Prof. Massimo Caratelli Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario. [Estensore]

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1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai Signori: Avv. Bruno De Carolis Presidente Prof. Avv. Vincenzo Meli Membro designato dalla Banca d'italia Prof. Avv. Andrea Gemma Membro designato dalla Banca d'italia Prof. Massimo Caratelli Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario Prof. Avv. Marco Marinaro Membro designato dal C.N.C.U. [Estensore] nella seduta del 18/12/2012 dopo aver esaminato il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica, FATTO Parte ricorrente, garante di un rapporto di finanziamento (stipulato per finanziare la copertura dei debiti accumulati su un precedente prestito finalizzato), chiede di accertare l illegittimità del comportamento della resistente e di disporre ed ordinare alla stessa la cancellazione dalla banca dati CRIF da qualsiasi altra banca dati/centrale rischi finanziari, dei dati contestati, segnalazioni di tipo negativo quali numero massimo di rate in ritardo una, segnalazione a sofferenza nonché la condanna al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali per un totale di ,00 e/o, in subordine, da liquidarsi in via equitativa, oltre a spese e diritti della procedura. Circa la illegittimità della segnalazione il ricorrente dichiara quanto segue: a. non ha ricevuto il preavviso di registrazione di cui all art. 4, co. 7, del Codice deontologico; Pag. 2/8

2 b. l intermediario, pur appositamente sollecitato dal ricorrente, non ha fornito prova della ricezione di detto preavviso; c. la condotta non collaborativa dell intermediario ha di fatto impedito una tempestiva risoluzione stragiudiziale della controversia; d. l intermediario non ha ottemperato all obbligo di correttezza e buona fede (art c.c.); e. omessa diligenza qualificata del bonus argentarius nello svolgimento dell attività professionale dell istituto di credito; f. violazione dei principi di correttezza e lealtà sanciti nel Codice di deontologia e buona condotta per i sistemi di informazioni creditizie. In ordine al danno le richieste sono così articolate: a) Danno patrimoniale: danno da perdita di chance 5.000,00. b) Danno non patrimoniale: danno all immagine 2.100,00( 10 x giorni di permanenza della iscrizione nelle S.I.C. ammontano a oltre 210 giorni da novembre 2011); danno da turbamento d animo e sofferenza psicologica 2.100,00. c) Spese legali: danno per le spese sostenute per servizi resi da professionisti 2.000,00. L intermediario chiede: - la cessazione della materia del contendere con riguardo alla segnalazione in S.I.C. avendo già proceduto alla cancellazione. In particolare dichiara di aver proceduto in quanto benché inviato non è in grado di dimostrare la ricezione del preavviso; - il rigetto delle pretese risarcitorie avanzate dal rappresentante del ricorrente, da un lato perché inaccoglibile, dall altro perché infondata nel merito. Sulle contestazioni l intermediario specifica che: a. in data veniva sottoscritto dal ricorrente, in qualità di garante, e dalla di lui coniuge in qualità di garantita, un contratto per il finanziamento finalizzato all acquisto; a causa di ritardi nei pagamenti, nel corso del contratto si rendeva necessario il ripetuto intervento del recupero crediti; Pag. 3/8

3 b. in data la debitrice principale chiedeva di estinguere anticipatamente il contratto di finanziamento e di stipulare un nuovo contratto sottoscritto nuovamente dal ricorrente in qualità di garante per finanziare il debito residuo dovuto all intermediario e che costituisce l oggetto del ricorso; c. in data l intermediario con lettera inviata a mezzo postel preannunciava alla debitrice principale ed al garante (odierno ricorrente) l imminente registrazione nei sistemi di informazioni creditizie private; tale comunicazione veniva reiterata in data ; d. tutte le comunicazioni venivano inviate all indirizzo di residenza dei coobbligati (coniugi in regime di comunione dei beni) comunicato dagli stessi e indicato nei documenti di identità allegati alla richiesta di contratto di finanziamento; e. in data veniva inviato ai coniugi coobbligati sempre all indirizzo conosciuto un ulteriore avviso di imminente registrazione dei ritardati pagamenti nei sistemi di informazione creditizia mediante raccomandata a.r. Tale raccomandata non veniva ritirata e veniva restituita alla società mittente per compiuta giacenza; f. a seguito di accordi intercorsi fra i recuperatori dell intermediario e i titolari del contratto veniva definita la chiusura a saldo e stralcio della posizione debitoria, transazione sottoscritta dalle parti in data e che prevedeva il versamento di 850 a stralcio; per il pagamento veniva versato l assegno postale che in data 20 giugno tornava impagato per difetto di provvista; g. in data tramite un consulente veniva reiterata la richiesta di cancellazione dei dati del ricorrente, richiedendo all intermediario di verificare l avvenuto invio dell avviso di imminente registrazione tramite raccomandata a.r.; h. la situazione descritta induceva l intermediario ad accogliere la richiesta di cancellazione e con raccomandata del lo stesso intermediario comunicava al consulente del ricorrente di aver chiesto la cancellazione dei dati del ricorrente; i. in data il ricorrente tramite legale di fiducia proponeva ricorso all ABF per richiedere la cancellazione dei dati del ricorrente non più presenti sui sistemi di informazione creditizia e per richiedere la condanna dell intermediario al risarcimento dei danni subìti; j. l'istante non ha fornito alcuna prova circa l'an e il quantum dei danni lamentati. Pag. 4/8

4 DIRITTO La controversia riguarda il tema della legittimità delle segnalazioni ai S.I.C. e la questione preliminare che diviene assorbente appare quella lamentata del ricorrente circa la mancata ricezione del preavviso di cui all art. 4, comma 7, del Codice di deontologia e di buona condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti. Nel presente procedimento l intermediario ha inviato al primo ritardo (novembre 2010) la lettera di preavviso di segnalazione al cliente, in ottemperanza all art. 4, comma 7 del codice deontologico mediante posta ordinaria; a seguito di molteplici solleciti telefonici e scritti, in novembre 2011, l intermediario ha inviato un ulteriore avviso di imminente registrazione dei ritardati pagamenti nei sistemi di informazione creditizia mediante raccomandata A.R. (ma alla sola debitrice principale, come si evince dalla prodotta documentazione) che non è stata ritirata ed è stata restituita alla società mittente per compiuta giacenza. Sulla questione della legittimità della segnalazione nei S.I.C., nel caso in cui il relativo preavviso non sia stato trasmesso mediante lettera raccomandata, si è pronunciato di recente il Collegio di Coordinamento dell ABF il quale ha ritenuto che l intermediario che abbia segnalato un proprio cliente in una C.R. e non riesca a fornire la prova dell invio del necessario preavviso di segnalazione a mezzo di posta raccomandata od altro mezzo di trasmissione equivalente - ma alleghi di averlo inviato mediante posta ordinaria offrendo copia delle missive asseritamente spedite - rimane gravato dell onere di provare la conoscenza della comunicazione da parte del destinatario e non può avvalersi della presunzione di cui all art cod. civ.; in assenza di prescrizioni normative circa la forma di tale specifica comunicazione, da tale lacuna probatoria non può conseguire automaticamente una valutazione di illegittimità della susseguente segnalazione, sicché in tale ipotesi il Collegio competente dovrà formare il proprio convincimento circa l avvenuta recezione del preavviso da parte del cliente segnalato sulla base di tutti gli elementi di Pag. 5/8

5 conoscenza dei fatti che gli atti della controversia offrono (ABF, Collegio di Coordinamento n del ). Alla luce delle considerazioni del Collegio di Coordinamento, al quale codesto Collegio intende conformarsi e riportarsi ai sensi dell art. 118, comma 1, disp. att. c.p.c., valutate le circostanze di fatto incontestate tra le parti e la documentazione prodotta da entrambe, emerge con palese evidenza che se da un canto non vi è prova di ricezione di alcun preavviso, dall altro non è possibile desumere tale circostanza da ulteriori elementi che possano ragionevolmente consentire la formazione di un convincimento in tal senso. Consegue a tale valutazione la declaratoria di illegittimità delle segnalazioni effettuate ai S.I.C. di cui sono titolari soggetti privati e l obbligo a carico dell intermediario di provvedere alla loro cancellazione. Restano quindi esclusi i sistemi informativi di cui sono titolari soggetti pubblici e, in particolare, il servizio di centralizzazione dei rischi gestito dalla Banca d'italia, come espressamente disposto dal comma 6 del Preambolo del Codice di deontologia e di buona condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti. Si deve rilevare che dalla documentazione prodotta si evince che la resistente dichiara di aver cancellato la segnalazione oggetto del ricorso, ma non produce una visura aggiornata, ma solo la lettera di comunicazione all avvocato del ricorrente di una richiesta di cancellazione permanendo dunque incertezza oggettiva sull attuale situazione. Rilevato che le segnalazioni illegittimamente effettuate costituiscono ragione di possibile pregiudizio per il cliente, occorre esaminare le ragioni di danno evidenziate nel ricorso. Quanto alla richiesta risarcitoria di danni patrimoniali, si osserva che il ricorrente non ha fornito elementi di prova. Con specifico riferimento al danno da c.d. perdita di chance del ricorrente non è stato soddisfatto nemmeno l onere di allegazione degli elementi di fatto dai quali si possa desumere l an ed il quantum del pregiudizio. In proposito, va richiamato il principio giurisprudenziale in base al quale spetta al danneggiato l onere di fornire la «prova di un concreto pregiudizio economico subìto ai fini della determinazione quantitativa e della liquidazione del danno» (cfr. tra le tante: Cass. Civ, Sez. I, sent. n del 25/3/2009). Si osserva altresì che, in mancanza della prova del danno, non è possibile neppure procedere alla liquidazione in via equitativa, in quanto «L'esercizio del potere discrezionale di liquidare il danno in via equitativa, conferito al giudice dagli artt e 2056 cod. civ. ( ) presuppone che sia provata l'esistenza di danni risarcibili e che risulti obiettivamente impossibile o particolarmente difficile, per la parte interessata, provare il danno nel suo preciso ammontare; non è possibile, invece, in Pag. 6/8

6 tal modo surrogare il mancato accertamento della prova della responsabilità del debitore o la mancata individuazione della prova del danno nella sua esistenza» (Cass. Civ., Sez. III, 30 aprile 2010, n ). In relazione ai danni non patrimoniali il ricorrente lamenta un danno all immagine ed altro da turbamento d animo e sofferenza psicologica. Non risulta allegata, a tal fine, documentazione volta ad attestare tali circostanze. L intermediario ha evidenziato che il ricorrente stipulava un primo contratto e che a causa dei ritardi nei pagamenti, su richiesta del medesimo, si perveniva alla sottoscrizione di un secondo contratto di finanziamento che sortiva i medesimi esiti; per tale ragione il ricorrente nel mese di giugno 2012 concordava con l intermediario la chiusura a saldo e stralcio della propria posizione debitoria che prevedeva il versamento di 850,00; per il pagamento veniva consegnato un assegno postale che in data 20 giugno 2012 veniva restituito impagato per difetto di provvista. Sul punto questo Collegio ha già avuto modo di chiarire in numerose precedenti decisioni (cfr. tra le tante, la n. 2 del 4 gennaio 2012) che in adesione all orientamento ormai consolidato della giurisprudenza (cfr. Cass. S.U. n del 2008) il danno non patrimoniale, anche quando sia determinato dalla lesione di diritti inviolabili della persona, costituisce danno conseguenza (Cass. n e n. 8828/2003; n 16004/2003) che deve essere allegato e provato. Nel caso di specie il Collegio rileva inoltre che non appare neppure configurabile un danno morale risarcibile, quale pregiudizio all immagine di corretto pagatore. È, infatti, documentato in atti come il ricorrente abbia utilizzato la carta e provveduto al rimborso delle rate fino a ottobre 2009, data a partire dalla quale è stato registrato un importo dovuto fuori fido mai ripianato; il debito contratto, oltre il fido concesso si è sommato al totale dovuto, unitamente agli interessi di mora e alle spese per gli interventi di sollecito. Sulla questione di recente si è espresso il Collegio di Coordinamento (decisione n. 3500/12 del 26/10/2012) che ha ben chiarito: poiché nel vigente ordinamento, il diritto al risarcimento del danno conseguente alla lesione di un diritto soggettivo non è riconosciuto con caratteristiche e finalità punitive, ma in relazione all effettivo pregiudizio subito dal titolare del diritto leso, (cfr. Cass. civ., sez. I, , n. 1781; Cass. civ., sez. III, , n. 1183), la scorrettezza della condotta del convenuto non è sufficiente a fondare un credito risarcitorio il quale può costituire giusta causa di uno spostamento patrimoniale solo quando l attribuzione al danneggiato di una somma di denaro sia diretta ad eliminare le conseguenze del danno subìto. Ha precisato altresì che non può essere invocata la Pag. 7/8

7 lesione della reputazione di buon pagatore quando in atti non esistono elementi atti a convincere che il ricorrente sia tale. Quanto alla richiesta risarcitoria per spese di assistenza legale, il Collegio osserva che se è ben vero che la procedura dinanzi all ABF non richiede l assistenza di un avvocato, tuttavia non può disconoscersi la rilevanza, sotto il profilo del danno patrimoniale, delle spese che la parte abbia dovuto comunque sostenere per veder accolte le sue ragioni. Ciò posto, ritiene che le spese in questione possano essere liquidate in via equitativa nell importo di euro 150,00 (centocinquanta/00) e conseguentemente ne dispone il rimborso a favore del ricorrente ponendolo a carico dell intermediario resistente (oltre le spese liquidate in dispositivo). In conclusione, il Collegio accoglie parzialmente il ricorso e per l effetto dispone che l intermediario provveda a che sia operata la cancellazione del nominativo del ricorrente dai sistemi informativi creditizi tenuti da soggetti privati (qualora non vi abbia già provveduto); dispone altresì che l intermediario corrisponda a favore del ricorrente l importo di Euro 150,00 a titolo di risarcimento del danno patrimoniale per spese legali, oltre alle spese di procedura liquidate in dispositivo. Respinge ogni altra domanda. P.Q.M. Il Collegio accoglie parzialmente il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone inoltre che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 8/8