C.T.E.R. Andrea Boninti

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1 C.T.E.R. Andrea Boninti

2 L ISPESL e il Territorio L ISPESL è presente su tutto il territorio nazionale tramite 36 dipartimenti periferici Principali compiti istituzionali : 1.Formazione, Informazione, consulenza ed assistenza verso l utenza finale. 2.Attività di certificazione, controlli, verifiche di conformità ed omologazioni residuali. 3.Supporto Tecnico per la sorveglianza del mercato.

3 L ISPESL e il Territorio Dai dati in nostro possesso ci risulta che nelle sedi territoriali l ISPESL svolge principalmente, se non unicamente e con molte difficoltà, causa la carenza di personale, attività relativi al punto 2 e cosi suddivise: 1. Verifiche di macchine rientranti nel D.M. 12/9/1959 (Apparecchi di sollevamento). 2. Certificazioni e verifiche Impianti a Pressione. 3. Collaudo Impianti di Riscaldamento. 4. Verifiche a campione degli Impianti elettrici e scariche atmosferiche. 5. Verifiche ispettive ai sensi art. 25 del Decreto Legislativo 17 agosto 1999, n. 334 (Direttiva Seveso Grandi Rischi).

4 Competenze ISPESL alla luce delle direttive Europee Negli ultimi decenni il recepimento di alcune direttive europee, in particolar modo la direttiva Macchine (D.P.R. n 459/96), la direttiva ascensori (DPR 162/99) ed ultima la direttiva PED (D.Lgs. 93/2000) hanno modificato completamente il panorama giuridico in questi settori e di conseguenza le competenze ISPESL.

5 Anno Direttiva Macchine D.P.R. 24/7/1996, n 459 Regolamento per l attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE, e 93/68/CEE concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relativi alle macchine.

6 Procedure antecedenti la direttiva macchine Tutte le macchine rientranti nel D.M. 12/9/59 e più precisamente: Scale aeree ad inclinazione variabile Ponti mobili sviluppabili su carro Ponti sospesi Argani per ponti sospesi Idroestrattori Gru motorizzate di portata superiore a 200 Kg Argani e Paranchi motorizzati di portata superiore a 200 Kg devono essere collaudate da parte dell ISPESL che rilascia il relativo libretto.

7 Successivamente alla direttiva macchina Il costruttore certifica CE la macchina, e la stessa può subito funzionare. All ISPESL deve essere solo comunicata la messa in servizio delle macchine rientranti nel D.M. 12/9/59 Con la circolare del Ministero Industria Commercio ed Artigianato n del 25/06/97 si stabilisce che l ISPESL può effettuare la prima verifica e rilasciare il relativo libretto.

8 Anno : 1999 DIRETTIVA ASCENSORI Con il recepimento della direttiva ascensori nel 1999 è venuto a mancare all ISPESL una delle attività principali dell istituto ereditate dal soppresso ENPI. Il DPR 162/99 che ha recepito la direttiva ascensori CEE 95/16 CE, all art. 8 ha indicato l ISPESL come organo ispettivo per il controllo del mercato degli ascensori e con la circ. N. 43 del 2001 del DOM/DTS dell ISPESL è stata resa nota la convenzione stipulata nel gennaio 2001 tra l ISPESL ed il Ministero dell Industria Commercio ed Artigianato per l effettuazione degli accertamenti tecnici di sorveglianza del mercato. Di tale servizio svolto, in maniera irrisoria e stentata solo nel 2004, si sono oramai perse le tracce. Da quando l ISPESL è scomparso come organo di controllo degli ascensori le cronache hanno registrato un triste incremento di incidenti nel settore.

9 ANNO: 2000 Direttiva PED D.L.GS. 25/2/2000, n 93 Attuazione della direttiva 97/23/CE in materia di attrezzature a pressione. Alcuni esempi di cosa sono le attrezzature in pressione e dove sono: Recipienti in pressione, Reattori chimici, Generatore di Vapore, etc., che possono essere a servizio di una piccola azienda come una stireria o conceria fino ad arrivare alle grandi aziende che generano vapore per la produzione di energia elettrica (Centrali Elettriche).

10 ANNO: 2000 Direttiva PED Prima della direttiva PED tutti gli apparecchi a pressione come definiti dal R.D. 12 maggio 1927, n 824 e successive disposizioni dovevano essere omologati da parte dell ISPESL (Verifiche di Costruzione e Verifiche di esercizio sul luogo di installazione).

11 ANNO: 2000 Direttiva PED Verifiche di costruzione: Successivamente alla direttiva PED il costruttore certifica CE l apparecchio e per farlo si avvale di un organismo Notificato. L ISPESL diventa un organismo Notificato in concorrenza con altri organismi Notificati. Verifiche di Esercizio: Per quanto concerne l esercizio delle attrezzature a pressione il DM 329/04 affida il controllo di messa in servizio quando necessario al soggetto verificatore. A tutto oggi non è stato ancora definito con chiarezza chi deve essere il soggetto verificatore. Siamo in attesa che il quadro giuridico sia completato definitivamente.

12 Impatto delle direttive europee Da quanto brevemente riportato in precedenza è facilmente deducibile che l indirizzo tenuto dall ISPESL non è stato sempre univoco e chiaro; regnano infatti scelte completamente opposte, passando da un abbandono completo delle competenze, come nel settore ascensori, ad una difesa estrema delle competenze nel settore degli apparecchi a pressione.

13 Utenti ISPESL L utenza ISPESL copre i più svariati settori fino ad arrivare alla sfera dei privati e delle civili abitazioni, ma è chiaro che l ambito di maggior carico lavorativo è il settore industriale.

14 Il Personale Nei 36 dipartimenti periferici sono impiegati circa 447 persone così ripartite: Dipartimenti del nord: 38% Dipartimenti del centro: 22,6% Dipartimenti del Sud: 39,4 %

15 Il Personale Età media dei direttori dei dipartimenti periferici: 60 anni. Queste persone anno contribuito e seguitano a contribuire alle scelte per il futuro dell ISPESL. Ripartizione del Personale fra TECNICI ed AMMINISTRATIVI: Solo il 58% circa del personale presso i dipartimenti periferici ricopre funzioni tecniche - ispettive.

16 Il Personale Considerato il tessuto industriale del nord rispetto a quello del sud è evidente che il personale non è proporzionalmente distribuito in base ai carichi lavorativi. Presso i dipartimenti periferici si registrano carichi di lavoro arretrati in alcuni settori di oltre 10 anni. Con tale situazione organizzativa e con il personale ridotto ai minimi termini non è possibile rispondere tempestivamente alle richieste dell utenza. Il tutto a discapito della sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro.

17 Il Personale Negli ultimi anni le linee di indirizzo dei dipartimenti periferici sono state principalmente quelle rivolte verso l ECONOMIA e la PRODUTTIVITA

18 L Economia Parlare di economia nel settore della prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro è sicuramente un errore inaccettabile, tanto più oggi dove da tutte le istituzioni siamo frequentemente richiamati all attenzione della sicurezza sui luoghi di lavoro, e dove purtroppo gli infortuni e i morti non riescono a diminuire. Siamo invece tutti d accordo di eliminare sprechi di denaro pubblico, ma questo non è sicuramente il caso dei dipartimenti periferici. Grazie al concetto di economia abbiamo ottenuto un taglio drastico della formazione del personale. Molto raramente sono stati organizzati convegni, corsi, e giornate di studio a livello nazionale, e quando sono stati svolti, la partecipazione era consentita al massimo solo a due persone per dipartimento periferico. Tutto ciò oltre ad impedire la corretta formazione del personale ha contribuito ad aumentare una disomogeneità nell espletamento delle verifiche tecniche. Andando così contro a uno dei fini principali che giustifica oggi più che ieri l esistenza dei dipartimenti periferici dell ISPESL, che è quello di contribuire all interpretazione e all applicazione delle norme tecniche in modo uniforme su tutto il territorio nazionale.

19 L Economia La formazione e l aggiornamento di tutto il personale è fondamentale per qualsiasi ente che guardi al futuro. Se si vuole fare economia o meglio eliminare alcuni costi inutili nei dipartimenti periferici la strada maestra che non è stata percorsa è quella prevista dal regolamento di organizzazione dell Istituto (Decreto del 5 ottobre 2006 G.U /2006) che prevede la trasformazione dei 36 dipartimenti periferici in 20 Agenzie Territoriali. In tale modo non solo si eliminano costi inutili ma si da anche la possibilità finalmente di concordare con le regioni programmi, azioni e protocolli d intesa che mirano al miglioramento, all efficienza ed all uniformità dell azione di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro.

20 La Produttività Da circa quattro anni all interno dell Istituto si è iniziato a parlare di produttività in modo sempre più pressante. Anche in questo caso parlare di produttività quando il lavoro che viene svolto è finalizzato alla sicurezza è arduo. Così come parlare di produttività quando i tecnici che svolgono il servizio sono personalmente responsabili del loro operato è altrettanto delicato. Fatta questa doverosa premessa non si può non considerare che le scienze economiche ci insegnano che la produttività è legata alla motivazione del personale, che può avvenire tramite diverse azioni, ma è evidente che senza una forte motivazione del personale quest ultimo non aumenterà la sua produttività.

21 La Produttività Che cosa ha fatto l ISPESL? Analizzando l ultimo decennio vediamo che i lavoratori dell ISPESL sono addirittura stati privati ad oggi del diritto all avanzamento di carriera previsto dai due ultimi CCNL, non a caso ed anche per questo motivo registriamo presso i lavoratori dei dipartimenti periferici, ai quali frequentemente se non ossessivamente viene chiesto di aumentare la loro produttività, una forte demotivazione e delusione.

22 La Produttività A peggiorare la situazione è stata senza dubbio l ultima finanziaria del governo Berlusconi, la quale ha previsto dal gennaio 2006 la soppressione dell indennità di trasferta. Per essere chiari si parla di cifre ridicole in termini economici (0,85 o 0,28 euro l ora), ma fondamentali dal punto di vista del principio. Il personale tecnico dei dipartimenti periferici che quotidianamente è in missione per fare ispezioni nell aziende (verificare o certificare la sicurezza di macchinari e impianti) si sente profondamente offeso da tale evento e sollecita l Ente a trovare immediatamente un rimedio. Ad oggi nulla è stato fatto

23 La Produttività Intanto veniamo a conoscenza che il decreto legge n. 223 del convertito poi nella legge n 248 del con l art. 36-bis stabilisce che la soppressione dell indennità di trasferta prevista nella finanziaria 2006 non si applica al personale ispettivo del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, dell INPS e dell INAIL. Il titolo dell articolo in questione testualmente recita: Misure urgenti per il contrasto del lavoro nero e per la promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro.

24 La Produttività A onor del vero devo ricordare che questa amministrazione ha cercato di incentivare la produttività dei dipartimenti territoriali tramite l accordo integrativo di livello nazionale sottoscritto in data 08/03/07, peccato però che tale accordo sottoscritto nell anno 2007 era relativo all incentivazione della produttività dell anno 2005, e che le somme messe a destinazione erano molto limitate ( euro in un anno per circa 500 persone).

25 Andrea Boninti

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