IL COLLEGIO DI ROMA. Prof. avv. Gustavo Olivieri Membro designato dal Conciliatore Bancario Finanziario [Estensore] categoria

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1 composto dai Signori: Dott. Giuseppe Marziale IL COLLEGIO DI ROMA Presidente Avv. Bruno De Carolis Prof. Avv. Vincenzo Meli Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia Prof. avv. Gustavo Olivieri Membro designato dal Conciliatore Bancario Finanziario [Estensore] Prof. avv. Federico Ferro-Luzzi Membro designato dalle associazioni di categoria nella seduta del 19/09/2013, dopo aver esaminato il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell'intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica, FATTO La società ricorrente espone di aver stipulato nel 2002 con la Banca resistente un contratto di mutuo edilizio di Euro ,00 per la costruzione di un fabbricato ad uso commerciale, da erogare sulla base dello stato di avanzamento dei lavori dell immobile (cd. Mutuo a SAL). Nel settembre del 2002 veniva erogato un importo di Euro ,00 in regime di preammortamento. Nel 2012 la Banca convocava il ricorrente per procedere alla messa in ammortamento del mutuo e - a fronte della mancata comparizione dello stesso avviava autonomamente la fase di ammortamento. In particolare, la ricorrente afferma che, nel corso del tempo, essa avrebbe restituito alla Banca la somma di Euro ,00 in linea capitale, rimanendo così gravata di un debito residuo sempre in linea capitale di circa Euro ,00. A fronte della richiesta della società ricorrente di procedere con l erogazione dell ulteriore somma per il completamento dei lavori sul fabbricato la banca, con lettera del , convocava il legale rappresentante della società davanti al Pag. 2/6

2 notaio per il giorno al fine di procedere alla stipula dell atto di messa in ammortamento della somma erogata, specificando che, in caso contrario avrebbe comunque proceduto alla messa in ammortamento del mutuo ovvero alla risoluzione del contratto. Il ricorrente non si presentava davanti al notaio. Ciononostante, la Banca procedeva ugualmente, in data 12 luglio 2012 alla messa in ammortamento delle somme erogate. Il ricorrente formulava reclamo con lettera del contestando l arbitrario comportamento della Banca e mettendo in evidenza le sue difficoltà di adempiere. La banca rispondeva sostenendo di aver agito in conformità a quanto previsto dal Contratto di mutuo stipulato in data Alla luce di quanto precede la ricorrente chiede che l Arbitro disponga l annullamento della messa in ammortamento della somma erogata e la prosecuzione della fase di preammortamento del mutuo, non essendo in grado di far fronte al pagamento delle somme previste dal piano di ammortamento in quanto il fabbricato era ancora in corso d opera e, come tale, non produttivo di reddito. L intermediario, dal canto suo, si difende esponendo quanto segue. La società ricorrente ha stipulato un contratto di mutuo edilizio per l importo di Euro ,00 che prevedeva l erogazione della somma mutuata anche in più soluzioni (SAL) in regime di preammortamento, rimborsabile in dieci anni; In data veniva erogata in regime di preammortamento con rate semestrali la somma di Euro ,00 con facoltà della banca di dare inizio all ammortamento previa convocazione del mutuatario presso un notaio e di risolvere il contratto in caso di mancata presentazione del mutuatario nel termine di trenta giorni. Nel corso del tempo il progetto di costruzione del mutuatario non ha registrato significativi avanzamenti nello stato dei lavori e questo ha determinato la mancanza di successive erogazioni a SAL. Alla data del l opera edilizia risultava infatti ad uno stato di edificazione quantomeno incompleto, come certificato dalla perizia richiesta dalla banca per verificare l andamento dei lavori. Nel corso del tempo la società ricorrente ha continuato a pagare rate di soli interessi (preammortamento) fatte salve alcune saltuarie parziali estinzioni anticipate per il rientro del capitale mutuato. In occasione della richiesta del Pag. 3/6

3 ricorrente di ottenere una nuova erogazione a SAL la Banca comunicava che era necessario avviare la fase di ammortamento del mutuo considerata la prossima scadenza di dieci anni contrattualmente prevista. In data la Banca convocava il legale rappresentante della società presso un notaio per procedere alla messa in ammortamento del mutuo. Attesa la mancata comparizione del cliente davanti al notaio, la Banca - anziché risolvere il contratto come avrebbe potuto - dava inizio all ammortamento dandone comunicazione alla società ricorrente. La società ricorrente formulava diversi reclami, puntualmente riscontrati dalla banca. Alla luce di quanto precede l intermediario chiede il rigetto delle pretese avanzate dal ricorrente, in quanto infondate. In particolare la banca sostiene che essendo ormai trascorsi quasi dieci anni dalla data di stipula del mutuo si è resa necessaria l attivazione della clausola di cui all art. 2 del contratto di mutuo. Precisa inoltre che - a fronte della mancata comparizione del mutuatario davanti al notaio - la Banca avrebbe potuto risolvere il contratto e che invece, in un ottica di attenzione alle problematiche economiche del cliente, ha adottato la soluzione del passaggio in ammortamento. DIRITTO Il ricorso merita di essere accolto nei sensi qui di seguito indicati. La controversia verte sulla conformità a diritto del comportamento tenuto dalla banca. Occorre pertanto accertare se essa avesse, o meno, il potere di disporre unilateralmente la messa in ammortamento delle somme ricevute a mutuo, prescindendo dal consenso del mutuatario. E pacifico che le somme del cui rimborso si controverte fossero state erogate in regime di preammortamento. L art. 2, ultimo comma, dei Patti che integrano il contenuto del contratto di mutuo (All. A) riconosce, in detta ipotesi, alla banca il diritto di attivare a sua discrezione, dopo il termine minimo di 18 mesi stabilito dall art. 3 del contratto, il procedimento per la messa in ammortamento della somma ricevuta, precisando: - che, a tal fine, essa è tenuta a convocare formalmente la parte mutuataria davanti al notaio a mezzo raccomandata, a.r. spedita al domicilio eletto nel contratto ; Pag. 4/6

4 - che, se entro 30 giorni dalla ricezione della raccomandata, la parte mutuataria non si presenta per la stipula del relativo atto, la banca può risolvere il contratto ai sensi dell art c.c. E pertanto evidente che - in base alle intese raggiunte al momento della stipula del contratto, i cui contenuti sono stati puntualmente ripresi nell art. 2 dell atto di erogazione e quietanza - la messa in ammortamento delle somme erogate in regime di preammortamento non poteva essere disposta dalla banca senza il consenso del mutuatario e che, tuttavia, la mancata adesione di quest ultimo a tale iniziativa avrebbe integrato gli estremi di un inadempimento idoneo ad attribuire alla controparte il diritto di risolvere contratto ai sensi dell art. 1456, secondo comma, c.c, Sempre che, ovviamente, la mancata adesione a tale iniziativa non fosse stata determinata da causa non imputabile al mutuatario (Cass. 24 giugno 2008, n ). Per la verità, con la lettera di reclamo del 25 gennaio 2013, il ricorrente ha affermato di aver inviato un certificato medico per giustificare il suo mancato intervento alla stipula dell atto di messa in ammortamento. Della spedizione (e della ricezione) di tale certificato non è stata però fornita alcuna evidenza. Ed è singolare che ad una circostanza di così grande rilevo non sia stato fatto alcun cenno nelle precedenti lettere di reclamo del 20 novembre 2012 e del 9 gennaio 2013 né in quella, successiva, del 4 febbraio Non può quindi dirsi, stando agli elementi acquisiti, che dell esistenza del certificato e del suo tempestivo invio sia stata fornita prova adeguata. Deve, in conclusione, dichiararsi priva di effetto la dichiarazione di messa in ammortamento formulata unilateralmente dalla banca con la lettera del 12 luglio 2012, salva restando, per la medesima, la facoltà di avvalersi della risoluzione del contratto ai sensi dell art c.c.. P.Q.M. Il Collegio accoglie il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone inoltre che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente di Pag. 5/6

5 Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. firma 1 IL PRESIDENTE Pag. 6/6