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1 ACCORDO PER FAVORIRE IL CORRETTO SMALTIMENTO DEL MATERIALE CONTENENTE AMIANTO D.Lgs. 152/2006 Articolo Campo di applicazione e finalità 1. La Parte quarta del presente decreto disciplina la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati, anche in attuazione delle direttive comunitarie, in particolare della direttiva 2008/98/Ce, prevedendo misure volte a proteggere l'ambiente e la salute umana, prevenendo o riducendo gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti, riducendo gli impatti complessivi dell'uso delle risorse e migliorandone l'efficacia. 2. La gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse. 3. Sono fatte salve disposizioni specifiche, particolari o complementari, conformi ai principi di cui alla Parte quarta del presente decreto adottate in attuazione di direttive comunitarie che disciplinano la gestione di determinate categorie di rifiuti. 4. I rifiuti sono gestiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all'ambiente e, in particolare: a) senza determinare rischi per l'acqua, l'aria, il suolo, nonché per la fauna e la flora; b) senza causare inconvenienti da rumori o odori; c) senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla normativa vigente. 5. Per conseguire le finalità e gli obiettivi di cui ai commi da 1 a 4, lo Stato, le Regioni, le Province autonome e gli enti locali esercitano i poteri e le funzioni di rispettiva competenza in materia di gestione dei rifiuti in conformità alle disposizioni di cui alla Parte quarta del presente decreto, adottando ogni opportuna azione ed avvalendosi, ove opportuno, mediante accordi, contratti di programma o protocolli d'intesa anche sperimentali, di soggetti pubblici o privati. Articolo Piani regionali 1. Le Regioni, sentite le Province, i Comuni e, per quanto riguarda i rifiuti urbani, le Autorità d'ambito di cui all'articolo 201, nel rispetto dei principi e delle finalità di cui agli articoli 177, 178, 179, 180, 181, 182 e 182-bis ed in conformità ai criteri generali stabiliti dall'articolo 195, comma 1, lettera m), ed a quelli previsti dal presente articolo, predispongono e adottano piani regionali di gestione dei rifiuti. Per l'approvazione dei piani regionali si applica la procedura di cui alla Parte II del presente decreto in materia di Vas. Presso i medesimi uffici sono inoltre rese disponibili informazioni relative alla partecipazione del pubblico al procedimento e alle motivazioni sulle quali si è fondata la decisione, anche in relazione alle osservazioni scritte presentate. 2. I piani di gestione dei rifiuti di cui al comma 1 comprendono l'analisi della gestione dei rifiuti esistente nell'ambito geografico interessato, le misure da adottare per migliorare 1

2 l'efficacia ambientale delle diverse operazioni di gestione dei rifiuti, nonché una valutazione del modo in cui i piani contribuiscono all'attuazione degli obiettivi e delle disposizioni della Parte quarta del presente decreto. PIANO REGIONALE TOSCANA GESTIONE RIFIUTI Il 19 dicembre 2013 il Consiglio Regionale con propria deliberazione n. 106 ha adottato il "Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati (PRB)". I flussi di rifiuti speciali Per alcune tipologie di rifiuti, il Piano segnala delle criticità connesse soprattutto alla difficoltà di fare fronte al trattamento e/o smaltimento in regione; è il caso dei rifiuti contenenti amianto rispetto ai quali solo negli ultimi anni si sono rese disponibili volumetrie di discarica autorizzate, comunque ancora insufficienti rispetto al fabbisogno regionale, oppure il caso dei fanghi da depurazione per i quali è necessaria una razionalizzazione del sistema di trattamento e smaltimento; inoltre circa metà dei rifiuti sanitari a rischio infettivo è destinata fuori regione dai meccanismi di aggiudicazione integrata dei servizi di gestione di rifiuti speciali prodotti dal servizio sanitario. Su queste problematiche il Piano interviene al fine di rimuovere gli ostacoli alla gestione dei rifiuti secondo il principio della prossimità ai luoghi di produzione degli stessi. Le azioni da intraprendere Gli obiettivi di ordine generale richiedono un approccio trasversale, nel quale trovino spazio azioni diverse e complementari tra loro. Alcune sono volte al completamento impiantistico o all ottimizzazione della situazione esistente, altre sono orientate allo sviluppo di nuove prospettive di intervento. Il Piano sarà improntato ad un principio di flessibilità che permetta di verificare gli interventi in corso d opera e di apportare le modifiche che si renderanno necessarie nel corso del periodo interessato dalla pianificazione. Anzitutto è necessario verificare e adeguare le azioni previste nei documenti di pianificazione vigenti, in modo che siano pienamente rispondenti agli indirizzi del nuovo piano. In tale attività di riordino, in relazione ai rifiuti urbani, particolare attenzione sarà posta all autosufficienza in tema di smaltimento, alla razionalizzazione dei flussi tra le aree della regione, all efficienza impiantistica, all efficacia e alla qualità del sistema di gestione del servizio nonché al miglioramento della qualità delle raccolte differenziate finalizzata al riciclo. Questa serie di attività è necessaria a porre le basi per un generale ammodernamento del sistema di gestione dei rifiuti in una prospettiva di più lungo periodo. Parallelamente sarà sviluppato, in riferimento ai principali rifiuti speciali, un sistema di contabilità dei flussi di materia che attraversano l economia regionale, al fine di conoscere le opportunità presenti nel sistema produttivo e gli spazi per sviluppare concretamente una 2

3 filiera industriale del riciclo e, conseguentemente, adottare azioni idonee di politica industriale anziché strettamente settoriali. Sempre per quanto concerne i rifiuti speciali sarà promosso il completamento e l adeguamento del sistema impiantistico al fabbisogno di trattamento espresso dal sistema produttivo, attuando il principio di prossimità al fine di ridurre la movimentazione nel territorio dei rifiuti stessi e favorendo una crescente autonomia a scala regionale per i flussi di maggior rilevanza economico-ambientale: i rifiuti del distretto cartario, fanghi dalla depurazione dei reflui urbani, rifiuti dalla siderurgia, dalla chimica, dal settore lapideo tra gli altri. Particolare attenzione è riservata al tema dei rifiuti pericolosi, che rappresentano circa il 5% del totale dei rifiuti speciali dichiarato dalle imprese e che necessitano di impianti adeguati per il loro smaltimento. In quest ambito verrà inclusa la linea di intervento volta ad attivare i necessari impianti di smaltimento dell amianto. Per quanto riguarda la salvaguardia ed il ripristino delle aree contaminate il piano intende promuovere azioni per adeguare le politiche regionali alla nuova strategia europea e per proseguire nella realizzazione degli interventi di bonifica e messa in sicurezza delle aree da bonificare, tenendo conto delle eventuali ricadute che i rifiuti prodotti da queste ultime potrebbero avere sul sistema regionale di gestione dei rifiuti. Gli obiettivi sopra richiamati trovano articolazione negli obiettivi generali del Piano, che sono riportati sinteticamente di seguito. Adeguamento degli impianti per l amianto Ai fini della gestione dei rifiuti pericolosi, il caso dell amianto costituisce una criticità di rilievo. L assetto impiantistico regionale si è caratterizzato, in questo campo, per una strutturale carenza di impianti per lo smaltimento di questa categoria di rifiuti che solo in tempi molto recenti si è in parte ridotta. Tali rifiuti possono essere conferiti in discariche per rifiuti non pericolosi dotate di apposito modulo mono dedicato, oppure in discariche per rifiuti pericolosi, nel rispetto delle condizioni stabilite dall ordinamento nazionale. In alternativa, o come condizione preliminare necessaria allo smaltimento in discarica, i rifiuti contenenti amianto possono essere sottoposti ai trattamenti tecnologici per la riduzione della loro pericolosità, così come disciplinati dall ordinamento nazionale. Nel complesso, secondo i risultati definitivi della prima fase del progetto per la mappatura della presenza di amianto in Toscana, concluso da ARPAT nel 2007 su mandato della Giunta regionale, in regione erano presenti siti con presenza di amianto, tra edifici pubblici e privati, siti industriali in esercizio e dimessi, compresi siti con bonifiche in corso (ovvero avviate negli ultimi anni) e compresi manufatti in stato di conservazione conforme agli obblighi della normativa di settore in materia di salute pubblica. Per rispondere a tale necessità si stabilisce l obiettivo di dotare un numero adeguato di discariche per rifiuti non pericolosi in esercizio di un modulo dedicato allo smaltimento dei 3

4 rifiuti contenenti amianto, ove le caratteristiche fisiche, morfologiche e tecniche lo rendano possibile. Oltre a questa disposizione il piano prevede la possibilità di realizzazione di nuovi impianti dedicati allo smaltimento di amianto. Si tratta di una opportunità di sviluppo di una maggiore tutela ambientale e può contribuire a ridurre la movimentazione dei rifiuti contenenti amianto, limitando i relativi impatti emissivi del trasporto, i costi connessi all esportazione verso altri paesi europei, nonché i rischi di gestioni illecite. La realizzazione di impianti dedicati può costituire quindi un potenziale esempio di green economy con benefici ambientali, economici e occupazionali per il territorio. In base a quanto detto le azioni del piano contribuiscono a un più ampio progetto di governance, che si pone l obiettivo ambizioso di elaborare uno specifico Piano regionale di tutela dall amianto, anche in attuazione della Proposta di Legge regionale 138/2012, recante "Norme per la protezione e bonifica dell ambiente dai pericoli derivanti dall amianto e promozione di energie alternative, approvata in via definitiva dal Consiglio regionale l 11 settembre 2013, nonché dell Ordine del giorno collegato approvato dal Consiglio nella stessa seduta. L azione di governance si propone di partire da un censimento delle situazioni di rischio sanitario e ambientale in ambito pubblico e privato, saranno definite le necessità di rimozione dei materiali e dei rifiuti contenenti amianto. Tale Piano potrà altresì individuare azioni utili alla promozione dello smaltimento in impianti regionali (in modo da rendere i costi di smaltimento accessibili), alla sostituzione delle coperture in eternit mediante installazione di impianti fotovoltaici, all attivazione di forme di esenzione fiscale, ecc. La realizzazione degli impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti contenenti amianto realizzati da imprese private è soggetta alle procedure di cui al Capo IV della L.R. 35/2011 se e quando tali impianti rientrino nella definizione dell articolo 10, comma 1, lettera b) della medesima norma e rispondenti al perseguimento degli obiettivi del piano. Green Economy L art. 56 della L. 221/2015 cosiddetta Green Economy, prevede incentivi fiscali e fondi pubblici per bonificare dall amianto siti produttivi ed edifici. La disposizione introduce un credito d imposta (pari al 50% delle spese sostenute) per i titolari di reddito d impresa che nel 2016 effettueranno interventi di bonifica dall amianto su beni e strutture produttive ubicate in Italia. Parallelamente, al fine di bonificare gli edifici pubblici, viene anche istituito un apposito fondo per la progettazione preliminare e definitiva degli interventi di bonifica degli edifici contaminati da amianto. Considerato che la bonifica dei beni contenenti amianto e la successiva fase di smaltimento dei materiale costituiscono un problema notevole in Italia ma anche nel nostro territorio per via dell elevata presenza di edifici industriali muniti di vecchie coperture in cemento amianto che col passare del tempo sono divenute sempre più fragili; come lo ha dimostrato l evento calamitoso del 05/03/2015 che a causa del vento ha divelto parti di 4

5 tettoie di fabbricati in amianto rinvenute poi sul territorio in modo non correttamente conservato e quindi creando non pochi disagi alla popolazione. Per quanto sopra ASM con Programma Ambiente richiedono di poter stipulare un Accordo con Codesta Amministrazione al fine di promuovere interventi di bonifica da parte della Società Programma Ambiente, quale società di scopo di ASM, per gli interventi di bonifica da materiale contenente amianto sul ns. territorio, al fine di ridurre il rischio che questo materiale comporta e quindi tutelate il pubblico interesse. L Accordo porterà alla divulgazione degli incentivi previsti dalla Green Economy al fine di agevolare questo tipo di intervento. 5

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