Organizzazione della lezione. Lezione 11 Oggetti Distribuiti. Marshalling: : perché. Rappresentazione Esterna dei Dati

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Organizzazione della lezione. Lezione 11 Oggetti Distribuiti. Marshalling: : perché. Rappresentazione Esterna dei Dati"

Transcript

1 Lezione 11 Oggetti Distribuiti Vittorio Scarano Corso di Programmazione Distribuita (23-24) Laurea di I livello in Informatica Università degli Studi di Salerno,, 2 Marshalling: : perché Rappresentazione Esterna dei Dati La informazione nei programmi è memorizzata (e trasmessa) come strutture dati oggetti che possono contenere altri oggetti La trasmissione usa, invece, una sequenza di byte necessario trasformare l informazione da trasmettere attraverso il marshalling Alcuni problemi: diverse rappresentazioni in virgola mobile rappresentazione di interi in ordine diverso (big-endian e little-endian) caratteri: ASCII (1 byte) oppure UNICODE (2 bytes)? 3 Una forma standard per rappresentare strutture dati (oggetti istanza di classi) tipi primitivi Viene usata da macchine diverse per comunicare dati Il Marshalling/Unmarshalling permette: assemblaggio/disassemblaggio dei dati in modo che possano essere trasmessi utilizza una rappresentazione esterna che la piattaforma di middleware utilizza Trasparente per la applicazione 4

2 Alcuni standard per la rappresentazione esterna CORBA Common Data Representation utilizzabile da diversi linguaggi per strutture dati che sono da inviare come parametri o restituiti da una invocazione ad un metodo remoto Serializzazione di oggetti di Java utilizzabile solo da Java permette di serializzare oggetti che possono essere: inviati come parametri o restituiti da una invocazione ad un metodo remoto memorizzati su disco (oggetti persistenti) 5 6 CORBA CDR (Common Data Representation) Un esempio di CDR (1) 15 tipi primitivi Sia da trasmettere una struttura dati Person: short (16), long (32), float (32), double (64), char, boolean, octet (8), Tipi compositi, tra cui: sequence: la lunghezza (long) seguita dagli elementi string: lunghezza (long) seguita dai caratteri array: elementi in ordine (lunghezza fissata) struct: nell ordine di dichiarazione 7 struct Person { string name; string place; long year; } La descrizione della struttura dati Person viene fatta nell Interface Definition Language (IDL) un linguaggio per la specifica della interfaccia non dipendente dal linguaggio di programmazione 8

3 Un esempio di CDR (2) Un esempio di CDR (3) Data una struttura Person con valore Viene rappresentata in forma piatta con il CDR: indici bytes 5 "Smit" "h " 6 "Lond" "on " 1934 lunghezza stringa Smith (int) Smith i dati sono allineati a word (4 byte) lunghezza della stringa London London unsigned long Si usa sempre il byte-ordering del mittente si mandano anche informazioni circa il byte-ordering usato Assumendo che si usi il big-endian bytes 5 "Smit" "h " 6 "Lond" "on " Serializzazione di Java Utilizzata da Java Remote Method Invocation per poter passare oggetti e valori di dati primitivi come parametri e risultato di invocazione di metodi Si usa il meccanismo delle interface Java se una classe può essere serializzata allora deve implementare la interface Serializable che non contiene alcun metodo (marker interface) Importante: si assume che chi deserializza un oggetto non ha informazioni apriori: né sulla classe di cui l oggetto è istanza né sulle classi di cui sono istanza i campi dell oggetto ma deve avere accesso alle definizioni delle classi (file.class) 11 12

4 Struttura della serializzazione di Java Il problema degli handle (1) La serializzazione di un oggetto: nome della classe, versione, numero, tipi e nomi delle variabili istanza valori delle variabili istanza Può contenere anche dei riferimenti ad altri oggetti: quando un oggetto viene serializzato, tutti gli oggetti a cui fa riferimento sono ricorsivamente (depth-first) serializzati con lui i riferimenti vengono trasformati in handles (riferimenti all interno della forma serializzata) handle per la definizione della classe (per poterla riusare) handle per i valori degli oggetti istanza delle classi (per poterli riferire) Variabili istanza diverse che fanno riferimento allo stesso oggetto devono usare lo stesso handle Esempio (relativo a Employee/Manager etc.): aggiungiamo a Manager una variabile che contiene il riferimento di un Employee che svolge compiti di segreteria per il Manager supponiamo di avere array staff di 3 Employee con i seguenti valori: staff Employee Manager secretary = Manager Harry Paul 13 secretary = Peter 14 Il problema degli handle (2) L uso della reflection nella serializzazione Se non si usassero gli handle quando si deserializza staff, ogni volta che si incontra il riferimento a Harry si ricreerebbe un nuovo oggetto staff Employee Manager secretary = Manager secretary = Harry Paul Peter Employee Harry Employee Harry 15 Java utilizza la riflessione per la serializzazione permettendo, una volta ottenuto il nome della classe ed il tipo dei parametri da passare al costruttore Nella serializzazione: si trova il nome della classe dell oggetto da serializzare si trovano nome, tipo e valori delle variabili istanza Nella deserializzazione: il nome delle classe viene usato per creare la classe si crea il nuovo costruttorie con tipo dei parametri corrispondenti a quelli specificati nella forma serializzata si usano i valori letti dalla serializzazione come parametri per il costruttore 16

5 Alcuni commenti sulla serializzazione Perché non tutte le classi sono serializzabili? sicurezza: un oggetto istanza di una classe puo essere scritto in file e letto compreso i dati privati!! istanze serializzate possono essere alterate e creare situazioni di errori quando la JVM ricarica l oggetto Per i campi da non serializzare si inserisce la keyword transient davanti alla dichiarazione del campo: descrittori di file, descrittori di finestre etc. dipendenti dalla specifica macchina ed inutili da serializzare campi di cui si vuole mantenere la privatezza assoluta Esistono altre soluzioni interface Externalizable che permette di personalizzare il formato di serializzazione (ad es. per crittografare i dati) Riferimenti remoti a oggetti Una rappresentazione di un riferimento remoto Quando un oggetto invoca un metodo di un oggetto remoto un messaggio viene inviato al server che ha l oggetto Necessario specificare il riferimento remoto Un identificatore unico (nello spazio e tempo) nello spazio: su tutti gli oggetti di tutti i processi in corso nel tempo: nessun oggetto nuovo può ottenere lo stesso riferimento di un oggetto vecchio (e non esistente più) 19 Internet address Porta: quella usata per comunicare dal processo che ospita l oggetto Unicità del processo: port number e tempo di creazione dell oggetto Unicità dell oggetto: numero dell oggetto (incrementato ad ogni creazione) Unicità host: indirizzo Internet Interfaccia: port number time object number interface chi riceve un riferimento remoto, conosce i metodi (interface) offerti dall oggetto riferito 2

6 Modelli di programmazione per il calcolo distribuito Chiamata a procedura remote (Remote Procedure Call) Derivato dalla programmazione procedurale Invocazione di metodi remoti (Remote Method Invocation) Derivato dalla programmazione orientata ad oggetti Programmazione basata su eventi Notifica di eventi che siano originati in remoto Interfacce Interface Definition Language Definizione delle possibili interazioni con un modulo del programma verso gli altri moduli Siano essi oggetti oppure procedure Specifica variabili e procedure accessibili Service interface (RPC) In client-server, specifica tipi di input/output Remote interface (RMI) Metodi e argomenti Differenza: oggetti come parametri Servono per la specifica della interfaccia Possibile un inserimento all interno del linguaggio Come con Java Remote Method Invocation Oppure piattaforma neutrale rispetto ai linguaggi IDL di Corba IDL per RPC in OSF Distributed Computing Environment DCOM IDL 23 24

7 Oggetti Distribuiti (1) Oggetti Distribuiti (2) Modello client-server Interazione chiamando metodi dal client verso un server che gestisce le chiamate di metodo per l oggetto Remote Object Reference Permette il riferimento ad un oggetto remoto Remote Interface Indica quali metodi sono invocabili remotamente A remote invocation B local C invocation local E invocation local invocation D remote invocation F Garbage collection distribuita in generale, effettuato in cooperazione con quello locale basato sulla conta dei riferimenti remoti attivi in alcuni sistemi si introduce il lease riferimento remoto a termine Eccezioni introduzione di eccezioni remote peculiare rispetto alle eccezioni usuali supporto per il trattamento a livello applicazione Trasparenza: un dibattito Lo scopo di RPC (Remote Procedure Call) nessuna distinzione nella sintassi trasmissione e marshalling completamente trasparente Una grande idea: computazione locale = computazione distribuita Forse non proprio una grande idea una chiamata (invocazione) remota può fallire per tanti motivi in più, rispetto alla chiamata (invocazione) locale 27 28

8 Computazione locale e distribuita Una visione unificante (?) - 1 Criterio utilizzato per la distinzione computazione locale: programmi che condividono lo stesso spazio di indirizzamento computazione distribuita: programmi che usano diversi spazi di indirizzamento (possibilmente su host diversi) Una visione unificante: due le strade possibili un paradigma di computazione che fa apparire tutti gli oggetti come locali un paradigma di computazione che fa apparire tutti gli oggetti come remoti (inutilmente complicata per il programmatore) A note on Distributed Computing di Waldo, Wyant, Wollrath e Kendall (Sun) (1994) Computazione locale o distribuita, la metodologia di programmazione object-oriented non fa distinzioni Un oggetto viene definito in termini di interfacce (comportamento) e classi (implementazione) La implementazione di un oggetto è nascosta così come la natura dell oggetto: locale o remoto Una motivazione: la semantica del comportamento non cambia 29 3 Una visione unificante (?) - 2 Gli ostacoli alla unificazione dei paradigmi - 1 I principi di questa visione unificante : Latenza da 3 a 5 volte in ordine di grandezza Problemi di performance Lo sviluppo tecnologico può velocizzare le chiamate remote ma lo stesso miglioramento si otterrà dalle chiamate locali Una differenza ovvia ma non la principale: spesso viene assunto che è la unica differenza la progettazione OO per una applicazione dà origine ad una sola soluzione naturale (senza curarsi del contesto in cui la applicazione viene eseguita) performance e gestione malfunzionamenti sono legati alla fase implementativa (e quindi non alla fase progettuale) l interfaccia di un oggetto risulta indipendente dal contesto in cui viene usato l oggetto Commenti? questa visione non è vera, anche se sarebbe bello se 31 32

9 Gli ostacoli alla unificazione dei paradigmi - 2 Gli ostacoli alla unificazione dei paradigmi - 3 Accesso alla memoria Partial failures e concorrenza Puntatori in uno spazio di indirizzamento locale non sono validi in un altro spazio di indirizzamento remoto Se si vuole che il sistema renda trasparente questa differenza l accesso deve essere completamente trasparente (niente puntatori dal paradigma, solo riferimenti) Ma, inoltre, si deve fornire traduzioni a riferimenti incrociati: A riferisce a B, ma A viene usato in remoto Nel calcolo distribuito un malfunzionamento di solito non rende inutilizzabile il sistema I malfunzionamenti devono essere specificati nella interface non solo nella implementazione La concorrenza è naturale nel distribuito nel multithread l ambiente è circoscritto, sotto completo controllo del programmatore, ed è disponibile l aiuto di gestori centralizzati (S.O.) C è differenza eccome! La fusione dei modelli comporta: un modello complesso (se tutto è considerato distribuito) un modello che permette di realizzare sistemi inaffidabili (se tutto è considerato locale) Esistono differenze di cui bisogna tener conto nella progettazione non solo nella implementazione Che il programmatore non osi unire ciò che è separato 35

JAVA - I/O System. Il JAVA considera tutte i flussi da e verso l esterno, come stream di byte. Questi possono essere di ingresso o di uscita:

JAVA - I/O System. Il JAVA considera tutte i flussi da e verso l esterno, come stream di byte. Questi possono essere di ingresso o di uscita: JAVA - I/O System Il JAVA considera tutte i flussi da e verso l esterno, come stream di byte. Questi possono essere di ingresso o di uscita: 1. InputStream: Flusso di byte in ingresso. Con questa classe

Dettagli

Laurea in Informatica. "Programmazione Distribuita" - Prof. Scarano. A.A Università di Salerno 1. Organizzazione della lezione

Laurea in Informatica. Programmazione Distribuita - Prof. Scarano. A.A Università di Salerno 1. Organizzazione della lezione 12. Invocazione di Metodi Remoti Vittorio Corso di Programmazione Distribuita Laurea di I livello in Informatica Università degli Studi di Salerno Organizzazione della lezione Modelli di programmazione:

Dettagli

Principi di progettazione di sistemi distribuiti

Principi di progettazione di sistemi distribuiti Principi di progettazione di sistemi distribuiti Rappresentazione esterna dei dati Marshalling e unmarshalling Esemplificazione con Corba e Java Rappresentazione esterna dei dati Problema: un oggetto deve

Dettagli

Applicazioni distribuite e sistemi ad oggetti distribuiti. RPC RMI - Web Services 1

Applicazioni distribuite e sistemi ad oggetti distribuiti. RPC RMI - Web Services 1 Applicazioni distribuite e sistemi ad oggetti distribuiti RPC RMI - Web Services 1 Complessità delle applicazioni distribuite La scrittura di applicazioni distribuite basate sull utilizzo di protocolli

Dettagli

Applicazioni distribuite e sistemi ad oggetti distribuiti

Applicazioni distribuite e sistemi ad oggetti distribuiti Applicazioni distribuite e sistemi ad oggetti distribuiti Complessità delle applicazioni distribuite La scrittura di applicazioni distribuite basate sull utilizzo di protocolli di comunicazione asincroni

Dettagli

Serializzazione. Programmazione in Ambienti Distribuiti A.A

Serializzazione. Programmazione in Ambienti Distribuiti A.A Serializzazione Programmazione in Ambienti Distribuiti A.A. 2003-04 Messaggi La comunicazione tra due entità remote richiede la comprensione dei messaggi scambiati Occorre specificarne il formato: A livello

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE AD ALTO LIVELLO IL LINGUAGGIO JAVA. Fondamenti di Informatica - D. Talia - UNICAL 1. Fondamenti di Informatica

INTRODUZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE AD ALTO LIVELLO IL LINGUAGGIO JAVA. Fondamenti di Informatica - D. Talia - UNICAL 1. Fondamenti di Informatica Fondamenti di Informatica INTRODUZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE AD ALTO LIVELLO IL LINGUAGGIO JAVA Fondamenti di Informatica - D. Talia - UNICAL 1 Fondamenti di Informatica - Programma Un programma è una formulazione

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE AD ALTO LIVELLO IL LINGUAGGIO JAVA. Fondamenti di Informatica - Programma

INTRODUZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE AD ALTO LIVELLO IL LINGUAGGIO JAVA. Fondamenti di Informatica - Programma Fondamenti di Informatica INTRODUZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE AD ALTO LIVELLO IL LINGUAGGIO JAVA Fondamenti di Informatica - D. Talia - UNICAL 1 Fondamenti di Informatica - Programma Un programma è una formulazione

Dettagli

Programmazione I - corso B a.a prof. Viviana Bono

Programmazione I - corso B a.a prof. Viviana Bono Università di Torino Facoltà di Scienze MFN Corso di Studi in Informatica Programmazione I - corso B a.a. 2009-10 prof. Viviana Bono Blocco 12 Riepilogo e complementi sui tipi Ripasso del sistema di tipi

Dettagli

Tipi di Dati Astratti

Tipi di Dati Astratti Tipi di Dati Astratti April 19, 2017 Dati e Tipi di Dato Tipo di dato: concetto di alto livello Macchina fisica: unico tipo di dato sequenze di bit Macchine Astratte: tipi di dato più complessi Tipo di

Dettagli

CORSO PAS Laboratorio di RETI

CORSO PAS Laboratorio di RETI CORSO PAS Laboratorio di RETI Nicola Drago nicola.drago@univr.it Dipartimento di Informatica Università di Verona Le origini della comunicazione: Socket In un primo tempo nasce in ambiente UNIX Negli anni

Dettagli

Marco Faella Introduzione al corso

Marco Faella Introduzione al corso Marco Faella Introduzione al corso 1 Lezione n. Parole chiave: Java Corso di Laurea: Informatica Insegnamento: Linguaggi di Programmazione II Email Docente: faella.didattica@gmail.com A.A. 2009-2010 Linguaggi

Dettagli

Informatica 1 Tipi e dichiarazioni in C++ C++ - Tipi e dichiarazioni 1

Informatica 1 Tipi e dichiarazioni in C++ C++ - Tipi e dichiarazioni 1 Informatica 1 Tipi e dichiarazioni in C++ C++ - Tipi e dichiarazioni 1 Cosa è il C++ E un linguaggio di programmazione derivato dal C Può essere usato per modificare il SO Unix e i suoi derivati (Linux)

Dettagli

Utilizza i tipi di dati comuni a tutto il framework.net Accesso nativo ai tipi.net (C# è nato con.net) Concetti fondamentali:

Utilizza i tipi di dati comuni a tutto il framework.net Accesso nativo ai tipi.net (C# è nato con.net) Concetti fondamentali: 1 Tipi di dati 1 Tipi di dati Utilizza i tipi di dati comuni a tutto il framework.net Accesso nativo ai tipi.net (C# è nato con.net) Concetti fondamentali: Tutto è un oggetto Tutto eredita implicitamente

Dettagli

Serializzazione Java. Serializzazione. Calendario esercitazioni e laboratori. Applicazioni della Serializzazione

Serializzazione Java. Serializzazione. Calendario esercitazioni e laboratori. Applicazioni della Serializzazione Calendario esercitazioni e laboratori 29 Marzo esercitazione 12 Aprile esercitazione 26 Aprile laboratorio (lab721) 2 Maggio laboratorio (lab721) 3 Maggio esercitazione 9 Maggio laboratorio (???) 17 Maggio

Dettagli

Ingresso ed Uscita in C. Informatica 1 / 15

Ingresso ed Uscita in C. Informatica 1 / 15 Ingresso ed Uscita in C Informatica 1 / 15 Input e Output in C Linguaggio C: progettato per essere semplice e con poche istruzioni Non esistono istruzioni di ingresso / uscita (I/O)!!! Ingresso ed uscita

Dettagli

Java: un linguaggio per applicazioni di rete

Java: un linguaggio per applicazioni di rete Java: un linguaggio per applicazioni di rete Moreno Falaschi Dipartimento di Ingegneria dell Informazione e Scienze Matematiche Università di Siena March 3, 2014 1 Caratteristiche di Java (SUN) Linguaggio

Dettagli

Funzioni, Stack e Visibilità delle Variabili in C

Funzioni, Stack e Visibilità delle Variabili in C Funzioni, Stack e Visibilità delle Variabili in C Programmazione I e Laboratorio Corso di Laurea in Informatica A.A. 2016/2017 Calendario delle lezioni Lez. 1 Lez. 2 Lez. 3 Lez. 4 Lez. 5 Lez. 6 Lez. 7

Dettagli

Programmazione Orientata agli Oggetti. Emilio Di Giacomo e Walter Didimo

Programmazione Orientata agli Oggetti. Emilio Di Giacomo e Walter Didimo Programmazione Orientata agli Oggetti Emilio Di Giacomo e Walter Didimo Una metafora dal mondo reale la fabbrica di giocattoli progettisti Un semplice giocattolo Impara i suoni Dall idea al progetto Toy

Dettagli

Le Funzioni in C. Fondamenti di Informatica Anno Accademico 2010/2011. Corso di Laurea in Ingegneria Civile Politecnico di Bari Sede di Foggia

Le Funzioni in C. Fondamenti di Informatica Anno Accademico 2010/2011. Corso di Laurea in Ingegneria Civile Politecnico di Bari Sede di Foggia Le Funzioni in C Corso di Laurea in Ingegneria Civile Politecnico di Bari Sede di Foggia Fondamenti di Informatica Anno Accademico 2010/2011 docente: prof. Michele Salvemini 1/24 Sommario Le funzioni Il

Dettagli

Introduzione alla programmazione. Alice Pavarani

Introduzione alla programmazione. Alice Pavarani Introduzione alla programmazione Alice Pavarani Il linguaggio C Creato da Dennis Ritchie nel 1972 presso i Bell Laboratories Linguaggio di programmazione procedurale, strutturato Linguaggio ad alto livello

Dettagli

Remote Method Invocation

Remote Method Invocation JAVA RMI LSO 2008 Remote Method Invocation Perché RMI? L obiettivo è di permettere ad una applicazione in esecuzione su una macchina locale di invocare i metodi di un oggetto in esecuzione su un altro

Dettagli

domenica 9 giugno 13 Serializzazione

domenica 9 giugno 13 Serializzazione Serializzazione A cosa serve? Ad ottenere una rappresentazione di una struttura dati che possiamo memorizzare, trasmettere via rete Cosa possiamo serializzare? OK NO Tipi primitivi, Riferimenti stringhe

Dettagli

Programmazione con Java

Programmazione con Java Programmazione con Java Classi e istanze in Java Definizione di classe in Java A meno che non si usino classi già scritte da altri, prima di poter creare un qualsiasi oggetto devo creare la sua rappresentazione:

Dettagli

Funzioni in C. Funzioni. Strategie di programmazione. Funzioni in C. Come riusare il codice? (2/3) Come riusare il codice? (1/3)

Funzioni in C. Funzioni. Strategie di programmazione. Funzioni in C. Come riusare il codice? (2/3) Come riusare il codice? (1/3) Funzioni Il concetto di funzione Parametri formali e attuali Il valore di ritorno Definizione e chiamata di funzioni Passaggio dei parametri Corpo della funzione 2 Strategie di programmazione Riuso di

Dettagli

Laboratorio di Informatica I

Laboratorio di Informatica I Struttura della lezione Lezione : Elementi lessicali del C Vittorio Scarano Corso di Laurea in Informatica Elementi lessicali e token Costanti Identificatori Operatori operatori di incremento/decremento

Dettagli

Remote Procedure Call

Remote Procedure Call Remote Procedure Call Concetti generali e principi di progettazione Architettura (schema concettuale) pack args client APPLICATION LEVEL local call local return suspended execution STUB unpack results

Dettagli

Introduzione a C# Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli Sesto San Giovanni

Introduzione a C# Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli Sesto San Giovanni Introduzione a C# Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli Sesto San Giovanni C#: Strumento Principe per.net Primo linguaggio orientato alle componenti della famiglia C/C++ Tutto è DAVVERO un oggetto

Dettagli

Lezione 6 Introduzione al C++ Mauro Piccolo

Lezione 6 Introduzione al C++ Mauro Piccolo Lezione 6 Introduzione al C++ Mauro Piccolo piccolo@di.unito.it Linguaggi di programmazione Un linguaggio formale disegnato per descrivere la computazione Linguaggi ad alto livello C, C++, Pascal, Java,

Dettagli

Organizzazione della lezione. Organizzazione della lezione. Middleware. Communication in Java. 9. Interprocess

Organizzazione della lezione. Organizzazione della lezione. Middleware. Communication in Java. 9. Interprocess 9. Interprocess Communication in Java Vittorio Scarano Corso di Programmazione Distribuita Laurea di I livello in Informatica Università degli Studi di Salerno Sockete TCP/UDP 3 Socket e TCP/UDP Middleware

Dettagli

Gli oggetti. Ogni oggetto ha un interfaccia e ogni oggetto ha un tipo. Incapsulamento. Oggetti. Contatore. Invio di Messaggi

Gli oggetti. Ogni oggetto ha un interfaccia e ogni oggetto ha un tipo. Incapsulamento. Oggetti. Contatore. Invio di Messaggi Gli oggetti Linguaggi di Programmazione: Paradigmi di Programmazione (Sperimentazioni) Matteo Baldoni Dipartimento di Informatica Universita` degli Studi di Torino C.so Svizzera, 185 I-149 Torino Ogni

Dettagli

il tipo di parallelismo dipende dal grado di cooperazione

il tipo di parallelismo dipende dal grado di cooperazione Thread Settembre 2009 programma e parallelismo il tipo di parallelismo dipende dal grado di cooperazione (scambio d informazione) necessario tra attività svolte in parallelo processo macchina virtuale

Dettagli

LPR 2005/2006 Lezione 7. paradigma di interazione domanda/risposta remote procedure call RMI (Remote Method Invocation): API JAVA esercizio

LPR 2005/2006 Lezione 7. paradigma di interazione domanda/risposta remote procedure call RMI (Remote Method Invocation): API JAVA esercizio LPR 2005/2006 Lezione 7 paradigma di interazione domanda/risposta remote procedure call RMI (Remote Method Invocation): API JAVA esercizio PARADIGMA DI INTERAZIONE A DOMANDA/RISPOSTA Paradigma di interazione

Dettagli

UML Introduzione a UML Linguaggio di Modellazione Unificato. Corso di Ingegneria del Software Anno Accademico 2012/13

UML Introduzione a UML Linguaggio di Modellazione Unificato. Corso di Ingegneria del Software Anno Accademico 2012/13 UML Introduzione a UML Linguaggio di Modellazione Unificato Corso di Ingegneria del Software Anno Accademico 2012/13 1 Che cosa è UML? UML (Unified Modeling Language) è un linguaggio grafico per: specificare

Dettagli

Il linguaggio C. Prof. E. Occhiuto INFORMATICA 242AA a.a. 2010/11 pag. 1

Il linguaggio C. Prof. E. Occhiuto INFORMATICA 242AA a.a. 2010/11 pag. 1 Il linguaggio C I linguaggi di programmazione ad alto livello sono linguaggi formali ( sintassi e semantica formalmente definite) però sono compatti e comprensibili. Le tipologie di linguaggi sono: procedurali

Dettagli

Primi passi col linguaggio C

Primi passi col linguaggio C Andrea Marin Università Ca Foscari Venezia Laurea in Informatica Corso di Programmazione part-time a.a. 2011/2012 Come introdurre un linguaggio di programmazione? Obiettivi: Introduciamo una macchina astratta

Dettagli

Lezione 5 Namespace e JavaDoc

Lezione 5 Namespace e JavaDoc Lezione 5 Namespace e JavaDoc Vittorio Corso di Programmazione Distribuita Laurea di I livello in Informatica Università degli Studi di Salerno Organizzazione della lezione Il namespace di Java: i package

Dettagli

Centralizzata Monolitica anni Reti Client Server anni Internet The network is the computer

Centralizzata Monolitica anni Reti Client Server anni Internet The network is the computer Distributed Object C o m p utin g "!$#&% ')(+*,#&-).0/2143657*98:.;8

Dettagli

IL LINGUAGGIO JAVA. Input, Tipi Elementari e Istruzione Condizionale. Primo esempio di un programma Java

IL LINGUAGGIO JAVA. Input, Tipi Elementari e Istruzione Condizionale. Primo esempio di un programma Java Fondamenti di Informatica IL LINGUAGGIO JAVA Input, Tipi Elementari e Istruzione Condizionale Fondamenti di Informatica - D. Talia - UNICAL 1 Primo esempio di un programma Java Semplicissimo programma

Dettagli

Strategie di programmazione

Strategie di programmazione Funzioni Funzioni in C Il concetto di funzione Parametri formali e attuali Il valore di ritorno Definizione e chiamata di funzioni Passaggio dei parametri Corpo della funzione 2 Funzioni in C Strategie

Dettagli

IL LINGUAGGIO JAVA. Input, Tipi Elementari e Istruzione Condizionale. Fondamenti di Informatica - D. Talia - UNICAL 1. Fondamenti di Informatica

IL LINGUAGGIO JAVA. Input, Tipi Elementari e Istruzione Condizionale. Fondamenti di Informatica - D. Talia - UNICAL 1. Fondamenti di Informatica Fondamenti di Informatica IL LINGUAGGIO JAVA Input, Tipi Elementari e Istruzione Condizionale Fondamenti di Informatica - D. Talia - UNICAL 1 Primo esempio di un programma Java Semplicissimo programma

Dettagli

Costanti e Variabili

Costanti e Variabili Parte 3 Costanti e Variabili Identificatori Un identificatore è un nome che viene associato a diverse entità (costanti, tipi, variabili, funzioni, ecc.) e serve ad identificare la particolare entità Gli

Dettagli

Capitolo 6. Linguaggi di Programmazione. Mauro Giacomini Pearson Addison-Wesley. All rights reserved

Capitolo 6. Linguaggi di Programmazione. Mauro Giacomini Pearson Addison-Wesley. All rights reserved Capitolo 6 Linguaggi di Programmazione Mauro Giacomini 2007 Pearson Addison-Wesley. All rights reserved Capitolo 6: Linguaggi di programmazione 6.1 Prospettiva storica 6.2 Concetti della programmazione

Dettagli

19 - Eccezioni. Programmazione e analisi di dati Modulo A: Programmazione in Java. Paolo Milazzo

19 - Eccezioni. Programmazione e analisi di dati Modulo A: Programmazione in Java. Paolo Milazzo 19 - Eccezioni Programmazione e analisi di dati Modulo A: Programmazione in Java Paolo Milazzo Dipartimento di Informatica, Università di Pisa http://www.di.unipi.it/ milazzo milazzo di.unipi.it Corso

Dettagli

Programmazione Orientata agli Oggetti in Linguaggio Java

Programmazione Orientata agli Oggetti in Linguaggio Java Programmazione Orientata agli Oggetti in Linguaggio Java Classi e Oggetti: Metafora Parte a versione 2.2 Questo lavoro è concesso in uso secondo i termini di una licenza Creative Commons (vedi ultima pagina)

Dettagli

4 - Tipi di dato primitivi

4 - Tipi di dato primitivi 4 - Tipi di dato primitivi Programmazione e analisi di dati Modulo A: Programmazione in Java Paolo Milazzo Dipartimento di Informatica, Università di Pisa http://www.di.unipi.it/ milazzo milazzo di.unipi.it

Dettagli

Programmazione = decomposizione basata su astrazioni

Programmazione = decomposizione basata su astrazioni Programmazione = decomposizione basata su astrazioni 1 Decomposizione in moduli necessaria quando si devono sviluppare programmi abbastanza grandi decomporre il problema in sotto-problemi i moduli che

Dettagli

IL LINGUAGGIO JAVA Input, Tipi Elementari e Istruzione Condizionale

IL LINGUAGGIO JAVA Input, Tipi Elementari e Istruzione Condizionale Fondamenti di Informatica IL LINGUAGGIO JAVA Input, Tipi Elementari e Istruzione Condizionale Fondamenti di Informatica - D. Talia - UNICAL 1 Lettura di dati da input In Java la lettura di dati da input

Dettagli

Uso di classi e oggetti. Prof. Francesco Acarino IIS Altiero Spinelli Via Leopardi 132 Sesto San Giovanni

Uso di classi e oggetti. Prof. Francesco Acarino IIS Altiero Spinelli Via Leopardi 132 Sesto San Giovanni Uso di classi e oggetti Prof. Francesco Acarino IIS Altiero Spinelli Via Leopardi 132 Sesto San Giovanni Tipi di dati Tipi primitivi: interi Java fornisce otto tipi primitivi indipendenti dall implementazione

Dettagli

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE FERRARIS - BRUNELLESCHI EMPOLI Anno scolastico 2015/2016

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE FERRARIS - BRUNELLESCHI EMPOLI Anno scolastico 2015/2016 ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE FERRARIS - BRUNELLESCHI EMPOLI Anno scolastico 2015/2016 Classe: 4^A inf Prof.ssa Lami Carla Prof. Simone Calugi Programma di INFORMATICA GENERALE, APPLICAZIONI

Dettagli

Java. Java: compilatore e interprete. Programma Java. Java Virtual Machine. Token. Alfabeto

Java. Java: compilatore e interprete. Programma Java. Java Virtual Machine. Token. Alfabeto Java Java: compilatore e interprete Il linguaggio Java è un linguaggio di programmazione ad alto livello - algoritmo: astrazione della realtà - linguaggio di programmazione: astrazione del processore -

Dettagli

Programmazione Orientata agli Oggetti in Linguaggio Java

Programmazione Orientata agli Oggetti in Linguaggio Java Programmazione Orientata agli Oggetti in Linguaggio Java Sintassi e Semantica Introduzione versione 2.1 Questo lavoro è concesso in uso secondo i termini di una licenza Creative Commons (vedi ultima pagina)

Dettagli

Ingresso ed Uscita in C. Luca Abeni

Ingresso ed Uscita in C. Luca Abeni Ingresso ed Uscita in C Luca Abeni Input e Output in C Linguaggio C: progettato per essere semplice e con poche istruzioni Non esistono neanche istruzioni di ingresso / uscita (I/O)!!! Ingresso ed uscita

Dettagli

ALGORITMI E STRUTTURE DATI

ALGORITMI E STRUTTURE DATI Esercitazioni del corso di: ALGORITMI E STRUTTURE DATI Tutor: Francesca Piersigilli email: francesca.piersigilli@unicam.it Strutture dati elementari Tecniche di organizzazione dei dati: scelta della struttura

Dettagli

Introduzione. Programma didattico

Introduzione. Programma didattico Introduzione Il corso contenuto in questa parte riguarda i concetti elementari della programmazione, al livello minimo di astrazione possibile, utilizzando il linguaggio C per la messa in pratica degli

Dettagli

Corso di Algoritmi e Strutture dati Programmazione Object- Oriented in Java (Parte I)

Corso di Algoritmi e Strutture dati Programmazione Object- Oriented in Java (Parte I) Corso di Algoritmi e Strutture dati Programmazione Object- Oriented in Java (Parte I) Ing. Gianluca Caminiti Sommario ( OOP ) Programmazione Object-Oriented Incapsulamento, Ereditarietà, Polimorfismo Richiami

Dettagli

PROGRAMMARE IN JAVA Volume I

PROGRAMMARE IN JAVA Volume I Graziano Frosini PROGRAMMARE IN JAVA Volume I INTRODUZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE PROGRAMMAZIONE A OGGETTI INGRESSO/USCITA GENERICI THREAD Edizioni ETS www.edizioniets.com Copyright 2007 EDIZIONI ETS Piazza

Dettagli

Sistemi Operativi (modulo di Informatica II) La comunicazione tra processi

Sistemi Operativi (modulo di Informatica II) La comunicazione tra processi Sistemi Operativi (modulo di Informatica II) La comunicazione tra processi Patrizia Scandurra Università degli Studi di Bergamo a.a. 2009-10 Sommario Processi cooperanti La comunicazione tra processi Necessità

Dettagli

Dati due punti sul piano calcolare la loro distanza

Dati due punti sul piano calcolare la loro distanza Introduzione al C Primo esempio in C Dati due punti sul piano calcolare la loro distanza Soluzione: la distanza fra due punti si calcola secondo il teorema di Pitagora, con la formula: y Distanza = (lato12

Dettagli

ACSO Programmazione di Sistema e Concorrente

ACSO Programmazione di Sistema e Concorrente ACSO Programmazione di Sistema e Concorrente P2 Modello Thread 2/12/2015 programma e parallelismo il tipo di parallelismo dipende dal grado di cooperazione (scambio di informazione) necessario tra attività

Dettagli

Introduzione al Linguaggio C

Introduzione al Linguaggio C INFORMATICA 1 Lezione 3 (Introduzione al Linguaggio C, Introduzione ai Tipi di dato, Cenni alla codifica binaria) Introduzione al Linguaggio C 1 Passi fondamentali del C Definito nel 1972 (AT&T Bell Labs)

Dettagli

OCA JAVA 7 SE PROGRAMMER I DOCENTE: DOTT. FAUSTO DELL ANNO

OCA JAVA 7 SE PROGRAMMER I DOCENTE: DOTT. FAUSTO DELL ANNO CENTRO STUDI ULISSE Via Buccino, n. 22 - C.a.p. 84018 - Scafati (SA) Tel. Fax. 081.19970299-339.2365416-349.4152010 E-mail: info@centrostudiulisse.it - www.centrostudiulisse.it OCA JAVA 7 SE PROGRAMMER

Dettagli

7. Progetto di Applicazioni Distribuite

7. Progetto di Applicazioni Distribuite 7. Progetto di Applicazioni Distribuite Andrea Polini Ingegneria del Software Corso di Laurea in Informatica (Ingegneria del Software) 7. Progetto di Applicazioni Distribuite 1 / 35 Sommario 1 Sistemi

Dettagli

I.I.S. G.B. PENTASUGLIA MATERA ISTITUTO TECNICO SETTORE TECNOLOGICO LICEO SCIENTIFICO SCIENZE APPLICATE. Classe: 5Ci

I.I.S. G.B. PENTASUGLIA MATERA ISTITUTO TECNICO SETTORE TECNOLOGICO LICEO SCIENTIFICO SCIENZE APPLICATE. Classe: 5Ci I.I.S. G.B. PENTASUGLIA MATERA ISTITUTO TECNICO SETTORE TECNOLOGICO LICEO SCIENTIFICO SCIENZE APPLICATE Disciplina: Tecnologie e Progettazione di Sistemi Informatici e di Telecomunicazione Cognome e Nome:

Dettagli

Introduzione alla programmazione in linguaggio C

Introduzione alla programmazione in linguaggio C Introduzione alla programmazione in linguaggio C Il primo programma in C commento Header della libreria Funzione principale Ogni istruzione in C va terminata con un ; Corso di Informatica AA. 2007-2008

Dettagli

Variabili dinamiche. Obiettivi: Presentare le variabili dinamiche, allocate e deallocate nell area HEAP, e le funzioni malloc e free

Variabili dinamiche. Obiettivi: Presentare le variabili dinamiche, allocate e deallocate nell area HEAP, e le funzioni malloc e free Variabili dinamiche Obiettivi: Presentare le variabili dinamiche, allocate e deallocate nell area HEAP, e le funzioni malloc e free 1 Tipi di variabili in C In C è possibile classificare le variabili in

Dettagli

LABORATORIO DI INFORMATICA. Prof.ssa Patrizia Tarantino

LABORATORIO DI INFORMATICA. Prof.ssa Patrizia Tarantino LABORATORIO DI INFORMATICA Prof.ssa Patrizia Tarantino 1. Modulo 1 Puntatori in C++ 2. Modulo 2 Introduzione al linguaggio Java INDICE MODULO 1 - PUNTATORI Concetto di PUNTATORE Una variabile, di qualunque

Dettagli

Passaggio dei parametri

Passaggio dei parametri Passaggio dei parametri Per valore Il valore viene copiato dall environment esterno all environment della funzione o procedura Cambiamenti dei parametri così passati non si riflettono sull environment

Dettagli

Per quanto sappiamo finora, in C le variabili sono sempre definite staticamente. per variabili di tipo array, in cui dover

Per quanto sappiamo finora, in C le variabili sono sempre definite staticamente. per variabili di tipo array, in cui dover ALLOCAZIONE STATICA: LIMITI Per quanto sappiamo finora, in C le variabili sono sempre definite staticamente la loro esistenza deve essere prevista e dichiarata a priori Questo può rappresentare un problema

Dettagli

Lezione 15 Il Set di Istruzioni (1)

Lezione 15 Il Set di Istruzioni (1) Lezione 15 Il Set di Istruzioni (1) Vittorio Scarano Architettura Corso di Laurea in Informatica Università degli Studi di Salerno Un quadro della situazione Input/Output Sistema di Interconnessione Registri

Dettagli

Lezione 8: Stringhe ed array multidimensionali

Lezione 8: Stringhe ed array multidimensionali Lezione 8: Stringhe ed array multidimensionali Vittorio Scarano Corso di Laurea in Informatica Università degli Studi di Salerno Struttura della lezione AVVISO: la lezione di laboratorio di 28/5 non si

Dettagli

Corso di Laurea Ingegneria Civile Fondamenti di Informatica. Dispensa 07. Oggetti e Java. Marzo Programmazione Java 1

Corso di Laurea Ingegneria Civile Fondamenti di Informatica. Dispensa 07. Oggetti e Java. Marzo Programmazione Java 1 Corso di Laurea Ingegneria Civile Fondamenti di Informatica Dispensa 07 Oggetti e Java Marzo 2010 Programmazione Java 1 Contenuti Il linguaggio Java Applicazioni Java e il metodo main Esempi di applicazioni

Dettagli

Chiamata remota di metodi

Chiamata remota di metodi Chiamata remota di metodi Architettura di Java RMI Esecuzione di una Java RMI Architettura di RMI client server Stub & Skeleton Stub & Skeleton Remote Reference Remote Reference Trasporto Ciascun livello

Dettagli

Dichiarazione di una classe. Dichiarazione ereditarietà

Dichiarazione di una classe. Dichiarazione ereditarietà Introduzione Il Java è un linguaggio di programmazione orientato agli oggetti (OOL), perché permette di realizzare in un programma tutti i concetti alla base dell OOP quali: l astrazione dei dati, mediante

Dettagli

9. Interprocess Communication in Java

9. Interprocess Communication in Java 9. Interprocess Communication in Java Vittorio Scarano Corso di Programmazione Distribuita Laurea di I livello in Informatica Università degli Studi di Salerno Organizzazione della lezione Middleware e

Dettagli

Corso di Architettura (Prof. Scarano) 10/05/2002

Corso di Architettura (Prof. Scarano) 10/05/2002 Lezione 0 Il Set di Istruzioni (6) Vittorio Scarano Architettura Corso di Laurea in Informatica Università degli Studi di Salerno Le procedure Prima della chiamata di una procedura In ogni linguaggio di

Dettagli

Informatica Generale Andrea Corradini I linguaggi di programmazione

Informatica Generale Andrea Corradini I linguaggi di programmazione Informatica Generale Andrea Corradini 17 - I linguaggi di programmazione Sommario Cos'è un linguaggio di programmazione? Una prospettiva storica: linguaggi di prima, seconda e terza generazione I paradigmi

Dettagli

L oggetto creato. Creazione di Oggetti. Rectangle: il concetto 10. Costruzione. Lo spazio di memoria del linguaggio Java. Rectangle: l oggetto

L oggetto creato. Creazione di Oggetti. Rectangle: il concetto 10. Costruzione. Lo spazio di memoria del linguaggio Java. Rectangle: l oggetto Usare e costruire oggetti Variabili e Oggetti Lo spazio di memoria di Java Le API di Java Gli oggetti sono entità di un programma che si possono manipolare invocando i metodi System.out oggetto della classe

Dettagli

Corso Programmazione Java Standard

Corso Programmazione Java Standard Corso Programmazione Java Standard Codice: ITJS0113 Durata: 40 ore Descrizione corso Questo corso fornisce una panoramica sulle varie sfaccettature della sintassi del linguaggio Java, integrata con mirate

Dettagli

Introduzione a Java. Riferimenti

Introduzione a Java. Riferimenti Introduzione a Java Si ringraziano Massimiliano Curcio e Matteo Giacalone 1: Introduction 1 Riferimenti! Java tutorial: http://java.sun.com/docs/books/tutorial/! Il Java tutorial è parte di una più ampia

Dettagli

9 - Array. Programmazione e analisi di dati Modulo A: Programmazione in Java. Paolo Milazzo

9 - Array. Programmazione e analisi di dati Modulo A: Programmazione in Java. Paolo Milazzo 9 - Array Programmazione e analisi di dati Modulo A: Programmazione in Java Paolo Milazzo Dipartimento di Informatica, Università di Pisa http://www.di.unipi.it/ milazzo milazzo di.unipi.it Corso di Laurea

Dettagli

Reti (già Reti di Calcolatori )

Reti (già Reti di Calcolatori ) Reti (già Reti di Calcolatori ) Cenni di Socket Programming Renato Lo Cigno http://disi.unitn.it/locigno/index.php/teaching-duties/computer-networks Socket API Programmazione dei socket Obiettivo:imparare

Dettagli

Indice PARTE A. Prefazione Gli Autori Ringraziamenti dell Editore La storia del C. Capitolo 1 Computer 1. Capitolo 2 Sistemi operativi 21 XVII XXIX

Indice PARTE A. Prefazione Gli Autori Ringraziamenti dell Editore La storia del C. Capitolo 1 Computer 1. Capitolo 2 Sistemi operativi 21 XVII XXIX Indice Prefazione Gli Autori Ringraziamenti dell Editore La storia del C XVII XXIX XXXI XXXIII PARTE A Capitolo 1 Computer 1 1.1 Hardware e software 2 1.2 Processore 3 1.3 Memorie 5 1.4 Periferiche di

Dettagli

A. Ferrari Java: Stream e File

A. Ferrari Java: Stream e File Java: Stream e File la classe File o per operare con l intero file java mette a disposizione la classe File o per utilizzare la classe File è necessario importare la libreria java.io.file o la classe File

Dettagli

Sistemi Operativi (modulo di Informatica II) La comunicazione tra processi

Sistemi Operativi (modulo di Informatica II) La comunicazione tra processi Sistemi Operativi (modulo di Informatica II) La comunicazione tra processi Patrizia Scandurra Università degli Studi di Bergamo a.a. 2009-10 Sommario Processi cooperanti La comunicazione tra processi Necessità

Dettagli

PROVA FINALE Ingegneria del software

PROVA FINALE Ingegneria del software PROVA FINALE Ingegneria del software Jody Marca jody.marca@polimi.it Laboratorio N 2 Cosa faremo oggi 2 Javadocs Uso del debugger Input Output Serializzazione degli oggetti Javadoc 3 Javadoc è uno strumento

Dettagli

Fondamenti di Informatica e Laboratorio T-AB T-15 Strutture dati

Fondamenti di Informatica e Laboratorio T-AB T-15 Strutture dati Fondamenti di Informatica e Laboratorio T-AB T-15 Strutture dati Paolo Torroni Dipartimento di Elettronica, Informatica e Sistemistica Università degli Studi di Bologna Anno Accademico 2008/2009 Sommario

Dettagli

Esonero di Informatica I. Ingegneria Medica

Esonero di Informatica I. Ingegneria Medica Di seguito sono elencati una serie di domande tipo esonero ; i quiz vogliono dare un sistema di autovalutazione e di confronto allo studente che deve prepararsi alla prova di metà corso. Il numero e l

Dettagli

Corso di Architettura (Prof. Scarano) 09/04/2002

Corso di Architettura (Prof. Scarano) 09/04/2002 Corso di Architettura (Prof. Scarano) 09/0/2002 Un quadro della situazione Lezione 15 Il Set di Istruzioni (1) Vittorio Scarano Architettura Corso di Laurea in Informatica Università degli Studi di Salerno

Dettagli

Programmazione II. Lezione 18. Daniele Sgandurra 11/1/2011.

Programmazione II. Lezione 18. Daniele Sgandurra 11/1/2011. Programmazione II Lezione 18 Daniele Sgandurra daniele.sgandurra@iit.cnr.it 11/1/2011 1/26 Programmazione II Lezione 18 11/1/2011 Sommario 1 2/26 Programmazione II Lezione 18 11/1/2011 Parte I 3/26 Programmazione

Dettagli