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1 paragrafo 05 fascicolo MATRICE DELLE REVISIONI 03.1 PREMESSA 03.2 GENERALITA SULLE 03.3 LIMITI DI ESPOSIZIONE 03.4 ASPETTI METODOLOGICI E CRITERI DI VALUTAZIONE 03.5 RICOGNIZIONE INIZIALE 03.6 CALCOLO DEI LIVELLI DI ESPOSIZIONE 03.7 VALUTAZIONE DEI RISULTATI ALLEGATI RIFERITI AL FASCICOLO - Relazione tecnica del 5 giugno 2009: Analisi dei rischi derivanti da meccaniche per il corpo intero

2 F3/ 2 + Punto 0 MATRICE DELLE REVISIONI DI PRIMA EMISSIONE VISTO PRIMA EMISSIONE (Resp. SPP) APPROVAZIONE DIREZIONE DI REVISIONE DI AGGIORNAMENTO VISTO PER EMISSIONE (Resp. SPP) SEGNALAZIONE TIPO MODIFICA DECORRENZA MODIFICA APPROVAZ.IONE DIREZIONE

3 F3 / PREMESSA In Italia, prima dell entrata in vigore del D.Lgs. 19/08/05 n. 187 che recepiva la Direttiva Comunitaria 2002/44/CE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da meccaniche, non erano previsti valori limite, anche se il fattore di rischio era conosciuto e normato dal DPR 303/56. Le disposizioni del D.Lgs.187/05 sono oggi racchiuse (con qualche piccola modifica) nel Capo III, Titolo VIII del D.Lgs.81/08. Si tratta di individuare e valutare: L'esposizione dei lavoratori alle trasmesse al sistema mano-braccio. L'esposizione dei lavoratori alle trasmesse al corpo intero Le considerazioni di seguito riportate, riguardano rischi derivanti dall'attività lavorativa che siano ragionevolmente prevedibili. 3.2 GENERALITA SULLE Le meccaniche sono prodotte dal movimento oscillatorio di un corpo intorno ad una posizione di equilibrio; dal punto di vista igienistico esse sono essenzialmente caratterizzate dall'asse di ingresso (x, y, z), dalla frequenza (Hz), dall'ampiezza (accelerazione in m/s 2, ponderata con filtri che riproducono le diverse sensibilità alle varie frequenze dello spettro) e dal tempo di esposizione. L'esposizione dell'uomo alle è aumentata progressivamente con lo sviluppo della meccanizzazione industriale ed agricola, con l'aumento della potenza delle macchine, con la diffusione degli utensili vibranti e con l'impiego crescente dei mezzi di trasporto. Nelle diverse attività lavorative l'uomo può andare incontro a due tipi fondamentali di : quelle che coinvolgono tutto il corpo (WBV - Whole Body Vibration) e quelle che interessano soltanto settori di esso ed in particolare il sistema mano-braccio (HAV - Hand Arm Vibration) per l'enorme diffusione degli utensili vibranti (martelli pneumatici, smerigliatrici, motoseghe...). Ai sensi del D.Lgs. 19/08/05 n. 187 si definisce: a) trasmesse al sistema mano-braccio: le meccaniche che, se trasmesse al sistema mano-braccio nell'uomo, comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari; b) trasmesse al corpo intero: le meccaniche che, se trasmesse al corpo intero, comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide.

4 F3 / 4 + Patologie direttamente correlabili all uso di strumenti vibranti Quasi sempre l uso di strumenti vibranti espone a due tipi di rischio, oltre al rischio infortunio: rischio e rischio rumore. E ormai accertato che la contemporanea presenza di è un fattore di aggravamento del danno da rumore. L esposizione a favorisce l insorgenza della sindrome mano-braccio, che identifica la patologia da strumenti vibranti, ed è caratterizzata da lesioni vascolari, e dalle meno frequenti lesioni osteoarticolari, tendinee e neurologiche. Le lesioni vascolari periferiche sono caratterizzate da uno spasmo arteriorale causato da microtraumi a livello delle pareti vasali con arresto del flusso ematico e conseguente cianosi. Questa patologia viene più comunemente definita sindrome del dito bianco o dito morto. La patologia osteoarticolare da si differenzia a seconda che queste siano trasmesse, al corpo intero, oppure agli arti, generalmente quelli superiori. Nel primo caso di tratta di di bassa o media frequenza (0-20 cicli per secondo), e di grande ampiezza, generate da mezzi di trasporto e sollevamento (scavatrici, gru, trattori, autobus etc..) o da particolari attrezzature di lavoro (laminatoi, piani vibranti etc..) che agiscono con microtraumatismi ripetuti a carico delle articolazioni della colonna vertebrale che possono degenerare in discoartrosi o altre patologie della zona lombare. Nel secondo caso invece, le trasmesse agli arti superiori, prodotte da una serie numerosa di strumenti portatili, semoventi e fissi (martelli pneumatici, motocoltivatori, seghe circolari etc..), possono provocare lesioni come l osteoartrosi del polso o del gomito associato a tendinopatie. Anche se piuttosto rari, i disturbi di tipo neurovascolare sono prevalentemente generati da che presentano una frequenza compresa tra 25 e 250 Hz e, a parità di frequenza, sono più dannose quelle a maggiore ampiezza. E evidente che per una corretta valutazione del rischio, al fine di verificare la relazione doseeffetti, occorre prendere in considerazione le seguenti grandezze: l ampiezza dell accelerazione lo spettro di frequenza della vibrazione la durata dell esposizione. Ma la possibilità di determinare con precisione a livello epidemiologico una relazione dose-effetti, è limitata dal fatto che nella genesi delle lesioni entrano in gioco anche fattori individuali e fattori legati alle modalità e condizioni di lavoro (intensità della presa, forza impressa sullo strumento, postura, affaticamento, freddo, etc.)

5 F3 / 5 + In ogni caso, occorre tenere presente che le affezioni sopra citate sono molto diffuse nella popolazione adulta non esposta al rischio, anche a causa della loro genesi polifattoriale, questo aspetto rende più difficile la dimostrazione epidemiologica di una loro maggiore frequenza nelle categorie professionali esposte a. 3.3 LIMITI DI ESPOSIZIONE L articolo 201, al comma 1 del D.Lgs.81/08 definisce i valori limite di esposizione ed i valori di azione: 1. Per le trasmesse al sistema mano-braccio: a) il valore limite di esposizione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, e' fissato a 5 m/s 2 ; mentre su periodi brevi è pari a 20 m/s 2 b) il valore d'azione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, che fa scattare l'azione e' fissato a 2,5 m/s 2 2. Per le trasmesse al corpo intero: a) il valore limite di esposizione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, e' fissato a 1,0 m/s 2 ; mentre su periodi brevi è pari a 1,5 m/s 2 b) il valore d'azione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, e' fissato a 0,5 m/s 2 Tab. 1 Livelli di azione giornalieri e valori limite di esposizione Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio Livello d azione giornaliero di esposizione = 2,5 m/s 2 Valore limite giornaliero di esposizione = 5 m/s 2 Vibrazioni trasmesse al corpo intero Livello d azione giornaliero di esposizione = 0,5 m/s 2 Valore limite giornaliero di esposizione = 1,0 m/s 2 La normativa non definisce un arco temporale di riferimento per periodi brevi. Pertanto, conformemente a quanto indicato nelle Linee guida pubblicate dall ISPESL (che ai sensi della normativa hanno valore di norma di buona tecnica), i valori riferiti ai periodi brevi sono da intendersi come valori che non possono essere superati indipendentemente dal tempo di esposizione.

6 F3 / ASPETTI METODOLOGICI E CRITERI DI VALUTAZIONE L art.202 ( Valutazione dei rischi ) del D.Lgs. 81/08 prescrive l obbligo, da parte del datore di lavoro, di valutare il rischio da esposizione a meccaniche. La valutazione dei rischi è previsto che possa essere effettuata sia senza misurazioni, sulla base di appropriate informazioni reperibili presso accreditate, incluse le informazioni fornite dal costruttore, sia con misurazioni, in accordo con le metodiche di misura indicate dalle norme tecniche di riferimento. E prescritto che la valutazione prenda in esame i seguenti elementi: a) entità delle trasmesse e durata dell esposizione, in relazione ai livelli d azione ed ai valori limite prescritti (indicati nella tabella 1 del precedente punto) b) gli eventuali effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori a rischio particolarmente esposti c) gli eventuali effetti indiretti sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni tra le meccaniche e l ambiente di lavoro o altre attrezzature d) le informazioni fornite dal costruttore dell apparecchiatura ai sensi della direttiva macchine e) l esistenza di attrezzature alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione a meccaniche f) condizioni di lavoro particolari che possano incrementare il rischio, quali ad esempio il lavoro a basse temperature nel caso dell esposizione a mano-braccio. Il processo di valutazione può essere diviso in due sottoprocessi: 1. ricognizione iniziale finalizzata alla individuazione delle fonti di vibrazione (mezzi, utensili, ecc.) 2. valutazione dell esposizione derivante dall uso delle fonti precedentemente individuate PROCESSO DI RICOGNIZIONE INIZIALE E necessario procedere alla identificazione delle fonti vibranti utilizzate per lo svolgimento dell attività lavorativa (distinguendole tra fonti di esposizione del sistema mano-braccio e fonti di esposizione del corpo intero). Per ognuna di queste deve essere rilevata la marca ed il modello in modo da poter procedere alla ricerca dei dati sulle accreditate VALUTAZIONE DELL ESPOSIZIONE Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio La valutazione del livello di esposizione alle trasmesse al sistema mano-braccio si basa principalmente sulla determinazione del valore di esposizione giornaliera normalizzato ad 8 ore di lavoro, (in m/s 2 ), calcolato sulla base della radice quadrata della somma dei quadrati (A (w)sum ) dei valori quadratici medi delle accelerazioni ponderate in frequenza, determinati sui tre assi ortogonali x, y, z, in accordo con quanto prescritto dallo standard ISO :2001 (recepita in Italia come UNI EN ISO :2004).

7 F3 / 7 + L espessione matematica per il calcolo di è: = A (w)sum (Te/8) 1/2 dove: Te = durata complessiva giornaliera di esposizione a (in ore) A (w)sum = (a 2 wx + a 2 wy + a 2 wz ) 1/2 a wx, a wy, a wz = valori r.m.s. dell accelerazione ponderata in frequenza lungo gli assi x, y, e z Nel caso in cui un lavoratore sia esposto a differenti valori di vibrazione, come nel caso di impiego di più utensili vibranti nell arco della giornata lavorativa, o nel caso dell impiego di uno stesso macchinario in differenti condizioni operative, l esposizione quotidiana a, sarà ottenuta mediante l espressione: = [ i A8 2 i ] 1/2 (m/s 2 ) per i = 1,n dove: A8 i = parziale relativo all operazione i-esima ed uguale a A (w)sumi (Te i /8) 1/2 Nel caso di variabilita' del livello di esposizione giornaliero va considerato il livello giornaliero massimo ricorrente. Vibrazioni trasmesse al corpo intero La valutazione del livello di esposizione alle trasmesse al corpo intero si basa principalmente sulla determinazione del valore di esposizione giornaliera normalizzato ad 8 ore di lavoro (in m/s 2 ), calcolato sulla base del maggiore dei valori numerici dei valori quadratici medi delle accelerazioni ponderate in frequenza, determinati sui tre assi ortogonali in accordo con quanto prescritto dallo standard ISO :1997: 1,4 x a wx, 1,4 x a wy, a wz secondo la formula di seguito riportata: = A (wmax) (Te/8) 1/2 dove: Te = durata complessiva giornaliera di esposizione a (in ore) A (wmax) = valore massimo tra 1,4 x a wx, 1,4 x wy, a wz (per una persona seduta) a wx, a wy, a wz = valori r.m.s. dell accelerazione ponderata in frequenza lungo gli assi x, y e z

8 F3 / 8 + Nel caso in cui un lavoratore sia esposto a differenti valori di, come nel caso di impiego di più macchinari nell arco della giornata lavorativa, o nel caso dell impiego di uno stesso macchinario in differenti condizioni operative, l esposizione quotidiana a sarà ottenuta mediante l espressione: = [ i A8 2 i ] 1/2 (m/s 2 ) per i = 1,n dove: A8 i = parziale relativo all operazione i-esima ed uguale a A (wmaxi) (Te i /8) 1/2 Anche in questo cao, nel caso di variabilita' del livello di esposizione giornaliero va considerato il livello giornaliero massimo ricorrente LIMITAZIONI NELL USO DELLE BANCHE Nelle accreditate vengono generalmente riportate due tipologie di dati: valori dichiarati dal produttore valori rilevati in campo in differenti condizioni di impiego L utilizzo di questi dati presenta però delle limitazioni. - Dati forniti dal costruttore: i dati forniti dal costruttore vengono determinati in condizioni operative non necessariamente corrispondenti a quelle di reale impiego e pertanto il loro utilizzo potrebbe portare ad una sottostima del rischio. Sulla base degli studi finora svolti sulla attendibilità dei dati forniti è possibile fornire dei coefficienti moltiplicativi da utilizzare per poter ottenere una stima dei valori di esposizione riscontrabili in campo a partire dai dati di certificazione. Tali coefficienti devono però essere utilizzati qualora le condizioni d impiego siano effettivamente rispondenti a quelle per le quali è stato determinato il coefficiente correttivo. In linea generale non potranno essere utilizzati i dati forniti dal costruttore e le metodiche semplificate di stima del rischio se: Il macchinario non è usato in maniera conforme a quanto indicato dal costruttore Il macchinario non è in buone condizioni di manutenzione Il macchinario è usato in condizioni operative differenti da quelle indicate per la determinazione dei fattori di correzione Il macchinario non è uguale a quello indicato nella banca dati (differente marca modello) - Valori rilevati in campo: le possono contenere per differenti macchinari i valori di esposizione a rilevati in campo in differenti condizioni d impiego. I dati rilevati in campo sono molto influenzati dalle effettive condizioni operative. Pertanto è sconsigliabile utilizzare questi dati qualora: Il macchinario non è usato nelle condizioni operative indicate nella descrizione delle condizioni di misura Il macchinario non è in buone condizioni di manutenzione Il macchinario non è uguale a quello indicato nella banca dati

9 F3 / 9 + Nel caso di esposizione al corpo intero: differenti caratteristiche del fondo stradale, velocità di guida, tipologia di sedili montati incidono fortemente sui livelli di esposizione prodotti dai macchinari, anche se dello stesso tipo 3.5 RICOGNIZIONE INIZIALE DI VIBRAZIONE Vibrazioni corpo intero CARRELLO ELEVATORE CESAB BLITZ 300 Elettrica Non disponibile NO SI CESAB (106012) Elettrica Non disponibile NO SI DI RIPORTATI SULLE LINEE GUIDA ISPESL Tipo Attrezzo Muletti o carrelli elevatori Forche 0,9 0,7 (sedile operatore) Macchina / attrezzatura Carrello elevatore BLITZ 300 a wx a wy a wz a (w)sum 0,36 0,248 0,260 0,224 0,36 0,13 0,18 0,22 0,25 0,28 0,31 0,34 0,36 Macchina / attrezzatura 0,37 Carrello elevatore CESAB a wx a wy a wz a (w)sum 0,266 0,251 0,313 0,37 0,13 0,19 0,23 0,26 0,29 0,32 0,35 0,37

10 F3 / 10 + AUTOCARRO RENAULT 290 GT Diesel Non disponibile NO SI IVECO STRALIS 310 Diesel Non disponibile ISPESL SI IVECO EUROCARGO 150E24 Diesel Non disponibile ISPESL SI DI MACCHINA GENERICA RIPORTATI SULLE LINEE GUIDA ISPESL Tipo Camion Attrezzo Cassonati 1,0 0,1 Macchina / attrezzatura 0,42 Autocarro RENAULT 290 GT a wx a wy a wz a (w)sum 0,298 0,166 0,422 0,42 0,15 0,21 0,26 0,30 0,33 0,36 0,39 0,42 Macchina / attrezzatura Autocarro IVECO STRALIS 310 a wx a wy a wz a (w)sum 0,192 0,232 0,343 0,34 0,34 0,12 0,17 0,21 0,24 0,27 0,29 0,32 0,34 La misura diretta è perfettamente in linea con la misura riportata nella Banca Dati ISPESL (0,38 m/s 2 ) Macchina / attrezzatura Autocarro IVECO EUROCARGO 150E24 a wx a wy a wz a (w)sum 0,216 0,219 0,519 0,52 0,52 0,18 0,26 0,32 0,37 0,41 0,45 0,49 0,52 La misura diretta è leggermente inferiore alla misura riportata nella Banca Dati ISPESL (0,69 m/s 2 ), ma conferma un livello leggermente superiore al valore d azione

11 F3 / 11 + FURGONE IVECO DAILY 29 Gasolio Non disponibile ISPESL (0,29) SI Macchina / attrezzatura Autocarro IVECO EUROCARGO 150E24 a wx a wy a wz a (w)sum 0,298 0,197 0,295 0,42 0,42 0,15 0,21 0,26 0,30 0,33 0,36 0,39 0,42 In questo caso la misura diretta è leggermente superiore alla misura riportata nella Banca Dati ISPESL (0,29 m/s 2 ), ma comunque inferiore al valore d azione Vibrazioni sistema mano-braccio SMERIGLIATORE ANGOLARE A DISCO BOSCH GWS 230 Elettrica 5,5 ISPESL NO BOSCH GWS 115 Elettrica 5,0 ISPESL NO DI RIPORTATI SULLE LINEE GUIDA ISPESL Tipo Attrezzo Attrezzo Smerigliatrici angolari elettriche Disco smeriglio 4,0 1 (impugnatura anteriore) 4,0 1 (impugnatura posteriore) Disco da taglio 6,0 1 (impugnatura anteriore) 7,0 2 (impugnatura posteriore) MARCA BOSCH Modello GWS 115 5,0 1,77 2,50 3,06 3,54 3,95 4,33 4,68 5,00 MARCA BOSCH Modello GWS 230 5,5 1,94 2,75 3,37 3,89 4,35 4,76 5,14 5,50

12 F3 / 12 + SMERIGLIATORE ASSIALE BETA - Pneumatica 8,1 NO NO DI RIPORTATI SULLE LINEE GUIDA ISPESL Tipo Smerigliatrici dritte mini Attrezzo Cono cilindro abrasivo 2,0 1 8,1 2,86 4,05 4,96 5,73 6,40 7,01 7,58 8,10 TRAPANO BOSCH Pneumatica < 2,5 NO NO CP Pneumatica < 2,5 NO NO DI RIPORTATI SULLE LINEE GUIDA ISPESL Tipo Trapani pneumatici Attrezzo Punte varie grandezze 9 5 (impugnatura posteriore a pistola) MARCA BOSCH Modello CP < 2,5 < 0,88 < 1,25 < 1,53 < 1,77 < 1,98 < 2,17 < 2,34 < 2,50

13 F3 / 13 + AVVITATORE MAKITA TWO200 Elettrico 8,5 NO NO MAKITA 6951 Elettrico 8,0 NO NO FEIN Asb 636 Elettrico 5,5 NO NO BOSCH GDR 9,6V Elettrico/Batt. 11,5 NO NO BOSCH Pneumatico 4,0 7,0 NO NO DI RIPORTATI SULLE LINEE GUIDA ISPESL Tipo Avvitatrici pneumatiche Attrezzo Bussole per dadi 16 7 (impugnatura anteriore) (impugnatura posteriore) Tipo Giraviti pneumatiche Attrezzo Driver per viti 3,0 1,0 MARCA BOSCH Modello ,0 1,41 2,00 2,45 2,83 3,16 3,46 3,74 4,00 MARCA FEIN Modello Asb 636 5,5 1,94 2,75 3,37 3,89 4,35 4,76 5,14 5,50 MARCA MAKITA Modello ,0 2,83 4,00 4,90 5,66 6,32 6,93 7,48 8,00 MARCA MAKITA Modello TWO200 8,5 3,01 4,25 5,21 6,01 6,72 7,36 7,95 8,50 MARCA BOSCH Modello GDR 9,6V 11,5 4,07 5,75 7,04 8,13 9,09 9,96 10,76 11,50

14 F3 / 14 + RIVETTATRICE FAR RAC 180 Pneumatica 5,7 NO NO 5,7 2,02 2,85 3,49 4,03 4,51 4,94 5,33 5,70 GRAFFATRICE AEROSMITH C50 Pneumatica 4,2 NO NO 4,2 1,48 2,10 2,57 2,97 3,32 3,64 3,93 4,20

15 F3 / CALCOLO DEI LIVELLI DI ESPOSIZIONE Vibrazioni corpo intero Carrelli elevatori I carrelli elevatori vengono utilizzati per il carico/scarico degli autocarri e per il trasporto di materiale pallettizzato all interno dei vari reparti di lavorazione. Vengono utilizzati sia dal personale addetto al magazzino, ma anche da alcuni operatori dei reparti di produzione. Le misure effettuate hanno evidenziato per entrambi i carrelli dei livelli di vibrazione trasmessi inferiori al valore d azione. Questo significa che nel normale orario di lavoro, il valore limite d azione non potrà mai essere superato indipendentemente dal tempo di utilizzo. Quest ultimo, per le attività in precedenza indicate è comunque stimabile in 2 3 ore/die Tipo esposizione: Corpo intero mansione Tempo (h) FC Min. Max Min. Max Uso del carrello elevatore 3,0 0,36 0,37 1,0 0,22 0,23 Autocarri Gli autocarri vengono utilizzati dagli autisti per il trasporto del materiale. Le misure effettuate hanno evidenziato come solo l IVECO EUROCARGO presenti un livello di vibrazione trasmessa appena superiore al valore d azione. Il tempo di guida è stimabile in circa il 70% dell orario di lavoro, mentre il restante 30% è dedicato all attesa (per le operazioni di carico/scarico). Tipo esposizione: Corpo intero mansione Tempo (%) FC A(%) Min. Max Min. Max Guida dell autocarro 70 0,34 0,52 1,0 0,28 0,44 Vibrazioni sistema mano-braccio Conformemente a quanto indicato nelle linee guida ISPESL ai valori di vibrazione indicati dai produttori verranno applicati (anche in via cautelativa) i seguenti fattori di correzione: Macchina / attrezzatura Fattore di correzione (FC) Smerigliatrice 1,5 Trapano 1,0 Avvitatore 1,5 Graffatrice 1,5 Rivettatrice 1,0

16 F3 / 16 + Gruppo omogeneo/addetto: A1 e A2 Tipo esposizione: Sistema mano - braccio mansione Tempo (h) FC Min. Max Min. Max Uso dello smerigliatore 0,25 5,0 5,5 1,5 Uso del trapano 0,5 < 2,5 < 2,5 1,0 < 2,91 < 5,02 Uso dell avvitatore 0,5 4,0 11,5 1,5 Uso della rivettatrice 1,0 5,7 5,7 1,0 I calcoli evidenziano come il livello normalizzato si mantenga sempre al di sopra del valore d azione. Il valore massimo (prossimo alla soglia dei 5 m/s 2 ) viene raggiunto utilizzando esclusivamente l avvitatore BOSCH che presenta un dato decisamente superiore rispetto a tutti gli altri avvitatori in azienda. Gruppo omogeneo/addetto: P1 e P2 Tipo esposizione: Sistema mano - braccio mansione Tempo (h) FC Min. Max Min. Max Uso dello smerigliatore 0,25 5,0 5,5 1,5 Uso del trapano 0,5 < 2,5 < 2,5 1,0 Uso dell avvitatore 0,5 4,0 11,5 1,5 Uso della rivettatrice 1,0 5,7 5,7 1,0 Valgono le stesse considerazioni fatte per i gruppi precedenti < 2,91 < 5,02 Gruppo omogeneo/addetto: I2 e I6 Tipo esposizione: Sistema mano - braccio mansione Tempo (h) FC Min. Max Min. Max Uso dell avvitatore 1,0 4,0 8,5 1,5 2,12 4,51 Il valore minimo di esposizione normalizzato (inferiore al valore d azione) si realizza solo utilizzando l avvitatore pneumatico BOSCH (che peraltro presenta due valori dichiarati). In tutti gli altri casi, il livello di esposizione normalizzato risulta superiore al valore d azione Gruppo omogeneo/addetto: I1 Tipo esposizione: Sistema mano - braccio mansione Tempo (h) FC Min. Max Min. Max Uso della rivettratrice 1,0 5,7 5,7 1,0 3,0 3,0 Uso della graffatrice 1,0 4,2 4,2 1,5

17 F3 / 17 - Gruppo omogeneo/addetto: M1 Tipo esposizione: Sistema mano - braccio mansione Tempo (h) FC Min. Max Min. Max Uso dello smerigliatore 0,25 5,0 5,5 1,5 Uso del trapano 0,25 < 2,5 < 2,5 1,0 < 1,40 < 1, VALUTAZIONE DEI RISULTATI Vibrazioni corpo intero Le misure hanno evidenziato come i livelli di vibrazione trasmessi dai mezzi utilizzati in azienda siano contenuti e nella maggioranza dei casi sempre inferiori in assoluto al valore limite d azione. Il calcolo del livello normalizzato ha confermato un livello di esposizione inferiore al limite d azione. Nessun dato misurato o è risultato superiore al valore limite di breve periodo. Vibrazioni sistema mano-braccio Gli addetti esposti a questo fattore di rischio risultano essere gli addetti al montaggio. In base a quanto riportato nel punto precedente è possibile concludere quanto segue: Il gruppo M1 risulta espsoto a del sistema mano-braccio. I calcoli evidenziano un livello di esposizione normalizzato sempre inferiore al valore d azione. Tale esoosizione è confermata dall uso non sistematico degli utensili I gruppi A1, A2, P1, P2 ed I1 risultano esposti a del sistema mano - braccio. I calcoli evidenziano un livello di esposizione normalizzato sempre superiore al valore d azione I gruppi I2 ed I6 risultano esposti a del sistema mano - braccio. I calcoli evidenziano come solo in un caso il livello di esposizione normalizzato risulti inferiore al valore d azione. In base alle considerazioni precedentemente esposte i gruppi risultano esposti ad un livello normalizzato superiore al valore d azione I risultati emersi si discostano da quanto valutato in precedenza, dove tutti gli addetti risultavano esposti a livelli sempre inferiori al valore limite d azione. Tale differenza è imputabile a tre fattori: 1. Una diversa distribuzione della tempistica (nella presente valutazione la tempistica è stata raffrontata con gli operatori) 2. Una ricognizione degli utensili utilizzati (sono stati censiti altri utensili in precedenza non presenti) 3. L uso dei fattori di correzione sui dati dichiarati (in precedenza non utilizzati) Nessun dato è risultato superiore al valore limite di breve periodo (anche tenendo conto del fattore correttivo).

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