[Estensore] Avv. Michele Maccarone Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario

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1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai Signori: Dott. Giuseppe Marziale Presidente Avv. Bruno De Carolis Avv. Alessandro Leproux Membro designato dalla Banca d'italia [Estensore] Membro designato dalla Banca d'italia Avv. Michele Maccarone Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario Prof. Avv. Maddalena Rabitti Membro designato dal C.N.C.U. nella seduta del 21/06/2013 dopo aver esaminato: il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica, FATTO Con istanza datata 15/5/2013 presentata al Prefetto competente ai sensi dell art. 27-bis, comma 1-quinquies del D.L. 24/1/2012, n.1 e succ. mod., il cliente afferma di aver acquistato la sua abitazione (come prima casa ) grazie all aiuto economico del padre. Nel gennaio 2013 ha presentato una richiesta di mutuo alla banca convenuta, della quale era già cliente, e nel corso di un colloquio con il personale della banca stessa gli è stata prospettata una simulazione per un mutuo di ,00 da rimborsare in dieci anni. L impiegato della banca gli ha fatto osservare, tuttavia, che l ammontare della rata di ammortamento, sommata a quella relativa a un precedente finanziamento già contratto con la medesima banca, poneva dei problemi di sostenibilità in rapporto alle sue capacità Pag. 2/6

2 reddituali. A tale riguardo, il ricorrente faceva presente che parte del mutuo lo avrebbe destinato all estinzione del precedente finanziamento e inoltre, in aggiunta alla garanzia ipotecaria, sua moglie sarebbe stata disponibile a rilasciare una fideiussione, rispondendo con il suo reddito personale. Dall esito del colloquio, il ricorrente aveva tratto un affidamento sulla possibilità che la sua domanda venisse accolta, anche in considerazione della modesta entità dell importo del mutuo richiesto e del fatto che era già conosciuto dalla banca. Ciò premesso, fa presente che al momento della presentazione del ricorso non risultava prevenuta alcuna risposta dalla banca interessata, benché sollecitata anche attraverso un associazione di consumatori; solo in via informale avrebbe appreso che la risposta sarebbe stata negativa, dato che l immobile risultava già acquistato, per cui il finanziamento sarebbe stato considerato finalizzato ad altro scopo e in particolare come mezzo per creare liquidità a favore dell attività svolta dal ricorrente. Ad avviso del ricorrente, tuttavia, un simile assunto sarebbe errato e pertanto chiede che la banca convenuta sia indotta a concedere il mutuo richiesto. Nelle sue deduzioni, la banca interessata conferma che il ricorrente ha richiesto un mutuo di , offrendo la fideiussione della moglie, la quale è già intestataria di altro mutuo concesso dalla stessa banca. Ciò posto, riferisce che l agenzia interessata ha completato l istruttoria, riconoscendo l adeguato valore cauzionale e un rapporto rata/reddito che l ha indotta a sottoporre la domanda all organi deliberante con parere favorevole, in data 28/2/2013. Se nonché la proposta non è stata accolta in quanto non si ravvisavano gli elementi per aumentare l esposizione verso clienti e quindi non sussistevano i parametri creditizi stabiliti dalla nostra normativa che disciplina i criteri di concessione di finanziamenti. La banca fa presente, inoltre, che il cliente è stato informato telefonicamente dell esisto negativo della domanda. Successivamente, interpellata, per conto del ricorrente, da un associazione di consumatori con lettera ricevuta il 15/4/2013 nella quale si chiedeva di conoscere le motivazioni del diniego, la banca replicava in data 17/4/2013, ribadendo quanto sopra. Pag. 3/6

3 DIRITTO In via preliminare, si ritiene utile rilevare che lo speciale procedimento introdotto dalle disposizioni di legge citate in premessa, in forza delle quali questo Collegio si rende destinatario delle istanze della specie su segnalazione del Prefetto, lasciano impregiudicate le disposizioni amministrative che regolano il funzionamento del procedimento dinanzi all ABF (v. Disposizioni emanate dalla Banca d Italia sui sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie, aggiornate con Provvedimento del 14/11/2012, Sez. VI-bis, par. 1). Ciò posto, si osserva che, in linea di principio, un obbligo generale di far credito è certamente estraneo allo statuto delle imprese bancarie, la cui attività deve ispirarsi ai principi di una sana e prudente gestione e deve essere esercitata avendo riguardo alla stabilità complessiva, all efficienza e alla competitività del sistema finanziario (arg. ex art. 5, d.lgs. 1 settembre 1993, n. 385 Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia). Tuttavia, non può dubitarsi che gli intermediari siano in ogni caso tenuti, anche in questa materia, ad improntare le proprie determinazioni a criteri di buona fede e correttezza (v., tra le tante, Dec. di questo Collegio n.886/2010). In particolare, deve ritenersi che l inesistenza di un siffatto obbligo (di concessione del credito, n.d.r.) non esclude tuttavia la possibilità di riconoscere che, in determinate ipotesi, il mancato accoglimento della richiesta di credito possa essere fonte di responsabilità per le banche, come ad esempio in ipotesi di mancata erogazione del credito, senza alcun plausibile motivo, dopo avere ingenerato nel cliente il ragionevole affidamento sull esito positivo della trattativa (v. Dec. n. 437/2010). Significativa, al riguardo, è la raccomandazione della Banca d Italia, di cui alla lettera circolare del , con la quale gli intermediari sono stati invitati a fornire ai Prefetti pronto e completo riscontro in merito alla richiesta di informazioni conseguenti alle segnalazioni previste dall art. 27-bis, comma 1-quinquies, del d. l. 1/2012. Con l ulteriore precisazione che: Ferma restando l autonomia delle banche nell assunzione delle scelte di erogazione del credito e nella definizione di livelli di rischio e rendimento coerenti con l obiettivo di garantire la sana e prudente gestione (omissis). nel caso in cui l intermediario decida di non accettare una richiesta di finanziamento, andrà reso al cliente un sollecito riscontro; nell occasione, anche al fine di salvaguardare la relazione Pag. 4/6

4 con il cliente, andrà verificata la possibilità di fornire indicazioni generali sulle valutazioni che hanno indotto a non accogliere la richiesta di credito. Tutto ciò premesso, nella fattispecie appare significativo che l agenzia di riferimento, nella prima valutazione di merito, abbia espresso parere favorevole alla concessione del finanziamento secondo le modalità concordate con il cliente, per cui le considerazioni addotte dalla banca per giustificare la successiva delibera di diniego appaiono insufficienti a evidenziare le valutazioni su cui si fonda la diversa decisione poi effettivamente adottata. La motivazione espressa al riguardo si concreta in semplici espressioni di stile, riferibili a situazioni di carattere generale, non dedicate alla specifica fattispecie oggetto di valutazione, per cui, in definitiva, deve ritenersi che la deliberazione di diniego del finanziamento risulti sostanzialmente priva di una effettiva motivazione. Tale circostanza, in aggiunta all ingiustificato ritardo nel fornire le dovute risposte, denota un comportamento della banca non trasparente e non conforme ai criteri di buona fede cui è tenuta a uniformarsi nello svolgimento della sua attività, tanto più che si erano determinati i presupposti per un ragionevole affidamento nell esito positivo dell istruttoria riguardante la richiesta di finanziamento. Pertanto, il Collegio, in parziale accoglimento del ricorso, dichiara che il comportamento della banca appare censurabile, in quanto il diniego opposto alla domanda del ricorrente risulta privo di una concreta motivazione. Ciò posto, va tuttavia osservato che non rientra tra le competenze del Collegio quella di intraprendere iniziative volte ad incidere sulla determinazione delle banche in merito alla concessione del credito. Pertanto, la domanda del ricorrente volta ad ottenere l erogazione del mutuo da parte della banca non può essere accolta. P.Q.M. Il Collegio accoglie parzialmente il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone, inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente quella di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. Pag. 5/6

5 IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6