IL COLLEGIO DI ROMA. Prof. Avv. Giuliana Scognamiglio Membro designato dalla Banca d'italia

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1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: Dott. Giuseppe Marziale... Presidente Avv. Bruno De Carolis Membro designato dalla Banca d'italia Prof. Avv. Giuliana Scognamiglio Membro designato dalla Banca d'italia Avv. Michele Maccarone Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario per le controversie in cui sia parte un consumatore [Estensore] Prof.ssa Liliana Rossi Carleo Membro designato dal C.N.C.U. nella seduta del 16/09/2011, dopo aver esaminato il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell'intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica, Fatto La ricorrente segnala che in data le era stata accordata dall intermediario una carta di credito rateale e che il il rapporto contrattuale è stato estinto con il pagamento del saldo dovuto. In relazione a tale finanziamento la ricorrente, per il tramite di un rappresentante, lamenta la segnalazione di cattivo pagatore alle Centrali rischi finanziari private CRIF SPA, EXPERIAN SPA e CtC SPA, intervenuta ad opera dell intermediario nel corso del rapporto, in mancanza della ricezione del preavviso di registrazione richiesto dall art. 125 del d. lgs. 385/93 (TUB) e dall art. 4 del codice di deontologia e di buona condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati (Provvedimento del Garante della Privacy n. 8 del 16 novembre 2004). Chiede pertanto di: a) ordinare all intermediario la cancellazione/rettifica della segnalazione; b) condannare la parte resistente al risarcimento del danno morale, da quantificarsi in via equitativa, e al rimborso delle spese legali. Pag. 2/7

2 L intermediario si oppone evidenziando, innanzitutto, l incompetenza dell ABF a pronunciarsi sulla questione in quanto non si tratta di controversia relativa ad operazioni e servizi bancari e finanziari, ma piuttosto di censure riguardanti l invio del preavviso di segnalazione nei SIC e quindi di materia attinente al trattamento di dati personali, nella quale il d. lgs 30 giugno 2003, n. 196, contempla la giurisdizione esclusiva dell Autorità giudiziaria o del Garante della Privacy. Nel merito fa presente che la ricorrente, ancorché nel ricorso faccia riferimento ad un unico finanziamento, aveva attivato con l intermediario due distinti rapporti relativi, rispettivamente, ad un finanziamento di euro, da rimborsare in 49 rate mensili di euro 129 ciascuna, acceso nel gennaio 2005 e una linea di credito con carta revolving per euro con rate mensili di 20 euro poi portati a 40 euro, operativa dall aprile In relazione ad entrambi i finanziamenti, la finanziaria segnala che fin dall inizio la ricorrente ha provveduto con discontinuità al pagamento delle rate mensili e che, nonostante alcuni interventi intesi ad agevolarla (spostamento delle mensilità scadute a fine finanziamento e annullamento delle indennità di ritardo), permanendo lo stato di morosità, si è reso necessario passare a sofferenza le relative posizioni con contestuale decadenza del beneficio del termine e messa in mora per entrambi i rapporti, rispettivamente, in data 7 settembre e 7 dicembre Il saldo definitivo di entrambe le posizioni debitorie è poi avvenuto solo a distanza di molti mesi e precisamente il 15 febbraio e il 23 settembre La banca segnala inoltre che oltre ai contatti periodici intercorsi fin dall inizio del rapporto, nei quali la cliente è stata informata anche in merito alle segnalazioni dovute ai SIC ha inviato, per posta ordinaria, sei lettere di imminente segnalazione ai SIC, utilizzando una procedura interna che genera lettere standard di segnalazione. Dell invio di tali lettere l intermediario ha fornito evidenza tratta dagli archivi informatici della procedura; di due di esse è stata prodotta in allegato alle controdeduzioni anche copia cartacea. Pur riconoscendo che la modalità di invio per posta ordinaria, in luogo della lettera raccomandata, non soddisfa le esigenze probatorie ritenute necessarie dalla Giurisprudenza e dall ABF, l intermediario segnala che tutta la corrispondenza trasmessa alla cliente non è stata mai restituita al mittente per mancato recapito. Ribadisce anche che non sono previste né dalla legge, né dal codice deontologico, né dalla normativa europea forme particolari per l inoltro del preavviso di segnalazione. Aggiunge, Pag. 3/7

3 infine, che il presupposto necessario e sufficiente per la segnalazione delle insolvenze presso i SIC sarebbe riconducibile al consenso al trattamento dei dati personali reso all atto della stipula dei contratti di finanziamento. Dal complesso di tali considerazioni, ad avviso dell intermediario, deve desumersi che la cliente sia stata tempestivamente e costantemente informata delle proprie inadempienze e che anche l invio, sia pure nella forma di posta ordinaria, del preavviso di imminente segnalazione sia stato recepito dalla cliente stessa ed abbia adempiuto alla funzione ad esso assegnata. Rileva da ultimo l intermediario che la cancellazione delle segnalazioni negative a carico della ricorrente creerebbe una difformità ingiustificata delle informazioni creditizie contenute nelle banche dati private e in quelle pubbliche (Centrale dei rischi e Centrale dall allarme interbancaria) che non sono soggette alla stessa disciplina. Dall assenza di un inadempimento sostanziale agli obblighi di preavviso, l intermediario fa infine discendere l insussistenza di un danno risarcibile del quale rileva, tra l altro, che la ricorrente non ha fornito alcune prova né della sua natura, né del quantum relativo. Diritto Come già ritenuto in altra occasione (cfr. decisione n. 475/10 del ), il Collegio valuta come priva di fondamento l eccezione di incompetenza per materia sollevata dalla Banca convenuta ed afferma la propria competenza a decidere.. sulla domanda di cancellazione della segnalazione di cattivo pagatore nella CRIF.; competenza che non esclude, peraltro, quella dell Autorità Giudiziaria ordinaria, così come, per i profili relativi a eventuali illegittimità nel trattamento dei dati personali, quella del Garante della privacy. Infatti, in base alla disciplina ad esso applicabile, contenuta nella delibera CICR n. 275/ 2008 e nelle disposizioni attuative della Banca d Italia, all Arbitro Bancario Finanziario possono essere sottoposte tutte le controversie aventi ad oggetto l accertamento di diritti, obblighi o facoltà inerenti a operazioni e servizi bancari e finanziari; in tale ambito è innegabile che la gestione dei dati personali della clientela riveste carattere centrale e assume rilievo ai fini di un corretto svolgimento dei rapporti contrattuali. Ne discende quindi che debba senz altro ammettersi, come del resto è orientamento costante dell ABF, la possibilità di disporre, quale risarcimento in forma specifica, la rettifica delle segnalazioni nei sistemi di informazione creditizia Pag. 4/7

4 privata. Né il riconoscimento di tale competenza sembra porsi in conflitto con le attribuzioni del Garante della privacy, dinanzi al quale sono azionabili specifiche forme di tutela, alternative a quelle giurisdizionali, per far valere i diritti di cui all art. 7 del Codice della Privacy, nei confronti del gestore della banca dati. Quanto all oggetto del ricorso, il Collegio rileva che nella materia delle registrazioni presso i sistemi di cui trattasi è, di recente, intervenuto l art. 8-bis del D.L. 13 maggio 2011, n. 70 (c.d. decreto sviluppo ), inserito dall art. 1 della legge di conversione 12 luglio 2011, n. 106 e rubricato Cancellazione di segnalazioni dei ritardi di pagamento. La norma citata, entrata in vigore il 13 luglio 2011, inizialmente così disponeva: 1. In caso di regolarizzazione dei pagamenti, le segnalazioni relative a ritardi di pagamenti da parte delle persone fisiche o giuridiche già inserite nelle banche dati devono essere cancellate entro cinque giorni lavorativi dalla comunicazione da parte dell'istituto di credito ricevente il pagamento, che deve provvedere alla richiesta di estinzione entro e non oltre sette giorni dall'avvenuto pagamento. 2. Le segnalazioni già registrate, se relative al mancato pagamento di rate mensili di numero inferiore a sei o di un unica rata semestrale, devono essere estinte entro il termine di quindici giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Ne derivava che, essendo stato corrisposto, in data 3 novembre 2009, l intero importo dovuto dalla ricorrente, ogni segnalazione riguardante il finanziamento in esame contenuta nelle registrazioni presso le Centrali rischi finanziari private avrebbe dovuto essere estinta in base alla disposizione del comma 1 dell art. 8- bis sopra riportato. Tale disposizione, a seguito delle modifiche apportate dall'art. 3, comma 12-bis, lett. a), D.L. 13 agosto 2011, n. 138 (convertito, con modificazioni, dalla L. 14 settembre 2011, n. 148), ha assunto una nuova formulazione che, nel testo attualmente in vigore, così recita. Entro dieci giorni dalla regolarizzazione dei pagamenti, le segnalazioni relative a ritardi di pagamenti da parte delle persone fisiche o giuridiche già inserite nelle banche dati devono essere integrate dalla comunicazione dell'avvenuto pagamento. La richiesta da parte dell'istituto di credito deve pervenire immediatamente dopo l'avvenuto pagamento. È pertanto evidente che, alla stregua di questa nuova formulazione, l avvenuto versamento dell intera somma dovuta (ed insoluta) non può più comportare l eliminazione della Pag. 5/7

5 segnalazione ma solo una integrazione dei dati già segnalati; integrazione che nella specie risulterebbe già effettuata. È necessario quindi affrontare la questione relativa alla legittimità della segnalazione contestata. Al riguardo, come in più occasioni rilevato dal Collegio (cfr. ex multis decisione n. 95 del 3 marzo 2010), occorre ribadire che l obbligo di avvisare il debitore dell imminente segnalazione, in anticipo rispetto all inoltro della segnalazione stessa, ha lo scopo di consentirgli di eliminare il presupposto della segnalazione attraverso l immediato pagamento del proprio debito. Affinché tale risultato possa essere conseguito, è necessario che il preavviso di segnalazione venga a conoscenza del destinatario, secondo la regola generale enunciata nell art 1334 c. c., applicabile a tutti gli atti unilaterali recettizi e cioè a tutte le dichiarazioni dirette ad una persona determinata, categoria nella quale può ricomprendersi anche l avviso in questione. Ai sensi dell art. 1335, inoltre, le dichiarazioni dirette ad una determinata persona si reputano conosciute nel momento in cui giungono all indirizzo del destinatario, circostanza questa che, per giurisprudenza costante anche della Corte di Cassazione, è suscettibile di prova mediante produzione in giudizio della lettera raccomandata con la relativa ricevuta di spedizione rilasciata dall ufficio postale (cfr. Cass., sez. III civile, 8 agosto 2007, n ; 4 giugno 2007, n ; sez. II civile, 13 aprile 2006, n. 8649; sez. I, 16 gennaio 2006, n. 758). Nel caso di specie detta circostanza non risulta provata, risultando pacifico che l invio dell avviso, ancorché più volte reiterato, è stato sempre effettuato per posta ordinaria. Ne consegue che la registrazione presso i SIC del finanziamento in esame non è stata realizzata in conformità della disciplina vigente. Cionondimeno, il Collegio non ritiene che la domanda di risarcimento del danno morale possa essere accolta. Infatti, la particolare dinamica di svolgimento dei rapporti contrassegnata come emerge dalla narrativa contenuta nel FATTO, da continui e consistenti ritardi nel pagamento delle rate pattuite e la circostanza che il saldo delle posizioni relative ai finanziamenti è intervenuto a circa un anno di distanza dalla messa in mora lasciano presumere che la ricorrente fosse pienamente consapevole delle potenziali conseguenze del suo agire e portano ad escludere che dalla segnalazione contestata sia derivato un pregiudizio Pag. 6/7

6 apprezzabile ai fini del riconoscimento di un danno morale (cfr. ABF, Collegio di Roma, decisione n. 324/2011; cfr. anche decisione n. 337/2011). P.Q.M. Il Collegio accoglie parzialmente il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone inoltre che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 7/7