rassegnastampa quotidiani 15 gennaio 2013 indice

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1 Coldiretti TORINO rassegnastampa quotidiani 15 gennaio 2013 indice coldiretti coldiretti news Industria, Istat, Coldiretti, crolla Made in Italy da -12% olio a -6% vino. Produzione nazionale copre solo il 75% del fabbisogno del 2013 europa copa cogeca Il Copa Cogeca reagisce a un nuovo studio che dimostra i benefici economici e occupazionale e di resa legati a un trattamento innovativo delle sementi provincia la stampa Rivarolo Dati delle emissioni top secret. La centrale a biomasse non si svela agricoltura il sole 24ore Attuazione riforme, varare tutti i decreti in scadenza il messaggero Paolo De Castro - Crisi, l agricoltura come occasione di sviluppo il sole 24ore La crisi cambia la dieta il sole 24ore La crisi colpisce anche l alimentare il sole 24ore Più chance per la filiera agroalimentare mf Borsa Italia lancia future sul grano duro libero Benessere dei suini. Molti allevamenti a rischio chiusura ufficio stampa coldiretti torino via Pio VII, Torino TEL CELL ufficiostampa.to@coldiretti.it

2 Da: Coldiretti - Relazioni Esterne <relazioniesterne@coldiretti.it> Oggetto: INDUSTRIA: ISTAT, COLDIRETTI, CROLLA MADE IN ITALY DA -12% OLIO A -6% VINO Data: 14 gennaio :24:26 GMT+01:00 N Gennaio 2013 INDUSTRIA: ISTAT, COLDIRETTI, CROLLA MADE IN ITALY DA -12% OLIO A -6% VINO PRODUZIONE NAZIONALE COPRE SOLO IL 75% DEL FABBISOGNO DEL 2013 Crolla la produzione degli alimenti Made in Italy alla base della dieta mediterranea che fanno segnare un calo che va dal 12 per cento per l olio di oliva al 6 per cento per il vino, ma si riduce drasticamente anche il raccolto di mele del 15,2 per cento e di pere del 34 per cento. E quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat sulla produzione industriale a novembre. Se la vendemmia sottolinea la Coldiretti - si è attestata sui valori minimi da quasi 40 anni per un totale di appena 40 milioni di ettolitri, la produzione italiana di olio di oliva è scesa a 4,8 milioni di quintali e quella di pomodoro da conserva si è ridotta del 12% attorno alle 4,4 milioni di tonnellate. Si tratta in questi casi continua la Coldiretti - degli effetti dell andamento climatico anomalo che nell ultimo anno, a causa del gelo invernale, della siccità estiva e dei nubifragi autunnali, ha provocato un crollo dei raccolti. Nel complesso - stima la Coldiretti la produzione nazionale è in grado di garantire quest anno attorno al 75 per cento del fabbisogno alimentare degli italiani. Il rischio - denuncia la Coldiretti - è ora quello di un aumento delle importazioni di ingredienti di diversa qualità da spacciare come Made in Italy come il concentrato di pomodoro cinese, l'extravergine tunisino, le mozzarelle taroccate ottenute da latte in polvere, paste fuse e cagliate provenienti dall'estero. Un pericolo che conclude la Coldiretti - evidenzia la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie troppo larghe della legislazione a partire dall'obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima impiegata, voluto con una legge nazionale all'inizio dell'anno approvata all'unanimità dal Parlamento italiano, ma non applicata. COLDIRETTI FAX

3 14/01/13 Comunicato stampa IL COPA-COGECA REAGISCE A UN NUOVO STUDIO CHE DIMOSTRA I BENEFICI ECONOMICI, OCCUPAZIONALI E DI RESA LEGATI A UN TRATTAMENTO INNOVATIVO DELLE SEMENTI Reagendo a un nuovo studio pubblicato oggi dall'humboldt Forum for Food and Agriculture e relativo all uso di neonicotinoidi per il trattamento delle sementi nel settore europeo dei seminativi, il Copa-Cogeca ha dichiarato che tali trattamenti aumentano significativamente le rese, il che riveste una grandissima importanza alla luce dell'estrema volatilità del mercato, dell'incremento dei costi dei fattori di produzione, delle condizioni meteorologiche avverse e della crescente domanda alimentare mondiale. Il trattamento consente di ottenere proventi per 4 miliardi di euro, promuovendo l'occupazione nelle zone rurali dell'ue, e dimostra i benefici della ricerca e dell'innovazione. I risultati di tale studio indicano che il ricorso a trattamenti a base di neonicotinoidi in agricoltura non solo costituisce un grande vantaggio economico per gli agricoltori, ma grazie a un miglioramento delle rese garantisce anche una maggiore produzione di materie prime per l'industria alimentare e di mangimi per l'allevamento. Ciò è più importante che mai data l'attuale esiguità delle scorte mondiali di cereali e la scarsità del raccolto cerealicolo mondiale nel 2012, il peggiore degli ultimi cinque anni. Il trattamento protegge le colture dai danni causati da insetti, soprattutto la colza, per la quale spesso non vi sono trattamenti alternativi. Senza tale trattamento, vi sarebbe una sostanziale diminuzione della produzione europea di colza e, dunque, della produzione di mangimi e materie prime destinate all'industria alimentare, nonché maggiori danni ambientali. Gli agricoltori sarebbero obbligati a modificare radicalmente il loro modello aziendale e i loro metodi di produzione. Il trattamento presenta inoltre dei vantaggi per la salute, assicurando vegetali sani e cereali con livelli inferiori di micotossine. Allo stesso tempo, fornisce opportunità occupazionali a persone nelle zone rurali dell'ue, il che è particolarmente importante nel contesto dell'attuale crisi economica. Il Segretario generale del Copa-Cogeca, Pekka Pesonen, ha ribadito che è la prima volta che viene condotto uno studio di questo tipo, che quantifica i vantaggi socioeconomici di questo trattamento delle sementi nell'ue. Lo studio sottolinea che la produzione agricola non può essere più data per scontata e che gli agricoltori hanno bisogno di un armamentario tecnologico completo per migliorare l'efficienza nell'uso delle risorse restando competitivi. Per ulteriori informazioni, si prega di contattare: Arnaud Petit Direttore Tel.: arnaud.petit@copa-cogeca.eu CDP(13)267:1 Amanda Cheesley Press Officer Cell.: amanda.cheesley@copa-cogeca.eu Copa - Cogeca European Farmers European Agri-Cooperatives 61, Rue de Trèves B Bruxelles EU Transparency Register Number Copa Cogeca

4 Rivarolo Datidelleemissionitopsecret Lacentraleabiomassenonsisvela Niente informazioni al Comitato civico nato per dire no al super impianto Il rifiuto dell Arpa L Agenzia regionale per l ambiente ha spiegano che il comitato non è tra gli enti che ha il diritto di conoscere gli esiti delle rilevazioni. La replica: «Un danno ai cittadini» La centrale a biomasse all interno dell ex Vallesusa è già operativa ma, per il momento, non saranno resi pubblici i dati sulle emissioni in atmosfera. Non ha sortito effetti la diffida all accensione dell impianto presentata, ancora prima di Natale, dal comitato «Non bruciamoci il futuro». L Arpa ha risposto alla lettera del comitato confermando l avvenuta accensione della maxi caldaia il 17 dicembre. Ovvero il giorno in cui i rivarolesi si sono accorti che, dopo quarant anni, la ciminiera del Vallesusa era tornata a fumare. «La ditta Sipea ha comunicato le date di inizio delle prove di soffiatura e della messa in esercizio dell impianto confermano dall Arpa - i tecnici del dipartimento di Torino hanno effettuato diversi sopralluoghi nel corso dei quali hanno constatato l esecuzione delle prove e il funzionamento del sistema di monitoraggio delle emissioni». I dati, però, restano ancora segreti. L agenzia regionale, infatti, ha anche chiarito che il Comitato non fa parte degli «enti competenti» ai quali verranno comunicate eventuali difformità. «Compito dell Arpa si legge nella lettera - è la verifica delle prescrizioni autorizzative e la comunicazione di quanto accertato agli enti competenti e all autorità giudiziaria, qualora si verificassero delle difformità». Se ne deduce - dal momento che la centrale ha cominciato a bruciare cippato - che dai vari sopralluoghi, non sono emerse criticità e che l impianto rispetta i parametri di legge. Per ora la legittima richiesta del Comitato (l installazione di centraline pubbliche per il monitoraggio dell aria) è stata respinta. «L Arpa e la Provincia hanno concordato il tutto senza ascoltare il Comune e le preoccupazioni dei cittadini che chiedono un sistema pubblico di controllo su cosa viene immesso nella camera di combustione e sui fumi emessi dalla ciminiera» dicono Gianni Fragale e Danila Tarizzo. È comunque intenzione del Comitato richiedere all Arpa l accesso agli atti, anche se per ottenere i documenti ci vorrà del tempo: «I cittadini hanno il diritto di conoscere in tempo reale i dati». Intanto lunedì scorso, il Comune ha concordato con il Comitato sulla proposta di istituire una commissione tecnica che possa rendere più stringente il controllo sulla centrale. A destare nuove preoccupazioni ci ha pensato negli ultimi giorni anche la «corsa» della Sipea per accendere le caldaie già a dicembre, dal momento che da qualche settimana la ciminiera non fuma più. Questioni economiche, secondo il comitato: «Per gli impianti avviati dopo il 31 dicembre, il valore dei certificati verdi è decisamente meno vantaggioso». [A.PRE.]

5 Quotidiano Milano Diffusione: Lettori: Direttore: Roberto Napoletano da pag. 5

6 Quotidiano Milano Diffusione: Lettori: Direttore: Roberto Napoletano da pag. 5

7 Quotidiano Roma Diffusione: Lettori: Direttore: Virman Cusenza da pag. 22

8 Quotidiano Milano Diffusione: Lettori: Direttore: Roberto Napoletano da pag. 19

9 Quotidiano Milano Diffusione: Lettori: Direttore: Roberto Napoletano da pag. 33

10 Quotidiano Milano Diffusione: Lettori: Direttore: Roberto Napoletano da pag. 18

11

12 Quotidiano Milano Diffusione: Lettori: Direttore: Maurizio Belpietro da pag. 25