RIFIUTI. 220 ARPA PUGLIA Relazione sullo stato dell ambiente 2006

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1 6 RIFIUTI 220

2 EVOLUZIONE E CRITICITÀ A livello normativo la più grande novità del 2006 è certamente rappresentata dall emanazione del D.Lgs. 152/06, c.d. Testo Unico Ambientale (di seguito T.U.A.), intervenuto a riordinare e coordinare le disposizioni vigenti in materia ambientale. Rispetto all ambito dei rifiuti, di cui si occupa la parte IV del decreto, è stata sancita l'abrogazione del famoso D.Lgs. 22/97 e si è provveduto alla: ridefinizione delle priorità nella gestione dei rifiuti; rivisitazione della materia delle autorizzazioni; costituzione dell'albo nazionale gestori ambientali, in sostituzione dell'albo nazionale gestori rifiuti; nascita di un'autorità d'ambito, che coordini i rapporti tra gli Enti locali e gli ATO; ridistribuzione delle competenze tra Stato, Regioni, Province e Comuni; rivisitazione e moltiplicazione dei Consorzi, obbligatori e non; diversa definizione della tariffa per la gestione dei rifiuti urbani; introduzione di agevolazioni burocratiche per le imprese "virtuose"; definizione di modalità per la gestione di particolari categorie di rifiuti, quali rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE), rifiuti sanitari, veicoli fuori uso, prodotti contenenti amianto, pneumatici fuori uso, CDR. Restringendo la visuale al territorio pugliese, un non meno rilevante cambiamento è all orizzonte: si prevede, infatti, entro il 31/01/07, la fine del commissariamento regionale per l emergenza rifiuti. Per garantire il rientro nell ordinarietà della gestione dei rifiuti, il Commissario delegato e la Regione stanno lavorando all adeguamento della pianificazione, alla stipula di Accordi con i Consorzi di filiera e, soprattutto, al decentramento alle Province delle competenze nel settore. Le criticità su cui intervenire si confermano: la raccolta differenziata, che nel 2006, pur attestandosi su una media del 9,2% - come nell anno precedente - vede calare cospicuamente il contributo di alcune province (principalmente Taranto, ma anche Lecce e Foggia); l incremento della produzione di rifiuti speciali; la mancanza di dati confrontabili e validati sui flussi di imballaggi; il ricorso ancora massivo alla discarica, non riuscendo a decollare il sistema del recupero/riciclo/riutilizzo; l operatività degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) e delle Autorità d ambito; l adeguamento e l autosufficienza della dotazione impiantistica rispetto al fabbisogno regionale; la carenza di monitoraggio degli impianti e delle attività di gestione dei rifiuti. 221

3 Subtematiche Indicatori DPSIR Disponibilità dati Stato ambientale Produzione annua totale di rifiuti D - P * Produzione di rifiuti Produzione annua totale e procapite di RU D - P ** Produzione annua di RS ( pericolosi e non pericolosi, totale e procapite, per codice CER e per attività NACE) D - P * Apparecchi contenenti PCB P - R *** Gestione dei rifiuti Quantità di RU smaltiti per tipologia di trattamento/smaltimento Quantità di RS smaltiti per tipologia di trattamento/smaltimento Quantità di RU ed RS avviati a recupero, riciclo e riutilizzo P - R * P - R * R * Raccolta differenziata e imballaggi Percentuali di raccolta differenziata S - R ** Applicazione della tariffa sui RU R * Gestione imballaggi P * Dotazione impiantistica Costituzione delle Autorità d ambito S - R * Impianti di gestione dei rifiuti in esercizio P - R * Pianificazione e programmazione regionale Adeguamento/integrazione dei Piani e Programmi di settore R *** 222

4 6.1 LA PRODUZIONE PRODUZIONE ANNUA TOTALE Obiettivo Target normativo o altro riferimento Giudizio Come evolve la produzione totale dei rifiuti? Variazione percentuale della produzione di rifiuti, in particolare RS Decisione 1600/2002/CE - Sesto Programma comunitario di azione in materia di ambiente (PAA). Il presente indicatore è popolato ed aggiornato al 2004, in quanto, pur essendo disponibili i dati 2005 sui RU (v. paragrafo 6.1.2) non altrettanto vale per i RS, estrapolati dai Modelli Unici di Dichiarazione dell anno precedente bonificati dall APAT. La produzione di rifiuti in Puglia nel 2004 ammonta a tonnellate, di cui t sono rifiuti urbani (RU) e t sono rifiuti speciali (RS). Considerando il quantitativo di rifiuti speciali non pericolosi derivanti da attività di costruzione e demolizione (di seguito C&D), stimato 1 dall APAT in t, si raggiunge la quota totale di t. La produzione è concentrata soprattutto nella provincia di Taranto, seguita nell ordine da quelle di Bari, Lecce, Foggia e Brindisi (Figura 6.1). Figura Produzione totale di rifiuti in Puglia disaggregata per ambito provinciale (t) anno Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto PUGLIA RS RU I rifiuti speciali non pericolosi da C&D (CER 17) sono esclusi dall obbligo di dichiarazione annuale MUD, motivo per cui i quantitativi di tali materiali valutati in maniera indiretta dall APAT potrebbero essere sottostimati. 223

5 Tra il 2003 ed il 2004 i quantitativi prodotti a livello regionale hanno subìto un incremento di t (4,8%); in particolare, i RU sono aumentati del 3,8%, mentre i RS del 5,2%, grazie al contributo rilevante della provincia di Taranto (Figura 6.2). Figura 6.2 Evoluzione della produzione totale di rifiuti in Puglia (t/a) - anni Fonte: Elaborazione dati Rapporto Rifiuti APAT-ONR, edizioni varie PRODUZIONE ANNUA DI RIFIUTI URBANI Obiettivo Target normativo o altro riferimento Giudizio Confronto dei quantitativi di RU prodotti negli anni precedenti; Come evolve la produzione dei rifiuti urbani? E stata rispettata la soglia di produzione procapite di RU individuata dal VI Programma Comunitario d Azione Ambientale? Decisione 1600/2002/CE - Sesto Programma comunitario di azione in materia di ambiente (PAA); Comunicazione (2003) 301/CE- Verso una strategia tematica di prevenzione e riciclo dei rifiuti; Risoluzione del Parlamento europeo su una strategia tematica per il riciclaggio dei rifiuti (2006/2175(INI)). La produzione di rifiuti urbani nel 2005 ammonta a tonnellate, pari ad un valore procapite di 486 kg/ab*anno (Tabella 6.1). 224

6 Tabella Produzione di rifiuti urbani per ambito provinciale anno 2005 Provincia Abitanti Produzione totale (t) Produzione procapite (kg/ab*anno) Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto PUGLIA Lecce 20% Foggia 15% Taranto 15% Brindisi 11% Bari 39% L indicatore produzione regionale di RU, che aveva mostrato una crescita molto contenuta nel biennio (+10% circa), nel 2005 si mantiene pressoché costante 2 (Figura 6.3). Identico trend si registra per l indicatore produzione procapite di RU (Figura 6.4), che, attestandosi sui 486 kg/ab*anno, si conferma ancora una volta al di sotto, non solo di quanto stimato dall OCSE nell ambito della UE, ma anche dei valori medi nazionale (539 kg/ab*anno), del Nord (533 kg/ab*anno), del Centro (633 kg/ab*anno) e del Sud (496 kg/ab*anno). Figura 6.3 Evoluzione della produzione regionale di RU (t/a) - anni Fonte: Elaborazione dati Rapporto Rifiuti APAT-ONR, edizioni varie 2 Il dato del 98 rappresenta un anomalia, probabilmente connessa a qualche errore di rilevazione. 225

7 Figura 6.4 Evoluzione della produzione regionale procapite di RU (t/a) - anni Obiettivo V EAP Fonte: Elaborazione dati Rapporto Rifiuti APAT-ONR, edizioni varie 226

8 6.1.3 PRODUZIONE ANNUA DI RIFIUTI SPECIALI Obiettivo Target normativo o altro riferimento Giudizio Qual è la tendenza nel tempo della produzione di RS? Confronto fra i valori di produzione per settore produttivo, famiglia di rifiuto e ambito territoriale (D. Lgs. 152/06) La trattazione degli indicatori sui rifiuti speciali si basa sui dati estratti e bonificati dall APAT delle dichiarazioni MUD effettuate dai soggetti obbligati ai sensi dell articolo commi 3, 4 e 5 - del D.Lgs. 152/06. SOGGETTI OBBLIGATI AL MUD Raccoglitori e trasportatori di rifiuti, pericolosi e non, a titolo professionale (comprese le società miste e i commercianti ed intermediari con detenzione) Soggetti che svolgono le operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti, pericolosi e/o non (comprese le società miste e i commercianti ed intermediari con detenzione) SOGGETTI ESCLUSI DAL MUD Produttori di rifiuti (pericolosi e non) diversi da enti e imprese Produttori di rifiuti non pericolosi (industria, commercio, artigianato, servizi) Commercianti ed intermediari di rifiuti, pericolosi e non, senza detenzione Imprese ed enti produttori di rifiuti pericolosi (NO, se i rifiuti sono conferiti al servizio pubblico di raccolta in base a convenzione e limitatamente alla quantità conferita) Raccoglitori e trasportatori in conto proprio di rifiuti, pericolosi e non, da loro stessi prodotti Soggetti che raccolgono e trasportano rifiuti e abilitati allo svolgimento delle attività medesime in forma ambulante, limitatamente ai rifiuti che formano oggetto del loro commercio Consorzi istituiti con le finalità di recuperare particolari tipologie di rifiuto, pericoloso e non pericoloso Produttori di rifiuti pericolosi (industriali, artigiani, commercianti, agricoltori, esercenti servizi) e non pericolosi che li conferiscono al Servizio pubblico di raccolta. In tal caso il MUD è compilato dal soggetto che gestisce tale servizio nei limiti delle quantità conferite Imprenditori agricoli di cui all art c.c. che producono rifiuti, pericolosi e non, solo se hanno un volume d affari annuo non superiore a 8.000,00 euro Produttori di rifiuti costituiti da materiale proveniente dalla manutenzione ordinaria di sistemi di trattamento delle acque reflue domestiche previsti ai sensi dell art. 110, comma 7, D.Lgs. 152/06 Il gestore del servizio idrico integrato che tratta rifiuti, ai sensi dell art. 110, comma 7, D.Lgs. 152/06 Nel 2004 la Puglia, con tonnellate, ha contribuito per il 7,3% - identica percentuale dell anno precedente - alla produzione nazionale di rifiuti speciali ( t) 3 ; in particolare, il totale prodotto è rappresentato per circa tonnellate da rifiuti pericolosi. Se si sommano anche i rifiuti speciali non pericolosi derivanti da attività di costruzione e demolizione, stimati in da APAT in t, si raggiunge quota tonnellate. 3 Nel popolamento di tutti gli indicatori sui rifiuti speciali che seguono, così come nel computo dei relativi dati di produzione e gestione degli stessi, non sono stati considerati i rifiuti non pericolosi da C&D (CER 17) in quanto non previsti dal MUD. 227

9 Figura Confronto tra produzione regionale e nazionale di RSNP, esclusi i non pericolosi da C&D (t/a) - anni anno 2003 anno ITALIA NORD CENTRO SUD PUGLIA Figura Confronto tra produzione regionale e nazionale di RSP (t/a) - anni anno 2003 anno ITALIA NORD CENTRO SUD PUGLIA Rispetto al 2003 si evidenzia un aumento del 5,2% della produzione regionale, essenzialmente legato ad una crescita del 5,5%, dei rifiuti speciali non pericolosi (i pericolosi sono in flessione del 2,4%); si conferma invariato, invece, il rapporto tra RSNP (96,2% de) e RSP (3,8%). Le province nelle quali si concentra la produzione di RS sono in ordine decrescente: Taranto (44,5%), Bari (25,6%), Lecce (18,2%), Foggia (7,4%) e Brindisi (4,3%). La classifica degli ambiti provinciali a maggior produzione di RSP è guidata - in completa controtendenza rispetto al passato da Foggia (26,1%), seguita nell ordine da Bari (20,8%), Brindisi (19,0%), Lecce (18,9%) e Taranto (15,2%). Si noti che nel 2003 la sequenza era: Bari (52,2%), Lecce (19,9%), Foggia (13,5%), Taranto (8,4%), Brindisi (5,9%). 228

10 Tabella Produzione di RS (esclusi i non pericolosi da C&D) per ambito provinciale (t) anno 2004 Provincia Quantità RS Lecce Foggia 18,2% 7,4% Bari Brindisi Bari Brindisi ,3% 25,6% Foggia Lecce Taranto Taranto ,5% PUGLIA Per quanto concerne la produzione regionale procapite di RS, essa si attesta sui kg/ab*anno 4 (1.056 kg/ab*anno nel 2003) al di sopra, dunque, sia della media nazionale (1.057 kg/ab*anno), che degli analoghi valori relativi al Centro (894 kg/ab*anno) e al Sud (585 kg/ab*anno), mantenendosi però inferiore al dato registrato nel Nord (1.497 kg/ab*anno). Come illustrato nelle Figure 6.7 e 6.8, l apporto dei RSP è di soli 41 kg/ab*anno (43 kg/ab*anno nel 2003), mentre quello dei RSNP è di kg/ab*anno (1.013 kg/ab*anno nel 2003). Figura Confronto tra produzione procapite regionale e nazionale di RSNP, esclusi i C&D (kg/ab*anno) - anni anno 2000 anno 2001 anno 2002 anno 2003 anno 2004 ITALIA NORD CENTRO SUD PUGLIA 4 Escludendo dal calcolo i rifiuti non pericolosi da C&D, i CER non determinati e gli ISTAT non determinati. 229

11 Figura Confronto tra produzione procapite regionale e nazionale di RSP (kg/ab*anno) - anni anno 2000 anno 2001 anno 2002 anno 2003 anno 2004 ITALIA NORD CENTRO SUD PUGLIA La disaggregazione per CER della produzione di rifiuti speciali (Tabella 6.3, Figure 6.9 e 6.10), mostra che i capitoli più consistenti sono, esattamente come negli anni precedenti: - il capitolo 10, con tonnellate; - il capitolo 19, con tonnellate; - il capitolo 02, con tonnellate; - il capitolo 20, con tonnellate. Tabella Produzione regionale di RS per categoria CER (t) anno 2004 CATEGORIA CER RSNP (esclusi C&D) RSP TOTALE ,00 0, , ,00 1, , ,00 268, , ,00 3, , ,00 564,63 718, ,00 545, , , , , , , , , , , ,00 206, , , , , , , , , , , ,75 524, , , , , , , , , , , , , , , , ,00 230

12 Totale esclusi N.D. (non determinati) , , ,63 Rifiuti da attività N.D , , ,00 Totale con ISTAT N.D , , ,63 CER N.D ,00 TOTALE GENERALE , , ,63 Figura Produzione regionale di RSNP (esclusi C&D) per CER (t) - anno CER In particolare, le macrocategorie CER più rappresentate nell ambito dei rifiuti speciali pericolosi sono: la macrocategoria 7, con tonnellate; la macrocategoria 13, con tonnellate; la macrocategoria 16, con tonnellate; la macrocategoria 17, con tonnellate. Figura Produzione regionale di RSP per CER (t) - anno CER 231

13 Analizzando i dati rielaborati in funzione delle attività economiche di provenienza (codici NACE = Nomenclatura generale delle Attività Economiche nella Comunità) si osserva che la produzione regionale di RS (Tabelle 6.4 e 6.5, Figure 6.11 e 6.12) è prevalentemente imputabile ai seguenti settori: - produzione di metalli e leghe (cod. 27); - trattamento rifiuti e depurazione acque di scarico (90); - industria alimentare (cod. 15); - altre industrie manifatturiere (cod ). Nell ambito dei RSNP si conferma dunque: assolutamente dominante il contributo della provincia di Taranto alla produzione dei rifiuti da attività produzione di metalli e leghe, in relazione alla presenza del grande polo siderurgico dell ILVA; di un certo rilievo l apporto della provincia di Bari in termini di rifiuti da industria alimentare e della provincia di Lecce relativamente ai rifiuti derivanti da attività cod. 90. Per la produzione di RSP si evidenzia: una netta prevalenza di rifiuti provenienti da industria chimica nella provincia di Foggia, addirittura in quantità doppia rispetto a quelli prodotti nella provincia di Brindisi, sede del polo energetico ENEL; seguono in ordine decrescente, ma pur sempre con quantitativi di tutto rispetto, i rifiuti prodotti nella province di Lecce (cod. 90), Taranto (cod. 27), Bari (cod. 34) e Brindisi (cod. 40). Tabella Produzione di RSNP per codice NACE ed ambito provinciale (tonnellate) - anno 2004 ATTIVITA' ECONOMICHE Attività ISTAT Foggia Bari Taranto Brindisi Lecce PUGLIA Agricoltura e pesca , , ,19 956, , , ,63-64,74 267,88 346, ,72 185, , , ,46 Industria estrattiva ,15 117,41 117, ,51 586, , ,78 100, ,42 Industria alimentare , , , , , ,19 Industria tabacco , ,82 Industria tessile , ,05 899,04 27, , ,14 Confezioni vestiario; preparazione e tintura pellicce , ,04 659,98 103, , ,21 Industria conciaria ,72 0,26 147, , , , ,00 593,41 578,10 654, ,02 Industria legno, carta stampa , ,45 101,00 8, , , , , ,24 11, , ,26 Raffinerie petrolio, fabbricazione coke ,77 287, ,62 59,00 104, ,26 Industria chimica , ,78 276, ,37 999, ,92 Industria gomma e materie plastiche , ,89 175, ,70 525, ,00 Industria minerali non metalliferi , , , , , ,77 Produzione metalli e leghe , , , , , ,92 Fabbricazione e lavoraz. prodotti metallici, escluse macchine ed impianti , , ,37 734, , ,39 Fabbricazione apparecchi elettrici, , , ,04 63, , ,97 meccanici ed elettronici 30 2,52 0,76 3, , ,71 46,77 636,85 87, , ,25 147,26 2,74 0,04 549,29 232

14 Fabbricazione mezzi di trasporto Altre industrie manifatturiere 33 1,98 59,18 5,61 34,42 1,00 102, , ,05 0,01 0,01 604, , ,35 73,35 48, ,79 104, , , ,91 414,87 57, , , , , , , , ,03 Produzione energia elettrica, acqua e , , , ,47 104, ,85 gas , , ,23 140,30 180, ,00 Costruzioni , ,89 325, ,33 395, , , , , , , ,98 Commercio, riparazioni e altri servizi , ,51 973, , , , , ,99 406,73 56, , , , ,66 445, , , , ,81 820,22 714,00 301, , , ,94-5, ,10 Trasporti e comunicazione , , , ,59 487, , , ,47 11,72 0,01 118, , ,57 143,26 61,83 8,63 12,70 229, , , ,03 0,18 0, ,51 Intermediazione ,00 472,85 0,50 44,20 60,01 761,56 finanziaria,assicurazioni ed altre attività professionali ,00 1, , ,70 7,29-0,59 14, ,66 63,91 22,89 13,83 195, , ,91 388,13 58, , , ,08 535, ,31 136, , ,04 Pubblica amministrazione, istruzione e sanità 80 0,19 53,28 0,10 0,74 5,06 59, , ,94 129,61 12,92 229, ,03 Trattamento rifiuti e depurazione acque di scarico , , , , , , ,21 3,38 0,92 34,08 0,08 38, ,54 240,05 182,77 20, , ,07 Altre attività di pubblico servizio , ,99 0,33 18, , , ,11-269,11 SUBTOTALE , , , , , ,71 Non Determinato (N.D.) 2538, ,00 58,00 291, , ,00 TOTALE , , , , , ,71 Fonte: Elaborazione dati MUD2006, APAT Tabella Produzione di RSP per codice di attività economica NACE ed ambito provinciale (tonnellate) - anno 2004 ATTIVITA' ECONOMICHE Agricoltura e pesca Attività ISTAT Foggia Bari Taranto Brindisi Lecce PUGLIA 1 7,67 10,47 6,26 5,68 1,64 31, ,44-0,44 5-0,05 0,12 0,24 1,00 1,40 233

15 Industria estrattiva , ,57-9, ,97-1, ,54 24,03 9,30 7,61 15,20 83,67 Industria alimentare , ,47 33,32 3,84 14, ,24 Industria tabacco 16 11,08 11,08 Industria tessile 17 0,00 34,34 1,20 1,67 3,22 40,43 Confezioni vestiario; preparazione e tintura pellicce 18-0,07 9,26 0,02 9,64 18,97 Industria conciaria 19-51,84 0,06 23,57 92,09 167,57 Industria legno, carta stampa 20 7,56 48,21 6,50 6,70 12,53 81, ,09 174,00 0,38-0,08 203, ,07 352,31 45,68 13,82 57,12 504,00 Raffinerie petrolio, fabbricazione coke 23 5,94 9, ,89 3,96 1, ,56 Industria chimica ,89 61,94 626, ,09 5, ,57 Industria gomma e materie plastiche 25 47,88 270,56 6,96 7,68 14,73 347,81 Industria minerali non metalliferi 26 57,07 195,95 179,20 12,01 88,41 532,64 Produzione metalli e leghe ,86 393, ,23 1,35 338, ,88 Fabbricazione e lavoraz. prodotti metallici, escluse macchine ed , ,02 166,92 769, , ,81 impianti 29 64, ,47 77,41 15,52 319, ,81 Fabbricazione apparecchi elettrici, meccanici ed elettronici Fabbricazione mezzi di trasporto Altre industrie manifatturiere ,88 265,22 13,38 86,31 98,76 921, ,26 6,50 0,03 0,35 0,15 297, ,47 35,12 2,69 0,20 0,02 38, , ,36 2,70-6, , ,73 121,09 4,34 287,94 73,33 803, ,24 184,77 16,29 21,53 9,68 288, ,14 742,51 588,48 547,83 360, ,83 Produzione energia elettrica, acqua e , ,59 197, ,02 207, ,67 gas 41 13,23 27,27 33,73 0,46 45,14 119,83 Costruzioni , ,60 42,36 159, , ,13 Commercio, riparazioni e altri servizi Trasporti e comunicazione , , ,07 966, , , ,62 944,43 74,60 139,75 57, , ,74 20,32 145,91 0,45 9,26 198, ,09 6,77 1,07 9,05 5,25 22, ,25 242,37 58,93 207,30 167, , ,07 5, , ,18 0,39-0,03-0, , ,15 589,36 644,05 73, , ,15 56,28 4,97 1,12 34,93 100,45 Intermediazione 65 0,13 0,95 0,07 0,74 1,89 finanziaria,assicurazioni ed altre attività professionali

16 Pubblica amministrazione, istruzione e sanità Trattamento rifiuti e depurazione acque di scarico Altre attività di pubblico servizio 67-0,30 0, , ,44 0,75 0,01 6, ,58 12,80 0,01-0,40 14, ,40 0,60 0, , ,32 22,95-5,42 4,72 33, ,60 723,17 113,78 43,04 71, , ,82 70,62 229,73 19,04 57,89 563, ,92 51,19 0,67 0,65 6,49 59, , ,62 680,14 736, , , ,91 540, , , , , ,41 0,15 0,10 0, ,30 22,19 1,13 0,76 26, ,22 166,59 227,51 5,66 14,27 865, ,69-37,69 SUBTOTALE , , , , , ,27 Non Determinato (N.D.) 80,00 501,00 252,00 65,00 324, ,00 TOTALE , , , , , ,27 Fonte: Elaborazione dati MUD2006, APAT 235

17 Figura Produzione regionale di RSNP per attività economica NACE di provenienza (t) anno Produzione metalli e leghe Trattamento rifiuti e depurazione acque di scarico Industria alimentare Altre industrie manifatturiere Figura Produzione regionale di RSP per attività economica NACE di provenienza (t) anno Industria chimica 27 Produzione metalli e leghe Commercio, riparazioni ed altri servizi 90 Trattamento rifiuti e depur. acque scarico

18 6.2 LA GESTIONE GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI Obiettivo Target normativo o altro riferimento Giudizio Sono in atto la riduzione quantitativa e la limitazione nello smaltimento dei rifiuti in discarica? L art..182 del D.Lgs. 152/06 stabilisce che lo smaltimento dei rifiuti è effettuato in condizioni di sicurezza e costituisce la fase residuale della gestione dei rifiuti, previa verifica, da parte della competente autorità, della impossibilità tecnica ed economica di esperire le operazioni di recupero D.Lgs. 36/03; D.M. 03/08/05 Decreto C.D. 56/04 I dati utilizzati per popolare tale indicatore, gli unici disponibili allo stato attuale, sono quelli dei conferimenti di RU agli impianti presenti in regione, riportati nel Rapporto rifiuti 2005 APAT-ONR. Presso gli impianti di compostaggio pugliesi sei in totale, di cui solo tre in attività, sono state trattate tonnellate di rifiuti selezionati (per ottenere compost di qualità), distinti in un 2% di FOS (frazione organica selezionata - CER ), un 5% di Verde (CER ), un 16% di Fanghi ed un 77% di Altro (Tabella 6.7). Fanghi 16% Verde 5% FOS 2% Altro 77% Tabella 6.6 Compostaggio di rifiuti selezionati (t) - anno 2005 Comune Potenzialità (1) Rifiuto totale trattato FOS Verde Fanghi Altro Tecnologia (2) Output dell'impianto (3) acm scarti Stato operativo (4) Modugno cr o Molfetta csa - - i Orta Nova csa - - i Ginosa cr o Manduria biocelle o Manduria csa - - i (1) La potenzialità indicata è quella della linea differenziato (2) Tecnologia: csa =cumuli statici aerati; cr = cumuli con rivoltamento (3) Output dell'impianto: acm = ammendante compostato misto Per quel che concerne trattamento meccanico-biologico dei rifiuti urbani e produzione di CDR, risultano presenti in regione cinque impianti dedicati, di cui due operativi (Manduria e Massafra, quest ultimo autorizzato alla produzione di CDR), uno inattivo (Cavallino) e uno in fase di costruzione (Cerignola): in essi nel 2005 sono state trattate tonnellate di rifiuti in ingresso, con un output totale di tonnellate, così differenziate: t di biostabilizzato, t di frazione secca, t di CDR e t di scarti (Tabella 6.7). Per l impianto di Giovinazzo all epoca della rilevazione effettuata dall APAT non risultava determinato lo stato operativo. 237

19 Tabella 6.7 Trattamento meccanico-biologico aerobico e produzione di CDR (t) - anno 2005 Comune Potenzialità (1) Rifiuto trattato Tipologia (2) Tecnologia (3) Modalità di biostabilizzazione (4) Output impianto (5) Stato operativo Cavallino n.d. - S+BS inattivo Giovinazzo BS CSA FS - n.d. Cerignola n.d. - S+BS+CDR in costruzione Manduria BS CR FS (BS + FS) Massafra S+BS+CDR biocelle FU (BE+CDR+scarti) operativo operativo (1) La potenzialità indicata è quella della linea per i soli rifiuti indifferenziati" (2) S = selezione, BS = biostabilizzazione, CDR = combustibile derivato da rifiuto, FS = frazione secca (3) CSA = cumuli statici aerati; CR = cumuli con rivoltamento (4) FS = flusso separato (frazione umida dopo selezione); FU = flusso unico (rifiuto urbano misto tal quale) (5) BS = biostabilizzato; CDR = Combustibile da rifiuti; FS = frazione secca Ai due impianti di incenerimento RU e valorizzazione energetica di CDR presenti in Puglia, ubicati nella provincia di Taranto (Massafra e Statte) e complessivamente dotati di una potenzialità pari a t/a, nel 2005 sono state avviate tonnellate di rifiuti, con un recupero energetico di MWhe; in pratica, il 6,9% dei rifiuti urbani prodotti in ambito regionale è stato destinato ad incenerimento. In discarica, infine, sono state smaltite t di rifiuti urbani, pari circa il 93% del totale prodotto. In Figura 6.13 è riportato il trend dei quantitativi di RU smaltiti in discarica dal 1996 al Figura RU smaltiti in discarica (t/a) anni Fonte: Elaborazione dati Rapporto Rifiuti APAT-ONR, edizioni varie 238

20 6.2.2 GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Obiettivo Target normativo o altro riferimento Giudizio Sono in atto la riduzione quantitativa e la limitazione nello smaltimento dei rifiuti in discarica? Sono note le quantità di rifiuti recuperati e la capacità di recupero negli impianti regionali? Secondo il dettato dell art. 182 D.Lgs. 152/06, lo smaltimento dei rifiuti è effettuato in condizioni di sicurezza e costituisce la fase residuale della gestione dei rifiuti, previa verifica, da parte della competente autorità, della impossibilità tecnica ed economica di esperire le operazioni di recupero D.Lgs. 36/03; D.M. 03/08/05; D.Lgs. 133/05 Organizzazione di un sistema informativo di monitoraggio del flusso di rifiuti recuperati D.Lgs. 152/06; D.M. 5/02/98 come aggiornato/integrato dal DM 186/06; D.M. 161/02 e s.m. e i. Decreti C.D. n. 182/05 e 246/06 La quantità di rifiuti speciali complessivamente gestiti in Puglia nel è pari a tonnellate, di cui il 95,4% è costituito da rifiuti non pericolosi ed il restante 4,6% da rifiuti pericolosi. Rispetto al dato dell anno precedente ( t) si riscontra una crescita dell 11,2% imputabile, per la quasi totalità, allo smaltimento in discarica (+46%) di RSNP (+55,6%), mentre i RSP fanno registrare una flessione del 23%: tra le tipologie di rifiuti maggiormente allocati in discarica si segnalano i rifiuti derivati da processi termici (scorie d altoforno e derivati dal trattamento dei fumi) e da attività di bonifica (terre da scavo e fanghi) 6. Le Tabelle 6.8 e 6.9 riportano la sintesi generale delle operazioni R e D dei rifiuti speciali gestiti nel 2004, con l indicazione del relativo settore impiantistico di recupero o smaltimento. Del totale di rifiuti speciali gestiti, il 49% ( t) è stato avviato ad operazioni di recupero ed il 51% ( t) ad operazioni di smaltimento. Analogamente a quanto rilevato negli anni 2002 e 2003, il recupero di materia (operazioni da R2 a R11), cui sono state avviate tonnellate di rifiuti, costituisce la forma di gestione prevalente (36,2% del totale di rifiuti speciali, Figura 6.14). I rifiuti speciali sottoposti ad altre operazioni di smaltimento, pari a tonnellate, rappresentano il 22,7% del totale dei rifiuti gestiti e sono sottoposti, quasi esclusivamente, alle operazioni di trattamento biologico (D8) e trattamento chimico fisico (D9); infatti, i rifiuti avviati ad operazioni di trattamento in ambiente terrestre (D2) e ricondizionamento preliminare (D14), ammontano a sole tonnellate. I rifiuti speciali conferiti in discarica, che ammontano, complessivamente, a tonnellate, costituiscono il 22,8% del totale, mentre, la quota dei rifiuti sottoposti a messa in riserva (610 mila tonnellate) risulta pari al 10,8%. Il recupero di energia (2,1%), come l incenerimento (0,4%), registrano percentuali non rilevanti. 5 Somma del recuperato e dello smaltito, comprensivo del contributo in D9 da trattamento dei veicoli fuori uso. 6 Si fa presente che l incomparabilità dei quantitativi di rifiuti prodotti rispetto a quelli trattati deriva dal fatto che i RS possono essere gestiti anche al di fuori della regione di produzione. 239

21 Figura Ripartizione percentuale della gestione dei RS nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento anno ,7% 22,8% 36,2% 0,4% 2,1% 10,8% 5,0% Recupero energia (R1) Recupero di materia (da R2 a R11) Smaltimento in discarica (D1) Deposito preliminare (D13, D14, D15) Incenerimento (D10) Altre operazioni di smaltimento (D8, D9)* Messa in riserva (R12, R13)** Se si esclude dai calcoli precedenti la quota dei rifiuti sottoposti ad operazioni di messa in riserva (R13) e stoccaggio (D13 e D15) - che precedono, rispettivamente, le operazioni di recupero e/o smaltimento definitive - pari a circa tonnellate, la destinazione delle varie tipologie di rifiuti risulta la seguente: il 43% è stato sottoposto ad operazioni di recupero di materia, il 2,5% a recupero di energia, il 27,1% a smaltimento in discarica (D1), il 27% ad altre operazioni di smaltimento (D2, D8, D9, D14), lo 0,4% ad incenerimento. Figura Ripartizione del totale di RS nelle attività di recupero e smaltimento ad esclusione delle operazioni di deposito preliminare e messa in riserva anno ,0% 27,0% 0,4% 2,5% 27,1% Recupero energia (R1) Recupero di materia (da R2 a R11) Smaltimento in discarica (D1) Incenerimento (D10) Altre operazioni di smaltimento (D8, D9)* Si riporta, di seguito, l approfondimento sulla gestione dei rifiuti speciali, differenziando i rifiuti non pericolosi da quelli pericolosi. 240

22 I rifiuti speciali non pericolosi gestiti nel corso del 2004 ammontano a tonnellate, in aumento, rispetto all anno 2003, del 12,1%. La Figura 6.16 mette in evidenza, come, il recupero di materia interessi il 37,8% del totale di RSNP7, l avvio a discarica il 22,4% ( tonnellate), con un aumento, rispetto al 2003, del 55,6%, dovuto, soprattutto, ai rifiuti derivati da processi termici (scorie d altoforno e fanghi derivati da trattamento fumi) e da terre di bonifica, le altre operazioni di smaltimento (D2, D8, D9, D14) rappresentano il 21,8%, mentre la messa in riserva, pari a tonnellate, interessa una percentuale di RSNP del 10,9%. Figura Ripartizione percentuale della gestione di RSNP nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento anno ,8% 22,4% 37,8% 0,0% 2,1% 5,0% 10,9% Recupero energia (R1) Recupero di materia (da R2 a R11) Smaltimento in discarica (D1) Deposito preliminare (D13, D14, D15) Incenerimento (D10) Altre operazioni di smaltimento (D8, D9)* M essa in riserva (R12, R13)** La Figura 6.17 analizza la gestione dei rifiuti speciali pericolosi; il quantitativo gestito, pari a tonnellate, fa rilevare, rispetto all anno 2003, una diminuzione del 4,8%. I rifiuti speciali pericolosi sono avviati principalmente ad operazioni di smaltimento (73,9%) ed in particolare: trattamento chimico fisico (D9) 8 per un totale di tonnellate (42,4%), smaltimento in discarica, tonnellate, pari al 31,5% dei rifiuti pericolosi gestiti. I RSP inceneriti costituiscono il 7,6%; quelli avviati a recupero di materia l 1,9% del totale (4.990 tonnellate), mentre quelli recuperati energeticamente l 1,4%. 7 Al riguardo, occorre segnalare, che i rifiuti gestiti in modalità R5 (riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche) costituiscono oltre il 39% dei rifiuti non pericolosi avviati a recupero di materia; questa forma di gestione, interessa, prevalentemente (63%), i rifiuti provenienti da attività di costruzione e demolizione, afferenti al capitolo 17.xx.xx dell Elenco europeo dei rifiuti, pari ad oltre 687 mila tonnellate. 8 Il quantitativo totale dei rifiuti pericolosi avviati a trattamento chimico fisico, comprende anche, la quota dei veicoli fuori uso disciplinati dal D.Lgs. 209/2003 (codice dell Elenco europeo dei rifiuti *), pari a tonnellate, e di altre tipologie di rifiuti pericolosi derivanti dagli stessi veicoli (2.754 tonnellate), trattati dagli impianti di autodemolizione autorizzati. 241

23 Figura Ripartizione percentuale della gestione di RSP nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento anno ,4% 31,5% 1,9% 7,6% 1,4% 7,0% 8,2% Recupero energia (R1) Recupero di materia (da R2 a R11) Smaltimento in discarica (D1) Deposito preliminare (D13, D14, D15) Incenerimento (D10) Altre operazioni di smaltimento (D8, D9)* M essa in riserva (R12, R13)** Riassumendo, dall analisi comparata dei dati del biennio emerge quanto segue: il quantitativo dei rifiuti speciali gestiti cresce nel 2004 dell 11,2%, a causa del maggior conferimento in smaltimento in discarica di RSNP. Infatti, i rifiuti avviati ad operazioni di smaltimento o preliminari a tali attività, registrano un incremento consistente, corrispondente al 23,1%. i rifiuti avviati ad operazioni di recupero o preliminari a tale attività registrano nel 2004 un aumento dell 1,1%, senza variazioni significative, in termini quantitativi, relativamente alle singole operazioni di recupero. Il riciclo/ recupero di altre sostanze inorganiche (operazione R5), nonostante una leggera contrazione del 2,3% rispetto al 2003, è l attività che interessa la maggior quantità di rifiuti in assoluto ( tonnellate). i rifiuti avviati a smaltimento risultano in crescita del 23,1% rispetto al 2003 e tale variazione ancora una volta è imputabile, quasi esclusivamente, all aumento dei rifiuti destinati a discarica (+46%). il quantitativo dei veicoli trattati negli impianti di autodemolizione, pari a tonnellate, fa registrare una flessione, rispetto all anno 2003, dell 11,7%. A tal proposito, occorre segnalare, che nel 2004, i gestori di tale tipologia di impianti sono stati obbligati ad adeguare gli stessi alle prescrizioni tecniche previste dal D.Lgs. 209/03 e, in riferimento alla medesima annualità, con l entrata in vigore del D.P.C.M. 22/12/04, la dichiarazione MUD è stata effettuata, per la prima volta, utilizzando l apposita sezione specificamente dedicata alla gestione dei veicoli fuori uso. L adozione di una specifica scheda MUD ha dunque reso possibile un individuazione degli impianti di autodemolizione più dettagliata e capillare. 242

24 Tabella Operazioni di recupero in Puglia (t) - anno 2004 ATTIVITÀ R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 R11 R12 R13 NP P NP P NP P NP P NP P NP P NP P NP P NP P NP P NP P NP P NP P TOTALE Impianti di gestione RS RIFIUTI Impianti produttivi Attività di gestione* Compostaggio Recupero energetico (inceneritori) Autodemolizione Frantumazione Impianti di smaltimento (D e D9) TOTALE * Nelle attività di gestione rientrano, ad esempio, attività di ripristino ambientale, formazione di rilevati e sottofondi stradali, attività di scavo e di rimodellamento morfologico, e attività di messa in riserva o stoccaggio effettuate, in particolare, presso gli impianti di produzione dei rifiuti prima del successivo conferimento ad impianti di recupero o smaltimento. Figura 6.18 Recupero di RS totali in Puglia (t/a) negli anni Figura 6.19 Recupero di RSP in Puglia (t/a) negli anni R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 R11 R12 R RS anno 2003 RS anno R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 R11 R12 R13 RSP anno RSP anno

25 Tabella Operazioni di smaltimento in Puglia (t) - anno 2003 ATTIVITÀ D1 D8 D9* D10 D13 D14 D15 NP P NP P NP P NP P NP P NP P NP P Smaltimento RS in discariche RU Smaltimento in discariche RS Trattamento chimico/fisico e biologico Incenerimento Autodemolizione Da impianti di recupero TOTALE * In D9 (totale e RSP) è compreso anche il quantitativo derivante dalla gestione di autoveicoli TOTALE Figura 6.20 Smaltimento di RS totali in Puglia negli anni Figura 6.21 Smaltimento di RSP in Puglia (t/a) negli anni D1 D2 D8 D9 D10 D13 D14 D15 RS RS D1 D2 D8 D9 D10 D13 D14 D15 RSP RSP

26 Tabella RS smaltiti in discarica per tipologia di impianto (t/a) - anni Anno I categoria II categoria tipo A II categoria tipo B II categoria tipo C non pericolosi pericolosi non pericolosi pericolosi non pericolosi pericolosi TOTALE Figura Percentuali di RS smaltiti nelle varie tipologie di discarica anno ,6% 56,0% 25,0% 5,4% 7,7% 1,5% 3,8% I categoria II categoria tipo A non pericolosi II categoria tipo A pericolosi II categoria tipo B non pericolosi II categoria tipo B pericolosi II categoria tipo C non pericolosi II categoria tipo C pericolosi Il dettaglio del ricorso alla discarica nelle cinque province è riportato nella Tabella Tabella 6.11 Rifiuti speciali smaltiti in discarica per provincia (t) anno 2004 Provincia I categoria II categoria tipo A II categoria tipo B II categoria tipo C TOTALE Taranto 59% Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Bari 14% Foggia 7% Lecce 1% Brindisi 19% PUGLIA

27 6.2.3 APPARECCHI CONTENENTI PCB/PCT Obiettivo Target normativo o altro riferimento Giudizio E diminuito il numero complessivo degli apparecchi contenenti PCB e soggetti ad Inventario regionale? Sono rispettati i programmi temporali di smaltimento delle apparecchiature da parte dei detentori? Obiettivi stabiliti dall art. 18, comma 1, della L. 62/05: dismissione di almeno il 50% degli apparecchi detenuti alla data del 31/12/02 entro il 31/12/05; dismissione di almeno il 70% degli apparecchi detenuti alla data del 31/12/02 entro il 31/12/07; i trasformatori contenenti fluidi con 0,005%<[PCB]< 0,05% possono essere smaltiti alla fine della loro esistenza operativa nel rispetto delle condizioni stabilite dall art. 5, comma 4. del D. Lgs. 209/99. Il quadro degli apparecchi contenenti policlorobifenili in esercizio, smaltiti, dealogenati e sostituiti nell anno 2006 in Puglia è stato estrapolato dalle dichiarazioni biennali obbligatorie pervenute al 31 dicembre 06 all ARPA Puglia, ente deputato alla gestione dell Inventario regionale PCB. Ai fini di una semplificazione, nel seguito sono indicati come apparecchi di classe A quelli contenenti [PCB]>500 ppm e apparecchi di classe B quelli caratterizzati da 50 ppm <[PCB]< 500 ppm. Tabella 6.12 Apparecchi contenenti PCB gestiti in Puglia nel 2006 Tipo apparecchi In esercizio Smaltiti/Sostituiti Dealogenati Apparecchi [PCB]>500 ppm Apparecchi 50 ppm<[pcb]<500 ppm TOTALE Fonte: Inventario ARPA Puglia Quel che si osserva in ambito regionale è che: - gli apparecchi smaltiti e/o sostituiti nel 2006 ammontano a 125, di cui 78 di classe A (contenenti kg di fluido contaminato) e 47 di classe B, mentre non risultano effettuati altri tipi di trattamento; - gli apparecchi in esercizio al 31/12/06 sono pari a 515 e contengono kg di fluido contaminato; - inoltre, 16 trasformatori denunciati come contaminati nel 2004, a seguito di analisi chimiche ripetute nel 2006 sono risultati avere una concentrazione di PCB< 50 ppm, uscendo così dall Inventario. 246

28 Figura Numero di apparecchi contenenti PCB in esercizio per provincia al 31/12/ Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Classe A Classe B Fonte: Inventario ARPA Puglia Gli apparecchi di classe A sono localizzati prioritariamente nella provincia di Taranto (54%, tutti ad uso dello stabilimento ILVA S.p.A), seguita a pari merito dalle province di Brindisi (23%) e Bari (23%). Figura 6.24 Distribuzione percentuale di apparecchi CLASSE A in esercizio per provincia al 31/12/2006 Bari 23% Taranto 54% Lecce 0% Foggia 0% Brindisi 23% Fonte: Inventario ARPA Puglia Gli apparecchi di classe B, viceversa, risultano concentrati per il 49% nella provincia di Foggia (a servizio di ENEL Distribuzione) e, in ordine decrescente, nelle province di Bari (43%), Taranto (4%), Lecce e Brindisi (entrambe al 2%). 247

29 Figura 6.25 Distribuzione percentuale di apparecchi CLASSE B in esercizio per provincia al 31/12/2006 Lecce 2% Taranto 4% Bari 43% Foggia 49% Brindisi 2% Fonte: Inventario ARPA Puglia I programmi di dismissione degli apparecchi contaminati presentati ai sensi della L. 62/95, sono stati finora rispettati e addirittura, soprattutto da parte dei grossi detentori, anticipati nella tempistica prevista. In particolare, la situazione dei principali detentori al dicembre 2006 è la seguente: ILVA S.p.A. detiene nel comune di Taranto n. 26 trasformatori (21 di classe A e 5 di classe B, questi ultimi censiti nel 2006), per un quantitativo di olio PCB pari a kg, che saranno dismessi entro dicembre 2007; ENEL PRODUZIONE S.p.A. detiene in provincia di Bari n. 6 trasformatori di classe A, contenenti 600 kg di olio contaminato; ENEL DISTRIBUZIONE S.p.A. detiene n. 444 trasformatori di classe B, di cui n. 192 in provincia di Bari, n. 4 in provincia di Brindisi, n. 237 in provincia di Foggia e n. 3 in provincia di Lecce. Tabella 6.13 Apparecchi contenenti PCB gestiti dai principali detentori pugliesi nel 2006 Detentore Tipo apparecchi N In esercizio Smaltiti/Sostituiti Dealogenati fluido (kg) 9 (N ) Fluido (kg) N fluido (kg) ILVA S.P.A. classe A classe B ENEL PRODUZIONE classe A S.P.A. classe B ENEL DISTRIBUZIONE classe A S.P.A. classe B ALTRE DITTE S.P.A. classe A classe B TOTALE Fonte: Inventario ARPA Puglia 9 La quantità di fluido contenente PCB (espressa in kg) è un dato richiesto obbligatoriamente dalla normativa solo per ai detentori di apparecchi di classe A, motivo per cui risulta non determinato (n.d) per gli apparecchi di classe B. 248

30 6.3 LA RACCOLTA DIFFERENZIATA E GLI IMBALLAGGI RACCOLTA DIFFERENZIATA Obiettivo Target normativo o altro riferimento Giudizio Sono stati raggiunti gli obiettivi di raccolta differenziata stabiliti dalla normativa? Sono in atto azioni finalizzate all ottimizzazione ed integrazione dei servizi di raccolta? L art. 205 D.Lgs. 152/06 stabilisce che in ogni A.T.O. deve essere assicurata una raccolta differenziata dei RU pari alle seguenti percentuali minime di rifiuti prodotti: a) almeno il 35% entro il 31/12/2006; b) almeno il 45% entro il 31/12/2008; c) almeno il 65% entro il 31/12/2012. Il Piano dei rifiuti della Regione Puglia, in linea con le previsioni del Testo Unico Ambientale, fissa i seguenti obiettivi per la raccolta differenziata: 55% entro il 2010; >70% entro il 2015; Infine, la L. 296/06 (Finanziaria 2007) prevede che in ciascun ATO siano conseguite le seguenti percentuali di raccolta: 40% entro il % entro il % entro il 2011 Qual è lo stato di applicazione della tariffa sui RU di cui all art. 238 D.Lgs. 152/06? In relazione alla tariffa sui RU, il D.Lgs. 152/06, in attesa dell emanazione di apposito regolamento attuativo, conferma la vigenza della normativa precedente L art. 1, comma 134 della L. 266/05 ha modificato l art. 11 DPR 158/99 e prorogato i termini per l entrata in vigore del sistema tariffario entro la fine della fase di transizione della durata massima così articolata: 7 anni per comuni che abbiano raggiunto nel 1999 un grado di copertura dei costi > 85% 7 anni per comuni che abbiano raggiunto un grado di copertura dei costi tra il 55 e l 85% 8 anni per comuni che abbiano raggiunto un grado di copertura dei costi < 55% 8 anni per comuni che abbiano un numero di abitanti fino a 5.000, qualunque sia il grado di copertura dei costi raggiunto nel 1999 L art. 183 del D.Lgs. 152/06 integra rispetto al passato - il concetto di raccolta differenziata definendola come la raccolta idonea, secondo criteri di economicità, efficacia, trasparenza ed efficienza, a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, al momento della raccolta o, per la frazione organica umida, anche al momento del trattamento, nonché a raggruppare i rifiuti di imballaggio separatamente dagli altri rifiuti urbani, a condizione che tutti i rifiuti sopra indicati siano effettivamente destinati al recupero. 249

31 Nel caso in cui a livello di A.T.O. non siano centrati gli obiettivi minimi previsti dall art. 205 del T.U. ambientale, è applicata un'addizionale del 20% al tributo di conferimento dei rifiuti in discarica a carico dell'autorità d'ambito, che ne ripartisce l'onere tra quei Comuni del proprio territorio che non abbiano raggiunto le percentuali fissate sulla base delle quote di raccolta differenziata conseguite nei singoli Comuni. Il livello medio di raccolta differenziata (di seguito RD) in Puglia che, in base ai dati forniti dall Ufficio del Commissario Delegato all emergenza ambientale, si attestava nel 2005 sul 9,3% ( ,2 t), rimane quasi invariato nel 2006 (9,2%, per un ammontare raccolto in differenziata di ,1 t). Chiara e purtroppo ancora attuale appare, dunque, la difficoltà della regione nel suo complesso nel rispettare i target imposti dalla normativa (35% di RD entro il 2006). Nel dettaglio (Tabella 6.14), la situazione della raccolta differenziata risulta così definita nei cinque ambiti provinciali: Bari si classifica prima con l 11,2%, seguita da Brindisi con l 8,8%, Lecce con l 8,6%, Foggia col 7,1% e Taranto, fanalino di coda, col 5,7%: rispetto al 2005, in definitiva, solo le province di Bari e Lecce hanno conseguito un seppur lieve incremento della raccolta. Si registra in particolare il considerevole progresso delle percentuali ottenute dal comune di Bari, balzato da un modesto 10% del 2005 al 18% nel 2006 ed il raggiungimento del 21% di raccolta differenziata della città di Brindisi. In entrambi i casi sono stati adottati modelli gestionali di raccolta di tipo porta a porta (es. nel quartiere Japigia di Bari ove sono quadruplicati i conferimenti) o di prossimità che hanno portato ad un aumento di efficacia ed efficienza del servizio. Tabella Risultati della RD per ambito provinciale (t) anni Province tonnellate % tonnellate % Bari ,8 10, ,5 11,2 Brindisi ,7 9, ,8 8,8 Foggia ,1 8, ,3 7,1 Lecce ,4 7, ,2 8,6 Taranto ,2 8, ,2 5,7 PUGLIA ,2 9, ,1 9,2 Fonte: Ufficio del Commissario Delegato per l Emergenza ambientale Osservando la Figura 6.26 che mette a confronto i risultati di raccolta differenziata conseguiti nel 2006 rispetto all anno precedente, balza agli occhi la riduzione percentuale nelle province di Lecce, Foggia e la vera e propria caduta dei conferimenti nella provincia di Taranto, certamente connessa alla situazione di crisi socio-economica vissuta dal comune capoluogo a seguito della dichiarazione di dissesto finanziario. In particolare, il dato della provincia di Bari, escludendo il territorio dei comuni rientrati nella istituita BAT (6 provincia pugliese), sale all 11,6%, contro una percentuale di raccolta differenziata attribuibile alla BAT pari al 10,8%. 250

32 Figura Risultati della RD per ambito provinciale (t) anni % 10% 8% 11, 2 % 10,1% 9,7% 8,6% 8,1% 8,8% 8,9% 7,6% 7,1% 9,3% 9,2% 6% 4% 5,7% % 0% BARI LECCE FOGGIA BRINDISI TARANTO PUGLIA Fonte: Ufficio del Commissario Delegato per l Emergenza ambientale La classifica delle principali frazioni merceologiche raccolte nel 2006, depurata dalla frazione di ingombranti conferiti ma destinati a smaltimento (Figura 6.27), vede in testa carta e cartone con il 56,7% (56,0% nel 2005), seguiti nell ordine dal vetro con l 12,8% (contro il 12,3% del 2005), dalla plastica con l 8,5% (9,3% nel 2005) e dai metalli che, comprendendo l alluminio, ammontano al 3,1% (6,4% nel 2005). Come evidenziato nelle precedenti edizioni del presente Rapporto, si conferma l assenza di dati riguardanti i conferimenti della frazione umida, dovuta alla scarsa diffusione in regione delle raccolte separate seccoumido; per altro verso, laddove esistenti, i risultati di tale raccolta confluiscono nella voce Altri della Figura 6.27 insieme ad altre frazioni merceologiche minori. 251

33 Figura 6.27 Frazioni merceologiche da raccolta differenziata (t/a) anni VETRO PLASTICA CARTA METALLI ALLUMINIO PILE FARMACI T. e/o F. ALTRI * INGOMB. anno , , , ,6 96,2 107,4 140,4 67, , ,1 anno , , , ,8 92,4 85,6 90,2 9, , ,3 * In categoria Altri rientrano: gli indumenti, i rifiuti compostabili (compresi quelli mercatali), i rifiuti legnosi, i teli in plastica per la copertura dei vigneti, ecc., nonché, i rifiuti ingombranti per i quali non è indicato, nella comunicazione effettuata all Ufficio del C.D., l impianto presso cui risultano smaltiti. In categoria Ingombranti, invece, rientrano tutti i rifiuti ingombranti per i quali, nella comunicazione effettuata all Ufficio del C.D., viene indicata la destinazione finale per lo smaltimento (generalmente in discarica). Fonte: Ufficio del Commissario Delegato per l Emergenza ambientale Ancora confusa ed irrisolta, inoltre, risulta la questione dell applicazione della tariffa sui rifiuti urbani - riformata dal Testo Unico Ambientale - rispetto alla quale la totalità dei Comuni pugliesi è inadempiente essendo, questi ultimi, rimasti ancorati alla vecchia tassa (TaRSU). L unico dato disponibile deriva da una rilevazione dell APAT al 2006, che vede nella regione solo cinque comuni transitati in via sperimentale nel nuovo sistema tariffario ed in particolare n. 1 in provincia di Taranto con popolazione servita di abitanti (2,72% di quella residente in provincia) e n. 4 in provincia di Lecce, con popolazione interessata pari a abitanti (8,63% di quella provinciale). In definitiva, la percentuale di popolazione regionale assoggettata alla tariffa RU si attesta sul 2,10%. L applicazione del sistema tariffario è nel frattempo stata prorogata dall art. 1, comma 134, L. 23/12/05, n. 266: è infatti slittato al 01/01/07 il termine entro il quale i Comuni che hanno raggiunto, nel 1999, una copertura dei costi del servizio TaRSU pari almeno al 55% dovranno passare a tariffa; tutti i Comuni con una copertura dei costi del servizio della tassa inferiore al 55% e quelli con una popolazione inferiore ai abitanti dovranno, invece, passare a tariffa dal 01/01/

34 6.3.2 IMBALLAGGI Obiettivo Target normativo o altro riferimento Giudizio Sono stati centrati gli obiettivi di recupero fissati dalla normativa? Risultano programmate e/o avviate azioni regionali di promozione della raccolta e recupero dei materiali di imballaggio? L allegato E al D.Lgs. 152/06 stabilisce che: entro il 31/12/08 almeno il 60% in peso dei rifiuti di imballaggio sarà recuperato o sarà incenerito in impianti di incenerimento dei rifiuti con recupero di energia; entro il 31/12/08 sarà riciclato almeno il 55% e fino all 80% in peso dei rifiuti di imballaggio. In particolare, sono fissati i seguenti obiettivi specifici di riciclaggio per singoli materiali: - Carta e cartone = 60% in peso - Legno = 35% in peso - Metalli = 50% in peso - Plastica = 26% in peso - Vetro = 60% in peso Accordi Regione Puglia Consorzi di filiera In data 31 maggio 2006 è stata sottoscritta una convenzione tra Regione Puglia e COMIECO avente la finalità di promuovere un armonica azione tra le attività svolte dalle amministrazioni pubbliche deputate all attuazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti e dai soggetti imprenditoriali operanti nel settore, per conseguire il raggiungimento degli obiettivi determinati dal Piano medesimo e, in particolare, l aumento della quota della raccolta differenziata ed il successivo recupero di materia. In riferimento agli imballaggi cellulosici, le parti hanno concordato: a) lo scambio di informazioni sulle modalità di svolgimento e sulla qualità del servizio di raccolta differenziata; b) lo scambio di informazioni sulla raccolta, sul riciclaggio e sul recupero; c) il monitoraggio congiunto sulle modalità e sulla qualità del servizio di raccolta differenziata, delle operazioni di ritiro, prelievo e cernita dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata e di raccolta su superfici private; d) lo svolgimento di attività dl formazione e qualificazione sia di personale delle istituzioni, che di quello delle aziende di settore; e) la ricerca e la promozione di attività per la prevenzione della produzione di rifiuti; f) lo studio e valutazione per nuove attività economiche o per il potenziamento di quelle esistenti connesse con il recupero; g) lo sviluppo e attuazione di programmi di comunicazione e sensibilizzazione riguardo alle attività di raccolta differenziata e recupero di materia; h) la definizione dl standard qualitativi e quantitativi della raccolta differenziata e di misure per l ottimizzazione dei servizi ad essa connessi; i) il monitoraggio sulla resa delle misure intraprese, onde verificarne l efficacia ed eventualmente proporre le necessarie correzioni; j) la costituzione di uno sportello di informazione e promozione di azioni sia verso il pubblico, che verso gli enti locali; k) eventuali altre iniziative funzionali al raggiungimento degli obiettivi del Piano regionale di gestione dei rifiuti. 253

35 In aggiunta a quanto sopra, a due anni dalla stipula dell Accordo di programma quadro ANCI CONAI e dell approvazione - da parte del Consorzio Nazionale Imballaggi - di un piano straordinario per lo sviluppo della raccolta differenziata e del successivo avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggi nelle regioni in emergenza rifiuti e nel mezzogiorno, la Regione Puglia ha provveduto ad aggiornare la convenzione esistente alla luce delle intervenute scelte di pianificazione. Pertanto, con D.G.R. 26/09/06, n. 1412, è stato approvato un Protocollo d Intesa, di durata annuale, avente i seguenti obiettivi: incrementare i livelli di RD dei rifiuti di imballaggio provenienti da superficie pubblica, o comunque conferiti al pubblico servizio, anche mediante un apposita azione di sensibilizzazione nell ambito domestico; promuovere, per ciascun materiale, le modalità di raccolta più idonee a conseguire i risultati quantitativi in linea con gli standard nazionali e soddisfare i requisiti qualitativi per i materiali stabiliti dall Accordo Quadro Nazionale; promuovere una campagna di comunicazione e sensibilizzazione dei cittadini sull importanza della RD e sui risultati della raccolta e del recupero dei rifiuti di imballaggio; favorire e promuovere lo studio e l avvio di modalità di recupero di materia, anche in forma diversa dal riciclo diretto, nel territorio regionale; favorire e promuovere il mercato della materia e dei prodotti recuperati dai rifiuti, anche da parte delle PP.AA., mediante l inserimento nei capitolati per la fornitura di beni e servizi dell obbligo di utilizzo di materiali riciclati; promuovere la riduzione degli scarti da attività di recupero e dei rifiuti residuali indifferenziati da avviare a sistemi di trattamento/smaltimento, stabilendo controlli efficaci sulla destinazione dei rifiuti di imballaggio raccolti in modo differenziato Le prime attività territoriali condivise nell ambito del predetto Protocollo riguardano: il COMUNE DI BARI, per il quale CONAI, Comune e AMIU intendono avviare una collaborazione finalizzata ad accrescere la raccolta differenziata cittadina, a partire dal quartiere Japigia (ove è in corso una sperimentazione della raccolta domiciliare che ha dato risultati lusinghieri), tramite l estensione della raccolta domiciliare ad altre zone del capoluogo pugliese e l ottimizzazione della raccolta dalle utenze non domestiche. il BACINO LECCE1, sub-ambito della provincia di Lecce che comprende il capoluogo di provincia, nel quale si è avviato un processo finalizzato alla gestione unitaria del servizio. Attualmente nove Comuni, tra cui quello di Lecce, hanno adottato il modello unitario prescelto. CONAI intende favorire tale processo di aggregazione dei Comuni, con un attenzione particolare alla sostenibilità, in termini di standard quantitativi e qualitativi, del modello attuato. i COMUNI DI ANDRIA, BARLETTA E MANFREDONIA che hanno partecipato, già dal 2005, a un progetto interconsortile con l obiettivo di individuare le singole azioni che ciascun soggetto potesse sviluppare per incrementare la raccolta dei rifiuti di imballaggio. Il progetto ha previsto la consulenza di un azienda esterna qualificata, il cui supporto è terminato nella prima metà del Nella seconda metà dell anno è quindi continuata l attività di verifica delle azioni condivise e, purtroppo solo in modo molto parziale, messe in atto nei Comuni coinvolti. In Tabella 6.15 è riportato il quadro dello stato di convenzionamento per le singole frazioni merceologiche aggiornato al dicembre Tabella Stato di convenzionamento della Puglia al 31/12/06 Materiale N soggetti convenzionati 254 % popolazione coperta % Comuni serviti Acciaio Alluminio Carta Plastica Vetro Legno Fonte: Programma Generale di Prevenzione e Gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio dell anno Relazione generale consuntiva 2006, CONAI

36 Si sottolinea, infine, che le quantità di imballaggi raccolte e conferite al CONAI sono cresciute in termini assoluti del 16% dal 2005 ( t, pari ad una resa per abitante convenzionato di 30,6 kg/ab.conv.) al 2006 ( t, pari a 33,4 kg/ab.conv.). 255

37 6.4 LA DOTAZIONE IMPIANTISTICA COSTITUZIONE DELLE AUTORITÀ D AMBITO Obiettivo Target normativo o altro riferimento Giudizio Sono state costituite le Autorità d ambito e programmate o realizzate azioni finalizzate alla gestione integrata del ciclo dei rifiuti a livello di A.T.O.? D.Lgs. 152/06 Decreti C.D. nn. 187/05, 189/06 L art. 201 del D.Lgs. 152/06 prevede che le Regioni, entro sei mesi dall entrata in vigore del T.U. ambientale, disciplinano le forme e i modi della cooperazione tra gli Enti locali ricadenti nel medesimo ambito ottimale, prevedendo che gli stessi costituiscano le Autorità d'ambito 10, alle quali è demandata l'organizzazione, l'affidamento e il controllo del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Tale Autorità adotta un apposito Piano d'ambito nel quale definisce l organizzazione del servizio e gli obiettivi da perseguire per garantirne la gestione secondo criteri di efficienza, di efficacia, di economicità e di trasparenza. Infatti, le sono affidate le seguenti attività: a) realizzazione, gestione ed erogazione dell'intero servizio, comprensivo delle attività di gestione e realizzazione degli impianti; b) raccolta, raccolta differenziata, commercializzazione e smaltimento completo di tutti i rifiuti urbani e assimilati prodotti all'interno dell'ato di competenza. In merito agli obiettivi, la normativa stabilisce che, per ciascun ambito: deve essere raggiunta, nell'arco di cinque anni dalla sua costituzione, l'autosufficienza di smaltimento anche, ove opportuno, attraverso forme di cooperazione e collegamento con altri soggetti pubblici e privati; deve essere garantita la presenza di almeno un impianto di trattamento a tecnologia complessa, compresa una discarica di servizio. Con Decreto C.D. 19/10/06, n. 189 la Regione Puglia ha confermato l'attuale configurazione territoriale dei 15 ATO per la gestione dei rifiuti urbani, nonché definito le fasi per la trasformazione delle attuali Autorità d ambito in soggetti dotati di personalità giuridica. A tal proposito, al 31 dicembre 2006 risultano costituiti i consorzi dei bacini FG4, FG5 e TA DOTAZIONE IMPIANTISTICA Obiettivo Target normativo o altro riferimento Giudizio Sono state programmate e/o realizzate azioni finalizzate alla chiusura del ciclo dei rifiuti a livello di A.T.O.? Risulta assicurata l autosufficienza impiantistica degli A.T.O.? Decreti Commissario delegato per l emergenza ambientale in Puglia nn. 187/05 e 246/06 10 Struttura dotata di personalità giuridica a cui gli Enti locali partecipano obbligatoriamente. 256

38 Per quel che concerne il quadro impiantistico dedicato ai rifiuti urbani, ad eccezione del bacino di utenza TA1, per il quale si è provveduto alla chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti indifferenziati, i 15 Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) nei quali è suddivisa la regione non hanno ancora un sistema di trattamentosmaltimento adeguato alla vigente normativa, che affida allo smaltimento in discarica un ruolo assolutamente marginale, modalità, invece, prevalente in Puglia. Tabella 6.16 Dotazione impiantistica dedicata ai RU anno 2006 TIPOLOGIA IMPIANTO COMUNE ATO Discarica Andria BA1 Discarica Trani BA1 Impianto di selezione Bari BA2 Discarica Bitonto BA2 Discarica con annesso impianto di biostabilizzazione Giovinazzo BA2 Discarica Altamura BA4 Discarica Conversano BA5 Discarica Brindisi BR1 Discarica Francavilla Fontana BR2 Discarica Vieste FG1 Discarica Foggia FG3 Discarica Cerignola FG4 Discarica Deliceto FG5 Discarica Cavallino LE1 Impianto di selezione e biostabilizzazione Poggiardo LE2 Discarica Ugento LE3 Impianto di biostabilizzazione, selezione, produzione e valorizzazione CDR con annessa discarica di servizio Massafra TA1 Impianto di incenerimento Taranto TA1 Discarica con annesso impianto di biostabilizzazione e selezione Manduria TA3 Fonte: Regione Puglia, Ufficio gestione rifiuti 257

39 Nella Figure 6.28 e 6.29 sono riportati gli impianti di trattamento e smaltimento attualmente in esercizio per ogni ambito di utenza, dedicati sia ai rifiuti urbani indifferenziati che a quelli differenziati. Figura 6.28 Impianti di gestione dei RU indifferenziati in esercizio in Puglia - anno 2006 Fonte: Regione Puglia, Ufficio Gestione Rifiuti Figura 6.29 Impianti di gestione dei RU da raccolta differenziata in esercizio in Puglia - anno 2006 Fonte: Regione Puglia, Ufficio Gestione Rifiuti 258

40 La dotazione rappresentata è in fase di rapida modificazione alla luce della realizzazione degli impianti previsti dal piano di gestione dei rifiuti a regime, che consentirà la definitiva uscita dall emergenza rifiuti e l uso residuale delle discariche. In particolare sono in fase di completamento i seguenti impianti: impianti complessi costituiti da linea di biostabilizzazione, selezione, discarica di servizio soccorso a servizio dei bacini FG3, FG4, FG5, BA1, BA2, BA4, BR2, LE1, LE2 e LE3; impianto per la valorizzazione della frazione secca dei rifiuti attraverso la produzione di CDR per le province di Foggia e Lecce; impianto complesso costituito da linea di biostabilizzazione, selezione, produzione CDR e discarica di servizio soccorso a servizio del bacino BA5. L impiantistica destinata al trattamento e smaltimento dei rifiuti speciali è illustrata nel Piano regionale dei rifiuti speciali, approvato con Decreto C.D. 246/06, le cui tabelle sono state estrapolate e riportate nel seguito. Si tenga presente che le volumetrie residue delle discariche sono il frutto di valutazioni effettuate dalla Regione d intesa con le Amministrazioni Provinciali, mentre per quanto attiene agli impianti di trattamento, in assenza di dati puntuali, le Autorità competenti provvederanno entro il 2007 ad una precisa ricognizione dell attuale dotazione impiantistica, così da completare il quadro riportato. Tabella 6.17 Discariche per inerti presenti in Puglia al 31/12//06 DITTA SEDE IMPIANTO PROVINCIA VOLUMI RESIDUI (MC) STATUS IMPIANTO De Cristofaro Lucera FG in esercizio Masselli Apricena FG in esercizio Conpietra Apricena FG in esercizio Totale volumetrie residue provincia di Foggia Ecologica De Pascalis Galatina LE in esercizio Servizi Pubblici Ambientali Campi Salentina LE in esercizio Recupero Ecologico Inerti Galatone LE in esercizio Totale volumetrie residue provincia di Lecce D'Oria Giuseppe & C. Andria BA in esercizio Azienda Agricola f.lli Zotti Andria BA non in esercizio F.lli Acquaviva Andria BA in esercizio Ecolife Canosa di Puglia BA in esercizio I.M.A.C. Locorotondo BA in esercizio Intini Noci BA in esercizio Consorzio CO.GE.SER. Bisceglie BA in esercizio I.GE.A. Trani BA in esercizio L'Ancora Trani BA in esercizio F.E.PL.AN. Triggiano BA in esercizio Totale volumetrie residue provincia di Bari Celino Antonio Carovigno BR in esercizio S.E.M.E.S. Brindisi BR in esercizio Totale volumetrie residue provincia di Brindisi Comune di Taranto Taranto TA - in corso di verifica FIN.co Taranto TA - in corso di verifica Castelli Massafra TA in esercizio Totale volumetrie residue provincia di Taranto TOTALE VOLUMETRIE RESIDUE REGIONE PUGLIA Fonte: Decreto C.D. 246/06 In totale risultano in esercizio: n. 18 discariche per inerti (3 in provincia di Foggia, 3 in provincia di Lecce, 9 in provincia di Bari, 2 in provincia di Brindisi ed 1 in provincia di Taranto); n. 8 discariche per rifiuti speciali non pericolosi (1 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi ed 4 in provincia di Taranto); n. 1 discarica per rifiuti speciali pericolosi in provincia di Taranto. 259

41 A proposito di discariche, è da considerare che l approvata Risoluzione del Parlamento europeo su una strategia tematica per il riciclaggio dei rifiuti (2006/2175(INI)), chiede che le quantità di rifiuti destinate allo smaltimento siano ridotte al minimo, invitando nuovamente la Commissione a proporre a una revisione della direttiva 1999/31/CE, relativa alle discariche di rifiuti, che preveda il seguente scadenzario: a partire dal 2010, divieto di smaltimento in discarica per i rifiuti non pretrattati aventi componenti fermentabili; a partire dal 2015, divieto di smaltimento in discarica di carta, cartone, vetro, tessili, legno, plastica, metalli, gomma, sughero, terraglia, cemento, mattoni e tegole; a partire dal 2020, divieto di smaltimento in discarica di tutti i rifiuti riciclabili; a partire dal 2025, divieto di smaltimento in discarica di tutti i restanti rifiuti tranne quando si tratta di rifiuti inevitabili o pericolosi (ad esempio, ceneri di filtraggio). Tabella 6.18 Discariche per RSNP presenti in Puglia al 31/12//06 DITTA SEDE IMPIANTO PROVINCIA VOLUMI RESIDUI (MC) STATUS IMPIANTO Nuova San Michele Foggia FG in esercizio Totale volumetrie residue provincia di Foggia Totale volumetrie residue provincia di Lecce - Ferramenta Pugliese Bisceglie BA autosmaltimento EcoErre Trani BA non in esercizio Bleu Canosa di Puglia BA in esercizio Totale volumetrie residue provincia di Bari Formica Ambiente Brindisi BR in esercizio Totale volumetrie residue provincia di Brindisi ILVA Statte TA in esercizio italcave Taranto TA - Sospeso AQP Castellaneta TA in esercizio vergine Taranto TA in esercizio Ecolevante Grottaglie TA in esercizio Totale volumetrie residue provincia di Taranto TOTALE VOLUMETRIE RESIDUE REGIONE PUGLIA Fonte: Decreto C.D. 246/06 Tabella 6.19 Discariche per RSP presenti in Puglia al 31/12//06 DITTA SEDE IMPIANTO PROVINCIA VOLUMI RESIDUI (MC) STATUS IMPIANTO Totale volumetrie residue provincia di Foggia - - Totale volumetrie residue provincia di Lecce - - Totale volumetrie residue provincia di Bari - - Consorzio SISRI Brindisi BR Enichem Brindisi BR Totale volumetrie residue provincia di Brindisi - non in esercizio non in esercizio ILVA Taranto TA in esercizio Totale volumetrie residue provincia di Taranto TOTALE VOLUMETRIE RESIDUE REGIONE PUGLIA Fonte: Decreto C.D. 246/06 260

42 Risultano altresì operativi: n. 6 impianti per il recupero energetico da biomasse; n. 3 inceneritori (rispettivamente in provincia di Foggia, di Lecce e Brindisi) di cui n. 2 per rifiuti ospedalieri; n. 1 impianto per recupero energetico da CDR in provincia di Taranto; n. 2 impianti per recupero energetico da biogas in provincia di Taranto. Tabella 6.20 Impianti per il recupero energetico e l incenerimento dei rifiuti presenti in Puglia al 31/12//06 DITTA SEDE IMPIANTO PROVINCIA POTENZIALITÀ TIPOLOGIA STATUS IMPIANTO Ecocapitanata Cerignola FG 500 (kg/h) Inceneritore rifiuti ospedalieri in esercizio Colacem Galatina LE t/a Recupero energetico da biomasse e CDR in esercizio Copersalento Maglie LE t/a Recupero energetico di biomasse in esercizio De Luca Novoli LE - Recupero energetico di biomasse in esercizio La Calcaria Surbo LE 500 t/a Recupero energetico di biomasse in esercizio Sud Calce Taurisano LE - Recupero energetico da biomasse (sansa) e CDR in esercizio Biosud Lecce LE 0,55 t/h Impianto di incenerimento R.O.T. in esercizio Guerrieri Michele Squinzano LE Recupero energetico di biomasse (sansa) in esercizio Buzzi Unicem Barletta BA 140 t/g - - Olearia Pugliese Modugno BA t/a - - Ital Green Energy Monopoli BA t/a - - Adriatica Legnami Fasano BR kg/h Recupero energetico da biomasse - Marseglia Luigi Carovigno BR 690 kg/h Recupero energetico da biomasse - S.M.D. Elettrogas Brindisi BR kg/h Recupero energetico da biomasse - Cons. S.I.S.R.I. Brindisi BR t/h Inceneritore in esercizio Vilcalce Villa Castelli BR 400 t/h Recupero energetico da biomasse - Marco Polo Grottaglie TA - Recupero energetico biogas In esercizio Marco Polo Manduria TA - Recupero energetico biogas In esercizio Appia Energy Massafra TA t/a Recupero energetico CDR In esercizio Fonte: Decreto C.D. 246/06 261

43 Figura Localizzazione degli impianti di compostaggio, recupero energetico e discariche in esercizio in Puglia anno 2006 Fonte: Regione Puglia, Assessorato all Ecologia - Vademecum per la riduzione della produzione e pericolosità dei rifiuti, 2007 Il quadro dei 122 impianti di recupero rifiuti presenti in Puglia, riportato in Tabella 6.21, è stato ricostruito dall Assessorato all Ecologia della Regione Puglia nel Vademecum per la riduzione della produzione e pericolosità dei rifiuti sulla base ai dati del Rapporto Rifiuti APAT Tabella 6.21 Impianti per il recupero rifiuti per tipologia di materiale presenti in Puglia al 31/12//06 PROVINCIA TIPOLOGIA IMPIANTO Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Messa in riserva Recupero materie plastiche Recupero inerti Piattaforma di selezione Recupero metalli Recupero tessili Recupero rifiuti Recupero oli Recupero pneumatici Recupero legno Recupero RAEE Recupero vetro Recupero carta TOTALE

44 Fonte: Regione Puglia, Assessorato all Ecologia - Vademecum per la riduzione della produzione e pericolosità dei rifiuti, 2007 Premessa la scelta strategica del potenziamento della raccolta differenziata e del reimpiego di materia, in riferimento alla realizzazione di nuovi impianti per il recupero energetico della frazione secca dei rifiuti, il Commissario delegato ha scelto nel 2005 di escludere la previsione di costruire impianti di incenerimento dei rifiuti tal quale 11 e di verificare la disponibilità degli impianti industriali già esistenti sul territorio ad utilizzare il CDR in sostituzione del combustibile convenzionale. Nel corso del 2006 il CD ha provveduto altresì alla stipula dei contratti (seguita dall adozione degli atti concernenti l approvazione dei progetti) inerenti alla realizzazione e gestione dei seguenti impianti per il trattamento dei RU a regime previsti dal Piano regionale dei rifiuti: linea di biostabilizzazione e selezione per i bacini di utenza LE2, LE3 e BA4; linea di biostabilizzazione, selezione e produzione CDR per il bacino di utenza BA5; linea di produzione CDR per recupero energetico della frazione secca dei rifiuti per le province di Foggia e Lecce. In ultimo, la gestione commissariale ha adottato numerosi atti volti ad ampliare le discariche esistenti per far fronte a situazioni di crisi via via determinatesi sul territorio regionale, a causa di ritardi sia nell attuazione dei programmi da parte delle amministrazioni comunali che nel perfezionamento delle procedure per la realizzazione della dotazione impiantistica a regime. In ogni caso, i poteri straordinari sono stati utilizzati per derogare alle procedure autorizzative e non alle normative tecniche di settore, trattandosi di fatto di intervento su discariche RU già adeguate al D.Lgs. 36/03. Alla luce della previsione di chiusura della fase di commissariamento per l emergenza rifiuti, durata 12 lunghi anni, gli obiettivi impiantistici che è necessario ancora perseguire in Puglia consistono nel: garantire la chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti con la definizione delle intese per l utilizzazione di tutto il CDR prodotto in alcuni ambiti territoriali (area nord barese, area metropolitano di Bari, Brindisi); sviluppare il recupero di materia, che offre importanti prospettive socio-economiche al territorio; assicurare la presenza di impianti di compostaggio, essenziali per il trattamento della frazione umida da raccolta differenziata. 11 Si è provveduto ad annullare le aggiudicazioni di gara che prevedevano la realizzazione di impianti di incenerimento dei rifiuti tal quale nei bacini BA2 e BR1. 263

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