IL COLLEGIO DI ROMA. [Estensore] Avv. Michele Maccarone. Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario

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1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: Dott. Giuseppe Marziale... Presidente Avv. Bruno De Carolis... Membro designato dalla Banca d'italia Avv. Massimiliano Silvetti... Membro designato dalla Banca d'italia [Estensore] Avv. Michele Maccarone. Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario Prof. avv. Marco Marinaro Membro designato dal C.N.C.U. nella seduta del 07/02/2013, dopo aver esaminato: il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell'intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica. Fatto In data 22 febbraio 2008, il ricorrente stipulava con la finanziaria resistente, mandataria di un istituto di credito, un contratto di cessione del quinto della sua pensione. Il finanziamento veniva concesso per un importo lordo di ,00 (netto ricavo ,98), rimborsabile con n. 120 rate dell importo unitario di 433,00. Il contratto prevedeva un TAN del 4,15%, un TAEG del 12,37% e un TEG del 9,41%. All atto della stipulazione, venivano richieste al ricorrente, tra l altro: - commissioni intermediario mandante per 1.552,27; - commissioni per la finanziaria mandataria per 5.096,88; - spese di istruttoria per 300,00; - costi assicurativi per 4.898,52. Pag. 2/7

2 A seguito della corrispondente richiesta del ricorrente, nel febbraio 2012 l intermediario resistente emetteva conteggio di estinzione del finanziamento, che avrebbe potuto essere estinto attraverso il pagamento dell importo di ,62. Il ricorrente, con nota del 27 febbraio 2012, contestava il conteggio per la mancata previsione del rimborso pro-quota delle spese sostenute in anticipo all atto della stipulazione, reiterando la contestazione in data 10 aprile La finanziaria rispondeva ai reclami con nota del 30 maggio 2012, negando ogni ulteriore rimborso (rispetto alla somma di 128,16, a titolo di rimborso commissioni di gestione, già stornata all atto di un secondo conteggio di estinzione precedentemente inviato al ricorrente) in quanto non previsti dal contratto. In merito alle spese assicurative, la finanziaria - con del 18 maggio 2012 e del 1 settembre presentava apposita richiesta alla compagnia di assicurazione per il rimborso delle quote non godute a favore del ricorrente; la compagnia rispondeva però negativamente, rilevando che la richiesta di rimborso non era prevista dalle condizioni generali di contratto. Il ricorrente presentava quindi un ulteriore, infruttuoso, reclamo il 9 giugno Con ricorso presentato in data 26 marzo 2012, il ricorrente si rivolge all Arbitro Bancario Finanziario chiedendo, a fronte dell estinzione anticipata del finanziamento, il riconoscimento di un equa riduzione del costo complessivo del credito ed in particolare il rimborso di 3.051,00 (quale quota parte delle commissioni già corrisposte alla finanziaria mandataria); di 930,00 (quale quota parte delle commissioni intermediario mandante ); 2.939,00 (quale quota parte delle spese assicurative), per un totale di 6.920,00. Chiede inoltre gli interessi legali decorrenti dal 1 maggio 2012, data di estinzione del finanziamento. La finanziaria resistente, nel costituirsi in giudizio, chiede il rigetto del ricorso, eccependo che il contratto di finanziamento stipulato inter partes prevede espressamente l esclusione della restituzione, in sede di estinzione anticipata, delle commissioni e dei costi assicurativi. Quanto a questi ultimi, adduce inoltre che la restituzione avrebbe semmai dovuto essere richiesta alla compagnia assicuratrice, avendo l intermediario agito quale mero custode del premio pagato anticipatamente dal ricorrente. Pag. 3/7

3 Diritto 1. L oggetto della presente controversia riguarda la sussistenza del diritto del ricorrente di ottenere, all atto della estinzione del contratto di finanziamento contro cessione del quinto della sua pensione, il rimborso delle commissioni e delle spese assicurative corrisposte al momento della stipulazione. 2. Le contestazioni mosse dal ricorrente circa la correttezza e legittimità del conteggio di estinzione sono fondate. Il diritto del consumatore a un equa riduzione del costo complessivo del credito sorge nel caso di esercizio della facoltà di adempimento anticipato, ai sensi del previgente art. 125, 2 comma, TUB. La predetta facoltà si esercita mediante versamento al creditore del capitale residuo, degli interessi ed altri oneri maturati fino a quel momento e, se previsto dal contratto, di un compenso comunque non superiore all uno per cento del capitale residuo (art. 3, 1 comma, D.M. Tesoro 8 luglio 1992). Tale disciplina è, da ultimo, confluita nell art. 125-sexies TUB, introdotto dal D.Lgs. 13 agosto 2010, n. 141, norma sostanzialmente ricognitiva di quella sopra riportata e che recepisce la direttiva europea in materia di credito al consumo. Come più volte statuito da questo Arbitro (cfr., ex multis, Collegio di Roma, decisione n del 14 ottobre 2011), le norme che prevedono il diritto del consumatore all equa riduzione del costo complessivo del credito in ipotesi di estinzione anticipata del rapporto, oggi recepite nell art. 125-sexies TUB, sono inderogabili. Ne deriva che la previsione contrattuale invocata da parte resistente secondo cui, in caso di anticipata estinzione del prestito, gli importi relativi alle commissioni, gli oneri e i costi assicurativi non sono rimborsabili deve ritenersi nulla. Inoltre, con il provvedimento del 29 luglio 2009, la Banca d Italia ha evidenziato che, nei contratti di credito con cessione del quinto dello stipendio, le modalità di calcolo della riduzione del costo totale del credito, a cui il consumatore ha diritto in caso di estinzione anticipata, includono l indicazione degli oneri che maturano nel corso del rapporto e che devono quindi essere restituiti, per la parte non maturata, dal finanziatore o da terzi. Ebbene, alla luce della disciplina anzidetta, la cui piena applicabilità al contratto de quo non può revocarsi in dubbio, acquista primario rilievo la distinzione tra somme richieste dall intermediario a fronte di prestazioni già rese, Pag. 4/7

4 dunque godute dal cliente, e somme che costituiscono il corrispettivo di attività non ancora eseguite, delle quali il cliente avrebbe dovuto godere in futuro qualora non avesse esercitato la facoltà di estinzione anticipata. Tale distinzione è decisiva in quanto, stante la cessazione del rapporto, l intermediario potrà ritenere solo le prime, ma non anche le seconde, essendo queste ultime relative a prestazioni ancora da rendere. 3. In linea con quanto previsto dall anzidetta norma contrattuale, all atto dell estinzione del finanziamento l intermediario resistente ha indebitamente trattenuto e conteggiato tutte quelle somme già corrisposte dal cliente a fronte di attività non ancora eseguite dalla controparte al momento della estinzione stessa. Come chiarito, l intermediario non può però trattenere tali somme, essendo queste ultime relative a prestazioni delle quali il cliente non ha usufruito. Con riguardo alla quantificazione di tali somme indebitamente trattenute, in conformità all orientamento già seguito da questo Arbitro (cfr. da ultimo Collegio di Roma, decisione n. 962 del 30 marzo 2012), occorre procedere alla ripartizione del totale degli oneri sostenuti per il numero totale delle rate in cui era articolato il finanziamento. Si otterrà così l importo pro rata degli oneri accessori non imputabili al consumatore. Nel caso di specie, le commissioni per la finanziaria mandataria, originariamente pari ad 5.096,88, non risultano restituite al ricorrente, se non limitatamente ad 128,16. Occorre pertanto dividere tale importo per il numero di rate complessive del finanziamento e moltiplicare tale voce per il numero di rate ancora da scadere al momento del conteggio per l estinzione anticipata: in base al predetto criterio, l intermediario dovrà corrispondere al ricorrente l importo di 2.923,92, in considerazione del già avvenuto rimborso della somma di 128,16. Altrettanto è a dirsi per le commissioni intermediario mandante, inizialmente ammontanti ad 1.552,27. In base al criterio pro quota, l intermediario dovrà corrispondere al ricorrente l importo di 930,96 a titolo di risarcimento del danno da responsabilità precontrattuale. E infatti opportuno osservare che la finanziaria resistente, pur avendo riscosso tali commissioni a nome e per conto della banca erogatrice il finanziamento, ha comunque partecipato attivamente alle trattative Pag. 5/7

5 precedenti la stipula del contratto e, come tale, era senza dubbio a comportarsi secondo buona fede (art c.c.). 4. Analogo discorso va condotto con riferimento ai costi assicurativi. Con il provvedimento del 29 luglio 2009, la Banca d Italia ha precisato che tra i costi menzionati nell art. 3, 1 comma, D.M. Tesoro 8 luglio 1992, sono da ricomprendere anche quelli sostenuti per il pagamento dei premi delle polizze assicurative richieste per legge. A seguito di tale puntualizzazione ribadita successivamente con la Comunicazione in data 7 aprile 2011 la fondatezza della richiesta di rimborso (per la quota non maturata) dei costi assicurativi pagati in via anticipata avanzate nei confronti della banca deve essere riconosciuta come fondata. Anche in questo caso l intermediario, pur non assumendo, rispetto al rapporto assicurativo, il ruolo di controparte contrattuale di chi ha richiesto e ottenuto il finanziamento, partecipa attivamente alle trattative che precedono la stipula del contratto di assicurazione e deve rispettare il parametro della buona fede ex art c.c. Non di rado, del resto, gli intermediari bancari stipulano con la compagnia di assicurazione una polizza collettiva alla quale sono chiamati ad aderire coloro che richiedono il finanziamento. In altri casi, la polizza assicurativa è stipulata direttamente dall intermediario in nome e per conto del mutuatario. La circostanza che la polizza sia stipulata in funzione del rimborso del capitale mutuato sta ad indicare che tale contratto è in realtà concluso dalle parti per una finalità di garanzia e, quindi, per uno scopo diverso da quello corrispondente alla sua funzione tipica. Appare pertanto evidente che il perdurare della sua efficacia vincolante dopo l estinzione del contratto di finanziamento non ha più ragion d essere e si traduce in una penalizzazione del tutto ingiustificata del soggetto al quale il finanziamento è stato erogato. E vi è quindi motivo di ritenere non conforme a buona fede il comportamento dell intermediario che nel corso delle trattative abbia indotto il soggetto che ha richiesto il finanziamento a stipulare una polizza assicurativa i cui premi debbano essere versati anticipatamente in unica soluzione, senza prevedere la possibilità di ottenere il rimborso della parte corrispondente ai premi non ancora maturati, in caso di estinzione anticipata del finanziamento. Pag. 6/7

6 Il ricorrente, dunque, quanto ai costi assicurativi indebitamente trattenuti dalla resistente e riguardanti le rate del finanziamento aventi scadenza in epoca successiva all avvenuta estinzione, ha diritto al risarcimento del danno, non potendosi la sua tutela svolgere sul piano restitutorio (cfr. Accordo ABI e ANIA del 22 ottobre 2008, Linee guida per le polizze assicurative connesse a mutui e altri contratti di finanziamento ). Occorrerà a tal fine dividere l importo iniziale dei premi per costi assicurativi ( 4.898,52) per il numero di rate complessive del finanziamento e moltiplicare tale voce unitaria per il numero di rate ancora da scadere al momento del conteggio per l estinzione anticipata. In base a tale criterio, il ricorrente ha dunque diritto a vedersi corrispondere dalla finanziaria resistente, a titolo risarcitorio, l importo di 2.939, In conclusione, la finanziaria resistente dovrà corrispondere al ricorrente l importo di 930,96 quale quota parte delle commissioni intermediario mandante inizialmente pagate, oltre ad 2.923,92 a titolo di rimborso delle commissioni corrisposte alla finanziaria mandataria e ad 2.939,04 a titolo di risarcimento del danno per i costi assicurativi relativi alle rate successive al conteggio di estinzione del finanziamento e non stornati, per un totale complessivo di 6.793,92. Su tali somme dovranno essere inoltre corrisposti gli interessi, nella misura legale, dalla data del reclamo (9 giugno 2012). P.Q.M. Il Collegio accoglie il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone inoltre che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 7/7