e il suo amore agli schiavi. Mi sento troppo felice per essere da Lui onorato con tante croci, che sono tesori della sua divina grazia.... Scrivo poche linee perché mi trovo strozzato a causa delle febbri, delle tribolazioni, dallo sforzo e dalla sofferenza del cuore. Le opere di Dio, per legge adorabile della Provvidenza, devono nascere e prosperare ai piedi del Calvario L apostolato non smise mai di essere accompagnato da sacrifici e dal martirio. Alla Passione e morte di Gesù Cristo seguì la Risurrezione. Lo stesso avverrà nell Africa Centrale. Tutti gli schiavi che io incontro, nella città o fuori, legati etc.., li mando a prendere per portarli alla missione fino ad ora ne ho liberato più di 500. LA MORTE Ad agosto del 1881, dopo un lungo viaggio fra le montagne Nuba e una visita pastorale a alcune missioni, Comboni si ammala. Vari dei suoi collaboratori avevano già perso la vita: tre sacerdoti, una religiosa, un laico Lui sa che sta arrivando anche la sua ora. Il 27 settembre, da Cartum, scrive un ultima lettera: 'Noi qui non togliamo neppure più l allestimento funebre dalla cappella. Ogni messa che celebriamo è messa con corpo presente. L altro ieri ci ha lasciati P. Moron. Oggi P. Antonio. Oggi Suor. Maria. Altri stanno lottando contro le febbri tropicali. Io stesso sono ammalato. Ma ciò che più mi affligge non è questo, ma le notizie che mi arrivano dall Italia. Non ho più le forze per scrivere e ora che non ho più bisogno di difendermi dagli assaltanti, devo difendermi dalle calunnie che stanno sollevando contro di me. Sono disperato perché non so più come pagare i conti qui nel Sudan e mi comunicano che, anche là a Verona, sono pieno di debiti... Sono arrivato al punto che, mentre stavo celebrando la messa corpo presente per un fratello morto, ho dovuto lasciare l altare per andare a soccorrere un altro che è morto un ora dopo. Ciò che mi dà conforto è che, se non avrò consolazione sulla terra, l avrò in cielo'. È quello che accade il 1º ottobre del A soli 50 anni d età, segnato dalla croce che, quale sposa fedele e amata, non lo ha mai abbandonato, Comboni muore a Cartum in mezzo alla sua gente, cosciente che l opera missionaria non sarebbe morta. Le ultime parole sono quelle di un fondatore che sente di essere vicino alla morte e lascia ai suoi seguaci le ultime raccomandazioni, in modo mezzo affrettato, ma chiaro: 'Abbiate coraggio; abbiate coraggio in questa ora difficile e più ancora in futuro. Non desistete. Non scoraggiatevi mai. Affrontate senza paura ogni tipo di tempesta. Non abbiate paura. Io muoio, ma la mia opera non morirà'. Daniele Comboni ha visto bene. La sua opera non è morta; al contrario, come tutte le grandi opere che «nascono e crescono ai piedi della croce», continua a vivere grazie alla donazione della vita fatta da tanti uomini e donne che scelgono di seguire Comboni nel cammino dell ardua e entusiasmante missione fra i popoli più bisognosi di fede e più abbandonati dalla solidarietà umana. Il servo è stato fedele fino alla fine. Il popolo che lui ha amato e che lo ha reso uno di loro, ha pianto la sua morte: 'È morto il padre dei poveri', dissero, piangendo, quella notte. ( continua 9) 81

82 ITALIA TESTIMONIANZA DELLA NOTTE DORATA CASA DI ACCOGLIENZA ITALIA CASA TABOR MONTASSAR Questo mese parliamo del fratello Montassar che nonostante abbia trascorso alcune settimane con molti dubbi sul suo cammino, si è rivelato invece molto attivo durante lo Je-Shuà che abbiamo fatto nella casa Nazareth per i fratelli che sono usciti dalla strada durante la Missione di Roma. Già da prima Montassar aveva dimostrato entusiasmo nell aiutare negli incontri, era responsabile della cucina. Ma lui non si è fermato solo in cucina, era disponibile per aiutare ovunque ci fosse bisogno. La mattina del primo giorno ha aiutato per cambiare la disposizione delle sedie, nei momenti in cui era libero aiutava nell intercessione. Poi tornava in cucina ad aiutare Diego e Anna a cucinare per circa 40 persone che c erano, fra corsisti ed equipe, poi ha aiutato a servire i corsisti, faceva le prove delle scenette e nonostante abbia lavorato tanto, dormito poco, aveva sempre un sorriso sul volto. Ringraziamo Montassar per la sua lotta, per aver dimostrato perseveranza, e per la sua donazione che ci aiuta a vedere Dio e anche a fare in modo che i fratelli che sono appena usciti dalla strada sentano l amore di Dio. Grazie Montassar! 82 IL MIO CAMMINO VERSO GESÙ Mi chiamo Ababacar e sono nato in Senegal, sono di famiglia musulmana. I miei genitori mi hanno sempre insegnato i precetti dell islam e mi aiutavano a rispettarli: la preghiera, il digiuno. Io però avevo molti amici cristiani e con loro spesso andavo nella Chiesa Cattolica, di nascosto dai miei genitori. E così sono cresciuto a contatto con la religione musulmana e cristiana. Un giorno i miei genitori mi hanno iscritto a un corso per imparare il Corano. Dopo circa un anno ho chiesto a mia madre di smettere con questo corso perché non mi piaceva il modo severo con cui stavano insegnando il Corano e mia madre me lo ha permesso. Con il tempo, ho capito che per pregare dovevo conoscere il Corano, così ho comprato i libri e l ho studiato da solo. Sentivo la religione come un modo per far felice mia madre: Lei comprava per me roba bella per andare alla Moschea e così io la facevo contenta. Di notte però andavo al bar con gli amici e lì bevevo, cosa assolutamente proibita nella religione musulmana. Inoltre, spesso non rispettavo le raccomandazioni del cibo, come quella di non poter mangiare carne di maiale e il digiuno durante il Ramadan.

83 In seguito, a causa delle attività sportive che facevo come professionista, iniziai a viaggiare. Nei vari luoghi dove lavoravo, mi piaceva visitare i luoghi di culto: moschee, sinagoghe e chiese. Mi attirava il silenzio che lì trovavo. Sentivo la necessità di avvicinarmi a Dio ma non sapevo come, io pregavo, ma a modo mio. Quando ho smesso di girare il mondo, ho smesso anche di pregare. Vivendo qui in Italia, un giorno il Signore mi ha fatto conoscere Francesca e abbiamo iniziato a frequentarci. E con lei ho cominciato a leggere la Bibbia e ho ricominciato a frequentare la Santa Messa. Però il vero inizio della mia conversione è stato quando ho conosciuto un sacerdote che mi ha consigliato di iniziare un corso per catecumeni. Lì ho cominciato a fare il percorso, ogni 15 giorni si faceva un incontro di due ore dove leggevamo la Bibbia e imparavo cose nuove su Gesù. Di Gesù mi ha toccato soprattutto la sua umiltà e il Suo donarsi agli altri. Nel corso eravamo di varie nazionalità. Ogni giorno era per me un passo per avvicinarmi a Cristo, e io sentivo più forte la Sua presenza dentro di me quando andavo in Chiesa da solo per pregare. Lì io mi sentivo ascoltato, in comunione, in poche parole, Lo sentivo vicino a me. Un momento molto importante per il mio cammino è stato il partecipare al Ruah. Hanno invitato me e Francesca. Una settimana prima non eravamo molto convinti di andare, soprattutto perché bisognava svegliarsi presto al sabato dopo una settimana di lavoro - e perché si chiedeva di andare anche la domenica. Però, una notte prima abbiamo deciso di andare. Andando al Ruah, abbiamo incontrato persone molto accoglienti, con il cuore aperto, che ci offrivano un caffè caldo e tanti, tanti sorrisi. Mi sono sentito subito accolto e in armonia. Le dinamiche, le testimonianze, i momenti che ho vissuto mi hanno fatto scoprire un nuovo modo di vivere la fede, di pregare, tutti insieme, con gioia, cantando, danzando. Nel Ruah, ho trovato veri amici, fra di loro Nadia, una donna di grande fede. In lei ho incontrato la mia mamma che ho perso nel 1999, ed è proprio lei la persona che Dio ha scelto per essere la mia madrina. Quella notte di Pasqua, 20 aprile 2014, ero tanto emozionato e felice per il passo che stavo facendo. Quella notte Dio mi ha dato la grazia di ricevere i tre sacramenti: il Battesimo, la Cresima e la Prima Comunione. Con il Battesimo il Signore mi ha lavato da tutti i miei peccati, facendomi rinascere a una vita nuova, con il Crisma, lo Spirito Santo è sceso su di me e mi ha reso soldato di Dio, e con la Comunione ho ricevuto Gesù nel mio cuore e mi sono sentito in perfetta comunione con Lui. Dopo la Messa gli amici della Missione Belém hanno organizzato una bella festa a sorpresa e abbiamo cantato insieme e ho potuto ringraziarli per il continuo sostegno che mi hanno dato in questo cammino. Ora ho cominciato la mia vita cristiana e ho deciso di sposarmi in Chiesa con Francesca, e con il matrimonio inizierà la nostra vita come famiglia cristiana. Grazie Gesù!! 83

84 Leggi oggi: Ezechiele Domenica 19 Ottobre (29ª dom comune; 1ªsett) Per il Diario sp. medita: Matteo 22,15-21 Le altre letture sono: Is 45,1-6; Salmo 95(96); 1Ts 1,1-5b DA A CESARE QUEL CHE È DI CESARE E A DIO QUEL CHE È DI DIO Non rifletteremo mai abbastanza su questa Parola: Gesù vuole che il CRISTIANO sia un perfetto CITTADINO, un cittadino esemplare. Obbedire a Dio non significa disobbedire alla legge umana, Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c'è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all'autorità (eccetto nel male), si oppone all'ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna. (Rom 13,1-2). La politica è la prima forma di carità, dice Papa Francesco. Pertanto rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo per costruire una società civile come Dio la vuole. Matteo 22, Allora i farisei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi. 16 Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno. 17 Dicci dunque il tuo parere: È lecito o no pagare il tributo a Cesare?». 18 Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché mi tentate? 19 Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro.20 Egli domandò loro: «Di chi è questa immagine e l'iscrizione?». 21 Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». 84

85 Spiritualità Belém: La Nascita di Gesù a Betlemme è l apice del grande INCONTRO AMO- ROSO tra Dio e gli uomini e questo incontro avviene nella povertà e nell umiltà, espressa dalle dimore scelte: Eppure io sono il Signore tuo Dio fin dal paese d Egitto. Ti FARO ANCORA ABI- TARE SOTTO LE TENDE COME AI GIORNI DEL CONVEGNO (Os 12,10) (Statuti 178). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 85

86 Leggi oggi: Ezechiele Lunedì 20 Ottobre Per il Diario sp medita: Luca 12,13-21 Le altre letture: Ef 2,1-10; Sal 99(100),2-5 PAZZO È COLUI CHE ACCUMULA RICCHEZZE E NON SI ARRICCHISCE DAVANTI A DIO La questione dell'eredità è una delle peggiori che possiamo vivere: divide fratelli amati e cresciuti insieme, divide mamma e figli, divide i familiari. È stato sempre così e sempre lo sarà: il denaro o i beni non condivisi dividono e creano abissi fra di noi, sia a causa di una penna, sia a causa di un milione di euro. Il cristiano ha l' istinto di condividere fosse anche una caramella che riceve: il primo istinto deve essere di dividerla a metà e condividerla. Qualsiasi cosa, pur piccola, non condivisa, allontana da Dio e ci fa precipitare all'inferno, come il ricco Epulone. Luca 12, Uno della folla gli disse: «Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità». 14 Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». 15 E disse loro: «Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni». 16 Disse poi una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. 17 Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? 18 E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19 Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. 20 Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? 21 Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio». 86

87 Spiritualità Belém: L INCONTRO AMOROSO, l unione intima di Dio con la nostra anima, può accadere solo nell umiltà, nella povertà, nella Piccolezza, perché così Dio volle a Betlemme e in tutta la Storia della Salvezza. (Statuti 179). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 87

88 SUCCESSIONE APOSTOLICA (Lat. successio = serie, successione): la serie ininterrotta dei vescovi a partire dagli apostoli e i loro successori nella carica episcopale. Come Gesù donò il proprio potere agli Apostoli, così a partire da allora, tramite l imposizione delle mani e la preghiera, tale successione discende di vescovo in vescovo fino alla seconda venuta del Signore. LAICI (Dal gr. Laos= popolo): è lo stato generale all interno della Chiesa dei cristiani battezzati che appartengono al popolo di Dio ma non hanno ricevuto l ordine sacro. CLERO (dal gr. Kleroi=parti di eredità): è lo stato dei ministri ordinati all interno della Chiesa. In cosa consiste la vocazione dei laici? 139 I laici sono chiamati ad impegnarsi nella società affinché il regno di Dio possa crescere fra gli uomini. [ , ]. Un laico non è un cristiano di seconda classe, poiché partecipa del ministero sacerdotale di Cristo (sacerdozio universale); egli è attento che le persone del proprio ambiente (nella scuola, nella formazione, nella famiglia e nella professione) conoscano il Vangelo ed imparino ad amare Cristo. Con la sua fede lascia un'impronta nella società, nell'economia e nella politica; sostiene la vita ecclesiale assumendo nella celebrazione il servizio di lettore, si pone a disposizione come guida di gruppi, si impegna nei comitati e nei Consigli ecclesiali (ad es. nel Consiglio parrocchiale e nel Consiglio ecclesiastico). Soprattutto i giovani devono riflettere seriamente in quale posto Dio li vorrebbe. 140 Perché la Chiesa non è un organizzazione democratica? Il principio della democrazia è che ogni potere viene dal popolo; nella Chiesa invece ogni potere viene da Cristo. Per questo la Chiesa è un struttura gerarchica; Cristo le ha dato però anche una struttura collegiale. [ ]. L elemento gerarchico della Chiesa consiste nel fatto che è Cristo stesso che opera in essa quando i ministri ordinati fanno e danno qualcosa che non potrebbero fare e dare per proprio conto, ovvero quanto in luogo di Cristo amministrano i sacramenti ed insegnano in sua vece. L'elemento collegiale della Chiesa consiste nel fatto che Cristo ha affidato il complesso della fede ad una comunità di dodici Apostoli i cui successori reggono la Chiesa sotto la presidenza del Magistero petrino. A seguito di quest impostazione collegiale i Concili appartengono in maniera irrinunciabile alla Chiesa; ma anche negli altri organi della Chiesa, nei sinodi e nei consigli, i molteplici doni dello Spirito e l' universalità della Chiesa universale possono rivelarsi fruttuosi. Esprimi con le tue parole la/e risposta/e riportate sopra 88

89 «Ho solo una vita da offrire per la salvezza degli africani. Mi piacerebbe averne mille e le offrirei tutte per questo fine». Oggi la grande famiglia comboniana è formata da circa 4 mila membri, uomini e donne, religiosi e laici, uniti dall unica volontà di dare continuità all opera che Comboni ha iniziato. In Brasile, i missionari comboniani sono arrivati nel Oggi ci sono 120 comboniani che lavorano in Brasile. Le suore sono circa 50. Ci sono anche laici, brasiliani e stranieri, che agiscono in linea al carisma di Comboni. DICHIARATO SANTO Oggi Daniele Comboni è santo. È stato canonizzato da Papa Giovanni Paolo II, in piazza San Pietro, a Roma, la mattina del 5 ottobre del Il processo di beatificazione e canonizzazione normalmente avviene quando, oltre a una vita esemplare e eroica da parte di qualcuno, si può comprovare che abbia fatto 1 o 2 miracoli. Per la canonizzazione sono stati due i miracoli attribuiti a Comboni e riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa. Miracolo in Brasile Il primo è avvenuto nel 1970, in Brasile. Si tratta della guarigione di una bambina, Maria José da Paixão Oliveira, di 10 anni. Ricoverata con forti dolori alla pancia e portata d urgenza in sala operatoria. I medici constatarono che aveva una infezione interna già molto avanzata, al punto che una buona parte dell intestino era già in necrosi. Non c era alcuna possibilità di salvarla. Come la aprirono, la richiusero. Una suora comboniana, si avvicinò al letto della bambina agonizzante, le mise sotto il cuscino una piccola immagine di Comboni. Pregò con fede con lei. Dopo alcuni giorni, guarita, la bambina lasciò l ospedale. I medici, increduli, vollero capire cosa fosse successo. Portarono di nuovo la bambina in sala operatoria e non trovarono niente. Miracolo in Sudan Il secondo miracolo avvenne in Sudan, la terra dalla quale Comboni fu vescovo. Lubna Abdel Aziz, una musulmana sudanese, venne ricoverata nel reparto di maternità St. Mary di Cartum, gestito dalle sorelle comboniane. In attesa del quinto figlio e al quinto cesareo. Dopo un parto, ebbe una emorragia incontrollabile con altre complicazioni. I medici fecero ogni tentativo per fermare l emorragia, ma non riuscirono. Le suore e il corpo medico si sentivano impotenti. Cominciarono una catena di preghiera. 'Abbiamo messo sotto il cuscino della donna agonizzante una immagine di Comboni e l abbiamo affidata a lui', racconta la suora che accompagnava la paziente. 'Io tentavo di spiegare alla mamma della paziente e alla paziente stessa che era Comboni e chiedevo che invocassero la sua intercessione. C era una certa riluttanza, perché erano musulmani. Nonostante tutto spiegai che Comboni ha vissuto qui per portare a tutti l amore del Signore, che aveva amato il Sudan e i sudanesi. Che era morto qui, in mezzo a questo popolo. Noi sappiamo che ora lui è presso Dio ed è suo amico. Per questo possiamo chiedere a lui dei favori. É ciò che stiamo facendo'. Nelle preghiere il personale implorava: 'É mamma di cinque figli! Come puoi permettere che muoia? Non fare questa figura... Curala!' Il giorno dopo, inspiegabilmente, Lubna cominciò a migliorare. Una settimana più tardi lasciò l ospedale. Come buona musulmana, lei e lo sposo andarono alla Mecca, per ringraziare il loro Dio per la grazia ottenuta... 89

90 Leggi oggi: Ezechiele Martedì 21 Ottobre Per il Diario spirituale medita: Luca 12,35-38 Le altre letture: Ef 2,12-22; Sal 84(85),9-14 BEATI I SERVI SVEGLI La Parola di questi giorni è uno scossone per noi. Gesù non ci vuole solamente come servi umili, ma anche svegli, attivi nell'amore, intuitivi, preoccupati del Regno di Dio. Gesù ci vuole lavoratori instancabili della sua vigna, sempre pieni di nuove idee e buona volontà per far crescere la vigna. Cintura ai fianchi significa essere pronti per il grande cammino senza che niente lo ostacoli. Lucerne accese significa avere la mente e il cuore vivi, sempre in preghiera e meditazione della Parola, in una continua attesa piena di gioia. Luca 12, Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; 36 siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. 37 Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. 38 E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro! 90

91 Spiritualità Belém: Quando Dio vuole baciarti, e sedurti, conquistarti, SPOSARSI CON TE, allora Lui ti porta nel regno della nudità in un DESERTO dove non c è niente (Cf. Os 2,16). (Statuti 180). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 91

92 Leggi oggi: Daniele 1-2 Mercoledì 22 Ottobre Per il Diario spirituale medita: Luca 12,39-48 Le altre letture: Ef 3,2-12; (Sal) Is 12,2-6 ANCHE VOI TENETEVI PRONTI Continuiamo la riflessione di ieri sulla vigilanza attiva che Gesù ci chiede. Coloro che hanno qualche responsabilità devono raddoppiare l'impegno. Qualsiasi autorità è sempre a SERVIZIO del bene comune e, soprattutto, dei più deboli. I coordinatori di qualsiasi cosa, a qualsiasi livello, devono essere gli ultimi in tutto: a mangiare, a riposare, a giocare ma devono essere i primi a servire, a prendersi cura degli altri, ad amare... In verità, tutti abbiamo il dovere di prenderci cura di qualcuno:... naufrago salva naufrago. Luca 12, Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 40 Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate». 41 Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». 42 Il Signore rispose: «Qual è dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? 43 Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. 44 In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 45 Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, 46 il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. 47 Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse;48 quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più. 92

93 Spiritualità Belém: La storia del Popolo d Israele e la nostra storia personale sono cominciate in un deserto, nella totale gratuità del nostro Dio: Io ti ho protetto nel deserto, in quell'arida terra (Os 13,5). (Statuti 181). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 93

94 Notte Dorata. Saper vedere il bene del fratello: Una notte alla settimana, ogni casa della Missione Belém vive uno scambio di testimonianze, nella quale tutti parlano del bene che hanno visto fare dal fratello. Victor Caetano Maria Bolognesi (SMA) Il fratello che più si è messo in risalto questa settimana è stato Vitor Caetano Costa, perché il fratello è come un padre per tutti noi. Lui è molto disponibile nella casa, consiglia tutti sorridendo ed è sempre contento, crea un bel clima di gioia nella casa. Il fratello è umile, educato, rispetta tutti ed è sempre in comunione con Dio. Aparecido Osvaldo Inácio São Pedro (SMA) In questa notte dorata abbiamo votato il fratello Aparecido Osvaldo Inácio perché, oltre ad avermi aiutato molto nella casa, è l unico assistente che ho, lui con la sua umiltà è stato un esempio di vita anche per me. Manoel dos Santos São Francisco (SMA) Il vincitore della nostra notte dorata è stato il fratello Manoel dos Santos. È stato il più votato nella casa per la sua disponibilità nell orto e nel centro, e noi vediamo sempre la grande cura che lui ha. Inoltre, Manoel, che già da tempo è nella casa, ci istruisce sempre quando abbiamo dei dubbi, ed è sempre attendo in modo particolare agli ultimi arrivati. È sempre di buon umore, ci rafforza con la sua nobile esperienza e ci incentiva a perseverare nel centro, mostrando le qualità e i buoni motivi che abbiamo per rimanere. Denis Cardoso Juan Diego (Bragança) Il fratello indicato è stato Denis Cardoso che è venuto a vivere una nuova esperienza nella casa dei vecchietti e questa settimana si è messo in risalto per la volontà di imparare ad assisterli. Lui è sempre disponibile a fare qualsiasi cosa. Questa settimana, oltre ad essere venuto a prendersi cura dei vecchietti, è andato in cucina a preparare il pranzo e ha avuto delle attenzioni speciali per i fratelli in sedia a rotelle. Edson Lourenço dos Reis Sto. Expedito (Bragança) La testimonianza scelta è stata quella dell accolto Edson Lourenço dos Reis. Il fratello è stato scelto per la sua buona volontà ad aiutarci nella casa, facendo le pulizie e prendendosi cura dei vecchietti. Il fratello è stato anche molto tranquillo e per questo merita la notte dorata. 94

95 Notte Dorata. Saper vedere il bene del fratello: Una notte alla settimana, ogni casa della Missione Belém vive uno scambio di testimonianze, nella quale tutti parlano del bene che hanno visto fare dal fratello. Rodrigo Passos - São Daniel Comboni (Rainha da Paz) La nostra notte dorata è stata molto emozionante. Tutti i fratelli hanno scelto Rodrigo perché è una persona allegra e cucina sempre con molta gioia. Aiuta i fratelli ammalati, trovando sempre un modo per procurare le medicine. Ieri un fratello aveva un forte mal di stomaco, erano le 00:22. Lui si è alzato dal letto è andato nell orto, al buio e ha trovato alcune foglie medicinali. Ha preparato la tisana per il fratello e l ha presa insieme con lui. Adilson - N.S. das Dores (Rainha da Paz) Il fratello scelto è stato Adilson, che è appena arrivato nella casa. Fin dall inizio ha avuto l iniziativa di sistemare una perdita nel bagno della casa senza che nessuno gli chiedesse niente. È andato in cerca del materiale che serviva senza reclamare e con buona volontà. Lui continua ad aiutare nel centro pitturando le altre case. È umile e accetta il prossimo. Gilson - São Egidio (Rainha da Paz) È stato scelto il cuoco Gilson, che supera tutti i limiti della educazione e pace interiore. Fa tutto ciò che gli dicono, cucina, lava la roba, aiuta i vecchietti nel bagno e dialoga con tutti nella casa. Accoglie bene le osservazioni. É felice in quello che deve fare, non mormora è molto spirituale, fratello e amico. José Pereira dos Santos - São Marcos (Rainha da Paz) Il fratello messo in risalto questa settimana è stato José che affettuosamente chiamiamo Pau Pereira, perché lui è pau pra toda obra (cavallo di battaglia nelle costruzioni). Il fratello è anziano, ma non si ferma. Lavora nel campo, confeziona tasselli del domino perché i fratelli anziani possano giocare. Giovedì gli ho chiesto di fare un lavoro pesante e lui è andato subito ad aiutare. Merita di essere scelto perché è sempre disposto ad aiutare il prossimo e questo edifica e restaura chiunque. Roberto Nunes - Santo Afonso (Rainha da Paz) Durante la settimana il fratello ha dato ottimi consigli a quasi tutti nella casa, donandosi e prendendosi cura degli accolti. Ciò che più ci ha colpito è stato il suo atteggiamento quando un fratello ha espresso il desiderio di andare via. Lui è andato dal fratello e, oltre a dargli consigli, lo ha ripreso nella casa. 95

96 96 TESTIMONIANZA DI JAMES: IL POTERE DELLA PREGHIERA CON MARIA Abbiamo dedicato il mese di Giugno solamente alla preghiera, come facciamo già da due anni. Questa è stata l ispirazione di Padre Price (ex-parroco della nostra Cappella) che sentiva che il mese di giugno dovrebbe essere dedicato alla preghiera con Maria e a festeggiare con lei la sua festa il giorno 25 del mese. Ogni giorno, dalle 18:00 alle 19:30, i giovani e la gente vengono a pregare con noi. Uno giorno, James uno dei giovani coordinatori (che cammina da un anno con noi), era molto preoccupato per la salute di suo figlio che aveva la febbre e si è diffusa in tutta Haiti e nel corpo del bambino erano uscite molte cisti. Lui è andato all ospedale con suo figlio, ma le cisti non andavano via e la sua salute non migliorava. Quel giorno, davanti a Gesù Eucaristico, uno di noi conduceva la preghiera, e qualcuno ha detto che non c era problema che Gesù non potesse risolvere, basta chiederlo con fede e Lui aiuta. Ascoltando questo, James si è messo in preghiera e con molta fede ha chiesto a Gesù di curare suo figlio. Arrivato a casa, James ha passato una pomata sul figlio e mentre gliela spalmava, pregava. Al mattino presto si è sorpreso nel vedere che non c era più niente, però ha creduto che fosse stato l effetto della pomata anche se si sorprendeva che fosse passato tutto avendogliela spalmata una sola volta. Incuriosito ha guardato la pomata che ha usato ed ha visto che era scaduta da un anno e tre mesi. Ora lui ha la certezza che: CHI HA CURATO SUO FIGLIO È STATO GESÙ ATTRAVERSO LA PREGHIERA. MÈSI BONDYE GRAZIE BUON DIO. GIOVANI CHE SERVONO CRISTO E LA CHIESA Robenson, Madjanite, e Olence sono giovani che hanno condotto con molta grinta e determinazione la novena alla Madonna di Medjugorje. Sono giovani che si sono decisi a entrare nel cammino di Gesù e stanno facendo della loro vita una consegna concreta nell Evangelizzazione.

97 IL SANTO PAPA GIOVANNI PAOLO II CI PARLA DELLA BELLEZZA DELLA ADORAZIONE EUCARISTICA 2. Gesù è presente in mezzo agli uomini allo stesso modo in cui lo fu lungo le vie delle Palestina. Dopo la Risurrezione, nel suo corpo glorioso, apparve alle donne e ai suoi discepoli. Quindi condusse gli Apostoli fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse..., si staccò da loro e fu portato verso il cielo (Lc 24, 50-51). Tuttavia ascendendo al Padre, Cristo non si è allontanato dagli uomini. Egli resta sempre in mezzo ai suoi fratelli e, come ha promesso, li accompagna e li guida mediante il suo Spirito. La sua presenza è ora di un altro ordine. In effetti nell ultima cena, dopo aver celebrato la Pasqua con i suoi discepoli, mentre passava da questo mondo a suo Padre, Cristo istituì questo sacramento come memoria perpetua della sua passione..., il più grande di tutti i miracoli; a coloro che la sua assenza avrebbe riempito di tristezza, lasciò questo sacramento come incomparabile conforto (San Tommaso d Aquino, Ufficio del Corpus Domini, 57,4). Ogni volta che nella Chiesa celebriamo l Eucaristia, noi ricordiamo la morte del Salvatore, annunciamo la sua Risurrezione nell attesa della sua venuta. Nessun sacramento è dunque più prezioso e più grande di quello dell Eucaristia; ricevendo la comunione veniamo incorporati a Cristo. La nostra vita è trasformata e assunta dal Signore. 3. Al di fuori della Celebrazione Eucaristica, la Chiesa si prende cura di venerare l Eucaristia... La contemplazione prolunga la comunione e permette di incontrare durevolmente Cristo, vero Dio e vero uomo, di lasciarsi guardare da lui e di fare esperienza della sua presenza. Quando Lo contempliamo presente nel Santissimo Sacramento dell altare, Cristo si avvicina a noi e diventa intimo con noi più di quanto lo siamo noi stessi; ci rende partecipi della sua vita divina in un unione che trasforma e, mediante lo Spirito, ci apre la porta che conduce al Padre, come egli stesso disse a Filippo: Chi ha visto me ha visto il Padre (Gv 14, 9).La contemplazione, che è anche una comunione di desiderio, ci associa intimamente a Cristo e associa in modo particolare coloro che sono impossibilitati a riceverlo. Rimanendo in silenzio dinanzi al Santissimo Sacramento, è Cristo, totalmente e realmente presente, che noi scopriamo che noi adoriamo e con il quale stiamo in rapporto. Non è quindi attraverso i sensi che lo percepiamo e Gli siamo vicini. Sotto le specie del pane e del vino, è la fede e l amore che ci portano a riconoscere il Signore, Lui ci comunica pienamente i benefici di questa redenzione che ha compiuto... (Leone XIII, Mirae caritatis) 4. Onorando il Santissimo Sacramento, noi compiamo anche una profonda azione di rendimento di grazie che eleviamo al Padre, poiché attraverso suo Figlio egli ha visitato e redento il suo popolo... Come ci ricorda la Scrittura, Gesù passava intere notti a pregare, in particolare nei momenti in cui aveva scelte importanti da fare. Nella preghiera, mediante un gesto di fiducia filiale, imitando il suo Maestro e Signore, il cristiano apre il proprio cuore e le proprie mani per ricevere il dono di Dio e per ringraziarlo dei suoi favori, offerti gratuitamente. 5. È bello intrattenersi con Cristo e, chinati sul petto di Gesù come il discepolo prediletto, possiamo essere toccati dall amore infinito del suo Cuore. Impariamo a conoscere più a fondo colui che si è donato totalmente, nei diversi misteri della sua vita divina e umana, per diventare discepoli e per entrare, a nostra volta, in quel grande slancio di dono, per la gloria di Dio e la salvezza del mondo. Seguire Cristo non è un imitazione esteriore, perché tocca l uomo nella sua profonda intimità (Veritatis splendor, 21). Noi siamo invitati a seguire il suo insegnamento, per essere poco a poco configurati a Lui, per 97

98 Leggi oggi: Daniele 3-4 Giovedì 23 Ottobre Per il Diario sp. medita: Luca 12,49-53 Le altre letture sono: Ef 31,14-21; Sal 32(33) SONO VENUTO A PORTARE IL FUOCO SULLA TERRA; E COME VORREI CHE FOSSE GIÀ ACCESO! Con queste parole Gesù dimostra tutto il suo desiderio di evangelizzare. Lui sa molto bene che il punto più alto della sua evangelizzazione sarà la Croce e la desidera con tutto il suo essere. Gesù va incontro alla CROCE con un desiderio ardente, con un anelo crescente perché è la massima espressione del suo amore nei confronti degli uomini. Sono venuto a portare fuoco sulla terra : è il fuoco dell'amore, della Vita Nuova in Dio, della comunione fra di noi, frutto della croce. Nessuno può essere lento seguendo Gesù, perché lui CORRE, Lui annuncia incessantemente, Gesù si dona fino al supremo sacrificio. Luca 12, Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! 50 C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto! 51 Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. 52 D'ora innanzi in una casa di cinque persone 53 si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». 98

99 Spiritualità Belém: Il deserto è l unico luogo nel quale PUOI CONOSCERE, DAVVERO, DIO, puoi sperimentare IL SUO AFFETTO, che ti strappa dalla solitudine e dall abbandono, è IL LUO- GO DEL TUO INCONTRO PERSONALE CON DIO. (Statuti 182). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 99

100 Leggi oggi: Daniele 5-6 Efesini 4,1-6 Venerdì 24 Ottobre Per il Diario sp. medita: Efesini 4,1-6 Le altre letture sono: Sal 23(24),1-6; Luca 12,54-59 COMPORTATEVI IN MANIERA DEGNA DELLA VOSTRA VOCAZIONE La vocazione comune a tutti noi è la Vita Nuova del Battesimo, che ci rende tutti, veri fratelli fra di noi. Per questo San Paolo ci esorta: comportatevi in maniera degna della vostra vocazione, con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, CERCANDO DI CONSERVARE L'UNITÀ. Se abbiamo un solo Padre, allora non può esserci inimicizia fra di noi, né rivalità. L'amore vince tutto. 1 Vi esorto dunque io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, 2 con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, 3 cercando di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. 4 Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; 5 un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. 6 Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti. 100

101 Spiritualità Belém: Tutte le nostre storie personali sono iniziate con una LIBERAZIONE DAL- LA SCHIAVITU e UN LUNGO CAMMINO NEL DESERTO, terra dell Amore e dell Abbandono Fiducioso, terra della Miseria e della Consegna totale, terra della fame e dell Intimità del cuore... (Statuti 183). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 101

102 Notte Dorata. Saper vedere il bene del fratello: Una notte alla settimana, ogni casa della Missione Belém vive uno scambio di testimonianze, nella quale tutti parlano del bene che hanno visto fare dal fratello. Charles - São Jerônimo (Agrícola) Charles è il fratello scelto questa settimana. Ha spiccato per la sua donazione nella casa e anche in altre case. Terminando il lavoro nella sua casa ha visto che altri fratelli avevano bisogno di aiuto per assistere i vecchietti e li ha aiutati con prontezza dimostrando che tutto il Centro è un unica famiglia. Fabio de Mello Jesus o messias (Agrícola) Oggi abbiamo indicato per la Notte Dorata il nostro fratello Fabio de Melo da Costa che nonostante abbia difficoltà a leggere e scrivere ha fatto molto bene la sua preghiera, e si è sempre ricordato della sua famiglia. Lui si preoccupa anche della salute del prossimo, come è accaduto a Mauricio Almeida che è un vecchietto che in questo tempo freddo ha avuto la tosse. Che Dio Padre, Gesù Cristo e Maria assistano sempre questo nostro fratello! Marivaldo Soares dos Santos Jesus o messias (Agrícola) Oggi abbiamo scelto per la Notte Dorata il nostro fratello anziano Marivaldo Soares dos Santos. É un fratello che ha dei disturbi mentali. Quando gli chiediamo quanti anni ha, risponde sempre 17, ma in realtà ne ha più di 60. É un fratello che quando gli chiediamo di fare qualcosa lo fa sempre con molta tranquillità. Da un mese sta piegando la roba dei fratelli della casa. Qualcuno lo aiuta, ma normalmente si fermano a metà, mentre lui rimane a piegare la roba fino alla fine. Che Dio benedica il nostro fratello! Lucas Pertinatto - São Tiago (Agrícola) La nostra Notte Dorata è stata ben tranquilla e la testimonianza più significativa è stata quella del fratello Lucas Pertinatto. Il fratello Luciano ci ha detto che lui è molto giovane, ma che ha già una storia di dolore molto grande. È un giovane molto carente d amore paterno. Perde la calma molto in fretta, ma poi si calma altrettanto in fretta, chiede scusa, abbraccia il fratello con cui ha discusso. Quando vede qualcuno triste, dialoga con la persona e riesce a tranquillizzarla. Per questo semplice motivo, ma che ci colpisce molto a causa della sua storia personale, lo abbiamo scelto. 102

103 Tiago Roberto Gonçalves Esposo de Maria (Serra do Japi). Il mio proposito è stato quello di cercare Dio davvero, avendo più fede e essendo sincero con le cose di Dio. Dio mi ha dato un giorno molto bello, dove io ho potuto aiutare e dialogare con i miei fratelli. Oggi ho potuto vivere il mio proposito mentre pregavo i rosari, perché prima non davo molta importanza a questo, ma ora li prego con amore e devozione, perché Dio mi ha tolto dal peccato e io ho potuto sentire il suo tocco nella mia vita e così ho vissuto il mio proposito. Álvaro Ferreira da Silva Esposo de Maria (Serra do Japi). Il mio proposito è stato di essere fedele a Dio, amando il mio prossimo, aiutando e spiegando la Parola per loro. Ho vissuto il mio proposito, la mattina presto, perché ho parlato con Dio mentre stavo accendendo il fuoco per fare il pranzo con il fratello Claudio. Io avrei parlato delle cose del passato, ma pensando al proposito, ho parlato con lui di Dio. Douglas Vaz José de Arimatéia (Serra do Japi). Il mio proposito è stato di aver pazienza nelle ore della tribolazione. Oggi il Signore mi ha dato pace e armonia con i miei fratelli. Questa mattina stavo facendo la mia laborterapia con gli altri, quando un fratello ha detto una cosa che mi ha fatto irritare. Sono rimasto triste, ma mi sono ricordato del proposito che era di avere pazienza. Nel rosario del pomeriggio il fratello mi ha chiesto perdono e io l ho perdonato, allora ho vissuto il proposito perché sono stato paziente nelle mie difficoltà. João Gonçalves Batista José de Arimatéia (Serra do Japi). Il mio proposito è stato di creare comunione con i miei fratelli che mi chiamano per dialogare e che hanno difficoltà con me. Grazie Signore per tutto ciò che mi hai dato in questo giorno, per la pace e per la gioia. Oggi ho vissuto il mio proposito, perché io non stavo guardando in faccia un fratello, ma ho cercato di mettere da parte l orgoglio e ho trattato il fratello con amore nonostante la difficoltà che avevo con lui. Così ho vissuto la mia giornata nella fede e nella gioia, nella casa di Dio. Rodrigo Ramos - José de Arimatéia (Serra do Japi). Il mio proposito è stato di imparare di più le cose della fede che guarisce, andando avanti nel cammino e risolvendo i dubbi. Oggi Dio ha fatto sì che lo amassi ancora di più, perché ho evitato un litigio con un fratello. Ho vissuto il proposito imparando dai miei errori. Ora so che sono tanto piccolo e insignificante davanti a Dio, ho imparato la lezione, sono in pace con me stesso. 103

104 Leggi oggi: Daniele 7-8 Luca 13, Sabato 25 Ottobre Per il Diario sp. medita: Luca 13,1-9 Le altre letture sono: Ef 4,7-16; Salmo 121(122),1-5 SE NON VI CONVERTITE, MORIRETE TUTTI! Con parole forti oggi Gesù ci mette in allerta e ci esorta: la conversione è l'unico cammino della vita, tutti gli altri portano alla morte il salario del peccato è la morte. Come dicono i nostri fratelli di strada: O vai in Chiesa, o vai in Carcere, o vai al Cimitero!. Dobbiamo prendere la ferma decisione di convertirci, ogni giorno, ogni mattina, ogni ora, ad ogni momento, tagliando tutto ciò che è peccato e, soprattutto, DANDO frutti per Dio. Chi non dà frutto sarà tagliato e lanciato nel fuoco dell'inferno. 1 In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. 2 Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte?3 No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. 4 O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? 5 No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo». 6 Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. 7 Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? 8 Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime 9 e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai».

105 Spiritualità Belém: La nostra storia personale e la storia del Popolo d Israele, confermano che solamente A PARTIRE DAL DESERTO, qualunque esso sia, É POSSIBILE L ESPERIENZA di Conoscenza e Intimità con Dio. (Statuti 184). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 105

106 Domenica 26 Ottobre Per il Diario sp. medita: Matteo 22,34-40 Le altre letture sono: Es 22,20-26; Salmo 17(18); 1Tes 1,5-10 Leggi oggi: Daniele 9-10 AMERAI IL SIGNORE DIO TUO CON TUTTO IL CUORE! AMERAI IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO Alcuni giorni fa, abbiamo meditato su questo a partire dal brano di Luca del Buon Samaritano: DIVENTARE, FARSI PROSSIMO di tutti i bisognosi. Vale la pena, oggi, meditare di nuovo e vivere questa inesauribile parola sintesi della nostra Fede. Amare Dio è la gioia più grande del cuore, è pace per la nostra mente: ciò che ti permette di non affondare nella pazzia di questo mondo, amare Dio è la massima pienezza della nostra anima, il senso del nostro vivere. Amare il prossimo, tutti, soprattutto i più deboli, è il cammino per vivere il primo comandamento. Fa questo e vivrai! (Luca 10,28). Matteo 22, Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme 35 e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36 «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». 37 Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38 Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. 39 E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. 40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti». 106

107 Spiritualità Belém: La disgrazia che ti avvolge, comprese le debolezze del peccato, non allontanano Dio, al contrario LA NUDITA, L ABBANDONO, IL DESERTO ATTIRANO L AMORE E L ALLEANZA; attirano L ABBRACCIO DI DIO: Perciò, ecco, LA ATTIRERÒ A ME, LA CONDUR- RÒ NEL DESERTO E PARLERÒ AL SUO CUORE (Os 2,16) (Statuti 187). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 107

108 JARINU Cleverton Dias Barreto - Jacó (SMA) Ho fatto il proposito di donarmi e mi sono proposto di andare tutti i giorni, mattina, pomeriggio e sera a dare le medicine al fratello José Acassio e anche a preparare il latte caldo per i vecchietti. Jacques Cheal - Maria Bolognese (SMA) Il mio proposito è stato quello di cambiare pagina concretamente, cominciare di nuovo e cambiare dove è necessario. Ho cominciato a vivere bene il mio proposito zappando senza che nessuno me lo chiedesse. Alla fine del giorno ho avuto delle difficoltà, ma Dio mi ha aiutato a voltare la pagina della mia restaurazione con Cristo. In ogni momento di tribolazione Dio ha rinnovato e mi ha mostrato che basta solo volere e accettare che siamo deboli e peccatori e lasciare che sia Lui a rinnovarci. Marcelo Borges Santana - São Luis de Montfort (SMA) Il mio proposito è stato quello di seguire Dio, essendo fedele in tutto ciò che mi veniva chiesto e ai comandamenti di Dio. Grazie a Dio sono riuscito a vivere, con amore, perché dopo la Santa Messa mi sono sentito un altra persona. Nonostante le mie difficoltà, so che la volontà di vincere è più forte di tutto e cerco di superare tutto con la preghiera. Rogério Aparecido Louzada da Silva - São Luis de Montfort (SMA) Il mio proposito è stato di meditare la Parola di Dio attraverso la lettura della Bibbia. Ho cercato di migliorare attraverso la meditazione, la lettura e tutto ciò che Dio ci chiede. Grazie a Dio ho vissuto il mio proposito, perché ho letto vari capitoli e uno mi ha colpito in modo speciale: L anima mia mia ha il potere di Dio ed è piena di Spirito Santo. Gilberto Gomes - São Francisco (SMA) Il mio proposito era di ringraziare Dio per tutto ciò che mi ha dato, essendo fedele e obbediente al Signore. Ho vissuto il mio proposito cercando di essere sempre contento e di vivere alla presenza del Signore, sempre ricordando che Gesù è con me. Per questo, oggi mi sento saldo e forte nella Parola di Dio. 108

109 Alessandro Donizete oliveira Espírito Santa (Rainha da Paz) Il mio proposito era di non dubitare di Gesù. Durante il lavoro ho pensato al proposito e Gesù mi ha dato prova del suo amore, quando ho preso una martellata sulla mano, ma grazie a Dio non è successo niente. Ho pensato però che non dobbiamo dubitare di Gesù perché siamo stati liberati. Carlos Henrique Espírito Santo (Rainha da Paz) Il mio proposito era di dare il meglio di me a Gesù Cristo, mettendo in pratica gli insegnamenti di Gesù. Io mi occupo della parte elettrica del centro e oggi mi sono dedicato a sistemare l elettricità della casa dei vecchietti, le porte che stavano strisciando il pavimento, i maniglioni per la sicurezza dei vecchietti. Jorge Ezequiel São João Batista (Rainha da Paz) Il mio proposito è stato di essere radicale per seguire Gesù, non patteggiando con le cose sbagliate. Ho vissuto il mio proposito essendo radicale nei miei atteggiamenti e pensieri. Quando mi sono accorto che alcuni fratelli stavano parlando sullo stile del mondo, ho cercato di intromettermi parlare dell amore che Dio ha per loro e così ho vissuto il proposito. José Roberto São João Batista (Rainha da Paz) Ho fatto il proposito di essere misericordioso, avendo compassione del prossimo, aiutandolo con azioni e dialoghi. Ho potuto vivere il proposito, perché sono andato a fare la laborterapia con il fratello Edmilson che ha difficoltà motoria e l ho aiutato, inoltre ho dialogato con gli altri fratelli mentre caricavamo l immondizia del centro. José Antônio São João Batista (Rainha da Paz) Il mio proposito è stato di toccare le piaghe di Gesù, abbracciando il prossimo e cercando di vedere le sue qualità e restare in comunione con gli altri fratelli. Ho vissuto il mio proposito, perché ho dialogato con un fratello che voleva andare via, gli ho parlato dell amore di Dio e delle sue qualità e di quanto il fratello fosse utile nell opera di Dio. 109

110 Leggi oggi: Daniele Efesini 4,29-5,5 110 Lunedì 27 Ottobre Per il Diario spirituale medita: Efesini 4,29-5,5 Le altre letture sono: Sal 1; Luca 13,10-17 RENDI FELICE DIO! In questo brano della Lettera agli Efesini, San Paolo disegna i tratti dell'uomo nuovo: Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di malignità fornicazione impurità o cupidigia volgarità, insulsaggini, trivialità. Al contrario: coltivate la bontà, la misericordia, nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi. Mettendo in pratica questo, renderemo felice lo Spirito Santo e anche il nostro cuore. 4,29 Nessuna parola cattiva esca più dalla vostra bocca; ma piuttosto, parole buone che possano servire per la necessaria edificazione, giovando a quelli che ascoltano. 30 E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione. 31 Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di malignità. 32 Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo. 5,1 Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, 2 e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. 3 Quanto alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra voi, come si addice a santi; 4 lo stesso si dica per le volgarità, insulsaggini, trivialità: cose tutte sconvenienti. Si rendano invece azioni di grazie! 5 Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro - che è roba da idolàtri - avrà parte al regno di Cristo e di Dio.

111 Spiritualità Belém: Il deserto è l unica terra che rende possibile l INCONTRO AMOROSO: Vieni, mio diletto, andiamo nei campi, passiamo la notte nei VILLAGGI LA TI FARO DONO DEL MIO AMORE (Ct 7,12). (Statuti 188). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 111

112 Leggi oggi: Daniele Martedì 28 Ottobre Santi Simone e Giuda Per il Diario sp medita: Efesini 4,17-28 Le altre letture sono: Salmo 18(19A),2-5 Efesini 4, RIVESTITEVI DELL UOMO NUOVO San Paolo continua a tracciare il disegno dell Uomo Nuovo con esempi molto concreti. I problemi di quel tempo non sono diversi dai nostri. San Simone e San Giuda, apostoli, hanno dato la vita per annunciare questo uomo nuovo e il miglior modo per festeggiarli è vivere ciò che loro hanno vissuto. Diventare uomini nuovi secondo la Parola del Vangelo deve essere il nostro maggiore sforzo, il primo obiettivo. La coerenza di vita è la garanzia della nostra Fede. 17 Vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani nella vanità della loro mente, 18 accecati nei loro pensieri, estranei alla vita di Dio a causa dell'ignoranza che è in loro, e per la durezza del loro cuore. 19 Diventati così insensibili, si sono abbandonati alla dissolutezza, commettendo ogni sorta di impurità con avidità insaziabile. 20 Ma voi non così avete imparato a conoscere Cristo, 21 se proprio gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, 22 per la quale dovete deporre l'uomo vecchio con la condotta di prima, l'uomo che si corrompe dietro le passioni ingannatrici 23 e dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente 24 e rivestire l'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera. 25 Perciò, bando alla menzogna: dite ciascuno la verità al proprio prossimo; perché siamo membra gli uni degli altri.26 Nell'ira, non peccate; non tramonti il sole sopra la vostra ira, 27 e non date occasione al diavolo. 28 Chi è avvezzo a rubare non rubi più, anzi si dia da fare lavorando onestamente con le proprie mani, per farne parte a chi si trova in necessità.

113 Spiritualità Belém: Il campo, i villaggi, le periferie dimenticate e povere, le Belém... ecco ciò che Dio sceglie per il suo incontro amoroso. Dio ha bisogno del tuo deserto interiore ed esteriore per incontrarsi con te: Chi è colei che sale dal deserto, appoggiata al suo diletto? (Ct 8,5). (Statuti 189). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 113

114 Belém do Parà: Notte Dorata e Fiori di Santità Marcos Andre Vinha do Rosário (Santa Luzia/Belém-PA). Il mio proposito è stato quello di consegnarmi a Cristo. In questo tempo di restaurazione, ho vissuto per Dio perché ho smesso di dire parolacce. Ho cercato Dio con tutto il cuore, e voglio che Dio mi benedica, sempre di più. José Edson Pereira da Silva (Santa Luzia/Belém-PA). Il mio proposito era quello di resistere alle tentazioni. Oggi un fratello mi ha invitato ad andare via, e in quel momento mi sono ricordato del proposito e sono stato felice di averlo vissuto, perché ho resistito al nemico e non sono andato via. Guilherme Ramos Castro (São Joaquim/Belém-PA). Il mio proposito era di amare il prossimo. Oggi ho vissuto il proposito, pulendo la casa e assistendo il fratello Ricardo che è sulla sedia a rotelle. Ho cercato di fare tutto con il cuore per ringraziare Dio. Sebastião Brandão da Costa (São Jerônimo/Belém-PA). Il mio proposito è stato quello di aiutare i miei fratelli. Ho rifatto il loro letto, lavato la casa con loro, e durante il giorno ho sempre lavato i piatti e i bicchieri che trovavo sporchi nel lavandino, con impegno, perché mi piace aiutare nella casa di Dio, i miei fratelli. Jailson Figueira Tolosa (São Pio/Belém-PA). Il fratello Jailson, si sta donando molto, aiuta nella casa dei vecchietti come autista del pulmino. Difficilmente il fratello mormora per qualcosa e sta sempre dialogando con tutti. A volte si sveglia alle 5 del mattino e va a dormire molto tardi, e fa sempre tutto con gratitudine. Questa settimana, due fratelli sono andati in cerca di provvidenza a Belém, e si sono persi lungo il cammino, hanno telefonato al Sig. Carlos chiedendo aiuto, perché non sapevano come arrivare. Jailson e il Sig. Carlos erano ancora per strada, e pur essendo tardi sono andati incontro ai fratelli che avevano bisogno di aiuto. Per questo abbiamo scelto Jailson per la sua disponibilità e dedizione. Antônio Leitão Lira (São Pio/ Belém-PA). Il fratello è già anziano, ma si impegna molto in tutto quello che fa. Generalmente il coordinatore non ha bisogno di chiedergli due volte le cose, perché fa subito quanto gli vien chiesto. Questa settimana ha fatto il corso del Battesimo, e si è sforzato di fare la verifica come gli è stato chiesto, è molto disponibile nella casa di Dio. Jander Lourenço Aleixo (São Jerônimo/Belém-PA). Scegliamo il fratello Jander, perché è molto dedicato con i vecchietti, e la maggior parte delle volte arriva a fare il lavoro da solo, lavare i vecchietti, preparare il cibo, e dialogare. É in questo modo che lui si sente bene, aiutando i nostri vecchietti della casa São Jerônimo. 114 Jorge Conceição Ferreira (São Jerônimo/Belém-PA). Questo fratello nonostante l età, non misura le forze per aiutale nella nostra casa, indipendentemente da dove lo chiamano e per cosa, lui ha sempre il cuore aperto e sta sempre sorridendo, cogliamo la sua consegna a Dio e per questo lo abbiamo scelto, per essere un esempio per noi.

115 Questo mese Lucia e Washington si stanno dedicando a preparare e applicare le attività pedagogiche per i bambini preoccupandosi degli orari perché ogni bambino abbia il tempo per i compiti scolastici. Questo, oltre alle attenzioni di far famiglia con loro. Questo mese tio (zio) Carlinhos si sta impegnando a cambiare gli orari rimanendo a disposizione nel prendersi cura dei bambini, nella Casa Nazaré o nella Triage Dom Bosco. Lui è sempre disponibile ovunque gli si chieda un servizio e non si lamenta mai. 115

116 Leggi oggi: Osea 1-2 Mercoledì 29 Ottobre Per il Diario spirituale medita: Luca 13,22-30 Le altre letture sono: Ef 6,1-9; Sal 144(145),10-14 SFORZATEVI DI ENTRARE PER LA PORTA STRETTA La vita del cristiano è nuotare contro corrente, ogni giorno, ogni ora. Chi si rilassa e si lascia trascinare, inevitabilmente arriverà alle cascate e precipiterà nell abisso della corrente. Non basta non fare il male, bisogna FARE IL BENE, ENTRARE DALLA PORTA STRETTA con sforzo costante. Il cammino della salvezza esige vigilanza e impegno. Chiudere il diario, la notte, è un grande aiuto per vedere se la Parola ci ha toccato e per prendere la ferma decisione di vivere a ritmo del Vangelo. Luca 13, Passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. 23 Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose: 24 «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. 25 Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. 26 Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. 27 Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di 116 dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità! 28 Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. 29 Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. 30 Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi».

117 Spiritualità Belém: La tragedia, la disgrazia (Cf. Os 2,17), non è la povertà, ma la ricchezza : Ebbene, io VI AFFONDERÒ NELLA TERRA come affonda un carro quando è tutto carico di paglia (Am 2,13); Tu però, infatuata per la tua bellezza e approfittando della tua fama, ti sei prostituita (Ez 16,15s) (Statuti 190). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 117

118 Leggi oggi: Osea 3-4 Giovedì 30 Ottobre Per il Diario spirituale medita: Efesini 6,10-20 Le altre letture sono: Sal 143(144),1-10; Luca 13,31-35 RIVESTITEVI CON L ARMATURA DI DIO Il cristiano è un autentico gladiatore di Dio, sempre pronto per la lotta perché, fino alla morte, la nostra vita è un combattimento. Ecco le sue armi e armature: 1) LA CINTURA DELLA VERITÀ, che è la PAROLA di Dio, per noi: vivere il Diario spirituale e la lettura della Bibbia. 2) LA GIUSTIZIA, che è la coerenza di vita, mettere in pratica la Volontà di Dio, l amore di Dio, come corazza. 3) LO ZELO DELL EVANGELIZZATORE, come calzature. 4) LO SCUDO DELLA FEDE, che è il tuo rapporto intimo d amore con Dio e la tua conoscenza di Dio. 5) La SPADA DELLO SPIRITO, che è la Parola di Dio: oltre a essere cintura, essa ci fa entrare nel mondo dello Spirito Santo. Con la Parola meditata vinciamo ogni tentazione, come Gesù nel deserto. Applicatevi con instancabile vigilanza. Efesini 6, Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. 11 Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. 12 La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. 13 Prendete perciò l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. 14 State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, 15 e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. 16 Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; 17 prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. 18 Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi, 19 e anche per me, perché quando apro la bocca mi sia data una parola franca, per far conoscere il mistero del vangelo,20 del quale sono ambasciatore in catene, e io possa annunziarlo con franchezza come è mio dovere. 118

119 Spiritualità Belém: Se vuoi fidanzarti con Dio, allora cerca il deserto, tutto ciò che non è bello, tutto ciò che non è piacevole, tutto ciò che non è facile, tutto ciò che non e ricco, cerca la Santa Povertà, che abita nelle miserie di questo mondo, cerca il disprezzato, il piccolo, il brutto; lascia che Dio ti renda piccolo e disprezzato (Cf. Ab 1,2) (Statuti 191). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 119

120 Notte Dorata. Saper vedere il bene del fratello: Una notte alla settimana, ogni casa della Missione Belém vive uno scambio di testimonianze, nella quale tutti parlano del bene che hanno visto fare dal fratello. Marcio Santos Jesus - Jerusalem (SBC). Il fratello è stato scelto questa settimana per il suo impegno e dedizione in tutto ciò che fa per il centro. Lui si prende cura della pompa d acqua e anche della lavanderia, lava la roba di tutti i fratelli. Da quando questo servizio è nelle sue mani, non siamo più rimasti senza acqua perché lui è costante nel controllare. Grazie Marcio per la tua dedizione e amore, e per tutto quello che fai. Lincoln Inacio Almeida - Santo Antonio (SBC). Il fratello è un assistente e questa settimana tutti hanno visto che il fratello si è dedicato molto ad aiutare i fratelli della triage, e ha assunto la casa da solo e tutti lo hanno votato perché si è donato davvero e tutti gli sono grati. Nella notte dorata hanno detto che un altro assistente come lui non esiste; indubbiamente si è impegnato molto. Messias Raimundo - São João da Cruz (SBC). Questa notte dorata abbiamo scelto il nostro fratello Messias Raimundo per la sua disponibilità a fare tutto ciò che gli viene chiesto. Il fratello che ha vissuto un tempo nella casa São Martinho, è arrivato da poco nella nostra casa e ha subito familiarizzato con tutti. Lavora con gioia, non mormora, e cerca sempre di aiutare anche gli altri fratelli nei loro compiti; è obbediente e umile e cerca di trasmettere questo anche ai fratelli. Wanderlei Gomes da Silva - Sta. Luzia (SBC). Questa settimana i fratelli hanno votato Wanderlei Gomes da Silva perché si è offerto di sua spontanea volontà a portare dal medico un fratello di un altra casa che era ammalato e si è dedicato con impegno nella casa aiutando i fratelli. Inoltre ha trovato anche il tempo per fare il pane fresco per noi, alzandosi alle 4 del mattino. Reginaldo Santos Filho - São Gabriel (SBC). La notte dorata di questa settimana è andata al fratello Reginaldo Santos Filho, per il suo sforzo nel rimanere nella casa cercando la sua restaurazione. Lui si sta sforzando molto nella laborterapia senza mormorare e cerca anche di aiutare i fratelli che non sanno né leggere né scrivere a fare il loro diario, tema e cine-forum. Il fratello è stato scelto per perché pur essendo appena arrivato nella casa, ha subito dimostrato il suo amore e interesse nell aiutare il prossimo. 120

121 Donne Fernanda Aline Santana Camargo Joana D Ark (Aracele) Mi chiamo Fernanda e il mio proposito è stato di spogliarmi di me stessa. Ho vissuto il proposito quando ho donato alcuni dei miei vestiti. Io sono molto attaccata alle mie cose; Le ho donate alle sorelle che stavano arrivando. Grazie Signore perché mi stai cambiando. Magnólia Vieira N. S. de Fátima (Aracele). Il mi nome è Magnolia e il mio proposito oggi è stato quello di cercare la fede e il coraggio. Ho vissuto il proposito nel momento in cui ho confessato che avevo delle difficoltà con una sorella e sono rimasta nella casa con Dio, avendo il coraggio di affrontare la realtà, rinunciando alle mie voglie e pensando molto alle conseguenze, così ho cercato Dio, ancora di più. Dayane - N.S. de Fátima (Aracele). Il mio proposito oggi è stato di essere umile con le sorelle. L ho vissuto quando c è stata una discussione con una sorella in casa e ci stavamo evitando. Sono riuscita a fare il primo passo andando a chiedere perdono alla sorella e lei ha accettato con umiltà. Grazie a Dio ora siamo in pace. Gabriela Fernanda Almeida N.S. de Lourdes (mamme) Il mio proposito è stato di avere intimità con Dio e rallegrarmi. Visto che sono ricoverata, ho approfittato per leggere la Bibbia. Quando ho cominciato a leggerla, ho sentito che stavo entrando in intimità con Dio al punto che non sentivo più i dolori. Dio mi sta dando molta forza e volontà perché possa prendermi cura della mia salute. Sono stata contenta perché attraverso la mia malattia sto approfondendo di più il rapporto con Dio. Grazie Signore perché mi ami troppo! Edna Maria Nascimento Sta. Bernadete (mães) Ho vissuto il proposito di ringraziare, nel momento in cui mi sono inginocchiata e ho ringraziato il Signore perché, pur avendo perso la pazienza, non ho perso le staffe. Grazie perché in questo modo sono rimasta nella casa. 121

122 Leggi oggi: Osea 5-6 Venerdì 31 Ottobre Per il Diario spirituale medita: Luca 14,7-11 Le altre letture sono: Fil 1,1-11; Sal 110(111) CHI SI ESALTA SARÀ UMILIATO CHI SI UMILIA SARÀ ESALTATO Tutta la vita del cristiano può essere sintetizzata così: CAMMINARE UMILMENTE CON DIO. L umiltà è l ossigeno della SS. Trinità e il combustibile che manda avanti la nostra vita. L umiltà è il vestito dell amore, il sigillo della sua autenticità. Spesso ciò che genera l umiltà è l UMILIAZIONE, saggio è colui che capisce questo e approfitta dei rovesci della vita. Accettare la correzione, tacere davanti a un offesa, mettere gli altri davanti a noi, scegliere l ultimo posto, amare senza che nessuno veda: ecco il cammino dell umiltà. Luca 14, Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola: 8 «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te 9 e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. 10 Invece quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. 11 Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». 122

123 Spiritualità Belém: Solo abbracciando il deserto, baciando il niente, dentro e fuori di te, incontrerai il Signore. (% Statuti 190). Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito: Scrivi qui il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto) Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito La notte Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato? Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)? Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte) 123

124 PER LA TUA ORA DI ADORAZIONE Inginocchiati davanti al SS. Sacramento, resta in silenzio alcuni minuti e poi accompagna, con il cuore, questa preghiera di San Afonso Maria de Liguori: Mio Signore Gesù Cristo, ami tanto gli uomini che rimani notte e giorno pieno di tenerezza e d'amore nel Sacramento Eucaristico aspettando, chiamando ed accogliendo tutti coloro che vengono a visitarti. Io Credo che Tu sei presente nel Sacramento dell'altare, Ti adoro dall'abisso del mio niente e Ti ringrazio delle grazie che mi hai elargito, specialmente di avermi donato Te stesso in questo Sacramento, di avermi dato come avvocata la Tua Santissima Madre Maria e di avermi chiamato in questa Chiesa. Saluto oggi il Tuo Cuore innamorato delle creature ed intendo ossequiarlo per tre motivi: per ringraziarti del grande dono eucaristico, per consolarti di tutte le ingiurie che hai ricevuto in questo Sacramento dai Tuoi nemici e, come ultimo motivo del mio saluto, con questa visita intendo adorarti in tutti i luoghi della terra, dove Tu, nelle sembianze del Pane Santo, sei meno adorato e più abbandonato. Gesù mio, Ti amo con tutto il cuore e mi pento di aver offeso tante volte, nel passato, la Tua bontà infinita. (Rifletti e chiedi perdono per i tuoi peccati recenti). Propongo con la Tua Grazia di non offenderti più e per ora, miserabile come sono, mi consacro totalmente a Te: rinuncio e Ti dono tutta la mia volontà, gli effetti, i desideri e quanto possiedo. Da oggi in poi fà di me e delle mie cose tutto quello che Ti piace. Ti chiedo soltanto di concedermi il Tuo santo amore, la perseveranza finale e l'obbedienza perfetta alla Tua volontà. Ti raccomando le anime del Purgatorio, specialmente le più devote al Santissimo Sacramento ed a Maria Santissima. Ti raccomando i poveri peccatori ed infine, mio caro Salvatore, unisco tutti i miei desideri a quelli del Tuo amorevolissimo Cuore e così uniti li offro all'eterno Padre e Lo prego in Tuo nome affinché, per Tuo amore, li accetti e li esaudisca. (Ascolta Gesù che ti sta parlando...) Non c è bisogno di molte conoscenze per farmi piacere, basta che mi ami con tutto il cuore. Parla con me con la semplicità con cui parleresti con tua mamma, tuo papà, con tuo fratello/sorella, con il tuo più caro amico. Hai bisogno che faccia a qualcuno un favore, una supplica qualsiasi? Di il suo nome..., ben venga quello dei tuoi genitori..., dei tuoi fratelli... e amici...; 124

125 di in seguito cosa vuoi che faccia per loro (chiedi le grazie che senti necessarie per le persone che sono nel tuo cuore). Chiedi molto, molto, non vacillare nel chiedere; mi piacciono i cuori generosi che arrivano a dimenticarsi di se stessi, perché attenda alle necessità degli altri. Parlami con sincerità, con chiarezza, dei poveri che vuoi consolare, degli ammalati che vedi soffrire, di chi vuoi che ritorni sul giusto cammino, degli amici assenti che vorresti vedere un altra volta vicino a te... Di per tutti loro una parola d amico, parola dal profondo del cuore con fervore. Ricordati che ho promesso di ascoltare ogni supplica che esce dal cuore; e non deve forse uscire dal cuore la preghiera che mi vuoi dirigermi per coloro che il tuo cuore ama in modo speciale? E per Te, non hai bisogno di qualche grazia? Fammi, se vuoi, una lista delle tue necessità, e vieni, leggila alla mia presenza (di a Gesù, sinceramente tutto ciò che pesa nel tuo cuore e i tuoi desideri, raccontagli tutto e butta in lui ogni tua preoccupazione). E ora di francamente che senti: superbia, amore alla sensualità e al denaro; che sei forse egoista, incostante, negligente... ; e chiedimi subito che venga in aiuto ai tuoi sforzi, pochi o molti, che fai per togliere da te tali miserie. Non vergognarti, povera anima! Ci sono in cielo tanti giusti, tanti Santi di primordine, che hanno avuto gli stessi difetti! ma pregarono con umiltà... ; e poco a poco si liberarono da essi (esponi a Gesù le tue debolezze). Almeno non vacillare nel chiedermi beni spirituali e corporali: salute, memoria, successo nel tuo lavoro, affari o studi; tutto questo posso darti, e lo do, e desidero che mi chieda purché non si opponga, invece di favorire, e aiuti la tua santificazione. Di cosa hai bisogno? Cosa posso fare per il tuo bene...? Se sapessi i desideri che ho di favorirti! Poni ora stesso fra le mani alcuni progetti? Raccontami tutto minuziosamente. Di cosa ti preoccupi? Cosa pensi? Cosa desideri? Cosa vuoi che faccia per tuo fratello, per il tuo amico, per il tuo superiore? Cosa vorresti fare per loro...? E per Me? Non senti il desiderio della mia gloria? Non vorresti fare qualcosa di bene al tuo prossimo, ai tuoi amici, a chi ami molto, e che vive magari dimenticandosi di Me...? Senti per caso tristezza o malumore? Raccontami, raccontami, anima sconsolata, le tue tristezze con tutti i dettagli. Chi ti ha ferito? Chi ha offeso il tuo amor proprio? Chi ti ha disprezzato...(racconta a Gesù ciò che ti ferisce di più) 125

126 Avvicinati al mio Cuore, che ha del balsamo efficace per curare tutte queste tue ferite. Raccontami tutto, e fra poco mi dirai che, come me, tutto perdoni, tutto dimentichi, e in cambio riceverai la mia consolante benedizione. Temi per caso? Senti nella tua anima quelle vaghe melanconie, che pur infondate non tralasciano di essere deprimenti? Stendi le tue braccia alla mia provvidenza. Sono con te; qui, al tuo fianco; tutto vedo, tutto sento, non ti abbandono neppure per un momento.... Ti senti evitato da parte di persone che prima ti volevano bene, e ora dimentiche si allontanano da te, senza che tu gli abbia dato il minimo motivo? Prega per loro, e io le riporterò al tuo fianco, se non saranno di ostacolo per la tua santificazione. E non hai forse qualche gioia da comunicarmi? Perché non mi rendi participe come a un buon amico... Raccontami cos hai fatto, dall ultima visita che mi hai fatto, cosa ti ha consolato e fatto sorridere il tuo cuore. Magari hai avuto gradevoli sorprese, hai visto dissipati oscuri risentimenti, hai ricevuto buone notizie, alcune lettere con dimostrazione di affetto; hai vinto alcune difficoltà, o sei uscito da qualche slancio affrettato. Opera mia è tutto questo, e io te l ho offerto: perché non puoi manifestarmi la tua gratitudine, e dirmi sinceramente, come un figlio a suo padre: "Grazie, Padre mio, grazie!"? Il ringraziamento porta con sé nuovi benefici, perché il benefattore ama vedere che è corrisposto... Non hai nessuna promessa da farmi? Leggo, sai bene, in fondo al tuo cuore. Gli uomini li si inganna facilmente; ma Dio, no. Parlami, poi, con tutta sincerità. Sei fermamente convinto di non esporti più a quella occasione di peccato? Di privarti di quell oggetto che ti ha fatto del male? di non leggere più quel libro che esaltò la tua immaginazione? di non maltrattare più quella persona che ha tolto la pace dalla tua anima? Ritornerai a essere dolce, amabile e condiscendente con chi, per aver mancato nei tuoi confronti, fino ad oggi guardi come nemico? Ora bene, figlio mio; torna alle tue occupazioni abituali, al lavoro, all ufficio, alla famiglia, allo studio... ; ma non dimenticarti di questa grata conversazione che abbiamo avuto qui, nella solitudine del santuario. Conserva, per quanto possibile, silenzio, modestia, raccoglimento, rassegnazione, carità verso il prossimo. Ama mia Madre, che è anche la tua, la Vergine Santissima, e ritorna ancora domani con il cuore più amorevole, più disposto a consegnarsi al mio servizio. Nel mio Cuore troverai ogni giorno nuovo amore, nuovi benefici e nuove consolazioni. Concludi questo tempo prezioso con Gesù, pregando questa preghiera: 126

127 Adoro Te devotamente, oh Dio nascosto, Sotto queste apparenze Ti celi veramente: A te tutto il mio cuore si abbandona, Perché, contemplandoti, tutto vien meno. La vista, il tatto, il gusto, in Te si ingannano Ma solo con l'udito si crede con sicurezza: Credo tutto ciò che disse il Figlio di Dio, Nulla è più vero di questa parola di verità. Sulla croce era nascosta la sola divinità, Ma qui è celata anche l'umanità: Eppure credendo e confessando entrambe, Chiedo ciò che domandò il ladrone penitente. Le piaghe, come Tommaso, non vedo, Tuttavia confesso Te mio Dio. Fammi credere sempre più in Te, Che in Te io abbia speranza, che io Ti ami. Le piaghe, come Tommaso, non veggo, Tuttavia confesso Te mio Dio. Fammi credere sempre più in Te, Che in Te io abbia speranza, che io Ti ami. Oh memoriale della morte del Signore, Pane vivo, che dai vita all'uomo, Concedi al mio spirito di vivere di Te, E di gustarti in questo modo [4] sempre dolcemente. Oh pio Pellicano, Signore Gesù, Purifica me, immondo, col tuo sangue, Del quale una sola goccia può [5] salvare Il mondo intero da ogni peccato. Oh Gesù, che velato ora mmiro, Prego che avvenga ciò che tanto bramo, Che, contemplandoti col volto rivelato, A tal visione io sia beato della tua gloria. Così sia. 127

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