OGGETTO: Trasmissione verbale Tavolo Tecnico Fesi 2016.

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1 -1 GIU Alle Segreterie Regionali delle Organizzazioni Sindacali del Comparto Sicurezza S.A.P.Pe. U.I.L.- P.A.-Polizia Peni tenziaria O.S.A.P.P. Si.N.A.P.Pe. C.I.S.L.- F.N.S. U.S.P.P. F.S.A.- C.N.P.P. C.G.I.L.- Polizia Penitenziaria OGGETTO: Trasmissione verbale Tavolo Tecnico Fesi Si trasmette verbale della riunione del Tavolo Tecnico, avvenuta il , durante la quale si è esaminato l'argomento dei criteri di attribuzione per il F.E.S.I Cordiali saluti, Via S. Francesco di Sales n Roma Telefono fax / relazioni sindacali.pr.roma@giustizia.it

2 Via S. Francesco di Sales n Roma Verbale della riunione del T avolo Tecnico In data alle ore 10.00, presso la sede del Provveditorato Regionale dell'amministrazione Penitenziaria del Lazio in Roma, hanno inizio i lavori del Tavolo Tecnico con le Organizzazioni Sindacali del Comparto Sicurezza, avente per ordine del giorno la consultazione preliminare sulle ipotesi di Accordo Fesi SONO PRESENTI Per la parte pubblica: Dr.ssa Perri, Dott. Lafratta Per le Organizzazioni Sindacali: S.A.P.P e. : Patrizi Giovanni O.S.A.P.P.: assente U.I.L.- P.A./Pen-: Nicastrini Daniele Si.N.A.P.Pe.: Pierucci Antonio U.S.P.P.: Bianco Antonio C.I.S.L. F.N.S.: Costantino Massimo Cascia Andrea C.G.I.L.- F.P. Polizia Penitenziaria.: Capitani F.S.A. - C.N.P.P.: Falco Celestino Riggi Davide Il verbalizzante: Dr.ssa Antonella De Paola. Dott. Perri: Abbiamo pensato di costituire un apposito Tavolo Tecnico per discutere dei criteri di attribuzione del fondo per l'efficienza dei servizi istituzionali, in quanto l'anno scorso non tutte le Sigle sottoscrissero l'accordo raggiunto in sede decentrata ed era stata richiesta una particolare attenzione ai criteri di distribuzione, che tenessero conto anche delle posizioni particolari. Per un momento si è pensato di estendere il Tavolo Tecnico anche alla situazione dell'abruzzo e del Molise, ma poi, poiché gli importi sono giunti separatamente per tali Regioni, si è deciso di riunire due tavoli separati per le due sedi. Da una lettura del verbale dell'anno scorso emergevano posizioni distinte. Si era concordato di attribuire il 93% del fondo sulla base della presenza giornaliera per incentivare la presenza in servizio, ma in realtà tale criterio veniva in qualche modo snaturato, non prevedendo un tetto entro cui ricomprendere solo coloro i quali garantissero una concreta presenza in servizio. Studiando la proposta fatta in Abruzzo emerge che li vi è una individuazione specifica di determinati posti di servizio, classificati in modo diverso sulla base della distinzione della tipologia di detenuti. La Parte Pubblica, che rappresento oggi, non si trova d'accordo poiché l'attenzione posta dal personale nella vigilanza dei detenuti è uguale e non si differenzia in modo maggiore o minore se il detenuto appartiene ad una determinata tipologia, anche se una distinzione va fatta. Molte unità nei turni Pagina l di 5

3 Via S. Francesco di Sales n Roma pomeridiani e notturni sono chiamate a ricoprire due posti di servizio contemporaneamente, e ciò è rilevante. Quest'anno, dunque, si potrebbe incentivare la presenza sui tre turni: notturno, pomeridiano e mattinale, in maniera decrescente. Si potrebbe porre uno sbarramento delle 18 giornate effettive di lavoro. Sinappe: Il livello di allerta nei turni pomeridiani deve essere attenzionato. Dott. Perri: Durante il turno mattinale il carico di lavoro è maggiore, tuttavia alla gestione del detenuto collaborano anche le altre figure professionali ed inoltre maggiore è il numero delle unità. Occorrerebbe incentivare la presenza effettiva sul servizio su 18 giornate lavorative ed incentivare in modo decrescente il turni notturni, pomeridiani e mattinali. U.S.P.P.: Vi è un residuo di somme dall'anno Come dobbiamo interpretare queste cifre? Dott. Lafratta: Il2014 è stato già assegnato. E' stato già attribuita una quota sul residuo 2014 ed ora ne è stata data un'altra che segue i criteri dell'anno scorso. U.S.P.P.: Vi è una nota dell'ufficio Relazioni sindacali del Dap che fa riferimento alle ripartizioni dei fondi relativi al residuo Fesi 2014 e residuo Fesi 2014 integrativo. Dott. Lafratta: Le istruzioni sono cogenti. L'incremento avviene con gli stessi criteri del2014, non con i criteri che dobbiamo discutere oggi. Cisl: Pone il caso in cui vi siano stati errori da parte delle Direzioni. Se un dipendente percepisce la remunerazione di cui alla fattispecie A2, per fare in modo che venga pagato in A 1 si attinge a quel residuo. Sinappe: L'Al e l'a2 fanno parte del Fesi nazionale, qui si discute della ipotesi decentrata. Uil: C'è stata la copertura giuridica, ma non quella economica. Sappe: Considerato che il capitolo del Fesi è molto stretto nei termini, se c'è stato qualche errore forse è stato nella trascrizione materiale che non consente al dipendente che quella somma gli sia riconosciuta. Come può a questo punto recuperare quella somma? Dott. Lafratta: La Direzione che riceve la somma del Fesi deve fare la valutazione correttiva. Può sanare quella situazione ricorrendo alla integrazione del fondo. Sappe: se non ci fosse l'integrazione come potrebbe essere tutelato il dipendente? Dott. Perri: Facendo ricorso al Tar o attraverso un provvedimento di autotutela da parte della Direzione. Infatti l'integrazione avviene ogni anno per evitare contenziosi. Sinappe: Avanza una proposta. Proprio perché ci troviamo in un Tavolo Tecnico e in vista del futuro accorpamento, potremmo dividere in due fasi distinte e separate la contrattazione prevedendo una norma giuridica ed una norma economica. Chiediamo alle Direzioni di comunicare i dati del Fesi entro una certa data per evitare quello che diceva il collega del Sappe. Se noi andassimo a prevedere dettagliatamente l'accordo, potremmo abbattere la percentuale di errore. Dott. Perri: Potremmo chiedere alle Direzioni di comunicarci i dati ancor prima della emanazione della Circolare. Sappe: Al 10/15 gennaio le Direzioni potrebbero fornire i dati per evitare errori sui quali poi le OO.SS e la Parte Pubblica potrebbero lavorare. Dott. Perri: Propone un giro di tavolo nel quale ci si possa esprimere sulla proposta di Parte Pubblica. Sappe: Sono un po' disorientato dalla posizione della Parte Pubblica. Ritengo che in tal modo il Fesi sia discriminato da personale a personale. In realtà si parla di incentivo, ma questo è un fondo che non Pagina 2 di 5

4 Via S. Francesco di Sales n Roma incentiva nessuno, ma si va a valutare a posteriori l'efficienza di un servizio istituzionale e si torna ulteriormente a dare altro. Il turnista h 24 già in fase di Fesi centrale viene remunerato il doppio del collega che sta in ufficio, ma il collega che sta in ufficio in un determinato contesto organizzativo può lavorare di più. I livelli di responsabilità sono diversi. Il limite di 18 presenze guarda al Fesi come se fosse un effettivo incentivo. Secondo me la partecipazione al fondo è quotidiana e la distribuzione non è a pioggia, ma stiamo dando una remunerazione proporzionale alla partecipazione. La ripartizione che avevamo previsto per il 2014 teneva equamente in considerazione le diverse responsabilità connaturate ai diversi compiti. C'è poi da considerare che vi sono istituti ed istituti: alcuni gestiscono molti detenuti altri meno. Vi è una situazione sul territorio regionale che è difficile da comprendere. Vi è infatti una organizzazione del lavoro diversa. Il problema secondo me è che le proporzioni che avevamo deciso l'anno scorso siano quanto di più equo si possa fare in base alla responsabilità e ai disagi che il personale vive nel posto di lavoro. Uil: Sul piano nazionale la Uil non ha siglato questo accordo. Più che di efficienza si parla di inefficienza perché il discorso dovrebbe essere fatto anticipatamente. L'anno scorso noi facemmo un accordo, ma anche nel Questa volta vorremmo inserire dei servizi che in questi ultimi anni stanno rendendo più difficile il lavoro. V edasi per esempio il caso di Velletri. Io parlerei di quei servizi tipo la sorveglianza a vista, che è un tema che alimenta difficoltà operative, i piantonamenti, la vigilanza armata esterna, cioè le fattispecie previste dall'art. 34, 1 comma del d.p.r. n. 82. Questi sono i tre elementi che vorremmo inserire negli incentivi. Noi saremmo più dell'idea che il Fesi debba essere concepito "a giornata", cioè, se oggi hai lavorato hai diritto ad una ulteriore remunerazione. Così si terrebbe conto di una resa del dipendente in base alla prestazione effettiva. Si può decidere se di mattina, se di turno serale o notturno. Per il resto ci rimettiamo alle considerazioni del Tavolo. Sono d'accordo sullo stabilire una scaletta sui criteri su cui lavorare di anno in anno. Cisl: Noi condividiamo quello che abbiamo pattuito l'anno scorso, per noi va bene così. Per le eventuali criticità sorte sul mancato pagamento il budget da cui attingere è il fondo nazionale. Le criticità possono essere recuperate nel budget dell'accordo nazionale. Dott. Lafratta: questa è una sua opinione. Sappe: E' una considerazione generale. La Direzione dovrebbe dare delle presenze in più? Cisl: E' sorto un problema proprio relativamente ad un istituto della Regione Lazio. Cnpp: Il Fesi deve essere il metro di misura di chi dà di più. L'incentivo è il nodo del Fesi. E' il metro che fa la differenza con chi non garantisce prestazioni ulteriori. Il nostro contesto lavorativo è peculiare. Il Fesi deve rispecchiare chi dà di più nello stesso contesto lavorativo. E' grave il fatto che vi sia chi non riceve la giusta corresponsione, il problema di chi ha già dato e non ha ricevuto. Quando risulta un disavanzo in difetto per il dipendente è un problema grave. Il personale vuole risposte certe. Non è vergognoso accorgersi che c'è un residuo? Perché ce ne accorgiamo solo oggi, forse il Provveditorato ha lavorato male? Dott. Perri: La Ragioneria Generale dello Stato ha comunicato che è rimasto un residuo. Non c'è errore. Vi è stata una comunicazione a livello nazionale. Quando vi è un residuo la Ragioneria lo redistribuisce a tutti i Ministeri. Pagina 3 di 5

5 Via S. Francesco di Sales n Roma Uspp: E' frutto di un lavoro di ben due anni quello del Tavolo di questo Provveditorato. Non mi aspettavo che il Provveditorato intendesse cambiare ciò che andava già bene nel Lazio. Con gli accordi precedenti vi era una garanzia di tutti i sacrifici e di tutte le responsabilità del personale. Sono pronto a discutere la proposta della Uil sull'inserimento delle fattispecie previste dall'art. 34, 1 comma (sorveglianza a vista, piantonamenti, vigilanza armata). Non intendo stravolgere il lavoro degli anni scorsi. Concordo, dunque, con la struttura dell'accordo dell'anno scorso e sono propenso a discutere sull'integrazione proposta dalla Uil. Cgil: E' sorpresa sul fatto che mentre lo scorso anno si dava a pioggia l'incentivo, ora si parla di dare un riconoscimento ai servizi disagiati. Secondo noi l'incentivo è nato per premiare coloro che effettuano determinati turni, pomeridiani e notturni. Alcuni istituti permettono pomeriggi che si prolungano nelle notti ed a questo proposito si invita il Provveditorato a richiamare le direzioni al principio costituzionale. Occorre premiare coloro che si rendono disponibili al turno pomeridiano o notturno. Concordiamo con la proposta della Uil per premiare i turni disagiati, soprattutto i piantonamenti ( ), la sorveglianza a vista e la vigilanza armata. Sinappe: Noi non abbiamo firmato il Fesi dell'anno scorso. Se l'incentivo deve essere un modo per riconoscere al personale di aver garantito quantomeno una presenza è inutile fare proposte opinabili. Già se guardiamo quello che è previsto dall'aqn è quanto mai opportuno impostare un lavoro in funzione del futuro con l'elaborazione di dati di cui però ancora non siamo in possesso. Dott. Petri: potremo acquisire questi dati ai fini della contrattazione. Sinappe: Dobbiamo prevedere dove dobbiamo intervenire. Il disagio è generale. In Abruzzo vi è la specificità dei 41 bis. Io propongo che sia il caso di acquisire prima le presenze effettive indistintamente, anche se un dipendente ha raggiunto le 20 presenze mensili. Partiamo dalla base dell'accordo dell'anno scorso e poi potremmo valutare se mettere un tetto. Poi potremmo anche andare a valutare se ci sono delle risorse da attribuire ad alcune specificità. Altrimenti il rischio è di ridurre ancora di più il budget disponibile. Andiamo prima ad acquisire i dati che servono (presenze effettive). Da li potremo verificare quale potrà eventualmente essere il tetto da porre come limite e se introdurre un incentivo per i servizi disagiati, altrimenti rischiamo di distribuire delle cifre irrisorie. Uil: Il problema nasce a monte. Sappe: a livello nazionale distribuiscono somme irrisorie. Dott. Perri: Potremmo ridurre in percentuale l'aliquota del 93% data lo scorso anno per le presenze ed andare a prevedere un 3% per le posizioni disagiate. Uil: E' bene prima avere dati certi su cui poter ragionare. Dott. Perri: Prendiamo atto e terremo in considerazione i vostri suggerimenti. Vi porteremo in contrattazione una serie di dati da poter discutere insieme. Potremmo prevedere il 90% da attribuire alle presenze, senza mettere sbarramenti, ed il 3% da attribuire ai servizi di sorveglianza a vista, piantonamenti e vigilanza armata. Sappe: l'attività di sorveglianza armata e sorveglianza a vista prevedono un'alternanza. Si potrebbe andare ad incentivare il personale che ha ricoperto il doppio posto di servizio. Dott. Petri: E' una verifica difficile da fare. Rischiamo di ottenere un dato che non rispecchia la realtà. Sinappe: Potremo prevederlo nella parte normativa per l'anno prossimo. Pagina 4 di 5

6 Via S. Francesco di Sales n Roma Cnpp: Più articolato è il criterio, meno risulta nell'attribuzione e l'importo viene parcellizzato. E' inversamente proporzionale. Cisl: Se scendiamo al 90% ed aggiungiamo il 3% è ovvio che è una cifra residuale ma il principio è valido. E' una cifra simbolica. Uil: Adesso non è bene dare percentuali. Attendiamo di conoscere i dati. Dai risultati del Tavolo Tecnico emerge la necessità di individuare sia il numero delle presenze in servizio in generale, sia il numero dei turni di sorveglianza a vista, il numero dei turni di piantonamento e il numero dei turni di vigilanza armata. Tali dati saranno al più presto acquisiti dalle Direzioni e si allegheranno nella prossima informazione preventiva. Probabilmente nell'informazione preventiva si scenderà dal 93% al 90% dell'attribuzione del fondo alle presenze ed il restante 3% verrà concepito per la previsione dell'art. 34, 1 comma, ferme restando le altre fattispecie sottoscritte nell'accordo valido per il fesi La riunione termina alle Letto, firmato e sottoscritto. Per la parte pubblica: Dr.ssa Perri, Dott. Lafratta Per le Organizzazioni Sindacali: S.A.P.P e. : Patrizi Giovanni O.S.A.P.P.: assente U.I.L. - P.A./Pen-: Nicastrini Daniele Si.N.A.P.Pe.: Pierucci Antonio U.S.P.P.: Bianco Antonio C.I.S.L. F.N.S.: Costantino Massimo Cascia Andrea C.G.I.L.- F.P. Polizia Penitenziaria.: Capitani F.S.A. - C.N.P.P.: Falco Celestino Riggi Davide Il verbalizzante: Dr.ssa Antonella De Paola; Pagina 5 di 5

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