ISO-OSI. Franco Callegati D.E.I.S. Università di Bologna

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1 ISO-OSI Franco Callegati D.E.I.S. Università di Bologna IC3N 2000 N. 1 Sistemi chiusi Tutte le reti di calcolatori della prima generazione nascono e si evolvono come sistemi chiusi: nel mondo dell'informatica: tutti i componenti della rete devono essere dello stesso costruttore (captivity), nel mondo delle Telecomunicazioni: una rete specializzata per ogni servizio. Questo crea incompatibilità e disordine, ponendo ostacoli alla comunicazione a vari livelli: a causa della diversità delle reti gli apparati non riescono ad interpretare i segnali degli altri, anche se i calcolatori riescono a connettersi non riescono a colloquiare perché parlano linguaggi diversi, i programmi applicativi non riescono ad operare in ambiente distribuito. Franco Callegati N. 2 1

2 Sistemi aperti Obiettivo: Realizzare una rete di calcolatori in cui qualunque terminale comunica con qualunque fornitore di servizi mediante qualunque rete. Per realizzare un sistema aperto è necessario stabilire delle regole comuni per lo scambio delle informazioni: sono necessari degli standard. Tutte le soluzione proposte hanno in comune un architettura a strati Franco Callegati N. 3 Modello euristico (1) Un professore servendosi del servizio postale contatta uneditore in Giappone per chiedere informazioni sul suo materiale didattico e decide di ordinare alcuni articoli. Tutta la trattativa può essere vista come una comunicazione (scambio di lettere e materiale) fra Professore ed Editore durante la quale ognuno fa il suo mestiere (problemi di Applicazione). Le lettere ed i libri debbono avere una forma comprensibile: a questo fine possono intervenire delle Segretarie (problemi di Presentazione). Il movimento delle merci fa nascere questioni amministrative: ordini, fatture, ricevute. Anche per questo si possono usare impiegati appositi (problemi di sessione). Occorre scegliere il servizio postale a cui affidarsi, inoltre le lettere ed i pacchi vanno preparati in modo conforme alle regole di questo servizio (problemi di Trasporto). Franco Callegati N. 4 2

3 Modello euristico (2) La posta viene consegnata ad un servizio pubblico. In primo luogo un ufficio smistamento, la instrada verso la sua destinazione (problemi di Rete). La posta in generale deve percorrere diverse tratte. Viene pertanto messa in contenitori (sacchi ad es.) che vengono confezionati e controllati da appositi incaricati (problemi di Controllo di linea). Infine un mezzo di trasporto (treno, aereo, nave) porta materialmente a destinazione (mezzo fisico). Si possono evidenziare due tipi di interazione fra le persone coinvolte: fra corrispondenti remoti, ad es. Professore-Editore, Segretaria- Segretaria, ecc. (protocolli) fra superiore e subordinato locali, ad es.professore-segretaria, ecc. (interfaccie) Franco Callegati N. 5 ISO-OSI A partire dai primi anni '70 l'iso ha dato il via a lavori per giungere ad una serie di standard unificati per la realizzazione di reti di calcolatori aperte. L'ISO ha quindi proposto un modello di riferimento detto Open System Interconnection (OSI) è diventato standard internazionale nel 1983 (ISO 7498). L'OSI e' basato sul concetto centrale di una architettura a strati. Lo standard definisce i servizi che ogni strato deve fornire. L'architettura a strati ha alcuni grandi vantaggi: scompone il problema in sottoproblemi più semplici da trattare, rende i vari livelli indipendenti, definendo solamente servizi e interfacce, livelli diversi possono essere sviluppati da enti diversi. Franco Callegati N. 6 3

4 Cosa definisce? Le definizioni contenute nell OSI coinvolgono tre livelli di astrazione: Modello di riferimento: schema concettuale e definizione generale delle funzioni degli strati e delle relazioni fra di essi. Definizione dei servizi: definizione astratta di ciò che viene fornito da uno strato. Specifiche di protocolli ed interfacce: descrizione di come viene fornito un servizio da uno strato. Franco Callegati N. 7 Modello di riferimento Architettura a 7 strati: gli strati 1, 2, 3 sono detti lower layers gli strati 5, 6, 7 sono detti upper layers si possono avere funzione di relay ai livelli 1, 2, 3 A Dialogo end-to-end 7 Applicazione P 6 Presentazione S 5 Sessione T 4 Trasporto N 3 3 Rete DL 2 2 Linea Ph 1 1 Fisico Mezzo fisico Mezzo fisico Franco Callegati N. 8 4

5 Strato 1: fisico Scopo dello strato fisico è quello di attivare, mantenere e disattivare la connessione fisica fra due entità di strato 2. Specifica le modalità di invio dei singoli bit sul mezzo di fisico di trasmissione Per fare questo deve specificare le caratteristiche: meccaniche: forma di prese e spine, numero di contatti, elettriche: voltaggio e caratteristiche elettriche dei segnali associati all'interfaccia, funzionali: significato dei vari segnali, procedurali: combinazioni e sequenze dei segnali all'intefaccia necessarie al fine di regolarne il funzionamento. Franco Callegati N. 9 Strato 2: linea Lo strato di linea deve attivare, mantenere e disattivare la connessione fisica fra due entità di strato 3; rendere affidabile il collegamento diretto (punto-punto) tra due nodi di rete adiacenti. Le funzioni tipicamente svolte dallo strato 2 sono le seguenti: strutturazione del flusso di dati in segmenti, denominati trame o frame; controllo di flusso; controllo di sequenza; controllo e gestione degli errori di trasmissione. Franco Callegati N. 10 5

6 Strato 3: rete Scopo dello strato di rete è di far giungere l informazione al destinatario scegliendo la strada attraverso la rete Si occupa dunque del problema della commutazione. Nelle reti di calcolatori si usa la commutazione di pacchetto e la funzione svolta dallo strato 3 viene detta routing Occorre un modo per individuare i destinatari: È necessario uno schema di indirizzi. Se si vuole un unica rete lo schema di indirizzi deve essere universale. Si sono sviluppate reti parziali, ora denominate sottoreti e per arrivare ad una rete unica occorre definire un protocollo di interconnessione di reti (Internetwork Protocol o IP) Franco Callegati N. 11 Strato 4: trasporto Scopo dello strato di trasporto è fornire un canale sicuro end-to-end, svincolandoli da tutti i problemi di rete Si occupa tipicamente di adattare la dimensione dei frammenti forniti dagli strati superiori (files) a quella richiesta dalle reti (pacchetto): funzione di Pacchettizzazione (fragmenting) Può avere molte altre funzioni fra cui controllo dell errore, controllo di flusso, gestione di dati prioritari, ecc.. Non tutti le applicazioni hanno bisogno delle stesse funzioni, per cui si possono definire diverse Classi di Transport Franco Callegati N. 12 6

7 Strato 5: sessione Suddivide il dialogo fra le applicazioni in unità logiche (dette appunto sessioni), Una sessione deve essere individuata, interrotte e riprese, per fare fronte a vari eventi catastrofici: perdita di dati, caduta della linea, momentaneo crash di uno dei due interlocutori Permette la chiusura ordinata (soft) del dialogo, con la garanzia che tutti i dati trasmessi sono arrivati a destinazione Anche gli strati di sessione hanno molte funzionalità e possono essere più o meno completi a seconda delle richieste delle applicazioni Franco Callegati N. 13 Strato 6: presentazione Adatta il formato dei dati usato dai due interlocutori preservandone il significato La descrizione del tipo di dati usati per una applicazione e del loro formato si dice una sintassi Ogni interlocutore ha una sua Sintassi locale e durante il dialogo bisogna concordare una Sintassi di trasferimento E stato definito un linguaggio detto Abstract Sintax Notation 1 (ASN 1) per descrivere e negoziare le sintassi Franco Callegati N. 14 7

8 Strato 7: applicazione Lo strato di Applicazione è l utente della rete di calcolatori. Rappresenta il programma applicativo (o Applicazione) che per svolgere i suoi compiti ha bisogno di comunicare con altre applicazioni remote Le applicazioni non possono essere standardizzate completamente: ISO ha cominciato a standardizzare dei moduli applicativi denominati Application Service Element (ASE) su richiesta di gruppi di utenti interessati Franco Callegati N. 15 Service User - Service Provider Il servizio (service) è l'interazione verticale fra i livelli Un servizio viene definito sulla base delle relative interazioni e dei parametri scambiati. N-service provider Il fornitore di servizio a livello N comprende il livello N e tutti i livelli inferiori di cui il livello N fa uso. N-service user L'utilizzatore di servizio di livello N è l'entità di livello N+1 che fa uso dei servizi del livello N. Strato N+1 Strato N+1 N-service User Strato N Strati inferiori N-service Provider Rete Strato N Strati inferiori Franco Callegati N. 16 8

9 Modalità di Servizio Questa modalità di fornire un servizio si dice Connection Oriented quando si stabilisce una connessione: La connessione associa due o più sistemi al fine di trasferire dati Il processo di comunicazione si compone normalmente di tre fasi instaurazione della connessione, tramite lo scambio di opportune informazioni iniziali, trasferimento dei dati veri e propri, chiusura della connessione. Qualora i dati vengano trasferiti senza prima stabilire una connessione si parla si servizio Connectionless Per ogni accesso al servizio vengono fornite tutte le informazioni necessarie per il trasferimento dei dati Ogni unità di dati viene trasferita in modo indipendente dalle altre Franco Callegati N. 17 Primitive di servizio Servono per fornire una rappresentazione astratta dell'interazione fra service-user e service-provider. Sono indipendenti dall'implementazione e seguono un unico schema. Sono definite 4 primitive: request indication response confirme Franco Callegati N. 18 9

10 Modalità di dialogo Confermato NUser N Provider N User Prevede esplicita conferma da parte del destinatario Non confermato Non prevede alcuna conferma Parzialmente confermato La richiesta viene confermata dal service-provider Request Confirm Request Request Confirm Indication Response Indication Indication Franco Callegati N. 19 Service Access Point - SAP Si definisce entità ogni elemento attivo in uno strato Ciascuno strato comprende una o più entità Service Access Point (SAP) Interfaccia logica fra un entità di livello N+1 e una di livello N, attraverso la quale viene fornito un servizio Ogni N-SAP ha un indirizzo unico Entità di strato N+1 N+1 N-SAP Entità di strato N N Franco Callegati N

11 Uso dei SAP Un entità di livello N può servire più N-SAP contemporaneamente. Un utilizzatore di livello N può servirsi di più N-SAP contemporaneamente N+1 N N-1 N+1 N NO Non è permesso connettere più N-user allo stesso N-SAP Si genererebbe ambiguità sulla provenienza/destinazione dei dati Franco Callegati N. 21 Trasferimento dei dati Service Data Unit (SDU) I dati passati al livello N attraverso un N-SAP Protocol Data Unit (PDU) I dati trasferiti fra entità dello stesso livello Protocol Control Information (PCI) Informazioni di controllo di livello N (N+1)-PDU N-SAP N-PCI N-PDU N-SDU Franco Callegati N

12 Header Dati d utente Strato 7 Strato 6 Strato 5 Strato 4 Strato 3 Inserimento dell header Estrazione dell header Strato 7 Strato 6 Strato 5 Strato 4 Strato 3 Strato 2 Strato 2 Strato 1 Bits Strato 1 Franco Callegati N. 23 Segmentazione e riassemblamento E possibile dividere il contenuto di una SDU in una o più PDU La suddivisione si dice segmentazione e la ricostruzione si dice riassemblamento Tipicamente la segmentazione serve per conformarsi a limitazioni sulla lunghezza massima dei messaggi N-SDU N-PCI N-PDU N-PCI N-PDU N-PCI N-PDU N-PCI N-PDU Franco Callegati N

13 Multiplazione Mutliplazione I dati di più connessioni di livello N utilizzano una connessione di livello N-1 L obiettivo è la condivisione delle risorse Connessioni N Entità N Entità N Connessione N-1 Connessione N Entità N Entità N Connessioni N-1 Splitting È duale alla multiplazione Aumenta la flessibilità e la velocità di trasferimento dei dati Franco Callegati N

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