CASO STUDIO. Regione Campania. Tavolo Di Partenariato Economico E Sociale

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1 CASO STUDIO Regione Campania Tavolo Di Partenariato Economico E Sociale

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4 A) SCHEDA ANAGRAFICA Titolo del Progetto Tavolo di Partenariato Economico e Sociale della Regione Campania Localizzazione Regione Campania Via Marina n. 19/c - Napoli Anno di avvio La costituzione del Tavolo di Partenariato ha origine dall'intesa sottoscritta l 11 gennaio 2005 dal Presidente della Giunta regionale e dai rappresentanti di 28 organizzazioni tra quelle sindacali, datoriali, ambientaliste, del terzo settore e del credito, oltre che dai rappresentanti regionali dell ANCI, dell UPI e dell UNCEM. Nella primavera del 2008 i soggetti componenti il Tavolo regionale del partenariato, hanno redatto un Protocollo d intesa per l attuazione della programmazione unitaria per il periodo ed un nuovo Regolamento che disciplina l'attività del Tavolo. Dal 1 gennaio 2009 è stata costituita nell ambito l AGC 03 "Piani e programmi", la struttura finalizzata a garantire il supporto tecnico al Tavolo Regionale del Partenariato in raccordo funzionale con la struttura di coordinamento della programmazione unitaria. Motivazione e descrizione dell attività Con la presa d'atto del protocollo d'intesa, la Regione Campania si è impegnata a migliorare le modalità ed i tempi del flusso informativo tra l'amministrazione ed il Partenariato. Il Tavolo Regionale del Partenariato Economico e Sociale agisce come organismo di raccordo tra Giunta ed uffici della Regione, da una parte, ed i rappresentanti degli interessi diffusi (sindacati, associazioni di categoria, organizzazioni ambientaliste, associazioni no profit, rappresentanze degli enti locali, etc.), dall'altra. Nella Delibera di Giunta della Regione Cam- 3

5 pania n. 142 del 27 maggio 2013, che istituisce il gruppo di lavoro regionale sulla Programmazione , viene richiamato un esplicito coinvolgimento del Partenariato economico e sociale come previsto dai regolamenti comunitari. Soggetto promotore La Regione Campania e le principali associazioni di categoria hanno promosso la costituzione del Tavolo Regionale di Partenariato economico e sociale. Partner coinvolti Il Tavolo Regionale del Partenariato economico e sociale della Campania è composto da ventinove sigle. Ne fanno parte: Organizzazioni sindacali - Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cida; Associazioni datoriali dell'industria - Confindustria e Confapi, dell'agricoltura - Coldiretti, Confagricoltura e Cia, dell'artigianato - Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai, del commercio -Confcommercio e Confesercenti e dei servizi - Confservizi e Abi; Centrali cooperative - Legacoop, Confcooperative, Agci e Unci; Associazioni ambientaliste - Legambiente e WWF; Terzo settore - Acli e Forum del terzo settore; Rappresentanti degli enti locali - Anci, Upi e Lega delle autonomie. Sono, inoltre, membri di diritto del Tavolo: il Presidente della Giunta regionale, il responsabile del coordinamento della programmazione regionale unitaria, l'autorità di gestione del Por Fesr, l'autorità di gestione del Por Fse e l'autorità di programmazione del Par FAS. Modalità di governo e coordinamento della partnership Il Tavolo Regionale del Partenariato economico e sociale della Campania è presieduto da un delegato del Presidente della Giunta Regionale ed è funzionalmente inquadrato nell'area della Presidenza. 4

6 Riferimenti per il contatto Nominativo di un referente dell esperienza: On. Luciano Schifone: Presidente del Tavolo Regionale del Partenariato economico e sociale della Regione Campania Indirizzo: Regione Campania Via Marina n. 19c Napoli Contatto telefonico: Contatto t.partenariato@regione.campania.it B) IL CONTESTO La concertazione è il principio fondamentale su cui si costruiscono le politiche di sviluppo; la Regione Campania, infatti, considera il confronto con le parti sociali ed i soggetti economici ed istituzionali presenti sul territorio quale moment imprescindibile sia per la definizione che per l'attuazione delle politiche di sviluppo regionale. Il Tavolo del partenariato rappresenta pertanto, la sede naturale del processo concertativo in Campania. La genesi La costituzione del Tavolo ha origine dall'intesa sottoscritta l 11 gennaio 2005 dal Presidente della Giunta regionale e dai rappresentanti di 28 organizzazioni tra quelle sindacali, datoriali, ambientaliste, del terzo settore e del credito, oltre che dai rappresentanti regionali dell ANCI, dell UPI e dell UNCEM. Quel protocollo definiva gli obiettivi di sviluppo e di coesione sociale della Regione Campania, in vista della costruzione dei documenti strategici per la programmazione regionale e dei successivi programmi operativi. Nella primavera del 2008 i soggetti che compongono il Tavolo regionale del partenariato hanno redatto un Protocollo d intesa per l attuazione della programmazione unitaria per il periodo Il protocollo è stato poi approvato 5

7 nella riunione del Tavolo del 3 aprile 2008, unitamente al nuovo regolamento che ne disciplina l'attività. Con la presa d'atto del protocollo d'intesa la Regione Campania si è impegnata a migliorare le modalità ed i tempi del flusso informativo tra l'amministrazione ed il partenariato. Oltre all'allargamento a nuovi soggetti, tra i quali le associazioni ambientaliste, del volontariato, del terzo settore ed alle organizzazioni per la promozione delle pari opportunità, dal protocollo di intesa emerge una forte accentuazione del ruolo del partenariato in tutte le fasi in cui si articola il processo di programmazione, con un attenzione particolare alla attuazione, alla valutazione e alla sorveglianza dei Programmi Operativi, della programmazione delle risorse nazionali (FAS-FSC) e di quelle ordinarie. Il contributo del Partenariato alla definizione dei Programmi Operativi Il confronto con il Partenariato economico e sociale ha contribuito in modo sensibile alla costruzione delle scelte strategiche fondamentali. Scelte che hanno consentito di costruire gli orientamenti strategici prima contenuti nel Documento strategico regionale per la politica di coesione L'azione collettiva di soggetti pubblici e privati ha guidato inoltre la definizione dei programmi operativi relativi al Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Por Fesr), al Fondo sociale europeo (Por Fse) e al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Psr). La conclusione della fase di ideazione e programmazione delle politiche di sviluppo attraverso i documenti programmatici ed i piani operativi regionali ha aperto un periodo di profonda riflessione sul ruolo e sulle funzioni del partenariato. 6

8 Nel 2010, con il cambio della Giunta, l organismo di concertazione è stato affidato all On. Luciano Schifone attraverso la nomina del Presidente della Giunta della Regione Campania. Fino ad allora, il compito principale del Tavolo di Partenariato Economico e Sociale, consisteva nella ratifica dei provvedimenti di maggiore impatto per la comunità locale. Si è quindi sentita l esigenza di confrontarsi con i maggiori livelli organizzativi regionali impegnati nella programmazione economica regionale come l Ufficio della Programmazione unitaria, le Autorità di gestione dei Fondi Comunitari, il Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici della Regione Campania e di chiedere un rafforzamento della capacità operativa dei componenti attraverso una maggiore circolarità delle informazioni, al fine di poter dare il proprio contributo alla crescita della Regione, nel solco dei contenuti del Protocollo d Intesa siglato. Il protagonismo che i Regolamenti europei attribuiscono al partenariato economico e sociale in materia di programmazione, governance, valutazione e controllo dei fondi strutturali per il ciclo di programmazione , non ha trovato impreparato quello campano. Tale ruolo è stato anche ripreso in un lavoro di ricerca di FormezPA sui Modelli Innovativi di Partenariato che ha visto quello campano conquistare uno dei primi posti della classifica nazionale ed il titolo di leader di quelli meridionali. C) AZIONI: Contributi forniti dal partenariato economico e sociale della Regione Campania dal marzo 2010 ad oggi C.1 Il ruolo svolto nell ambito del Comitati di Sorveglianza dei Fondi Comunitari Nei Comitati di Sorveglianza il tavolo ratifica i Rapporti Annuali di esecuzione nonché i Rapporti Finali di Esecuzione dei Fondi inoltre si esprime sullo Stato 7

9 d avanzamento dei programmi FESR, FSE e FEASR e sulle eventuali riprogrammazioni. Nello specifico, nel giugno del 2011, il Comitato di Sorveglianza del POR FESR Campania 2007/2013, ha accolto le istanze del Partenariato economico e sociale ed in particolare: la sollecitazione di riavviare i Programmi di riqualificazione urbana PIU EUROPA, l esigenza di concentrazione delle risorse su pochi, ma significativi, obiettivi nell ambito dei Grandi Progetti, il contributo offerto per la definizione del Piano Campania al lavoro che ha consentito nei primi sei mesi del 2011, la tenuta dell occupazione. C.2 Il contributo del Tavolo regionale di Partenariato ad iniziative di valenza nazionale Patto per la Campania, sottoscritto dal Governatore Stefano Caldoro con Confindustria e organizzazioni sindacali, nell ambito dell intesa con il Governo, sul tema della nettizzazione della quota di cofinanziamento nazionale dei Fondi europei al fine del rispetto dei vincoli del Patto di Stabilità, si è tenuta una riunione straordinaria del Partenariato Regionale con i senatori campani del Pdl e con il Presidente della Commissione Bilancio del Senato, svoltasi a Roma nel luglio 2011, con la partecipazione degli assessori interessati delle Regioni Puglia (Marida Dentamaro) e Calabria (Giacomo Mancini) per la stesura del testo di un articolo che fu poi ripreso nel decreto legge 201/2011 emanato dal Governo Monti che dispone 8

10 l esclusione per gli anni 2012, 2013 e 2014, in termini di cassa e di competenza, delle spese effettuate dalle Regioni per il cofinanziamento degli interventi con risorse FESR e FSE, la sollecitazione fatta al Ministro per la Coesione Territoriale Fabrizio Barca a trasformare in atti gli impegni assunti con il documento La coesione in Italia alla fine del 2011, dal quale dopo aver riconosciuto che le criticità che hanno impedito alle realtà regionali del Sud di utilizzare in pieno ed al meglio le risorse comunitarie, non sono ascrivibili solo a responsabilità dei governi regionali, ma anche alle tante, troppe, incertezze ed inefficienze palesate da quelli nazionali, ha fatto discendere il Piano per il Sud sottoscritto con i governatori meridionali il 14 dicembre 2011 ed inviato a Bruxelles, allo scopo di evitare il disimpegno delle risorse comunitarie a rischio. C.3 Le attività istituzionali del Tavolo regionale di Partenariato I componenti del Tavolo di partenariato economico e sociale della Regione Campania si esprime su molti provvedimenti promossi dalla Giunta come ad esempio: Proposta di legge "Istituzione dell Agenzia Campana per le Attività Produttive e nuovo assetto delle Aree di Sviluppo Industriale" presentata alla compagine partenariale dall Assessore ai Trasporti, Viabilità e Attività Produttive Sen. Sergio Vetrella. Sulla criticità della situazione del Trasporto Pubblico Locale in Campania, le Province, i Comuni, le Parti sociali ed i Sindacati hanno richiesto alla Regione ed al Governo un intervento per consentire in tempi stretti 9

11 la realizzazione del Piano di manutenzione straordinaria per rimettere in attività almeno altri venti treni entro la fine del Sul Piano Regionale di Bonifica della Regione Campania. Sul Testo Unico delle leggi regionali in materia di sviluppo del sistema produttivo. C.4 Momenti di confronto e approfondimento del Tavolo regionale di Partenariato "Workshop Europa 2020: strategia, metodi e strumenti per rafforzare il ruolo del Tavolo di Partenariato economico e sociale della Regione Campania. 10

12 Capacity SUD Linea A.1 - CONOSCERE capacitysud.conoscere@formez.it t/

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