Gerri Brightwell. La menzogna è un cancro. Gerri Brightwell La casa dei segreti pp. 327, euro 12,90 Newton Compton, 2009.

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Olivia Cesarina Dini
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1 Entra nel blog Gerri Brightwell La menzogna è un cancro Gerri Brightwell La casa dei segreti pp. 327, euro 12,90 Newton Compton, 2009 di Lidia Gualdoni

2 Molti scrittori, non solo del passato, hanno subito il fascino della Londra vittoriana, dovuto senza dubbio all'istintivo richiamo della sua atmosfera misteriosa, decadente, quasi tenebrosa. Città letteraria per eccellenza, la Londra di fine '800 rivive anche nel romanzo d'esordio di Gerri Brightwell, inglese di nascita e americana di adozione, La casa dei segreti, definito un thriller insolito e terrificante, certamente sui generis. Siamo nel La giovanissima Jane Wilbred, figlia di madre ladra e assassina, decide di lasciare Teignton, nel Devon, e, con esso, la casa ben riscaldata dove è stata accolta dal Reverendo Saunders e dall'acida moglie, nonostante le sue tendenze criminose, e la routine fatta di faccende e pulizie. L'aspetta, a Londra, un posto di cameriera presso i Bentley. Robert e Mina, dove è stata assunta grazie ad un inganno, visto che la sua lettera di referenze è stata trascritta: omettendo il rigo in cui la si descriveva come la figlia di una brutale assassina e in cui si parlava del disgraziato parentado, il suo passato è apparso improvvisamente senza macchia. La speranza è che il nuovo lavoro possa offrirle prospettive migliori, anche se ben presto si rende conto che in quella casa c'è qualcosa che non va. Nulla è come si era immaginata - dall'abitazione, ai domestici ed ai loro rapporti con i padroni e la menzogna, grazie alla quale è stata assunta, sembra assumere le caratteristiche di un cancro che ha ormai colpito anche altri abitanti del trentadue di Cursitor Road. Non si tratta solo del fatto che la servitù mangia gli stessi cibi dei padroni una cosa che per Jane va oltre i limiti della decenza, ma di quella strana sensazione che altri nascondano dei segreti o che si servano dei segreti altrui per un ricatto. Sarah, innanzitutto, la cameriera che approfitta dell'assenza dei padroni per frugare nei

insolito e terrificante, certamente sui generis. Siamo nel 1893.

3 cassetti e curiosare fra le carte personali custodite nello scrittoio, e che si assenta spesso per commissioni sempre più lunghe del dovuto. E poi Mina Bentley, arrivata da Parigi dove il marito, cultore della nuova scienza antropometrica, ha contribuito, insieme a Monsieur Bertillon, a mettere a punto la teoria che, a partire dalle misure del corpo, avrebbe permesso di risalire ai colpevoli di un crimine. I due si sono temporaneamente trasferiti nella casa dell'anziana madre di Robert, malata da tempo e accudita dalla sua cameriera personale, Price. che nutre verso la padrona un attaccamento morboso. Mina si è illusa di poter tornare presto in Francia, senza che qualcuno si accorga della sua presenza a Londra, ma le sue aspettative vengono deluse, soprattutto a causa di evidenti ristrettezze economiche: rimanere chiusa in quella casa, senza alcuna prospettiva, per evitare che qualcuno possa riconoscerla, è la sua unica alternativa. In questo ambiente già segnato da ambiguità e bugie, fa la sua apparizione Victoria, ovvero quella che si presenta come la giovane vedova di Henry Bentley, il fratello di Robert. Sembra davvero impossibile che un uomo come lui si sia sposato durante il viaggio di ritorno da Bombay, così in fretta e in tutta segretezza e, caso ancora più strano, che la vedova sia stata trovata sulla spiaggia, accanto al corpo del marito, annegato in seguito al naufragio della Star of the Orient. Come mai il fidanzamento non è stato annunciato? Non è forse possibile che durante il viaggio la donna sia venuta a conoscenza di informazioni che le permettono ora di farsi passare per la vedova di Henry, in modo da entrare in possesso delle quindicimila sterline previste dall'assicurazione? Mina ne è convinta, ma non sarà facile convincere la polizia ad investigare sul passato di Victoria per verificare l'autenticità del suo matrimonio. Jane si troverà presto invischiata in una rete fatta non

misure del corpo, avrebbe permesso di risalire ai colpevoli di un crimine.

4 solo delle incombenze di cui si deve occupare nell'estenuante routine giornaliera relativa alla pulizia della casa ma, soprattutto, delle pressioni di Mina affinché spii Sarah, prima, e Victoria poi, in modo da carpire fondamentali informazioni sulle due donne e sulle loro reali intenzioni. E' evidente, allora, come sia il non-detto - ciò che viene lasciato all'immaginazione del lettore -, a creare la suspense per buona parte del romanzo: i crimini fanno parte del passato e proiettano ora ombre minacciose, che rischiano di mettere in serio pericolo l'esistenza dei protagonisti. Non c'è, infatti, alcun spargimento di sangue, non ci sono delitti efferati o corpi orrendamente mutilati, solo la vaga, quanto insistente sensazione che qualcosa di grave debba succedere da un momento all'altro. Credo sia questo il merito principale dell'autrice, al quale è indispensabile aggiungere la capacità di trasformare Londra e l'abitazione dei Bentley in particolare - in qualcosa di vivo e di concreto che fa parte integrante del gioco narrativo. La luce di una candela che getta ombre inquietanti contro le pareti della scala, gli scarafaggi che attraversano zampettando il pavimento di pietra, una stanza che, intrisa di vecchi odori, sembra già infestata da fantasmi, la cucina gravida di vapore e dell'odore caldo e pesante della carne arrostita, il freddo della stanza da letto, che sembra pungere la pelle... E poi il cielo cupo e pesante che preme sulla città, la foschia provocata dallo smog che oscura i tetti lontani, trasformando Londra in una sorta di isola affiorante da un pallido oceano confuso, il fetore, un puzzo oscuro e indefinibile che penetra nelle abitazioni nonostante le finestre chiuse... Sono tutti elementi che entrano in contatto profondo e dialettico con i personaggi e con la storia e diventano spesso correlativi oggettivi di emozioni, stati d'animo, ricordi di un passato

E' evidente, allora, come sia il non-detto - ciò che viene lasciato all'immaginazione del lettore -, a creare la suspense per buona parte del romanzo: i crimini fanno parte del passato e proiettano

5 irrecuperabile e di un presente ormai compromesso. E, lungi dall'essere quel rifugio sicuro davanti alla minaccia quotidiana di sventure esterne capaci di penetrare nella rassicurante intimità domestica, la casa dei Bentley diventa essa stessa ricettacolo di segreti. In tutto questo, il lettore si trova nella scomoda posizione di avere un quadro generale della situazione più preciso rispetto ai singoli protagonisti, ma, da semplice spettatore esterno, non può, anche se vorrebbe, intervenire in aiuto, forse dell'unica, vera vittima del romanzo, Robert Bentley, l'uomo che, nel corso della sua esistenza, sembra essersi sempre trovato dalla parte sbagliata. Dalla rivalità con il fratello maggiore, al matrimonio con una donna di cui sa ben poco, dal sostenere la scienza antropometrica, meno sicura e più complicata nella sua applicazione rispetto al rilevamento delle impronte digitali, al triste e solitario epilogo.

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