SEPARAZIONE DEI MEMBRI DALL ISTITUTO

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1 P. Waldemar BARSZCZ T.O.R., Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica Città del Vaticano SEPARAZIONE DEI MEMBRI DALL ISTITUTO I. Separazioni temporanee ASSENZA (can ) Un religioso può ottenere il permesso di vivere fuori dalla casa religiosa per non oltre un anno, tranne che l assenza sia dovuta a motivi di salute, di studio o di apostolato da svolgere a nome dell Istituto. - Il Superiore maggiore concede il permesso; - Il Codice non dice nulla circa il ruolo dell Ordinario del luogo dove risiederà il religioso, ma per quanto riguarda almeno religiosi-sacerdoti, si dovrà informare il Vescovo. - Il permesso di un anno può essere prorogato dalla Santa Sede. ESCLAUSTRAZIONE Esclaustrazione volontaria can Anzitutto è da tenere presente che l esclaustrazione non è un diritto del religioso. - Può richiederla solo il professo di voti perpetui, per grave causa. - La facoltà di concedere l indulto è del Moderatore Supremo dell Istituto con il consenso del Consiglio. - Per un religioso chierico è necessario ottenere il previo consenso dell Ordinario del luogo dove il religioso intende risiedere durante l esclaustrazione. - La proroga o concessione oltre i tre anni è riservata alla Santa Sede. - Con apposito scritto è bene stabilire diritti, doveri, modalità di comportamento dell esclaustrato e le sue relazioni con l Istituto. Alcune questioni sono già stabilite dal diritto universale (can. 687). 1

2 Esclaustrazione imposta can La concessione dell esclaustrazione imposta è esclusiva competenza della Santa Sede per i membri di un Istituto di diritto pontificio. (Il Vescovo diocesano la concederà ai membri di un Istituto di diritto diocesano). - Deve essere richiesta dal Moderatore Supremo, con il consenso del suo Consiglio. - La richiesta va resa nota al religioso concedendogli la facoltà di difesa. - Durante il tempo dell esclaustrazione imposta vengono applicate le stesse norme in vigore per l esclaustrazione ad instantiam (can. 687). II. Separazioni definitive PASSAGGIO AD ALTRO ISTITUTO (can , 2,4,5; 685) Si tratta del passaggio di un professo di voti perpetui ad un altro Istituto - La concessione viene data dal Moderatore Supremo dell uno e dell altro Istituto con il consenso dei rispettivi consigli. - Il tempo di prova è almeno di tre anni. - L ammissione alla professione perpetua nel nuovo Istituto va effettuata dal Superiore competente. - La licenza deve essere concessa dalla Santa Sede, nel caso che un membro di un Istituto desideri passare ad un Istituto secolare, ad una Società di Vita Apostolica, o viceversa. - Durante il periodo di prova, i voti rimangono, ma vengono sospesi diritti e doveri riguardanti l Istituto d origine del religioso. SECOLARIZZAZIONE AD EXPERIMENTUM (can. 693) Si tratta del passaggio del Religioso chierico (diacono o sacerdote) in una diocesi con l intenzione di essere dispensato dalla Professione ed incardinato nella diocesi. - Occorre la concessione del Moderatore Supremo e del suo Consiglio. - Occorre la dichiarazione del Vescovo diocesano che intende incardinare il Religioso. - La Santa Sede concede l indulto di secolarizzazione ad experimentum, per cui il Religioso, al momento dell incardinazione in diocesi, viene dispensato dai diritti e dagli obblighi derivanti dalla Professione. - Il Vescovo in qualsiasi momento può interrompere l esperimento. Anche il religioso può rinunziare all esperimento. In questi casi il religioso è obbligato di ritornare nell Istituto. 2

3 - Il Vescovo può incardinare il religioso in qualsiasi momento emanando un apposito decreto. - L esperimento non può durare più di cinque anni (tempo massimo). - Durante il periodo di prova i voti rimangono ma vengono sospesi diritti e doveri derivanti dall appartenenza del Religioso all Istituto. - Allo scadere del tempo dell esperimento il Religioso è incardinato nella diocesi ipso iure. - E importante stabilire con chiarezza, per iscritto, la data dell inizio dell esperimento. USCITA PROFESSO DI VOTI TEMPORANEI Volontaria (can. 688) - Un Religioso può liberamente uscire dall Istituto allo scadere del tempo della professione temporanea ( 1). - Un Religioso di voti temporanei è anche libero di chiedere l indulto di uscita in qualsiasi altro momento, per causa grave ( 2). - Negli Istituti di diritto pontificio è il Supremo Moderatore ad avere la facoltà di concedere l indulto, previo consenso del proprio Consiglio. - Nei Monasteri e negli Istituti di diritto diocesano l indulto emanato dal competente Superiore, deve essere confermato dal Vescovo della casa di assegnazione. Imposta (can ; 689; 696 2) - Allo scadere del tempo della professione temporanea, per giuste cause, un religioso può essere escluso dal rinnovo della professione o dalla professione perpetua. - Compete al diretto Superiore maggiore del Religioso la facoltà di non ammettere, udito il parere del suo Consiglio. - L infermità fisica o psichica, contratta anche dopo la professione, è motivo sufficiente di non ammissione al rinnovo o alla professione perpetua, tranne il caso in cui l infermità sia stata causata da negligenza dell Istituto (mancanza di assistenza o di adeguate cure). (can ). - Non può essere dimesso un Religioso che è diventato demente (malato di mente), a meno che non si dimostri che l infermità era preesistente alla professione temporanea. (can ). - Può essere dimesso con processo di dimissione un professo di voti temporanei seguendo le norme del Codice (can ), tenendo presente che per tale dimissione sono sufficienti cause di minore gravità, purché stabilite nel diritto proprio. 3

4 DIMISSIONE Dimissione ipso iure (can. 694) - Viene applicata ipso facto per motivi indicati nel can Raccolte le prove, il Superiore Maggiore emana una dichiarazione. Dimissione obbligatoria (can. 695; ) - Un Superiore ha l obbligo di procedere alla dimissione del religioso se questi si è reso colpevole di delitti indicati nel can. 1397; 1398 e Per i delitti del can , il Superiore può non procedere alla dimissione se provvede in altro modo alla emendazione del religioso, alla restituzione della giustizia, alla riparazione dello scandalo. Tale facoltà data al Superiore va però ben valutata in base alle recenti norme della Congregazione per la Dottrina della Fede indicati nella Epistula del 18 maggio La procedura iniziale è semplice, ed è indicata nel can La esegue il competente Superiore Maggiore il quale invia gli atti al Moderatore Supremo. Questi prosegue con il proprio Consiglio secondo i passi indicati nei can.: Dimissione facoltativa (can ) - I motivi di tale dimissione sono indicati nel can. 696, ma possono esserci altre cause, gravi, esterne, imputabili e comprovate giuridicamente. Possono essere elencate nel diritto proprio dell Istituto. - Durante il processo si deve seguire con scrupolosità i passi indicati dal diritto nei cann: Tutti i passi devono essere adeguatamente documentati (vedi allegato elenco dei documenti). - In caso di non conoscenza della residenza del dimettendo si può emanare le ammonizioni per edictum. - Il Decreto va intimato al dimettendo solo se confermato dalla Sede Apostolica. - Il ricorso contro la dimissione, da presentare entro 10 giorni dalla notifica, è sospensivo. 4

5 III. Riammissione del religioso. Riammissione di un religioso uscito legittimamente - Tale riammissione è possibile secondo le indicazioni del can. 690, tanto per chi è uscito dopo il noviziato, dopo la professione temporanea o perpetua. - La legittima uscita riguarda tutte le situazioni di separazione definitiva dall Istituto, eccetto la dimissione - Trattare la riammissione è competenza del Moderatore Supremo, con il consenso del Consiglio - Non si deve ripetere il noviziato, ma comunque si deve ripetere la professione temporanea, preceduta da un congruo tempo di prova; si deve stabilire il tempo dei voti temporanei, tenendo presente il prescritto del can. 655 (non meno di tre anni e non più di sei anni) e del can. 657 (con tutte le sue conseguenze). Riammissione di un religioso uscito illegittimamente (dimesso) - Non è esclusa la riammissione di un dimesso, ma secondo il can. 690, il religioso deve ripetere tutte le tappe della formazione fino alla incorporazione definitiva con la professione perpetua. - In molti casi di riammissione occorrerà la dispensa dalle irregolarità o impedimenti per ricevere o esercitare l Ordine sacro (can. 1041; 1044). - I Superiori possono chiedere alla Santa Sede la dispensa dall applicazione della norma riguardante la riammissione. Roma, 8 marzo