ELEMENTI DI GEOLOGIA AMBIENTALE
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- Concetta Santini
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1 SEMINARIO IN PREPARAZIONE DELL ESAME DI STATO PER L ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE DI GEOLOGO ELEMENTI DI GEOLOGIA AMBIENTALE Geol. Fabio Parmeggiani Libero Professionista Consigliere OGER
2 La geologia ambientale consiste nell'applicazione delle informazioni geologiche alla conoscenza e alla soluzione dei problemi ambientali, derivanti sia dall influenza dell uomo sull ambiente sia da quella dell ambiente sull uomo (SIGEA)
3 mpatto dello sviluppo sull ambiente estione risorse geologiche: minerarie, idriche, energia nquinamento, contaminazione sottosuolo e acque sotterranee estione rifiuti, stoccaggi e discariche ndividuazione e analisi dei rischi geologici
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5 SITI CONTAMINATI CARATTERIZZAZIONE DEL SITO ANALISI DI RISCHIO SITO SPECIFICA BONIFICA
6 D.LGS. 152/2006 PARTE QUARTA TITOLO V 239. Princìpi e campo di applicazione Definizioni Regolamento aree agricole. 241-bis. Aree militari Procedure operative ed amministrative. 242-bis. Procedura semplificata per le operazioni di bonifica o di messa in sicurezza Acque di falda Ordinanze Obblighi di intervento e di notifica da parte dei soggetti non responsabili della potenziale contaminazione Accordi di programma Siti soggetti a sequestro Controlli Aree contaminate di ridotte dimensioni Bonifica da parte dell'amministrazione Censimento ed anagrafe dei siti da bonificare Siti di interesse nazionale. 252-bis. Siti di preminente interesse pubblico per la riconversione industriale 253. Oneri reali e privilegi speciali.
7 D.LGS. 152/2006 ALLEGATI AL TITOLO V DELLA PARTE QUARTA LEGATO 1 ITERI GENERALI PER L ANALISI DI RISCHIO SANITARIO AMBIENTALE SITO-SPECIFICA LEGATO 2 ITERI GENERALI PER LA CARATTERIZZAZIONE DEI SITI CONTAMINATI LEGATO 3 ITERI GENERALI PER LA SELEZIONE E L ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E PRISTINO AMBIENTALE, DI MESSA IN SICUREZZA (D URGENZA, OPERATIVA O RMANENTE), NONCHE PER L INDIVIDUAZIONE DELLE MIGLIORI TECNICHE D INTERVENTO COSTI SOPPORTABILI LEGATO 4 ITERI GENERALI PER L APPLICAZIONE DI PROCEDURE SEMPLIFICATE LEGATO 5 NCENTRAZIONE SOGLIA DI CONTAMINAZIONE NEL SUOLO, NEL SOTTOSUOLO E NELLE QUE SOTTERRANEE IN RELAZIONE ALLA SPECIFICA DESTINAZIONE D'USO DEI SITI
8 1. CONSTATAZIONE DELLA CONTAMINZONE DI UN SITO LIVELLI DI CONTAMINAZIONE SUPERIORI AL CSC (CONCENTRAZIONI SOGLIA DI CONTAMINAZIONE DI CUI ALLE TABELLE 1 E 2 DELL ALLEGATO V TITOLO V DELLA PARTE QUARTA DEL D.LGS. 152/06) 2. SE CONCENTRAZIONI RILEVATE > CSC: 1. CARATTERIZZAZIONE DEL SITO a) Ricostruzione storica delle attività produttive svolte sul sito. b) Elaborazione del Modello Concettuale Preliminare del sito e predisposizione di un piano di indagini ambientali finalizzato alla definizione dello stato ambientale del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterranee. c) Esecuzione del piano di indagini e delle eventuali indagini integrative necessarie alla luce dei pr risultati raccolti. d) Elaborazione dei risultati delle indagini eseguite e dei dati storici raccolti e rappresentazione de stato di contaminazione del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterranee. e) Elaborazione del Modello Concettuale Definitivo. f) Identificazione dei livelli di concentrazione residua accettabili - sui quali impostare gli eventuali interventi di messa in sicurezza e/o di bonifica, che si rendessero successivamente necessari a seguito dell analisi di rischio- calcolati mediante analisi di rischio eseguita secondo i criteri di cu Allegato 1.
9 2. ANALISI DI RISCHIO SITO SPECIFICA a) Scelta contaminanti indice b) Verifica modello concettuale c) Identificazione delle sorgenti di contaminazione d) Vie e modalità di esposizione e) Identificazione dei bersagli della contaminazione f) Criteri di accettabilità e indice di rischio g) Determinazione CSR - concentrazioni soglia di rischio (CSR): i livelli di contaminazione delle matric ambientali, da determinare caso per caso con l'applicazione della procedura di analisi di rischio sito specifica secondo i principi illustrati nell'allegato 1 alla parte quarta del presente decreto e sulla bas risultati del piano di caratterizzazione, il cui superamento richiede la messa in sicurezza e la bonific livelli di concentrazione così definiti costituiscono i livelli di accettabilità per il sito;
10 CASO REALE CONTAMINAZIONE DA BTEX - AREA DI PIANURA BTEX = BENZENE TOLUENE ETILBENZENE XILENE COV (COMPOSTI ORGANICI VOLATILI) ULTATI DELLA CARATTERIZZAZIONE fonte della contaminazione n. 8 cisterne interrate, rimaste in loco per circa 15 anni matrici ambientali sono il sottosuolo e le acque sotterranee; rado di contaminazione è risultato poco rilevante per il sottosuolo, mentre è rilevante per le acque terranee; tensione della contaminazione del sottosuolo è limitata ad un intorno molto ridotto dell area di rramento; ssibili bersagli dell inquinamento e quindi i rischi esistenti sono legati alla presenza di abitazioni con po acqua ad uso irriguo che pescano dalla falda superficiale, in probabile connessione con la falda superfic tente al di sotto del sito in esame
11 CONTAMINAZIONE DA BTEX - AREA DI PIANURA BONIFICI IMPIANTO DI PUMP AND TREAT
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21 TERRE E ROCCE DA SCAVO
22 COSA SONO LE TRS? DPR 120/2017 Terre e rocce da scavo: il suolo escavato derivante da attività finalizzate alla realizzazione di un opera, tra le quali: gli scavi in genere, tra cui lo sbancamento, le fondazioni, le trincee; la perforazione, la trivellazione, la palificazione, il consolidamento; le opere infrastrutturali, tra cui le gallerie e le strade; la rimozione e il livellamento di opere in terra. Le terre e rocce da scavo possono contenere anche i seguenti materiali: quali il calcestruzzo, la bentonite, il polivinilcloruro (PVC), la vetroresina, le miscele cementizie e gli additivi per scavo meccanizzato, purché le terre e rocce contenenti tali materiali non presentino concentrazioni di inquinanti superiori ai limiti di cui alle colonne A e B, Tabella 1, Allegato 5, al Titolo V, della Parte IV, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, per la specifica destinazione d uso.
23 DPR 120/2017 L articolo 4 riporta i criteri che devono essere soddisfatti per qualificare le terre e rocce da scavo come sottoprodotti: a) devono essere generate durante la realizzazione di un opera di cui costituiscono parte integrante; b) l utilizzo è conforme al piano di utilizzo per grandi cantieri o alla dichiarazione di utilizzo per i piccoli cantieri; c) sono idonee ad essere utilizzate direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale; d) soddisfino i requisiti di qualità ambientale previsti dai capi II, III e IV del medesimo DPR.
24 DPR 120/2017 Cantieri di grandi dimensioni > mc Viene presentato un piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo all'autorità competente e all ARPAE, almeno novanta giorni prima dell'inizio dei lavori. Nel caso in cui l'opera sia oggetto di VIA o di AIA la trasmissione del piano di utilizzo avviene prima della conclusione del procedimento. L'autorità competente verifica d'ufficio la completezza e la correttezza formale della documentazione trasmessa. Entro trenta giorni dalla presentazione del piano di utilizzo, l'autorità competente può chiedere, in un'unica soluzione, integrazioni alla documentazione ricevuta. Decorso tale termine la documentazione si intende comunque completa. Decorsi novanta giorni dalla presentazione del piano di utilizzo ovvero dalla eventuale integrazione dello stesso, il proponente, a condizione che siano rispettati i requisiti previsti, avvia la gestione delle terre e rocce da scavo nel rispetto del piano di utilizzo
25 DPR 120/2017 Cantieri di piccole dimensioni < mc a) La sussistenza delle condizioni previste è attestata dal produttore tramite una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà con la trasmissione, anche solo in via telematica, almeno 15 giorni prima dell'inizio dei lavori di scavo. Nella dichiarazione il produttore indica le quantità di terre e rocce da scavo destinate all'utilizzo come sottoprodotti, l'eventuale sito di deposito intermedio, il sito di destinazione, gli estremi delle autorizzazioni per la realizzazione delle opere e i tempi previsti per l'utilizzo, che non possono comunque superare un anno dalla data di produzione delle terre e rocce da scavo, salvo il caso in cui l'opera nella quale le terre e rocce da scavo qualificate come sottoprodotti sono destinate ad essere utilizzate, preveda un termine di esecuzione superiore. b) Nel caso di modifica sostanziale dei requisiti, il produttore aggiorna la dichiarazione e la trasmette, anche solo in via telematica, al comune del luogo di produzione e all ARPAE territorialmente competente. c) Decorsi 15 giorni dalla trasmissione della dichiarazione aggiornata, le terre e rocce da scavo possono essere gestite in conformità alla dichiarazione aggiornata.
26 DPR 120/ Campionamento e analisi dei terreni 2. Conformità Tabella 1 dell Allegato V al Titolo V della Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 3. Cantieri > mc Piano di utilizzo, decorsi 90 giorni avvio della gestione delle TRS 4. Cantieri < mc dichiarazione sostitutiva 15 giorni prima
27 ATTIVITÀ ESTRATTIVE
28 DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALL ESERCIZIO DI UN ATTIVITÀ ESTRATTIVA (AL COMUNE DI COMPETENZA) a) Screening di valutazione di impatto ambientale (LR 9/99) 1. Previsionale di impatto acustico 2. Previsionale di impatto polveri 3. Relazione idraulica 4. Analisi impatti 5. Misure di mitigazione b) Domanda per il rilascio dell autorizzazione inerente il vincolo idrogeologico (LR 3/99 Regio Decreto 3267/1923) 1. Relazione geologica e geotecnica 2. Profili e sezioni ante e post opera 3. Cartografia geologica e rilievo quotato 4. Mappa catastale
29 DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALL ESERCIZIO DI UN ATTIVITÀ ESTRATTIVA (AL COMUNE DI COMPETENZA) c) Richiesta di autorizzazione paesaggistica (D.Lgs. 42/2004) 1. Relazione paesaggistica 2. Planimetria stato di fatto e di progetto 3. Sezioni stato di fatto e di progetto d) Relazione agrovegetazionale (agronomo / forestale) e) Parere sovrintendenza a seguito di valutazione archeologica f) Relazione di verifica idraulica
30 DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALL ESERCIZIO DI UN ATTIVITÀ ESTRATTIVA (AL COMUNE DI COMPETENZA) PIANO DI COLTIVAZIONE Allegato A Disponibilità dei terreni Allegato B Iscrizione CCIAA Allegato C Mappa e par9ta catastale, stralcio P.A.E. Allegato D Relazione geologica Allega9 E e F Piano di col9vazione e ripris9no Allegato G Proposta di convenzione Allegato H Descrizione impian9 di lavorazione Allegato I Programma economico e finanziario Allegato L Documentazione fotografica Allegato M Designazione del DireHore dei Lavori
31 DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALL ESERCIZIO DI UN ATTIVITÀ ESTRATTIVA (AL COMUNE DI COMPETENZA) PIANO DI COLTIVAZIONE Allegato D Relazione geologica 1. Inquadramento geografico 2. Inquadramento geologico 3. Caratteristiche litostratigrafiche 4. Geomorfologia dell area 5. Verifiche di stabilità dei versanti sullo stato di fatto 6. Verifiche di stabilità dei versanti sullo stato di progetto 7. Idrologia e Idrogeologia 8. Idrografia e studio idraulico 9. Giacimentologia 10. Tipologia e quantitativi di materiale da coltivare
32 GRAZIE PER L ATTENZIONE
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