Deliberazione della Giunta Comunale
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1 COMUNE DI SAVIGNANO SUL PANARO PROVINCIA DI MODENA Deliberazione della Giunta Comunale N. 122 del 02/09/2016 OGGETTO: SERVIZIO DISTRIBUZIONE DEL GAS NATURALE - AMBITO MODENA 2 SUD APPROVAZIONE DELLE LINEE GUIDA PROGRAMMATICHE. Pubblicata all'albo pretorio in data 07/09/2016 prot. gen. n Trasmessa in elenco ai capigruppo consiliari con nota del 07/09/2016 prot. gen. n COPIA Seduta n. 30 L anno 2016 (duemilasedici) il giorno 2 (due) del mese di settembre alle ore 14:30 nella Residenza Municipale. Convocata con le prescritte modalità, si è riunita la Giunta Comunale. Fatto l appello nominale risultano: Si Caroli Germano Sindaco Presente X Marchioni Giuseppe Vice Sindaco Presente X Corsini Alessandro Assessore Presente X Carmignano Rosamaria Assessore Presente X Piccinini Patrizia Assessore Presente X Totali 5 No Assiste il Segretario Comunale dott. Dallolio Paolo. Assume la presidenza, per la sua qualità di sindaco, il sig. Caroli Germano, il quale, riconosciuto legale il numero degli intervenuti, dichiara aperta la seduta ed invita la Giunta Comunale a prendere in esame l oggetto sopra indicato. (X) Atto dichiarato immediatamente eseguibile.
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3 DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 122 del 02/09/2016 OGGETTO: SERVIZIO DISTRIBUZIONE DEL GAS NATURALE - AMBITO MODENA 2 SUD APPROVAZIONE DELLE LINEE GUIDA PROGRAMMATICHE. IL CONSIGLIO COMUNALE Richiamato il D.Lgs. n. 164/2000 che, a norma della L. n. 144/1999, art. 41, ha dato attuazione alla direttiva n. 98/30/CE in materia di norme comuni per il mercato interno del gas naturale; Vista la L. n. 239/2004, recante riordino del settore energetico, ed in particolare l'articolo 1 comma 2, lettera c) secondo cui le attività di distribuzione di gas sono attribuite in concessione secondo le disposizioni di legge; Visto l art. 46-bis del D.L. n. 159/2007, convertito in legge con modificazioni con L. n. 222/2007, recante: Disposizioni in materia di concorrenza e qualità dei servizi essenziali nel settore della distribuzione del gas che attribuisce ai Ministri dello Sviluppo Economico e degli Affari Regionali e le autonomie locali: - la definizione dei criteri di gara e di valutazione dell offerta per l affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale di cui all art. 14 del D.Lgs. n. 164/2000; - la determinazione degli ambiti territoriali minimi per lo svolgimento delle gare per l affidamento del servizio di distribuzione del gas, a partire da quelli tariffari, secondo l identificazione dei bacini ottimali di utenza in base a criteri di efficienza e riduzione dei costi [ ] ; Considerato che in attuazione del suddetto art. 46-bis sono stati emanati: - il D.M. n. 226/2011, recante Regolamento per i criteri di gara e per la valutazione dell offerta per l affidamento del servizio della distribuzione del gas naturale, in attuazione dell articolo 46, comma 1, del decreto-legge 1 ottobre 2007, n. 159, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222 ; - i DD.MM. n del 19 gennaio 2011 e n del 18 ottobre 2011 per l individuazione degli ambiti territoriali minimi nazionali; Verificato che in base alle suddette disposizioni il Comune di Savignano sul Panaro è stato incluso nell ambito territoriale minimo (A.TE.M.) Modena 2 sud, all interno del quale dovrà essere esperita un unica gara per la gestione del servizio di distribuzione del gas naturale; Richiamata la DCC 16/2013 con la quale veniva affidato il ruolo di stazione appaltante alla Provincia di Modena, oggi ARPAE, e la successiva convenzione prot 263 del ; Valutate le linee guida programmatiche d ambito redatte ai sensi dell art. 9 DM 226/2011 dalla stazione appaltante tenendo conto delle richieste dei singoli comuni ed uniformandole; Richiamato, inoltre, l art.7 della Convenzione nel quale si precisa che le linee guida programmatiche dovranno essere approvate da ogni singolo Comune facente parte dell Ufficio d Ambito; VISTA la deliberazione di Consiglio Comunale n. 11 del 21/03/2016, con la quale è stato approvato il Bilancio annuale di previsione per l esercizio 2016 ed i suoi allegati; VISTO lo Statuto Comunale; VISTO il D.Lgs.vo 18 agosto 2000, n. 267 e successive modificazioni ed integrazioni; DATO ATTO che, ai sensi dell art. 49 del D.Lgs. n. 267/2000, sulla proposta della presente deliberazione ha espresso parere favorevole solamente il Responsabile dell Area Tutela Ambiente e Risparmio Energetico Ing. Laura Pizzirani, in ordine alla regolarità tecnica, prescindendo dal parere di regolarità contabile, in quanto il presente atto non comporta alcun onere finanziario per l ente; Con voti favorevoli unanimi e palesi DELIBERA
4 (Segue deliberazione di Consiglio Comunale n. 122 del 02/09/2016) 1) Di approvare, per le ragioni in premessa esposte, le Linee guida programmatiche d ambito art. 9 D.M. 226/2011, allegato al presente atto per costituirne parte integrante e sostanziale; 2) Di dare mandato al Responsabile dell Area interessato di provvedere a dare seguito al presente atto deliberativo; 3) Di dare atto che il presente atto non comporta alcun impegno di spesa in quanto gli oneri derivanti dalla attuazione della convenzione trovano copertura con le somme che il gestore aggiudicatario è tenuto a riconoscere ai sensi dell art. 8, c. 1, del D.M. 12 novembre 2011, n SUCCESSIVAMENTE Stante l urgenza di provvedere in merito, LA GIUNTA COMUNALE Con voti favorevoli unanimi, espressi per alzata di mano ed accertati nei modi e nelle forme di legge, DELIBERA altresì di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile, ai sensi e per gli effetti di cui al comma 4 dell art. 134, del D. Lgs.vo n. 267 del 18/8/2000.
5 Allegato alla deliberazione di Giunta C.le n. 122 del 02/09/2016 IL SEGRETARIO COMUNALE (f.to Dallolio dott. Paolo) LINEE GUIDA PROGRAMMATICHE D'AMBITO Art. 9 D.M. 226/2011
6 INDICE Scopo e finalità Analisi dell ambito Raccolta dati/informazioni e modalità di determinazione delle condizioni minime Condizioni minime per interventi di estensioni reti d ambito Condizioni minime per interventi di potenziamento reti d ambito Condizioni minime per interventi di mantenimento in efficienza della rete e impianti Condizioni minime per interventi di innovazione tecnologica 2/14
7 SCOPO E FINALITÀ Ai sensi dell art. 15 comma 1 del DM 226/20111 ogni concorrente partecipante alla gara d Ambito deve redigere un piano di sviluppo degli impianti partendo dal documento guida sugli interventi di estensione e potenziamento delle rete e impianti di cui all art 9, comma 4, del DM 226/20112 e dallo stato di ciascun impianto. Il documento guida è predisposto dalla Stazione Appaltante, in collaborazione con gli Enti Locali concedenti, in conformità delle linee guida programmatiche d ambito, predisposte sempre dalla Stazione Appaltante ai sensi dell art. 9 comma 3 del DM 226/ Le linee guida programmatiche sono preparate con le condizioni minime di sviluppo, differenziate, se necessario, rispetto: al grado di metanizzazione raggiunto in ciascun Comune, alla vetustà degli impianti, all espansione territoriale; alle caratteristiche territoriali, in particolare alla prevalenza orografica e alla densità abitativa. Le condizioni minime di sviluppo e gli interventi contenuti nelle linee guida devono essere tali da consentire l equilibrio economico e finanziario del gestore e devono essere giustificati da una analisi dei benefici per i consumatori rispetto ai costi da sostenere. Per individuare gli interventi da contenere nelle condizioni minime si potrà tener conto (rif.to art.9 c. 3 del DM 226/2011): della densità minima di nuovi punti di riconsegna per chilometro di rete, in nuove aree, che rendono obbligatorio lo sviluppo dell impianto di distribuzione (estensione rete e eventualmente potenziamento dell esistente); 11 Art. 15 c. 1 DM 226/2011: Ogni concorrente redige un piano di sviluppo degli impianti, partendo dai documenti guida sugli interventi di estensione e potenziamento della rete ed impianti, di cui all articolo 9, comma 4, e dello stato di consistenza di ciascun impianto. 2Art. 9 c. 4 DM 226/2011: Ciascun Ente locale concedente fornisce gli elementi programmatici di sviluppo del proprio territorio nel periodo di durata dell affidamento e lo stato del proprio impianto di distribuzione, in modo che la stazione appaltante, in collaborazione con gli Enti locali concedenti interessati dal medesimo impianto, possa, in conformità con le linee guida per gli interventi di estensione, manutenzione e potenziamento nei singoli Comuni, in base a cui i concorrenti redigono il piano di sviluppo dell impianto di cui all art. 15. ( ) 3Art. 9 c. 3 del DM 226/2011: Al fine di uniformare la preparazione dei documenti guida per gli interventi di estensione, manutenzione, e potenziamento da allegare al bando di gara, la stazione appaltante prepara le linee guida programmatiche d ambito con le condizioni minime di sviluppo, differenziate, se necessario, rispetto al grado di metanizzazione raggiunto nel Comune, alla vetustà dell impianto, all espansione territoriale e alle caratteristiche territoriali, in particolare alla prevalenza orografica e alla densità abitativa. Le condizioni minime di sviluppo e gli interventi contenuti nelle linee programmatiche d ambito devono essere tali da consentire l equilibrio economico e finanziario del gestore e devono essere giustificati da un analisi dei benefici per i consumatori rispetto ai costi da sostenere, rispetto anche ad eventuali soluzioni alternative all uso del gas naturale negli usi finali, come il teleriscaldamento ( ) 3/14
8 del volume di gas distribuito per chilometro di rete, che, in seguito a incrementi sulle reti esistenti, rende obbligatorio il potenziamento dell impianto di distribuzione esistente; degli interventi per la sicurezza e per l ammodernamento degli impianti come previsti dalla regolazione, quale la sostituzione o risanamento delle tubazioni in ghisa, la messa in protezione catodica efficace di condotte in acciaio, la introduzione di misuratori elettronici; della vita residua media ponderata dell impianto, al di sotto della quale, qualora si superi anche un valore limite del tasso di dispersione per km di rete, è obbligatoria la sostituzione di alcuni tratti di rete e/o impianti. Sulla base delle linee guida programmatiche d ambito sarà predisposto dalla Stazione Appaltante il documento guida d ambito che in particolare conterrà (rif.to art. 9 c. 4 del DM 226/2011): gli interventi di massima estensione della rete ritenuti compatibili con lo sviluppo territoriale di ciascun Comune e con il periodo di affidamento; le zone con eventuali problematiche di fornitura che necessitano di interventi di potenziamento della rete, anche in funzione della potenziale acquisizione di nuove utenze in base al grado di metanizzazione della zona e dei piani urbanistici comunali; la relazione sullo stato dell impianto, con indicazione delle zone con maggior carenza strutturale, supportata dai dati di ricerca fughe degli ultimi tre anni per tipologia d impianto e per modalità di individuazione delle fughe, necessari ad identificare eventuali priorità negli interventi di sostituzione. Ai sensi dell art. 15 c. 2 del DM 226/2011 4, il concorrente alla gara ottimizza quanto previsto nel documento guida e può prevedere anche interventi integrativi e scostamenti, giustificati evidenziando i benefici a fronte dei corrispondenti costi. L importanza di una attenta e corretta elaborazione delle linee guida programmatiche d ambito e del documento guida risiede nel fatto che il piano di sviluppo degli impianti proposto dai concorrenti ha un peso di 45 punti assegnabili su 100 in fase di valutazione delle offerte. 4Art.15 DM 226/201. ( ) Il concorrente ottimizza quanto previsto nel documento guida e può prevedere anche interventi integrativi e scostamenti, giustificati evidenziando i benefici a fronte dei corrispondenti costi. (..) 4/14
9 ANALISI DELL AMBITO L ambito di Modena 2, come definito dal Ministero dello Sviluppo Economico del 19/01/2011 comprende 28 Comuni tutti metanizzati, di cui 2 appartenenti alla Provincia di Bologna, 25 appartenenti alla Provincia di Modena e 1 appartenente alla Provincia di Pistoia. di cui 20 montani, come di seguito rappresentati5. La superficie territoriale dell ATEM è pari a 1654 Km2 e presenta un grado di metanizzazione medio pari a 0.45 pdr/ab e una concentrazione di utenza media pari a ml/pdr.6. Nel territorio sono presenti n.4 Gestori (Hera, CO.I.ME.PA., Liguria gas, Magigas GPL). 5In data 1 gennaio 2014 i comuni di Bazzano (ISTAT 37004), Castello di Serravalle (ISTAT 37018), Monteveglio (ISTA 37043), Saviglio (37058) e Crespellano (ISTA 37023) si sono aggregati a formare il nuovo comune di Valsamoggia (ISTAT 37061). Fonte: =93. 6I dati inerenti la superficie territoriale, il grado di metanizzazione medio e la concentrazione di utenza media sono tratti da: Il grado di metanizzazione medio è riferito all anno 2008, la concentrazione di utenza media è riferita all anno /14
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12 RACCOLTA DATI/INFORMAZIONI E MODALITÀ DI DETERMINAZIONE DELLE CONDIZIONI MINIME Per la preparazione delle linee guida programmatiche saranno esaminati gli elementi programmatici di sviluppo del territorio di ciascun Comune nel periodo di durata dell affidamento. Relativamente alle informazioni fornite dai Gestori di cui all art.4 del DM 226/2011, con riferimento allo stato di fatto della rete, saranno analizzati: 1. le opere murarie delle cabine RE.MI, 2. le apparecchiature degli impianti di riduzione primari (cabina RE.MI.) e secondari (GRF- GRM- GRI), 3. le condotte, 4. gli allacciamenti alle utenze, 5. i misuratori, 6. la protezione catodica, 7. le carenze strutturali della rete, 8. la sicurezza degli impianti. Per i Comuni che hanno individuato l attuale Gestore mediante gara dopo l entrata in vigore del Dgls 164/00 (PostLetta), il piano di sviluppo elaborato dal Gestore in sede di gara (art.4 comma 2 del DM 226/2011) verrà preso in considerazione per valutare la variazione dello stato degli impianti al termine del periodo di concessione sia in termini quantitativi che qualitativi. CONDIZIONI MINIME PER INTERVENTI DI ESTENSIONE RETI D AMBITO Al fine di determinare le condizioni minime per gli interventi di estensione si procederà a calcolare il grado di metanizzazione raggiunto dal Comune e ad applicare ad esso variazioni percentuali in funzione: dell incremento di popolazione negli ultimi 6 anni ( ) secondo i dati ISTAT7, che si ripercuote in un equivalente incremento percentuale di pdr; dell espansione territoriale in funzione del rapporto tra la superficie territoriale di espansione (secondo quanto previsto dai PRG) e la superficie complessiva del Comune: se l espansione territoriale è maggiore dell 1% della superficie complessiva, si applica all attuale grado di metanizzazione un incremento percentuale pari al 10%; se l espansione territoriale è compresa o uguale ad un valore tra 0,5% e 1% si applica all attuale grado di metanizzazione un incremento percentuale pari al 5%; 7I dati della popolazione al 2008 e al 2014 sono forniti dall ISTAT. 8/14
13 se l espansione territoriale è minore dello 0,5% non si applica all attuale grado di metanizzazione nessun incremento percentuale; delle caratteristiche del territorio, applicando un incremento all attuale grado di metanizzazione pari al 20% per i comuni montani; Ai fini di valutare la fattibilità degli interventi richiesti in base alle condizioni minime fissate, si procederà: a riportare sulle planimetrie delle reti esistenti, ove possibile, gli interventi proposti dai Comuni per una valutazione di fattibilità tecnica, a misurare le lunghezze delle nuove reti e individuare il percorso più attendibile per servire le utenze servibili rispetto ai dati indicati; a valutare gli interventi indicati dai Comuni mettendo a sistema le priorità da essi indicate con il beneficio sociale ed economico conseguente alla metanizzazione anche in funzione del rapporto tra il numero di utenti e la rete da realizzare per ciò che riguarda le aree già edificate o prendendo in considerazione lo stato di attuazione del comparto urbanistico; a selezionare gli interventi ritenuti meritevoli di successiva valutazione di fattibilità economica con riferimento alla lunghezza delle condotte rispetto al numero di utenze servibili e volumi di gas erogabili e ai costi di costruzione. Partendo dall analisi degli interventi richiesti da ciascun Comune, si fissano le condizioni preliminari per gli interventi di estensione della rete come di seguito esplicitato.8 a) Per le zone del territorio Comunale residenziali dove esiste già l edificato e per le zone del territorio comunale di nuova espansione9, si procederà ad inserire nel documento guida l intervento che presenta un adeguato rapporto tra punti di riconsegna e quantità di condotta da posare secondo quanto di seguito descritto. Tabella 1 8I valori saranno fissati con la definizione del Documento Guida D Ambito e dovranno essere tali da garantire l equilibrio economico finanziario per il futuro gestore d ambito. 9Si considerano i piani di sviluppo urbanistico attuativi con permesso a costruire. Differentemente i piani di sviluppo urbanistico previsti dal PRG realizzabili nel corso del periodo di affidamento rientreranno a far parte degli interventi non obbligatori e regolati con il contratto. 9/14
14 Sulla base di quanto esplicitato è possibile approssimare in eccesso il valore ml/pdr individuato come condizione minima, dividendo i Comuni in categorie omogenee. In tal modo si prende in considerazione la variabilità delle condizioni al contorno (reale incremento della popolazione nel periodo concessorio, variazione del PGT, etc.). Pertanto, il rapporto tra punti di riconsegna e rete da posare deve essere coerente con i valori descritti nella tabella 2. Per i Comuni per i quali non si hanno informazioni sufficienti per il calcolo dei valori delle condizioni minime di rete in funzione dei punti di riconsegna, si considera la categoria riferita al valore minimo presente nell ambito. Per i Comuni Post Letta la realizzazione degli interventi di estendimento dovrà essere considerata a partire dall anno di scadenza della concessione, rimanendo in attuazione quelli del Gestore attuale. 10/14
15 ml/pdr 10 ml/pdr 15 ml/pdr 20 ml/pdr 25 ml/pdr Comuni Tabella 2 Nel caso di nuove reti a servizio di nuclei abitati (frazioni, nuovi quartieri, casolari), ai parametri sopra descritti verrà applicato un coefficiente correttivo maggiorativo, in considerazione della possibile maggiore incidenza della rete di distribuzione per formazione di maglie. Dalle categorie è esclusa la realizzazione delle reti di avvicinamento tramite condotte a media pressione, ove occorra. Esse dovranno essere realizzate se è garantito un consumo medio annuo calcolato sulla base del numero di utenti potenziali (considerando un consumo annuo standard di 1400 mc/pdr), e sulla base di situazioni che comportino un consumo superiore allo standard, considerando un valore minimo di mc/anno per ogni Km di avvicinamento. b) Per le estensioni a servizio di attività industriali, artigianali, commerciali, terziario in genere si procederà ad inserire nel documento guida l intervento se i costi sono giustificati dai volumi di gas consumabili rispetto al costo degli investimenti o da riflessi positivi di carattere socio economico. Con riferimento all art.13 comma 1c del DM 226/201110, ai fini dell individuazione del valore minimo di metri di rete per cliente per cui la concessionaria si impegna a realizzare estensioni successive non previste nel piano di sviluppo si prenderà in considerazione: per i Comuni non disagiati: il valore medio dei ml/pdr delle condizioni minime dei comuni non montani secondo quanto descritto in tabella 1; per i Comuni disagiati: il valore medio dei ml/pdr delle condizioni minime dei comuni montani secondo quanto descritto in tabella 1. Si precisa che in caso di realizzazione di estensioni successive non previste nel piano di sviluppo dovrà essere considerato il numero di clienti potenzialmente servibili con la realizzazione del nuovo tronco, compresi quelli che non hanno fatto esplicita richiesta per l allacciamento o l attivazione della fornitura. CONDIZIONI MINIME PER INTERVENTI DI POTENZIAMENTO RETI D AMBITO Al fine di determinare le condizioni minime gli interventi di potenziamento si procederà a: 10 Le condizioni economiche oggetto di gara sono: ( ) c) metri di rete per cliente per cui il distributore si impegna a realizzare, in Comuni già metanizzati, estensioni successive non previste nel piano di sviluppo degli impianti, anche eventualmente differenziati per i Comuni in condizioni di disagio, quali comuni montani, qualora gli Enti locali e la stazione appaltante, in conformità con le linee guida programmatiche d ambito, ne ravvisano la necessità. 11/14
16 valutare la presenza di carenze strutturali della rete e impianti tali da richiedere interventi di potenziamento per garantire le forniture attuali di gas; valutare l incidenza della crescita delle utenze correlata alla variazione demografica sul corretto funzionamento dell impianto (mantenimento delle portate e delle pressioni di erogazione); valutare l incidenza degli interventi di estendimento della rete rispetto all adeguatezza delle cabine Re.Mi., degli impianti di riduzione secondaria e dei tratti in media pressione; valutare le possibili interconnessioni tra le cabine Re.Mi. e la rete in media pre4ssione in considerazione della gestione unitaria delle reti dell ambito. Partendo dai dati relativi alla potenziale variazione della popolazione nel periodo concessorio e dagli interventi di estensione della rete rientranti nelle condizioni minime, si procederà al potenziamento degli impianti esistenti: quando la richiesta in termini volumetrici di consumo del gas supera le quantità effettivamente erogabili dall impianto; quando la distanza tra il punto di erogazione e il punto di fornitura, considerando la morfologia del territorio non permette il corretto funzionamento dell impianto; quando il Gestore segnala la presenza di carenze strutturali tale da richiedere questo tipo di intervento. CONDIZIONI MINIME PER INTERVENTI DI MANTENIMENTO IN EFFICIENZA DELLA RETE Al fine di determinare le condizioni minime per interventi di mantenimento in efficienza della rete e impianti, finalizzati a garantire la sicurezza della rete, si procederà ad esaminare: a) le carenze strutturali della rete e impianti; b) la vita residua media dei cespiti rispetto alla durata utile così come stabilita per il calcolo del valore industriale residuo degli impianti nel primo periodo (all.a DM 226/2011); c) il materiale delle condotte; d) l efficienza della protezione catodica delle condotte in acciaio; e) la necessità di intervento sia di carattere edile che meccanico sulle cabine principali; f) le problematiche di sicurezza dei gruppi di riduzione finale della pressione; Pertanto, rientreranno tra gli interventi minimi di mantenimento in efficienza: a) la sostituzione di cespiti obsoleti o non sicuri; 12/14
17 b) la sostituzione dei cespiti che non presentano una vita residua rispetto alla durata utile così come stabilita per il calcolo del valore industriale residuo (all.a DM 226/2011), tenendo in considerazione il degrado degli stessi rispetto all anno di riferimento dello stato di consistenza; c) la sostituzione delle condotte in ghisa grigia e sferoidale; d) la sostituzione dei sistemi di protezione catodica quando non efficaci; e) la sostituzione delle coperture in amianto delle cabine Re.Mi. o di componenti edili, compreso il rifacimento delle opere murarie, che presentano criticità legate all efficienza e alla sicurezza; f) la sostituzione dei componenti meccanici degli impianti di riduzione primaria e secondaria la cui componentistica è fuori produzione e quando risultano obsoleti o presentano criticità legate all efficienza e alla sicurezza. Nel Documento Guida per la valutazione gli interventi di sostituzione e manutenzione delle reti si prenderà in considerazione anche la ripartizione delle proprietà dei cespiti, al fine di non ridurre la redditività degli impianti pubblici, quando non sia indispensabile per la sicurezza e continuità di erogazione del gas. CONDIZIONI MINIME PER INTERVENTI DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA Al fine di determinare le condizioni minime per interventi di innovazione tecnologica si procederà ad esaminare: a) lo stato di applicazione della normativa di AEEGSI (Delibera ARG/gas 631 del 27 Dicembre 2013, 631/2013/R/Gas) in merito al parco contatori; b) lo stato di applicazione della messa in protezione catodica delle tubazioni in acciaio in bassa pressione rispetto a quanto previsto nella regolazione della qualità dall AEEGSI (TUDG ); c) la presenza di sistemi di misurazione in continuo (telecontrollo) della protezione catodica; d) la presenza di sistemi di telecontrollo negli impianti di riduzione primaria (Re.Mi.) e nei gruppi di riduzione secondaria; e) la presenza di sistemi di odorizzazione a lambimento negli impianti di riduzione primaria (Re.Mi.); Pertanto, rientreranno tra gli interventi minimi di innovazione tecnologica: a) la sostituzione dei misuratori convenzionali con i misuratori elettronici secondo quanto stabilito dalla normativa AEEGSI; b) la fornitura e posa in opera di sistemi di protezione catodica per i tratti di rete in acciaio in bassa pressione non protetti catodicamente; c) la fornitura e posa in opera di sistemi di misurazione in continuo (telecontrollo) per la protezione catodica, quando non presenti; 13/14
18 d) la fornitura e posa in opera di sistemi di telecontrollo negli impianti di riduzione primaria (Re.Mi.) e nei gruppi di riduzione secondaria, quando non presenti; e) la fornitura e posa in opera di sistemi di odorizzazione ad iniezione in sostituzione di quelli a lambimento negli impianti di riduzione primaria (Re.Mi.); ALTRI INTERVENTI DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA Al fine di determinare ulteriori interventi di innovazione tecnologica si procederà ad esaminare: a) la presenza di impianti di secondo salto a linea singola con reti ad antenna; b) la presenza della linea di riduzione aggiuntiva per garantire l esercizio in caso di guasto negli impianti di riduzione primaria (Re.Mi.); c) la presenza di sistemi di ottimizzazione dei sistemi di preriscaldo negli impianti di riduzione primaria (Re.Mi.) d) la presenza di dispositivi per il recupero dell energia negli impianti di riduzione primaria (Re.Mi.); e) la presenza di sistemi di sfruttamento di energie rinnovabili negli impianti di riduzione primaria (Re.Mi.) e le condizioni al contorno che ne rendono possibile la realizzazione (soleggiamento, ventilazione, etc.) Pertanto, rientreranno tra gli interventi minimi di innovazione tecnologica: a) la sostituzione di impianti di secondo salto a linea singola con impianti a linea doppia in presenza di reti ad antenna. b) la fornitura e posa in opera di una linea di riduzione aggiuntiva per garantire l esercizio in caso di guasto negli impianti di riduzione primaria e/o l interconnessione della cabina Re.Mi., onde garantire l anellamento; c) la fornitura e posa in opera di dispositivi di ottimizzazione dei sistemi di preriscaldo del gas negli impianti di riduzione primaria (Re.Mi.), quando non presenti; d) la fornitura e posa in opera di dispositivi, in sostituzione dei regolatori di pressione, per il recupero dell energia dissipata nella decompressione del gas e nella produzione di energia elettrica negli impianti di riduzione primaria (Re.Mi.), quando non presenti; e) la fornitura e posa in opera di sistemi di sfruttamento delle energie rinnovabili negli impianti di riduzione primaria (Re.Mi.), quando non presenti (come ad esempio l installazione di un impianto fotovoltaico sulla copertura della cabina Re.Mi.). 14/14
19 Comune di Savignano sul Panaro (Provincia di Modena) Proposta di deliberazione della Giunta Comunale n. 122 del 02/09/2016 Area proponente TUTELA AMBIENTE E RISPARMIO ENERGETICO Servizio interessato TUTELA E VALORIZZAZIONE AMBIENTALE Oggetto della proposta da deliberare SERVIZIO DISTRIBUZIONE DEL GAS NATURALE - AMBITO MODENA 2 SUD APPROVAZIONE DELLE LINEE GUIDA PROGRAMMATICHE. Ai sensi del comma 1 dell articolo 49 del D.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, che testualmente recita: Su ogni proposta di deliberazione sottoposta alla Giunta ed al Consiglio che non sia mero atto di indirizzo deve essere richiesto il parere in ordine alla sola regolarità tecnica del responsabile del servizio interessato e, qualora comporti impegno di spesa o diminuzione di entrata, del responsabile di ragioneria in ordine alla regolarità contabile. I pareri sono inseriti nella deliberazione. Sulla proposta di deliberazione i sottoscritti esprimono il parere di cui al seguente prospetto: Il responsabile del servizio interessato, in ordine alla regolarità tecnica, esprime parere: favorevole. Data 28/07/2016 Il responsabile (f.to Ing. Pizzirani Laura) Il responsabile di ragioneria, in ordine alla regolarità contabile, esprime parere: Data Il responsabile
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22 Letto, approvato e sottoscritto. Comune di Savignano sul Panaro (Provincia di Modena) Deliberazione della Giunta Comunale n. 122 del 02/09/2016 Il Presidente f.to Germano Caroli Il Segretario Comunale f.to dott. Paolo Dallolio Certificato di pubblicazione Il presente atto deliberativo viene oggi pubblicato all Albo Pretorio e vi resterà per quindici giorni consecutivi ai sensi dell art. 124, comma 1, del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n Savignano sul Panaro, li 07/09/2016 Il Segretario Comunale f.to dott. Paolo Dallolio Dichiarazione di esecutività La presente deliberazione è divenuta esecutiva in data 18/09/2016 per decorrenza dei termini (decorsi 10 giorni dalla data di pubblicazione dell atto all Albo pretorio) ai sensi dell art. 134, comma 3, del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267). La presente deliberazione è stata dichiarata immediatamente eseguibile, ai sensi dell art. 134, comma 4, del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n Savignano sul Panaro, li 23/09/2016 Il Segretario Comunale f.to dott. Paolo Dallolio Certificato di avvenuta pubblicazione Copia della presente deliberazione è stata pubblicata all Albo pretorio dal 02/09/2016 al 22/09/2016 e contro di essa non sono state prodotte opposizioni. Savignano sul Panaro, li 23/09/2016 Il Segretario Comunale f.to dott. Paolo Dallolio L originale è trattenuto agli atti del Servizio Affari Generali e Istituzionali
LINEE GUIDA PROGRAMMATICHE D AMBITO TORINO 2 SCOPO E FINALITA
SCOPO E FINALITA Ai sensi dell art. 15 comma 1 del DM 226/2011 ogni concorrente partecipante alla gara d Ambito deve redigere un piano di sviluppo degli impianti partendo dal documento guida sugli interventi
Deliberazione della Giunta Comunale
COMUNE DI SAVIGNANO SUL PANARO PROVINCIA DI MODENA Deliberazione della Giunta Comunale N. 117 del 02/09/2016 OGGETTO: INDENNITÀ DI FUNZIONE DEL SINDACO E DEI COMPONENTI DELLA GIUNTA COMUNALE PROVVEDIMENTI
Deliberazione della Giunta Comunale
COMUNE DI SAVIGNANO SUL PANARO PROVINCIA DI MODENA Deliberazione della Giunta Comunale N. 165 del 13/12/2016 OGGETTO: CONTRIBUTO ALL ASSOCIAZIONE ANT ONLUS. PROVVEDIMENTI. Pubblicata all'albo pretorio
COPIA COMUNE DI SAVIGNANO SUL PANARO. Deliberazione della Giunta Comunale PROVINCIA DI MODENA
COMUNE DI SAVIGNANO SUL PANARO PROVINCIA DI MODENA Deliberazione della Giunta Comunale N. 4 del 16/01/2015 OGGETTO: CONCESSIONE PATROCINIO NON ONEROSO ALL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI PER LA REALIZZAZIONE
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