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1 SOMMARIO 1 IMPOSTAZIONI DEL RECUPERO AMBIENTALE LAVORI PREPARATORI AL RIUSO FINALE Conservazione del terreno proveniente dallo scotico Preparazione del substrato INTERVENTI DI RECUPERO VEGETAZIONALE Siepi-cespuglio Inerbimento

2 1 IMPOSTAZIONI DEL RECUPERO AMBIENTALE Le opere previste di recupero ambientale hanno come scopo generale il reinserimento paesaggistico e territoriale del sito di cava, con la restituzione all uso agrario primigenio. Gli interventi sono volti principalmente a: eliminare le irregolarità della superficie topografica create dagli scavi di coltivazione ricostruendo la morfologia originaria del terreno, adeguatamente raccordata con i terreni circostanti; ricostruire un substrato stabile, il più possibile analogo al precedente; ricreare uno strato fertile al fine di poter avviare il riuso agrario, secondo il normale avvicendamento delle colture proprie del territorio. Sono previsti inoltre impianti arborei ed arbustivi al fine di una ricostruzione del paesaggio tipico della zona, in un contesto ambientale orami fortemente antropizzato. Gli interventi sono stati definiti, suddividendoli in: sistemazione superficiale e regolazione del terreno ai fini irrigui; ripristino della vegetazione 2

3 2 LAVORI PREPARATORI AL RIUSO FINALE 2.1 Conservazione del terreno proveniente dallo scotico Nella cava T. Fraschè lo scotico del terreno agrario è stato eseguito con l impiego di escavatore idraulico di modesta capacità, in modo da seguire perfettamente quelle che sono le deboli ondulazioni della zona di contatto tra il terreno agrario e il substrato più o meno alterato. L orizzonte organico più fertile, per uno spessore medio di 0.30 m è stato accantonato nell area prevista nel settore sud, prospiciente la via Prata. Per la corretta conservazione del terreno proveniente dallo scotico della coltre superficiale si è costituito un accumulo continuo non più alto di 3-4 m, evitando ogni processo di compattazione; al fine di mantenere l inerbimento si è proceduto a semine di leguminose (Trifoglio, Erba medica, Ginestrino). Per evitare il degrado della componente erbacea insediatasi sui cumuli è prevista, a regime, almeno una trinciatura l anno, da eseguirsi a fine estate (agosto-primi giorni di settembre), così da evitare che eventuali infestanti abbiano modo di disseminare. 2.2 Preparazione del substrato Ultimato il riempimento sino ad 1 m dal p.c., dopo adeguata compattazione, si procederà alla posa di uno strato di 0.7 m di sterile proveniente dalla scopertura e dalle intercalazione del giacimento come indicato nel progetto di coltivazione paragrafo 12.2, onde costituire un substrato parzialmente drenante analogo alla situazione originaria del sito. A tal fine si ricorrerà a un erpicatura, da realizzarsi con erpice a denti rigidi o discissore, per ovviare alla compattazione operata dai mezzi di cantiere, diversamente impenetrabile alle radici dei vegetali; l erpicatura sarà estesa anche a tutte le aree al margine dello scavo interessate dal passaggio dei mezzi durante l episodio estrattivo. 3

4 Superiormente viene quindi steso il terreno agrario con una potenza di circa 0.3 m. Il terreno così ricostituito è raccordato ai terreni circostanti secondo la pendenza originaria (prevalente 0.8 % verso Est); particolare cura verrà posta nel restituire all uso agricolo gli appezzamenti irrigui, con le stesse potenzialità irrigue originarie. 3 INTERVENTI DI RECUPERO VEGETAZIONALE 3.1 Siepi-cespuglio Allo stato attuale (v. Tav. C2 Stato attuale ) è già stata realizzata lungo la via Prata una barriera vegetale al fine di nascondere dalla vista il cantiere in attività e di attenuare la propagazione del rumore dovuto all attività di cava e dall eventuale sviluppo di polveri. Come schematizzato nella Figura 1 si è provveduto all impianto di una siepe con l impiego di piantine di evonimo (Evonimus europeus) e di salice viminale (Salix viminalis) dell età di almeno 2 anni, con interasse di circa 1 m tra gli esemplari, posti all interno alla distanza di 2 m dalla recinzione metallica. Tra la rete metallica e la siepe è stato realizzato un cordolo in terra (h 0.30 m ca.) al fine di impedire apporti idrici esterni nell area di cava. A nord di essa (lato interno cava), ad una distanza di circa 1 m si è provveduto all impianto di un filare di Pioppi (prev. Populus nigra) con sesto d impianto di circa 5 m. È da ricordare che è stata mantenuta la preesistente quinta arborea lungo la strada vicinale posta sul fianco Est della cava. 4

5 Cordolo in terra Figura 1 schema siepe e filare lato sud della cava Prima della restituzione del terreno all uso agrario verrà eliminata la rete metallica che delimita per intero l area estrattiva, mantenendo gli impianti arborei ed arbustivi già realizzati. 3.2 Inerbimento Ultimato il ripristino del terreno, al fine di ottimizzarne il riuso agricolo, migliorando le caratteristiche chimiche e strutturali, si prevede un ciclo di leguminose da sovescio che permetterà di arricchire il terreno di sostanza organica e fertilizzanti anche negli strati profondi, riattivandone i processi biologici. Si riportano qui di seguito alcune delle principali essenze da sovescio che potranno essere utilizzate (nelle proporzioni approssimative indicate), privilegiando le leguminose, in grado di arricchire il suolo in azoto, nelle segueti proporzioni indicative : GRAMINACEE 40% LEGUMINOSE 60% Totale del miscuglio ca 20 g/m 2 A cotica affermata si interverrà con una periodica trinciatura del prato, senza l asportazione dei residui vegetali in modo da favorire l arricchimento in sostanza organica del terreno. 5

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