Fiume Associazione per lo studio e la promozione della filatelia e della storia postale fiumana nel centenario IL PERCORSO

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1 Fiume Associazione per lo studio e la promozione della filatelia e della storia postale fiumana nel centenario IL PERCORSO 1. FIUME CORPUS SEPARATUM LA GUERRA E L INIZIO DEL DOPOGUERRA. 2 DICEMBRE 1918, L INIZIO DELLA FILATELIA FIUMANA 3. PROSEGUE LA PRIMA EMISSIONE FIUMANA 4. LE EMISSIONI SUCCESSIVE 5. IL PRIMO PERIODO DANNUNZIANO 6. I FRANCOBOLLI DI D ANNUNZIO 7. LA REGGENZA ITALIANA DEL CARNARO 8. LO STATO LIBERO DI FIUME 9. L ANNESSIONE E LA PROVINCIA DEL CARNARO 10. FIUME E IL FIUMANO-KUPA FIUME TRA RSI E KÜNSTENLAND DA FIUME A RIJEKA A RIJEKA-FIUME 1945-OGGI Hanno concesso il loro patrocinio: - ministero per i Beni e le attività culturali - Regione Lombardia Hanno contribuito alla realizzazione: - Regione Lombardia - Provincia di Brescia - Svico - Società di studi fiumani di Roma - Talìa consulenze per i beni e le attività culturali 1

2 1. FIUME CORPUS SEPARATUM Fiume All estremo lembo orientale della penisola italiana, dove la corona delle Alpi incontra il mare, si trova la città di Fiume, oggi Rijeka in Croazia; a occidente della città vi è l Istria, a oriente il litorale del golfo del Carnaro. Sin dall Età medievale e moderna Fiume era possedimento degli Asburgo, imperatori del Sacro Romano Impero e poi d Austria. Nel 1779 l imperatrice Maria Teresa d Austria, in considerazione della sua particolare condizione etnica, economica e culturale, aveva concesso alla città lo status di corpus separatum, ovvero una larghissima autonomia civica. La posta d età moderna La posta moderna si sviluppò in Europa dal XVI secolo, con la creazione di servizi ben organizzati e aperti a tutti. Il servizio era limitato alle località situate sulle rotte postali e costoso; il prezzo veniva generalmente in anticipo. Nella seconda metà del Settecento nell Europa centrale si sviluppò l ufficio postale in senso odierno, per il trattamento esclusivo della corrispondenza. A Fiume venne aperto nel La duplice monarchia Quando, nel 1867, l Impero d Austria si scisse in Austria e Ungheria, Fiume venne assegnata a quest ultima. Era un territorio minimo, ovvero la città con l immediato contado sino al fiume Eneo, che separava Fiume dalla contigua Sussak. La città era abitata da genti di varie etnie, fra cui tedeschi e ungheresi, e soprattutto italiani e croati. Gli italiani autoctoni costituivano l assoluta maggioranza in città e vi avevano dato la maggior impronta culturale e commerciale; i croati erano maggioranza nei sobborghi e nel contado, e avevano anche loro avuto parte nelle vicende politiche ed economiche cittadine. La posta a Fiume ungherese Dal punto di vista postale, entrarono in uso i francobolli ungheresi. La specificità amministrativa ed etnicolinguistica della città si rilevava solamente nel bilinguismo di alcuni moduli postali per i servizi a denaro e i formulari per telegramma. 2. LA GUERRA E L INIZIO DEL DOPOGUERRA. 2 DICEMBRE 1918, L INIZIO DELLA FILATELIA FIUMANA Il 28 luglio 1914 Fiume, come tutto l Impero d Austria-Ungheria, entrò nella Prima guerra mondiale. Molti fiumani caddero tra le fila dell Esercito ungherese; altri si arruolarono volontari tra le fila di quello italiano; altri ancora patirono l internamento. Per entrare nel conflitto, l Italia aveva sottoscritto a Londra un patto rivendicando Trento, Trieste, Zara ma non Fiume: la città venne assegnata alla Croazia nell ambito di un nesso austriaco di cui non si prevedeva la fine. Quando la duplice monarchia asburgica ebbe il crollo finale, nell ottobre 1918 si costituirono a Fiume due Consigli nazionali, uno italiano l altro croato. Il 30 ottobre 1918 il Consiglio nazionale italiano, appellandosi al diritto di autodeterminazione dei popoli, proclamò l unione di Fiume alla sua madrepatria, l Italia. La città venne però occupata da truppe croate aderenti al nuovo Regno dei serbi-croati-sloveni che si stava costituendo. Dopo una ventina di giorni d occupazione croata, l effettiva amministrazione della città venne affidata ad un Corpo d occupazione interalleato sotto comando italiano, che vi entrò il 17 novembre L Italia reclamò a sé la città, ma le altre Potenze vincitrici non volevano concederla. Iniziate a Versailles le trattative per la sistemazione postbellica, il confine orientale d Italia divenne uno dei nodi del dibattito, che si trascinò sino al settembre La posta I servizi postali della città funzionavano secondo le norme ungheresi; la rete era articolata in sei uffici in città e nei sobborghi. Durante il breve periodo dell occupazione croata non vi fu praticamente nessuna attività postale; sono note 2

3 buste bollate a Fiume da filatelisti, affrancate con i francobolli sovrastampati S.H.S. che il nuovo Stato dei serbi-croati-sloveni aveva appena emesso. Il Corpo d occupazione interalleato a Fiume si occupava degli aspetti militari e di sicurezza; per i militari italiani che ne facevano parte operava l ufficio italiano di posta militare n 83. Il Corpo aveva lasciato la gestione degli affari civili al Consiglio nazionale italiano. Questi fece continuare la conduzione postale senza cambiamenti nelle norme, ma giudicò opportuno cambiare le cartevalori in corso, forte simbolo di sovranità, ed ebbe per ciò l autorizzazione del Comando interalleato, con l ordine che non vi fossero simboli politici. I francobolli e le altre cartevalori Furono sovrastampate le cartevalori già ungheresi delle emissioni rimaste in città, con nominali in corone divise in 100 filler: francobolli, francobolli per giornali, segnatasse, cartoline postali, buste postali. Per realizzare questa emissione, si utilizzarono diversi tipi di sovrastampa, a macchina per i fogli interi, a mano per i francobolli sciolti o in blocchi. Esistono molte falsificazioni, perché all epoca questi francobolli furono molto ricercati. Il loro insieme costituisce quindi un affascinante campo di studio e di specializzazione per la posta e la filatelia di Fiume. L emissione, che si protrasse per mesi, iniziò il 2 dicembre 1918, cent anni fa. Quel giorno uscì il 20 filler, sovrastampato a mano in soli 300 esemplari, il francobollo più importante di tutta la collezione. La data quindi segna l inizio della filatelia fiumana ed è anche quella d inaugurazione della mostra commemorativa. Le cartevalori emesse Con sovrastampa FIUME Francobolli: filler 10+2, 15+2, 40+2, 2, 3, 5, 6, 10, 15, 20, 25, 35, 40, 50, 75, 80; corone 1, 2, 3, 5, 10. Cartoline postali: filler 8, 8+8, 10. Biglietti postali: 15 filler. Buste postali: filler 10, 16, 35. Francobolli per giornali: filler 2. Segnatasse filler 1, 2, 5, 6, 10, 12, gennaio Sovrastampa FRANCO 45 su segnatasse da 6 e 20 f. 29 gennaio Sovrastampa FRANCO FIUME 15 su francobollo della Cassa di risparmio d Ungheria da 10 filler. 3. PROSEGUE LA PRIMA EMISSIONE FIUMANA (nessun testo; nella mostra vengono proposti pezzi delle prime emissioni) 4. LE EMISSIONI SUCCESSIVE Dopo questa prima emissione provvisoria, il Consiglio nazionale si preoccupò di realizzare nuovi francobolli a carattere definitivo. La prima emissione uscì tra gennaio ed aprile 1919: una serie con allegorie e vedute della città, la semplice dicitura FIUME, il valore in corone e centesimi, ovvero la moneta già ungherese, l unica che circolasse in città. Centesimi 2, 3, 5, 10, 15, 20, 25, 30, 40, 45, 50, 60. Corone 1, 2, 3, 5, 10. Nel giugno 1919 alcuni di questi valori furono riproposti con la dicitura POSTA FIUME anziché FIUME, che a qualcuno poteva parere una sanzione politica. Centesimi 5, 10, 30, 40, 45, 50, 60. Corone 10. In maggio 1919 uscì una serie di francobolli commemorativi del plebiscito del 30 ottobre 1918, con un sovrapprezzo per beneficenza di 5 corone fiumane. La nuova valuta era stata introdotta nell aprile 1919, valeva meno delle 5 lire italiane indicate sui francobolli, ma era comunque un importo elevato. Centesimi 5, 10, 15, 20, 45, 60, 80. Corone 1, 2, 3, 5, 10. Francobollo per giornali da 2 centesimi. 3

4 Seguirono: Luglio Segnatasse da 2 e 5 centesimi. Settembre Cartolina postale italiana da 10 centesimi sovrastampata FIUME CENT. DI CORONA per l uso in città. 12 settembre Francobolli per giornali da 1 e 2 centesimi. Secondo l uso ungherese, erano di foggia triangolare. 20 settembre Francobollo con sovrapprezzo a favore della Fondazione dr. Grossich: 25 centesimi + 2 corone. Il dottor Antonio Grossich, medico, primo sperimentatore delle proprietà antisettiche della tintura di iodio, era il presidente del Consiglio nazionale italiano di Fiume. I valori commemorativi del plebiscito e quelli pro la fondazione Grossich furono disegnati dal noto artista triestino, anche attivo cartellonista, Leopoldo Metlicovitz, d ispirazione Jugendstil. Gli ultimi valori furono emessi dopo l entrata di d Annunzio in città, ma sono qui presentati perché deliberati prima di quell evento. 5. IL PRIMO PERIODO DANNUNZIANO Gabriele d Annunzio a Fiume A Versailles la diplomazia mondiale discuteva dell assetto da dare all Europa postbellica e non riusciva a raggiungere soluzioni definitive in alcune questioni, fra cui Fiume, mentre in città si avevano moti e cresceva il desiderio di annessione all Italia, si paventavano soluzioni rinunciatarie. Decise allora d intervenire Gabriele d Annunzio. Il poeta e soldato era all apice della sua fama, acclamato come letterato e per le ardite imprese belliche, in carattere con il suo spirito e le sue idee di guerra aristocratica, e godeva di un larghissimo ascendente fra i settori più patriottici dell opinione pubblica civile e militare italiana. Il 12 settembre 1919, raccolti molti legionari volontari, d Annunzio partì con una colonna da Ronchi, vicino a Monfalcone, ed occupò Fiume rivendicandola all Italia e ponendo fine all amministrazione interalleata, che si ritirò dalla città. S insediò a Fiume, assumendone il comando; nei mesi seguenti, le fila s ingrossarono con i molti militari che lo raggiunsero, volendo così testimoniare l adesione ai suoi propositi. L Esercito italiano pose il blocco alla città, mentre fervevano le trattative internazionali, tra una ridda di proposte e di voci. L occupazione dannunziana di Fiume fu un impresa di grande rilievo morale ed effettivo nella storia recente d Italia, ed ebbe anche molti risvolti postali e filatelici. I servizi postali I servizi postali e telegrafici continuarono il loro funzionamento con le norme già ungheresi; gli scambi con l Italia ebbero difficoltà ma non furono mai effettivamente interrotti. I francobolli Nel periodo dannunziano furono prodotti diversi francobolli, sia sovrastampando i precedenti sia preparandone alcuni di nuova concezione. Questi i primi. Ottobre 1919 e mesi successivi. Sovrastampa FRANCO e nuovo valore su francobolli dell emissione allegorie e vedute. Centesimi 5/20, 5/25, 10/45, 15/30, 15/45, 15/60, 25/50, 55/1 corona, 55/2 corone, 55/3 corone, 55/5 corone, 55/10 corone. 3 dicembre Commemorativi del plebiscito con sovrastampa VALORE GLOBALE (che annullava cioè lo spropositato sovrapprezzo) e nuovo importo. Centesimi 5, 10, 15, 20, 45, 60, 80. Corone 1, 2, 3, 5. Furono riemessi con sovrastampa diversa il 5 febbraio 1920 (anche su Fondazione Grossich ), ed alcuni valori si aggiunsero il 5 aprile. La sovrastampa fu necessaria per utilizzare le grosse scorte delle emissioni con sovrapprezzo che, a causa dell elevato importo, erano rimaste invendute. 4

5 6. I FRANCOBOLLI DI D ANNUNZIO I francobolli di nuova concezione Nell ultima fase del periodo dannunziano vennero realizzati nuovi francobolli con gusto artistico nonché intenti celebrativi e propagandistici, con esiti di grande efficacia espressiva e d indubbia innovazione grafica. 12 settembre 1920, anniversario dell ingresso di d Annunzio. Effige di d Annunzio, disegno di Guido Marussig, artista triestino d ispirazione Jugendstil, che aveva realizzato un espressiva testa di d Annunzio e la scritta latina HIC MANEBIMUS OPTIME, il motto dei legionari romani dopo una conquista territoriale («qui rimarremo benissimo») che d Annunzio aveva fatto proprio entrando a Fiume. Valore in lire e centesimi. Centesimi 5, 10, 15, 20, 25, 30, 45, 50, 55. Lire 1, 2, 3, 5, 10. Espressi 30 e 50 centesimi. Ingresso dei legionari a Fiume Centesimi 5, 10, 20, 25. Questa serie venne distribuita il solo giorno d emissione, e ufficialmente fu riservata al solo uso per la posta militare. L artista e maestro di xilografia Adolfo De Carolis aveva da tempo preparato una prima versione di questa serie, con soggetti di grande espressività: una spada che taglia il nodo gordiano, un urna che getta acqua perenne con la scritta Indeficienter (il simbolo della città), Fiume con una corona di spine, i pugnali dei legionari. La dicitura era FIUME D ITALIA. Quando furono noti i bozzetti, ciò fece dichiarare alla Iugoslavia e ad altri che non avrebbero accettato corrispondenze con questi francobolli: la motivazione ufficiale (quella reale era evidentemente la dizione D ITALIA ) era la mancanza della parola POSTE. La serie venne rifatta con la dicitura POSTE DI FIUME ; i francobolli della prima versione, di cui in un primo momento era stata decisa la distruzione, vennero invece venduti a scopo benefico con alti valori, o riconvertiti in marche fiscali. Il caso dei francobolli a Fiume All epoca della loro emissione, i francobolli di Fiume divennero subito molto popolari fra i collezionisti italiani, perché abbinavano interessanti possibilità filateliche con i tempi patriottici e politici allora sulla bocca di tutti. Anzi, in quegli anni a Fiume, dove a causa della situazione e dei continui cambiamenti l economia non riusciva a riprendersi, il commercio dei francobolli era uno dei pochi mercati vivaci ed era perciò diffusissimo in città, sino a diventare una delle principali attività economiche. Fiorivano di conseguenza il bagarinaggio, l incetta e i falsi, sia dei francobolli sovrastampati sia delle emissioni definitive. Ne esistono di molti tipi, ma non si tratta di falsificazioni più pericolose della norma. 7. LA REGGENZA ITALIANA DEL CARNARO La Reggenza italiana del Carnaro L 8 settembre 1920, per forzare la mano al governo italiano, d Annunzio cambiò status giuridico alla città proclamando una nuova realtà statuale, la Reggenza italiana del Carnaro, cui diede anche una innovativa organizzazione sociale. Nel frattempo, però, il governo italiano si era accordato direttamente con la Iugoslavia per sistemare la questione fiumana, e il 12 novembre 1920 aveva sottoscritto a Rapallo, in Liguria, il trattato che sanciva la definizione del confine orientale e la creazione dello Stato libero di Fiume. E la sua posta La nuova realtà statuale dannunziana venne sancita anche dai francobolli: quelli correnti furono sovrastampati REGGENZA ITALIANA DEL CARNARO e nuovo valore; uscirono il 20 novembre

6 Centesimi: 1/5, 2/25, 5, 10, 15/10, 15/20, 15/25, 20, 25 (sovrastampa in due colori), 25/10, 50/20, 55/5. 1 lira / 10 c., 1 lira /25 c., 2 lire / 5 c., 5 lire / 10 c., 10 lire / 20 c. Espressi: 30/20, 50/5 centesimi. L occupazione delle isole di Arbe e Veglia e la sanzione filatelica Alla notizia del trattato di Rapallo, che metteva fine alle speranze d annessione all Italia, d Annunzio decise di resistere e fece occupare le isole quarnerine di Arbe e Veglia. Furono preparati francobolli per ciascuna delle isole, sovrastampando ARBE o VEGLIA alcuni francobolli della serie Reggenza del Carnaro, che uscirono il 18 e il 28 novembre Centesimi: 5, 10, 20, 25, 50/20, 55/5. Espressi: centesimi 30/20, 50/5. 8. LO STATO LIBERO DI FIUME Lo Stato libero di Fiume Nei giorni di Natale del 1920, dovendo dare esecuzione alle clausole del trattato di Rapallo che sanciva la costituzione dello Stato libero di Fiume, le truppe italiane entrarono con la forza in città e spodestarono d Annunzio ed i suoi: fu il Natale di sangue. Secondo il trattato, passarono alla sovranità iugoslava alcuni territori nel Goriziano, la zona di Castua nei pressi di Fiume e le isole quarnerine di Arbe e Veglia. Si costituì lo Stato libero di Fiume. Un governo provvisorio diede vita ad una assemblea costituente; nell ottobre 1921 Riccardo Zanella, capo degli autonomisti cittadini, costituì il proprio governo, che venne però esautorato da un insurrezione nazionale il 3 marzo Il 17 marzo 1922 divenne capo del governo l irredentista Attilio Depoli. Nel 1923 il nuovo governo italiano presieduto da Benito Mussolini decise una presenza più incisiva a Fiume. Il 17 settembre 1923 il generale Gaetano Giardino venne nominato governatore militare dello Stato e vennero aperti nuovi colloqui con la Iugoslavia che condussero al trattato di Roma del 27 gennaio Con la cessione di un porto sussidiario e di una fascia settentrionale del territorio al regno confinante, il 22 febbraio 1924 la città venne annessa all Italia. La posta dello Stato libero Con la cessione di alcuni territori vennero ceduti gli uffici postali di Castua e San Mattia nel Castuano, dell isola di Arbe e, nell isola di Veglia: Veglia, Bescanova, Castelmuschio, Dobrigno, Malinsca, Veglia, Verbenico. Durante lo Stato libero, i servizi postali si svolsero senza variazioni di rilievo. Gli uffici funzionanti in città, aperti già dall amministrazione ungherese, erano: Fiume 1, Ferrovia, Porto Franco, Giardino Pubblico, Cosala, Drenova. Il 1 luglio 1922 entrò in vigore un accordo postale con l Italia, che tra l altro stabiliva le tariffe interne nei rapporti reciproci. Furono emesse diverse cartevalori postali, le cui diciture riflettono i cambiamenti politici occorsi. 2 febbraio Sovrastampa GOVERNO PROVVISORIO su francobolli effige di d Annunzio, riemessi con varianti in agosto e dicembre. 21 marzo Sovrastampa SEGNATASSE su sovrastampati VALORE GLOBALE, per esaurire le forti scorte. 24 aprile Sovrastampa 24-IV-1921 COSTITUENTE FIUMANA su commemorativi del plebiscito del 30 ottobre e L su C, perché era avvenuto il cambio di valuta. Una nuova tiratura di alcuni valori uscì il 12 aprile dicembre Soggetti cittadini. Marzo cartoline e busta postale. 23 marzo Soggetti cittadini e POSTE DI FIUME : la serie è detta «di San Vito», che è il santo protettore della città. 6

7 9. L ANNESSIONE E LA PROVINCIA DEL CARNARO L annessione Il 22 febbraio 1924, quindi, la città venne annessa all Italia; il 16 marzo Vittorio Emanuele arrivò in città. Fu introdotta la legislazione italiana e avvenne la completa integrazione nel nesso statuale italiano. Venne costituita la provincia di Fiume, detta ufficialmente del Carnaro, con la città come capoluogo, con il territorio dell ex-stato libero più alcuni comuni dalla confinante provincia dell Istria (capoluogo Pola); nel 1928 si ingrandì. La posta italiana a Fiume Con l annessione, anche i servizi postali si uniformarono e si integrarono completamente con quelli delle restanti parti del Regno d Italia. Gli uffici postali Nell ambito del passaggio di sovranità venne ceduto anche il territorio e l ufficio di Zamet. Gli uffici succursali furono chiusi dalla nuova amministrazione, che mantenne solo la posta centrale nel Corso; poi si riaprirono succursali. I francobolli dell annessione L annessione venne celebrata da due emissioni di cartevalori, ottenute per sovrastampa sulle precedenti, con le diciture REGNO D ITALIA (22 febbraio 1924, giorno dell annessione) e ANNESSIONE ALL ITALIA (1 marzo 1924, validi sino alla fine del mese). Gli uffici speciali Dalla fine dell Ottocento era iniziata la pratica di aprire uffici postali distaccati e temporanei in occasione di grandi eventi, come fiere o esposizioni. I bolli di quegli uffici riportavano il nome dell esposizione. A Fiume italiana si ebbero: giugno XIV CONGRESSO FILATELICO ITALIANO FIUME agosto FIERA DI FIUME. Era una fiera generale nazionale dei prodotti del suolo e delle industrie italiane più adatte all esportazione nel retroterra adriatico. 14 maggio FIUME X A ADUNATA FILATELICA TRIVENETA. I francobolli per Fiume Il 12 marzo 1934 venne emessa una lunga serie di francobolli che commemorava il decennale dell annessione di Fiume. Era composta da sette valori di posta ordinaria, sei di posta aerea e due aeroespressi, con dieci soggetti differenti che raffiguravano il porto, un monumento, il confine (il vallo Giulio ), il golfo del Carnaro su cui si affaccia la città, l alzabandiera e Gabriele d Annunzio, che fu così il secondo personaggio vivente non appartenente alla casa regnante apparso su un francobollo italiano. Prima di lui, era toccato solo a Benito Mussolini. Le linee aeree In Italia, l aviazione civile per il trasporto di merci e posta iniziò il proprio cammino il 1 aprile 1926, con la linea Torino-Pavia-Venezia-Trieste, a cura di una famiglia di imprenditori di Portorose, i fratelli Cosulich, che fondarono la SISA, Società italiana servizi aerei. Il 2 gennaio 1930 la stessa SISA attivò la linea Trieste-Fiume-Zara, poi soppressa nel maggio 1932; il 16 aprile 1930 aprì un altra linea Portorose-Trieste-Fiume-Brioni-Venezia, che a gennaio 1932 confluì nella nuova Fiume-Venezia. Nel 1934 venne fondata la compagnia di bandiera Ala littoria, che continuò i collegamenti con Fiume. Gli uffici postali della provincia del Carnaro Fiume C.P. Fiume C.V.R. Fiume n. 1 Fiume n. 2 Fiume n. 3 Fiume Pacchi Dogana Fiume Telegrafo Abbazia Abbazia n. 1, già Volosca Abbazia n. 2 Apriano Berdo di Elsane Bersezio del Quarnaro Breghi Angeli Bresovizza Brezza Carie Castel Jablanizza Castelnuovo d Istria Clana 7

8 Elsane Fontana del Conte Franci Giavorie Giussici Confine Golazzo Laurana Lippa di Elsane Matteria Mattuglie Moschiena Mune Grande Obrovo Santa Maria Passiacco Pregara Primano Rifugio D. d Aosta Ruppa Sagoria San Martino Sappiane Slivia di Castelnuovo Torrenova del Nevoso Valsantamarina, già Draga Villa del Nevoso, già Bisterza Ville d Icici Vodizze di Castelnuovo 10. FIUME E IL FIUMANO-KUPA La Seconda guerra mondiale La Seconda guerra mondiale iniziò il 1 settembre L Italia vi entrò il 10 giugno 1940, a fianco dell alleata Germania. Il 6 aprile 1941 le armate italo-tedesche invasero la Iugoslavia e, dopo una rapida campagna, ne ottennero la capitolazione il 18 aprile. Il composito Stato venne smembrato; l Italia si annetté parti di Dalmazia, della Slovenia e dell entroterra fiumano. Quest ultima parte divenne la zona occupata Fiumano-Kupa (la Kupa è il fiume che per un largo tratto segna il confine tra Slovenia e Croazia). Il 18 maggio 1941 accordi fra Mussolini e Pavelic (capo della neocostituita Croazia) assegnarono all Italia la parte occidentale della zona occupata, che venne quindi annessa. Un territorio a nord e ad est di Fiume e le isole di Arbe e Veglia entrarono quindi a far parte d Italia nella provincia di Fiume. I nuovi confini non furono mai stabiliti ufficialmente a causa della situazione politica del momento, dei rapporti ufficialmente cordiali ma in pratica difficili col nuovo Regno di Croazia, e del fatto che anche molti territori al di là dei confini rimanevano occupati ed amministrati militarmente dall Esercito italiano. Ci si occupò anche dei toponimi: qualcuno di questi era già storicamente italiano (le isole quarnerine, la zona di Buccari) ma nell entroterra ne esistevano solo di croati; nel 1942 furono pubblicati i nuovi toponimi italiani, che dal 1 novembre 1942 divennero d uso obbligatorio. L annessione di tutti questi territori era una mossa coerente per creare una fascia di sicurezza con la Croazia, ma era psicologicamente, etnicamente e storicamente errata, perché mai quei territori erano appartenuti all area fiumana. La posta nei nuovi territori I francobolli già iugoslavi furono sovrastampati con la dicitura ZONA OCCUPATA FIUMANO-KUPA ; seguirono emissioni commemorative a tiratura limitata e carattere filatelico. A fine maggio 1941, dopo l annessione, vennero introdotti i francobolli italiani. La rete degli uffici postali fu quella già iugoslava con la sola aggiunta, nel 1942, di un nuovo ufficio a Dobasnizza. I servizi postali ripresero celermente con le tariffe italiane e con l ammissione di quasi tutti i servizi, ma i problemi iniziarono presto. Dapprima l inverno rese difficoltose le comunicazioni, poi iniziò, sempre più fitta, l attività partigiana, per la quale gli uffici postali ed i pali telegrafonici erano obiettivi privilegiati, per cui gli uffici più distanti rimasero in pratica isolati. Vennero forniti nuovi bolli postali, con l indicazione della provincia FIUME o CARNARO. (che era la denominazione ufficiale) Gli uffici postali della zona annessa Arbe Bescanova, poi Besca Bescavalle Buccari Cabar, poi Concanera Castelmuschio Castua Ciavle, poi Zaule del Carnaro Costrena S. Lucia Crassizza, poi Villacarsia Crnilug, poi Bosconero Dobasnizza Dobrigno, poi Feliciano Draga di Cabar, poi Valle Concanera Drenova Plasse Gerovo Jelenje, poi Cervi Loparo Malinsca Meja Nivizze, poi Gnivizze Osilnica, poi Vallombrosa del Carnaro Plesce, poi Plezze Podpreska Ponte Prezid, poi Vallogiulio S. Matteo Scralievo, poi Scarlievo Silo Sussak Tersatto Trava, poi Pratalto Trsce, poi Tresce Veglia Verbenico Zamet, poi Zametti 8

9 11. FIUME TRA RSI E KÜNSTENLAND L 8 settembre 1943 e le sue conseguenze Dopo l armistizio dell 8 settembre 1943 le strutture dello Stato italiano si sfasciarono. In Venezia Giulia dilagarono i partigiani iugoslavi, che si diedero ad azioni terroristiche e alla cattura e all uccisione dei civili italiani, gettandone i corpi nelle foibe, le cavità carsiche naturali di cui l Istria abbonda. Occuparono diverse zone dell Istria, del fiumano e delle isole del Carnaro ma non riuscirono ad entrare a Fiume. Da metà settembre i tedeschi rioccuparono parti di territorio e resero sicure l Istria occidentale, Fiume e le principali vie di comunicazione. Nel resto del territorio i movimenti restavano difficili e pericolosi. Tra Adriatisches Küstenland e Rsi Il 29 settembre la Germania istituì la zona d operazioni Adriatisches Küstenland (province di Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume, Lubiana). L interpretazione locale del provvedimento andò al di là delle motivazioni militari, assumendo l aspetto di una politica tendenzialmente annessionista al Reich tedesco, contro cui reagì con tutti i mezzi il governo della neocostituita Repubblica sociale italiana, di cui formalmente Fiume faceva parte. Nei nuovi territori fiumani i tedeschi sciolsero la struttura amministrativa italiana ed istituirono il Commissariato di Sussak-Krk (Sussa-Veglia). Di fatto, la grande provincia di Fiume ritornò alle dimensioni d anteguerra. Il sistema postale La Repubblica sociale italiana emise propri francobolli a partire dal dicembre 1943; poi vennero messi fuori corso quelli già del Regno d Italia con l effigie del monarca. Anche a Fiume questi valori vennero utilizzati regolarmente. La posta di servizio tedesca Le forze tedesche occupanti istituirono le proprie strutture, tra cui una DIENSTPOST ovvero posta di servizio. Era un organizzazione separata sia dalla posta civile sia da quella militare, che serviva l amministrazione civile tedesca assicurandole comunicazioni sicure. Nel Küstenland furono aperti uffici a Trieste, Udine, Gorizia, Pola, Lubiana, Tarvisio e Fiume (questo da novembre 1943). 12. DA FIUME A RIJEKA A RIJEKA-FIUME 1945-OGGI La fine della guerra e l occupazione A metà aprile 1945 le forze partigiane di Tito produssero un grande sforzo per occupare Fiume, l Istria e Trieste prima degli anglostatunitensi, per rivendicarne poi il possesso. L offensiva ottenne l occupazione di quasi tutta l Istria entro aprile; di Trieste e Gorizia il 1 maggio, di Pola il 2 e di Fiume il 3 maggio L occupazione di tutta la regione fu molto dura, con sistemi terroristici e provvedimenti che volevano preludere all annessione. Il 9 giugno 1945 il maresciallo alleato Harold Alexander e il comandante iugoslavo Tito firmarono un accordo che spartì la Venezia Giulia in due zone d occupazione. La zona A, di competenza anglostatunitense, comprendeva Gorizia, Trieste, Pola; la zona B, di competenza dell armata iugoslava, comprendeva il resto della Venezia Giulia con Fiume. Poi i vincitori iniziarono a discutere a Versailles delle sorti postbelliche della regione Giulia. A luglio 1946 venne rese nota la soluzione adottata, ovvero la cessione alla Iugoslavia di Fiume, della quasi intera Istria, di ampie zone del Goriziano e del Triestino e la creazione di un Territorio libero di Trieste. Iniziò l esodo, ordinato o fortunoso, delle genti giuliane su abitanti abbandonarono la regione: fu la risposta degli istriani, dei fiumani e dei dalmati al plebiscito negato, il grido disperato di chi voleva così testimoniare la propria stirpe e la propria fede nella patria. Il 10 febbraio 1947 venne firmato il trattato; il 15 settembre 1947 questo entrò in vigore, e la città di Fiume cambiò sovranità, diventando Rijeka ed entrando a far parte nella Repubblica socialista federativa di Jugoslavia. 9

10 La posta dal maggio 1945 All inizio il servizio postale venne sospeso. La posta con la Iugoslavia riprese quasi subito, con l Italia un po più tardi; aumentarono pesantemente le tariffe e il porto venne esatto per contanti. Poi nelle tre province (Trieste, Pola e Fiume) in tempi diversi gli iugoslavi sovrastamparono i francobolli già della RSI con diciture bilingui o solo in croato. A Fiume, il 26 luglio 1945, si usò la dicitura 3 V 1945 FIUME RIJEKA e nuovo valore in lire (il 3 maggio era la data del loro ingresso a Fiume e Rijeka era il nome della città in croato: la parola significa appunto fiume ). Nell agosto 1945 venne diffusa una nuova serie di valori per l intera zona B, con diciture in croato, sloveno e italiano, detti «Litorale», con vedute della regione e la dicitura ISTRIA LITTORALE SLOVENO (nella toponomastica iugoslava, «litorale sloveno» è la parte dell Istria pertinente alla Slovenia, a nord del torrente Dragogna, mentre «Istria» è la parte croata). Dapprima rimasero in uso i bolli postali italiani. Vennero poi introdotti nuovi bolli con dicitura solo in lingua croata, che dopo le proteste alleate (perché erano contrari agli accordi di giugno che chiedevano il bilinguismo) vennero sostituiti da altri con dicitura bilingue; vennero introdotte anche etichette di raccomandazione bilingui. Già il 1 settembre 1945 gli occupanti istituirono a Fiume, ritenuta annessa di fatto, una nuova loro Direzione postale provinciale. Nel febbraio 1947 venne emessa una nuova serie, sovrastampando francobolli iugoslavi con la dicitura AMMINISTRAZIONE MILITARE DELL ARMATA IUGOSLAVA. Rijeka in Iugoslavia Dal 15 settembre 1947, quindi, Fiume, ora Rijeka, divenne parte della Iugoslavia. Venne fusa con la città di Sussak, al di là del fiume Eneo che segnava lo storico confine, e divenne un importante porto industriale. Fiume / Rijeka in Croazia Con la crisi iugoslava, la Croazia si proclamò indipendente nel 1991 e venne riconosciuta come tale dall Europa il 15 gennaio Il 1 luglio 2013 la Croazia è entrata nell Unione Europea. La città di Fiume / Rijeka, dove ora vige il bilinguismo italiano / croato, è entrata così nella grande comunità europea dei popoli e degli stati uniti dai comuni ideali di democrazia, pace, fratellanza e prosperità. Vive ancora in città una piccola comunità di italiani, testimoni della lunga storia di Fiume. 10