Elaborazione flash. Ufficio Studi Confartigianato 05/05/2016

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1 Elaborazione flash Ufficio Studi Confartigianato 05/05/2016 SPECIALE CONVENTION SERVIZI 2016 La dinamica negli ultimi 9 trimestri (dicembre 2013-dicembre 2015) per territorio L andamento dei tassi di interesse e dei prestiti alle imprese - A febbraio 2015 il tasso di interesse sui prestiti pagato dalle società non finanziarie per nuove operazioni è pari all 1,72%: è di 71 punti base più basso rispetto al valore di un anno prima e di 2 punti base superiore al tasso medio dell Eurozona. I prestiti lordi alle imprese, corretti con le cartolarizzazioni, aumentano a febbraio 2016 dello 0,2%, tornando a crescere dopo una serie ininterrotta di cali che durava quasi da quattro anni. La crescita è trainata dal +0,7% delle imprese medio-grandi mentre persiste il calo (-1,7%) per le imprese con meno di 20 addetti, anche se in miglioramento (era -2,5% a gennaio 2016 e -2,4% a marzo 2015). A livello settoriale crescono i prestiti solo per il Manifatturiero (+1,2%) mentre scendono per le imprese dei Servizi (-1,4%) e delle Costruzioni (-6,2%). A febbraio 2016 il confronto internazionale della dinamica dei prestiti alle società non finanziarie indica l Eurozona in crescita dello 0,6%, la Francia del 4,3% e la Germania del 2,4% mentre sono in calo solo Spagna ed Italia, entrambe dello 0,9%. Il credito al settore privato - società non finanziarie, famiglie e istituzioni senza scopo di lucro - cresce a febbraio 2016 dello 0,4% su base annua spinto dal credito al consumo alle famiglie (+35,9%) che trova un riscontro nella recente vivacità del mercato delle auto. Cresce l importanza relativa dell investimento tra i fattori per la domanda di prestiti da parte delle imprese. Il trend dei prestiti all'artigianato a dicembre 2015 e i dati territoriali I dati resi disponibili grazie alla collaborazione con Artigiancassa indicano a dicembre 2015 uno stock di prestiti all artigianato pari a 44,8 miliardi di euro, in calo del 4,8% su base annua, flessione più accentuata rispetto a quella delle piccole imprese fino a 20 addetti. A dicembre 2015 l artigianato assorbe il 5,1% del totale dei prestiti alle imprese, ma rappresenta il 15,9% della diminuzione assoluta registrata dal totale dei prestiti nell ultimo anno. In quattro anni (dicembre 2011-dicembre 2015) i prestiti all artigianato si sono ridotti di un quinto (-19,5%), pari a 10,9 miliardi di euro in meno: il calo è quasi doppio rispetto a quello registrato dal totale imprese (-11,3%). La flessione del credito all artigianato a dicembre 2015 è diffusa in tutte le regioni con cali meno accentuati in Valle d'aosta (-1,9%), Toscana (-3,0%) e Lazio (-3,1%); in 11 regioni su 20 la dinamica tendenziale migliora rispetto a quella registrata nel trimestre precedente. In 51 province si registra una diminuzione superiore alla media (-4,8%) ed in 46 province si rileva un trend dei prestiti stabile o in miglioramento rispetto al trimestre precedente. I tassi attivi effettivi sui finanziamenti alle imprese a dicembre 2015 per territorio - A dicembre 2015 il tasso attivo effettivo sui finanziamenti per cassa a imprese non finanziarie riferiti ad operazioni in essere e a rischi autoliquidanti e a revoca è pari a 5,04%, in calo di 86 punti base in un anno. I tassi più alti in sette regioni del Mezzogiorno: Calabria (8,50%, -7 punti base in un anno), Sicilia (7,38%, -33 punti base in un anno), Molise (7,15%, 8 punti base in un anno, unico aumento tra le regioni), Sardegna (7,04%, -80 p.b. in un anno), Puglia (7,00%, -50 p.b. in un anno), Campania (6,80%, -79 p.b. in anno) e Abruzzo (6,25%, -103 p.b. in un anno). Il credito per un impresa in Calabria costa 467 punti rispetto al tasso minimo rilevato in Trentino-Alto Adige (3,83%). Il gap del costo del credito tra imprese del Mezzogiorno e quelle del Centro-Nord è pari a 220 punti base.

2 Le recenti tendenze del credito alle imprese SPECIALE CONVENTION SERVIZI /05/2016 Gli ultimi dati disponibili sulla dinamica dei prestiti lordi al totale delle imprese - corretta con cartolarizzazioni, riclassificazioni e altre variazioni non derivanti da transazioni (Banca d Italia, 2016) indicano a febbraio 2016 un aumento dello 0,2%; i prestiti tornano a crescere dopo una serie ininterrotta di cali che durava quasi da quattro anni e precisamente da marzo del 2012 (Banca d Italia, 2013). L aumento dei prestiti a febbraio 2016 è sostenuto dal +0,7% osservato per le imprese medio-grandi - che tornano in campo positivo anch esse dopo quasi quattro anni di flessione che era iniziata da giugno mentre persiste il calo (-1,7%) dei prestiti alle imprese con meno di 20 addetti, ma la dinamica migliora sia in ottica congiunturale che tendenziale: il calo è, infatti, pari all 1,7% a fronte di una flessione del 2,5% rilevata a gennaio 2016 e di una diminuzione del 2,4% rilevata circa un anno prima (marzo 2015). In particolare per le famiglie produttrici il calo si ferma sul -0,8%, in attenuazione rispetto al -1,4% di gennaio. Le famiglie consumatrici si confermano la categoria con la performance migliore: i prestiti a loro concessi sono in crescita da giugno dello scorso anno ed a febbraio aumentano dell 1,4%. Dinamica dei prestiti bancari* alle imprese medio-grandi e alle imprese piccole Dicembre 2013-febbraio 2016 (provvisorio); var.% corrette con cartolarizzaz., riclassificaz. e altre var. non derivanti da transazioni 1,0 0,7 0,0-1,0-2,0-3,0-3,9-2,2-2,7-0,4-1,9-1,7-0,3-0,6-1,1-2,4-2,4-2,4-2,3-2,5-2,5-1,7-4,0-3,2-3,1-5,0-5,3-6,0 dic-13 giu-14 set-14 dic-14 mar-15 giu-15 set-15 dic-15 gen-16 feb-16 Imprese piccole Imprese medio-grandi * Includono i pronti contro termine e le sofferenze NB: Imprese piccole: quasi-società e famiglie produttrici cioè imprese individuali, società semplici, società di fatto, s.a.s. e s.n.c. con meno di 20 addetti. Il totale imprese considera le imprese piccole più quelle medio-grandi (società non finanziarie al netto delle quasi società) Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d'italia Il confronto internazionale 1 nei principali Paesi dell Eurozona - possibile per i prestiti alle sole società non finanziarie - evidenzia che a febbraio 2016 il credito nell Eurozona è in crescita dello 0,6% su base annua, con aumenti più robusti in Francia (+4,3%) e Germania (+2,4%) mentre risultano in calo Spagna ed Italia, entrambe sul -0,9%. 1 Anche in questo caso le variazioni sono corrette con cartolarizazioni, riclassificazioni e altre variazioni non derivanti da transazioni 2

3 Dinamica tendenziale dello stock dei prestiti alle società non finanziarie nei principali paesi dell'area Euro Febbraio 2106-Var. % tendenziali corrette con cartolariz., riclassific. e altre var. non derivanti da transaz. Escluse famiglie produttrici 5,0 4,0 4,3 3,0 2,4 2,0 1,0 0,6 0,0-1,0-2,0-0,9-0,9 Eurozona Francia Germania Italia Spagna Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca Centrale Europea Analizzando la dinamica 2 dei prestiti alle imprese italiane per settore a febbraio 2016 solo il Manifatturiero mostra un aumento (+1,2%) mentre i Servizi sono in flessione dell 1,4% e le Costruzioni diminuiscono del 6,2% confermandosi come il comparto più in difficoltà e per cui la fase di recupero appare in ritardo. 2,0 1,0 0,0-1,0-2,0-3,0-4,0-5,0-6,0-7,0 Dinamica dei prestiti alle imprese non agricole per comparto Febbraio Var. % rispetto febbraio 2015 non corrette. Società finanziarie e famiglie produttrici. Ateco ,2-6,2 Manifatturiero Costruzioni Servizi Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d Italia -1,4 Allargando l analisi al settore privato italiano - che comprende oltre alle società non finanziarie ed alle famiglie produttrici anche le famiglie consumatrici e le istituzioni senza scopo di lucro - si osserva che l aumento tendenziale dello 0,4% rilevato a febbraio 2016 è trainato dal totale delle famiglie ed in particolare dal loro credito al consumo che è in crescita del 35,9%; su tale dinamismo influisce la vivacità del mercato delle auto che nel 2015 registra un aumento delle vendite di nuove auto del 15,8% (Ministero Infrastrutture e Trasporti, 2016) e del fatturato del commercio delle auto del 14,3% (Istat, 2016). 2 Variazioni tendenziali prestiti lordi non corretti 3

4 feb-11 giu-11 ott-11 feb-12 giu-12 ott-12 feb-13 giu-13 ott-13 feb-14 giu-14 ott-14 feb-15 giu-15 ott-15 feb Società non finanziarie SPECIALE CONVENTION SERVIZI /05/2016 Dinamica dei prestiti al settore privato* per tipologia nell ultimo anno Febbraio Var. ass. e % su febbraio 2015 Variazioni assolute Famiglie-Credito al consumo Famiglie-Mutui Famiglie-Altri prestiti TOTALE SETTORE PRIVATO Variazioni percentuali 40,0 35,9 30,0 20,0 10,0 0,0-10,0-1,8 Società non finanziarie Famiglie-Credito al consumo 0,7-2,2 Famiglie-Mutui Famiglie-Altri prestiti TOTALE SETTORE PRIVATO 0,4 * Società non finanziarie e famiglie (produttrici e consumatrici) e Istituzioni senza fini di lucro Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d Italia Il mercato del credito continua ad essere sostenuto da un basso livello del costo dei prestiti: a febbraio 2016 il tasso di interesse sui prestiti pagato dalle società non finanziarie per nuove operazioni 3 è pari all 1,72%, 71 punti base più basso rispetto al valore di un anno prima. Il tasso di interesse pagato dalle imprese italiane è di soli 2 punti base più alto rispetto a quello pagato mediamente nell Eurozona (1,70%), in tal senso va segnalato che il gap Italia-Eurozona ha perdurato per quattro anni iniziando da agosto 2011, toccando il massimo di 96 punti base a dicembre 2012 e chiudendosi per la prima volta a settembre ,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 Tasso alle società non finanziarie* in Italia e alle imprese nell'eurozona negli ultimi 5 anni Febbraio 2011-febbraio Tasso % 2,41 2,02 1,72 1,70 Italia Eurozona a 19 * tasso medio per totale nuovi prestiti non c/c. Prestiti diversi da debiti da carte di credito (a saldo e revolving) e da prestiti rotativi e scoperti di conto corrente Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca Centrale Europea 3 Prestiti diversi da debiti da carte di credito (a saldo e revolving) e da prestiti rotativi e scoperti di conto corrente 4

5 Esigenze di fondi, fattori sottostanti o finalità (istogrammi colorati) Indice di domanda (linea nera) SPECIALE CONVENTION SERVIZI /05/2016 L analisi degli ultimi dati di aprile 2016 dell'indagine sul credito bancario (Banca d'italia, 2016a) evidenzia un aumento della domanda di credito misurata dall'indice di diffusione 4 rilevato nel I trimestre 2016 ed evidenzia un maggiore allentamento dei criteri di offerta dei prestiti a imprese e famiglie; nel dettaglio il miglioramento ha riflesso sia la pressione concorrenziale fra gli intermediari, sia il minore rischio percepito in connessione con le migliori prospettive economiche. La domanda di credito è sostenuta da inizio 2015 da un basso livello generale dei tassi di interesse; cresce l importanza relativa dell investimento tra i fattori per la domanda di prestiti da parte delle imprese. Fattori sottostanti o finalità della domanda di prestiti delle imprese Indici di diffusione* I trimestre I trimestre Indici 1,00 0,50 0,80 0,60 0,40 0,00 0,19 0,13 0,19 0,19 0,40 0,30 0,20 0,20 0,00 0,06 0,00 0,10 0,00-0,20-0,06 I trim II trim. III trim. IV trim. I trim II trim. III trim. IV trim. I trim ,00-0,10 Investimenti fissi (unica variabile con indicazione dei valori) Rifinanziamento/ristrutturazione e rinegoziazione del debito (causanti aumento o estensione della scadenza dell'importo mutuato) Livello generale dei tassi di interesse Fusioni/acquisizioni e ristrutturazione degli assetti societari Scorte e capitale circolante Indice di domanda di credito * Valori positivi dell indice indicano un aumento congiunturale della domanda. Indice di diffusione basato sul seguente schema di ponderazione: 1=notevole espansione, 0,5=moderata espansione, 0=sostanziale stabilità, -0,5=moderata contrazione, -1=notevole contrazione. Campo di variaz. dell indice compreso tra -1 e 1. Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d Italia A pagina 13 di questa l analisi dei tassi attivi effettivi sui finanziamenti alle imprese per territorio. 4 Valori positivi dell indice indicano un aumento congiunturale della domanda. Indice di diffusione basato sul seguente schema di ponderazione: 1=notevole espansione, 0,5=moderata espansione, 0=sostanziale stabilità, -0,5=moderata contrazione, -1=notevole contrazione. Il campo di variazione dell indice è compreso tra -1 e 1. 5

6 I prestiti all'artigianato per regione e provincia SPECIALE CONVENTION SERVIZI /05/2016 L analisi dei prestiti all'artigianato - resa possibile grazie alla collaborazione con Artigiancassa, che ha messo a disposizione i dati da fonte Banca d'italia - evidenzia a dicembre 2015 uno stock, comprensivo delle sofferenze, concesso al comparto di 44,8 miliardi di euro, con una diminuzione in un anno di 2,3 miliardi, pari al -4,8%. Il calo dei prestiti all artigianato prosegue da giugno del 2012, trimestre di inizio dell osservazione continuata del fenomeno, e si tratta quindi di quasi quattro anni: a dicembre 2015 si osserva una stabilità del fenomeno rispetto alla flessione del 4,8% di settembre 2015, ma un peggioramento rispetto al -3,8% di un anno prima. 0,0-1,0-2,0-3,0-4,0-5,0-6,0-7,0-8,0-9,0 Dinamica trimestrale dei prestiti alle imprese artigiane Giugno 2012 dicembre 2015, var. % stock di fine trimestre rispetto a stesso trimestre anno precedente. Sofferenze incluse Giugno 2012 Dicembre 2012 Giugno 2013 Dicembre 2013 Giugno 2014 Dicembre 2014 Giugno 2015 Dicembre ,2-8,1-5,7-6,0-6,4-4,9-6,7-3,5-3,0-4,0-3,8 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Artigiancassa da fonte Banca d'italia -5,0-4,6-4,8-4,8 A dicembre 2015 l artigianato rappresenta il 5,1% del totale dei prestiti alle imprese, ma nell ultimo anno il calo di 2,3 miliardi di euro del comparto spiega per il 15,9% della diminuzione complessiva di 14,3 miliardi di euro rilevata per i prestiti al totale delle imprese. In una prospettiva di lungo periodo si osserva che in quattro anni (dicembre 2011-dicembre 2015) i prestiti all artigianato si sono ridotti complessivamente di un quinto (-19,5%), pari a 10,9 miliardi di euro in meno: il calo è pressoché doppio rispetto a quello registrato dal totale imprese (-11,3%) e è accompagnato da una parallela riduzione di 0,6 punti percentuali della quota del comparto sul totale dei prestiti alle imprese. Prestiti all'artigianato e al totale imprese* a dicembre degli ultimi quattro anni Dicembre degli anni dal 2011 al Valori e var. assolute in milioni di euro, variazioni % ed in punti %. Al lordo delle sofferenze Mese Artigianato Totale imprese % artigianato sulla % artigianato su var. ass. del totale Milioni di euro Var. % Var. ass. Milioni di euro Var. % Var. ass. totale imprese imprese Dicembre ,6 Dicembre , , ,2 5,5 Dicembre , , ,7 5,4 Dicembre , , ,8 5,3 Dicembre , , ,9 5,1 Var. cumulata in 4 anni -19, , ,7-0,5 * Società non finanziarie e famiglie produttrici Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Artigiancassa da fonte Banca d'italia Osservando la distribuzione territoriale dei prestiti all artigianato 5 si osserva che il Centro-Nord assorbe l 83,5% dei prestiti all'artigianato - il 33,0% nel Nord-Ovest, il 30,5% nel Nord-Est ed il 20,1% nel Centro - ed al Mezzogiorno va il restante 16,5%. A dicembre 2015 in tutte le regioni si osserva una discesa dello stock dei prestiti all artigianato: la flessione meno accentuata è quella della Valle d'aosta con il -1,9%, seguita 5 Si veda il riquadro a pagina 10 6

7 dalla Toscana con il -3,0% e dal Lazio con il -3,1%. All opposto le riduzioni più marcate sono quelle di Basilicata (-7,1%), Veneto (-6,5%) ed Emilia-Romagna (-6,0%). Prestiti alle imprese* e all'artigianato e dinamica nell'ultimo anno nelle regioni Stock al 31 dicembre 2015 in milioni di euro, incidenze, var. % rispetto a dicembre 2014 e rango. Al lordo delle sofferenze Regione Totale Var. % imprese su dicembre 2014 ARTIGIANATO % sul Var. ass. Var. % % su totale Rank totale su dicembre 2014 su dicembre 2014 imprese Rank Abruzzo , , ,5 8 6,5 10 Basilicata , , ,1 20 7,2 7 Calabria , , ,8 13 7,3 6 Campania , , ,4 7 2,7 19 Emilia-Romagna , , ,0 18 5,2 17 Friuli-Venezia Giulia , , ,6 4 5,9 13 Lazio , , ,1 3 1,7 20 Liguria , , ,2 6 5,4 16 Lombardia , , ,6 10 4,2 18 Marche , , ,7 11 8,9 1 Molise , , ,5 16 8,7 2 Piemonte , , ,7 11 6,6 9 Puglia , , ,5 16 6,4 11 Sardegna , , ,5 8 6,9 8 Sicilia , , ,3 15 5,9 13 Toscana , , ,0 2 6,0 12 Trentino-Alto Adige , , ,1 5 8,1 3 Umbria , , ,2 14 8,1 3 Valle d'aosta , ,3-2 -1,9 1 7,9 5 Veneto , , ,5 19 5,7 15 Nord-Ovest , , ,6 2 4,8 4 Nord-Est , , ,7 5 5,8 2 Centro , , ,7 1 4,5 5 Sud , , ,1 4 5,1 3 Isole , , ,0 3 6,2 1 Mezzogiorno , , ,1 2 5,4 1 Centro-Nord , , ,8 1 5,0 2 ITALIA , , ,8 5,1 * Al lordo delle sofferenze e concessi a società non finanziarie e famiglie produttrici. NB: Variazioni % tendenziali NON corrette per cartolarizzazioni e riclassificaz. Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d'italia e Artigiancassa da fonte Banca d'italia In diciassette regioni su venti il peso del credito all artigianato sull ammontare dei prestiti erogato al totale delle imprese supera la media (5,1%) ed i valori maggiori si rilevano per: Marche (8,9%), Molise (8,7%) e Trentino-Alto Adige ed Umbria (entrambe con l 8,1%). Focalizzando l attenzione sui dati provinciali si rileva che in nove province il peso del credito all artigianato sull ammontare dei prestiti erogato al totale delle imprese è maggiore o uguale al 10%, incidenza pressoché doppia rispetto alla media nazionale del 5,1%. 13,5 13,0 Le 9 province con peso dei prestiti all'artigianato sui prestiti erogati al totale imprese* superiore o uguale al 10% 31 dicembre Incidenze %. Al lordo delle sofferenze. Incidenza media nazionale: 5,1% 13,0 12,5 12,0 12,3 12,2 12,0 11,5 11,0 11,4 11,3 11,1 10,9 10,5 10,0 Ogliastra Sondrio Carbonia-Iglesias Rieti Fermo Macerata Asti Belluno Verbano-Cusio Ossola * Al lordo delle sofferenze e concessi a società non finanziarie e famiglie produttrici NB: Variazioni % tendenziali NON corrette per cartolarizzazioni e riclassificazioni Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato dati Banca d'italia e Artigiancassa da fonte Banca d'italia 10,0 7

8 Siena L'Aquila Sondrio Varese Macerata Mantova Pesaro e Urbino Arezzo Pisa Prato Bari Verona Bergamo Cosenza Alessandria Medio Campidano Foggia Brescia Perugia Olbia-Tempio Monza e Brianza Caserta Novara Bologna Ascoli Piceno Gorizia Agrigento Palermo Modena Enna Piacenza Chieti Venezia Potenza Trento Teramo Lecce Campobasso Vibo Valentia Treviso Ravenna Caltanissetta Crotone Padova Vicenza Siracusa Brindisi Matera Verbano-Cusio Ossola Lodi Trapani Forlì-Cesena Benevento Avellino -4,9-4,9-4,9-4,9-5,0-5,0-5,1-5,2-5,2-5,2-5,2-5,3-5,3-5,4-5,4-5,4-5,5-5,5-5,7-5,7-5,7-5,7-5,7-5,9-6,0-6,0-6,1-6,1-6,2-6,4-6,5-6,6-6,6-6,7-6,7-6,8-6,9-6,9-6,9-7,0-7,5-7,5-7,8-7,9-8,0-8,3-8,9-10,0-10,4-11,1-11,6 SPECIALE CONVENTION SERVIZI /05/2016 Anche a livello provinciale si registra una flessione generalizzata dei prestiti all artigianato, fenomeno che non accadeva da esattamente due anni (dicembre 2013): i cali meno intensi sono quelli di Siena (-0,4%), L Aquila (-0,8%) e Sondrio (-0,9%), mentre all opposto in cinquantuno province si registra una diminuzione superiore alla media del -4,8%. Si segnala che il dato relativo ai prestiti all artigianato di Vercelli per settembre 2015 pubblicato in Confartigianato (2016) che mostrava un incremento anomalo (+22,9% in ottica tendenziale, determinato da maggiori finanziamenti per 40,9 milioni di euro tra giugno 2015 e settembre 2015) è stato oggetto di revisione nella fornitura di Banca d'italia ad Artigiancassa e la variazione corretta per i prestiti all artigianato della provincia di Vercelli a settembre del 2015 è pari al -2,5%; di conseguenza anche il dato del Piemonte viene revisionato passando dal -3,9% al -4,8%, quello del Nord-Ovest passa dal -4,4% al -4,6% e quello dell Italia passa dal -4,7% al -4,8%. Le serie storiche pubblicate nel presente lavoro tengono conto di questa revisione. 0,0 Province con i cali meno intensi e quelle con i cali più intensi dei prestiti all'artigianato 31 dicembre Variazioni % su dicembre Al lordo delle sofferenze. Variazione tendenziale media nazionale: -4,8% Le 3 province con calo Le 51 province in diminuzione superiore al -4,8% medio inferiore al -1,0% 0,0-0,5-0,4-5,0-1,0-0,8-0,9-10,0-1,5-15,0 NB: Variazioni % tendenziali NON corrette per cartolarizzazioni e riclassificazioni Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato dati Banca d'italia e Artigiancassa da fonte Banca d'italia Segue la tavola con i dati provinciali relativi ai prestiti all artigianato. 8

9 Prestiti all'artigianato nelle province Stock al 31 dicembre 2015 in milioni di euro, composizione, incidenze, var. su dicembre 2014 e ranghi. Al lordo delle sofferenze Incid. su Var. % Incid. su Mln di Mln di Provincia % Rank prestiti a Rank su dic. Rank Provincia % Rank prestiti a Rank euro euro imprese* 2014 imprese* Var. % su dic. Rank 2014 Agrigento 109 0,2 96 6,4 61-5,9 83 Messina 227 0,5 63 6,9 54-4,1 40 Alessandria 395 0,9 38 6,2 63-5,3 71 Milano ,6 2 1, ,0 20 Ancona 622 1,4 22 7,6 40-4,4 46 Modena 724 1,6 17 4,5 96-6,0 84 Aosta 124 0,3 80 7,9 35-1,9 6 Monza e Brianza 784 1,8 16 5,9 71-5,5 76 Arezzo 525 1,2 27 8,7 21-5,0 64 Napoli 400 0,9 38 1, ,6 15 Ascoli Piceno 253 0,6 52 7,6 40-5,7 78 Novara 294 0,7 46 5,7 77-5,7 78 Asti 281 0, ,1 7-4,3 44 Nuoro 102 0,2 96 9,5 10-4,8 57 Avellino 99 0,2 96 3, ,6 110 Ogliastra 31 0, ,0 1-4,5 49 Bari 695 1,6 17 5,7 77-5,2 67 Olbia-Tempio 151 0,3 80 6,9 54-5,5 76 Barletta-A.T ,5 63 9,5 10-4,5 49 Oristano 78 0,2 96 9,1 15-3,3 26 Belluno 235 0, ,9 8-3,8 35 Padova ,6 6 6,8 57-7,5 100 Benevento 49 0, , ,1 109 Palermo 297 0,7 46 4, ,0 84 Bergamo ,1 3 6,2 63-5,2 67 Parma 544 1,2 27 5,5 82-4,1 40 Biella 143 0,3 80 6,6 59-2,0 7 Pavia 461 1,0 35 8,0 34-4,4 46 Bologna 932 2,1 11 4, ,7 78 Perugia 880 2,0 14 8,2 28-5,4 73 Bolzano ,8 5 8,1 33-2,0 7 Pesaro e Urbino 603 1,3 26 8,8 17-4,9 60 Brescia ,3 1 5,9 71-5,4 73 Pescara 235 0,5 63 6,2 63-2,7 17 Brindisi 131 0,3 80 7,8 38-7,9 103 Piacenza 335 0,7 46 7,4 46-6,1 86 Cagliari 233 0,5 63 4,5 96-3,9 37 Pisa 488 1,1 31 7,5 43-5,0 64 Caltanissetta 77 0,2 96 6,2 63-6,9 96 Pistoia 394 0,9 38 7,4 46-3,2 24 Campobasso 126 0,3 80 9,2 14-6,7 93 Pordenone 269 0,6 52 5,8 74-3,8 35 Carbonia-Iglesias 47 0, ,2 3-3,6 31 Potenza 167 0,4 72 7,5 43-6,5 90 Caserta 113 0,3 80 2, ,7 78 Prato 252 0,6 52 4,4 99-5,1 66 Catania 359 0,8 43 5,4 85-2,2 11 Ragusa 267 0,6 52 8,7 21-4,1 40 Catanzaro 112 0,3 80 5,6 79-3,6 31 Ravenna 428 1,0 35 4,5 96-6,9 96 Chieti 294 0,7 46 6,0 70-6,2 88 Reggio Calabria 152 0,3 80 8,8 17-3,6 31 Como 694 1,5 21 8,6 24-4,6 52 Reggio Emilia 634 1,4 22 4,9 90-4,6 52 Cosenza 237 0,5 63 7,9 35-5,2 67 Rieti 75 0, ,0 4-3,3 26 Cremona 498 1,1 31 7,0 52-4,8 57 Rimini 436 1,0 35 6,2 63-3,7 34 Crotone 50 0, ,9 71-7,0 99 Roma 931 2,1 11 1, ,1 22 Cuneo ,3 7 9,5 10-4,6 52 Rovigo 282 0,6 52 8,8 17-4,2 43 Enna 53 0, ,8 17-6,1 86 Salerno 370 0,8 43 4,9 90-2,9 19 Fermo 272 0, ,4 5-3,5 30 Sassari 173 0,4 72 8,5 25-4,5 49 Ferrara 297 0,7 46 7,9 35-4,6 52 Savona 285 0,6 52 8,2 28-4,4 46 Firenze 902 2,0 14 4,7 95-2,0 7 Siena 415 0,9 38 5,6 79-0,4 1 Foggia 210 0,5 63 4,8 94-5,4 73 Siracusa 140 0,3 80 5,8 74-7,8 102 Forlì-Cesena 635 1,4 22 6, ,4 108 Sondrio 343 0, ,3 2-0,9 3 Frosinone 167 0,4 72 4,9 90-2,5 13 Taranto 148 0,3 80 5,8 74-3,4 28 Genova 502 1,1 31 4, ,3 44 Teramo 271 0,6 52 6,2 63-6,6 91 Gorizia 116 0,3 80 7,3 48-5,7 78 Terni 201 0,4 72 7,7 39-4,0 39 Grosseto 251 0,6 52 6,9 54-2,2 11 Torino ,1 3 5,1 88-4,8 57 Imperia 147 0,3 80 8,7 21-3,4 28 Trapani 186 0,4 72 7, ,0 107 Isernia 44 0, ,5 43-1,8 5 Trento ,3 7 8,2 28-6,6 91 La Spezia 133 0,3 80 5,5 82-4,6 52 Treviso 966 2,2 9 5,4 85-6,9 96 L'Aquila 200 0,4 72 9,0 16-0,8 2 Trieste 113 0,3 80 4, ,2 24 Latina 168 0,4 72 4, ,6 15 Udine 529 1,2 27 6,4 61-3,0 20 Lecce 331 0,7 46 8,2 28-6,7 93 Varese 709 1,6 17 7,2 51-4,9 60 Lecco 474 1,1 31 8,3 27-3,1 22 Venezia 724 1,6 17 5,3 87-6,4 89 Livorno 280 0,6 52 5,5 82-2,1 10 Verbano-C.O , ,0 9-8,3 105 Lodi 242 0,5 63 8,2 28-8,9 106 Vercelli 152 0,3 80 7,0 52-1,2 4 Lucca 385 0,9 38 5,6 79-2,5 13 Verona 987 2,2 9 4,9 90-5,2 67 Macerata 530 1, ,3 6-4,9 60 Vibo Valentia 44 0, ,6 40-6,8 95 Mantova 609 1,4 22 6,1 69-4,9 60 Vicenza 960 2,1 11 5,0 89-7,5 100 Massa-Carrara 161 0,4 72 7,3 48-2,7 17 Viterbo 232 0,5 63 9,4 13-3,9 37 Matera 107 0,2 96 6,7 58-8,0 104 ITALIA ,0 5,1-4,8 Medio Campidano 44 0, ,5 25-5,3 71 * Al lordo delle sofferenze e concessi a società non finanziarie e famiglie produttrici NB: Variazioni % tendenziali NON corrette per cartolarizzazioni e riclassificazioni Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d'italia e Artigiancassa da fonte Banca d'italia 9

10 Dinamica credito all artigianato tra dicembre 2013 e dicembre 2015 per regione e provincia Pur in contesto di diminuzione dei prestiti all artigianato diffusa sul territorio si osserva che in undici regioni su venti che sommano prestiti per 27,3 miliardi di euro (61,0% del totale) - la dinamica tendenziale dei prestiti all artigianato migliora o è stabile rispetto a quella registrata nel trimestre precedente ed in particolare in Abruzzo la flessione si riduce di 3,6 punti percentuali, nel Lazio di 1,6 punti ed in Friuli-Venezia Giulia di 1,5 punti. Nel trimestre precedente le regioni che registravano un trend congiunturale in miglioramento o stabile erano sette e sommavano prestiti all artigianato per 22,5 miliardi di euro (49,4% del totale). Serie storica della dinamica tendenziale dei prestiti all'artigianato nelle regioni negli ultimi due anni Dicembre 2013-dicembre Var. % tendenziali. Stock al lordo delle sofferenze. In rosso i peggioramenti congiunturali LEGENDA TREND (peggioramento rispetto a settembre 2015) (miglioramento rispetto a settembre 2015) e = (stabilità rispetto a settembre 2015) Crescita o stabilità a dicembre 2015 e trend congiunturale in miglioramento o stabile Calo a dicembre 2015 e trend congiunturale in miglioramento o stabile Crescita a dicembre 2015 e trend congiunturale in peggioramento Calo a dicembre 2015 e trend congiunturale in peggioramento Regioni Dicembre Marzo Giugno Settembre Dicembre Marzo Giugno Settembre Dicembre Trend congiunturale Abruzzo -5,9-2,0-1,7-2,1-5,3-7,0-8,0-8,1-4,5 Migliora Basilicata -7,3-4,6-5,4-5,0-3,6-5,0-5,1-6,9-7,1 Peggiora Calabria -4,9-2,4-4,2-3,8-6,5-6,6-5,2-5,4-4,8 Migliora Campania -3,4 0,5-0,6 0,6-0,6-3,6-3,7-4,4-4,4 Stabile = Emilia-Romagna -7,7-4,9-4,0-5,4-5,1-5,7-5,5-6,1-6,0 Migliora Friuli-Venezia Giulia -7,9-6,0-5,2-7,4-6,9-7,0-5,9-5,1-3,6 Migliora Lazio -4,4-2,6-3,4-3,5-4,5-5,3-4,6-4,7-3,1 Migliora Liguria -6,2-3,6-3,1-3,6-3,6-4,5-4,2-4,1-4,2 Peggiora Lombardia -6,8-2,3-2,0-3,9-3,3-5,3-4,6-4,6-4,6 Stabile = Marche -6,9-3,9-3,6-4,6-4,9-6,0-5,5-5,4-4,7 Migliora Molise -5,4-0,8-2,0-3,2-4,8-8,2-6,1-6,0-5,5 Migliora Piemonte -7,6-2,7-1,0-2,9-2,5-4,7-5,2-4,8-4,7 Migliora Puglia -5,5-3,6-4,9-4,6-3,8-5,2-3,8-4,4-5,5 Peggiora Sardegna -7,0-4,4-4,1-2,7-1,6-3,2-2,6-3,1-4,5 Peggiora Sicilia -5,0-4,1-3,9-4,1-4,3-4,5-3,3-3,9-5,3 Peggiora Toscana -5,2-2,0-1,3-2,2-2,2-3,2-2,8-2,5-3,0 Peggiora Trentino-Alto Adige -5,0-3,1-1,9-2,7-3,2-3,8-3,7-3,8-4,1 Peggiora Umbria -7,1-4,1-3,7-3,1-3,9-0,2-4,5-5,9-5,2 Migliora Valle d'aosta -4,5-1,7-2,0-2,6-0,7 0,1 0,5-0,9-1,9 Peggiora Veneto -9,0-6,2-5,1-6,0-5,2-5,8-5,2-5,8-6,5 Peggiora Nord-Ovest -7,0-2,5-1,8-3,6-3,1-5,0-4,7-4,6-4,6 Stabile = Nord-Est -7,8-5,2-4,2-5,4-5,0-5,5-5,1-5,5-5,7 Peggiora Centro -5,7-2,9-2,6-3,2-3,5-3,9-4,0-4,1-3,7 Migliora Sud -5,2-2,2-3,2-2,9-3,8-5,5-5,0-5,5-5,1 Migliora Isole -5,7-4,2-4,0-3,6-3,4-4,1-3,1-3,6-5,0 Peggiora Mezzogiorno -5,4-2,9-3,5-3,1-3,7-5,0-4,4-4,9-5,1 Peggiora Centro-Nord -7,0-3,6-2,9-4,2-3,9-5,0-4,7-4,8-4,8 Stabile = ITALIA -6,7-3,5-3,0-4,0-3,8-5,0-4,6-4,8-4,8 Stabile = NB: Variazioni % tendenziali NON corrette per cartolarizzazioni e riclassificazioni Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Artigiancassa da fonte Banca d'italia Regioni per dinamica tendenziale del credito a dicembre 2015 e trend congiunturale e confronto con trim. precedente Crescita/calo=var. % mese del 2015 rispetto a stesso mese del 2014 stabile o positivo/negativo Trend in miglioramento o stabile/peggioramento: var. % mese del 2015 inferiore/superiore rispetto a var. % mese precedente del 2015 Combinazione dinamica e trend N. regioni Stock N. regioni Stock Var. ass. % % % % dic prestiti set prestiti n. regioni Crescita o stabilità e trend in miglioramento o stabile 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 Crescita e trend in peggioramento 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 Calo e trend in miglioramento o stabile 11 55, ,0 7 35, ,4 4 Calo e trend in peggioramento 9 45, , , ,6-4 TOTALE , , , ,0 0 Crescita o stabilità 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 Calo , , , ,0 0 Trend in miglioramento o stabile 11 55, ,0 7 35, ,4 4 Trend in peggioramento 9 45, , , ,6-4 NB: Variazioni % tendenziali NON corrette per cartolarizzazioni e riclassificazioni e stock al lordo delle sofferenze Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Artigiancassa da fonte Banca d'italia 10

11 Passando ad esaminare i dati provinciali si osserva che a dicembre 2015 si registrano solo flessioni tendenziali dei prestiti, ma un aspetto positivo è che in meno della metà (41,8%) delle province (46) si registra un miglioramento o stabilità del trend dei prestiti rispetto al trimestre precedente: questo era riscontrabile a settembre 2015 per il 49,1% delle province (54). Province per dinamica tendenziale del credito a dicembre 2015 e trend congiunturale e confronto con trim. precedente Crescita/calo=var. % mese del 2015 rispetto a stesso mese del 2014 stabile o positivo/negativo Trend in miglioramento o stabile/peggioramento: var. % mese del 2015 inferiore/superiore rispetto a var. % mese precedente del 2015 Combinazione dinamica e trend N. prov. dic. N. prov. set. % % Var. n. prov. Crescita o stabilità e trend in miglioramento o stabile 0 0,0 0 0,0 0 Crescita e trend in peggioramento 0 0,0 1 0,9-1 Calo e trend in miglioramento o stabile 46 41, ,1-8 Calo e trend in peggioramento 64 58, ,0 9 Totale province , ,0 0 Crescita o stabilità 0 0,0 1 0,9-1 Calo , ,1 1 Trend in miglioramento o stabile 46 41, ,1-8 Trend in peggioramento 64 58, ,9 8 NB: Variazioni % tendenziali NON corrette per cartolarizzazioni e riclassificazioni e stock al lordo delle sofferenze Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Artigiancassa da fonte Banca d'italia Numero province per dinamica tendenziale e trend congiunturale del credito: ultimi due trimestri a confronto Settembre 2015 e dicembre Stock al lordo delle sofferenze Crescita o Crescita e trend Calo e trend in stabilità e trend in in peggioramento miglioramento o miglioramento o stabile stabile Calo e trend in peggioramento 1 0 Crescita o stabilità Calo Trend in miglioramento o stabile Settembre 2015 Dicembre 2015 NB: Variazioni % tendenziali NON corrette per cartolarizzazioni e riclassificazioni Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato dati Banca d'italia e Artigiancassa da fonte Banca d'italia Trend in peggioramento Segue la tabella con la dinamica tendenziale del credito all artigianato tra dicembre 2013 e dicembre 2015 per provincia. 11

12 Serie storica della dinamica tendenziale dei prestiti all'artigianato nelle province negli ultimi due anni Dicembre 2013-dicembre 2015.Var. % tendenziali. Stock al lordo delle sofferenze. In rosso i peggioramenti congiunturali LEGENDA TREND (peggioramento rispetto a settembre 2015) (miglioramento rispetto a settembre 2015) e = (stabilità rispetto a settembre 2015) Crescita o stabilità a dicembre 2015 e trend congiunturale in miglioram. o stabile Calo a dicembre 2015 e trend congiunturale in miglioramento o stabile Crescita a dicembre 2015 e trend congiunturale in peggioramento Calo a dicembre 2015 e trend congiunturale in peggioramento Province Dic. Mar. Giu. Sett. Dic. Mar. Giu. Sett. Dic. Trend cong. Province Dic. Mar. Giu. Sett. Dic. Mar. Giu. Sett. Dic. Trend cong. Agrigento -10,4-12,3-5,5-6,4-5,4-3,3-0,8-3,8-5,9 Messina -4,9-0,7-1,8-1,7-1,3-2,8-0,7-1,4-4,1 Alessandria -8,3-3,6-1,9-3,7-2,8-4,5-4,6-4,2-5,3 Milano -6,5-0,6-0,8-2,2-1,4-4,2-3,1-3,1-3,0 Ancona -6,8-4,5-4,0-4,7-5,7-6,1-5,8-6,0-4,4 Modena -8,3-5,1-3,9-5,0-4,5-5,3-5,2-5,8-6,0 Aosta -4,5-1,7-2,0-2,6-0,7 0,1 0,5-0,9-1,9 Monza e B. -7,0-0,5-0,8-3,2-1,5-6,5-6,0-5,4-5,5 Arezzo -7,3-5,1-3,5-3,1-4,0-4,2-4,2-4,5-5,0 Napoli -2,6 1,6 1,4 3,5 1,8-1,3-2,0-3,7-2,6 Ascoli Piceno -7,3-4,2-3,1-5,1-5,1-5,2-6,1-5,0-5,7 Novara -10,1-5,5-5,1-5,4-3,5-5,8-4,7-5,0-5,7 Asti -5,1-2,5-3,1-5,1-5,4-5,5-5,7-5,5-4,3 Nuoro -9,1-5,9-5,7-4,5-2,0-4,5-4,5-3,7-4,8 Avellino -8,5-2,6-2,6-1,1 0,7-5,7-7,3-9,6-11,6 Ogliastra -5,5-5,5-6,3-5,3-4,2-4,9-5,8-5,3-4,5 Bari -5,2-3,1-5,6-5,0-3,6-4,5-3,2-3,5-5,2 Olbia-T. -5,8-5,2-2,8-1,0-0,1-1,9-2,3-2,3-5,5 Barletta-A.T. -5,3-3,9-4,5-3,1-2,2-4,0-2,7-4,2-4,5 Oristano -4,0-2,5-5,0-3,4-3,0-5,5-2,0-1,3-3,3 Belluno -7,6-4,7-3,0-4,6-4,7-6,1-5,7-5,2-3,8 Padova -8,2-3,9-3,5-4,9-5,2-6,6-5,4-5,5-7,5 Benevento -6,6-2,4-3,3-4,8-8,5-12,7-13,0-12,0-11,1 Palermo -5,7-5,5-5,2-5,3-4,6-3,9-3,4-3,6-6,0 Bergamo -7,8-3,6-2,8-4,9-4,1-5,6-4,8-5,4-5,2 Parma -8,7-4,8-4,2-6,1-5,6-6,0-5,1-4,2-4,1 Biella -15,7-10,2-1,7-1,6-0,7-4,1-1,7-1,8-2,0 Pavia -6,5-1,2-1,2-1,9-2,9-3,5-3,2-3,7-4,4 Bologna -5,6-2,6-1,5-2,8-3,4-4,8-4,8-5,0-5,7 Perugia -6,7-4,0-3,9-3,4-4,3 0,5-4,5-6,2-5,4 Bolzano -4,3-3,2-2,0-1,9-3,2-3,1-1,9-2,2-2,0 Pesaro e U. -6,4-2,1-1,7-3,0-3,7-6,2-5,9-6,2-4,9 Brescia -6,6-3,8-3,2-5,7-5,1-5,3-5,0-5,0-5,4 Pescara -5,2-2,2-1,3-0,5-3,5-5,5-7,3-8,2-2,7 Brindisi -4,6-2,8-3,7-4,5-5,3-10,3-7,7-8,9-7,9 Piacenza -9,8-6,4-4,3-6,0-5,6-6,3-6,3-7,1-6,1 Cagliari -6,9-4,5-4,5-3,7-2,5-2,9-2,8-3,2-3,9 Pisa -3,9-0,2 0,8-0,6-1,5-2,7-4,3-4,7-5,0 Caltanissetta -8,5-6,7-5,2-4,7-4,1-6,9-5,5-6,7-6,9 Pistoia -3,5-0,9-0,4-3,9-4,1-5,3-4,6-3,8-3,2 Campobasso -5,5-1,2-2,0-3,7-5,9-9,3-7,1-6,9-6,7 Pordenone -9,6-6,7-5,9-7,6-5,9-7,3-4,1-4,4-3,8 Carbonia-I. -6,7-5,5-4,0-0,8-2,1-1,1-1,4-0,6-3,6 Potenza -7,7-5,5-5,9-5,0-3,1-4,2-5,2-7,4-6,5 Caserta -2,7 2,0 1,6 0,0-2,9-6,4-7,3-4,7-5,7 Prato -7,2-5,4-5,4-6,3-4,9-5,7-4,8-4,0-5,1 Catania -1,8-1,5-3,4-3,0-3,5-2,9-0,4-0,7-2,2 Ragusa -5,4-3,9-4,6-5,4-5,8-4,5-4,3-4,3-4,1 Catanzaro -3,6 0,5-1,7-2,5-2,6-2,3-1,3-1,9-3,6 Ravenna -10,3-5,4-5,5-6,9-6,7-6,7-5,5-6,4-6,9 Chieti -4,6-1,4-1,2-2,1-5,4-7,2-8,1-7,7-6,2 Reggio Cal. -4,6-0,4 0,0 2,4 2,9-1,0 1,0-0,3-3,6 Como -6,1-0,5-1,3-3,8-3,3-5,6-4,2-4,6-4,6 = Reggio E. -8,4-6,4-5,6-6,3-5,5-5,3-4,6-5,2-4,6 Cosenza -5,3-3,6-6,2-6,7-12,6-12,0-10,7-10,2-5,2 Rieti -10,1-8,4-6,1-4,6-4,4-3,6-4,5-6,3-3,3 Cremona -7,7-2,3-2,6-3,9-3,4-6,6-5,8-5,6-4,8 Rimini -6,3-5,5-4,0-5,9-5,7-5,4-6,4-5,8-3,7 Crotone -7,0-3,7-3,5-3,3-3,1-2,9-5,4-5,9-7,0 Roma -3,3-1,4-2,5-2,9-4,5-5,9-5,7-5,4-3,1 Cuneo -6,1-2,3-1,3-3,5-3,5-4,2-4,4-4,5-4,6 Rovigo -5,4-5,0-4,8-5,3-4,6-4,7-4,1-3,2-4,2 Enna -6,1-4,0-7,3-6,1-5,7-5,9-1,9-1,9-6,1 Salerno -2,5 0,2-2,4-0,8-1,5-3,0-2,0-2,5-2,9 Fermo -7,8-4,4-4,0-4,3-3,9-5,0-4,2-3,9-3,5 Sassari -9,2-2,7-3,0-1,6-0,6-3,6-2,0-3,8-4,5 Ferrara -6,4-5,7-4,7-6,4-6,9-6,4-5,5-5,1-4,6 Savona -6,2-2,8-2,8-3,8-3,0-5,0-4,5-3,9-4,4 Firenze -6,3-1,4-0,5-0,8-1,0-3,0-1,7-1,5-2,0 Siena -4,0-2,8-3,2-3,1-1,0-0,7 1,2 0,9-0,4 Foggia -8,4-7,1-6,3-5,9-3,8-4,3-3,2-4,3-5,4 Siracusa -5,9-5,6-4,5-4,2-5,0-5,1-4,7-5,4-7,8 Forlì-Cesena -7,3-4,5-4,0-6,1-5,3-6,7-6,7-10,2-10,4 Sondrio -2,3-1,4-1,0-3,0-3,9-2,6-3,1-3,0-0,9 Frosinone -3,9-2,6-3,3-4,3-6,3-6,9-4,4-4,1-2,5 Taranto -1,9 0,7-3,0-4,8-6,8-6,8-5,0-3,6-3,4 Genova -5,4-4,2-3,4-3,4-3,5-3,0-3,1-4,0-4,3 Teramo -4,7-1,9-3,0-3,7-8,6-9,9-11,4-11,4-6,6 Gorizia -6,2-3,2-1,9-5,2-7,0-10,3-9,7-8,5-5,7 Terni -8,9-4,7-3,1-2,1-2,4-3,0-4,4-4,8-4,0 Grosseto -4,2-1,6-0,4-1,4-2,0-2,6-2,0-2,0-2,2 Torino -6,9-1,0 0,7-1,6-1,8-5,2-6,6-5,4-4,8 Imperia -7,7-5,6-6,1-6,5-6,7-7,5-6,4-4,4-3,4 Trapani -3,0-3,2-1,4-2,6-4,9-9,3-9,8-10,4-10,0 Isernia -5,3 0,3-1,9-1,5-1,5-4,7-3,1-3,4-1,8 Trento -5,7-3,0-1,8-3,6-3,2-4,7-5,6-5,5-6,6 La Spezia -7,2-1,2 0,6-0,3-1,7-5,9-5,2-4,5-4,6 Treviso -10,8-7,7-6,3-6,8-4,2-4,5-5,4-6,4-6,9 L'Aquila -10,6-2,7-0,9-1,5-2,1-3,8-3,8-3,7-0,8 Trieste -5,6-3,9-3,6-7,2-6,5-7,1-5,7-2,9-3,2 Latina -5,7-1,8-3,8-3,0-3,6-2,8-2,0-2,6-2,6 = Udine -7,9-6,6-5,9-7,9-7,5-6,1-5,9-5,2-3,0 Lecce -6,1-4,2-4,3-3,9-3,5-4,8-4,2-5,3-6,7 Varese -8,6-2,8-2,1-3,4-1,3-4,8-4,9-4,5-4,9 Lecco -6,6-1,6-0,9-3,0-2,7-4,9-3,6-3,3-3,1 Venezia -10,1-5,9-4,8-4,5-4,2-5,7-5,2-6,9-6,4 Livorno -1,7 1,0 0,7 0,1 1,1 1,1-1,0-1,0-2,1 Verbano-C.O. -7,4-1,6-2,3-3,5 0,0-3,9-4,1-6,9-8,3 Lodi -3,8-0,2 0,5-2,0-4,2-9,0-8,6-8,3-8,9 Vercelli -13,2-6,6 3,3 1,6 1,8-2,9-3,4-2,5-1,2 Lucca -5,4-1,6-0,3-2,2-1,7-4,0-3,3-2,2-2,5 Verona -8,5-4,9-4,2-5,5-4,8-5,7-5,2-5,1-5,2 Macerata -6,8-4,6-5,4-6,1-5,6-6,5-5,2-4,6-4,9 Vibo Valentia -4,6-6,2-11,5-9,2-12,5-7,4-3,4-2,6-6,8 Mantova -8,3-5,2-4,0-5,4-4,5-5,9-4,7-4,7-4,9 Vicenza -9,1-9,3-7,8-8,6-7,5-6,4-4,7-6,5-7,5 Massa-Car. -5,7-2,1-2,0-4,1-4,4-6,0-4,3-2,2-2,7 Viterbo -6,0-5,9-5,5-5,1-3,7-3,7-2,4-3,4-3,9 Matera -6,7-3,2-4,7-5,0-4,3-6,1-5,0-6,0-8,0 ITALIA -6,7-3,5-3,0-4,0-3,8-5,0-4,6-4,8-4,8 = Medio Camp. -5,6-4,2-3,9-1,8-0,2-1,1-1,3-4,7-5,3 NB: Variazioni % tendenziali NON corrette per cartolarizzazioni e riclassificazioni Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Artigiancassa da fonte Banca d'italia 12

13 I tassi attivi effettivi sui finanziamenti alle imprese a dicembre 2015 per territorio I dati a dicembre 2015 sui tassi attivi effettivi sui finanziamenti per cassa a imprese non finanziarie riferiti ad operazioni in essere e a rischi autoliquidanti e a revoca indicano che un impresa italiana paga mediamente un tasso del 5,04%, in diminuzione di 86 punti base rispetto ad un anno prima. L analisi dei dati evidenzia ampie differenziazioni a livello territoriale. Ai primi sette posti per livello dei tassi troviamo regioni del Mezzogiorno: il credito per le imprese è particolarmente costoso in Calabria (8,50%, -7 punti base in un anno), seguita da Sicilia (7,38%, -33 punti base in un anno), Molise (7,15%, 8 punti base in un anno, l unico aumento rilevato tra le regioni), Sardegna (7,04%, -80 punti base in un anno), Puglia (7,00%, -50 punti base in un anno), Campania (6,80%, -79 punti base in un anno) e Abruzzo (6,25%, -103 punti base in un anno). All opposto i tassi minori ed inferiori al 4%, e quindi anche alla media, per: Trentino-Alto Adige (3,83%, -101 punti base in un anno), Lazio (4,45%, -180 punti base in un anno, la diminuzione più intensa rilevata tra le regioni), Lombardia (4,52%, -80 punti base in un anno), Veneto (4,82%, -68 punti base in un anno), Emilia-Romagna (4,86%, -64 punti base in un anno) e Piemonte (4,88%, -54 punti base in un anno). Il costo del credito per un impresa in Calabria è superiore di 346 punti base rispetto alla media nazionale e superiore di 467 punti rispetto al tasso minimo rilevato in Trentino-Alto Adige. Tassi attivi effettivi* su finanziamenti per cassa a breve e in essere a imprese non finanziarie per regione 31 dicembre 2015-tassi, var. in punti base su dic. 2014, gap con tasso Italia in p. b. e ranghi, rischi autoliquidanti e a revoca Regione Tasso Var. in punti base su Rank Gap tasso con dicembre 2014 var. in p. b. tasso Italia in p.b. (in grigio gli aumenti) Calabria 8, Sicilia 7, Molise 7, Sardegna 7, Puglia 7, Campania 6, Abruzzo 6, Valle d'aosta 6, Basilicata 6, Umbria 6, Marche 5, Toscana 5, Liguria 5, Friuli-Venezia Giulia 5, Piemonte 4, Emilia-Romagna 4, Veneto 4, Lombardia 4, Lazio 4, Trentino-Alto Adige 3, Isole 7, Sud 6, Centro 5, Nord-Est 4, Nord-Ovest 4, Mezzogiorno 6, Centro-Nord 4, ITALIA 5, gap prima ultima 467 * Media ponderata dei tassi effettivi applicati alla clientela (società non finanziarie e famiglie produttrici) escludendo le operazioni a tasso agevolato NB: indagine basata sui dati che gli intermediari devono inviare per ciascun cliente che alla fine del trimestre di riferimento, abbia segnalato alla Centrale dei rischi una somma dell'accordato o dell'utilizzato dei finanziamenti oggetto di analisi pari o superiore a euro Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d'italia 13

14 SPECIALE CONVENTION SERVIZI /05/2016 Osservando la serie storica dei tassi da dicembre del 2008 si rileva che il gap del costo del credito tra imprese del Mezzogiorno e quelle del Centro-Nord oscilla dal minimo di 136 di settembre 2009 ed il massimo di 220 punti base registrato sia a marzo 2015 che proprio a dicembre Serie storica dei tassi attivi effettivi* su finanz. per cassa a breve e in essere a imprese non fin. nel Centro-Nord e nel Mezzogiorno 31 dicembre dicembre 2015-tassi %. Rischi autoliquidanti e a revoca su operazioni in essere 9,00 8,50 8,00 7,50 7,00 6,50 6,00 5,50 5,00 4,50 4,00 6,97 4,77 Mezzogiorno Centro-Nord * Media ponderata dei tassi effettivi applicati alla clientela (società non finanziarie e famiglie produttrici) escludendo le operazioni a tasso agevolato NB: indagine basata sui dati che gli intermediari devono inviare per ciascun cliente che alla fine del trimestre di riferimento, abbia segnalato alla Centrale dei rischi una somma dell'accordato o dell'utilizzato dei finanziamenti oggetto di analisi pari o superiore a euro Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d Italia L analisi del costo del credito a livello provinciale mostra i livelli più elevati in undici province del Mezzogiorno: Carbonia-Iglesias (9,40%, +124 punti base in un anno, la crescita più intensa registrata tra le province), Reggio Calabria (8,94% e stabile rispetto ad un anno prima), Ogliastra (8,75%, -4 punti base in un anno), Enna (8,65%, -29 punti base in un anno), Cosenza (8,47%, +35 punti base in un anno), Messina (8,47%, +18 punti base in un anno), Crotone (8,43%, -65 punti base in un anno), Olbia-Tempio (8,40%, -67 punti base in un anno), Agrigento (8,31%, -11 punti base in un anno), Catanzaro (8,26%, -45 punti base in un anno) e Brindisi (8,24%, -1 punti base in un anno). All'opposto i dieci tassi più bassi si registrano nelle seguenti province del Nord: Provincia Autonoma di Bolzano (3,34%, -115 punti base in un anno), Milano (4,15%, -88 punti base in un anno), Cuneo (4,19%, -52 punti base in un anno), Roma (4,21%, -187 punti base in un anno), Brescia (4,35%, -87 punti base in un anno), Reggio Emilia (4,40%, -55 punti base in un anno), Biella (4,48%, -60 punti base in un anno), Lecco (4,49%, -77 punti base in un anno), Treviso (4,52%, -59 punti base in un anno) e Vicenza (4,61%, -80 punti base in un anno). La provincia per cui si rileva la diminuzione più intensa del tasso di interesse è Terni con un calo di 283 punti base. Il costo del credito per un impresa della provincia di Carbonia-Iglesias è quasi doppio (436 punti base in più) rispetto alla media nazionale e quasi triplo (606 punti base in più) rispetto al tasso minimo rilevato nella Provincia Autonoma di Bolzano. Segue la tavola con i dati provinciali relativi ai tassi attivi effettivi pagati dalle imprese. 14

15 Tassi attivi effettivi* su finanziamenti per cassa a breve e in essere a imprese non finanziarie per provincia 31 dicembre 2015-tassi, var. in punti base su dicembre 2014, gap con tasso Italia in p. b. e ranghi, rischi autoliquidanti e a revoca Provincia Tasso Var. in p.b. su dicembre 2014 (in grigio gli aumenti) Rank var. in p. b. Gap con Italia in p.b. Provincia Tasso Var. in p.b. su dicembre 2014 (in grigio gli aumenti) Rank var. in p. b. Gap con Italia in p.b. Carbonia-Iglesias 9, Teramo 5, Reggio Calabria 8, Ancona 5, Ogliastra 8, Chieti 5, Enna 8, Pesaro e Urbino 5, Cosenza 8, Pavia 5, Messina 8, Matera 5, Crotone 8, Savona 5, Olbia-Tempio 8, Ferrara 5, Agrigento 8, Belluno 5, Catanzaro 8, Rovigo 5, Brindisi 8, Venezia 5, Rieti 8, Sondrio 5, Grosseto 8, Prato 5, Lecce 8, Firenze 5, Trapani 7, Vercelli 5, Foggia 7, Rimini 5, Vibo Valentia 7, Modena 5, Sassari 7, Lucca 5, Barletta-Andria-Trani 7, Macerata 5, Palermo 7, Pisa 5, Benevento 7, Lodi 5, Caltanissetta 7, Monza e Brianza 5, Imperia 7, Novara 5, Livorno 7, Varese 5, Siracusa 7, Siena 5, L'Aquila 7, Alessandria 5, Campobasso 7, Verona 5, Isernia 7, Terni 5, Caserta 7, Como 5, Medio Campidano 7, Udine 4, Salerno 6, Piacenza 4, Catania 6, Torino 4, Massa-Carrara 6, Pistoia 4, Oristano 6, Trento 4, Viterbo 6, Genova 4, Taranto 6, Cremona 4, Latina 6, Forlì-Cesena 4, Pescara 6, Bergamo 4, Frosinone 6, Mantova 4, Verbano-C.O. 6, Padova 4, Napoli 6, Parma 4, La Spezia 6, Bologna 4, Nuoro 6, Pordenone 4, Avellino 6, Ravenna 4, Potenza 6, Vicenza 4, Ragusa 6, Treviso 4, Ascoli Piceno 6, Lecco 4, Gorizia 6, Biella 4, Arezzo 6, Reggio Emilia 4, Perugia 6, Brescia 4, Cagliari 6, Roma 4, Bari 6, Cuneo 4, Fermo 6, Milano 4, Aosta 6, Bolzano 3, Asti 6, ITALIA 5,04-86 Trieste 5, gap prima ultima 606 * Media ponderata dei tassi effettivi applicati alla clientela (società non finanziarie e famiglie produttrici) escludendo le operazioni a tasso agevolato NB: indagine basata sui dati che gli intermediari devono inviare per ciascun cliente che alla fine del trimestre di riferimento, abbia segnalato alla Centrale dei rischi una somma dell'accordato o dell'utilizzato dei finanziamenti oggetto di analisi pari o superiore a euro Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d'italia 15

16 Riferimenti e fonti dati ARTIGIANCASSA (2016), Osservatorio credito al IV trimestre del 2015 e trimestri precedenti BANCA D'ITALIA (2013), Bollettino Economico n. 3, 17 luglio BANCA D'ITALIA (2016), Bollettino Economico n. 2, 15 aprile BANCA D'ITALIA (2016a), Indagine sul credito bancario (BLS) nell area dell euro. Principali risultati per le banche italiane. 1 trimestre del 2016 e prospettive per il 2 trimestre BANCA D'ITALIA (2016b), Base Dati Statistica BANCA CENTRALE EUROPEA (2016), Statistics. Monetary and financial statistics. Monetary statistics. MFI balance sheets. Aggregated balance sheet of euro area monetary financial institutions, excluding the Eurosystem: February Annual growth rates at end of period CONFARTIGIANATO (2015), Tendenze del credito alle imprese artigiane a settembre La serie storica della dinamica negli ultimi 8 trimestri (dic sett. 2014) CONFARTIGIANATO (2015a), Tendenze del credito alle imprese artigiane a dicembre La serie storica della dinamica negli ultimi 9 trimestri (dic dic. 2014) CONFARTIGIANATO (2015b), Tendenze del credito alle imprese artigiane a marzo La dinamica negli ultimi 9 trimestri (marzo 2013 marzo 2015) per territorio CONFARTIGIANATO (2015c), Tendenze del credito alle imprese artigiane a giugno La dinamica negli ultimi 9 trimestri (giugno 2013 giugno 2015) per territorio CONFARTIGIANATO (2016), Le tendenze del credito alle imprese artigiane a settembre La dinamica negli ultimi 9 trimestri (settembre 2013-settembre 2015) per territorio ISTAT (2016), Fatturato dei servizi. IV trimestre 2015 MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI, (2016), Statistiche della motorizzazione, News del 4 gennaio 16

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