Facoltà di Scienze umanistiche a.a Storia contemporanea modulo 2

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1 Facoltà di Scienze umanistiche a.a Storia contemporanea modulo 2

2 Dalla Monarchia fascista alla Repubblica

3 Dopo il 25 luglio 1943: il momento dei militari A questo punto entrarono violentemente in scena i generali di Badoglio, i congiurati del comando supremo, detti anche i congiurati di Palazzo Vidoni: Palazzo Vidoni era stato in passato la sede del direttorio del partito fascista, ora era diventato la sede del comando supremo delle forze armate. Per mesi e mesi avevano studiato tutte le ipotesi e preparato accuratamente i diversi schemi per un colpo di mano militare, diretto ad abbattere la dittatura, arrestare Mussolini e sostituire quest ultimo con la persona del maresciallo Badoglio, arrestando altresì i personaggi più in vista del regime. Il Re li lasciava fare. I congiurati aspettavano per agire il permesso del Re, ma questo non veniva mai. Essi furono colti di sorpresa dall improvvisa decisione del sovrano presa immediatamente dopo aver avuto conoscenza della deliberazione del Gran Consiglio. Con la nomina di Badoglio a capo del governo essi sentirono che potevano recuperare il tempo perduto, rimediare alla delusione sofferta ed avere nelle loro mani le chiavi del potere, illudendosi di poter applicare i loro schemi da tempo studiati e preparati. Irrispettosi della volontà del sovrano, il quale intendeva dare alla crisi il carattere costituzionale nell ambito dello Statuto del Regno, essi avrebbero tentato di fare apparire la crisi di fronte al popolo italiano, all opinione pubblica internazionale, ma soprattutto di fronte al nemico, come opera esclusiva della congiura militare Dopo l arresto di Mussolini, gesto che non giovò al prestigio del Sovrano e della Monarchia, cominciò il governo militare di Badoglio e dei suoi generali; governo che a ragione è stato definito il governo degli affossatori delle ultime speranze della nazione e della stessa monarchia. (Dino Grandi, Il mio paese, a cura di R. De Felice, Bologna 1985, p. 643)

4 Il generale Pietro Badoglio, maresciallo d Italia

5 La soppressione del regime Il re sopprime subito le istituzioni fasciste, con i regi decreti 2 agosto Sono aboliti: la Camera dei Fasci e delle Corporazioni il PNF il Gran Consiglio La convocazione della Camera è rinviata entro i 4 mesi successivi alla fine della guerra.

6 La transizione costituzionale settembre 1943: pubblicazione dell ARMISTIZIO del Regno d Italia con le forze alleate, firmato a Cassibile il 3 settembre. Il re si ritira con il governo a Brindisi, abbandonando la capitale. A questo punto nuovo soggetto politico: gli ALLEATI Gli Alleati chiedono una rilegittimazione popolare delle istituzioni della monarchia, con una consultazione sulla questione istituzionale; Ottobre 1943: nasce il COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE, che riunisce le forze politiche antifasciste Il CLN, altro nuovo soggetto politico, chiede una COSTITUENTE. Palmiro Togliatti (PCI) nel marzo 1944 si dichiara a favore di una sospensione della questione istituzionale, in attesa della vittoria contro il nazifascismo, e di una cooperazione temporanea con la Monarchia ( svolta di Salerno ).

7 La transizione costituzionale Enrico De Nicola, ex presidente della Camera, convince il re a giocare una carta politica per salvare la monarchia 12 aprile 1944: il re annuncia con un proclama il proprio ritiro dalla vita pubblica e designa il figlio Umberto luogotenente del Regno. 25 luglio 1944, dopo la liberazione di Roma: un DECRETO LEGISLATIVO LUOGOTENENZIALE annuncia che la forma di governo sarà scelta liberamente dal popolo, il quale eleggerà a suffragio universale, diretto e segreto, un Assemblea costituente per deliberare la nuova costituzione dello Stato. Questo decreto è considerato una prima costituzione provvisoria 31 luglio 1945, completata la liberazione del territorio italiano dall occupazione tedesca, fu istituito un Ministero per la costituente, affidato al socialista Pietro Nenni. 16 marzo 1946, DECRETO LUOGOTENENZIALE attribuisce direttamente al popolo la scelta della forma di governo. Sia la monarchia, sia Alcide De Gasperi (DC), presidente del Consiglio dei ministri optano per il referendum popolare Questo decreto è noto come seconda costituzione provvisoria. Maggio 1946 Vittorio Emanuele III abdica. Gli succede Umberto, con l ordinale II

8 Il referendum del 2 giugno 1946 Il referendum chiede al popolo italiano di scegliere la forma di governo del futuro Stato italiano, optando per la monarchia o per la repubblica. Si vota a suffragio universale per la prima volta. Aventi diritto: 28 milioni su 45 milioni Votanti: 89% degli aventi diritto Repubblica: 54,3%