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1 Più sicurezza e produttività in bosco Più sicurezza e produttività in bosco - 1

2 La più usata e la più pericolosa foto 1 foto 2 La motosega (Foto 1) è senza dubbio una delle macchine più utilizzate dagli operatori agricolo-forestali, ma anche uno strumento di lavoro molto pericoloso da maneggiare, causa di molti infortuni ed incidenti anche mortali. Conoscerne le caratteristiche costruttive, il funzionamento e le corrette tecniche di lavoro diviene fondamentale per ridurre l affaticamento, limitare infortuni (ferite, fratture, ustioni, irritazioni ecc.) e malattie professionali (sordità, disturbi neurologici, dolori osteo-articolari ecc.). Per prevenire o ridurre al massimo tali rischi è necessario effettuare determinate azioni prima, durante e dopo il lavoro. PRIMA DI METTERSI AL LAVORO 1. Individuare ed acquistare il modello di motosega più adatto all uso che se ne deve fare: sramare e potare => motosega leggera (4-6 kg di peso per 1,5-2,2 kw di potenza); abbattere latifoglie di piccolo diametro o conifere medio-grandi => motosega media (6-8 kg di peso per 2,3-3,6 kw di potenza); abbattere e sezionare latifoglie di grandi dimensioni => motosega pesante (8-10 kg di peso per 3,7-5,1 kw di potenza). 2. Leggere attentamente e conservare il libretto d uso e manutenzione (che accompagna sempre tutte le macchine), in cui sono riportate informazioni fondamentali da conoscere: caratteristiche tecniche e limitazioni della macchina; funzionamento e corretto utilizzo; istruzioni per una corretta manutenzione. 3. Indossare obbligatoriamente i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) (Foto 2) necessari a tutelare la salute e la sicurezza dell operatore (1). Tutti i DPI devono essere certificati e rispondenti alle norme UNI EN: casco cuffie o inserti visiere o occhiali giacca ad alta visibilità guanti antitaglio pantaloni, salopette e gambali antitaglio stivali o scarponi 4. Verificare lo stato e il funzionamento della macchina, controllare che siano presenti i dispositivi di sicurezza passiva (freno catena, tamponi elastici, dente intercetta catena ecc.) e che siano funzionanti (Foto 3). (1) E compito del datore di lavoro, sentito il responsabile della prevenzione, acquistare e fornire i DPI ai propri operai, scegliendoli in funzione delle esigenze degli operai stessi. Sempre il datore di lavoro, una volta consegnati i DPI agli operai, ha il compito di formarli, informarli e addestrarli al loro corretto uso. foto 3 foto 4 foto 5 foto 6 DURANTE IL LAVORO Non andare mai a lavorare in bosco da soli, tenere un comportamento scrupoloso e prudente: avviando la motosega in modo sicuro (Foto 4); lavorando ad una distanza di sicurezza dai compagni; maneggiando la macchina con cura (Foto 5); eseguento i tagli di abbattimento e di sezionatura valutando attentamente tutti i rischi e le vie di fuga. DOPO AVER TERMINATO IL LAVORO Effettuare sempre la manutenzione ordinaria (Foto 6) e straordinaria della macchina (presso un centro specializzato). ATTENZIONE: non esistono DPI che proteggano da tutti i rischi legati al lavoro in bosco sono quindi necessarie professionalità e concentrazione! IMPORTANTE: per garantire la sicurezza di chi lavora con voi e di coloro che con il cantiere non hanno niente a che fare (escursionisti, cacciatori ecc.) è indispensabile: perimetrare il cantiere (se possibile) e predisporre cartelli di pericolo/divieto in corrispondenza delle vie d accesso (Foto 7) e, all interno del cantiere, la segnaletica con le prescrizioni di sicurezza; munirsi dell equipaggiamento di primo soccorso e dei numeri telefonici del pronto soccorso, posizionare almeno un autoveicolo di soccorso rivolto verso l uscita del cantiere (Foto 8); avere in squadra degli operatori formati al pronto soccorso e alla gestione dell emergenza. foto 7 foto Più sicurezza e produttività in bosco

3 funi tese e carichi in movimento Il verricello forestale va abbinato al trattore, imbullonato fisso o portato sull attacco a 3 punti, è dotato di 1 o 2 tamburi su cui si avvolge una fune alla quale viene agganciato il carico di legname da esboscare. Quelli più comunemente impiegati nel settore forestale sono i verricelli portati (Foto 9) che, azionati dalla presa di potenza del trattore mediante giunto cardanico, necessitano di particolari accorgimenti per un loro utilizzo in sicurezza. foto 9 1. Individuare ed acquistare il modello di verricello in funzione delle caratteristiche del trattore a cui andrà applicato (potenza minima necessaria, categoria dell attacco a 3 punti ecc.) e dell uso che ne dovremo fare (impiego annuo previsto, dimensioni del legname da movimentate ecc.): esboscare legname di piccole e medie dimensioni (tagli su cedui o primi diradamenti) => verricello con forza di trazione a tamburo pieno pari a 1,5-2 t; esboscare legname di grandi dimensioni (tagli su fustaie) => verricello con forza di trazione a tamburo pieno pari a 2,5-3 t. 2. Leggere attentamente il libretto d uso e manutenzione e conservarlo per successive consultazioni. 3. Indossare obbligatoriamente i DPI (casco, cuffie o inserti auricolari, guanti da lavoro e PRIMA DI METTERSI AL LAVORO calzature con puntale anti-schiacciamento) e indumenti da lavoro aderenti, onde evitare il rischio di impigliarsi negli organi meccanici in movimento. 4. Verificare lo stato e il funzionamento della macchina, controllare che siano presenti i dispositivi di sicurezza passiva (scudo inferiore, griglia di protezione superiore, carrucola di rinvio «a bandiera», freno e comandi) e che siano perfettamente funzionanti. IMPORTANTE: quando si aggancia il verricello al trattore è bene assicurarsi che: le macchine siano perfettamente in piano ed allineate; i movimenti tra trattorista e aiutante siano coordinati e sincronizzati; l abero cardanico sia accuratamente coperto (Foto 10) foto 10 foto 11 foto 12 foto 13 foto 14 DURANTE IL LAVORO Tenere un comportamento scrupoloso e prudente: mantenendo sempre un conttato, visivo e/o radio, tra l operatore al carico e il trattorista; maneggiando con cura le funi metalliche (Foto 11); seguendo il legname in posizione di sicurezza, lontano dalla zona di ondeggiamento del carico (Foto 12) e al di fuori dell angolo della morte (Foto 13); accoppiando carrucole e capi chiusi in base alle rispettive portate (Foto 14) e alla forza di trazione del verricello; concentrando il legname lungo le linee di massima pendenza a distanze variabili in funzione delle caratteristiche del verricello, della disponibilità di fune, della pendenza, del profilo e dell accidentalità del suolo, della densità del soprassuolo. Non posizionarsi mai all interno dell angolo della morte. DOPO AVER TERMINATO IL LAVORO Effettuare sempre la manutenzione ordinaria (compresa la verifica del buono stato delle funi) e straordinaria della macchina (presso un centro specializzato). Più sicurezza e produttività in bosco - 3

4 l altro modo di gestire la legna da ardere La gabbia è sostanzialmente un contenitore metallico (Foto 15), fabbricato per lo più artigianalmente, che applicato ai sollevatori idraulici del trattore (anteriore e posteriore), costituisce una valida alternativa per l esbosco della legna da ardere rispetto a quello effettuato a soma con animali o con il rimorchio forestale. La gabbia anteriore, che funge anche da zavorra, ha una portata compresa tra 1 e 2 mst (metri steri) mentre quella posteriore, applicata all attacco a 3 punti in cui il terzo punto è sostituito da un martinetto idraulico a doppia azione, ha una portata compresa tra 2 e 3,5 mst. I vantaggi dell esbosco con gabbie Rispetto all esbosco con il rimorchio forestale l uso delle gabbie consente: maggiore maneggevolezza e penetrabilità all interno del bosco; agilità nelle manovre e velocità negli spostamenti; più viaggi nelle brevi distanze; ridotto affaticamento degli operai durante la fase di carico (il piano di carico può essere abbassato fino a terra - Foto 16). Per utilizzare questo sistema di lavoro è necessario che le gabbie siano dimensionate in funzione di determinate caratteristiche del trattore come: la struttura e la resistenza del telaio portante, soggetto ad elevate sollecitazioni a flessione e torsione; il sollevatore idraulico posteriore, adeguato allo sforzo richiesto (Foto 17); la presenza di un determinato equipaggiamento di protezione (carenatura ventrale sagomata, pneumatici forestali con cerchi rinforzati e protezione della valvola, protezione calandratura, protezione della marmitta e delle fanaliere, rete di protezione della cabina - Foto 18). ATTENZIONE: l allestitore deve obbligatoriamente indicare peso e dimensioni delle gabbie che non devono superare né la massa complessiva né l ingombro previsti dal libretto d uso e manutenzione del trattore. Ai fini della sicurezza questa informazione risulta indispensabile, considerato che l abbinamento trattoregabbia non è ancora omologato né certificato da alcuna norma. foto 15 foto 16 foto 17 foto 18 La fascinatrice (Foto 19), azionata dalla presa di potenza di un trattore mediante giunto cardanico, è una macchia in grado di realizzare dei fasci di legna da ardere. Normalmente è costituita da un telaio a culla (Foto 20), sul quale depositare la legna da ardere fino a realizzare una fascina dalla sezione circolare. Un sistema di compressione della legna (meccanico o idraulico) terrà fermi i pezzi di legno durante la rilegatura che può essere fatta con fili di nylon, fettucce o fili (Foto 21) di ferro. i vantaggi dell uso della fascinatrice Rispetto alla legna sfusa, legare i pezzi di legno in fascine rende più facile: la movimentazione; lo stoccaggio (Foto 22); il trasporto. 4 - Più sicurezza e produttività in bosco foto 19 foto 20 foto 21 foto 22

5 nuove opportunità Per la produttività Negli ultimi anni la meccanizzazione forestale ha fatto dei passi importanti e l introduzione di nuove tecnologie e accorgimenti tecnici ha consentito di realizzare macchine innovative (teleferiche, fascinatrici, cippatrici e segherie trasportabili) che hanno migliorato le condizioni lavorative degli operatori e incrementato la produttività del cantiere. Per contro si sono venute a creare nuove fonti di rischio e per far fronte a queste, sfruttando al massimo le potenzialità delle macchine, è indispensabile che gli operatori seguano corsi di formazione e aggiornamento ad hoc. foto 23 Via d esbosco temporanea La teleferica forestale «tipo gru a cavo» è un impianto provvisorio per l installazione di linee di esbosco temporanee (alcuni giorni o settimane). Questo sistema di esbosco è poco adatto per i tagli deboli, in quanto le piccole quantità di legname movimentate non ricoprono i costi di montaggio e smontaggio della linea; è invece adatto per i tagli forti e concentrati. Generalmente nelle utilizzazioni forestali vengono impiegate teleferiche bifuni dotate di una fune portante su cui scorre un carrello necessario per caricare e scaricare il legname lungo tutta la linea; questo scende per gravità mentre viene tirato a monte e frenato da una fune traente che si avvolge sul tamburo di un argano. Ne esistono due tipologie: tradizionali, modelli in cui la fune portante viene tesa con delle taglie e l argano è alloggiato all interno di un telaio a slitta; a stazione motrice mobile, modelli in cui la fune portante viene messa in tensione da un motore tramite un tamburo montato scaglie per l energia sull argano. Possono essere allestite sul telaio di un carrello, sul pianale di un autocarro o sull attacco a 3 punti di un trattore, in ogni modo la struttura è sempre dotata di un ritto d estremità (telescopico o pieghevole), dal quale partono sia la fune portante che la traente. I modelli più adatti per la realtà dei cedui appenninici sono le gru a cavo a stazione motrice mobile leggere con cui si realizzano linee d esbosco lunghe fino a 400 m e si possono esboscare carichi massimi nell ordine di kg. In commercio sono presenti modelli applicabili sull attacco a 3 punti del trattore (Foto 23). foto 24 La cippatrice (Foto 24) è una macchina in grado di ridurrre in scaglie di legno di varie pezzature (Foto 25), variabili da 3 a 80 mm, fusti, rami e scarti delle utilizzazioni forestali. Ne esistono di vari modelli e dimensioni che si differenziano tra loro, oltre che per l organo di taglio (disco, tamburo o vite «senza fine»), per la trasportabilità (applicabili all attacco a 3 punti del trattore, carrellate o allestite sul pianale di un autocarro, di un camion o di un forwarder), per il tipo di azionamento (presa di potenza del trattore, motore autonomo a benzina, diesel o elettrico) e per la modalità di inserimento del materiale da cippare (manuale o gru idraulica a braccio articolato). Sono macchine pericolose e per il loro impiego in sicurezza è indispensabile osservare determinate regole: indossare sempre DPI (casco, protezioni auricolari, protezioni per occhi e volto, indumenti da lavoro aderenti, guanti da lavoro, calzature con puntale antischiacciamento e suole antisdrucciolo); introdurre il materiale da cippare con caratteristiche idonee alle dimensioni della bocca di alimentazione e dell organo di taglio; non posizionarsi mai di fronte alla bocca di alimentazione ed evitare di introdurre gli arti superiori o inferiori dentro la bocca di alimentazione nel caso in cui la macchina si inceppi. Come tutte le macchine da lavoro devono essere dotate di dispositivi di sicurezza passiva (comando uomo morto, protezioni per l organo di taglio e le parti in movimento) di cui è sempre bene accertarsi, leggendo attentamente il libretto d uso e manutenzione e controllando il loro corretto funzionamento. foto 25 foto 26 Segheria a cielo aperto La segheria trasportabile (Foto 26) è una macchina progettata per effettuare la prima lavorazione del legname (travi, tavole ecc.) direttamente all imposto o sul piazzale dell azienda. La mobilità, la compattezza e l alto livello tecnologico raggiunto da alcuni modelli, consentono oggi di realizzare prodotti di qualità e a basso costo. Si può adattare bene alla realtà delle piccole ditte boschive, dei contoterzisti o dei singoli privati che fossero interessati a produrre semilavorati in economia. Generalmente sono macchine azionate da un motore autonomo (benzina, diesel o elettrico) costituite da un organo di taglio (sega a nastro) che scorre su due binari. Possono essere macchine semi-fisse (da piazzale) o carrellate (da imposto), in grado di lavorare tronchi con diametro massimo fino a 95 cm e lunghezza variabile in funzione delle dimensioni del piano di lavoro. Più sicurezza e produttività in bosco - 5

6 misure su misura Il lavoro del boscaiolo è un lavoro da specialista che richiede un costante esercizio ed aggiornamento mediante la partecipazione a corsi di formazione dedicati che possono essere organizzati da enti pubblici (Regione, Provincia, Comunità Montana, INAIL ecc.), associazioni di categoria o società private. Misura Migliore valorizzazione economica delle foreste Cosa finanzia Gli interventi a carattere economico nelle aziende forestali: redazione di piani di gestione o dei tagli; acquisto macchine e attrezzature per utilizzazioni forestali; adeguamento e miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro; potenziamento e miglioramento delle strutture forestali aziendali; miglioramento e recupero dei soprassuoli boschivi; certificazione forestale. Requisiti Possesso delle superfici (come per tutte le altre misure, il beneficiario deve avere il possesso del terreno o del bene oggetto dell investimento secondo un titolo giuridicamente valido e per un periodo almeno pari a 5 anni). Natura della proprietà (solo proprietà di privati o di Comuni). Chi sono i beneficiari Proprietari forestali privati. Comuni. Quali sono i contributi 50% a fondo perduto elevabile fino al 60% per investimenti realizzati in zone montane e in zone svantaggiate, nelle zone ricomprese in Natura 2000 o nelle zone individuate ai sensi della Direttiva 2000/60/CE. Qual è l importo massimo euro per beneficiario e per investimenti ricadenti nel territorio della stessa Provincia o Comunità Montana, con un massimo di euro per beneficiario a livello regionale e per misura. Qual è l importo minimo euro per beneficiario, tranne che per gli interventi selvicolturali per i quali tale importo è di euro per beneficiario. Localizzazione degli interventi Tutto il territorio regionale, con priorità per le zone classificate come C2 e D. Limitazioni, esclusioni, condizioni di accesso generali Solo interventi di livello aziendale. Solo interventi eseguiti o collegati a boschi di proprietà di privati o di loro associazioni o dei Comuni o di loro associazioni (sono escluse dall aiuto le foreste di proprietà di Stato e Regione). Le aziende con oltre 100 ettari di superficie accorpata devono avere un Piano dei tagli o un Piano di gestione. Gli interventi selvicolturali sono finanziabili una sola volta sulla stessa superficie nel periodo di programmazione. Elenco macchine e attrezzature in rapporto alla superficie forestale nella disponibilità del beneficiari estratto dal bando della Misura 122 Operazione Superficie bosco (ha) / Tipologia di macchine o attrezzature Fino a 2 ha di bosco Da 2 a 15 ha di bosco Da 15 a 50 ha di bosco Da 50 a 200 ha di bosco Da 200 a 400 ha di bosco Taglio, allestimento, decespugliamento, potature Motoseghe Decespugliatori a spalla Asta potatrice Decespugliatori portati Semoventi forestali cingolati con cestello, di potenza compresa tra 5 kw-15 kw Processori Harvester Feller Concentramento ed esbosco Verricelli Canalette Rimorchi trazionati Gabbie portate Teleferiche con stazione motrice mobile ma senza motore indipendente o mini-gru a cavo anche di tipo tradizionale con lunghezza della fune portante non superiore a 500 m Skidder (trattore articolato) Teleferiche con stazione motrice mobile con motore indipendente o impianti tradizionali di caratteristiche medio grandi Forwarder 6 - Più sicurezza e produttività in bosco

7 Oltre alle conoscenze tecniche, per il boscaiolo professionista è utile mantenersi costantemente informato sulle opportunità di finanziamento messe a disposizione dal Piano di Sviluppo Rurale L attuale programmazione vede al momento l attivazione di Misure volte al Miglioramento della competitività del settore agricolo-forestale (Asse 1), come la 122, e Misure pensate per il Miglioramento dell ambiente e dello spazio rurale (Asse 2) come la 226 sull utilizzo sostenibile delle superfici forestali. Misura 226 ricostituzione del potenziale forestale ed interventi preventivi Cosa finanzia Gli interventi realizzati per la prevenzione e la ricostruzione del patrimonio forestale colpito da: incendi boschivi; dissesto idrogeologico; calamità naturali o di natura climatica o biotica; fitopatie di origine biotica. Chi sono i beneficiari Persone fisiche o giuridiche di diritto privato. Imprese forestali. Enti pubblici. Quali sono i contributi Per i privati, il contributo a fondo perduto può arrivare fino al 70%. Per i beneficiari di diritto pubblico, fino al 100%. Qual è l importo massimo euro per beneficiari di diritto privato e per investimenti ricadenti nel territorio della stessa Provincia o Comunità montana, con un massimo di euro per beneficiario a livello regionale e per misura euro per beneficiari di diritto pubblico a livello regionale e per misura. Qual è l importo minimo euro Localizzazione degli interventi Per la prevenzione dagli incendi, le aree forestali poste nei territori comunali classificati ad alto e medio rischio di incendio, così come individuate dal piano operativo antincendi boschivi della Regione Toscana. Per gli interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico: -- in tutte le aree forestali poste al di sopra dei 600 metri di quota; -- in tutte le aree forestali con pendenza superiore al 20% nelle zone poste a quota inferiore a 600 metri. Per tutte le altre tipologie di intervento, aree forestali classificate ai sensi della L.R. 39/00. Limitazioni, esclusioni, condizioni di accesso generali Tutti gli interventi di prevenzione degli incendi boschivi o di recupero dei boschi danneggiati da incendi dovranno essere realizzati conformemente a quanto previsto dal Piano Operativo Antincendi Boschivi della Regione Toscana. Più sicurezza e produttività in bosco - 7

8 crediti Questa pubblicazione è stata realizzata nell ambito del progetto Comunicazione nel settore forestale promosso e finanziato dall Assessorato all Agricoltura - Servizio Agricoltura e Foreste della Provincia di Arezzo in collaborazione con la Compagnia delle Foreste e la Coldiretti di Arezzo. Realizzazione Compagnia delle Foreste S.r.l. Via P. Aretino, Arezzo Tel fax Progetto Editoriale Paolo Mori - Compagnia delle Foreste testi e Coordinamento Editoriale Massimo Bidini - Compagnia delle Foreste responsabile per la provincia di arezzo Stefano Boncompagni - Servizio Agricoltura e Foreste Progetto Grafico e Impaginazione Maria Cristina Viara - Compagnia delle Foreste Fotografie e Immagini Archivio Compagnia delle Foreste Archivio DEISTAF - Università degli Studi di Firenze Archivio TeSAF - Università degli Studi di Padova Catalogo Husqvarna Ringraziamenti Si ringrazia Rodolfo Caporali (Coldiretti Arezzo) e Walter Profili (Libero Professionista) per il materiale ed i preziosi consigli forniti per la realizzazione della pubblicazione. Finito di stampare nel mese di Marzo 2010 da Industria Grafica Valdarnese (AR)

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