PROPOSTA DI VALUTAZIONE SEMPLIFICATA DEL RISCHIO CHIMICO
|
|
- Gina Nicoletti
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 PROPOSTA DI VALUTAZIONE SEMPLIFICATA DEL RISCHIO CHIMICO
2 Premessa Al fine di ridurre i rischi per i lavoratori, la legislazione prescrive ai datori di lavoro di effettuare una valutazione dei rischi professionali e mettere in opera una politica di prevenzione basata su misure tecniche, organizzative e/o procedurali per i contenimento dei rischi stessi. Lo strumento della valutazione dei rischi è quindi fondamentale per definire le priorità e le modalità di intervento. Per il rischio chimico in particolare la sua valutazione è spesso difficile in quanto posso essere molteplici le sostanze in uso e anche le modalità di impiego possono essere estremamente varie. L'Institut National de Recherche et de Sécurité, INRS (Francia), ha sviluppato una metodologia di valutazione semplificata del rischio chimico alla quale è possibile riferirsi per una valutazione preliminare che, in alcuni casi potrà essere sufficiente per il pieno controllo del rischio chimico in azienda, e che viceversa in altri casi sarà necessario approfondire ulteriormente con misure specifiche o con interventi di miglioramento. Presentazione generale del metodo La strategia di valutazione del rischio chimico per la salute, per la sicurezza si rifà a parametri semplici, oggettivi e facilmente accessibili. Questa strategia consente di raccogliere numerose informazione immediatamente utili e che possono inoltre costituire una base dati per tutti gli eventuali approfondimenti che si rendessero necessari. Le informazioni necessarie per lo sviluppo della strategia di valutazione sono: 1. nome per esteso della sostanza utilizzata; 2. n. CAS della sostanza preminente o più tossica ( questa informazione non è sempre disponibile o necessaria), diventa indispensabile quando è necessario fare ricerche approfondite sulla sostanza; 3. verifica della presenza e disponibilità in loco della scheda di sicurezza; 4. Frasi R o meglio Frasi H presenti nella scheda al punto 15; 5. Reparto, attività o gruppo omogeneo: specificare dove avviene l utilizzo della sostanza e chi la manipola. 6. frequenza di utilizzo: 1Occasionalmente( qualche volta anno) 2 Discontinua (qualche giorno mese) 3 Regolare (qualche giorno settimana) 4Continua (tutti i giorni dell'anno); 7. Quantità utilizzata: 1<1 g, 2<10g, 3<100g, 4 >100g 8. Quantità in reagentario: 1<10g, 2<100g, 3<1Kg, 4<10Kg, 5>10Kg 9. Stato fisico: 3(gas, sostanze molto volatili), 2 polveri e liquidi volatili), 1 (liquidi non volatili) 10. Uso di DPI: presenti, assenti e quali guanti (mascherina, occhiali, visiera, altro) 11. Protezioni collettive: cappa chimica emissione interno/esterno, cappa bio emissione interno/esterno, aspirazioni localizzate, tecniche di contenimento per pesate 12. Armadi ventilati presenti/assenti 13. Armadi antincendio presenti/assenti 14. Procedure specifiche presenti/assenti
3 Il principio di valutazione del rischio si basa su tecniche semplificate di analisi dell'esposizione professionale e su metodi di calcolo degli score ponderati. Quanto proposto in termini di quantità e altro non debbono necessariamente corrispondere a quanto indicato nel presente prospetto, ogni azienda può variare i parametri immessi nella valutazione de rischio come meglio crede, questo per essere il più possibile aderente alla propria situazione specifica dando adeguata giustificazione delle proprie scelte. Per ottenere l'indice di rischio potenziale per la salute si procede con l'assegnazione di una classe di pericolo per la sostanza/composto considerato. Dalla tabella 1,è possibile ricavare il relativo indice che sarà compreso tra 1 e 5 Tab. 1 Classe di Pericolo per la Salute Indice della classe Caratteristiche di Frasi R Frasi H tossicità 1 2 Prodotti senza frasi di rischio TLV >100mg/m 3 Irritanti TLV >10 <100 mg/m 3 R36, R37, R38, R66 Vedi ALLEGATO I e II 3 Nocivi R20, R21, R22, R34, TLV >1 <10 mg/m 3 R62, R67, R68 Vedi ALLEGATO I e II 4 Tossici Sensibilizzanti e corrosivi TLV >0,1 <1 mg/m 3 R23, R24, R25, R29, R31, R35, R40, R41, R42, R43, R63, R64, R65 Vedi ALLEGATO I e II Molto tossici R26, R27, R28, R30, 5 Cancerogeni Teratogeni e Mutageni TLV >0,1 <1 mg/m 3 R32, R33, R39, R44, R45, R46, R47, R48, R49 R60, R61. Vedi ALLEGATO I e II
4 Viene attribuito poi un valore alla frequenza di utilizzo dichiarato dagli operatori del reparto. Le classi di frequenza sono riportate nella tabella 2 e 2a. Tabella 2 Classe di frequenza di utilizzo - Determinazione delle classi di frequenza di utilizzo utilizzo Non in uso occasionale discontinua frequente continua descrizione Presente ma non utilizzato nell ultimo anno qualche volta anno qualche giorno mese qualche giorno settimana tutti i giorni dell'anno Classe di utilizzo Tabella 3 Classe di quantità utilizzata Classe di quantità Quantità utilizzata nello svolgimento dell attività 1 meno di 1 g 2 da 1-10 g 3 da g 4 da g 5 Più di 1000g
5 Temperatura di ebollizione C Temperatura di ebollizione C Stato fisico della sostanza descrizione del materiale Classe di volatilità Gas, sostanza molto volatile, sostanza in mezzo propellente, sostanze volatili utilizzate a caldo. 3 Polveri fini e liquidi volatili 2 Liquidi poco volatili e solidi non facilmente disperdibili nell ambiente 1 Per determinare la classe di volatilità per le sostanze che si presentano alla stato liquido, è necessario considerare la temperatura di utilizzazione e il suo punto di ebollizione. Per facilitare questa valutazione si potrà utilizzare il seguente diagramma classe Classe 3 (bassa) 1 (bassa) classe2 Classe 2 (media) (media) Classe 3 (elevata) temperatura di utilizzo C
6 Una volta acquisite tutte queste informazioni si può procedere al calcolo della CLASSE DI ESPOSIZIONE POTENZIALE, data dal prodotto dei valori delle classi di quantità, frequenza di utilizzo e volatilità. CLASSE DI ESPOSIZIONE POTENZIALE INALATORIA = classe di quantità X classe di frequenza utilizzo X classe di volatilità Calcolata la classe di esposizione potenziale è possibile definire il RISCHIO POTENZIALE PER LA SALUTE, che risulta essere il prodotto tra CLASSE DI ESPOSIZIONE POTENZIALE E CLASSE DI PERICOLO e viene applicato a tutte le sostanze considerate. RISCHIO POTENZIALE PER LA SALUTE = classe di esposizione potenziale X classe di pericolo. Il valore del rischio potenziale per la salute è un indice che ha soprattutto un valore relativo. Esso permette di stabilire le priorità di intervento è possibile anche tentare, con le dovute cautele, la ricerca di un valore assoluto, il quale potrebbe essere: Rischio Potenziale per la salute Azioni di miglioramento Rischio contenuto <25 Se possibili Rischio Medio Necessarie Rischio Significativo 50 Indispensabili
7 Azioni di miglioramento o di mitigazione Procedura utile ma non risolutiva 0,90 Azioni Organizzative Procedura mirata di parziale efficacia 0,80 Procedura di massima efficacia 0,70 Aspirazione localizzata parziale 0,80 Dispositivi di Protezione Collettiva Aspirazione localizzata completa Captazione completa paragonabile ad un processo a ciclo chiuso 0,70 0,60 Dispositivi di Protezione Individuale Protezione della cute e delle mucose (occhiali, visiera e guanti) Dispositivi di Protezione Individuale Tutti quelli ritenuti utili 0,90 Informazione e Formazione Illustrazione degli aspetti organizzativi dei DPC e DPI 0,90 RISCHIO EFFETTIVO PER LA SALUTE = Rischio Potenziale per la Salute X Azioni Organizzative X DPC X DPI X Formazione
8 Foglio 1 : Raccolta dati Sostanza o preparato CAS Scheda di Sicurezza Frasi R Frequenza di utilizzo Quantità utilizzata Quantità in reagentario Stato fisico volatilità e disperdibilità Uso di DPI Protezioni collettive Armadi ventilati Armadi antincendio Procedure specifiche Nome per esteso della sostanza in etichetta n. cas della sostanza preminente o più tossica si (presente) no (da reperire) riportare le frasi R o H del punto 15 Scheda di Sicurezza 1Occasionalmente( quache volta anno) 2Regolare (qualche giorno mese) 3Discontinua (qualche giorno settimana) 4Continua (tutti i giorni dell'anno) 1<1 g 2<10g 3<100g 4 >100g 1<10g 2<100g 3<1Kg 4<10Kg 5>10Kg 3(gas, sostanze molto volatili) 2 polveri e liquidi volatili) 1 (liquidi non volatili) guanti mascherina occhiali visiera altro cappa chimica emissione interno/esterno cappa bio emissione interno/esterno tecniche di contenimento per pesate si/no si/no citare la procedura se presente Mastiff da individuare si presente R51/53 Occasionalmente >100g >10Kg 2 guanti mascherina occhiali nessuna si si no Kolgas UNI da individuare si presente np Occasionalmente >100g <1Kg 2 guanti mascherina occhiali nessuna si si no
9 Nome per esteso della sostanza in etichetta Classe di pericolo Frequenza di utilizzo Classe di Quantità Stato fisico volatilità e disperdibilità Classe di esposizione potenziale RISCHIO POTENZIALE per la salute Azioni di miglioramento Organizzazione DPC DPI Formazione RISCHIO EFFETTIVO per la salute Valutazione del Rischio <25 Basso, Medio >50 Alto Considerazioni e risposte (fatte) (da fare) Mastiff *4*2=8 8*1=8 8 Basso nessuna Kolgas UNI Basso nessuna Acido muriatico candil *0,8*0,9*0,9 31 Medio Organizzazione 0,8 DPI 0,9 Formazione 0,9 Melt *0,7*0,6*0,9*0,9 32 Medio Organizzazione 0,7 DPC 0,6 DPI 0,9 Formazione 0,9 Rischio Chimico effettivo per la mansione, attività o gruppo Omogeneo 71 Sommatoria del rischio chimico per addetto, per attività o per gruppo omogeneo Naturalmente i rischio chimico derivante dall utilizzo di una singola sostanza può essere sommato per il numero complessivo delle sostanze che vengono utilizzate da un addetto, da una specifica attività o da un gruppo omogeneo di operatori. In tutti i casi in cui il rischio non è basso, ed è tecnicamente possibile effettuare un monitoraggio per la determinazione della concentrazione ambientale della sostanza di interesse, si consiglia di effettuare tale misura. Le determinazioni in ambiente di lavoro dovranno essere condotte con i requisiti previsti dall All. XLI DLgs81, in particolare nel rispetto della norma UNI EN 689:1997.
10 ALLEGATO I: CLASSE DI PERICOLO PER LA SALUTE (rosso) SICUREZZA (viola) 5 R 1: Esplosivo allo stato secco. 5 R 2: Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione. 5 R 3: Grande rischio d'esplosione per urto, attrito, in presenza di fuoco o altre fonti d'infiammazione. 5 R 4: Forma dei composti metallici esplosivi molto sensibili. 5 R 5: Rischio d'esplosione in presenza di calore. 5 R 6: Rischio d'esplosione a contatto o meno con l'aria. 2 R 7: Può provocare incendio. 2 R 8: Favorisce l'infiammazione di sostanze combustibili. 5 R 9: Può esplodere componendosi con sostanze combustibili. 2 R 10: Infiammabile 3 R 11: Facilmente infiammabile. 4 R 12: Estremamente infiammabile. 4 R 13: Gas liquefatto estremamente infiammabile. 4 R 14: Reagisce violentemente a contatto con l'acqua. 4 R 15: A contatto con l'acqua sviluppa gas molto infiammabili. 5 R 16: Può esplodere componendosi con sostanze comburenti. 5 R 18: Con l'uso, formazione possibile di miscela vapore / aria infiammabile / esplosivi. 5 R 19: Può formare perossidi esplosivi. 3 R 20: Nocivo per inalazione. 3 R 21: Nocivo a contatto con la pelle. 3 R 22: Nocivo in caso di ingestione. 4 R 23: Tossico per inalazione. 4 R 24: Tossico a contatto con la pelle. 4 R 25: Tossico in caso d'ingestione. 5 R 26: Molto tossico per inalazione. 5 R 27: Molto tossico a contatto con la pelle. 5 R 28: Molto tossico in caso d'ingestione. 4 R 29: A contatto con l'acqua sviluppa gas tossici. 3 5 R 30: Può diventare molto infiammabile in esercizio. 4 R 31: A contatto con un acido sviluppa gas tossico. 5 R 32: A contatto con un acido sviluppa gas molto tossico. 5 R 33: Pericolo di effetti cumulati. 3 R 34: Provoca ustioni. 4 R 35: Provoca gravi ustioni. 2 R 36: Irritante per gli occhi. 2 R 37: Irritante per le vie respiratorie. 2 R 38: Irritante per la pelle. 5 R 39: Pericolo di effetti irreversibili molto gravi. 4 R 40: Possibilità di effetti cancerogeni - Prove insufficienti. 4 R 41: Rischio di lesioni oculari gravi. 4 R 42: Può causare sensibilizzazione per inalazione. 4 R 43: Può causare sensibilizzazione a contatto con la pelle. 5 5 R 44: Rischio d'esplosione se riscaldato in ambiente chiuso. 5 R 45: Può provocare il cancro. 5 R 46: Può provocare alterazioni genetiche ereditarie. 5 R 47: Può procurare malformazioni congenite. 5 R 48: Rischio di effetti gravi per la salute in caso di esposizione prolungata. 5 R 49: Può provocare il cancro per inalazione. R 50: Altamente tossico per gli organismi acquatici. R 51: Tossico per gli organismi acquatici. R 52: Nocivo per gli organismi acquatici. R 53: Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. R 54: Tossico per la flora. R 55: Tossico per la fauna. R 56: Tossico per gli organismi del terreno. R 57: Tossico per le api. R 58: Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente. R 59: Pericoloso per lo strato di ozono. 5 R 60: Può ridurre la fertilità. 5 R 61: Può danneggiare i bambini non ancora nati. 3 R 62: Possibile rischio di ridotta fertilità. 4 R 63: Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati. 4 R 64: Possibile rischio per i bambini allattati al seno. 4 R 65: Nocivo: può causare danni ai polmoni in caso di ingestione. 2 R 66: L'esposizione ai vapori può provocare secchezza e screpolature alla pelle. 3R 67: L'inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini. 3 R 68: Possibilità di effetti irreversibili.
11 ALLEGATO II
12
13
14
15 Valutazione semplificata del RISCHIO INCENDIO Premesso che le attività soggette al rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi ai sensi del DM 16 febb devono provvedere in tal senso con apposita domanda e certificazione è possibile, in tutti gli altri casi, procedere ad una valutazione semplificata del rischio per la sicurezza e della sicurezza antincendio. Mediante il calcolo dell'indice di rischio incendio. Questa Strategia di valutazione si applica ai laboratori, piccole aziende, attività artigianali. Per realtà più complesse occorre un approccio più articolato e professionale con consulenza tecnica specifica. Per ogni sostanza vengono verificate le frasi di rischio ed attribuita una classe di pericolo per la sicurezza: da 0 (acquoso) a 5 (esplosivi). In tabella 2 sono riportate le classi di pericolo per la sicurezza, da cui è possibile ricavare un punteggio utile alla valutazione. Tab. 2 Classe di Pericolo per la Sicurezza Indice della classe Caratteristiche Frasi R Frasi H 0 non combustibile Acqua o inorganici Combustibile ma senza frasi di rischio per la sicurezza INFIAMMABILI R7, R8, R10. Vedi ALLEGATO I e II 3 FACILMENTE INFIAMMABILI R11, R30. Vedi ALLEGATO I e II 4 ESTREMAMENTE INFIAMMABILI R12, R13, R14, R15, R17. Vedi ALLEGATO I e II 5 ESPLOSIVI R1, R2, R3. R4, R5, R6. R9, R16, R18. R19, R44. Vedi ALLEGATO I e II
16 La classe di quantità per la sicurezza si ricava dalla quantità stoccata per ogni singola sostanza trovata in Classe di quantità Quantità mediamente presente 1 Meno di 10g 2 Meno di 100g 3 Meno di 1 Kg 4 Meno di 10 Kg 5 Maggiore di 10 Kg reparto. In tabella 6 viene riportato un esempio per le classi di quantità per la sicurezza. Le quantità indicate saranno stabilite in funzione del tipo di attività. L'indice di rischio potenziale di incendio è dato dal prodotto tra la classe di pericolo per la sicurezza e la classe di quantità per la sicurezza. RISCHIO POTENZIALE INCENDIO = classe di pericolo per la sicurezza X classe di quantità per la sicurezza. L'indice del rischio potenziale incendio tiene conto di tutte le sostanze presenti in reparto e consente di verificare la presenza non giustificata di eccessive quantità stoccate in reparto. La somma totale degli indici delle sostanze presenti, permette di assegnare un valore al RISCHIO DI INCENDIO specifico per il reparto considerato. Questo valore è da considerarsi preliminare e NON esaustivo ai fini del calcolo dei carichi di incendio e per la definizione di eventuali misure di prevenzione. Valutazione e Azioni per il contenimento del rischio chimico Da sottolineare che la scelta dei vari indici di pericolo nell applicazione della metodica descritta rispetta un approccio cautelativo e vengono registrati i valori più alti, corrispondenti alle situazioni potenzialmente più pericolose. In ognuna delle schede raccolte vengono indicate eventuali azioni preventive e correttive da attuare. Per fornire al datore di lavoro indicazioni utili e immediate, viene predisposta una scheda riassuntiva dei rischi chimici presenti nei vari reparti.
17 Nome per esteso della sostanza in etichetta Frasi R riportare le frasi R punto 15 Scheda di Sicurezza Quantità in reagentario 1<10g 2<100g 3<1Kg 4<10Kg 5>10Kg Classe di Pericolo per la sicurezza Classe di quantità per la sicurezza RISCHIO POTENZIA LE Incendio Valutazione del rischio incendio Alto Medio Basso Modalità di stoccaggio Altre Azioni in generale (fatte) (da fare) Considerazioni e risposte Mastiff R51/53 >10Kg Magazzino Dural Marine R10R52/53R66R67 <10Kg infiammabile Magazzino eliminare nessuna Sitol Schiumapur Professionale R12R20/22R36/37/3 8R40R42/43R48/20 <10Kg infiammabile Magazzino Armadio Antincendio nessuna Primer fondo universale anticorrosivo per superfici "difficili" R10R37R51/53 <10Kg infiammabile Magazzino Armadio Antincendio nessuna Lignex renova R10R52/53R66R67 <10Kg infiammabile Magazzino Armadio Antincendio nessuna
Legenda relativa alle frasi di Rischio e ai Simboli presenti su etichette e schede di sicurezza
Legenda relativa alle frasi di Rischio e ai Simboli presenti su etichette e schede di sicurezza Normativa di riferimento: Classificazione, imballaggio ed etichettatura di sostanze pericolose - Ministero
DettagliELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R E DEI CONSIGLI DI PRUDENZA S E DELLE LORO RELATIVE COMBINAZIONI ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R
Le sigle R e S sempre presenti sulle etichette dei prodotti chimici utilizzati in laboratorio rappresentano rispettivamente una definizione dei rischi specifici connessi con l impiego della sostanza chimica
DettagliETICHETTATURA DELLE SOSTANZE PERICOLOSE "Frasi di Rischio" ( R ) e "Consigli di Prudenza" ( S )
ETICHETTATURA DELLE SOSTANZE PERICOLOSE "Frasi di Rischio" ( R ) e "Consigli di Prudenza" ( S ) La Legge 29 Maggio 1974, N 0 256 obbliga tutti i fabbricanti di prodotti aventi determinate caratteristiche
Dettagli17 FORUM MEDICINA VEGETALE Implicazioni tecniche del nuovo quadro normativo europeo nella produzione integrata
17 FORUM MEDICINA VEGEALE Implicazioni tecniche del nuovo quadro normativo europeo nella produzione integrata 17 FORUM MEDICINA VEGEALE Implicazioni tecniche del nuovo quadro normativo europeo nella produzione
DettagliLeggere attentamente l etichetta e la Scheda di 2Sicurezza (SDS)
Leggere attentamente l etichetta e la Scheda di 2Sicurezza (SDS) Come si legge un etichetta L etichetta di un agrofarmaco deriva dalla valutazione di numerosi studi effettuati sul prodotto inerenti aspetti
DettagliSIMBOLI CONSIGLI DI PRUDENZA S1 - S2 - S3 - S13 - S20 - S27 - S28 - S35 TOSSICO S36 - S37 - S38 - S39 - S46 - S53
CONSIGLI DI PRUDENZA S1 - S2 - S3 - S13 - S20 - S27 - S28 - S35 TOSSICO S36 - S37 - S38 - S39 - S46 - S53 CONSERVARE SOTTO CHIAVE - FUORI DALLA PORTATA DEI BAMBINI - LONTANO DA LOCALI ABITAZIONE - LONTANO
DettagliVALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO AI SENSI DEL D.Lgs 2 FEBBRAIO 2002. N 25
Sezione Provinciale di Reggio Emilia Via Amendola, 2-42100 Reggio Emilia Tel. 0522/336011 Fax 0522/330546 E-mail: sezre@arpa.emr.it www.arpa.emr.it/reggioemilia Direzione VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO
DettagliElementi dell etichetta del regolamento CLP
Elementi dell etichetta del regolamento CLP Il regolamento CLP (Classification, Labelling and Packaging of substances and mixtures) introduce nuovi simboli, indicazione e nuove regole di classificazione
DettagliVendita di prodotti chimici Sistema di classificazione e etichettatura GHS
Vendita di prodotti chimici Sistema di classificazione e etichettatura GHS Ripercussione del sistema GHS sulle farmacie mercoledì 17 settembre 2014 Bellinzona Fabrizio Guidotti Repubblica e Cantone Ticino
DettagliAPPLICABILE DAL 1 GIUGNO 2015
CLASSIFICAZIONE E CARATTERISTICHE DEI RIFIUTI A PARTIRE DAL 1 GIUGNO 2015 Guida alla classificazione dei rifiuti Se un rifiuto è classificato con codice CER pericoloso assoluto, esso è pericoloso senza
DettagliL evoluzione dei modelli di valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi in ambito nazionale in conformità ai Regolamenti REACH e CLP.
COORDINAMENTO INTERREGIONALE DELLA PREVENZIONE IN SANITA L evoluzione dei modelli di valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi in ambito nazionale in conformità ai Regolamenti REACH e CLP. Celsino
DettagliEtichettatura delle sostanze chimiche e miscele
Etichettatura delle sostanze chimiche e miscele Il regolamento CLP introduce le modalità di Comunicazione dei pericoli per mezzo dell etichettatura che assieme alla Scheda di dati di sicurezza, così come
DettagliIscriviti gratuitamente all'indirizzo: http://www.amblav.it
Elenco delle frasi di rischio R R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 R11 R12 R14 R15 R16 R17 R18 R19 R20 Esplosivo allo stato secco. Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione.
DettagliVALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI
VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI La norma più importante, organica e generale in materia di salute e sicurezza in presenza di sostanze chimiche è sicuramente il D. Lgs. 626/94 che
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA 1 IDENTIFICAZIONE DEL PREPARATO E DELLA SOCIETA PRODUTTRICE
AF SCHEDA DI SICUREZZA Preparato da: s.r.l. Data revisione: 03 giugno 2008 Numero revisione: 01 Revisione precedente: 03 settembre 2003 Stato del documento: Definitivo 1 IDENTIFICAZIONE DEL PREPARATO E
DettagliISTITUTO ATERNO-MANTHONE'
ISTITUTO ATERNO-MANTHONE' INTRODUZIONE Il termine sicurezza nella comune accezione indica una caratteristica di ciò che non presenta pericoli o ne è ben difeso. Sicurezza è una caratteristica anche delle
DettagliSegnaletica rischio chimico
Segnaletica rischio chimico Introduzione: La manipolazione delle sostanze chimiche, presuppone pericoli che in alcuni casi possono essere anche gravi; ogni sostanza chimica, ha un diverso rischio proveniente
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA (91/155 CEE - 2001/58/CE) Decreto 7 settembre 2002 Ministero della Salute 2001/58/CE SABBIA SILICEA
SCHEDA DI SICUREZZA (91/155 CEE - 2001/58/CE) Decreto 7 settembre 2002 Ministero della Salute 2001/58/CE SABBIA SILICEA 1 IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO 1.1. Identificazione della sostanza o preparato. Sabbia
DettagliTABELLA DI COMPARAZIONE CRITERI CLASSIFICAZIONE RIFIUTI PERICOLOSI
TABELLA DI COMPARAZIONE CRITERI CLASSIFICAZIONE RIFIUTI SI DESCRIZIONE LIMITI CE DESCRIZIONE LIMITI CE 1 Esplosivo sostanze e preparati che possono esplodere per effetto della fiamma o che sono sensibili
DettagliSino ad oggi occorreva basarsi sulle frasi di rischio R desumibili dalle SDS (Schede di sicurezza) a corredo delle sostanze pericolose.
Franco CIOCE Esperto Qualificato di Radioprotezione - II grado n 1275 dell elenco nazionale Consulente ADR/RID/ADN Trasporto Merci pericolose Tecnico Competente in Acustica Ambientale Membership of Via
DettagliLa valutazione del rischio chimico
La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,
DettagliR E A C H C L P T. U.
R E A C H C L P T. U. DECRETO LEG/VO 81/08 -TITOLO IX CAPO I PROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI CAPO II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI : LE IMPLICAZIONI DEL REACH E DEL CLP NELL AMBITO DELLA NORMATIVA
DettagliLa Classificazione Dei Rifiuti Pericolosi
La Classificazione Dei Rifiuti Pericolosi Definizione di rifiuto (D. Lgs. 152/06 art. 183, c. 1a) Rifiuto: Qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie dell all. A alla parte IV del D.lgs.
DettagliIl metodo di valutazione del rischio da agenti chimici. ChemiRisk. Indice
Il metodo di valutazione del da agenti chimici ChemiRisk Indice 1 La valutazione del da esposizione ad agenti chimici secondo il D.Lgs. 81/2008... 2 2 Il metodo di valutazione di ChemiRisk... 3 2.1 Calcolo
DettagliGLI ASPETTI SANITARI DEL RISCHIO CHIMICO E BIOLOGICO BENEVENTO 30 NOVEMBRE 2010 DOTT. FRANCO PALLOTTA
GLI ASPETTI SANITARI DEL RISCHIO CHIMICO E BIOLOGICO BENEVENTO 30 NOVEMBRE 2010 DOTT. FRANCO PALLOTTA Titolo IX Sostanze Pericolose Capo I Protezione da Agenti Chimici Il rischio infortuni è da ricondurre
DettagliLa corretta adozione delle misure di prevenzione e protezione collettiva e individuale
La corretta adozione delle misure di prevenzione e protezione collettiva e individuale Dr. Celsino Govoni Servizio Sanità Pubblica Assessorato Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna (c.govoni@ausl.mo.it)
DettagliRISCHIO CHIMICO NELLE ATTIVITA DI PULIZIA
RISCHIO CHIMICO NELLE ATTIVITA DI PULIZIA Unità didattica 3 CORSO DI FORMAZIONE SPECIFICA DEI LAVORATORI RISCHIO CHIMICO IL RISCHIO ESISTE LADDOVE CI SIA UNA ESPOSIZIONE AD UN QUALUNQUE AGENTE CHIMICO.
DettagliAggiornamento delle etichette e delle schede di sicurezza per i produttori di sostanze e a cascata per tutti gli utilizzatori a valle.
Aggiornamento delle etichette e delle schede di sicurezza per i produttori di sostanze e a cascata per tutti gli utilizzatori a valle. Salve,Dottore/ssa il mese di dicembre vede l entrata in vigore del
DettagliCAMBIANO LE REGOLE PER L IMBALLAGGIO E L ETICHETTATURA DEI RIFIUTI IN DEPOSITO TEMPORANEO
CAMBIANO LE REGOLE PER L IMBALLAGGIO E L ETICHETTATURA DEI RIFIUTI IN DEPOSITO TEMPORANEO A cura dell ing. Giovanni Maione Tra le pieghe delle modifiche introdotte dal secondo decreto correttivo vogliamo
DettagliD. Lgs. 81/08 TITOLO IX - SOSTANZE PERICOLOSE Capo I Protezione da agenti chimici
D. Lgs. 81/08 TITOLO IX - SOSTANZE PERICOLOSE Capo I Protezione da agenti chimici Claudio Arcari Piacenza,15 Febbraio 2001 Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 Titolo I Titolo II Titolo III Titolo
DettagliNEWSLETTER SICUREZZA E AMBIENTE GIUGNO 2015
NEWSLETTER SICUREZZA E AMBIENTE GIUGNO 2015 LA FORMAZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO PRESSO LA VOSTRA CITTÀ L Biella, alla luce dei recenti cambiamenti che hanno coinvolto la formazione in materia di salute
DettagliLinee guida condivise per la valutazione del Rischio Chimico. Giovanni Reggio Coordinatore GdL Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro
Linee guida condivise per la valutazione del Rischio Chimico Giovanni Reggio Coordinatore GdL Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro 9 marzo 2009 D.Lgs. 81/2008 Protezione da agenti chimici L art. 224,
DettagliIl rischio cancerogeno e mutageno
Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato
DettagliGiornata di informazione sulla sicurezza sul lavoro. Il rischio chimico
Il rischio chimico Tutte le sostanze sono dei veleni Non vi è nulla che non sia un veleno La giusta dose differenzia un veleno da un rimedio (Paracelso 1500) Rischio chimico Misure generali per la protezione
Dettagli! Classificazione delle proprietà pericolose! Schede dei dati di sicurezza! Immagazzinamento! Smaltimento
Legislazione in materia di protezione dell ambiente, della salute e dei lavoratori Corso di aggiornamento per responsabili di laboratorio di scienze Aprile 2014 Bellinzona Argomenti! Classificazione delle
DettagliFrasi H informazioni sui rischi
2 Analisi chimica strumentale Frasi H informazioni sui rischi Pericoli fisici H200 Esplosivo instabile. H201 Esplosivo; pericolo di esplosione di massa. H202 Esplosivo; grave pericolo di proiezione. H203
DettagliVALUTAZIONE RISCHIO AMIANTO Metodo VERSAR
VALUTAZIONE RISCHIO AMIANTO Metodo VERSAR Azienda ESEMPIO Sede COMUNE DI SALERNO Indirizzo: Via IRNO Datore di lavoro Ciciriello Riccardo Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione Bellini Giuseppe
DettagliAGENTI CHIMICI PERICOLOSI
RISCHIO CHIMICO Il RISCHIO CHIMICO in ambiente di lavoro è riconducibile all insieme dei rischi per la Sicurezza e per la Salute, connessi con la presenza, nell ambito dello svolgimento delle lavorazioni,
DettagliANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX)
ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) T. Pezzo *, D. Vannucci *, G. Uguccioni + * D Appolonia SpA, Genova + D Appolonia SpA, San Donato
DettagliSCHEDA TECNICA INFORMATIVA OLEO GELEE USO PROFESSIONALE TECNOLOGIA ODS
SCHEDA TECNICA INFORMATIVA OLEO GELEE USO PROFESSIONALE TECNOLOGIA ODS IDENTIFICAZIONE DEL DISTRIBUTORE L Oréal Italia S.p.A. - Via Garibaldi 42 10122 Torino - Tel. 011/4603111 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------
DettagliI Codici CER e le nuove caratteristiche di pericolo dei rifiuti pericolosi ANDREA GIACOMINELLI
1 I Codici CER e le nuove caratteristiche di pericolo dei rifiuti pericolosi ANDREA GIACOMINELLI I Codici CER e le nuove caratteristiche di pericolo dei rifiuti pericolosi Il 1 giugno entreranno in vigore
DettagliNUOVE MODALITA DI DI CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI
NUOVE MODALITA DI DI CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI Regolamento UE 1357/2014 Decisione 2014/955/UE Regolamento UE 1342/2014 www.labanalysis.it/?/servizi/ambiente/rifiuti/ Cosa cambia? Il Reg. UE 1357/2014
DettagliValutazione dei Rischi. Normativa e documenti di riferimento. Definizioni (UNI EN ISO 12100)
Definizione e individuazione dei fattori di rischio, individuazione delle misure di prevenzione e protezione, riunione periodica Rev. 1 del 28/11/2012 ARISSA Maggio 2015 2 Normativa e documenti di riferimento
DettagliScheda di Sicurezza. Sottofondo-Superleggero-Termoisolante. 0583.379028/370480 0583.370964 ufficiotecnico@marraccinilucca.
Scheda di Sicurezza 1 IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA - PREPARATO E DELLA SOCIETA' Nome commerciale del prodotto MAX 250 Impiego Identificazione della società Numero telefono emergenza : 2. IDENTIFICAZIONE
DettagliPIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE D.Lgs. 81/08, Artt. 36, 37
PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE D.Lgs. 81/08, Artt. 36, 37 ALLEGATO REV DATA 19..26 IV INDICE PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE 1 INTRODUZIONE... 3 2 CLASSIFICAZIONE AZIENDA... 3 3 LUOGO DI SVOLGIMENTO
DettagliScheda Dati di Sicurezza Coadiuvante per capelli
Scheda Dati di Sicurezza Coadiuvante per capelli 1. Identificazione della sostanza o della miscela e della società/impresa 1.1. Identificatore del prodotto Denominazione COADIUVANTE CADUTA CAPELLI 1.2.
DettagliMOVARISCH. Algoritmo proposto dalle regioni emilia romagna, toscana e lombardia VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO
MOVARISCH Algoritmo proposto dalle regioni emilia romagna, toscana e lombardia VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO Per la valutazione del rischio chimico si possono identificare 2fasi: -1 Fase Identificazione
DettagliSOSTANZE PERICOLOSE. rispettate le dosi consigliate dal produttore. È utile quindi utilizzare dei sistemi di dosaggio.
SOSTANZE PERICOLOSE Le sostanze pericolose sono materiali e sostanze che possono essere pericolose per l uomo e l ambiente e che devono essere specificatamente contrassegnate (simbolo di pericolo). Per
DettagliTITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art.
TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art. 87) CAPO III IMPIANTI E APPARECCHIATURE ELETTRICHE N 8 articoli (da art.
DettagliScheda. Produzione: Scopo della lavorazione. Descrizione della macchina
Scheda 7 Produzione: Macchina: FILM STAMPA FLESSOGRAFICA Scopo della lavorazione Con la stampa flessografica vengono depositati sul film di materiale plastico, mediante gruppi di stampa a cilindri, vari
DettagliIl nuovo testo unico sulla prevenzione aggiornato al D.Lgs 106/2009: indicazioni per i dirigenti. Albano Laziale, 13/15 Aprile 2010
Il nuovo testo unico sulla prevenzione aggiornato al D.Lgs 106/2009: indicazioni per i dirigenti Albano Laziale, 13/15 Aprile 2010 Agenti Chimici Pericolosi Dr. Sandro Sanna Dirigente Medico SPRESAL ASL
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI PROCEDURE PROCEDURA E. Procedura stoccaggio e smaltimento rifiuti speciali
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI PROCEDURE EDIZIONE N 01 REVISIONE N 00 DATA 20/06/08 SEZIONE 09 PAGINA 1 di 2 PROCEDURA E Procedura stoccaggio e smaltimento rifiuti speciali La gestione di un rifiuto
DettagliL ETICHETTATURA DELLE SOSTANZE E DEI PREPARATI PERICOLOSI
SCHEDA TECNICA N 21 L ETICHETTATURA DELLE SOSTANZE E DEI PREPARATI PERICOLOSI SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE AZIENDALE V I A A L B E R T O N I, 1 5-4 0 1 3 8 B O L O G N A 0 5 1. 6 3. 6 1. 1 3 7 - FA
DettagliScheda informativa prodotto cosmetico ad uso professionale LEG AME CREMA MANI 1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DELLA SOCIETA
Scheda informativa prodotto cosmetico ad uso professionale LEG AME CREMA MANI Data di compilazione: 26 febbraio 2013 1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DELLA SOCIETA INFORMAZIONI GENERALI : Nome Commerciale
DettagliIndicazioni di Pericolo (Frasi H)
Indicazioni di Pericolo (Frasi H) Pericoli Fisici H200 Esplosivo instabile. H201 Esplosivo; pericolo di esplosione di massa. H202 Esplosivo; grave pericolo di proiezione. H203 Esplosivo; pericolo di incendio,
DettagliB2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica
SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Gestione delle sostanze pericolose a scuola MODULO B Unità didattica B2-2 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03
DettagliINDICE 1. DESCRIZIONE SINTETICA METODO ADOTTATO.
area 1 criteri adottati per le valutazioni pag 1/8 INDICE 1. DESCRIZIONE SINTETICA METODO ADOTTATO. 2. DESCRIZIONE ESTESA METODO ADOTTATO. 2.1. scomposizione dell attività 2.1.1. fabbricati 2.1.2. mansioni
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Il Decreto Legislativo 81/2008 (noto anche come Testo Unico della Sicurezza del Lavoro ) ha maggiormente sottolineato rispetto al vecchio D.Lgs. 626/94 l importanza
DettagliGUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO
GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO La presente guida mette in risalto solo alcuni punti salienti estrapolati dalla specifica norma UNI 9795 con l
DettagliPrevenzione e protezione incendi nelle attività industriali
Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Scopo della prevenzione incendi è il conseguimento della sicurezza contro gli incendi mediante la determinazione degli strumenti idonei ad ottenere:
DettagliINDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA
INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare
DettagliSCHEDA DATI DI SICUREZZA
pagina 1/5 1. Identificazione della sostanza/miscela e della società/impresa 1.1 Identificatore del prodotto Nome commerciale: 1.2 Utilizzi rilevanti identificati della sostanza o miscela e utilizzi sconsigliati
DettagliCorso di formazione per Addetto al Servizio di Emergenza - Prevenzione incendio
di Emergenza - Prevenzione incendio - Aziende a basso, medio ed alto rischio - Studio di Consulenza e Formazione Consulting Professional Napoli - Corso Arnaldo Lucci 102 Cell. 393.943.81.57 Centro di formazione
DettagliPEARL VIA F.LLI CERVI 75 50010 CAMPI B.ZIO (FI)
50010 CAMPI B.ZIO (FI) SCHEDA DI SICUREZZA White Pearl 10.01.2006 1. Identificazione del prodotto e Ragione Sociale Indicazione del prodotto: Nome commerciale: Codice Commerciale: Tipo di prodotto ed impiego:
DettagliLA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001)
GUIDA UTILE.......... LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001) Pag. 1 di 6 INDICE LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001) COS È LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE SECONDO LA NORMA ISO 14001?...
DettagliMetodologia CHemical Exposure OPerating Evaluation
Metodologia CHemical Exposure OPerating Evaluation per la valutazione preliminare dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti dalla presenza di agenti chimici pericolosi ai sensi del
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE Direttore Dr. Claudio Soave Strada Le Grazie, 8-37134 Verona - Tel. 045 8027627-0458027627 - Fax 045 8027626 e-mail: servizio. prevenzioneprotezione@univr.it
DettagliManuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative
Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro
DettagliIgiene e Sicurezza del Lavoro
Quadro normativo Igiene e Sicurezza del Lavoro La verifica della compliance normativa ai sensi del Testo Unico della Sicurezza Il D.Lgs. 81/08, noto come Testo Unico della Sicurezza sul lavoro, ha sostituito
DettagliSviluppo di nuovi sistemi agglomeranti no-bake a basso impatto ambientale
Sviluppo di nuovi sistemi agglomeranti no-bake a basso impatto ambientale Novembre 2014 No bake Resine furaniche e fenol-furaniche NO TOSSICHE secondo l ultima classificazione europea dell alcool furfurilico
DettagliFormazione ed Informazione dei Lavoratori ai sensi del D.Lgs 81/08 e s. m. i., art. 36 e 37
Formazione ed Informazione dei Lavoratori ai sensi del D.Lgs 81/08 e s. m. i., art. 36 e 37 AGENFORM Centro di Formazione Professionale Viale Amendola Eboli(SA) Consulente Dott. Ing. Elena Chiappa FORMAZIONE:
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA RAME OSSIDO ROSSO M-0701 Pag. 1/5
RAME OSSIDO ROSSO M-0701 Pag. 1/5 1 Nome e/o marchio Azienda produttrice data compilazione :16.02.1998 SOSTANZA Data di revisione : 09.02.1998 Utilizzazione: RAME OSSIDO! mat.prima! solvente ROSSO! prod.intermedio!
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA CLEM CANDEGGINA
Pagina: 1/5 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE CLEM DETERGENTI S.R.L. INDIRIZZO Via Corcioni, 7 Ottaviano (NA) TEL./FAX 081/8279995 E-mail clem.detergenti@virgilio.it CENTRI ANTIVELENO:
DettagliLa Normativa di Sicurezza nelle Università- PREVENZIONE DAGLI AGENTI CHIMICI
La Normativa di Sicurezza nelle Università- PREVENZIONE DAGLI AGENTI CHIMICI A cura Dell ing. Sabina Spagnolo E dell Ufficio Sicurezza e Qualità del Dipartimento di Ingegneria dell Innovazione Coordinatore
DettagliVia Umani 1/A ANCONA. Autore Bianchelli Fausto Consulente Tecnico. CNA Tecno quality s.r.l. INTRODUZIONE
INTRODUZIONE Il presente lavoro costituisce un esempio di applicazione incrociata di due modelli algoritmici di valutazione dell esposizione dei lavoratori a rischi chimici. Sono stati utilizzati due modelli
DettagliLa classificazione dei rifiuti: indicazioni pratiche e novità dal 1 giugno. Luca Spinelli Theolab spa
La classificazione dei rifiuti: indicazioni pratiche e novità dal 1 giugno Luca Spinelli Theolab spa Milano, 15 aprile 2015 Le novità dall Europa I 2 nuovi provvedimenti UE «Regolamento (UE) n. 1357/2014
DettagliNuove regole per la formazione. lavoratori preposti dirigenti
Nuove regole per la formazione lavoratori preposti dirigenti 1 Accordo tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro della salute, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano
DettagliRichiesta-Approvazione-Consegna Dispositivi di Protezione Individuale
Richiesta-Approvazione-Consegna Il presente documento in formato cartaceo privo del timbro in colore COPIA CONTROLLATA n è da ritenersi non valido come documento di riferimento. Il documento originale
DettagliNome commerciale: PROMASPRAY P300 Data di pubblicazione 10/11/2010 La presente versione annulla sostituisce le precedenti
1. Identificazione del prodotto e della Società Nome del prodotto: PROMASPRAY P300 Impiego previsto: PROMASPRAY P300 è un intonaco applicato a spruzzo, adatto per la protezione passiva al fuoco di strutture
DettagliCODICI IDENTIFICATIVI PER IL TRASPORTO Dl MERCI PERICOLOSE PER FERROVIA O PER STRADA
Allegato 2.A CODICI IDENTIFICATIVI PER IL TRASPORTO Dl MERCI PERICOLOSE PER FERROVIA O PER STRADA Il trasporto di materiali per strada o per ferrovia richiede, in caso di necessità (incidente o altro),
DettagliScheda dei dati di sicurezza Ai sensi del Regolamento (CE) Nr. 1907/2006 Rielaborata in data: 29.09.10
1. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA/ PREPARATO E DELL AZIENDA 1.1 Dati prodotto: Nome commerciale:... Uso della sostanza: 1.2 Dati produttore/fornitore Produttore/fornitore:.. CP/Via:... Località/CAP/Città:
DettagliDecreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08
LE PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI NELLE PICCOLE IMPRESE Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08 (Ma anche dall
DettagliCATALOGO TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO CATALOGO OFFERTA FORMATIVA TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO
CATALOGO OFFERTA FORMATIVA TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI E DEI PREPOSTI SECONDO L ACCORDO STATO REGIONI 21.12.2011 FORMAZIONE GENERALE Lavoratori definiti secondo
Dettaglirifiuto da catalogare
rifiuto da catalogare rifiuto da catalogare famiglia da 01 a 12 o da 17 a 20? rifiuto da catalogare famiglia da 01 a 12 o da 17 a 20? rifiuto da catalogare famiglia da 01 a 12 o da 17 a 20? (esclusi XX
DettagliNota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali
Nota interpretativa La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Febbraio 2012 1 Mandato 2008-2012 Area di delega Consigliere Delegato
Dettagli* RISCHIO CHIMICO alcune definizioni
* * RISCHIO CHIMICO alcune definizioni Ai sensi dell art. 222 del D.Lgs. 81/08 e smi si intendono per agenti chimici: tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato
DettagliCONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014
CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: RUOLI E RESPONSABILITÀ 1 Dicembre 2014 IS E. MOLINARI Via Crescenzago, 110 - Milano Formazione ed informazione
DettagliD.Lgs. 81/08. Dispositivi di Protezione Individuale DPI. Tecnico della Prevenzione Dott. Sergio Biagini
Dispositivi di Protezione Individuale DPI Tecnico della Prevenzione Dott. Sergio Biagini DEFINIZIONE di DPI Per DPI si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore
DettagliSCHEDA DATI DI SICUREZZA
pagina 1/5 Beauty ortho B Data di stampa: 5 ottobre 2015 1. Identificazione della sostanza/miscela e della società/impresa 1.1 Identificatore del prodotto Nome commerciale: Beauty Ortho B 1.2 Utilizzi
DettagliCodice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni
Codice Ambientale Scopo e campo di applicazione Il presente documento, regola le norme che il personale della Società Nava deve rispettare nell esecuzione dei servizi di pulizia in merito alle modalità
DettagliSeminario su D.Lgs.81/08
Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità
Dettagli1. Denominazione della sostanza/preparato e della società
Pagina:: 1/5 1. Denominazione della sostanza/preparato e della società Nome commerciale Articolo numero 334200-280/334200-290 scopo cura delle macchine Dati relativi al produttore: Sonax GmbH & Co.KG Münchener
DettagliSVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,
Dettagli4.6 APPROVVIGIONAMENTO
Unione Industriale 43 di 94 4.6 APPROVVIGIONAMENTO 4.6.1 Generalità Il capitolo indica le modalità con le quali la filatura conto terzi deve gestire il rapporto di subfornitura nell ambito di un sistema
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
DettagliINFORMAZIONI SULLA SICUREZZA NEL LABORATORIO DI CHIMICA
INFORMAZIONI SULLA SICUREZZA NEL LABORATORIO DI CHIMICA Il presente opuscolo vuole offrire un informazione/ formazione essenziale al fine di consentire a tutti di prendere in seria considerazione il problema
DettagliScheda di sicurezza ai sensi della direttiva comunitaria 91/155
1 1 Elementi identificativi della sostanza o del preparato e della società/impresa produttrice. - Dati del prodotto Denominazione commerciale: mega-trim Polvere Produttore/fornitore: Megadental Vertrieb
DettagliSISTEMA AMBIENTE. Reach: le nuove frasi rischio (H) e precauzione (P)
Reach: le nuove frasi rischio (H) e precauzione (P) Indice Reach: le nuove frasi rischio (H) e precauzione (P)...1 Frasi di rischio per rischi fisici... 1 Frasi di rischio per rischi per la salute... 2
DettagliCorso Operatore C.R.I. nel Settore Emergenza Antincendio e sostanze pericolose
Corso Operatore C.R.I. nel Settore Emergenza Antincendio e sostanze pericolose Sicurezza Antincendio La combustione è la reazione chimica tra due sostanze diverse: il COMBUSTIBILE (materiale capace di
DettagliCIMSA SUD CHIMICA INDUSTRIALE MERIDIONALE SRL SCHEDA DI SICUREZZA PROCESS OIL Conforme al regolamento CE n 1907/2006 del 18.12.
1. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA/MISCELA E DELL IMPRESA 1.1 Identificazione della sostanza o preparato -Tipologia Reach : Miscela -Nome commerciale : PROCESS OIL 32-46-68 1.2 Utilizzo : Olio per usi generali
Dettagli