La Prevenzione Incendi
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- Carlotta Anna Maria Grimaldi
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1 La Prevenzione Incendi
2 PIANO DI EMERGENZA Il datore di lavoro è tenuto ad adottare, fra le misure generali di tutela dei lavoratori, misure di emergenza da attuare in caso di lotta antincendio e misure di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato. Queste misure sono riassunte dal piano di emergenza. D. Lgs. 626/1994 art. 4, comma 5, lettere h) e q) art.12, comma 1, lettera d) ed e)
3 IL PIANO DI EMERGENZA deriva dall'analisi degli eventi incidentali che si possono verificare, cioè, in sostanza, dalla valutazione di rischio richiesta dall'art. 4, comma 1 del D. Lgs. 626/1994. La valutazione del rischio evidenzia i pericoli e le situazioni da affrontare in emergenza. Il piano di emergenza deve stabilire esattamente le azioni da compiere per mettere in sicurezza l'attività e garantire l'esodo dei lavoratori e dell utenza A seguito della redazione del piano di emergenza, obbligatorio in forma scritta in aziende da 10 dipendenti in su, il datore di lavoro deve provvedere alla nomina della squadra di emergenza destinata ad attuare le procedure previste.
4 Squadra di Emergenza Il datore di lavoro deve designare per iscritto i componenti della squadra di emergenza, fra i lavoratori che presentano idonei requisiti. I lavoratori non possono rifiutare la designazione se non per un valido e giustificato motivo. D.Lgs. 626/94 - art. 12 comma 3. Il numero di addetti di cui deve comporsi la squadra di emergenza è determinato dalla valutazione del rischio e dalle operazioni da effettuarsi nel ristretto periodo dell'emergenza. Una volta determinato il numero dei lavoratori che compongono la squadra di emergenza, bisognerà provvedere alla formazione degli stessi. La formazione dovrà riguardare un numero di lavoratori almeno doppio rispetto all'organico previsto per la squadra, per tenere conto di eventuali ferie, malattie, ecc. La squadra di emergenza deve essere sempre presente a pieno organico in azienda, in quanto costituisce un presidio antincendio.
5 Formazione Antincendio I lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, devono essere adeguatamente formati. La formazione antincendio deve essere curata dai Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco, in base a quanto previsto dalla legge 28 novembre 1996, n. 609 o da altri enti specializzati. I Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco, a seguito dello svolgimento di corsi teorici e di esercitazioni pratiche, previo superamento di prova tecnica, rilasciano attestato di idoneità ai lavoratori designati dai datori di lavoro quali appartenenti alle squadre di emergenza. Il datore di lavoro è comunque tenuto ad aggiornare le misure di prevenzione e le relative procedure di emergenza, in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della sicurezza dei luoghi di lavoro.
6 Informazione Antincendio Il datore di lavoro, in base a quanto prescritto dal D.Lgs. 626/1994, ha l'obbligo di informare tutti i lavoratori, che possono essere esposti a un pericolo, sulle misure predisposte e sulle procedure da adottare in caso di necessità. Il datore di lavoro deve provvedere affinché ogni lavoratore riceva un'adeguata informazione su: rischi di incendio legati all'attività svolta; rischi di incendio legati alle specifiche mansioni svolte; misure di prevenzione e protezione incendi adottate nel luogo di lavoro; ubicazione delle vie di uscita e percorso per un luogo sicuro; nominativi dei lavoratori incaricati di attuare le misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze; nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dell'azienda.
7 Emergenza - Cosa Fare Chiunque rilevi un principio di incendio o altre situazioni di pericolo (fumo, scoppio, crollo, allagamento, ecc.) deve attuare la seguente procedura: avvertire il personale addetto alla gestione dell emergenza, utilizzando i numeri di telefono indicati dalla apposita cartellonistica, specificando: 1. la propria identità; 2. il luogo dell evento; 3. le caratteristiche del pericolo (incendio, fuga di gas, ecc.); 4. una valutazione, di massima, della gravità della situazione; 5. se si utilizza un apparecchio telefonico, dare il numero del telefono di chiamata;
8 Emergenza - Cosa Fare avvertire le persone che potrebbero essere coinvolte dagli sviluppi dell evento. se specificatamente addestrati ed a conoscenza delle modalità d uso degli estintori, intervenire direttamente per spegnere o circoscrivere i focolai d incendio. Non utilizzare le manichette antincendio, il cui uso è riservato al personale della squadra antincendio appositamente addestrato. IN IN TUTTI TUTTI I I CASI CASI DI DI NECESSITA TELEFONARE AI AI NUMERI SPECIFICATAMENTE SEGNALATI PER PER L EMRGENZA
9 CONDOTTA DA TENERE QUANDO SI SCOPRE UN INCENDIO Non farsi prendere dal panico. Non gridare al fuoco. Non correre. Chiudere la porta del locale in cui si sta sviluppando l incendio. Avvisare gli addetti della squadra antincendio. Avvertire l Ufficio Prevenzione e Protezione Non attardarsi, né tornare indietro a raccogliere gli effetti personali. Portarsi senza indugio all uscita di sicurezza più prossima secondo le istruzioni ricevute o seguendo le indicazioni predisposte. Non usare gli ascensori. In presenza di fumo camminare al centro del corridoio in posizione abbassata, proteggendo le vie respiratorie con un fazzoletto possibilmente umido.
10 In presenza di fumo o fiamme è opportuno: bagnare un fazzoletto e legarlo sulla bocca e sul naso, in modo da proteggere per quanto possibile dal fumo le vie respiratorie. Se necessario, avvolgere la testa con indumenti di lana pesanti (cappotti, sciarpe pullover ecc. ) in modo da proteggere i capelli dalle fiamme. Nel caso che le fiamme avvolgano una persona, è indispensabile impedirle di correre, farla distendere in terra e soffocare le fiamme con indumenti o altro. Qualora risultasse impossibile percorrere le vie di uscita dal luogo in cui ci si trova per impedimenti dovuti a fiamme, forte calore, fumo intenso, è opportuno: restare nell ambiente stesso. chiudere completamente le porte di accesso. Chiudere le fessure a filo del pavimento con gli indumenti disponibili, mantenendo umido, ove possibile, il lato interno della porta applicando su di essa indumenti bagnati. se non c è fumo, tenere le finestre chiuse, per evitare che l afflusso d aria rafforzi l incendio che divampa all esterno.
11 Planimetria del campus i luoghi sicuri
12 Come spegnere un incendio? Per la combustione devono essere presenti tre elementi: combustibile, comburente ed innesco. Lo schema grafico del triangolo indica che le condizioni che danno luogo all'incendio si trovano solo all'interno della sua area. 12
13 Le stesse misure di sicurezza possono essere spiegate con il triangolo: per eliminare la presenza del comburente, ci si deve portare sullo spigolo ad esso opposto, come fanno i Vigili del fuoco quanto gettano l'acqua sul combustibile. L'acqua, infatti, separa l'aria dal comburente e, quindi, soffoca l'incendio. Dirigendosi sullo spigolo opposto al vertice dell'innesco, vuol dire raffreddare il combustibile, riducendo la possibilità di riscaldare le particelle in prossimità della zona di combustione. Ancora una volta l'acqua, che assorbe nella vaporizzazione notevoli quantità di calore, è alla base di questa azione e questo spiega perché l'acqua sia tuttora l'estinguente ancora più utilizzato. Un'ulteriore tecnica, quella di sottrarre combustibile all'incendio, è utilizzata dai Vigili del fuoco in incendi nei quali è difficile o impossibile raggiungere con l'acqua il combustibile depositi di copertoni, di balle di fieno ed in generale gli ammassi di rifiuti). 13
14 Estintori di incendio Gli estintori sono il mezzo di pronto intervento più rapido, per estinguere tempestivamente un principio di incendio. Essi sono di grande importanza e vengono diffusi, di norma, in ogni luogo di lavoro. Gli estintori devono riportare, in posizione ben visibile, un etichetta che indica per quale classe di fuoco devono essere utilizzati
15 Manutenzione degli Estintori Gli estintori devono essere mantenuti in efficienza e controllati almeno una volta ogni sei mesi da parte del personale esperto, ai sensi dell articolo 34, comma c) del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n Il controllo deve essere documentato da un etichetta, posta sugli estintori in modo ben visibile, che indichi la data dell ultima verifica ed il soggetto che ha eseguito il controllo.
16 Regole di utilizzo per gli estintori portatili USO CORRETTO USO NON CORRETTO
17 Regole di utilizzo per gli estintori portatili USO CORRETTO USO NON CORRETTO
18 Regole di utilizzo per gli estintori portatili USO CORRETTO USO NON CORRETTO
19 Regole di utilizzo per gli estintori portatili USO CORRETTO USO NON CORRETTO
20 Segnaletica In ogni attività dove sono impiegati lavoratori dipendenti deve essere installata opportuna segnaletica di sicurezza. La segnaletica di sicurezza deve essere conforme alle prescrizioni del D. Lgs. n. 493/1996 e deve essere in grado di segnalare: eventuali divieti; eventuali avvertimenti; eventuali prescrizioni di comportamento; eventuali fonti di pericolo; la presenza e l'ubicazione dei presidi antincendio; la presenza e l'ubicazione di dispositivi di comando di emergenza; le vie di fuga; Tutti gli estintori devono essere opportunamente segnalati. Tutti i naspi e gli idranti antincendio devono essere opportunamente segnalati. Tutti i dispositivi azionabili in emergenza quali valvole, interruttori di emergenza, devono essere disposti in posizione visibile, raggiungibile, e devono essere perfettamente segnalati. La segnaletica dovrà consentire l'individuazione dei presidi antincendio da qualsiasi punto dell'attività. le uscite di emergenza. 20
21 La segnaletica di sicurezza Le indicazioni generali sulla segnaletica di sicurezza sono stabilite dal decreto legislativo 14 agosto 1996, n Prescrizioni generali per i cartelli segnaletici I pittogrammi devono essere il piú possibile semplici, privi di particolari di difficile comprensione; i cartelli devono essere costituiti da materiale il più possibile resistente agli urti, alle intemperie ed alle aggressioni ambientali; le dimensioni e le proprietà dei colori dei cartelli devono essere tali da garantire una buona visibilità e comprensione. In ogni caso le dimensioni dei cartelli non devono essere inferiori a: A>L/2000 A=superficie del cartello in m, L=distanza in metri alla quale il cartello deve essere riconoscibile.
22 Condizioni d impiego Nella collocazione dei cartelli è necessario tenere conto di eventuali ostacoli; i cartelli devono essere sistemati ad un altezza adeguata rispetto all angolo visuale. In caso di cattiva illuminazione naturale si dovranno utilizzare colori fosforescenti, materiali riflettenti, o illuminazione artificiale. 22
23 Colore di sicurezza (attrezzature antincendio - segnali di salvataggio) Colore Significato e scopo Indicazioni Segnali di divieto Atteggiamenti pericolosi Rosso Verde Pericolo - allarme Materiale e attrezzature antincendio Segnali di salvataggio o di soccorso Situazione di sicurezza Alt, arresto, dispositivi di interruzione, di emergenza, sgombero Identificazione e ubicazione Porte, uscite, percorsi, materiali, postazioni locali Ritorno alla normalità
24 La segnaletica di sicurezza Segnali di soccorso Segnali antincendio Segnali di pericolo In caso di incidente i contrassegni di pericolo sono utili per stabilire il tipo di intervento da effettuare. Etichette di pericolo Le etichette di pericolo, poste su alcuni prodotti, indicano i rischi a cui si è sottoposti nel maneggiarli Kemler-onu Codice internazionale posto sul retro dei mezzi che trasportano merci pericolose. Bombole La normativa Uni prevede di identificare, tramite il diverso colore dell'ogiva, il rischio principale del gas contenuto.
25 Cartelli di salvataggio I cartelli di salvataggio devono avere forma quadrata o rettangolare e pittogramma bianco su fondo verde (il verde deve coprire almeno il 50% della superficie del cartello).
26 Cartelli di salvataggio
27 Cartelli per le attrezzature antincendio I cartelli antincendio devono avere forma quadrata o rettangolare e pittogramma bianco su fondo rosso (il rosso deve coprire almeno il 50% della superficie del cartello). I cartelli devono essere permanenti.
28 Cartelli per le attrezzature antincendio Indicazione di direzione (solo in assoc. con altri segnali)
29 Segnali di pericolo Spontaneamente infiammabile Materie Corrosive Pericolo d'incendio materie solide infiammabili Materia tossica da tenere isolata da derrate alimentari o da altri oggetti di consumo Pericolo di emanazione di gas infiammabili a contatto Materia nociva da tenere isolata da derrate alimentari o da altri oggetti di consumo Materia radioattiva in caso di avaria pericolo per la salute Materie e oggetti diversi che presentano pericoli differenti da quelli che sono contemplati da altri segnali
30 Etichette di pericolo Corrosivo Rischio biologico Esplosivo Radioattivo Facilmente infiammabile Tossico Comburente Irritante
31 Bombole In italia si usava per le bombole contenenti gas un codice a colori, che identifica il contenuto. Questo codice sarà sostituito dalla normativa UNI EN che prevede un sistema di identificazione del contenuto delle bombole diverso da quello in uso. La differenza principale è che il colore dell'ogiva identifica il rischio principale associato al gas, e non il gas stesso. Etilene Ogiva viola Butano Ogiva avorio Azoto Ogiva nera Ossigeno Ogiva bianca Protossido d'azzoto Ogiva blu Idrogeno Ogiva rosso vivo Propano Ogiva granata Cloro Ogiva gialla
32 Bombole Colori identificativi norma UNI EN Giallo - Tossico corrosivo Verde brillante - Asfissiante (inerte) Rosso - Infiammabile Blu Chiaro - Ossidante Per i gas più comuni sono previsti colori specifici Azoto Ossigeno Protossido d'azoto Elio
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