COMPONENTI D IMPIANTO IN REGIME INVERNALE Dispositivi termici atti alla Distribuzione del Calore

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1 Dispositivi termici atti alla Distribuzione del Calore Distribuzione del calore E della portata idraulica Tipologie: A velocità fissa A 3 velocità regolabili A velocità variabile o elettronica modulante 61

2 Dispositivi termici atti alla Distribuzione del Calore Disposizioni normative per la coibentazione delle linee Linee coibentate Coibentazione con Guscio apposito Collettori coibentati 62

3 Dispositivi termici atti all Erogazione del Calore SISTEMI di EROGAZIONE TERMICA EMISSIONE TRASMISSIONE CONVEZIONE IRRAGGIAMENTO 63

4 Dispositivi termici atti all Erogazione del Calore RADIATORI TRASMISSIONE + CONVEZIONE NATURALE 64

5 Dispositivi termici atti all Erogazione del Calore RADIATORI La posizione dei radiatori per migliorarne l efficienza COSE DA EVITARE LASCIARE LIBERO IL CORPO RADIATORE IN MODO CHE RESPIRI NON COPRIRE CON TENDE O TENDAGGI ANCHE SOTTILI NON COPRIRE CON ARREDI, DIVANI E MOBILI NON CHIUDERE CON COPRI TERMOSIFONI 65

6 Dispositivi termici atti all Erogazione del Calore VENTILCONVETTORI CONVEZIONE FORZATA Mobiletto Verticale Mobiletto Orizzontale Incasso Verticale Cassetta controsoffitto 66

7 Dispositivi termici atti all Erogazione del Calore SISTEMI RADIANTI BASSA TEMPERATURA ALTA TEMPERATURA PAVIMENTO RADIANTE BATTISCOPA RADIANTE PARETE RADIANTE TERMOSTRISCE RADIANTI 67

8 Dispositivi termici atti all Erogazione del Calore SISTEMI RADIANTI BASSA TEMPERATURA VANTAGGI: -Distribuzione uniforme del calore all interno degli ambienti. -Distribuzione a bassa temperatura con minori perdite di linea distributiva -Maggiore rendimento di produzione con la condensazione. 68

9 Dispositivi termici atti all Erogazione del Calore SISTEMI RADIANTI ALTA TEMPERATURA VANTAGGI: -Distribuzione puntuale o locale del calore radiativo. -Possibilità di riscaldare porzioni di superficie e volumi industriali -Rapidità di risposta. TIPOLOGIA: -Acqua -Vapore -Gas combusti 69

10 Dispositivi termici atti alla Termoregolazione del Calore SISTEMI di TERMOREGOLAZIONE 70

11 Dispositivi termici atti alla Termoregolazione del Calore SISTEMI di TERMOREGOLAZIONE Sonda esterna CENTRALIZZATA Sonda ambiente Centralina di termoregolazione Valvola di Termoregolazione miscelata Tipica applicazione Condominiale con riscaldamento Centralizzato senza contabilizzazione 71

12 Dispositivi termici atti alla Termoregolazione del Calore TERMOREGOLAZIONE CENTRALIZZATA La valvola miscelatrice SFERA SETTORI OTTURATORE 3 VIE 4 VIE 72

13 Dispositivi termici atti alla Termoregolazione del Calore SISTEMI di TERMOREGOLAZIONE DI ZONA CRONOTERMOSTATO TERMOSTATO VALVOLE DI ZONA 3 VIE 2 VIE 73

14 Dispositivi termici atti alla Termoregolazione del Calore SISTEMI di TERMOREGOLAZIONE VALVOLA TERMOSTATICA AUTOAZIONATA D AMBIENTE VALVOLA TERMOSTATICA AUTOAZIONATA Comando a filo remoto 74

15 Tipologie Impiantistiche Tipologie impiantistiche Fluido termovettore ACQUA Idraulica ARIA Aeraulica A.C.S. Idrosanitario Riscaldamento Raffrescamento Riscaldamento Raffrescamento Ventilazione Uso sanitario Di processo Convettivo - Radiativo Ventilconvettore Tutt aria Accumulo - Istantanea 75

16 Tipologie Impiantistiche Fluido termovettore ACQUA - IDRONICI Caratteristiche principali: Sono impianti che permettono di regolare la sola temperatura interna degli ambienti; Non consentono di agire sulla regolazione dell umidità interna; Terminali d erogazione più comuni: Radiatori Ventilconvettori Pannelli radianti 76

17 Tipologie Impiantistiche Fluido termovettore ARIA Canale di mandata Canale di ripresa U.T.A Unità Trattamento Aria Canale di estrazione wc 77

18 Tipologie Impiantistiche Fluido termovettore - ARIA U.T.A. / C.T.A. Centrali Trattamento Aria canalizzabili 78

19 Tipologie Impiantistiche Fluido termovettore - ARIA U.T.A. / C.T.A. Centrali Trattamento Aria canalizzabili 79

20 Tipologie Impiantistiche Fluido termovettore - ARIA Termoregolazione Unità Roof Top canalizzabili ad aria 80

21 EFFICIENZA ENERGETICA Produzione ACS: Normativa di riferimento: UNI TS PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA 81

22 EFFICIENZA ENERGETICA Produzione ACS: Normativa di riferimento: UNI TS

23 EFFICIENZA ENERGETICA Produzione ACS: Normativa di riferimento: UNI TS Calcolo del volume teorico necessario Per abitazioni residenziali: Nu = Su 83

24 EFFICIENZA ENERGETICA Produzione ACS: Normativa di riferimento: UNI TS Per attività diverse: Nu = tabella 84

25 EFFICIENZA ENERGETICA Produzione ACS: Normativa di riferimento: UNI TS Calcolo del rendimento per la produzione di ACS Per poter arrivare al calcolo del rendimento globale η acs, è necessario analizzare l intero sistema di produzione, scomponendolo (come per il riscaldamento) nei relativi sottosistemi a cui associare un valore di rendimento. η ACS = ηer, w ηd, w ηgn, w ηl, w, s 85

26 EFFICIENZA ENERGETICA Produzione ACS: Normativa di riferimento: UNI TS METODOLOGIE PER IL Calcolo del rendimento per la produzione di ACS 86

27 EFFICIENZA ENERGETICA Produzione ACS: Normativa di riferimento: UNI TS Erogazione: ηer,w Si assume = 0,95 Tutte le perdite si considerano non recuperabili 87

28 EFFICIENZA ENERGETICA Calcolo tabellare dei rendimenti Invernali: Normativa di riferimento: UNI TS CALCOLO DELLE PERDITE DI EROGAZIONE Qualora si faccia uso del metodo tabellare riportato ai relativi prospetti di cui sopra 88

29 EFFICIENZA ENERGETICA Produzione ACS: Normativa di riferimento: UNI TS Distribuzione: ηd,w Tiene conto di tutte le perdite Termiche presenti sulla rete di distribuzione interna 89

30 EFFICIENZA ENERGETICA Calcolo tabellare dei rendimenti Invernali: Normativa di riferimento: UNI TS CALCOLO DELLE PERDITE DI DISTRIBUZIONE Qualora si faccia uso del metodo tabellare riportato ai relativi prospetti di cui sopra 90

31 91

32 EFFICIENZA ENERGETICA Produzione ACS: Normativa di riferimento: UNI TS PERDITE NEL SISTEMA DI ACCUMULO Tipologie Quando il serbatoio è contenuto all interno del generatore sono conteggiate nelle perdite di produzione Quando l accumulo è indipendente, bisogna tenere conto di: - Perdite per trasmissione attraverso l isolante di coibentazione ed i ponti termici - Perdite di distribuzione nel circuito primario tra caldaia ed accumulo 92

33 EFFICIENZA ENERGETICA Produzione ACS: Normativa di riferimento: UNI TS PERDITE NEL SISTEMA DI ACCUMULO Accumulo: ηl,w,s Si trascurano per centralizzati senza ACS 93

34 EFFICIENZA ENERGETICA Produzione ACS: Normativa di riferimento: UNI TS PERDITE NEL SISTEMA DI ACCUMULO 94

35 EFFICIENZA ENERGETICA Produzione ACS: Normativa di riferimento: UNI TS

36 EFFICIENZA ENERGETICA Produzione ACS: Normativa di riferimento: UNI TS GENERAZIONE DELL A.C.S. La produzione di ACS, può essere effettuata con: 1. Impianto dedicato con generatore dedicato esclusivamente all ACS 2. Impianto misto per il riscaldamento e la produzione di ACS Accumulo 3. Impianto con scaldaacqua autonomo (istantaneo od accumulo) Istantaneo 96

37 Generazione: CORSO DI ABILITAZIONE PER LA EFFICIENZA ENERGETICA Produzione ACS: Normativa di riferimento: UNI TS ηgn,w 97

38 EFFICIENZA ENERGETICA Produzione ACS: Normativa di riferimento: UNI TS RIEPILOGO ESEMPLIFICATIVO Metodo semplificato 98

39 EFFICIENZA ENERGETICA Produzione ACS: Normativa di riferimento: UNI TS RIEPILOGO ESEMPLIFICATIVO - Metodo analitico 99

40 EFFICIENZA ENERGETICA Sistemi impiantistici e controllo delle dispersioni d impianto Progettazione e controllo delle Perdite e dispersioni d impianto LA COIBENTAZIONE DELLA RETE DI DISTRIBUZIONE 100

41 Sistemi impiantistici e controllo delle dispersioni d impianto COIBENTAZIONE DELLE LINEE DI DISTRIBUZIONE Coibentare le linee di distribuzione negli impianti di raffrescamento è molto Importante per due motivi: Efficienza energetica per basse perdite di calore (innalzamento mandata) Evitare la formazione di condensazione sui tubi con formazione di macchie 101

42 Sistemi impiantistici e controllo delle dispersioni d impianto Materiali isolanti per reti di distribuzione Polimerica Poliuretani Polietileni celle chiuse Minerale Fibra di vetro Lana di roccia Nudi Protetti 102

43 Sistemi impiantistici e controllo delle dispersioni d impianto D.P.R. 412/93 Tab.1 Allegato B 103

44 Sistemi impiantistici e controllo delle dispersioni d impianto Quando è possibile ridurre gli spessori in tabella 104

45 Sistemi impiantistici e controllo delle dispersioni d impianto Guaina corrugata non isolante ESEMPI NEGATIVI di reti COIBENTATE MALE!! Ponti termici Spessore isolante Non conforme 105

46 Sistemi impiantistici e controllo delle dispersioni d impianto ESEMPI NEGATIVI di reti COIBENTATE MALE!! Ponti termici Spessore isolante Non conforme Mancanza isolante 106

47 Sistemi impiantistici e controllo delle dispersioni d impianto ESEMPI NEGATIVI di reti COIBENTATE MALE!! Questo è quanto trovato nel 2008 Nella centrale termica di un cliente Che mi ha chiamato per redigere La pratica del 55% La caldaia era appena stata sostituita! Non c era isolante sulla distribuzione 107

48 Sistemi impiantistici e controllo delle dispersioni d impianto ESEMPI NEGATIVI di reti COIBENTATE MALE!! NO COMMENT!!! Manca il mantello Della caldaia 108

49 Sistemi impiantistici e controllo delle dispersioni d impianto Ponti termici Isolante interrotto ESEMPI NEGATIVI di reti COIBENTATE MALE!! Stacco non isolato 109

50 Sistemi impiantistici e controllo delle dispersioni d impianto ESEMPI POSITIVI di reti BEN COIBENTATE 110

51 Valutazioni pratiche per la scelta dei rendimenti e la valutazione degli impianti Aspetti da considerare nella scelta dei rendimenti da assegnare per l ACE E Per la valutazione degli impianti 111

52 Valutazioni pratiche per la scelta dei rendimenti e la valutazione degli impianti Per progettare un nuovo sistema impiantistico è possibile effettuare delle scelte avvalorate dalle norme tecniche di progettazione e dalle richieste della Committenza, Ma quando si deve certificare un edificio, bisogna scegliere i rendimenti da assegnare a vari sistemi e sottosistemi di: Produzione Distribuzione Erogazione Regolazione Il criterio da applicare è: OBIETTIVITA E RILIEVO PRECISO DELLE SITUAZIONI DI FATTO 112

53 Valutazioni pratiche per la scelta dei rendimenti e la valutazione degli impianti Sulla base di quanto visto in merito al supporto tecnico offerto al Certificatore dalla norma UNI TS , durante il rilievo è necessario: Riconoscere la tipologia impiantistica installata Identificare la tipologia di Generatore di calore e la sua corretta applicazione Rilevare la geometria e lo stato di conservazione del sistema distributivo Rilevare la tipologia di termoregolazione presente nell impianto Verificare la presenza del Libretto di Centrale (per impianti superiori a 35 kw) o del Libretto d Impianto (per impianti inferiori a 35 kw) Verificare la presenza dei dispositivi di sicurezza I.S.P.E.S.L. secondo DM 01/12/1975 per impianti superiori a 35 kw 113

54 Valutazioni pratiche per la scelta dei rendimenti e la valutazione degli impianti DISTRIBUZIONE TIPOLOGIA COIBENTAZIONE Valutazione del rendimento Di distribuzione Concorre alla determinazione Energia Primaria (primary energy) 114

55 Valutazioni pratiche per la scelta dei rendimenti e la valutazione degli impianti TIPOLOGIA Standard murale Pressurizzata basamento Condensazione murale PRODUZIONE CALORE CONSERVAZIONE Utilizzo corretto: es Condensazione a B.T C Ambiente d installazione: interno, esterno o C.T. Valutazione del rendimento Di produzione che Concorre alla determinazione Energia Primaria (primary energy) 115

56 Valutazioni pratiche per la scelta dei rendimenti e la valutazione degli impianti TIPOLOGIA EROGAZIONE DEL CALORE COLLEGAMENTO POSIZIONE Valutazione del rendimento Di erogazione che Concorre alla determinazione Energia Primaria (primary energy) 116

57 Valutazioni pratiche per la scelta dei rendimenti e la valutazione degli impianti CENTRALE CLIMATICA TERMOREGOLAZIONE DI ZONA Valutazione del rendimento Di regolazione che Concorre alla determinazione D AMBIENTE SINGOLO Energia Primaria (primary energy) 117

58 Soluzioni progettuali Soluzioni progettuali e costruttive per l'ottimizzazione e il miglioramento dell'efficienza energetica degli impianti 118

59 Valutazioni pratiche per la scelta dei rendimenti e la valutazione degli impianti CRITERI BASE Posizionare il generatore in modo centrato rispetto l edificio servito Limitare la lunghezza delle reti di distribuzione, e se la configurazione dell edificio è allungata si consiglia di suddividere il generatore in più centrali sulle diverse scale. Coibentare adeguatamente le reti di distribuzione secondo DPR 412/93 Prediligere impianti a bassa temperatura per minimizzare le perdite di distribuzione ed aumentare il rendimento di produzione del generatore a condensazione. Abbinare una termoregolazione modulante d ambiente alla termoregolazione centrale climatica. Sfruttare fonti rinnovabili tipo solare termico e/o sistemi geotermici. 119

60 DOTT. ING. MICHELE CONTI GRAZIE PER L ASCOLTO 120

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