destinazione epoca di semina Terreni sabbiosi Argillosi granella
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1 Notiziario AGROMETEOROLOGICO DI PRODUZIONE INTEGRATA per le province di Ascoli Piceno e Fermo 13 6 Aprile 2016 Centro Agrometeo Locale Via Indipendenza 2-4, Ascoli Piceno Tel. 0736/ Fax. 0736/ calap@regione.marche.it Sito Internet: NOTE AGROMETEOROLOGICHE SETTIMANALI Settimana caratterizzata da tempo stabile con nebbie notturne in dissolvimento nelle ore più calde delle giornate, temperature in aumento. Nel seguente link si possono consultare i grafici orari dell andamento meteo, aggiornati giornalmente: MAIS: PREPARAZIONE DEL LETTO DI SEMINA, CONCIMAZIONE Le condizioni meteorologiche dell ultimo periodo con assenza di piogge e sporadica ventosità, hanno permesso in questi giorni di rientrare in campo nella maggior parte dei terreni, per le operazioni agronomiche, per la preparazione dei letti di semina le lavorazioni devono comunque essere molto superficiali in quanto negli strati più profondi il terreno è ancora molto umido. Anche l innalzamento delle temperature è favorevole per poter procedere con la semina delle colture primaverili estive. Il mais, coltura da rinnovo, solitamente nei nostri areali trova la sua collocazione nella rotazione dopo il frumento. L intervallo minimo tra due cicli successivi dovrà essere pari a un anno. Scelta varietale: con limitata disponibilità di acqua irrigua è consigliabile impiegare varietà a ciclo di maturazione non troppo lungo, classe di precocità fino a 500 scegliendo ibridi adatti ad ambienti siccitosi al fine di evitare stress idrici alla coltura. A lato si riporta una tabella di indirizzo per la scelta della classe di precocità in funzione dell epoca di semina e della tipologia del terreno. destinazione epoca di semina Terreni sabbiosi Argillosi granella 1 a epoca di semina (aprile) FAO 600 FAO 500 semina ritardata (maggio) FAO 500 FAO a epoca di semina (giugno) FAO 400 FAO a epoca di semina (aprile) FAO 700 FAO 600 foraggio semina ritardata (maggio) FAO 600 FAO a epoca di semina (giugno) FAO 500 FAO 400
2 Notiziario Agrometeorologico Province di Ascoli Piceno e Fermo n.13 del 06/04/2016 pag.2 Epoca e densità di semina: il processo di germinazione del mais si avvia con temperature del terreno >8 C mentre è fortemente danneggiato da valori inferiori, la temperatura minima per avere germinazione e nascite accettabilmente rapide e regolari è di 12 C, quindi la semina può essere fatta appena tale temperatura media si riscontra nel terreno alla profondità alla quale va deposto il seme (5 cm circa). In genere le semine vanno posizionate dopo la prima decade di Aprile evitando semine troppo anticipate. Sono consentite interfile variabili da 45 a 75 cm in funzione dei cantieri aziendali di semina e raccolta. Normalmente nei nostri areali la semina viene effettuata con interfila a 70 cm, mentre sulla fila la distanza va regolata fino ad ottenere una densità ottimale pari a quella riportata nella tabella sopra. Per ottenere tali densità di piante si consiglia di impiegare dal 10 al 15% di semi in più, in funzione della germinabilità, dell'epoca di semina e delle difficoltà di emergenza che caratterizzano il terreno. Per determinare il numero di semi sulla fila si dovrà moltiplicare la densità per la distanza dell interfila espressa in metri (ad es. per 7 piante/mq con interfila 70 cm. = 7x(1+10%) x 0,7 da cui si ottengono 5,4 semi per metro lineare, che corrispondono ad una distanza sulla fila di circa 18 cm (1/5,4). Per il controllo degli elateridi si consiglia di non coltivare mais in successione a prati stabili almeno per 2 anni e con eventuali infestazioni in atto eseguire sarchiature ripetute per creare un ambiente sfavorevole alle larve. Oltre a queste tecniche agronomiche, con presenza accertata di elateridi si consiglia di distribuire nel solco di semina uno dei seguenti geodisinfestanti: Teflutrin (1) (2) Zeta-cipermetrina (1) Cipermetrina (1) Lambdacialotrina (1) Clorpirifos etile (1) Thiacloprid (2). (1) Prodotto geodisinfestante (2) Prodotto conciante La concia del seme è in alternativa alla geodisinfestazione che dovrà essere sempre localizzata. Le Linee Guida per la Produzione Integrata delle Colture, Difesa Fitosanitaria e Controllo delle Infestanti" della Regione Marche impongono inoltre le seguenti Limitazioni d uso per geodisinfestazione e concia: tranne che nei terreni in cui il mais segue se stesso, l erba medica, prati, erbai e patata la geodisinfestazione o in alternativa la concia può essere eseguita solo alle seguenti condizioni: - la geodisinfestazione non può essere applicata su più del 30% dell intera superficie aziendale. Tale superficie può essere aumentata al 50% nei seguenti casi: - monitoraggio con trappole:cattura cumulativa di 1000 individui - monitoraggio larve con vasetti: presenza consistente MAIS: CONCIMAZIONE AZOTO: Per quanto concerne la concimazione azotata la dose di fertilizzante da apportare dovrà essere determinata attraverso l applicazione della seguente formula: Concimazione azotata (N) = fabbisogni colturali (A) apporti derivanti dalla fertilità del suolo (B) + perdite per lisciviazione (C) + perdite per immobilizzazione e dispersione (D) azoto da residui della coltura precedente (E) - azoto da fertilizzazioni organiche effettuate negli anni precedenti (F) apporti naturali (G). Al fine di quantificare puntualmente le diverse variabili si consiglia di ricorrere ad un piano di concimazione redatto da un tecnico competente in materia. In maniera molto sintetica i vari fattori della funzione riportata sono i seguenti: A) Fabbisogni colturali (kg/ha) Densità di semina consigliate destinazione 1 a epoca (pt/m 2 ) 2 a epoca (pt/m 2 ) FAO granella FAO FAO FAO FAO trinciato FAO FAO FAO I fabbisogni colturali tengono conto della necessità di azoto della coltura, determinato sulla base degli assorbimenti colturali unitari e dalla produzione attesa, secondo quanto di seguito indicato: A = assorbimento colturale unitario x produzione attesa Coefficiente di asportazione ed assorbimento di azoto, fosforo e potassio in Kg (unità) per tonnellata di mais granella o trinciato. (Disciplinare di Tecniche Agronomiche di Produzione Integrata Regione Marche 2015) Unità asportate (kg per tonnellata di prodotto) Unità assorbite (kg per tonnellata di prodotto) Coltura N P 2 O 5 K 2 O N P 2 O 5 K 2 O Mais da granella Mais trinciato
3 Notiziario Agrometeorologico Province di Ascoli Piceno e Fermo n.13 del 06/04/2016 pag.3 Per una corretta interpretazione della tabella si fa presente che i coefficienti di asportazione (Unità asportate in kg per tonnellata di prodotto) tengono conto soltanto delle quantità di elemento che vengono allontanate dal campo con la raccolta della parte utile della pianta, mentre i coefficienti di assorbimento comprendono anche le quantità di elemento che vengono localizzati nelle parti della pianta non raccolte e che rimangono in campo. (B) Apporti di azoto derivanti dalla fertilità del suolo (kg/ha) Gli apporti di azoto derivanti dalla fertilità del suolo sono costituiti dall azoto immediatamente disponibile per la coltura definito come azoto pronto (B1) e dall azoto che si libera in seguito ai processi di mineralizzazione della sostanza organica. La disponibilità annuale è riportata in tabella seguente. Azoto pronto (B1) calcolato in Kg/ha Tessitura N pronto Densità apparente Tendenzialmente sabbioso 28,4 x N totale ( ) 1,42 Franco 26 x N totale ( ) 1,30 Tendenzialmente argilloso 24,3 x N totale ( ) 1,21 Azoto mineralizzato (B2) che si rende disponibile in un anno, calcolato sulla base della tessitura, del contenuto di sostanza organica del suolo e del rapporto C/N (kg/ha) Tessitura Rapporto C/N N mineralizzato (1) Tendenzialmente sabbioso 36 x S.O. (%) Franco x S.O. (%) Tendenzialmente argilloso 12 x S.O. (%) Tendenzialmente sabbioso 42 x S.O. (%) Franco <9 26 x S.O. (%) Tendenzialmente argilloso 18 x S.O. (%) Tendenzialmente sabbioso 24 x S.O. (%) Franco >12 20 x S.O. (%) Tendenzialmente argilloso 6 x S.O. (%) (1) L entità della decomposizione della sostanza organica varia dal 2 al 3% per i terreni sabbiosi, dal 1,7 al 2 % per i terreni di medio impasto e da 0,5 al 1,5 % per i terreni argillosi. Con un rapporto C/N < di 9 è stato utilizzato il valore più alto dell intervallo, viceversa con un rapporto C/N > di 12 ed il valore medio con C/N equilibrato. I valori riportati in tabella sono calcolati considerando una profondità di 20 cm e che il contenuto di azoto nella sostanza organica sia del 5%. La quantità di azoto che si rende disponibile rimane costante per tenori di S.O. superiori al 3% Gli apporti di azoto derivanti dalla mineralizzazione organica sono disponibili per la coltura in relazione al periodo in cui essa si sviluppa, pertanto nel calcolo è necessario considerare il fattore tempo. Per il mais il coefficiente tempo proposto nel disciplinare di produzione è pari a 0,75. Quindi per il Mais B = B1 + (B2 x 0,75) (C) Perdite per lisciviazione In relazione all andamento climatico e alle caratteristiche pedologiche possono determinarsi delle perdite di azoto per lisciviazione. Tali perdite vengono stimate prendendo come riferimento l entità delle precipitazioni in determinati periodi dell anno, generalmente nella stagione autunno invernale nell intervallo di tempo compreso dal 1 ottobre al 31 gennaio, come di seguito riportato: - con pioggia <150 mm: nessuna perdita: - con pioggia compresa fra 150 e 250 mm: perdite per lisciviazione progressivamente crescenti da 0 a 30 kg/ha; - con pioggia >250 mm: perdite per lisciviazione pari a 30 kg/ha. Per calcolare la perdita di N quando le precipitazioni sono comprese tra 150 e 250 mm si utilizza la seguente espressione: Perdita (kg/ha) = (30 x (150-y)/100) dove: y = pioggia in mm nel periodo ottobre - gennaio. (D) Perdite per immobilizzazione e dispersione Le quantità di azoto, che vengono immobilizzate per processi di adsorbimento chimico-fisico e dalla biomassa per processi di volatilizzazione e denitrificazione, sono calcolate come percentuali degli apporti di azoto provenienti dalla fertilità del suolo (azoto pronto (B1) e azoto derivante dalla mineralizzazione della sostanza organica (B2)) utilizzando la seguente formula che introduce il fattore di correzione (fc) riportato nella tabella. D = (B1+B2) x fc Fattore di correzione da utilizzare per valutare l immobilizzazione e la dispersione dell azoto nel terreno Drenaggio Tessitura franco tendenzialmente argilloso tendenzialmente sabbioso Lento o impedito 0,40 0,45 0,35
4 Normale 0,25 0,30 0,20 Rapido 0,20 0,25 0,15 (E) Azoto da residui della coltura in precessione I residui delle colture precedenti, a seguito di interramento, subiscono un processo di demolizione che porta in tempi brevi alla liberazione di azoto; se però questi materiali risultano caratterizzati da un rapporto C/N elevato, si verifica al contrario una temporanea riduzione della disponibilità di azoto. Azoto disponibile in funzione della coltura precedente (kg/ha) Coltura Barbabietola Cereali autunno-vernini - paglia asportata - paglia interrata Colza Girasole Mais - stocchi asportati - stocchi interrati Prati - Medica in buone condizioni - polifita con + del 15% di leguminose o medicaio diradato - polifita con leguminose dal 5 al 15% - polifita con meno del 5% di leguminose - di breve durata o trifoglio Patata Pomodoro, altre orticole (es.: cucurbitacee, crucifere e liliacee) Orticole minori a foglia Soia Leguminose da granella (pisello, fagiolo, lenticchia, ecc.) Sorgo Sovescio di leguminose (in copertura autunnoinvernale o estiva) N da residui (kg/ha) (F) Azoto da fertilizzazioni organiche effettuate negli anni precedenti L azoto derivante dalla mineralizzazione dei residui di fertilizzanti organici che sono stati distribuiti negli anni precedenti varia in funzione delle quantità e del tipo di fertilizzante impiegato e nel caso di distribuzioni regolari nel tempo anche della frequenza (uno, due o tre anni). Il coefficiente di recupero si applica alla quantità totale di azoto contenuto nel prodotto ammendante abitualmente apportato nel caso di apporti regolari o alla quantità effettivamente distribuita l anno precedente per apporti saltuari (vedere le tabelle relative seguenti). Questo supplemento di N si rende disponibile nell arco di un intero anno e va opportunamente ridotto in relazione al ciclo del singolo tipo di coltura. Tale valore fornisce una stima della fertilità residua derivante dagli apporti organici effettuati gli anni precedenti e non include l azoto che si rende disponibile in seguito ad eventuali fertilizzazioni organiche che si fanno alla coltura per la quale si predispone il bilancio dell azoto. Apporti regolare di fertilizzanti organici: coefficiente % di recupero annuo dell azoto contenuto nella matrice organica distribuita Matrici organiche Tutti gli anni Ogni 2 anni Ogni 3 anni Ammendanti Liquame bovino Liquame suino e pollina Apporti saltuari di ammendanti: coefficienti % di recupero annuo dell azoto contenuto nell ammendante Disponibilità nel 2 anno 20 (G) Apporti naturali Con questa voce viene preso in considerazione il quantitativo di azoto che giunge al terreno con le precipitazioni atmosferiche. L entità delle deposizioni varia in relazione alle località e alla vicinanza o
5 Notiziario Agrometeorologico Province di Ascoli Piceno e Fermo n.13 del 06/04/2016 pag.5 meno ai centri urbani ed industriali. Nelle zone di pianura limitrofe alle aree densamente popolate si stimano quantitativi oscillanti intorno ai 20 kg/ha anno. Si tratta di una disponibilità annuale che va opportunamente ridotta in relazione al ciclo delle colture. Le aziende biologiche possono impiegare solo fertilizzanti di origine organica, nella cui etichetta dovrà essere presente la dicitura ammesso in agricoltura biologica. Le aziende che hanno l obbligo del rispetto del Disciplinare di tecniche agronomiche per la produzione integrata della regione Marche possono distribuire un massimo di 280 U/ha di Azoto (N) per il mais (ridotto a 200 quando il mais segue un prato di leguminose); inoltre lo stesso prevede che l azoto deve essere distribuito frazionandolo in più interventi; in presemina non dovrà superare il 30% dell intero fabbisogno e i 50Kg/ha, mentre in copertura ogni singola somministrazione non dovrà essere superiori ai 100 Kg/ettaro. Nelle ZVN vige l obbligo del rispetto del limite massimo di 170 Kg/ha di Azoto (N), come quantitativo medio aziendale; tale limite può essere elevato, ad un massimo di 210 Kg/ha, qualora l azienda integrasse la concimazione minerale con apporti di sostanza organica (letame ed effluenti zootecnici per un massimo di 170 Kg/ha di azoto provenienti da tali fonti). FOSFORO e POTASSIO: essendo entrambi gli elementi poco mobili nel suolo agrario è di fondamentale importanza verificare la dotazione del terreno, attraverso una analisi chimica. In presenza di terreni con dotazione normale (così come individuato nella tabella a fianco) sarà sufficiente provvedere ad una concimazione di mantenimento, che provveda a coprire le asportazioni della coltura. Nel caso invece di dotazione inferiore alla normalità si dovrà provvedere ad una concimazione di arricchimento, così come nel caso di dotazione superiore alla normalità si provvederà ad effettuare una riduzione. Il calcolo della quota di arricchimento (F1) ed il calcolo della quota di riduzione (F2) verranno eseguiti con la medesima formula F1 = F2 = P x Da x Q ove P è la costante che tiene conto della profondità del terreno (4 per una profondità di 40 cm., 3 per una profondità di 30 cm.), Da è la densità apparente (1,4 per terreni sabbiosi, 1,3 per media tessitura e 1,21 per terreni argillosi, Q è la differenza fra il valore limite inferiore o superiore e la dotazione risultante da analisi. In sintesi CONCIMAZIONE Terreni con dotazione inferiore alla Terreni con dotazione Terreni normali normalità superiore alla normalità fosfatica ASPORTAZIONE + ( F1 x C) ASPORTAZIONE ASPORTAZIONE (F2) potassica ASPORTAZIONE + ( F1 x G) + H ASPORTAZIONE ASPORTAZIONE (F2) ove C e G sono dei fattori di immobilizzazione del suolo calcolati come segue C = a + (0,02 x calcare totale [%]) a = 1,2 terreno sabbioso, 1,3 terreno franco, 1,4 terreno argilloso G = 1 + (0,018 x argilla [%]) H è il valore di lisciviazione del potassio legato all argillosità del suolo Limite inferiore e superiore della classe di dotazione normale per P2O5 e K2O per mais Terreno ppm P 2O 5 Metodo Olsen ppm K 2O Sabbioso (sabbia > 60%) Media tessitura (franco) Argilloso (argilla >35%) Argilla % Da 0 a 5 Da 5 a 15 Da 15 a K 2 O kg/ha La distribuzione dei concimi fosfo-potassici deve essere sempre eseguita nella fase di preparazione del terreno o localizzata durante la semina; si ricorda che disciplinare di produzione a basso impatto ambientale ammette la concimazione fosfo-potassica solo su terreni con dotazione scarsa e vieta la distribuzione in copertura. CEREALI AUTUNNO VERNINI Il frumento duro ha raggiunto nella maggior parte dei casi una fase fenologica compresa tra 2 /3 nodo e botticella (fase BBCH 32/33-45). Dall analisi dei modelli previsionali emerge una situazioni di rischio moderato per quanto riguarda le infezioni da Septoria, in leggero calo rispetto alla scorsa settimana.
6 Notiziario Agrometeorologico Province di Ascoli Piceno e Fermo n.13 del 06/04/2016 pag.6 Dai rilievi effettuati in campo emergono sintomi generalmente localizzati nelle foglie basali, mentre sulle foglie superiori solo sporadicamente sono state osservate delle manifestazioni di ingiallimenti o disseccamenti, che comunque sulle base delle analisi di laboratorio non sono da imputare ad infezioni di Septoria. Si raccomanda la massima attenzione nella verifica della propria situazione di campo. Sulla base dei dati rilevati in campo e degli output dei modelli previsionali, si ritiene opportuno rinviare ad ulteriori valutazioni l eventualità di un intervento fungicida, da effettuarsi in concomitanza con il raggiungimento della fase di foglia a bandiera distesa, considerata come momento utile per l ottimizzazione di un eventuale trattamento specifico. E stata inoltre rilevata la presenza di Afidi, al momento ampiamente al di sotto della soglia economica di intervento. DIFESA DEI FRUTTIFERI DRUPACEE (Ciliegio): Mantenere un equilibrato sviluppo vegetativo delle piante attraverso il contenimento degli apporti di azoto e di acqua di Monilia irrigazione, impedire i ristagni idrici nel terreno. Posizionare il trattamento a caduta dei petali, in funzione dell andamento climatico con uno dei prodotti elencati a fianco ( ) Ammessi in Agricoltura biologica Rame( ), Bacillus Subtilis ( ), Fenexamid, Ciprodinil+Fludioxonil, Boscalid+Pyraclostrobin Si ritiene utile ricordare che ai sensi della L.R. 33/12 in materia apistica, durante il periodo di fioritura sono vietati tutti i trattamenti con prodotti fitosanitari ed erbicidi su vegetazione spontanea, su colture erbacee, arboree e ornamentali, quindi sono vietati anche i trattamenti effettuati con prodotti fungicidi. VITE La fase fenologica della vite è compresa (variabilmente a seconda delle località e dell esposizione) tra gemme cotonose e 2 foglie distese (BBCH 05-12). Al momento non vi è ancora la necessità di alcun intervento fotosanitario. APPUNTAMENTI E COMUNICAZIONI L ASSAM e la Regione Marche organizzano presso la Piazza del Popolo di Ascoli Piceno la 13 edizione della Rassegna Nazionale degli oli monovarietali nei giorni 23 e 24 Aprile nell ambito della 12 Edizione di FRITTO MISTO che animerà Piazza Arringo dal 22 Aprile al 1 maggio; ricco il programma degli appuntamenti: - Salone degli oli monovarietali, dove circa 50 aziende proporranno al pubblico i loro oli monovarietali in una tensostruttura in Piazza del Popolo; - Incontro tecnico dal titolo Identità territoriale degli oli monovarietali sabato alle presso la Sala Ceci della Pinacoteca di Ascoli Piceno; - Seminario di aggiornamento sugli oli monovarietali e il gioco a squadre Indovina la varietà ; - Iniziative rivolte al pubblico previo iscrizioni a alfei_barbara@assam.marche.it La giornata di Lunedì 25 aprile sarà dedicata alla Biodiversità Agraria nelle Marche: la stessa tensostruttura a Piazza del Popolo ospiterà il mercatino dei prodotti della Biodiversità Agraria. Il programma della manifestazione può essere consultato sul sito e sulla pagina face book Oli monovarietali Olidays. L ASSAM organizza il 4 CORSO PER OPERATORI DI FATTORIA DIDATTICA - che si terrà nelle date: maggio 2016, presso la sede di Osimo, per un totale di 30 ore. Il corso si pone come obiettivo formativo la realizzazione di un'offerta formativa che dia alcuni elementi di conoscenza normativa e teorica sulle tematiche proprie della fattoria didattica e nello stesso tempo permetta ai partecipanti di sperimentare attraverso dei laboratori didattici, alcuni percorsi e alcune competenze necessarie; destinata a imprenditori, titolari, soci, dipendenti o coadiuvanti di aziende agricole dislocate nel territorio della regione Marche Programma e scheda di adesione su Per informazioni: Donatella Di Sebastiano, Tel ; mail disebastiano_donata@assam.marche.it
7 Notiziario Agrometeorologico Province di Ascoli Piceno e Fermo n.13 del 06/04/2016 pag.7 Il Servizio Ambiente e Agricoltura della Regione Marche organizza, per il giorno 8 Aprile 2016 alle ore 9.15 presso la Sala Consiliare del Comune di Treia (MC), un convegno dal titolo IL GOVERNO DEI NOSTRI SUOLI-una sfida planetaria ; per partecipare all evento iscriversi al seguente indirizzo: Per informazioni: , mail: infosuoli@regione.marche.it Campagna assicurativa 2016 E possibile assicurare le proprie produzioni entro le sotto elencate date: - Colture a ciclo autunno primaverile (es cereali): 30 Aprile; - Colture permanenti (es.frutta, uva, olive): 30 Aprile, - Colture a ciclo primaverile (esempio meloni, cocomeri, mais, patate) 31 Maggio; - Colture a ciclo estivo, di secondo raccolto, trapiantate (es.fagioli, peperoni, pomodori tabacco) 15 Luglio. Per informazioni cell Tutti i principi attivi indicati nel Notiziario sono previsti nelle Linee Guida per la Produzione Integrata delle Colture, Difesa Fitosanitaria e Controllo delle Infestanti della Regione Marche ciascuno con le rispettive limitazioni d uso (per la consultazione completa del documento e pertanto il loro utilizzo risulta conforme con i principi della difesa integrata volontaria. Le aziende che applicano soltanto la difesa integrata obbligatoria, non sono tenute al rispetto delle limitazioni d uso dei prodotti fitosanitari previste nelle Linee Guida di cui sopra, per cui possono utilizzare tutti gli agrofarmaci regolarmente in commercio, nei limiti di quanto previsto in etichetta, applicando comunque i principi generali di difesa integrata, di cui all allegato III del D.Lgs 150/2012, e decidendo quali misure di controllo applicare sulla base della conoscenza dei risultati dei monitoraggi e delle informazioni previste al paragrafo A del PAN (DM 12 febbraio 2014) Nel sito è attivo un Servizio di Supporto per l Applicazione delle Tecniche di Produzione Integrata e Biologica dove è possibile la consultazione dei Disciplinari di Produzione e di Difesa Integrata suddivisi per schede colturali. Sono inoltre presenti link che consentono di collegarsi alle principali Banche dati per i prodotti ammessi in Agricoltura Biologica. Per la consultazione dei prodotti commerciali disponibili sul mercato contenenti i principi attivi indicati nel presente notiziario è possibile fare riferimento alla banca dati disponibile su SIAN Banca Dati Fitofarmaci Banca Dati Bio ANDAMENTO METEOROLOGICO NEL PERIODO DAL AL OFFIDA SERVIGLIANO MONTEDINOVE CARASSAI MONTEFIORE DELL ASO CASTEL DI LAMA CUPRA MARITTIMA MONTALTO MARCHE COSSIGNANO MONTEGIORGIO MONTEFORTINO RIPATRANSONE CASTIGNANO SPINETOLI FERMO Altit.(m) T C Med T C Max T C Min Umid. (%) Prec.(mm) Etp SANT ELPIDIO A MARE MONTELPARO MONTERUB- BIANO Altit.(m) T C Med T C Max T C Min Umid. (%) Prec.(mm) Etp
8 Notiziario Agrometeorologico Province di Ascoli Piceno e Fermo n.13 del 06/04/2016 pag.8 SITUAZIONE METEOROLOGICA ED EVOLUZIONE Nonostante la strozzatura provocata dalla pressione anticiclonica che arriva dall'atlantico, rimane attivo il flusso di aria fredda settentrionale che, colando dalla Valle del Rodano, arriva fino all'algeria. Dinamica questa che sta favorendo la nascita di un vortice la cui evoluzione avrà importanti conseguenze, nei prossimi giorni, anche sul nostro Paese. Per oggi comunque, apprestiamoci a vivere un'altra giornata di placida stabilità caratterizzata da temperature decisamente elevate, attutite nei valori mattutini dalla presenza delle nebbie sul versante adriatico e Pianura Padana.Il vortice che sta nascendo sull'algeria si accinge a muoversi verso levante alle basse latitudini. Una contemporanea, leggera risalita dello stesso tra giovedì e venerdì tenderà a portarlo sulle regioni centro-meridionali italiane. Qui il maltempo farà la sua comparsa, con varie ondate dapprima sul meridione, poi risalendo sul versante adriatico penetrando quindi dalla Val Padana fino al Piemonte. Nel frattempo le temperature caleranno sensibilmente toccando per il fine settimana livelli al di sotto della media periodale sul comparto di ponente, sostanzialmente in linea altrove. Per domenica comunque, il ritorno dell'alta pressione nord-africana tenderà a ristabilire il bel tempo su gran parte del Paese. PREVISIONI E TENDENZA DEL TEMPO SULLE MARCHE Giovedì 7: Cielo al mattino, prevalentemente velato sul settore interno meridionale, maggiore soleggiamento verso i litorali settentrionali; progressiva estensione della copertura da sud-ovest con ulteriore stratificazione nel proseguo del giorno. Precipitazioni probabili soprattutto nella seconda parte del giorno sul comparto sud-appenninico come rovesci anche temporaleschi, in possibile estensione notturna sull'entroterra meridionale. Venti a spirare delicatamente per lo più da est e sud-est. Temperature in flessione. Altri fenomeni foschie e nebbie mattutine e serali. Venerdì 8: Cielo nuvoloso o molto nuvoloso con tendenza ad una perdita di spessore della copertura e ad una maggiore irregolarità a partire dall'entroterra meridionale in serata. Precipitazioni a guadagnare di diffusione e intensità da sud, localmente a carattere di rovescio temporalesco; in attenuazione ed in contrazione verso il settore costiero e settentrionale verso sera. Venti generalmente deboli orientali e nord-orientali con possibili contributi da occidente sulla dorsale appenninica. Temperature in discesa specie le massime. Altri fenomeni foschie e nebbie. Sabato 9: Cielo nuvolosità che già dal mattino tenderà a divenire prevalente da nord anche a dispetto della irregolarità presente sulle province meridionali; ancora dissolvimenti in serata a partire dall'entroterra settentrionale. Precipitazioni previste al momento più incidenti e diffuse sul settore interno e province settentrionali, a scemare nella seconda parte della giornata. Venti deboli, settentrionali con i nord-orientali che tenderanno a prevalere con il passare delle ore. Temperature ancora in discesa, più accentuata nei valori minimi. Altri fenomeni foschie e nebbie. Domenica 10: Cielo sereno o poco nuvoloso. Precipitazioni assenti. Venti deboli a disporsi da sud-ovest. Temperature massime in ripresa. Altri fenomeni foschie e possibili nebbie mattutine. Previsioni elaborate dal C. O. di AgroMeteorologia ASSAM: Notiziario curato dal Centro Agrometeo Locale di Ascoli Piceno Per informazioni: Per. Agr. Dante Ripa 0736/ / Prossimo notiziario mercoledì 13 Aprile 2016
di PRODUZIONE INTEGRATA per la provincia di Ancona 6 aprile 2016
Notiziario AGROMETEOROLOGICO 13 di PRODUZIONE INTEGRATA per la provincia di Ancona 6 aprile 2016 Centro Agrometeo Locale - Via dell Industria, 1 Osimo St. Tel. 071/808242 Fax. 071/85979 e-mail: calan@regione.marche.it
NOTE AGROMETEOROLOGICHE SETTIMANALI
Notiziario AGROMETEOROLOGICO per la provincia di Ascoli Piceno e Fermo 14 08 Aprile 2015 Centro Agrometeo Locale Via Indipendenza 2-4, Ascoli Piceno Tel. 0736/336443 Fax. 0736/344240 e-mail:calap@regione.marche.it
NOTE AGROMETEOROLOGICHE SETTIMANALI
Notiziario AGROMETEOROLOGICO Di Produzione Integrata per le province di Ascoli Piceno e Fermo 13 05 Aprile 2017 Centro Agrometeo Locale Via Indipendenza 2-4, Ascoli Piceno Tel. 0736/336443 Fax. 0736/344240
di PRODUZIONE INTEGRATA per la provincia di Ancona 5 aprile 2017
Notiziario AGROMETEOROLOGICO 13 di PRODUZIONE INTEGRATA per la provincia di Ancona 5 aprile 2017 Centro Agrometeo Locale - Via dell Industria, 1 Osimo St. Tel. 071/808242 + Fax. 071/85979 e-mail: calan@regione.marche.it
Centro Agrometeo Locale - Via Cavour, 29 Treia. Tel. 0733/ Fax. 0733/ Sito Internet:
Notiziario AGROMETEOROLOGICO di PRODUZIONE INTEGRATA per la provincia di Macerata 7 13 5 aprile 2017 Centro Agrometeo Locale - Via Cavour, 29 Treia. Tel. 0733/216464 Fax. 0733/218165 e-mail: calmc@regione.marche.it
di PRODUZIONE INTEGRATA per la provincia di Ancona 8 aprile 2015
Notiziario AGROMETEOROLOGICO 14 di PRODUZIONE INTEGRATA per la provincia di Ancona 8 aprile 2015 Centro Agrometeo Locale - Via dell Industria, 1 Osimo St. Tel. 071/808242 Fax. 071/808200 e-mail: calan@regione.marche.it
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Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CEREALI AUTUNNO-VERNINI DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI NORMA REGIONALE NOTE Scelta
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III.Calcolo delle unità di concime 1. Come calcolare le unità di concime Il modulo compilabile ha lo scopo di giungere al calcolo delle unità di elementi fertilizzanti eseguendo manualmente tutti i passaggi
SEDANO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.
SEDANO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
ESERCITAZIONE DI AGRONOMIA. Piano di concimazione
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PRATI POLIFITI SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE
PRATI POLIFITI Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
MAIS Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non è
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2018 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> FRUMENTO DA SEME
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2018 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> FRUMENTO DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
PATATA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
MAIS: PREPARAZIONE DEL LETTO DI SEMINA
Notiziario AGROMETEOROLOGICO Di Produzione Integrata per le province di Ascoli Piceno e Fermo 12 27 Marzo 2019 Centro Agrometeo Locale Via Indipendenza 2-4, Ascoli Piceno Tel. 0736/336443 Fax. 0736/344240
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CEREALI AUTUNNO-VERNINI DA SEME
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CEREALI AUTUNNO-VERNINI DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI NORMA REGIONALE NOTE Scelta
SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
CIPOLLA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA
BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> GIRASOLE DA SEME
Regione EmiliaRomagna Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> GIRASOLE DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
MAIS. Non è consentito l uso di materiale proveniente da organismi geneticamente modificati (OGM). E obbligatorio impiegare semente certificata.
MAIS Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non è
VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
ZUCCHINO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
PATATA. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.
PATATA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
CIPOLLA DA SEME Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
ERBAI MISTI SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE
ERBAI MISTI Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA
BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE
MAIS. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.
MAIS Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non è
BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA
BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE
VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
ZUCCHINO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
INSALATE Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > BARBABIETOLA DA ZUCCHERO
CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità Mantenimento dell'agroecosistema naturale Scelta varietale e materiale di moltiplicazione Sistemazione e preparazione
LUPINELLA. Non è ammesso il ristoppio della coltura; è ammesso il ritorno della coltura sullo stesso appezzamento dopo un intervallo di almeno 1 anno.
LUPINELLA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
FAVA da orto Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA
BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE
VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
INSALATE Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > SEGALE
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > SEGALE CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
CECE. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non è consentito l uso di materiale proveniente da organismi geneticamente modificati (OGM).
CECE Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non è
GIRASOLE SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE
GIRASOLE Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > BARBABIETOLA DA ZUCCHERO
CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità Mantenimento dell'agroecosistema naturale Regione EmiliaRomagna Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche
Per favore non scrivere su questi fogli!
Per favore non scrivere su questi fogli! Tabelle utili per interpretare i risultati delle analisi del terreno ph in acqua Calcare totale (g CaCO 3 /kg) Calcare attivo (g CaCO 3 /kg) estremamente acido
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> SOIA DA SEME
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> SOIA DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2018 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > AVENA DA SEME
Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità Mantenimento dell'agroecosistema naturale Scelta varietale e materiale di moltiplicazione Sistemazione e preparazione del suolo all'impianto e alla
PATATA. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.
PATATA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
FAVA e FAVINO da granella
FAVA e FAVINO da granella Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI
AGLIO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.
AGLIO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
ERBA MEDICA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > MAIS DOLCE
Regione EmiliaRomagna Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > MAIS DOLCE CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > MAIS DOLCE
Regione EmiliaRomagna Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > MAIS DOLCE CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
PISELLO. Non è consentito l uso di materiale proveniente da organismi geneticamente modificati (OGM).
PISELLO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
CECE. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.
CECE Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non è
DISCIPLINARE DI PRODUZIONE INTEGRATA DEL COLZA
DISCIPLINARE DI PRODUZIONE INTEGRATA DEL COLZA REGIONE UMBRIA COLZA - SCHEDA TECNICO-AGRONOMICA La scheda colturale deve essere integrata con le prescrizioni obbligatorie e i consigli enunciati nell Allegato
FAVA da orto SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE
FAVA da orto Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
AGLIO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.
AGLIO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
SORGO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.
SORGO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2018 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BIETOLA DA COSTE e DA FOGLIE
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2018 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BIETOLA DA COSTE e DA FOGLIE CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione
MAIS. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.
MAIS Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non è
SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
PEPERONE Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> PREZZEMOLO DA SEME
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> PREZZEMOLO DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
BARBABIETOLA DA ZUCCHERO
BARBABIETOLA DA ZUCCHERO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ
ACTINIDIA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BIETOLA DA COSTE e DA FOGLIE
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BIETOLA DA COSTE e DA FOGLIE CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione
BARBABIETOLA DA ZUCCHERO
BARBABIETOLA DA ZUCCHERO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
AGLIO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.
AGLIO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
AGLIO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.
AGLIO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
BARBABIETOLA DA ZUCCHERO
BARBABIETOLA DA ZUCCHERO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
CAVOLI. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura
CAVOLI Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > TRITICALE
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SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
FAGIOLINO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
ERBA MEDICA SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE
ERBA MEDICA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BIETOLA DA COSTE e DA FOGLIE
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BIETOLA DA COSTE e DA FOGLIE CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione
PEPERONE. Peperone - Regione Molise Disciplinare Produzione Integrata_2015 1
PEPERONE Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
CIPOLLA DA SEME SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
CIPOLLA DA SEME Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
FINOCCHIO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
CORIANDOLO DA SEME Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
NORMA REGIONALE. Nessun vincolo specifico; indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 20165 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CAROTA DA SEME (Fase vivaio e Fase portaseme) CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PREZZEMOLO
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PREZZEMOLO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
Contenuti del Piano di utilizzazione agronomica.
A LLEGATO V PARTE A Contenuti del Piano di utilizzazione agronomica. Ai fini di una razionale gestione delle pratiche di fertilizzazione, con particolare riguardo alla fertilizzazione azotata, il Piano
SORGO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.
SORGO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2018 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> PREZZEMOLO DA SEME
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2018 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> PREZZEMOLO DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
PEPERONE. DPI-Regione Molise_2017_Peperone 1
PEPERONE Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
Regione Emilia-Romagna -Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > COLZA
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SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ
ACTINIDIA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FAGIOLO
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Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > AGLIO
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