La Grande Guerra e l importanza della memoria

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1 La Grande Guerra e l importanza della memoria Il 28 giugno del 1914 a Sarajevo, capitale della Bosnia, l arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d Austria, mentre percorre le vie cittadine per una visita ufficiale a bordo della sua auto, in occasione delle celebrazioni per la solenne festa di San Vito (Vidovdan), viene ucciso insieme alla moglie Sofia con due colpi esplosi dalla pistola di uno studente nazionalista serbo, il diciannovenne Gavrilo Princip. Questo era un attivista della Mlada Bosna (Giovane Bosnia), un gruppo irredentista sostenuto dalla Mano Nera, un organizzazione politica clandestina che mirava all indipendenza slava dall Austria. Il primo proiettile trapassa la fiancata del veicolo e colpisce Sofia all addome, il secondo centra l arciduca al collo. Questo tragico evento sarà la miccia che farà divampare la Prima Guerra Mondiale. Un mese dopo, il 28 luglio, con la dichiarazione di guerra dell Austria alla Serbia, ebbe inizio uno dei conflitti più sanguinosi della storia che, in quattro anni, fino all 11 novembre del 1918, avrebbe causato la morte di oltre 8 milioni di soldati e 7 milioni di civili coinvolgendo ben 14 nazioni europee ed 8 oltreoceano. Da un lato gli Alleati: Francia, Belgio, Russia, Serbia, Montegro, Regno Unito, Italia (dal 24 maggio 1915), Romania, Portogallo, Grecia Australia, Canada, Nuova Zelanda, India, Sud Africa, Nepal, Giappone e Stati Uniti; dall altra: Austria-Ungheria, Germania, Impero Ottomano, Bulgaria. La guerra, inizialmente europea, per il coinvolgimento di altre nazioni assunse la connotazione di mondiale. E il primo conflitto moderno della storia, combattuto con armi automatiche e nuovi mezzi come il carro armato e l aeroplano, che per la prima volta fecero la loro comparsa sui campi di battaglia. Per ricordare questo terribile conflitto, che ha lasciato delle terribili insidie e profondi segni nei paesi che vi sono stati coinvolti, portando in seguito allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, a partire dal 28 giugno 2014 l Unione Europea ha dato il via ad una serie di progetti di studio, mostre, commemorazioni, celebrazioni e rievocazioni storiche che, denominate Centenario Prima Guerra Mondiale 2014/2018, si protrarranno per ben quattro anni. Il Gruppo Modellistico Ricerche Storiche Foggia ha deciso di partecipare anch esso a questa importante iniziativa realizzando una mostra che, utilizzando la sapiente arte del modellismo, possa raccontare attraverso il concetto di storia in scala, quei tragici avvenimenti. In particolare la mostra tratterà di quello che accadde in Capitanata in quei terribili anni. 1

2 In un territorio che, pur essendo distante da quelli che furono i classici fronti della Grande Guerra, vi fu direttamente coinvolto. A partire dallo scontro navale del 24 maggio 1915, svoltosi nel Golfo di Manfredonia tra il cacciatorpediniere Turbine e alcune unità della flotta austro-ungarica, dai bombardamenti navali contro Manfredonia, Vieste, le Isole Tremiti e altri centri minori della costa del Gargano, passando per l Idroscalo di San Nicola di Varano, la presenza di Fiorello La Guardia e dei Cadetti americani sull aeroporto Gino Lisa, del treno armato della Regia Marina etc., la mostra riporterà alla luce la memoria rimossa della Grande Guerra a Foggia e in Capitanata. Concepita per essere rivolta soprattutto ai più giovani, la mostra si avvarrà dell ausilio di 20 pannelli storico-didattici (formato 70 x 50), 100 tra fotografie e tavole a colori, di 10 riproduzioni di manifesti dell epoca, documenti originali, di cimeli (come ad esempio elmetti, stemmi da giacca etc.) e di autentiche decorazioni militari italiane e straniere, a cui si aggiunge la proiezione di specifici documenti audiovisivi. Al fine di consentire ai visitatori di avere una più ampia e dettagliata visione possibile delle armi e delle uniformi utilizzate dalle Forze Armate italiane e dai loro alleati, così come quelle adoperate dagli austro-ungarici e dai tedeschi, la mostra vedrà anche l esposizione di un settantina di modelli in scala. I modelli, realizzati dai Soci del G.M.R.S.F. specificatamente per la manifestazione, riproducono in modo fedele aerei, navi, soldati, automezzi, cannoni, mezzi blindati e corazzati. Ogni modello sarà accompagnato da una specifica scheda tecnico-storica. 2

3 Soldati Aviazione Esercito Marina Il primo conflitto moderno della storia, oltre ad un nuovo modo di combattere, impose anche la necessità di rendersi meno visibili. Gli eserciti in campo abbandonarono le uniformi sgargianti e colorate tipiche del Settecento e dell Ottocento ritenute indispensabili per incutere terrore nel nemico, per utilizzare, invece, uniformi color grigioverde, più consone al nuovo concetto secondo il quale era preferibile che su un campo di battaglia un soldato fosse il meno visibile possibile. Al fine di poter rappresentare una rassegna dei Reparti delle Forze Armate italiane (Regie), che vennero impiegati sui vari fronti di guerra, il Gruppo Modellistico Ricerche Storiche Foggia ha realizzato una specifica serie di 16 figurini in metallo. Ogni figurino, scala 70 mm., è fedelmente riprodotto nell uniforme e con l armamento che aveva in dotazione; inoltre è accompagnato da una scheda storica che ne spiega la specialità e l impiego. ALCUNI DEI FIGURINI CHE SARANNO PRESENTATI 1) Allievo dell Accademia Militare, (1915). 2) Tenente Colonnello 1 Reggimento Nizza Cavalleria Aiutante di Campo del Re, (1915). 3) Brigadiere dei Carabinieri Reali, ( ). 4) Alpino, (1915). 5) Zappatore Tagliafili Compagnie della Morte, ( ). 6) Bersagliere Ciclista, (1916). 7) Capitano Automobilista con motocicletta Indian, (1916). 8) Soldato della Brigata Sassari con maschera antigas, (1916). 9) Caporal Maggiore Brigata di Fanteria Liguria, (1917). 10) Ufficiale del Corpo Aeronautico Militare, (1917). 11) Alpino con mulo, (1917). 12) Ardito delle Truppe d Assalto, (1918). 13) Istruttore Cadetti Aviazione degli Stati Uniti campo di Foggia Sud, ( ). 14) Lanciere di Montebello in Uniforme Storica. 15) Artigliere della Voloire in Uniforme Storica. 16) Granatiere di Sardegna in Uniforme Storica. 3

4 Aerei La Prima Guerra Mondiale fu l arena che battezzò il combattimento aereo. All inizio delle ostilità gli aerei erano fragili e disarmati e i comandi militari non si rendevano ancora conto delle loro potenzialità. Col passare del tempo l utilità del potere aereo divenne inequivocabile. Grazie al progresso tecnologico gli aerei divennero preziosi per la ricognizione; ma per i belligeranti si presentò presto l esigenza di contrastare i ricognitori altrui e da ciò nacque il caccia. Sulle prime, i piloti da caccia erano simili a solitari cavalieri dell aria in cerca di rivali da battere o di compagni da difendere. Ma con il tempo i contendenti capirono i vantaggi derivanti dal radunare i caccia in modo che potessero appoggiarsi a vicenda e massimizzare il loro potere offensivo. Sul finire della guerra grandi formazioni aeree rombavano nei cieli prefigurando la fisionomia delle guerre aeree a venire. Mentre i tedeschi si distinsero, comprendendo per primi il grande valore bellico del supporto aereo alle operazioni terrestri, gli italiani compresero e applicarono i concetti propri delle teorie di G. Douhet sul Potere Aereo e sul bombardamento al di là delle linee nemiche, utilizzando i leggendari bombardieri Ca. 3 costruiti dalla Caproni. Teorie che fecero scuola e che interessarono anche le Aeronautiche di nazioni come la Francia, l Inghilterra e gli Stati Uniti che, al fine di farle proprie, inviarono i loro piloti a Foggia, dove esisteva una tra le più celebri scuole da bombardamento. Il conflitto segnò anche gli esordi dalla figura dell Asso. Piloti come il tedesco M. Von Richthofen, noto come il Barone Rosso, l inglese A. Ball, l americano E. Rickenbacker, gli italiani F. Baracca, S. Scaroni e tanti altri che, nell immaginario popolare divennero degli autentici miti del cielo. 4

5 Per poter meglio descrivere il tipo di velivoli impiegati, il Gruppo Modellistico Ricerche Storiche Foggia presenta una serie di 20 modelli di aerei, italiani e stranieri, in scala 1:80, 1:72, 1:64 e 1:48. Ogni modello è fedelmente riprodotto con i colori delle principali Squadriglie dell Aviazione italiana, che lo hanno avuto in dotazione. Vengono anche presentati alcuni dei modelli principali Assi, italiani e stranieri, e di velivoli che sono stati di base nel foggiano nel periodo ALCUNI DEI MODELLI DI AEREI ESPOSTI 1) Nieuport Ni. XI Bebè della 91^ Squadriglia dell Aviazione italiana, pilotato dal maggiore Francesco Baracca nel (Scala 1:72). 2) Nieuport Ni. XI con razzi aria-aria Le Prieur, della 301^ Squadriglia Difesa Foggia, (Scala 1:48). 3) SPAD VII della 77^ Squadriglia XIII Gruppo, aeroporto di Marcon, (Scala 1:72). 4) Caproni Ca.3 della Scuola Pilotaggio Caproni e Bombardamento di Foggia Sud, (Scala 1:72). 5) SPAD XIII della 91^ Squadriglia dell Aviazione italiana, pilotato dal maggiore F. Baracca nel (Scala 1:48). 6) Fokker Dr.I della Jagdgeschwader Nr.1. Velivolo personale dell Asso M. von Richthofen, (Scala 1:64). 7) Nieuport Nie.28 del 94 Squadron dell American Expeditionary Force. Velivolo personale dell Asso Eddie Rickenbarker. (Scala 1:72). 8) Caproni Ca.3 della Scuola Bombardieri Caproni aeroporto di Foggia Sud (Gino Lisa). (Scala 1:72). 5

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