PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SERVIZIO ACQUA E RIFIUTI

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1 PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SERVIZIO ACQUA E RIFIUTI Prot. Generale N / 2014 Atto N OGGETTO: D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 ss.mm.ii., R.R. 10 luglio 2009 n.4: autorizzazione allo scarico in mare di acque reflue industriali derivanti dall insediamento produttivo sito in Via Cibrario n.1 nel Comune di Genova, di titolarità della ditta Cantieri Navali Genovesi S.r.l. In data 10/03/2014 il/la sottoscritto/a FONTANELLA PAOLA ha adottato la Determinazione Dirigenziale di seguito riportata. Visti l Art. 107, commi 1, 2 e 3 del T.U. Leggi sull ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. n. 267 del e l Art. 33 dello Statuto della Provincia di Genova; Visto altresì l Art. 4, comma 2 del D.Lgs 165/01; Richiamato il vigente Regolamento sull ordinamento degli Uffici e dei Servizi; SITUAZIONE DI BILANCIO E OSSERVAZIONI DEI SERVIZI FINANZIARI (Art. 31 Regolamento Contabilità) S Importo Prenotazione Impegno Accertamento CIG CUP E Codice Cap Azione N Anno N Anno N Anno Note TOTALE ENTRATE TOTALE SPESE IL FUNZIONARIO RESPONSABILE VISTO DI REGOLARITÀ CONTABILE ATTESTANTE LA COPERTURA FINANZIARIA (ART. 151, COMMA 4, T.U. APPROVATO CON D.LGS N 267/2000). Si attesta la regolarità contabile e l esistenza della copertura finanziaria del presente provvedimento ai sensi dell art. 151, comma 4 del T.U. approvato con D.LGS. n. 267/2000 GENOVA, lì 10 marzo 2014 IL RESPONSABILE DEI SERVIZI FINANZIARIO O SUO DELEGATO

2 Visto il D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.; Vista, in particolare, la Sezione II della Parte III del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i., Tutela delle acque dall inquinamento ; Vista la l. r. 16 agosto 1995, n. 43, Norme in materia di valorizzazione delle risorse idriche e di tutela delle acque dall inquinamento ; Vista la deliberazione del Commissario Straordinario con poteri del Consiglio Provinciale n.1 del Prot. 2062, con la quale è stato approvato il Bilancio di previsione 2014/2016; Visto il Regolamento Regionale 10 luglio 2009 n.4 Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e delle acque di lavaggio aree esterne che reca al Capo II, la disciplina prevista dall art. 113, comma 3 del D.Lgs. 152/06;; Vista la deliberazione del Commissario Straordinario con poteri della Giunta Provinciale n. 18 del prot. n /2014 di approvazione del Piano Esecutivo; Vista l istanza presentata dalla ditta Cantieri Navali Genovesi S.r.l. ( Sede Legale Via Cesarea 8/18 Genova P.IVA ), con nota assunta al protocollo Provinciale con numero del , con la quale si chiede il rinnovo dell autorizzazione allo scarico in mare di acque reflue industriali derivanti da insediamento produttivo sito in Via Cibrario n.1 nel Comune di Genova; Richiamato il provvedimento dirigenziale n del con il quale sono stati autorizzati gli scarichi denominati S1 e S2, derivanti dall insediamento produttivo sito in Via Cibrario 1 nel Comune di Genova, di titolarità della ditta Alfa Yachts Yard S.r.l.; Visto il Provvedimento Dirigenziale n del di voltura del P.D. n. 1550/2010 di autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali dalla ditta Alfa Yachts Yard S.r.l., alla ditta Cantieri Navali Genovesi S.r.l., quale nuova titolare dell insediamento produttivo sito in Via Cibrario 1 nel Comune di Genova; Richiamato il parere della A.S.L. 3 Genovese Dipartimento di Prevenzione Igiene e Sanità Pubblica, espresso ai sensi dell art. 8 comma 2 della L.R. 43/95, inoltrato in data e assunto al Protocollo Generale n del , con il quale si esprime parere igienico sanitario favorevole agli scarichi in mare derivanti dall insediamento di Via Cibrario 1 nel Comune di Genova; Vista la relazione istruttoria redatta dai tecnici della Direzione Ambiente Ambiti Naturali e Trasporti, Servizio Acqua e Rifiuti, da intendersi qui richiamata come atto presupposto del presente provvedimento dalla quale emerge: L autorizzazione è relativa all attivazione di due scarichi distinti e precisamente: - scarico in mare di acque trattate derivanti dal lavaggio delle imbarcazioni ( S1 ); - scarico in mare derivante dalla raccolta e depurazione dei primi 5 mm di acque piovane ricadenti sulle superfici impermeabili e scoperte del cantiere navale ( S2 ). Attività La ditta Cantieri Navali Genovesi S.r.l. ha iniziato la propria attività a seguito dell acquisizione dell insediamento dal Curatore Fallimentare della Società Alfa Yachts Yard S.r.l. La ditta in oggetto esercita l attività di cantiere navale nell ambito del quale possono essere effettuate operazioni di costruzione, demolizione, riparazione, manutenzione, pulizia, ecc. su imbarcazioni di piccole e medie dimensioni. Nell ambito delle varie lavorazioni eseguite, la ditta effettua anche il lavaggio delle carene delle imbarcazioni tirate a secco mediante l impiego di una macchina idropulitrice alla pressione di bar. Il lavaggio viene effettuato generalmente con acqua naturale a pressione. Per il lavaggio di una imbarcazione di medie dimensioni sono necessari circa 500 litri di acqua e generalmente presso il cantiere vengono effettuati 4 lavaggi di carene alla settimana. Il quantitativo medio di acqua per il lavaggio delle carene utilizzato nel corso dell anno risulta pari a circa 104 m 3., 0,4 m 3 /giorno considerando 5 giorni lavorativi. L acqua impiegata per il lavaggio delle carene viene prelevata dall Acquedotto De Ferrari Galliera. Dal cantiere navale della ditta Cantieri Navali Genovesi S.r.l. derivano due distinti scarichi di acque reflue, provenienti da due differenti impianti di depurazione a servizio rispettivamente della: 1) Raccolta delle acque derivanti dal lavaggio delle carene delle imbarcazioni ( scarico S1 ) 2) Raccolta delle acque di prima pioggia ( 5 mm ) in occasione delle precipitazioni meteoriche ricadenti sul piazzale in uso dell Azienda ( scarico S2 ).

3 Le acque reflue di cui ai punti 1) e 2) sono convogliate, mediante opportune pendenze del piazzale di cantiere, in un canale grigliato collegato ad un pozzetto scolmatore controllato automaticamente e munito di apposite serrande in grado di convogliare i reflui ai rispettivi impianti di depurazione. Le acque di lavaggio carene verranno inviate all impianto di depurazione chimico fisico, le acque di prima pioggia verranno convogliate all impianto di depurazione di tipo fisico, mentre le acque piovane eccedenti i primi 5 millimetri verranno scaricate direttamente in mare. Nel canale grigliato collegato al pozzetto scolmatore vengono convogliati anche eventuali reflui derivanti dall attività svolta all interno del capannone di cantiere. Tale capannone è infatti dotato di canalette e tombini in grado di raccogliere eventuali acque reflue e inviarle mediante condotta dedicata al canale grigliato sopra citato. Le acque piovane raccolte dai pluviali del capannone sono convogliate direttamente a mare. Impianto depurazione acque di prima pioggia L impianto di depurazione delle acque di prima è asservito ad una superficie impermeabile di circa 3800 m 2. e risulta costituito da: - vasca di dissabbiatura della capacità di circa 7 m 3.; - vasca di disoleazione della capacità di circa 7 m 3.; - filtro a coalescenza al fine di separare le microparticelle di olio che non si scindono dall acqua per semplice flottazione; - pozzetto di campionamento; - scarico in mare individuato con la sigla S2. L impianto in oggetto, secondo le schede tecniche del fornitore, è dimensionato per il trattamento delle acque di prima pioggia ricadenti su una superficie da 4300 a 5500 m 2. Impianto di depurazione acque di lavaggio carene L impianto è costituito da una serie di pretrattamenti di tipo fisico e da un successivo impianto chimico fisico per il trattamento finale dei reflui. Le acque reflue provenienti dal pozzetto scolmatore automatico vengono inviate alle vasche interrate denominate V1, V2 e V3: - V1 vasca di dissabbiatura ( 7 m 3 ) - V2 vasca di disoleazione ( 7 m 3 ) - V3 vasca di accumulo / 7 m 3 ). Tali vasche hanno lo scopo di rendere più uniformi possibili le caratteristiche qualitative dei reflui in ingresso all impianto chimico-fisico. Dalla vasca V3 le acque vengono prelevate automaticamente mediante elettropompa ed inviate all impianto vero e proprio così costituito: - vasca reazione/flocculazione ( V4 ). In questa fase avviene la reazione tra i reflui ed i reagenti chimici contenuti nei serbatoi di stoccaggio e dosati a ph controllato ( ph 7,5-8,5). I reagenti chimici quali flocculante, adsorbente, coadiuvante e coagulante, vengono dosati automaticamente e miscelati mediante elettroagitatore; - decantatore V5 dove avviene la separazione fra le acque chiarificate ed i fanghi di processo; quest ultimi, periodicamente ed automaticamente estratti dal fondo del decantatore, vengono inviati alla sezione di filtrazione costituita da una batteria in parallelo di 4 sacchi filtranti. Le acque di drenaggio vengono riciclate alla vasca di di sabbiatura V1; - le acque chiarificate vengono inviate al pozzetto di campionamento e successivamente allo scarico a mare individuato con la sigla S2. - Sulla tubazione di scarico è stato installato un contatore per la misurazione della quantità di acqua scaricata. Al momento del sopralluogo lo strumento indicava 1241 m 3 L impianto in parola, secondo le schede tecniche della ditta ha una capacità oraria di trattamento che può variare da 1500 litri/ora a 2200 litri/ora. Dall esame del quaderno di impianto di cui all art. 11 della l.r. 43/95, si evince che la manutenzione ordinaria e la pulizia degli impianti di depurazione viene effettuata generalmente con periodicità mensile. Le acque di prima pioggia e le acque di lavaggio trattate, vengono scaricate in mare mediante due distinte tubazioni che tuttavia fuoriescono dalla banchina portuale pressappoco nello stesso punto di scarico. Preso atto dell avvenuto pagamento da parte della ditta Cantieri Navali Genovesi S.r.l. della somma dovuta per spese di istruttoria; Ritenuto che possa farsi luogo al rilascio dell autorizzazione allo scarico, con le prescrizioni contenute nella relazione tecnica citata e riportate nella parte dispositiva;

4 DISPONE 1) di autorizzare la ditta Cantieri Navali Genovesi S.r.l. allo scarico delle acque reflue industriali di lavaggio ( S1 ) e delle acque piovane di dilavamento ( S2 ), derivanti dall insediamento di Via Cabrario 1 nel Comune di Genova, ed avente recapito in mare, nel punto di coordinate geografiche in proiezione Gauss-Boaga Longitudine Est e Latitudine Nord , ai sensi della Parte III del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i., e della la l. r. 16 agosto 2005, n. 43, nel rispetto dei limiti di cui alla tabella 3, I colonna, dell'allegato 5 alla parte III del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, 2) di sottoporre la ditta Cantieri Navali Genovesi S.r.l. in relazione all autorizzazione suddetta, al rispetto delle seguenti prescrizioni; a) Le vasche di dissabbiatura e di disoleazione dell impianto di trattamento delle acque di prima pioggia dovranno essere periodicamente pulite, mentre il filtro a coalescenza dovrà essere periodicamente lavato e, se del caso, sostituito al fine di garantire sempre una perfetta efficienza depurativa; b) L impianto chimico-fisico per il trattamento delle acque di lavaggio delle carene delle imbarcazioni,dovrà essere sottoposto a periodiche operazioni di manutenzione, controllo e verifiche strumentali al fine di garantire sempre un perfetto funzionamento dello stesso; c) Il canale grigliato di raccolta delle acque di lavaggio e delle acque piovane di dilavamento dovrà essere periodicamente pulito dai sedimenti e detriti eventualmente depositati sul fondo; d) Il pozzetto scolmatore dovrà essere periodicamente pulito e mantenuto in perfetta efficienza,così come la relativa strumentazione di comando automatico dovrà essere periodicamente controllata al fine di garantire sempre un corretto funzionamento; e) le pendenze di scorrimento delle superfici impermeabili interessate dovranno essere tali da garantire il regolare deflusso delle acque ai sistemi di raccolta e convogliamento ( caditoie, pozzetti, griglie, ecc.); f) la superficie delle aree esposte ad inquinamento dovrà essere mantenuta in buon stato di manutenzione priva di crepe, fessurazioni, buche, ecc., al fine di evitare infiltrazioni negli strati superficiali del suolo di acque contaminate; g) Le operazioni di lavaggio delle carene e/o di altre parti dello scafo delle imbarcazioni, non dovranno essere effettuate in caso di precipitazioni atmosferiche in corso; h) Dovrà essere garantita la possibilità di effettuare campionamenti a valle dell impianto di trattamento delle acque di lavaggio e prima dell immissione dello scarico (S1) nel corpo recettore; i) dovrà essere garantita la possibilità di effettuare campionamenti a valle dell impianto di trattamento delle acque di prima pioggia e prima dell immissione dello scarico (S2) j) Il misuratore di portata installato sulla tubazione di scarico, in uscita dall impianto di depurazione delle acque di lavaggio, dovrà essere mantenuto in funzione ed in perfetta efficienza. In caso di disservizio e/o sostituzione dovranno essere annotati sul quaderno di registrazione dati la data dello stesso, la data del ripristino, il valore segnato alla data del disservizio e quello segnato alla data di ripristino; k) i valori limite di emissione non potranno essere in alcun caso conseguiti mediante diluizione con acque prelevate allo scopo, con acque di raffreddamento o di lavaggio; l) la ditta dovrà provvedere all'esecuzione di analisi di controllo allo scarico denominato S1 ogni 12 mesi sui seguenti parametri: ph, solidi sospesi totali, COD, cadmio, cromo VI, piombo, ferro, rame, zinco, idrocarburi totali, tensioattivi totali. Le analisi dovranno essere eseguite su campioni medi compositi sulle tre ore con metodiche IRSA-CNR. Modalità di campionamento differenti dovranno essere giustificate nel verbale di

5 campionamento. I risultati analitici dovranno essere trasmesse alla Provincia tempestivamente. Le analisi dovranno essere eseguite da Tecnico abilitato, il quale dovrà indicare nel referto l appartenenza al proprio Ordine Professionale e i metodi analitici utilizzati. I risultati dovranno essere corredati da un verbale di campionamento che contenga la descrizione dello stato di funzionamento dell'impianto di depurazione all atto del campionamento, delle modalità di campionamento, delle modalità di conservazione del campione. Il campione dovrà essere prelevato dal personale del laboratorio che effettuerà le analisi e le operazioni di campionamento, prelievo e conservazione del campione dovranno essere conformi alle metodiche IRSA CNR; m) la ditta dovrà provvedere all'esecuzione di analisi di controllo allo scarico denominato S2 ogni 12 mesi sui seguenti parametri: ph, solidi sospesi totali, COD, idrocarburi totali, tensioattivi totali. Le analisi dovranno essere eseguite su campioni medi compositi sulle tre ore con metodiche IRSA-CNR. Modalità di campionamento differenti dovranno essere giustificate nel verbale di campionamento. I risultati analitici dovranno essere trasmesse alla Provincia tempestivamente. Le analisi dovranno essere eseguite da Tecnico abilitato, il quale dovrà indicare nel referto l appartenenza al proprio Ordine Professionale e i metodi analitici utilizzati. I risultati dovranno essere corredati da un verbale di campionamento che contenga la descrizione dello stato di funzionamento dell'impianto di depurazione all atto del campionamento, delle modalità di campionamento, delle modalità di conservazione del campione. Il campione dovrà essere prelevato dal personale del laboratorio che effettuerà le analisi e le operazioni di campionamento, prelievo e conservazione del campione dovranno essere conformi alle metodiche IRSA CNR; n) contestualmente all invio dei referti di analitici, di cui al punto precedente, dovrà essere comunicato il valore segnato dal contalitri asservito allo scarico al momento del campionamento; 3) di richiedere all Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente Ligure di effettuare sugli scarichi S1 e S2 campionamenti e analisi con cadenza annuale sui parametri: di cui al punto 2 lett. l) e m). 4) di trasmettere il presente provvedimento all Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente Ligure ai fini dell esercizio delle funzioni di controllo. Non sarà consentito lo scarico di acque, provenienti da attività ed impianti non espressamente contemplati nella presente autorizzazione. L eventuale necessità di trattare acque diverse dovrà essere preventivamente comunicata all Amministrazione Provinciale. Qualunque ampliamento e/o modifica sostanziale dell impianto di depurazione o del ciclo produttivo che determini variazioni della qualità delle acque da sottoporre a trattamento, dovrà essere preventivamente autorizzato dalla Provincia di Genova, fermo restando l osservanza delle prescrizioni contenute nell autorizzazione al momento in vigore; Dovranno essere resi sempre accessibili l impianto di trattamento e lo scarico per campionamenti e sopralluoghi ai sensi dell art. 101, comma 3 del D. Lgs. 3 aprile 2006, n Il titolare dello scarico, ai sensi dell art. 11, punto 5, della l. r. 16 agosto 1995, n. 43, dovrà tenere un quaderno di registrazione dei dati e di manutenzione contenenti le seguenti informazioni: - data e ora di disservizi dell impianto di depurazione; - periodo di fermata dell impianto (ferie, manutenzioni ); - manutenzioni ordinarie e straordinarie all impianto trattamento reflui; - data e ora dei prelievi effettuati per le analisi periodiche - quanto espressamente indicato nella parte prescrittiva del presente provvedimento. Tale quaderno dovrà essere a fogli non staccabili e i suoi fogli dovranno essere numerati a cura del titolare dello scarico. Esso dovrà essere esibito a richiesta della Provincia e delle strutture tecniche di all art. 5 della l. r. 43/95, unitamente ad eventuali e ulteriori documenti relativi al trasporto di acque, fanghi e liquami. La presente autorizzazione ha validità di quattro anni, a decorrere dalla data della sua emanazione, ai sensi dell art. 124, comma 8 del D. Lgs. 3 aprile 2006, n Il titolare dello scarico dovrà presentare domanda di rinnovo dell autorizzazione un anno prima della sua scadenza. Si informa che contro il presente provvedimento può essere proposto ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni, oppure ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla notificazione o piena conoscenza del provvedimento ai sensi del D.Lgs 104/2010.

6 Genova, BG/bg Il Dirigente (Dott.ssa Paola Fontanella)

7 Attestazione di esecutività La determinazione dirigenziale è diventata esecutiva, ai sensi dell art. 151, comma 4, del TUEL d.lgs 267/2000 o dell art. 77, comma 4, del Regolamento Provinciale sull ordinamento degli uffici e dei servizi, dal 10 marzo 2014 f.to Il Segretario Generale o suo delegato Genova, li 10 marzo 2014 Certificato di pubblicazione La determinazione dirigenziale è stata pubblicata all Albo Pretorio On Line della Provincia dal 10 marzo 2014 al 25 marzo 2014