L industria calzaturiera italiana Preconsuntivo 2018

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1 L industria calzaturiera italiana Preconsuntivo 2018 Nota congiunturale elaborata dal Centro Studi per ASSOCALZATURIFICI ITALIANI Via Alberto Riva Villasanta, 3 I Milano (MI) C.F Telefono stampa@assocalzaturifici.it

2 L INDUSTRIA CALZATURIERA ITALIANA: Preconsuntivo 2018 Seconda parte del 2018 caratterizzata dal rallentamento nei livelli produttivi (-4% in quantità, secondo le elaborazioni condotte dal Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici) e dal perdurare delle difficoltà su diversi importanti mercati esteri, cui si aggiunge l ormai cronica stagnazione nei consumi delle famiglie italiane. L intero anno chiude, nelle stime di preconsuntivo, con un calo in volume della produzione Made in Italy (-2,6%) e dell export (-2,3%), pur con segni positivi in valore, in virtù dell aumento dei prezzi medi. Tale andamento divergente tra quantità e valori, se da un lato conferma l eccellenza riconosciuta dai buyer esteri alla produzione italiana l export, con circa 9,6 miliardi di euro, ha raggiunto l ennesimo record assoluto, anche al netto delle dinamiche inflattive dall altro ribadisce il ruolo ormai determinante nei risultati settoriali svolto dai grandi brand internazionali del lusso. Lo testimoniano gli incrementi nuovamente a doppia cifra dei flussi verso la Svizzera (utilizzata dalle griffe quale piattaforma logistico-distributiva) e l impennata del prezzo medio della Francia. Analizzando i mercati e le aree di destinazione, il 2018 registra anzitutto la nuova frenata della Russia (-14,3% in quantità nei dati ufficiali Istat dei primi 10 mesi): le vendite attuali sono pari alla metà dei livelli 2013, con pesanti ripercussioni nei distretti particolarmente votati a quest area. Andamenti disomogenei nella UE (dove sono dirette 7 calzature su 10 vendute all estero): tengono Germania (+2% in volume, nostro primo mercato per numero di paia) e Regno Unito, ma si registrano flessioni nelle quantità per gli altri principali paesi (Francia, che è il primo cliente in valore, Spagna, Belgio, Olanda). Incrementi dell export si evidenziano invece in America settentrionale (+7,6%, pur con prezzi calanti) e nel Far East (dove svettano Cina e Sud Corea). Si ridimensiona lievemente (anche per il concomitante aumento dell import in valore) l attivo del saldo commerciale, che dovrebbe attestarsi a 12 mesi a 4,45 miliardi di euro (-2% sul 2017). In Italia, i dati sugli acquisti delle famiglie riferiti ai primi 11 mesi non mostrano alcun segnale di risveglio: -0,9% in volume e -0,3% in spesa. L unico comparto in crescita risulta quello delle scarpe sportive/sneakers. L ennesimo rinvio della ripresa e il peggioramento del quadro economico hanno avuto pesanti ripercussioni sul tessuto produttivo e sulle dinamiche occupazionali. Il numero di imprese attive, secondo i dati camerali, segna a consuntivo 2018 un ulteriore non trascurabile riduzione (-203 calzaturifici, tra industria e artigianato, rispetto al 2017, pari al -4,3%), con la perdita di 920 occupati (-1,2%). Il crollo delle ore di CIG autorizzate nell area pelle nel 2018 (-28%), comune a tutti gli altri settori, è legato alla riforma degli strumenti di integrazione introdotta dal Jobs Act (oltre che all abrogazione della cassa in deroga) e non certo ad un miglioramento congiunturale. Il 2019 si è aperto all insegna della cautela: il calo nel portafoglio ordini dell ultimo trimestre dello scorso anno (-1,2% in quantità) prefigura il protrarsi, nei livelli produttivi, della fase poco premiante sperimentata in chiusura 2018, come confermano le indicazioni degli operatori interpellati circa l evoluzione attesa nei prossimi mesi. Vediamo ora nel dettaglio le singole variabili congiunturali. PRODUZIONE E ORDINATIVI Nuovo stop nei volumi di output dopo il recupero del 2017 (che aveva chiuso con un moderato +1,6% sul 2016). La rilevazione campionaria condotta a gennaio tra gli Associati stima, con riferimento all intero 2018, una flessione della produzione nazionale attorno al -2,6% in quantità, in peggioramento rispetto al primo semestre. Tale risultato fisserebbe i volumi prodotti in Italia a 185,7 milioni di paia, quasi 5 milioni in meno a confronto con il La situazione appare, come di consueto, piuttosto disomogenea tra le imprese, anche se risultano maggioritarie (ed in aumento rispetto alle tornate precedenti) le indicazioni negative. Sfiora il 55% la quota dei rispondenti che denunciano una contrazione nei livelli 2

3 produttivi (la stessa percentuale era pari al 42% nel primo semestre e al 51% nell indagine sui primi 9 mesi). Si riducono, al tempo stesso, le risposte di incremento (fornite dal 25% del campione, con un 12% di aziende che presenta crescite superiori al 5% in volume); il restante 20% ha indicato stabilità. L analisi per classe di fatturato dei rispondenti mostra, in media, andamenti negativi sia per le realtà sopra i 15 milioni di euro che tra le aziende più piccole, con flessioni decisamente più marcate per quest ultimo aggregato. Combinando il risultato in quantità con le dinamiche di prezzo (in aumento non trascurabile sui mercati esteri a partire dal secondo trimestre 2018) si stima invece un incremento del valore della produzione attorno al +0,7% sul 2017, ovvero a 7,85 miliardi di euro. Il portafoglio ordini delle aziende del campione riferito al trimestre ottobre-dicembre 2018 evidenzia una contrazione complessiva del -1,2% in volume, con un intonazione sfavorevole non solo sul versante interno (-2,5%), ma anche per gli ordinativi esteri (-0,9%). In piena sintonia coi dati di export, le indicazioni maggiormente premianti provengono dalla raccolta ordini in Far East e USA. INTERSCAMBIO COMMERCIALE Le cifre ufficiali diffuse da Istat, ferme ai primi 10 mesi, mostrano un aumento dell export in valore del 3,9%, accompagnato però da un calo nelle quantità del -2,3%, con prezzo medio in crescita del 6,4%. Tra gennaio e ottobre sono stati venduti all estero, includendo le operazioni di pura commercializzazione, 176,5 milioni di paia (oltre 4 milioni in meno sull analogo periodo 2017) per un valore di poco inferiore agli 8,1 miliardi di euro, che nelle proiezioni a 12 mesi dovrebbe attestarsi a poco meno di 9,6 miliardi: cifre che rappresentano l ennesimo record in termini assoluti per i periodi considerati. Ciò ribadisce, ancora una volta, l eccellenza della manifattura italiana sull alto di gamma. Cala del 4,6% in quantità l export verso i Paesi dell Unione Europea, malgrado una crescita del 3,6% in valore (significativo l incremento dei prezzi medi: +8,6%). Segni positivi per Germania (+2% volume) e Regno Unito (+1,6%). Inferiori alle attese gli altri principali mercati comunitari, che flettono tutti nelle quantità (Francia -6,7%, Spagna -7,7%, Olanda -13,7%, Belgio -11,6%, Austria -3%), pur con aumenti, o comunque trend decisamente meno penalizzanti, in valore. Maggiormente soddisfacenti le vendite extra-ue che, oltre ad un incremento del 4,3% in valore, segnano un +2,9% in quantità. A trascinare le esportazioni fuori dall Unione l ennesima performance brillante della Svizzera (+14,2% in volume, +17,1% in valore), destinazione del crescente terzismo effettuato dai calzaturifici italiani per le griffe del lusso. Positive le vendite in Far East (+3,1% in quantità globalmente), grazie soprattutto a Cina (incrementi prossimi al 20%, sia in volume che valore) e Corea del Sud (+6,7% volume), che hanno compensato i trend negativi di Hong Kong (-7% in quantità) e Giappone (-2,2%). Relativamente a quest ultimo, l entrata in vigore del trattato di libero scambio con la UE può rappresentare una grossa opportunità per gli operatori italiani: malgrado i lunghi tempi con cui si perverrà alla completa liberalizzazione, l abolizione delle quote e la progressiva riduzione dei dazi renderanno più accessibile questo importante mercato. Bene l America settentrionale, +7,6% in volume e +0,8% in valore, con gli USA che evidenziano un +5,8% nelle paia e il Canada, rilanciato dall entrata in vigore provvisoria del CETA, un ben più cospicuo +21,6%. Non mancano però le preoccupazioni, in primis per il nuovo arretramento della Russia: dopo l iniziale recupero del 2017, nei primi 10 mesi 2018 fa segnare un -14,3% in quantità, con un ulteriore peggioramento, dunque, a confronto col -9,6% registrato nel primo semestre. Non riparte nemmeno il Medio Oriente (-10% in volume nell insieme), dove gli Emirati stentano ancora (-4,2%) e si distingue in negativo l Arabia Saudita (-19%). 3

4 L analisi delle esportazioni per tipologia mostra per le scarpe in pelle dinamiche peggiori rispetto alla media (-4,3% in quantità e +0,4% in valore). Solo un comparto, quello delle calzature in tessuto, presenta un segno positivo in volume (+3%); gli altri arretrano con variazioni comprese tra il -0,9% del sintetico e il -5% della pantofoleria, che cala anche in valore (-8,7%). Tra le scarpe in pelle prevalgono i segni negativi, soprattutto nelle quantità: -4% per i sandali; -5,8% per le calzature basse da passeggio (invariate in valore); -5,6% per le voci che ricoprono la caviglia (scarponcini e stivali, che crescono del 3,1% in valore). Risultati favorevoli, invece, per le calzature di sicurezza con puntale protettivo di metallo: +3,6% volume e +8,9% valore. La disamina per segmento/utilizzatore evidenzia, dopo un lungo periodo di difficoltà, una ripartenza per le scarpe da bambino con tomaio in pelle (+4,4% nelle paia) e andamenti penalizzanti per quelle da uomo (-4,1%, benché in aumento in valore, +2,4%) o destinate alla clientela femminile (-8%, con un -2% in valore). Con riferimento all import, i primi 10 mesi mostrano un lieve consolidamento in volume (+1,3%), con un più marcato +10,3% in termini di valore rispetto a gennaio-ottobre 2017 (+8,9% il prezzo medio, attestatosi a 14,92 euro/paio, un terzo cioè quello dell export). Incremento del 4,9% per i flussi dalla Cina, da cui provengono 4 calzature su 10 importate, ma con prezzi medi in diminuzione del 6,4%. Cali superiori al 10% in volume per le importazioni da Romania e Vietnam, e attorno al -20% dai Paesi Bassi. Forte crescita invece, nell ordine del 30% in quantità, dei flussi da Francia e Germania. La disaggregazione per materiale di tomaio mette in luce flessioni in volume per le scarpe in pelle/cuoio (-3,8%) e per quelle, residuali, in gomma (-13,7%). Pressoché stabile il sintetico. Aumenti per le calzature in tessuto (+7,8% in quantità) e per la pantofoleria (+6,6%). Il saldo commerciale settoriale mostra nei primi 10 mesi 2018 un attivo di 3,65 miliardi di euro, con una contrazione tendenziale del -2,8%. Un risultato che conferma comunque il calzaturiero al 7 posto per saldo tra i 99 capitoli di cui si compone la nomenclatura doganale. CONSUMI DELLE FAMIGLIE ITALIANE Nessun apprezzabile miglioramento per il mercato italiano che, nonostante l andamento penalizzante dell ultimo decennio, riveste un importanza strategica per i produttori nazionali, costituendo tuttora il loro terzo mercato di sbocco, sia in volume che in valore. Il fashion consumer panel di Sita Ricerca mostra un calo degli acquisti delle famiglie nei primi 11 mesi 2018 pari al -0,9% in quantità, con un -0,3% in termini di spesa. Sempre grande l attenzione al fattore prezzo (+0,6%), con un ricorso frequente a saldi e svendite (che pesano per oltre la metà sulle vendite complessive). Tra i comparti, gli unici segni positivi si evidenziano per le sportive e sneakers (+3,6% nelle paia e +2,1% in valore). Riduzioni in volume attorno al 3% per le calzature donna, per quelle da uomo (stabili però in spesa) e per la pantofoleria; -1,4% per le scarpe da bambino. Le indicazioni preliminari relative a dicembre escludono purtroppo stravolgimenti di sorta rispetto al trend dei mesi precedenti. Per quanto riguarda l andamento degli acquisti per canale di vendita, pur in assenza ancora di dati a consuntivo annuo, dovrebbero trovare conferma le indicazioni emerse nel primo semestre, con flessioni per il dettaglio tradizionale e trend favorevoli invece per catene di negozi e shopping online. Quest ultimo, che nel 2013 deteneva una quota di appena il 3,6% sul totale spesa, pesava nel primo semestre 2018 il 10%. OCCUPAZIONE E NATI-MORTALITÀ AZIENDALE Il 2018 si è chiuso, come già il biennio antecedente, con saldi negativi sia nel numero di calzaturifici attivi (-203 su dicembre 2017, tra industria e artigianato, secondo i dati delle Camere di Commercio) che nella forza lavoro (-920 unità). 4

5 A fine dicembre 2018 il settore contava aziende e addetti diretti, in calo rispettivamente del -4,3% e del -1,2% sul consuntivo 2017 (nei due anni precedenti la flessione negli occupati era risultata invece inferiore al mezzo punto percentuale). Allargando il campo di analisi all intera voce Ateco CB152, comprensiva della componentistica, secondo le elaborazioni di Infocamere-Movimprese i saldi negativi salgono a -323 aziende e addetti. Di tali dati è disponibile anche un dettaglio territoriale, che denota le maggiori tensioni nelle Marche, regione duramente colpita dal protrarsi della crisi nei mercati dell ex Unione Sovietica. Per quanto concerne il numero di imprese attive, si registrano saldi negativi sul 2017 per tutte le sette principali regioni a vocazione calzaturiera. Emilia Romagna e Lombardia sono quelle con le contrazioni più modeste in termini assoluti (-10 e -12 aziende); attorno alle 20 unità le riduzioni per Puglia e Campania. Non trascurabili infine quelle di Veneto (-43) Toscana (-65) e soprattutto, come anticipato, Marche (-138 aziende), che presentano anche la contrazione più pesante in termini percentuali (-4,1%). Relativamente agli addetti, 5 delle 7 regioni calzaturiere hanno chiuso l anno con una flessione rispetto a fine 2017; solo Puglia e Lombardia hanno infatti evidenziato un trend positivo. In Veneto (-355), Campania (-389) e Marche ( addetti, tra calzaturifici e produttori di componentistica) le perdite più rilevanti. Il trend sfavorevole delineato dalla banca dati camerale trova conferma nell indagine condotta tra gli Associati: per il 2018 le imprese del campione mostrano nell insieme un calo degli addetti nell ordine del 2%. La riduzione della forza lavoro è stata segnalata da metà delle aziende raggiunte, ma per il 28% dei rispondenti si è trattato di un calo contenuto entro le 3 unità. Il 23% ha indicato una stabilità nel numero di dipendenti rispetto a fine 2017; il restante 27% una crescita. Per la grande maggioranza dei rispondenti (70%) i livelli occupazionali di fine 2018 rimarranno invariati nel primo semestre 2019, anche se il numero di coloro che si attendono una diminuzione (19%) è quasi il doppio rispetto a quanti prevedono un aumento (11%). Verosimile pertanto un ulteriore lieve flessione. Va infine sottolineata in chiusura, ancora una volta, la scarsa significatività della forte riduzione (-28%) delle ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate nel 2018 nella Filiera Pelle (in linea peraltro con quella registrata per il Totale settori italiano, -38%): essa è dovuta agli effetti congiunti della riforma degli strumenti di integrazione salariale introdotta dal Jobs Act maggiori ostacoli all accesso, costi più elevati e nuove regole sulla durata massima e all esaurimento della CIG in deroga (-98%) previsto dall apposita norma che l ha abrogata. Si deve inoltre precisare che queste cifre non considerano le ore autorizzate di FIS-Fondo di Integrazione Salariale e di altri Fondi di Solidarietà (dati non diffusi dall INPS), come pure le prestazioni erogate dal Fondo di Solidarietà Bilaterale per l Artigianato (FSBA). Tornando alla CIG, sono state concesse per l Area Pelle 6,6 milioni di ore contro i 9,1 milioni del 2017 e i 13,3 del La diminuzione è comune a tutte le principali regioni calzaturiere, con la sola eccezione del Veneto (+26,4%). Calano sia la CIG straordinaria in senso stretto (-24%) che, in misura meno drastica, quella ordinaria (-10,6%). Per effetto di tali dinamiche, le ore concesse nel 2018 sono tornate al di sotto (18% in meno) dei livelli di dieci anni addietro (2008), prima cioè dello scoppio della crisi economica mondiale: solo il numero di ore di CIG ordinaria risulta più alto (17% in più) di allora. Milano, 7 febbraio

6 IL 2018 IN SINTESI STIME ANNUE DI PRECONSUNTIVO L'INDUSTRIA CALZATURIERA ITALIANA Preconsuntivo Var % PRODUZIONE* Milioni di Euro 7.797, ,94 +0,7% Milioni di paia 190,7 185,7-2,6% EXPORT Milioni di Euro 9.195, ,47 +4,2% (comprensivo delle riesportazioni) Milioni di paia 211,1 206,3-2,3% IMPORT Milioni di Euro 4.655, ,36 +10,2% (comprensivo delle reimportazioni) Milioni di paia 333,9 336,3 +0,7% SALDO COMMERCIALE Milioni di Euro 4.540, ,11-2,0% N AZIENDE (calzaturifici) ,3% N ADDETTI diretti ,2% Cassa Integrazione Guadagni Area Pelle - Ordinaria Milioni di ore 5,1 4,5-10,6% - Straordinaria Milioni di ore 4,1 2,1-49,6% - Totale Milioni di ore 9,1 6,6-28,0% Fonte: Stime Centro Studi Confindustria Moda per Assocalzaturifici * Produzione 2018 = Stime di preconsuntivo sulla base dei risultati dell'indagine a campione svolta tra gli Associati; Export e Import: stime e proiezioni a 12 mesi sulla base dei dati ISTAT disponibili. 6

7 I PRINCIPALI INDICATORI CONGIUNTURALI DELL INDUSTRIA CALZATURIERA Andamento 2018 e previsioni 1 semestre 2019 Δ Q.tà prodotte preconsuntivo ,6% 1 sem Lieve flessione Δ produzione preconsuntivo ,7% Utilizzo capacità produttiva dicembre % giugno % Consumi delle famiglie (q.tà) gen-nov ,9% Consumi delle famiglie (spesa) gen-nov ,3% Esportazioni (q.tà) gen-ottobre ,3% Esportazioni (valore) gen-ottobre ,9% Importazioni (q.tà) gen-ottobre ,3% Importazioni (valore) gen-ottobre ,3% Saldo commerciale (valore) gen-ottobre ,8% Termini di incasso interni Termini di incasso esteri AZIENDE/ADDETTI (dicembre 2018) Calzaturifici N aziende (-203 su dic.2017; -4,3%) Lieve aumento Stabili/lieve aumento N addetti (-920 su dic.2017; -1,2%) Occupazione 1 sem Lieve flessione Utilizzo C.I.G. Area Pelle gen-dic ,0% di cui: C.I.G. ordinaria C.I.G. straordinaria totale straordinaria in senso stretto straordinaria in deroga Elaborazioni e stime Centro Studi Confindustria Moda per Assocalzaturifici -10,6% -49,6% -24,0% -97,7% 7

8 EXPORT ITALIANO CALZATURE andamento nei primi 10 mesi 2018 rispetto ai primi 10 mesi 2017 Analisi per materiale di tomaio Materiale di tomaio (Milioni Euro) Gennaio Ottobre 2018 VARIAZIONE % 18/17 (000 paia) P.M. Euro P.M. PELLE/CUOIO 5.786, ,21 +0,4-4,3 +4,8 SINTETICO 796, ,35 +6,6-0,9 +7,6 PANTOFOLE 51, ,39-8,7-5,0-3,9 GOMMA 87, ,71 +34,8-3,1 +39,1 TESS./MAT.DIV , ,20 +19,2 +3,0 +15,7 TOTALE EXPORT 8.085, ,82 +3,9-2,3 +6,4 Analisi per Paese Ranking valore PRINCIPALI PAESI DI DESTINAZIONE Gennaio Ottobre 2018 VARIAZIONE % 18/17 P.M. (Milioni Euro) (000 paia) Euro P.M. 1) Francia 2) Svizzera 3) Germania 4) USA 5) Regno Unito 6) Spagna 7) Russia 8) Hong Kong 9) Cina 10) Paesi Bassi 11) Belgio 12) Corea del Sud 13) Giappone 14) Austria 15) Canada 16) Polonia 17) Emirati Arabi 18) Grecia 19) Rep. Ceca 20) Svezia 21) Turchia... 27) Ucraina... 37) Kazakistan , ,65 886,71 760,16 528,73 294,21 293,33 272,69 235,65 203,75 194,83 167,17 161,30 151,66 99,60 97,34 94,81 76,13 71,96 56,47 56,08 42,10 22, ,92 86,98 29,54 59,78 48,89 31,81 59,53 153,09 121,70 38,21 42,38 111,70 76,93 36,03 51,29 29,57 85,26 26,34 22,28 41,30 51,86 72,07 68,46 +9,4 +17,1 +2,7-0,6 +6,5 +1,5-12,8-8,4 +19,7-0,4-7,1 +10,3-5,2 +3,7 +12,9 +0,4-1,6 +6,9-3,6 +1,4-7,8-2,0-1,0-6,7 +14,2 +2,0 +5,8 +1,6-7,7-14,3-6,9 +18,0-13,7-11,6 +6,7-2,2-3,0 +21,6-8,6-4,2-15,0-1,0-0,2-19,8-1,5 +3,5 +17,3 +2,5 +0,7-6,0 +4,8 +10,0 +1,8-1,6 +1,4 +15,4 +5,0 +3,4-3,1 +6,9-7,1 +9,8 +2,8 +25,7-2,7 +1,6 +15,0 TOTALE EXPORT 8.085, ,82 +3,9-2,3 +6,4 Fonte: Elaborazioni Centro Studi Confindustria Moda su dati ISTAT -0,4-4,3 8

9 Analisi per aree geografiche di destinazione ITALIA EXPORT Unione Europea (UE28) Altri Paesi Europei Paesi Est Europa e CSI* Africa Settentrionale Altri Paesi d Africa America Settentrionale America Centrale e del Sud Medio Oriente Altri Paesi d Asia Oceania Diverse (Milioni ) Gennaio Ottobre 2018 VARIAZIONE % 18/ , ,44 425,33 24,60 38,65 859,81 79,76 228,00 946,81 57,08 3,24 (000 paia) P.M. Euro 34,85 81,95 48,97 19,24 20,69 58,66 50,10 59,40 112,04 41,99 153,37 P.M. +3,6 +15,4-8,7 +10,9-1,5 +0,8 +6,1-0,9 +2,6-4,3 +24,7-4,6 +10,4-7,9 +2,5-5,7 +7,6-5,2-9,9 +3,1 +19,9 +12,7 +8,6 +4,6-0,9 +8,2 +4,5-6,3 +12,0 +9,9-0,4-20,2 +10,7 TOTALE EXPORT 8.085, ,82 +3,9-2,3 +6,4 (* di cui mercati "area CSI": 389, ,57-9,5-10,1 +0,6) Nota: - Unione Europea a 28 = Francia, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Germania, Regno Unito, Irlanda, Danimarca, Grecia, Portogallo, Spagna, Austria, Finlandia, Svezia, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Rep.Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Bulgaria, Romania, Croazia; - Altri Paesi europei = Ceuta, Melilla, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Isole Faer Oer, Andorra, Gibilterra, Turchia; - Paesi Est Europa e CSI = Albania, Bosnia-Erzegovina, Ex R.Jug. Macedonia, Serbia, Montenegro, Kosovo e mercati dell area CSI (Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Russia, Georgia, Armenia, Azerbaigian, Kazakistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan); nell'aggregato "CSI" sono considerate anche Georgia e Ucraina, benché ritiratesi, nel 2009 e nel 2014 rispettivamente, dalla confederazione; - Africa Settentrionale = Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Sudan; - Diverse = Paesi e territori indeterminati o non specificati; punti e depositi franchi; provviste di bordo. 30 Export anno 2018 per trimestre (Var.% su analogo periodo 2017) 30 Export Intra ed Extra UE: 10 mesi 2018 (Var.% su analogo periodo 2017) 25 Var. % ,9 +3,6 +4, ,0-3,0-2,5 I Trimestre II Trimestre III Trim+Ottobre ,6 Intra-UE Extra-UE Fonte: Elaborazioni Centro Studi Confindustria Moda su dati ISTAT 9

10 IMPORT ITALIANO CALZATURE andamento nei primi 10 mesi 2018 rispetto ai primi 10 mesi 2017 Analisi per materiale di tomaio Materiale di tomaio (Milioni Euro) Gennaio Ottobre 2018 VARIAZIONE % 18/17 (000 paia) P.M. Euro P.M. PELLE/CUOIO 2.197, ,69 +6,5-3,8 +10,7 SINTETICO 849, ,12 +3,6-0,2 +3,8 PANTOFOLE 67, ,08 +2,2 +6,6-4,2 GOMMA 22, ,37-7,5-13,7 +7,1 TESS./MAT.DIV , ,11 +23,8 +7,8 +14,9 TOTALE IMPORT 4.434, ,92 +10,3 +1,3 +8,9 Analisi per Paese Ranking valore PRINCIPALI PAESI DI ORIGINE Gennaio Ottobre 2018 VARIAZIONE % 18/17 P.M. (Milioni Euro) (000 paia) Euro P.M. 1) Cina 2) Francia 3) Belgio 4) Romania 5) Germania 6) Paesi Bassi 7) Vietnam 8) Spagna 9) Albania 10) Tunisia 11) Bosnia-Erz. 12) Indonesia 13) India 14) Svizzera 15) Serbia 16) Regno Unito 17) Cambogia 18) Ungheria 19) Bulgaria 20) Polonia 21) Slovenia 22) Rep. Ceca 23) Portogallo ,51 581,08 387,11 349,65 322,07 276,74 232,95 191,33 175,30 125,56 123,26 115,47 104,86 92,77 73,83 65,99 58,68 49,51 46,45 33,37 32,09 31,55 28, ,79 32,99 25,20 23,08 23,46 28,95 16,59 18,82 12,77 17,02 10,80 14,60 15,61 132,86 22,28 43,46 14,90 47,79 13,61 15,63 10,39 26,40 32,65-1,8 +63,9 +4,7-4,3 +83,6-6,0-11,4-9,1 +6,2 +19,7-1,1-9,1 +4,8 +6,1 +7,1 +31,6 +7,8 +42,4-11,3 +52,0 +28,8 +55,1-14,4 +4,9 +32,7-0,6-15,3 +31,6-20,1-11,8-31,1 +2,4 +8,4-0,9 +0,0 +8,8 +12,7 +5,0 +4,7 +15,6-23,0-16,2-35,4 +18,2 +35,3-24,8-6,4 +23,5 +5,3 +12,9 +39,5 +17,6 +0,4 +32,0 +3,7 +10,4-0,2-9,2-3,7-5,9 +2,0 +25,7-6,7 +84,9 +5,8 +135,4 +8,9 +14,6 +13,7 TOTALE IMPORT 4.434, ,92 +10,3 +1,3 +8,9 Fonte: Elaborazioni Centro Studi Confindustria Moda su dati ISTAT 10

11 Analisi per aree geografiche di provenienza ITALIA IMPORT Unione Europea (UE28) Altri Paesi Europei Paesi Est Europa e CSI Africa Settentrionale Altri Paesi d Africa America Settentrionale America Centrale e del Sud Medio Oriente Altri Paesi d Asia Oceania Diverse (Milioni ) Gennaio Ottobre 2018 VARIAZIONE % 18/ ,14 111,56 422,30 139,75 0,79 10,44 10,63 6, ,94 0,44 1,52 (000 paia) P.M. Euro 24,99 31,94 13,54 17,56 14,40 93,66 9,17 196,82 8,25 116,42 64,18 P.M. +18,9 +8,3 +3,3 +12,9 +177,3 +52,9-7,3 +212,4-1,8 +84,2 +354,6-3,6 +23,2 +0,9 +5,3 +183,2-1,7 +6,7 +76,6 +4,0-28,7 +0,5 +23,4-12,1 +2,3 +7,2-2,1 +55,5-13,2 +76,9-5,6 +158,2 +352,3 TOTALE IMPORT 4.434, ,92 +10,3 +1,3 +8,9 Nota: - Unione Europea a 28 = Francia, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Germania, Regno Unito, Irlanda, Danimarca, Grecia, Portogallo, Spagna, Austria, Finlandia, Svezia, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Rep.Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Bulgaria, Romania, Croazia; - Altri Paesi europei = Ceuta, Melilla, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Isole Faer Oer, Andorra, Gibilterra, Turchia; - Paesi Est Europa e CSI = Albania, Bosnia-Erzegovina, Ex R.Jug. Macedonia, Serbia, Montenegro, Kosovo e mercati dell area CSI (Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Russia, Georgia, Armenia, Azerbaigian, Kazakistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan); nell'aggregato "CSI" sono considerate anche Georgia e Ucraina, benché ritiratesi, nel 2009 e nel 2014 rispettivamente, dalla confederazione; - Africa Settentrionale = Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Sudan; - Diverse = Paesi e territori indeterminati o non specificati; punti e depositi franchi; provviste di bordo. 30 Import anno 2018 per trimestre (Var.% su analogo periodo 2017) 30 Import Intra ed Extra UE: 10 mesi 2018 (Var.% su analogo periodo 2017) 25 Var. % , ,5 +1, ,9 +1, ,5 I Trimestre II Trimestre III Trim+Ottobre ,6 Intra-UE Extra-UE Fonte: Elaborazioni Centro Studi Confindustria Moda su dati ISTAT 11

12 SALDO COMMERCIALE SETTORE CALZATURIERO PRIMI 10 MESI 2017 PRIMI 10 MESI 2018 Variaz. % 18/17 VALORE (Milioni Euro) PAIA (Milioni) P.M. Euro VALORE (Milioni Euro) PAIA (Milioni) P.M. Euro VAL QTA EXPORT 7.778,60 180,6 43, ,38 176,5 45,82 +3,9-2,3 IMPORT 4.021,47 293,5 13, ,35 297,2 14,92 +10,3 +1,3 SALDO COMMERCIALE 3.757,13-112, ,02-120,7-2,8-7,0 INTERSCAMBIO COMMERCIALE CALZATURE Andamento nei primi 10 mesi degli anni EXPORT gennaio/ottobre (Milioni di Euro) (Milioni di PAIA) Prezzo medio (Euro) ,16 215,5 24, ,94 213,2 26, ,37 216,8 27, ,73 198,6 31, ,08 167,1 30, ,14 191,5 29, ,20 201,3 32, ,88 186,8 35, ,01 191,4 36, ,27 189,8 38, ,53 179,8 40, ,87 178,0 42, ,60 180,6 43, ,38 176,5 45,82 Raffronto con la situazione pre-crisi di dieci anni addietro (primi 10 mesi 2018 su analogo periodo 2008): +31,2% in valore; -11,2% in quantità; +47,7% nel prezzo medio. IMPORT gennaio/ottobre (Milioni di Euro) (Milioni di PAIA) Prezzo medio (Euro) ,47 289,1 8, ,57 321,4 8, ,68 348,4 8, ,13 313,7 9, ,10 274,1 10, ,05 311,6 10, ,03 314,6 11, ,58 267,9 12, ,88 269,4 12, ,19 292,1 12, ,52 289,4 13, ,81 297,5 13, ,47 293,5 13, ,35 297,2 14,92 Raffronto con la situazione pre-crisi di dieci anni addietro (primi 10 mesi 2018 su analogo periodo 2008): +54,4% in valore; -5,3% in quantità; +63,0% nel prezzo medio. Fonte: Elaborazioni Centro Studi Confindustria Moda su dati ISTAT Nota: nell analisi dell interscambio commerciale sono stati utilizzati i dati ISTAT provvisori, sia per il 2018 che per gli anni precedenti, per permettere un raffronto omogeneo. 12

13 MERCATO ITALIA andamento nei primi 11 mesi 2018 rispetto ai primi 11 mesi 2017 CONSUMI DELLE FAMIGLIE ITALIANE SPESA CORRENTE (prezzi al dettaglio) Genn-Nov 2017 Milioni di EURO Genn-Nov 2018 Milioni di EURO Var. % 18/17 UOMO (sneakers escluse) 884,51 884,72 +0,0 % DONNA (sneakers escluse) 1.841, ,86-2,8 % BAMBINI/RAGAZZI 324,00 318,09-1,8 % SPORTIVE E SNEAKERS 1.991, ,77 +2,1 % Pantofole/Zoccoli/Ciabatte - di cui per uomo - di cui per donna - di cui bambini/ragazzi 456,89 119,93 286,66 50,29 453,79 120,16 285,66 47,96-0,7 % +0,2 % -0,4 % -4,6 % Totale SPESA (milioni Euro) 5.498, ,22-0,3 % QUANTITA' Genn-Nov 2017 PAIA (000) Genn-Nov 2018 PAIA (000) Var. % 18/17 UOMO (sneakers escluse) ,0 % DONNA (sneakers escluse) ,0 % BAMBINI/RAGAZZI ,4 % SPORTIVE E SNEAKERS ,6 % Pantofole/Zoccoli/Ciabatte - di cui per uomo - di cui per donna - di cui bambini/ragazzi ,9 % -3,9 % -2,3 % -3,4 % Totale PAIA (000) ,9 % Prezzi medi al paio (al dettaglio) Genn-Nov 2017 EURO Genn-Nov 2018 EURO Var. % 18/17 UOMO (sneakers escluse) 62,54 64,45 +3,1 % DONNA (sneakers escluse) 49,47 49,60 +0,3 % BAMBINI/RAGAZZI 27,78 27,67-0,4 % SPORTIVE E SNEAKERS 47,43 46,73-1,5 % Pantofole/Zoccoli/Ciabatte - di cui per uomo - di cui per donna - di cui bambini/ragazzi 12,16 12,28 12,71 9,57 12,44 12,81 12,96 9,44 +2,3 % +4,3 % +2,0 % -1,3 % Totale P.M. (Euro) 38,56 38,78 +0,6 % Fonte: SITA RICERCA servizio Fashion Consumer Panel per Assocalzaturifici 13

14 CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI FILIERA PELLE Anno 2018 ORE AUTORIZZATE PER TRATTAMENTI DI INTEGRAZIONE SALARIALE a favore di operai e impiegati Settore di attività: Pelli, cuoio e calzature 12 mesi 2017 Ore 12 mesi 2018 Ore Var. % 18/17 C.I.G. Ordinaria ,6 C.I.G. Straordinaria ,6 di cui: straord. in senso stretto ,0 straord. in deroga ,7 TOTALE C.I.G. di cui: Primo trimestre Secondo trimestre Terzo trimestre Quarto trimestre Ore autorizzate per regione (ordinarie+straordinarie) -28,0-53,8-20,4-16,1-10,6 12 mesi 2017 Ore 12 mesi 2018 Ore Var. % 18/17 Piemonte Lombardia Veneto Friuli V.G. Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Campania Puglia Altre regioni ,8 % -48,1 % +26,4 % -52,8 % -21,5 % -39,4 % -43,1 % -34,8 % -92,1 % -77,9 % -25,8 % +30,5 % -11,4 % TOT. Territorio Nazionale ,0 % ANDAMENTO ANNI PRECEDENTI, periodo Gennaio-Dicembre CIG Var. % su anno precedente 12 mesi Ordinaria Straordinaria tot. CIG Totale Ordinaria Straord.tot. CIG Totale ,8 +181,5 +187, ,9 +94,6 +28, ,0-32,5-34, ,1-8,5 +3, ,0-6,1 +2, ,8-7,2-15, ,6-39,4-31, ,1 +11,3 +11, ,5-51,0-31, ,6-49,6-28,0 raffronto coi livelli di 10 anni addietro (=anno 2018 su anno 2008): +16,7-50,8-18,3 Nota: Il TOT. ITALIA relativo a TUTTI I SETTORI (CIG ordinaria+straordinaria) ammonta per il 2018 a 217,7 milioni di ore, in calo del -37,6% sull anno Fonte: INPS, elaborazioni Centro Studi Confindustria Moda_01/

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