PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SERVIZIO ACQUA E RIFIUTI

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1 PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SERVIZIO ACQUA E RIFIUTI Prot. Generale N / 2013 Atto N OGGETTO: R.R. 10 luglio 2009 n.4, D.Lgs. 3 aprile 2006 n.152 s.m.i.: approvazione del "Piano di Prevenzione e Gestione delle acque di prima pioggia e di lavaggio" e autorizzazione allo scarico in mare di acque reflue industriali deivanti dall insediamento produttivo sito in Via Pionieri D Italia n.105 nel Comune di Genova, di titolarità della ditta Mostes Marina S.r.l. In data 22/04/2013 il/la sottoscritto/a FONTANELLA PAOLA ha adottato la Determinazione Dirigenziale di seguito riportata. Visti l Art. 107, commi 1, 2 e 3 del T.U. Leggi sull ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. n. 267 del e l Art. 33 dello Statuto della Provincia di Genova; Visto altresì l Art. 4, comma 2 del D.Lgs 165/01; Richiamato il vigente Regolamento sull ordinamento degli Uffici e dei Servizi; SITUAZIONE DI BILANCIO E OSSERVAZIONI DEI SERVIZI FINANZIARI (Art. 31 Regolamento Contabilità) S Importo Prenotazione Impegno Accertamento CIG CUP E Codice Cap Azione N Anno N Anno N Anno Note TOTALE ENTRATE TOTALE SPESE IL FUNZIONARIO RESPONSABILE VISTO DI REGOLARITÀ CONTABILE ATTESTANTE LA COPERTURA FINANZIARIA (ART. 151, COMMA 4, T.U. APPROVATO CON D.LGS N 267/2000). Si attesta la regolarità contabile e l esistenza della copertura finanziaria del presente provvedimento ai sensi dell art. 151, comma 4 del T.U. approvato con D.LGS. n. 267/2000 GENOVA, lì 22 aprile 2013 IL RESPONSABILE DEI SERVIZI FINANZIARIO O SUO DELEGATO

2 Visto il D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152; Vista, in particolare, la Sezione II della Parte III del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, Tutela delle acque dall inquinamento ; Vista la l. r. 16 agosto 1995, n. 43, Norme in materia di valorizzazione delle risorse idriche e di tutela delle acque dall inquinamento ; Visto il Regolamento Regionale 10 luglio 2009 n.4 Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e delle acque di lavaggio aree esterne che reca al Capo II, la disciplina prevista dall art. 113, comma 3 del D.Lgs. 152/06;; Vista l istanza presentata dalla ditta Mostes Marina S.r.l. ( Sede Lagale Via Meucci 11 Comune di Caldiero VR P. IVA ), assunta al protocollo Provinciale con n in data , con la quale si chiede l autorizzazione allo scarico derivante da insediamento produttivo sito in Via Pionieri D Italia n.105 Cap nel Comune di Genova, recapitante in mare; Visto il parere favorevole rilasciato dalla ASL 3 Genovese Dipartimento di Prevenzione S.C. Igiene e Sanità Pubblica con nota prot. n del , assunta al protocollo della Provincia con n in data , con il quale si esprime parere igienico sanitario favorevole al rilascio dell autorizzazione allo scarico industriale della ditta Mostes Marina S.r.l. sita in Via Pionieri e Aviatori D Italia nel Comune di Genova; Vista la relazione istruttoria redatta dai tecnici della Direzione Ambiente, Ambiti Naturali e Trasporti Servizio Acqua e Rifiuti Ufficio Acqua, in data , da intendersi qui richiamata come atto presupposto del presente provvedimento dalla quale emerge e dalla quale si rileva quanto segue: Attività L insediamento è costituito da un cantiere per la piccola manutenzione delle imbarcazioni da diporto e del lavaggio delle carene. Lo scarico oggetto di autorizzazione deriva dalle operazioni di pulizia e lavaggio delle carene delle imbarcazioni. Tali operazioni consistono nell asportazione dei residui presenti sulle carene quali alghe, molluschi, incrostazioni, residui di vernici, ecc., e successivo lavaggio delle stesse utilizzando esclusivamente acqua a pressione, senza l impiego di tensioattivi e mediante apposita idropulitrice. Durante le operazioni di asportazione dei residui solidi dalle carene vengono stesi degli appositi teli sull area di rimessaggio delle barche al fine di raccogliere tutti i materiali e smaltirli successivamente come rifiuti secondo la normativa vigente. Ultimate le operazioni pulizia vengono rimossi i teli e si procede alla successiva fase di lavaggio delle carene e degli esterni delle imbarcazioni. Ultimata la fase di lavaggio delle carene si procede al lavaggio delle superfici scolanti dei piazzali banchina. Le lavorazioni sopra descritte vengono effettuate su un area appositamente attrezzata, costituita da un piazzale in calcestruzzo avente una superficie di circa 1500 m 2 e con pendenze in grado di convogliare le acque reflue in una griglia di raccolta opportunamente dimensionata e collocata in modo da impedire fuoriuscite di acque contaminate. Tale griglia risulta collegata ad un unica tubazione in PVC che permette l invio delle acque reflue all impianto di depurazione. Per tutte le operazioni di lavaggio ( imbarcazioni, piazzali rimessaggio ) viene utilizzata acqua prelevata da acquedotto pubblico, per un quantitativo stimato nell ordine dei 200 m 3 anno. E stato installato un contatore di contabilizzazione dell acqua di rete impiegata nel ciclo produttivo. Considerato che sull area di rimessaggio operano mezzi meccanici di sollevamento e macchinari necessari all attività del cantiere, la ditta procedere alla raccolta e trattamento delle acque piovane dilavanti le superfici impermeabili interessate. Tali acque potrebbero essere potenzialmente contaminate da oli minerali persi dai mezzi operatori e/o dalle imbarcazioni, da carburanti sparsi durante il rifornimento dei mezzi stessi, da sversamenti accidentali, ecc. Dato che i mezzi ( gru ) sono in attività in qualsiasi momento della giornata e con ogni condizione atmosferica, la ditta, per maggiore cautela, intende provvedere alla raccolta di tutte le acque meteoriche ricadenti sulla superficie interessata ( 1500 m 2 ), comprese le acque eccedenti i primi 5 millimetri. Tutte le acque di lavaggio e le acque di dilavamento vengono pertanto inviate al un impianto di depurazione di tipo fisico-chimico, prima di essere scaricate nel mare. Impianto di depurazione

3 L impianto di depurazione installato presso l insediamento in oggetto è stato dimensionato per il trattamento costante di tutte le acque piovane e di processo (lavaggio) e può essere riassunto come segue: - separatore di fanghi avente capacità pari a 2500 litri. Il materiale pesante ( inerti, fango, scaglie di vernice, sedimenti, ecc. ) si deposita sul fondo mediante un naturale processo di sedimentazione; - separatore oli a coalescenza avente una capacità massima di sostanze oleose trattenute pari a 1444 litri. Le gocce di liquido leggero di dimensioni maggiori risalgono in superficie e creano uno strato galleggiante di spessore crescente. Le microparticelle oleose, a causa delle loro piccole dimensioni, vengono assorbite dall inserto a coalescenza, si ingrossano aggregandosi e raggiunto un dato spessore, salgono in superficie. L impianto è munito di un dispositivo di sicurezza costituito da un particolare galleggiante che scende all aumentare dello strato di oli separato in superficie. Al raggiungimento della quantità massima possibile di oli separata in superficie ( 1444 lt ), il galleggiante chiude lo scarico posto sul fondo del separatore, impedendo il deflusso del liquido leggero con l effluente; - sistema di filtrazione fisico-chimico ottenuto tramite inserto granulare filtrante a carboni attivi che risulta decisivo per il trattenimento dei liquidi leggeri, metalli e tensioattivi. Tali carboni attivi, data la loro natura apolare e alla loro elevata porosità catturano al loro interno le sostanze da trattenere. - pozzetto di campionamento e scarico finale nel corpo recettore. I fanghi e gli oli derivanti dal processo di depurazione sopra descritto saranno periodicamente asportati mediante autospurgo e smaltiti come rifiuti da ditta autorizzata secondo le disposizioni della normativa vigente in materia. Lo scarico oggetto dell istanza di autorizzazione risulta di tipo discontinuo. Nel Piano di Prevenzione e di Gestione si attesta che i sistemi di trattamento ed i materiali adottati conformi alle norme DIN 1999 ed alle norme UNI EN 858 ed in grado di garantire il rispetto dei limiti di concentrazione di cui alla tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte III del D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 s.m.i. Il Piano di Prevenzione e di Gestione presentato dalla ditta Mostes Marina S.r.l., contiene la documentazione relativa al disciplinare delle operazioni di prevenzione e gestione contenente le informazioni di cui al punto 3) dell Allegato A del Regolamento Regionale 10 luglio 2009 n.4. Ritenuto che possa farsi luogo al rilascio dell autorizzazione allo scarico, con le prescrizioni contenute nella relazione tecnica citata e riportate nella parte dispositiva; DISPONE 1) di autorizzare la ditta Mostes Marina S.r.l. allo scarico delle acque reflue industriali derivanti dall insediamento sito in Via Pionieri e Aviatori D Italia 105 nel Comune di Genova, ed avente recapito in mare, nel punto di coordinate geografiche in proiezione Gauss-Boaga Longitudine Est e Latitudine Nord , ai sensi del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e della la l. r. 16 agosto 2005, n. 43, nel rispetto dei limiti di cui alla tabella 3, I colonna, dell'allegato 5 alla Parte III del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 s.m.i.; 2) di approvare il Piano di Prevenzione e Gestione relativo alle acque di prima pioggia e di lavaggio predisposto dalla ditta Mostes Marina S.r.l. ai sensi dell art.9 del Regolamento Regionale 10 luglio 2009 n.4 disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e delle acque di lavaggio di aree esterne ; 3) di sottoporre la ditta Mostes Marina S.r.l. in relazione all autorizzazione suddetta, al rispetto delle seguenti prescrizioni; a) la ditta Mostes Marina S.r.l. dovrà comunicare alla Provincia di Genova Direzione Ambiente Ambiti Naturali e Trasporti ed all ARPAL Dipartimento Provinciale di Genova, la data di attivazione dello scarico tempestivamente, al più tardi contestualmente all invio delle prime analisi di controllo previste alla successiva lett. n); b) il contatore per la misurazione della quantità di acqua impiegata nel ciclo produttivo, installato sulla tubazione di immissione dell acqua di rete, dovrà essere mantenuto sempre in funzione ed in perfetta efficienza. In caso di disservizio e/o sostituzione dovranno essere annotati sul quaderno di registrazione dati la data dello stesso, la data di ripristino, il valore segnato alla data del disservizio e quello segnato alla data di ripristino; c) l impianto di depurazione dovrà essere sottoposto a corretta e costante manutenzione e le relative apparecchiature dovranno essere tenute sempre in perfetta efficienza; d) la griglia di raccolta delle acque di lavaggio e delle acque meteoriche di dilavamento dovrà essere tenuta costantemente libera da detriti e perfettamente efficiente; e) l area di rimessaggio barche, prima dell operazione di lavaggio della stessa, dovrà essere ragionevolmente pulita dai residui solidi di lavorazione eventualmente presenti;

4 f ) l impianto di depurazione dovrà essere sottoposto a periodiche operazioni di pulizia mediante asportazione dei fanghi e delle sostanze oleose derivanti dal processo di trattamento al fine di mantenere lo stesso sempre in perfetta efficienza; g) il filtro a coalescenza dovrà essere periodicamente sottoposto ad operazioni di pulizia al fine di garantire sempre una buona efficienza dello stesso; h) i carboni attivi presenti nell ultima sezione dell impianto di depurazione dovranno essere sostituiti ogni qual volta risulti esaurita la loro capacità di assorbimento; i) i valori limite di emissione non potranno essere in alcun caso conseguiti mediante diluizione con acque prelevate allo scopo; m) la superficie delle aree esposte ad inquinamento dovrà essere mantenuta in buon stato di manutenzione privi di crepe, fessurazioni, buche, ecc., al fine di evitare infiltrazioni negli strati superficiali del suolo di acque contaminate; n) la ditta dovrà provvedere all'esecuzione di analisi di controllo allo scarico ogni 12 sui seguenti parametri: ph, solidi sospesi totali, COD, idrocarburi totali, rame, zinco, piombo, cromo VI. Le analisi dovranno essere eseguite su campioni medi compositi sulle tre ore con metodiche IRSA-CNR. Modalità di campionamento differenti dovranno essere giustificate nel verbale di campionamento. I risultati analitici dovranno essere trasmessi alla Provincia con cadenza annuale. Le analisi dovranno essere eseguite da Tecnico abilitato, il quale dovrà indicare nel referto l appartenenza al proprio Ordine Professionale e i metodi analitici utilizzati. I risultati dovranno essere corredati da un verbale di campionamento che contenga la descrizione dello stato di funzionamento dell impianto di depurazione all atto del campionamento, delle modalità di campionamento, delle modalità di conservazione del campione. Le operazioni di campionamento, prelievo e conservazione del campione dovranno essere conformi alle metodiche IRSA CNR; o) contestualmente all invio dei referti analitici, di cui al punto precedente, dovrà essere comunicato il valore segnato dal contalitri asservito alla rete di approvvigionamento dell acqua di rete al momento del campionamento; p) le prime analisi di cui al punto 3 lett. n), dovranno essere effettuate entro 90 giorni dalla data di attivazione dello scarico - che dovrà essere comunicata con le modalità indicate alla precedente lett. a) - salvo periodi di particolare siccità, e comunque al primo evento meteorico utile; q) per lo smaltimento dei rifiuti derivanti dalle periodiche operazioni di pulizia degli impianti di depurazione, dovrà essere impiegata apposita ditta autorizzata ai sensi di legge; la documentazione relativa alle operazioni di smaltimento dovrà essere conservata dal titolare dello scarico e messa a disposizione, su richiesta della Provincia di Genova e delle strutture di controllo per un periodo di cinque anni; r) il pozzetto di campionamento delle acque di scarico trattate dovrà essere realizzato in modo da contenere sempre un idoneo quantitativo di acque al fine di garantire il prelievo delle stese anche in caso di scarico non attivo; 4) di richiedere all Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente Ligure di effettuare sullo scarico campionamenti e analisi con cadenza annuale sui seguenti parametri: ph, solidi sospesi totali, COD, Cr VI, piombo, rame, zinco. 5) di trasmettere il presente provvedimento all Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente Ligure ai fini dell esercizio delle funzioni di controllo. Non sarà consentito lo scarico di acque, provenienti da attività ed impianti non espressamente contemplati nella presente autorizzazione. L eventuale necessità di trattare acque diverse dovrà essere preventivamente comunicata all Amministrazione Provinciale. Qualunque ampliamento e/o modifica sostanziale dell impianto di depurazione o del ciclo produttivo che determini variazioni della qualità delle acque da sottoporre a trattamento, dovrà essere preventivamente autorizzato dalla Provincia di Genova, fermo restando l osservanza delle prescrizioni contenute nell autorizzazione al momento in vigore; Dovranno essere resi sempre accessibili l impianto di trattamento e lo scarico per campionamenti e sopralluoghi ai sensi dell art. 101, comma 3 del D. Lgs. 3 aprile 2006, n Il titolare dello scarico, ai sensi dell art. 11, punto 5, della l. r. 16 agosto 1995, n. 43, dovrà tenere un quaderno di registrazione dei dati e di manutenzione contenenti le seguenti informazioni: - data e ora di disservizi dell impianto di depurazione;

5 - periodo di fermata dell impianto (ferie, manutenzioni ); - manutenzioni ordinarie e straordinarie all impianto trattamento reflui; - data e ora dei prelievi effettuati per le analisi periodiche; - quanto espressamente indicato nella parte prescrittiva del presente provvedimento; tale quaderno dovrà essere a fogli non staccabili e i suoi fogli dovranno essere numerati a cura del titolare dello scarico. Esso dovrà essere esibito a richiesta della Provincia e delle strutture tecniche di all art. 5 della l. r. 43/95, unitamente ad eventuali e ulteriori documenti relativi al trasporto di acque, fanghi e liquami. La presente autorizzazione ha validità di quatto anni, a decorrere dalla data della sua emanazione, ai sensi dell art. 124, comma 8 del D. Lgs. 3 aprile 2006, n Il titolare dello scarico dovrà presentare domanda di rinnovo dell autorizzazione un anno prima della sua scadenza. Il presente atto revoca automaticamente la precedente autorizzazione rilasciata con Provvedimento Dirigenziale n del Contro il presente provvedimento è ammesso ricorso al TAR ai sensi di legge entro 60 gg. dalla trasmissione dello stesso. Genova, BG/bg Il Dirigente (Dott.ssa Paola Fontanella)

6 Attestazione di esecutività La determinazione dirigenziale è diventata esecutiva, ai sensi dell art. 151, comma 4, del TUEL d.lgs 267/2000 o dell art. 77, comma 4, del Regolamento Provinciale sull ordinamento degli uffici e dei servizi, dal 22 aprile 2013 f.to Il Segretario Generale o suo delegato Genova, li 22 aprile 2013 Certificato di pubblicazione La determinazione dirigenziale è stata pubblicata all Albo Pretorio On Line della Provincia dal 26 aprile 2013 al 11 maggio 2013