IL COLLEGIO DI NAPOLI. - avv. Giuseppe Leonardo Carriero... membro designato dalla Banca d'italia

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1 IL COLLEGIO DI NAPOLI composto dai signori: - prof. avv. Enrico Quadri... Presidente - avv. Giuseppe Leonardo Carriero... membro designato dalla Banca d'italia - avv. Domenico Parrotta... membro designato dalla Banca d'italia - prof.ssa Lucia Picardi... membro designato dal Conciliatore Bancario Finanziario - avv. Pierfrancesco Bartolomucci... membro designato dal Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (estensore) seduta del il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica FATTO Il ricorrente stipulava con l intermediario due contratti di finanziamento; il primo, stipulato nel mese di maggio 2006, per un importo di euro ,48 rimborsabile in novanta rate mensili mediante cessione pro solvendo del quinto dello stipendio; il secondo, stipulato nel mese di settembre 2006, per un importo di euro 8.456,94 da rimborsare in sessanta rate mensili, mediante delegazione di pagamento al datore di lavoro. Entrambi i finanziamenti venivano estinti anticipatamente, attraverso la conclusione di due nuovi contratti di finanziamento, senza che l intermediario avesse rimborsato alcuna somma a titolo di oneri e commissioni corrisposti e non maturati. Veniva, pertanto, inoltrato reclamo, per il tramite di un associazione di categoria, con cui si richiedeva la restituzione di dette somme; in risposta al reclamo, l intermediario con riferimento alle commissioni riteneva di non dover nulla, mentre in merito ai costi assicurativi, riferiva il diniego opposto dalle compagnie in conformità alle disposizioni di legge, oltre alla inapplicabilità del regolamento ISVAP n. 35/2010, precisando che si sarebbe trattato comunque di un credito prescritto ai sensi dell art cod. civ. Insoddisfatto della risposta il ricorrente, sempre per il tramite dell associazione di categoria, adiva questo Collegio, al fine di vedersi riconosciuto il diritto alla restituzione delle somme Pag. 2/6

2 de quibus: al riguardo, osservava preliminarmente la violazione dell art. 39 d.p.r. n. 180/1950, poiché entrambe le operazioni sarebbero state rinnovate ante termine previsto dalla legge. Evidenziava, altresì, la mancanza di trasparenza e chiarezza delle clausole contrattuali escludenti il richiesto rimborso, la quale rileverebbe, rivestendo egli la qualità di consumatore, anche ai sensi degli artt. 22 e 33 cod cons., oltre a porsi in insanabile contrasto con le previsioni di cui all art.125, comma 2, t.u.b. Infine, invocava a sostegno del proprio diritto alla restituzione dei premi assicurativi non maturati, l accordo ABI-Ania del 2008 e le indicazioni fornite dalla Banca d Italia nella comunicazione del 7 aprile Pertanto chiedeva il rimborso della somma di euro 955,29, oltre interessi legali dalla estinzione anticipata. Costituitosi ritualmente mediante deposito di controdeduzioni, l intermediario si opponeva alle richieste del ricorrente; in particolare, dopo una analisi dell articolazione dei costi sottesi alla generica voce commissioni, al fine di distinguere quelli relativi alle attività consumate in occasione della sottoscrizione del prestito (cc.dd. up front) e, quindi, non ripetibili, da quelli intimamente connessi all intera durata del rapporto contrattuale (cc. dd. recurring), riteneva che nulla fosse dovuto. Al riguardo, specificava che parte delle commissioni versate fossero state rimesse alla rete di vendita per lo svolgimento di attività non soggetta a maturazione nel tempo, come peraltro dimostrato dalla documentazione allegata. In ordine alla restituzione delle quote dei premi assicurativi, riproponeva la posizione assunta dalle compagnie assicuratrici in riscontro ad analogo evento, le quali, richiamato il combinato disposto di cui agli artt. 38, 40 e 55 del d.p.r. n. 180/1950, avevano precisato l insussistenza di un obbligo di rimborso e, in ogni caso, l intervenuta prescrizione del relativo diritto ex art cod.civ. Concludendo sul punto, svolgeva talune considerazioni sulla ratio legis dell art. 54 del riferito decreto, il quale, nell interpretazione proposta, sancirebbe l obbligatorietà della copertura assicurativa in tali contratti a tutela del pubblico risparmio, per la stabilità dell intero sistema del credito e non certo per l interesse del singolo, la cui capacità finanziaria sarebbe salvaguardata non al fine di far trarre vantaggio alla banca, ma in quanto il capitale da rimborsare proviene dal pubblico risparmio. Chiedeva, pertanto, il rigetto del ricorso. DIRITTO La domanda di rimborso delle commissioni e degli oneri assicurativi è relativa alla anticipata estinzione dei due contratti. Tuttavia, dall esame della documentazione contrattuale versata in atti, emerge che mentre il primo finanziamento (realizzato mediante cessione del quinto della retribuzione) è stato estinto nel mese di marzo 2009 il secondo (realizzato mediante delegazione di pagamento) è stato estinto nel mese di dicembre L individuazione di detto termine, peraltro espressamente indicato dal ricorrente nel proprio atto introduttivo, emerge anche dalla sequenza negoziale tra finanziamento estinto e nuovo finanziamento al quale il ricorrente ha fatto ricorso per chiudere il precedente prestito: in questo, infatti, si riporta espressamente la dichiarazione del datore di lavoro il quale afferma, nella sua qualità di delegato, di aver ricevuto l atto di delegazione da parte del proprio dipendente e di impegnarsi a darne esecuzione a decorrere dal mese di gennaio Pag. 3/6

3 Da questi elementi appare, dunque, non ulteriormente dubitabile che l estinzione del finanziamento mediante delegazione di pagamento (sottoscritto nel mese di settembre 2006) sia stato estinto anticipatamente nel mese di dicembre Alla luce di tali evidenze, il Collegio ritiene di dover dichiarare la propria incompetenza ratione temporis in ordine alle domande spiegate in relazione a detto secondo contratto: le Disposizioni sui sistemi di risoluzione delle controversie in materia di servizi e operazioni bancari e finanziari, adottate con provvedimento della Banca d Italia del 12 dicembre 2011 (come aggiornate con delibera del 13 novembre 2012), dispongono al par. 4, sez. 1 Non possono essere sottoposte all ABF controversie relative a operazioni o comportamenti anteriori al 1 gennaio Nel merito, e con esclusivo riferimento al primo contratto, anticipatamente estinto nel mese di marzo 2009, giova osservare che la nomativa applicabile ai contratti di finanziamento mediante cessione del quinto della retribuzione, cui vanno assimilate le delegazioni di pagamento, nonché più in generale la disciplina del credito ai consumatori di cui al testo unico bancario, hanno sancito il diritto alla equa riduzione del costo del finanziamento, qualora il consumatore intenda esercitare la facoltà di estizione anticipata dal contratto. La Banca d Italia, nelle note comunicazioni del 2009 e del 2011, stabilendo una netta distinzione tra le cc.dd. commissioni up front da quelle recurring ha inteso richiamare all attenzione degli operatori del comparto una più rigorosa elaborazione dei testi contrattuali, onde rendere edotto il consumatore non solo della differente tipologia delle attività poste in essere dai vari soggetti chiamati a far parte della filiera della concessione del prestito, ma anche per il profilo che ora interessa alla determinazione delle quote retrocedibili in caso di estinzione anticipata, che sono naturalmente connesse alle sole attività soggette a maturazione nel tempo. Dalla lettura dei contratti de quibus tale chiara indicazione delle attività manca, facendosi richiamo a clausole dal contenuto opaco, in ragione delle quali non pare in alcun modo possibile riconoscere l eterogenea natura delle varie attività poste in essere in relazione ai prestiti concessi al ricorrente. Ciò è tanto più vero se si consideri che lo stesso intermediario resistente compie un accurata ricostruzione ex post di dette attività, seppure per arrivare alla conclusione che nulla sia dovuto al ricorrente; dette argomentazioni appaiono prive di rilievo, proprio in considerazione del fatto che la ricostruzione sia avvenuta solo in occasione di detto procedimento e senza alcun ricorso ad un criterio di riferimento nel testo contrattuale. Va, dunque, riconosciuto il diritto al rimborso delle somme corrisposte a titolo di commissioni, proporzionalmente determinate in ragione della vita residua del finanziamento estinto in anticipo rispetto alla sua naturale scadenza (ovviamente al netto di quanto versato alla rete di vendita per il relativo intervento nella fase conclusiva del contratto). In merito agli oneri assicurativi, non appare meritevole di accoglimento la ricostruzione operata dal resistente, il quale ritiene che non vi sia alcun diritto alla restituzione connesso alla disciplina dettata dal d.p.r. n. 180/1950 che prevede la copertura assicurativa obbligatoria. Invero, deve ritenersi, come più volte ha fatto il Collegio, che anche il premio assicurativo costituisca una delle voci di costo del finanziamento, che deve essere equamente ridotto in caso di estinzione anticipata, secondo le norme generale di cui al testo unico bancario (cfr., per tutte, dec. n. 3525/2012). In effetti, ogni qualvolta l adesione (obbligatoria nel caso che interessa) ad una polizza collettiva sia destinata alla copertura del rischio derivante da eventi che impediscano Pag. 4/6

4 l integrale rimborso del prestito erogato, esiste un palese collegamento negoziale tra contratto di finanziamento e contratto di assicurazione. Detti negozi, infatti, pur formalmente distinti anche sotto il profilo causale presentano una evidente connessione, sia sotto il profilo soggettivo, sia sotto il profilo oggettivo: la comune intenzione delle parti, infatti, è volta a dar vita ad un operazione economicogiuridica unitaria, al punto che le vicende che riguardano il contratto principale (id est il prestito) ricadono anche su quello accessorio (id est l assicurazione), la cui funzione economico-sociale è concretamente volta a garantire un rischio intimamente connesso con il credito concesso e, quindi, con un distinto contratto (cfr., in tal senso, Cass. civ, 16 febbraio 2007, n. 3645; Cass. civ, 10 luglio 2008, n ). Rispetto alla ricostruzione appena operata, non meritano di essere condivise le considerazioni svolte sul punto dal resistente, sia con riferimento all art. 54 d.p.r. n. 180/1950, sia con riferimento all intervenuta prescrizione ex art cod civ. L intermediario rileva che l art. 54 d.p.r. n. 180/1950 avrebbe previsto la copertura assicurativa obbligatoria per garantire la stabilità dell intero sistema piuttosto che l interesse del singolo; in virtù di ciò, ritiene che la capacità finanziaria del prenditore sarebbe salvaguardata, non al fine di far trarre vantaggio alla banca, ma in quanto il capitale da rimborsare proverrebbe dal pubblico risparmio. La ricostruzione ora accennata dei rapporti negoziali inter partes consente di superare tale considerazione; l imposizione della copertura assicurativa per tutti i finanziamenti garantiti dalla cessione del quinto dello stipendio è stabilita al fine di evitare il rischio derivante da tutti quegli eventi (coperti dalla polizza) che non consentirebbero l effettivo rimborso delle somme finanziate, con sicuro nocumento per l intero pubblico risparmio, costituzionalmente garantito e oramai concepito anche nella sua accezione privatistica. Tale interpretazione non viene meno neppure nelle ipotesi in cui il cliente esercitando un diritto garantito della normativa speciale, qual è quello all estinzione anticipata ponendo fine in anticipo al rapporto di finanziamento, chieda la restituzione della quota non maturata del premio assicurativo integralmente corrisposto; la restituzione, infatti, è limitata alla quota non maturata del prestito, a copertura di un rischio che è ormai venuto meno in ragione dell anticipata estinzione. In secondo luogo, con riferimento all eccezione di prescrizione ai sensi dell art cod. civ., come più volte affermato da questo Collegio (cfr., per tutte, dec. n. 2441/2012), si ribadisce che il diritto al rimborso del rateo non goduto relativo alla polizza assicurativa non è sottoposto al termine di prescrizione breve, il quale viene sancito dalla norma richiamata per i soli diritti che si ricollegano direttamente e unicamente alla disciplina legale o pattizia, nella quale trovano il loro titolo immediato e esclusivo, e non anche per quelli che invece sorgano sulla base di altro titolo, seppure in occasione o in esecuzione del contratto di assicurazione (cfr. ex multis, per la giurisprudenza di legittimità Cass. civ., sez. III, 18 febbraio 2010, n. 3913). Anche con riferimento a dette somme, la quantificazione della retrocessione va stabilita in attuazione di un criterio proporzionale alla vita residua del finanziamento estinto in via anticipata. Residua la questione relativa alla violazione dell art. 39 d.p.r. n. 180/1950 sollevata dal ricorrente; al riguardo deve rilevarsi che tale specifica doglianza non si è tradotta in una consequenziale domanda, impedendo così al Collegio che pure in fattispecie simile, relativa ad un rinnovo ante termine di un finanziamento contro cessione del quinto, ha stabilito la restituzione integrale e non meramente proporzionale delle commissioni, poiché prive di giustificazione causale (cfr. dec. n. 197/2011) una pronuncia sul punto. Pag. 5/6

5 P.Q.M. In parziale accoglimento del ricorso, il Collegio dichiara l intermediario tenuto al rimborso della somma di euro 462,84, oltre interessi al tasso legale a far data dal reclamo. Il Collegio dispone inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di 200,00 quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente la somma di 20,00 quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. firma 1 IL PRESIDENTE Pag. 6/6